Home Blog Pagina 2722

Tim Cup Primavera, la rabbia e l’orgoglio di Folorunsho e Murgia

Niente terza finale di Coppa Italia consecutiva per la Lazio PrimaveraA giocarsi il trofeo, nell’ultimo atto contro la vincente tra Juventus e Fiorentina, sarà l’Inter, il cui gol all’andata con Pinamonti ha spezzato in maniera netta le ali nel conto dei 180′ ai baby aquilotti. Nei quali la rabbia per aver visto svanire l’obiettivo, ma anche l’orgoglio per essersela giocata praticamente alla pari, sono molto forti, come mostrano le parole postate su Instagram da Michael Folorunsho: “Il calcio a volte è amaro! Ce l’abbiamo messa tutta, abbiamo dato tutto, ma era destino che dovessero essere loro ad andare in semifinale. Usciamo consapevoli di aver dato del filo da torcere ad una delle Primavere più forti d’Italia e di essere una grande squadra“. Al centrocampista si è poi unito, sempre su Instagram, il compagno di reparto Alessandro Murgia: “Abbiamo lottato, ci abbiamo creduto. Usciamo a testa altissima, perché è nelle grandi battaglie che si formano i grandi uomini“. Rabbia ed orgoglio dunque: sentimenti che ora si spera di vedere in campo anche nel prossimo impegno di campionato, per iniziare la risalita verso un finale di stagione roseo e ricco di soddisfazioni.

Un ex romanista per sostituire Pioli il prossimo anno?

Un ex romanista sulla panchina della Lazio. È questa la clamorosa indiscrezione rivelata in questi minuti da ‘TMW’, secondo cui il patron biancoceleste Claudio Lotito starebbe pensando a Eusebio Di Francesco come allenatore per la prossima stagione. L’attuale tecnico Stefano Pioli, infatti, difficilmente verrà riconfermato, visti i deludenti risultati ottenuti in questa stagione, e allora ecco che per la sostituzione ha preso fortemente quota il nome del mister del Sassuolo ed ex calciatore giallorosso. Sul quale non ci sono però soltanto i capitolini: anche la Fiorentina, secondo lo stesso portale, ci starebbe facendo un pensierino in caso di divorzio a fine stagione da Paulo Sousa, mentre al club emiliano il pescarese potrebbe essere rimpiazzato dall’ex palermitano Iachini.

RASSEGNA STAMPA – C’è Mauri. Lulic torna in difesa

E’ confermato: Biglia è pronto, può giocare domani sera contro il Verona. Pioli sembra aver sciolto le riserve, è troppo forte la tentazione di lanciarlo subito nella mischia, quando l’ha avuto a disposizione non ci ha mai rinunciato. Il capitano è stato provato al centro del ring ieri pomeriggio. Ci sono pochi dubbi, s’annidano in attacco, tanto per cambiare riguardano il centravanti di turno. In difesa e a centrocampo è più facile scegliere. Marchetti sarà al suo posto, davanti a lui si piazzeranno Konko, Mauricio, Hoedt e Lulic. Il francese le sta giocando tutte da dicembre, ha tappato i buchi a destra e a sinistra. Tornerà a destra al posto dell’infortunato Basta (un mese di stop). Konko oggi sembra un robot, ma conoscendo il suo passato andrebbe gestito, dovrà giocare anche a Istanbul il 18 febbraio. A Patric non è bastata la prova di Genova (è entrato in corsa) per convincere l’allenatore a utilizzarlo contro il Verona. In Europa non è schierabile, non fa parte della lista Uefa. Lulic dovrà arretrare in difesa, farà di nuovo il terzino. Radu è in ripresa, ma continua a lavorare a parte. Il romeno ieri s’è recato in Paideia insieme a Bisevac, sperano di essere a disposizione per il match di andata con il Galatasaray.

Fonte : Il Corriere dello Sport

RASSEGNA STAMPA – Barriere forse via dal prossimo campionato

Un teatrino grottesco firmato (e filmato) dalle Iene, con Lotito protagonista. Ma anche una decisa mano tesa ai tifosi di Roma e Lazio  per superare l’anno nero del tifo romano. Il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, riunito a Palazzo Valentini, ha firmato un protocollo d’intesa per riuscire a venire a capo delle criticità dello stadio Olimpico. Curve vuote, contestazioni, scioperi e figuracce: in pochi mesi si è potuto assistere all’intero campionario. Con il risultato di un impianto ormai tristemente deserto. Da oggi però qualcosa potrebbe cambiare. Perché il prefetto Gabrielli e il questore D’Angelo si sono impegnati firmando un accordo di programma con le società di Roma e Lazio per migliorare la situazione organizzativa dello stadio romano. Presenti il dg romanista Baldissoni e il presidente laziale Lotito, c’era il Coni (con Diego Nepi, Direttore Marketing e Sviluppo di Coni Servizi) e i delegati alla sicurezza delle due società.

Fonte : La Repubblica

RASSEGNA STAMPA – Felipe Anderson: «Voglio restare»

Difficilmente andrà via, resterà almeno un altro anno. La rivoluzione è in atto, ma non toccherà Felipe Anderson, paradossalmente è così. Rialzarlo in fretta, renderlo di nuovo protagonista, aiutarlo a ritrovarsi, l’obiettivo è sempre lo stesso. La società farà di tutto per trattenerlo, ma offerte da 50 milioni questa volta non arriveranno, la premessa è d’obbligo. Il costo del cartellino dell’ex Santos è in netto calo, le ultime prestazioni parlano chiaro, c’è bisogno di una svolta immediata per non compromettere il futuro. Eppure Felipe non ha dubbi, ha sposato il progetto, ama la città, non ha intenzione di muoversi (per il momento): «A Roma mi trovo benissimo – ha spiegato il brasiliano ieri mattina nel consueto tour settimanale della Lazio nelle scuole – mi piace giocare in questo club, quando ho avuto la possibilità di firmare non ci ho pensato un secondo. Seguivo già da tempo la squadra, non potevo prendere decisione più giusta».

Prestazioni deludenti; lo scorso anno è lontano, numeri impressionanti e giocate da fuoriclasse illuminarono e trascinarono la Lazio in Champions League. Ora la storia è cambiata, in questa stagione ha realizzato soltanto 6 gol in 32 partite, le difficoltà sono evidenti: «Nello sport capita di perdere – spiega il numero 10 – ma bisogna subito cercare nuove motivazioni, non si deve mai abbassare la testa. Giocando a calcio abbiamo la possibilità di conoscere tutto il mondo, ci sono chiaramente dei lati positivi e dei lati negativi. La lontananza dalla famiglia pesa, è normale, ma siamo dei professionisti e dobbiamo reagire sul campo. Quando usciamo sconfitti c’è sempre tensione, ma fortunatamente i compagni più esperti prendono la parola nello spogliatoio e cercano di aiutarci».

Fonte : Il Tempo

Palermo, problemi anche per Schelotto

Sembrerà assurdo ma Barros Schelotto lascia la panchina del Palermo. Secondo quanto riportato da Gialucadimarzio.com, alla base dei problemi che hanno portato l’ormai ex allenatore del Palermo all’allontanamento dal club siciliano ci sono le troppe rogne burocratiche nel prendere il patentino da allenatore. La comunicazione a Zamparini è avvenuta nella notte. Schelotto oggi saluterà la squadra e dopo aver fatto le valigie, tornerà in Argentina.

In panchina ci sarà Tedesco, affiancato da Bosi, allenatore della primavera. Non si esclude il ritorno di Iachini, ancora sotto contratto con la società. Ma al momento Zamparini vuole andare avanti così, in quanto la scelta di lasciare è stata dello stesso Schelotto. Troppe difficoltà nello svolgere il ruolo di allenatore (nessuna intervista, nessun discorso ai giocatori). Una giravolta di allenatori, questa che non fa sicuramente bene all’ambiente palermitano in crisi di risultati e di classifica.

Oddi, Wilson, Fiore, D’Amico & Orsi: tutti con i tifosi, cuore e passione

L’editoriale del Corriere dello Sport riporta un incontro di più di un’ora tra degli esponenti della storia della Lazio, per affrontare tematiche molto dibattute negli ultimi tempi, dall’abbandono dei tifosi in curva, alle barriere, e tanti altri temi d’attualità. Il punto sul quale tutti sembrano d’accordo è uno: “Lotito deve parlare ai tifosi della Lazio, non basta la gestione oculata, servono cuore e passione“.

Il Direttore Alessandro Vocalelli introduce e apre il confronto.”Vi abbiamo chiesto di venire per fare un punto, per parlare di calcio, ma anche e soprattutto di Lazio e di lazialità che si sta un po’ perdendo, non solo a causa dei risultati sportivi, ma per tutto ciò che c’è intorno. Ci interessava capire, da chi l’ha vissuta da dentro e la guarda da fuori con occhio professionale, qual è lo stato dell’arte della Lazio e come si fa ad uscire da questa impasse, non di rassegnazione, ma di sofferenza isolata che hanno molti tifosi. Per questioni anagrafiche daremmo la parola al capitano Wilson”.

Com’è possibile che 70mila persone vadano all’evento “di Padre in figlio” e duetremila persone vadano a vedere la Lazio? Che cosa sta succedendo? Dove sono quei 70mila tifosi?

WILSON: “All’Olimpico i 70 mila ci auguriamo di vederli tra qualche mese. Resta un fatto inoppugnabile. Chi pensa che il calcio sia solo un fatto razionale, sbaglia, perché sfugge alla matematica. L’elemento razionale è essenziale, primario, ma non finisce lì il calcio. Ci sono emozioni, passioni, rapporti umani. Quando mancano, manca il rapporto tra società e tifoseria. E’ strano come sempre si sia trovato un punto di incontro. Ora invece la rottura è forte, non ritengo ci siano momenti per riavviare il discorso tra le parti. I risultati c’erano l’anno scorso, è stato fatto qualcosa di molto importante, ma lo stadio pieno non l’ho mai visto. E ora siamo tornati ai tremila, quattromila paganti”.

Non ci sono figure laziali all’interno della società. E’ un caso? Una scelta? Può incidere in qualche modo?

ODDI: “La gente la vede così, come una mancanza. Io dico: non è detto ci debbano essere ex calciatori, non è determinante, ma se ci sono personaggi che possono far bene e aiutarti e non li cerchi, mi viene da pensare. Da fuori sembrerebbe che voglia fare solo lui. Il calcio non lo abbiamo inventato noi, ma non lo ha inventato lui. Ci vuole razionalità. Sono stato tanti anni alla Lazio, il tifoso quando eravamo in difficoltà c’è sempre stato, venivano anche in 70 mila con il rischio di retrocedere in C. Ora non c’è più. E’ stanco. Ne ha viste e ne ha subìte troppe. Non ci vuole tanto. Il presidente ha avuto più di qualche volta la possibilità di avvicinarsi e non l’ha presa in considerazione».

D’AMICO: “Non c’è bisogno ci sia io o un altro in società per determinare la lazialità. Un avvicinamento alla tifoseria non c’è mai stato. Ti chiedono un giocatore, mica tanto. Perché non rinforza la squadra? Ha preso quattro ragazzotti e ora Bisevac. Non ha mai fatto un acquisto per la gente”.

In realtà, arrivato da pochi giorni, Lotito riportò Paolo Di Canio alla Lazio.

D’AMICO: “Sì, ma perché ne aveva bisogno. E poi lo ha mandato via. Non ha mai dato l’impressione, da fuori, di voler capovolgere la situazione”.

ODDI: “Faccio un esempio stupido, ma fa capire. C’è stato un momento in cui i tifosi laziali erano trattenuti a Varsavia. Hai questo contrasto con i tifosi, io pensavo dicesse: “Da qui non mi muovo sino a quando i miei tifosi non tornano a Roma”. I tifosi si sarebbero sciolti. Invece lui ha detto: “Prima voglio sapere le cose come stanno”.

Obiezione: la Lazio ha vinto in questi anni tre trofei e più di altre squadre.

ORSI: “E’ vero, però voglio dire alcune cose. La prima: non voglio insegnare niente a Lotito. Questa è una cosa tutta romana, fuori dal raccordo non interessa la situazione. Se vai a Milano ti dicono “ma che volete da Lotito? Ha salvato la società, l’ha rimessa in carreggiata, ha vinto due Coppe Italia, la Supercoppa”. Bisogna scindere la protesta tecnica e la protesta societaria. La protesta tecnica si può discutere, se un anno non hai risultati vieni contestato, ci sono stagioni che vanno bene e altre male. La protesta societaria non si può discutere. Coinvolge un popolo intero, non è una cosa cominciata adesso, si è incancrenita, ha difficili sbocchi, a meno che Lotito non se ne vada e qualcuno compri la società. Perché il tifoso è laziale per passione, non certo per le vittorie: sposi una causa, un senso di appartenenza, quello che Lotito non riesce a dare. Io ripristinerei per esempio i club, dove andavamo spesso in settimana”.

La scorsa estate però la Lazio non ha venduto nessuno dei suoi giocatori più forti.

ORSI: “Vero. Ma se si rafforza il Barcellona, lo può fare anche la Lazio, era già strutturata e non mancava tanto, due o tre calciatori per completare il gruppo”.

Era meglio lo splendore della gestione Cragnotti con il bilancio dissestato oppure è meglio avere una gestione oculata ma grigia.

FIORE: “Se dovessi parlare da tifoso direi la gestione Cragnotti, ma bisogna avere anche la cultura sportiva per ammettere che è stata una gestione gloriosa lasciando la Lazio sull’orlo del fallimento. Merito a Lotito per aver portato una gestione più attenta e equilibrata, ma penso una gestione vada fatta anche con il cuore, la passione, un briciolo di follia. Altrimenti diventa solo gestione economica che non può fare felici i tifosi e non esprime un senso di attaccamento. Parlo della mia esperienza, della mia Lazio. Eravamo sull’orlo del fallimento, giocavo in una squadra forte, anche come valori umani. La gente, pur non avendo un riferimento certo, amò quella Lazio in modo viscerale. Avevamo quarantamila abbonati. Vedeva attaccamento. Anche l’anno scorso, con il lavoro di Pioli e dei suoi giocatori, la gente si è riavvicinata. Ma se dall’altra parte trova un muro, mancanza di dialogo e c’è un ostracismo assoluto non si va lontano. La parte gestionale va bene, la parte passionale stride e così rischi di perdere la cosa più importante. Ci vuole il giusto equilibrio anche se tutto passa attraverso l’aspetto tecnico. Quest’estate, a mio parere, la Lazio doveva fare di più, veniva dal terzo posto, Inter e Milan avevano fallito, aveva la possibilità di giocarsi la Champions. Se poi non ci arrivi, senza aver investito tanto, crei una frattura difficile da sanare”.

D’AMICO: “Io eccepisco sulla buona gestione. Sbaglio o non c’è uno sponsor da otto anni sulla maglia della Lazio?”

ORSI: “Noi non possiamo entrare nel merito di certe scelte. La gente non va più allo stadio non perché la Lazio non ha lo sponsor sulla maglia. I problemi sono altri”.

WILSON: “La risposta l’ha data la tifoseria a Formello la notte dopo la vittoria con il Napoli e il traguardo del terzo posto. Nessuno ha mai contestato la gestione a Lotito. Quella notte i tifosi erano a Formello perché c’è passione, ringraziavano la Lazio per essere entrata in competizione. Io dico a Lotito: “Levati il cappello nei confronti della gente. Costa tanto? Domando?”.

ORSI: «La Lazio in questi anni è stata altalenante. Nella precedente e unica partecipazione alla Champions come rinforzo aveva preso Vignaroli».

WILSON: “Io ero d’accordo con Tare quando disse che questa Lazio era difficilmente migliorabile. Non chiedevo altri Candreva, Felipe o Biglia. Non pensavo prendessero altri che potessero darti il 100 per cento come Biglia e Candreva, ma almeno l’80% sì. Anche perché De Vrij, per esempio, aveva già i suoi problemi e in questi anni mi sono abituato a vedere giocatori bravi che giocano 25 partite e non 40″.

ORSI: “Lotito fa mercato quando la Lazio sta per retrocedere e non ha altre possibilità. Questo non riesco a sopportarlo. Così resti alla pari di Empoli e Sassuolo, con tutto il rispetto di Empoli e Sassuolo. A gennaio ci voleva uno sprint per cercare di far sognare i tifosi. Ma lui quello scatto non lo fa mai a meno che non sia costretto”.

Rappresentate epoche diverse. La Lazio del -9 era al tracollo e giocava in uno stadio pieno, nell’era di Fiore si raggiunsero 40mila abbonati e i giocatori si tagliarono gli stipendi. Il tifoso laziale risponde solo quando sta per retrocedere o fallire. E’ come se avesse il bisogno di sentirsi affogare?

ORSI: “Non avete ricordato Lazio-Real Madrid con 38 mila spettatori…”.

WILSON: “Il record tuttora imbattuto resta quello stabilito in Lazio-Foggia, la partita scudetto del ‘74. La situazione finanziaria era precaria anche allora, non è che Lenzini avesse i soldi. Ma c’era l’appartenenza dei giocatori alla maglia. Abbiamo preso sempre lo stipendio. La gente veniva allo stadio. C’era un rapporto tra noi, società e tifosi. Oggi non vedo questo rapporto”.

ODDI: “Magari i soldi non arrivavano subito, ma dopo quattro o cinque mesi. Lenzini pagava con le cambiali, ma alla fine pagava sempre”.

ORSI: “Ricordo quando Cragnotti non pagava gli stipendi da quattro-cinque mesi e venne all’interno dello spogliatoio per fare il discorso alla squadra. Liverani, appena uscito, disse scherzando: “Quasi quasi mi sento più ricco, è come se ce li avesse già dati”. La situazione non era facile, ma il gruppo rispondeva bene”.

D’AMICO: “Quest’anno, invece, mi sembra che il gruppo della Lazio abbia avuto dei problemi”.

WILSON: “Anche i giocatori hanno le colpe di questa stagione. Dove sta scritto che non dai il massimo se non hanno rafforzato la squadra? Sono professionisti, dovrebbero darlo sempre il massimo”.

ODDI: «Scusate. Non è che ci siamo montati la testa e abbiamo sopravvalutato la squadra?». La Lazio può avere l’obiettivo di vincere l’Europa League?

ORSI: “La Lazio ora che obiettivo ha? L’Europa League? Ci puoi pensare, ma mi sembra difficile che possano arrivare in fondo. Ora dentro lo spogliatoio non c’è più niente. Senza obiettivi il giocatore, nella sua non professionalità, si butta giù. Non riesce più a darti. Se tra venti giorni vieni eliminato dal Galatasaray cosa ti resta?”

FIORE: “Non sono dentro lo spogliatoio. Da fuori un’idea di massima me la sono fatta. Stanno mancando uomini guida. Chi è arrivato o chi in passato è stato trascinato dagli altri non ha la personalità di giocare e indossare una maglia che quest’anno pesa di più. L’anno scorso nessuno alla Lazio chiedeva di arrivare terza. Si è fatto qualcosa al di là delle reali possibilità tecniche. Noi avevamo leader straordinari. Penso a Peruzzi, Simeone, Mihajlovic: non lo erano solo dal punto di vista tecnico, ma venivano identificati da quelli più giovani come simboli, come persone da seguire nei comportamenti. I giocatori di adesso sono bravi ma fanno fatica ad avere continuità tecnica. E poi una gestione societaria alquanto discutibile ha complicato il lavoro di Pioli. Si innescano dei meccanismi in squadra dai quali è difficile uscire”.

Felipe e Keita sono sopravvalutati o due potenziali campioni?

D’AMICO: “Felipe ha fatto vedere grandi cose, anche se soltanto per quelle 10 partite dell’anno scorso. Keita non è mai arrivato a quei livelli, però mi piace”.

ORSI: “Felipe in tre anni ha fatto 10 partite… Il 27 agosto tutti avrebbero rifiutato 50 milioni perché poi non avresti avuto il tempo necessario per prendere altri due o tre giocatori forti con quei soldi”.

ODDI: “Era tanto tempo che non vedevo uno così forte. Se uno al Santos porta il numero 10 non può essere una pippa. Mi ha fatto innamorare. E’ un giocatore fenomenale. Cosa gli è successo? Non è andato bene quest’anno perché non ha una guida dentro lo spogliatoio. E poi forse ha poca personalità”.

D’Amico, con il tuo talento, se non avessi incrociato quella Lazio, saresti diventato comunque D’Amico o ti saresti perso in una squadra anonima?

D’AMICO: “Io sì, ma i miei compagni dell’epoca che fine avrebbero fatto?”.

ORSI: “Vincenzo si è perso due o tre Palloni d’Oro e la possibilità di una carriera straordinaria. In un’altra Lazio avrebbe giocato un anno e poi sarebbe andato in una grande”.

WILSON: “Vincenzo, lo sai benissimo. C’era solo un gruppo che ti ha fatto giocare nella nosta Lazio… Tornando a Felipe, l’anno scorso ha fatto un grandissimo campionato. Tutti si aspettavano dei rinforzi, sapendo che tipo di valutazione hai raggiunto e che non hai la squadra per arrivare a certi livelli, può darsi che inconsciamente si sia scaricato e seduto”.

Cosa è stato sbagliato l’estate scorsa?

ORSI: “La Lazio è stata sopravvalutata. L’anno scorso mancavano Inter e Milan. Ha rischiato di arrivare seconda. Si doveva percepire qualcosa, perché le partite più importanti le aveva perse con la Juve, aveva pareggiato con Inter e Roma facendosi rimontare, in volata aveva perso il secondo posto. Per diventare a quel livello, qualcosa in più doveva essere fatto”.

ODDI: “Il Barcellona ha preso Suarez. Noi non prendiamo un difensore centrale difensivo se non c’è De Vrij. E poi sembra non si possa giocare senza Biglia”.

WILSON: “Non credo fosse vera l’offerta per Felipe, ma si poteva pensare ad una cessione. Ricordo come nacque la nostra Lazio. Sbardella, con i 350 milioni ricavati dal cartellino di Massa, prese Re Cecconi, Pulici, Garlaschelli. Dovevi vendere un pezzo e rifare la squadra aggiustandola”.

D’AMICO: “Pino, sempre terzi siete arrivati quell’anno… Sino a quando non sono tornato io per vincere lo scudetto”.

Come si può ripartire per la prossima stagione? E da che cosa?

ORSI: “Vedo piattume, non ci sono tanti obiettivi da raggiungere. Vedo una squadra che rimarrà così e che ripartirà dai giovani: Keita, Felipe, Cataldi, De Vrij, Milinkovic. Morrsion no e neanche Patric terrei. Prendi due o tre giocatori di esperienza e poi puntiamo sui giovani. Questo farei. Ma i nostri obiettivi sono come Empoli e Atalanta. E poi direi: “Scusate, quest’anno ho sbagliato, proviamo a ripartire”.

ODDI: “Ora è dura dire quelle cose. Loro ti dicono che sbagliamo noi, solo loro hanno inventato il calcio. Candreva? Deve andare via. Di corsa. E credo anche Biglia”.

ORSI: “Ci sono fatti che hanno minato la tranquillità della squadra. A Candreva non hanno dato la fascia, Biglia in estate voleva andare via, Keita anche. Non è uno spogliatoio facile quello della Lazio”.

WILSON: “La storia della fascia non l’ho capita. C’era una soluzione logica come Radu. E’ anziano, da diversi anni alla Lazio, non si è mai tirato indietro. Una soluzione che non avrebbe scontentato nessuno. Come sono diventato capitano? E’ stato Lorenzo a darmi la fascia e poi Maestrelli in modo definitivo”.

La Lazio nella prossima stagione può ripartire da Pioli?

FIORE: “Pioli credo abbia fatto e stia facendo un buon lavoro. Se può avere una colpa, è quella di aver avallato il progetto in estate. Lui spesso ha parlato di rosa numerosa, non mi pare sia stata sfoltita. Uno dei problemi della Lazio non sono quelli che giocano, ma tanti che non giocano e guadagnano soldi. E’ stato rinnovato il contratto a giocatori che non rientravano nel progetto e si sono ritrovati in questa squadra. Pioli va bene tenerlo, ma avrebbe bisogno di un progetto diverso, bisogna dargli più possibilità di scegliere. E’ figlio delle scelte societarie, la squadra andava ritoccata e ci voleva una rosa più omogenea. Tre centravanti più identici non si può avere, invece la Lazio ce li ha. Il calo di Klose, che viene da una carriera straordinaria, lo si poteva prevedere. Djordjevic e Matri non sono dei bomber. La Lazio doveva prendere giocatori diversi. Ha il miglior crossatore, ma oltre ai problemi difensivi ce n’è uno in fase realizzativa. Ci sono tanti problemi da risolvere, adesso bisogna ripartire dai giovani. Io direi: “Quest’anno abbiamo sbagliato, però ripartiamo”. E prenderei più giocatori italiani, manca un’anima italiana nella Lazio”.

ORSI: “La domanda è un’altra. Ma Pioli vuole rimanere il prossimo anno?”.

Cosa può succedere per riportare entusiasmo?

ORSI: “Mi piacerebbe che i tifosi della Lazio si organizzassero per riempire l’Olimpico in una partita che non conta niente. Per dire. Veniamo in 70 mila così vedi che allo stadio ci vengo”.

WILSON: “Se Lotito avesse umiltà, comincerebbe a dialogare con la gente. Cosa ti costa avere un rapporto con la gente?”.

ORSI: “Un’altra cosa farei. Prenderei Wilson e gli darei l’incarico di responsabile dei tifosi”.

WILSON: “Il timore sarebbe doversi esporre a nome di un’entità che poi non ti segue. Se poi non riesci nell’impresa, perdi credibilità e devi spiegare alla gente”.

 

Felice Pulici, il parere di un esperto riguardo alle barriere

Felice Pulici, ex portiere, leggenda della Lazio anni 70 e voce autorevole in tutto l’ambiente ha parlato ai microfoni di Radiosei della figura dello Slo (Supporters Liaison Officer), cioè colui che si occupa di mediare tra la società e la tifoseria. Queste le parole riportate sul portale lalaziosiamonoi“Come stabilito dalle organizzazioni internazionali, dovrebbe essere un soggetto individuale (nominato di comune accordo tra tifoseria e società) per rappresentare il trait d’union tra i bisogni della Curva e le condizioni imposte dalla società. Il tifoso in questo modo è rappresentato e, tramite un continuo contatto, si può trovare il percorso più adatto nello svolgimento delle manifestazioni. Non è soltanto il riempire la casella con un certo nome. D’altra parte non è esclusivamente la Federsupporter che, come struttura esterna, deve curare gli interessi del tifoso. La Roma ha trovato questa figura in Nela, nella Lazio invece non c’è volontà di parlare con i propri sostenitori. Manca una figura di dialogo condivisa perché la società non ha mai cercato un accordo e un contatto. Dovrebbe invece esserci un rapporto normale, fondamentale per avere un’immagine esemplare a livello europeo. Un nome? Potrebbe essere quello di Luigi Martini. Calveri ha esperienza e grandi competenze in ambito amministrativo, tuttavia questo ruolo potrebbe impegnarlo oltremisura e, pur conoscendo benissimo i regolamenti, potrebbe non riuscire ad arrivare un indirizzo convergente”

Poi si è soffermato sullo spinoso argomento delle barriere: “Il Prefetto Gabrielli doveva coinvolgere ancor di più i club e capire se c’erano le basi per intervenire. Chi gestisce l’ordine pubblico, al di là delle direttive, deve infatti conoscere le esigenze della società e della tifoseria. Rimuovere le barriere rappresenterebbe uno spreco di denaro pubblico, bisognava interpellare prima chi di interesse. La settorizzazione delle curve inoltre è un provvedimento del Ministero degli Interni che avrebbe dovuto individuare i responsabili più facilmente, chiudere un intero settore adesso è un controsenso”. Infine sugli stewards: “Aumentarli comporta certamente un esborso maggiore. Potrebbe essere utile, ma è necessario rivedere le loro funzioni. Devono avere un minimo di potere per evitare che non ci sia la polizia, altrimenti non avrebbero considerazione”.

De Canio a tutto tondo, Lazio e non solo

Intervenuto ai microfoni di Radiosei Luigi De Canio ha parlato dell’imminente sfida della Lazio contro il Verona. L’allenatore ha iniziato l’intervista parlando della lotta scudetto tra Juventus e Napoli che si affronteranno Sabato in un Big Match dalle mille curiosità. Queste le parole riportate dal portale lalaziosiamonoi: “Quella di sabato è sarà una gara Scudetto, ma solo se a vincere sarà il Napoli. Nel caso contrario, visti i tanti punti ancora a disposizione, il duello resterà invece aperto in un campionato bello ed equilibrato. Speriamo sia una bella partita, ma l’assenza dei tifosi napoletani deve far riflettere sul modo di fare calcio in Italia. Da uomo di sport devo dire che ognuno ha le sue responsabilità. Dalle istituzioni che non rinnovano gli stadi ai tifosi che potrebbero vivere il calcio in modo diverso. Il discorso va però esteso anche alle società che hanno il compito di fare le cose in modo ordinato e agli sportivi che devono dare il buon esempio. Una vittoria del titolo da parte del Napoli renderebbe comunque merito all’operato di una società che partecipa costantemente alle coppe europee, nonostante non abbia il fatturato di altre squadre. Sarebbe un momento di crescita che dovrebbe avere tuttavia uno sviluppo continuo”.

CAPITOLO LAZIO – “Ritengo che i biancocelesti stiano facendo il proprio campionato dopo un’annata vissuta in modo speciale. Fallendo la Champions, si sono spenti gli entusiasmi condizionando il percorso successivo. Infortuni e rendimenti altalenanti hanno poi inciso, ma credo che la squadra sia in linea con le proprie possibilità come espressione del gioco. Il potenziale tecnico è stato mantenuto in vista di uno sviluppo futuro. La differenza sta poi nella concorrenza maggiore rispetto alla passata stagione”. Poi a livello tattico: “Il centrocampo è fondamentale per la costruzione del gioco. Con i giocatori muscolari non si avrà mai una qualità di gioco costante, ma si giocherà soltanto di rimessa senza dimostrare di avere una propria identità. L’Inter ne è l’esempio lampante”. Infine sul percorso europeo: “In Europa League ci sono più stimoli, ho grande fiducia che la Lazio faccia un cammino importante”

Tare è sicuro: “Con il tempo raggiungeremo traguardi importanti”

Intercettato dai cronisti a margine dell’evento ‘Premio amici dei bambini’, il ds della Lazio Igli Tare ha commentato la stagione “difficile” che la Lazio sta affrontando. Ecco le sue parole: “L’Europa è un traguardo molto importante, sia per risultati che per prestigio. Siamo concentrati e determinati, sebbene tanta gente non lo veda così. Questa è una squadra può fare ancora bene. I risultati dicono che manca cattiveria, ci sono state gare dove non siamo stati determinati, però non vedo mai il bicchiere mezzo vuoto“. Il dirigente biancoceleste ha poi continuato: “Abbiamo cresciuto molti giovani, a Genova c’erano sette Under 23. Nei prossimi anni raggiungeremo risultati importanti. Vittorie consecutive? Noi lo speriamo, questa squadra ha dimostrato con i fatti, non dobbiamo vendere bambole. Abbiamo avuto alti e bassi, la squadra è quella dell’anno scorso, con l’inserimento di qualche giovane di prospettiva. Felipe Anderson è ancora giovane, è nella terza stagione alla Lazio, tutti lo conoscono. Ha delle qualità fuori dal comune, deve fare un saltino per crescere. 

Gli Stati Uniti sicuri: “L’Isis tenterà di colpirci quest’anno…”

L’Isis molto probabilmente proverà ad attaccare gli Stati Uniti quest’anno“: è l’allarme lanciato dal numero uno dell’intelligence Usa, James Clapper, che nel corso di un’audizione davanti al Congresso ha sottolineato come lo Stato Islamico stia infiltrando i rifugiati che scappano da Siria e Iraq.
L’Isis – ha specificato il numero uno degli 007 della difesa americana, Vincent Stewardnel 2016 tenterà di attaccare non solo di nuovo l’Europa, ma anche gli Stati Uniti direttamente sul suolo nazionale“. Clapper ha quindi spiegato che le stime parlano di estremisti violenti in almeno 40 Paesi: mai come prima esistono per i terroristi più porti sicuri che in qualsiasi altro momento della storia.

Fonte: Ansa.it

Barcellona, Messi operato

Il club più forte al mondo, dovrà fare a meno del giocatore più forte al mondo. Staimo parlando del Barcellona e di Messi. Il numero 10 blaugrana, è stato operato quest’oggi per la ripulitura dei reni, dovuta alla presenza dei calcoli renali. L’operazione è andata a buon fine, ma Leo Messi sarà costreetto a saltare sicuramente la prossima sfida. Infatti non ci sarà contro il Valencia, mentre resta in dubbio la sua presenza contro il Celta Vigo. Il Barcellona conta di recuperarlo per gli ottavi di finale di Champions League.

Che tegola! Juve – Napoli si giocherà senza un Big

Continua a piovere sul bagnato in casa Juventus. Mister Allegri, dopo gli infortuni di Mandzukic, Khedira e Caceres, dovrà fare a meno anche di Chiellini. Il roccioso difensore italiano dovrà stare ai box per almeno 20 giorni. Sfuma così il duello tra Chiellini e Higuain nella sfida che potrebbe essere decisiva per le sorti dello scudetto. Emergenza quindi per Allegri, mentre Sarri e il Napoli sorridono…

La clausola FARAONICA di Toni Kroos

Il centrocampista tedesco del Real Madrid, Toni Kroos, sicuramente dovrà andare d’amore e d’accordo con il suo club. Infatti, secondo quanto riportato dal quotidiano spagnolo Marca, il tedesco, qualora dcidesse di abbandonare il club senza la volontà di quest’ultimo, dovrà indennizzare Florentino Perez per ben 300 milioni! Una clausola “strana”, pazzesca e incredibilmente senza senso per quanto riguarda il valore economico. Sicuramente Kroos ci penserà 300 milioni di volte prima di chiedere una eventuale cessione.

BARRIERE – Federsupporter: “Senza i tifosi è stato un incontro inutile”

Il rappresentante di Federsupporter, Parisi, è intervenuto ai microfoni di Radiosei per commentare l’incontro di oggi sul problema barriere. Parisi è rimasto molto perplesso e deluso in quanto non c’èra la presenza dei tifosi che potevano avanzare idee, iniziative e dialogare soprattutto con i club Lazio e Roma e con le istituzioni. A tal proposito Parisi ha auspicato che venga onserita la figura dello SLO (Supporter Liaison Officer9, ovvero una figura che faccia da ponte tra tifosi e club. Infine sul bilancio della Lazio si dice “non preocupato per la perdita di 5 milioni dichiarata“.

Per il comunicato della Federsupporter CLICCA QUI

SICUREZZA Stadio Olimpico – Il comunicato finale: “Più stewards e meno polizia, maggiore dialogo tra società – tifosi”

AGGIORNAMENTO ORE 20:01 – Arriva il comunicato finale riguardante l’incontro che aveva all’ordine del giorno le barriere nelle Curve dello Stadio Olimpico: “Nel corso del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica tenuto quest’oggi e presieduto dal Prefetto di Roma, Franco Gabrielli, è stato siglato un accordo di programma tra la Questura di Roma, l’A.S. Roma, la S.S. Lazio il Coni. L’iniziativa è stata promossa dal Questore di Roma, Nicolo D’angelo, in esito ad una ricerca scientifica contenente un’indagine psico-sociale, condotta su un campione di oltre 2000 questionari, somministrati da esperti in occasione di 4 gare di Roma e Lazio. La ricerca ha fornito importanti indicazioni relativamente alla percezione della sicurezza dello stadio, ma anche sulla natura della contestazione al nuovo modello organizzativo adottato dall’inizio del campionato. I dati hanno, infatti, evidenziato un’elevata percezione della sicurezza nei frequentatori dello stadio a Roma: tra tutti gli intervistati solo il 7,5% non si sente sicuro. Ne deriva quindi che il ‘contesto stadio’ offre oggi un livello di sicurezza percepita maggiore rispetto a quella osservata in altri contesti sociali e smentisce l’immagine negativa che si tende genericamente ad associare allo stadio nel dibattito pubblico o nel sentire comune”. Queste le azioni che saranno intraprese in seguito all’accordo: “Meccanismi di dialogo con i tifosi saranno implementati da parte dei club con l’attivazione di sportelli funzionali alla comunicazione con i tifosi stessi, che per organizzare le iniziative di tifo non dovranno più rivolgersi alla Polizia ma avranno contatti solo con i rappresentanti delle società, che poi interloquiranno con le autorità di P.S. Più stewards e meno polizia. I controlli nelle vie di accesso allo stadio saranno effettuati in prima battuta dagli stewards mentre le Forze dell’Ordine si concentreranno nelle aree di pre-filtraggio anche per offrire agli spettatori servizi di sicurezza “antiterrorismo”. Le due società avvieranno campagne di sensibilizzazione ed educazione mediante il coinvolgimento di personaggi carismatici per i propri tesserati sul tema del fare tifo e del supporto agli atleti in campo. I club tramite il Supporters Liaison Officer studieranno misure per evitare la divisione di gruppi omogenei, eventualmente causata dalla settorializzazione. Il Coni, in quanto proprietario dell’impianto, proseguirà nelle strategie di miglioramento tecnologico dello stadio olimpico e di offerta di servizi strumentali ad una migliore accessibilità all’impianto sportivo ed una permanenza più confortevole per anziani, donne e bambini. La Questura di Roma svolgerà la funzione di garante del sistema, anche rispettando gli spazi delle tifoserie, con la precisa condizione che siano osservate le norme in materia di divieto di occupazione delle scale, divieto di introduzione di materiale esplodente e pirotecnico e divieto di esposizione di striscioni illegali. Il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica monitorerà l’andamento della sicurezza allo stadio Olimpico anche al fine di rivalutare, in presenza di una reazione positiva delle tifoseria, il modello organizzativo con l’obiettivo di creare nel tempo migliori condizioni di aggregazione”.

AGGIORNAMENTO ORE 19:18 – Sempre in attesa del comunicato ufficiale, da registrare è anche il commento del Questore D’Angelo: “Abbiamo ribadito che allo stadio vanno rispettate le regole, per quest’anno non si toglie nessuna barriera. Lo stadio non sono solo le barriere, queste sono state messe perché le curve in quel modo non andavano beneLo stadio non sono solo le barriere, queste sono state messe perché le curve in quel modo non andavano bene.  Un domani potremo anche togliere le barriere. Ma per domani significa fine campionato o anno prossimo. Il discorso di uno stadio senza barriere va fatto nel tempo. Adesso tutto insieme dobbiamo migliorare l’affluibilità dello stadio Olimpico. Anche le società hanno avallato questo accordo”. E infine ha ribadito che: Lo stadio è del cittadino, vogliamo estirpare i violenti. Nessuno ha vietato niente. Ognuno deve sedersi al suo posto, sono vietati petardi, striscioni non autorizzati e fumogeni. Le barriere aiutano per evitare che ci sia un numero eccessivo di persone, causato dagli scavalcamenti”. “.

AGGIORNAMENTO ORE 18:10 – E’ da poco terminata la riunione e i protagonisti cominciano a lasciare la struttura. Queste le dichiarazioni rilasciate (in attesa del comunicato ufficiale che chiarirà tutto) dal dg della Roma, Mauro Baldissoni: “L’incontro è andato bene, a breve uscirà un comunicato stampa ufficiale che sta redigendo il comitato e nel quale leggerete il contenuto del lavoro che è stato svolto negli ultimi mesi al fine di migliorare la fruibilità dello stadio, per cercare di cambiare un po’ la situazione e la struttura organizzativa”. Anche Claudio Lotito ha abbandonato la Prefettura ma, a differenza del dirigente giallorosso non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione. Da registrare un secondo tentativo dell’inviato de “Le Iene” di strappare qualche dichiarazione al Presidente della Lazio ma anche questo tentativo è andato a vuoto.

AGGIORNAMENTO ORE 17:20 – Tra gli ultimi a presentarsi sul posto c’è il presidente della Lazio Claudio Lotito. Al suo arrivo Lotito è stato subito incalzato da un inviato de “Le Iene” che ha provato a rivolgergli delle domande inerenti  l’‘Operazione Fuorigioco’, l’inchiesta che sta portando avanti la Procura di Napoli. Il numero uno biancoceleste non ha voluto lasciare dichiarazioni continuando ad andare dritto per la sua strada.

AGGIORNAMENTO ORE 16:36 – Sono arrivati anche: il Questore di RomaNicolò Marcello D’Angelo, e il responsabile marketing del CONI, Diego Nepi. Per la Roma sono arrivati anche il direttore generale Mauro Baldissoni e il CEO Italo Zanzi. Mentre per la Lazio è arrivato anche il segretario generale Armando Calveri. Negli stessi istanti anche Diego Nepi Molineris, direttore dei servizi del CONI.

AGGIORNAMENTO ORE 16:15 – Cominciano ad arrivare i primi protagonisti. In rappresentanza della Lazio ci sono: il Responsabile della biglietteria Angelo Cragnotti e il responsabile alla sicurezza Sergio Pinata. Dovrebbe arrivare anche il segretario generale nonché responsabile del club per le relazioni con i tifosi (SLO) Armando Calveri. In rappresentanza della Roma invece è appena arrivato Sebino Nela, eletto come SLO per la squadra giallorossa, in compagnia di Carlo Feliziani responsabile biglietteria AS Roma e Guido Gombar, responsabile sicurezza della Roma.

A breve avrà inizio l’attesa riunione tra le istituzioni (precisamente: il Questore D’Angelo e il prefetto Gabrielli) e il responsabile marketing del CONI Diego Nepi, il presidente della Lazio Claudio Lotito e il dg della Roma Mauro Baldissoni. Il fine è quello di cercare una soluzione in merito alla questione delle barriere separatorie presenti nelle curve dell’Olimpico e permettere così un rapido ritorno dei tifosi allo stadio.

Seguiranno ulteriori aggiornamenti…

CALCIOSCOMMESSE – Le sentenze della Procura di Catanzaro

Sono arrivate in settimana le sentenze relative al calcioscommesse, relative all’inchiesta del Dirty Soccer bis. Ad emetterle è stata la Procura di Catanzaro. Parecchie òe squadre sanzionate, tutte di Lega Pro e dilettanti, ma anche sanzioni a calciatori con un passato in Serie A. Di seguito le più importanti squadre sanzionate: SS Akragas Città dei Templi (3 punti), Aurora Pro Patria 1919 (7), ASD Comprensorio Montalto Uffugo (6) SSD Calcio Frattese (1), L’Aquila Calcio 1927 (13), FC Neapolis (22), SSD Puteolana 1902 (4), Santarcangelo Calcio (6), Savona Foot Ball Club (2), Sorrento Calcio (4), S.E.F. Torres 1903 (4), Vigor Lamezia Calcio (2). Prosciolti AS Livorno Calcio, S.F. Aversa Normanna, US Cremonese, ASD Due Torri, SS Fidelis Andria 1928, FC Grosseto SSD, SS Monopoli 1966, AC Pavia 1911, AC Prato 1908, ASD Scafatese Calcio, AC Tuttocuoio 1957, ASD Giallorossi San Miniato Basso Calcio. Tra i tesserati spunta i nomi di Arturo Di Napoli e Domenico Giampà.

Inzaghi: “Decisiva la gara d’andata”

Alla Lazio Primavera non basta la doppietta di Calì per qualificarsi alla finale di Coppa Italia. L’allenatore biancoceleste Simone Inzaghi ha commentato il match ai microfoni di Sportitalia: “Penso che, per come sono andate le due partite, la Lazio doveva andare in finale. Abbiamo incontrato una buona squadra, ma il calcio è anche questo. Mi spiace per i ragazzi perché lo meritavamo. Un 2-2 contro una grande squadra. Penso che questa finale l’abbiamo persa con il risultato dell’andata. Onore ai ragazzi, sono orgoglioso e fiero di loro. Abbiamo sfoderato due grandissime prestazioni. Abbiamo fatto bene, hanno entusiasmato sia me che lo staff. Loro hanno tanti giocatori classe ’96, questa volta ha deciso la gara Manaj. Ma non c’è rammarico per questo”.

 

Manoni: “Siamo stati sfortunati”

La Lazio Primavera non riesce nell’impresa. In finale di Coppa Italia ci va l’Inter. Ecco il rammarico di Francesco Manoni ai microfoni di Lazio Style Radio: “Era difficile per noi, siamo andati sotto e non era semplice. La stavamo risolvendo grazie agli uomini entrati dalla panchina. Poi abbiamo avuto tanta sfrotuna, saremmo potuti andare a giocare quella finale che tanto desideravamo. Abbiamo espresso il nostro gioco, disputando questa partita con cattiveria. Con un pizzico in più di buona sorte potevamo passare noi. L’arbitro non ci ha aiutato, diversi falli in ripartenza non sono stati sanzionati. Sono piccoli episodi che avrebbero potuto cambiare la gara. Ripartiamo da questa sconfitta”.

Ecco l’arbitro di Lazio-Verona: precedenti positivi per i biancocelesti…e per il Verona

La 25esima giornata di Serie A sarà aperta dalla sfida dello Stadio Olimpico tra Lazio ed Hellas Verona, in programma giovedì 11 febbraio alle 20.45. Pochi minuti fa è stato reso noto l’arbitro che dirigerà la gara dai baincocelesti: sarà Andea Gervasoni della sezione di Mantova ad arbitrare la gara, coadiuvato dagli assistenti De Pinto e Tasso e dal quarto Uomo Carbone. Gli assistenti d’area saranno invece Banti e Sala. . Per il ruolo di quarto uomo è stato scelto Carbone mentre gli addizionali saranno Banti e Saia. Sarà il 15° incrocio di Gervasoni con i biancocelesti. E il bilancio è piuttosto positivo: i precedenti parlano di 7 vittorie, 6 pareggi ed una sola sconfitta esattamente un anno fa: era il 9 febbraio del 2015 e i biancocelesti venivano fermati in casa dal Genoa. Anche gli scaligeri hanno perso una sola volta sotto la sua direzione, completano il loro quadro 2 vittorie e 2 pareggi. Questo il quadro completo:

LAZIO – HELLAS VERONA
Arbitro: GERVASONI
Assistenti: DE PINTO – TASSO
IV uomo: CARBONE
Add1: BANTI
Add2: SAIA