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CONFERENZA – Pioli: “Contento per Mauri ma il capitano resta Biglia. Ora pensiamo al Bologna, poi al Bayer”

Vigilia di esordio per la Lazio di Pioli. Prima partita di campionato tra le mura amiche contro il Bologna dell’ex Delio Rossi. Alle 16 ha preso la parola il mister nella sala conferenze di Formello. Queste le sue parole:

Il destino è strano, Lazio-Bologna, lei e Delio Rossi…

Il calendario è questo, lo prendiamo per quello che è. Vogliamo vincere per cominciare bene, non sarà facile. Obiettivo? Confermarci. Gli avversari si sono rinforzati, ma noi abbiamo fiducia nelle nostre potenzialità. Dobbiamo continuare a pensare partita per partita. Dobbiamo avere lo spirito dello scorso anno.

L’infortunio di Klose ha cambiato i piani in attacco?

Sono innanzitutto contento del ritorno di Mauri, che ha dimostrato di saper giocare ovunque davanti. Abbiamo anche giovani molto importanti.

Destro e Acquafresca, chi teme di più?

Io temo sempre tutti i giocatori avversari. Per giocare a certi livelli le qualità sono innegabili. Rispettiamo il Bologna che avrà entusiasmo.

Che gara si aspetta? Cosa ne pensa dell’assenza dei tifosi?

Credo che il Bologna tenterà di chiuderci gli spazi, ma tutte le partite sono difficili in campionato. Per i tifosi è un peccato, la prima in casa sarebbe stata bello viverla con i nostri tifosi. Martedì sono stati fondamentali per noi. E’ un peccato…

Tournover in vista di Leverkusen?

La vittoria aiuta a recuperare, ho visto la squadra in forma. Bisogna vincere domenica e poi pensare al ritorno del preliminare.

Emozione per il Bologna?

Ho dato tutto a Bologna ed ho ricevuto tanto. Ma ora sono concentrato sulla partita e sulla mia Lazio. Vogliamo partire subito bene, non come lo scorso anno. Lì ho allenato Gilardino, è un ottimo calciatore e sono orgoglioso di averlo allenato…

Mauri come sta?

Si è allenato bene e sarà convocato, ma chiaramente si è allenato da solo e manca del ritmo partita…

Keita centravanti è una trasformazione defiitiva?

E’ un calciatore completo, che secondo me può giocare ovunque davanti. Il talento conta, ma più di tutto conta la mentalità. Quando gioca come martedì può fare tutto e bene.

I mass media non rendono giustizia alle potenzialità della Lazio?

Credo che non partire in testa nei pronostici di inizio stagione possa essere solo uno stimolo. Abbiamo un giusto mix di esperienza e freschezza. Abbiamo investito molto in ragazzi giovani e ne sono contento. Vedo la Juve ancora avanti a tutti, poi ci sono le solite sei sette squadre a giocarsi i primi posti.

Come si vede guardandosi allo specchio dopo un anno di Lazio?

Con qualche capello in meno e qualche capello bianco in più (ride,ndr). Scherzi a parte dobbiamo migliorare tutti. Il nostro è un percorso partito l’anno scorso ma che è ancora lungo. Dobbiamo imparare a gestire meglio la partita anche quando non andiamo a cento all’ora.

Kishna è un giocatore pronto per far rifiatare gli esterni?

Sta bene e si sta allenando molto bene. C’è anche Lulic che può giocare in quel ruolo in determinate occasioni. Ho grandi opportunità di scelte.

Morrison?

Non c’è mai stata la possibilità che le nostre strade si dividessero. Ha un grande talento e qualità importanti. Deve imparare da un punto di vista tattico ma farà benissimo.

Chi sarà il vice Biglia?

Cataldi ha qualità e sta imparando a gestire anche il ruolo di playmaker. Per quanto riguarda il discorso capitano resta Biglia, mentre Klose è il vice.

 

Dal nostro inviato a Formello
Stefano Gaudino

La riproduzione parziale o totale dell’articolo è possibile previa citazione della fonte

 

 

 

Brutte notizie in casa Leverkusen

Si avvicina mercoledì, giorno in cui si terrà l’incontro di ritorno del preliminare di Champions League tra Bayer Leverkusen e Lazio. I tedeschi si stanno preparando per tentare di ribaltare il risultato della partita di andata, 1-0 per i biancocelesti. Roger Shmidt, il tecnico della squadra tedesca, aveva, durante gli allenamenti della sua formazione, manifestato l’intenzione di dare un po’ di riposo ai suoi centrocampisti, Kramer e Bender, apparsi in difficoltà all’Olimpico nei confronti dei dirimpettai biancocelesti. Nelle intenzioni del tecnico sarebbe dovuto scendere in campo Charles Aranguiz, cileno appena acquistato dall’International di Porto Alegre, ma ieri nel corso della seduta pomeridiana il giocatore si è infortunato gravemente. Il centrocampista ha subito la rottura del tendine d’achille, domani verrà operato e dovrà stare fermo per 6 mesi.

Delio Rossi sfida la Lazio: “Voglio un Bologna arrogante. Complimenti a Pioli”

Ha allenato la Lazio per 4 stagioni dal 2005 al 2009, vincendo una coppa Italia, ma domani sera Delio Rossi farà di tutto per rovinare l’esordio in campionato della sua ex squadra. In conferenza stampa, il tecnico emiliano è stato chiaro: “Domani inizia una nuova avventura e sono curioso di vedere come ci comporteremo in questo esordio. Sono certo che faremo bene visto come abbiamo lavorato quest’estate. Contro la Lazio servirà massimo spirito e applicazione contro un avversario di grande livello. Dovremo giocare con umiltà ma anche con un po’ di sana arroganza. Con la consapevolezza che abbiamo solo da guadagnare. La squadra sa che è importante entrare subito in clima campionato. L’organico è giovane ma con tante qualità, pertanto andrà sostenuto e seguito”. Chiosa finale su Pioli che ha seguito le sue orme all’inverso, partendo da Bologna e arrivando alla Lazio: “Ha svolto un lavoro importante. La Lazio gioca bene ed è stato bravo perché è riuscito a coinvolgere tutti i giocatori”.

 

Mauri domani già in panchina. La fascia da capitano resta a Biglia

Il secondo primo giorno non si scorda mai. Perdonate l’ossimoro, ma ciò che è capitato a Mauri è davvero un tuffo nel passato. E’ accaduto tutto nella giornata di ieri: in mattinata visite mediche, alle 15 la firma sul contratto e poi alle 18 il suo primo allenamento stagionale al campo Fersini. Chissà cosa avrà pensato Mauri, di sicuro avrà vissuto un déjà vu.

CAPITANO SENZA FASCIA – Pronti, partenza e via. Il giocatore domani dovrebbe essere convocato per la gara contro il Bologna (salvo problemi burocratici) ma con ogni probabilità siederà in panchina. E’ tornato all’interno dello spogliatoio in punta di piedi, come se fosse l’ultimo arrivato e ha lasciato la fascia da capitano a Biglia, come riporta stamattina il Corriere dello Sport. Nella gara di ritorno del preliminare di Champions non potrà esserci, ma la Lazio ha intenzione di inserirlo nei 25 della lista Uefa nei 4 cresciuti nel vivaio nazionale. Si spera che questa lista venga consegnata per la fase a gironi della Champions League, piuttosto che in quella dell’Europa League.

IL NUMERO 6 PER ANTONOMASIA – Quella di Mauri è stata una scelta di cuore. Pur di tornare alla Lazio ha deciso di abbassarsi lo stipendio passando da 1 mln percepito fino a 2 mesi fa, a 700mila euro (più bonus legati alle presenze e agli obiettivi della squadra) per un altro anno. Il centrocampista brianzolo ha rinunciato a una parte dello stipendio, alla fascia da capitano ma non alla maglia numero 6. Ne ha parlato con Gentiletti, che l’ha presa in prestito per la gara di Supercoppa e l’argentino si è reso disponibile a cambiare numero.

Keita story. Il padre: “Il pres. del Barcellona disse che aveva la faccia da goleador”

Il gol al Bayer Leverkusen ha puntato i riflettori del grande calcio europeo su Keita Balde Diao. Il talento cristallino è indubbio, ma nella scorsa stagione lo spagnolo non è riuscito ad esprimersi. Causa probabilmente di un rapporto non proprio idilliaco con Pioli che l’ha spesso schierato da prima punta, ruolo a lui poco congeniale ma che in Champions è risultato efficace. Oggi osannare le qualità di Keita è semplice, ma c’è chi aveva intravisto il suo potenziale già anni prima. Si vedeva che aveva grandi qualità – dichiara il d.s. del Cornella alla trasmissione spagnola Jugones -. Arrivò da noi dalla cantera del Barcellona in seguito a un provvedimento disciplinare – mise del ghiaccio nel letto di un compagno -. Per questo il club blaugrana lo mandò in prestito da noi”. Incalza la madre di Keita: “L’esperienza al Cornella è stata utile per la sua educazione, per la sua crescita”. Anche il padre dice la sua, raccontando un aneddoto: “Arrivato al Barca il presidente Laporta gli disse che aveva la faccia da goleador e aveva ragione. Lasciò il Barcellona per timore di essere giudicato solo per i suo carattere e non per ciò che faceva in campo. Adesso gioca nella Lazio ma resta un tifoso del Barca”.

 

Trapattoni lancia i biancocelesti: “Dopo Juve, Roma e Napoli, c’è la Lazio per lo scudetto”

7 scudetti sulla panchina della Juventus (record ancora imbattuto in serie A), 2 coppe Italia, 1 supercoppa italiana, 3 coppe Uefa (oggi Europa League), 1 Coppa dei Campioni (oggi Champions League), 1 Supercoppa europea, 1 Coppa Intercontinentale e giusto per non farsi mancare nulla anche un titolo in Portogallo, Austria e ben 3 titoli in Germania ai tempi del Bayer Monaco. Ovviamente parliamo di Giovanni Trapattoni, vero guru degli allenatori made in Italy. Oggi il tecnico milanese alla bellezza di 76 anni ha smesso di allenare, ma il suo amore per il calcio non si è spento. Intervistato dal Mattino, il Trap ha detto la sua sulla corsa allo scudetto: “In prima fila Juventus, Roma e Napoli, in seconda la Lazio e le due milanesi”. L’11 di Pioli continua a convincere gli addetti ai lavori. L’aver trattenuto i propri gioielli, con l’innesto di qualche giovane interessante, rende la Lazio tra le maggiori candidate a vincere il titolo della serie A. Parola di Giovanni Trapattoni.

In Germania sarà una battaglia, ma questa Lazio è pronta!

In Germania sarà dura, una battaglia. Qualsiasi scontro che veda opposte Italia e Germania non può essere, né sarà mai, una partita come le altre. Non prendere gol era fondamentale, così come farne: il primo obiettivo è stato raggiunto. Guai però a rilassarsi, a giocare per non prenderle…La Lazio merita di giocare questa Champions, lo ha dimostrato durante tutto lo scorso anno sciolinando un gioco offensivo e spregiudicato, europeo se ce ne è uno! Più volte si è ritrovata spalle al muro, ha sempre reagito tirando fuori quel carattere che ha fatto innamorare di sé laziali e non. Si è trovata a giocare uno spareggio in un San Paolo infuocato, andando avanti 2-0, subendo il 2-2 ed andando in inferiorità numerica. Anche lì, quando tutto sembrava svanito, ed i rimpianti per le occasioni perse diventavano grandi come macigni, si è rialzata, con orgoglio ed organizzazione. Onazi prima e Klose poi hanno affossato il Napoli di Benitez in quinta posizione, prendendosi così il terzo posto. Un anno di fatiche e sofferenze, di gioie e dolori, non può svanire. La partita di Napoli rimarrà comunque nella mente e negli occhi dei laziali, che da anni non vedevano quella ferocia e quella voglia sprigionarsi dalle maglie biancoazzurre, ma sarebbe troppo poco, i ragazzi in campo ed i tifosi sugli spalti meritano di vivere notti da brividi. Lo meritavano più del Napoli, e lo hanno conquistato, ora manca un ultimo sforzo, un’ultima partita da Lazio e potremo (e potranno) goderci palcoscenici che da troppo tempo non viviamo.  In Germania sarà una battaglia, ma da anni i tifosi laziali non potevano contare su una Lazio così: dura, tenace, organizzata…in una parola: battagliera. Quindi ora concentrati e carichi, perchè in Germania sarà l’ennesima battaglia, ma questa Lazio è pronta!

Stefano Gaudino

STATISTICHE – Candreva, 150 volte Lazio

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Non è stato promosso capitano, ma Antonio Candreva rimane comunque uno dei pilastri e uno dei senatori di questa Lazio. “Romoletto“, contro il Bayer Leverkusen, ha timbrato la presenza numero 150 con la casacca biancoceleste. Tutto cominciò il 1 febbraio 2012 quando all’88 subentrò ad Hernanes nella vittoriosa gara per 2-0 contro il Milan. In solo sei mesi è riuscito, grazie alle sue prestazioni e ai suoi gol, a tramutare i fischi in applausi ed ora è il beniamino numero uno dei tifosi. le statistiche parlano chiaro: 150 presenze totali – 33 gol – 40 assist. Indimenticabile il suo gol al derby con una sassata su punizione che piegò le mani al portiere giallorosso. E martedì è arrivato un altro importante passo della sua carriera con la Lazio: l’esordio in Champions League. A livello di trofei vanta la famosissima Coppa Italia del 26 maggio, due secondi finali di Supercoppa italiana e due finali di Coppa Italia (1 vittoria e 1 sconfitta).

La Bild attacca la tifoseria laziale

Secondo il giornale tedesco Bild, la tifoseria biancoceleste ieri sera si sarebbe macchiata di episodi razzisti nei confronti di alcuni giocatori del Bayer Leverkusen (tra cui Wendell, Bellarabi e Tah).

Che i fatti di martedì sera si discostino dalla versione della Bild è evidente sia al giudice di gara, sia alla UEFA che ha assolto la tifoseria laziale da ogni accusa di ululati razzisti. A conferma di ciò, sul referto post-match dell’arbitro Eriksson non c’è nessuna segnalazione in merito.

Solo un gran baccano quindi quello della Bild, che etichetta la tifoseria laziale con stereotipi figli di sporadici avvenimenti spiacevoli avvenuti in passato. Il baccano c’è stato, questo è un dato di fatto, ma è stato un baccano positivo attraverso il quale i 40.000 spettatori hanno spinto la Lazio a fare sua una partita fondamentale per la stagione.

Lorenzo Centioni

Il ritorno dell’araba fenice

Capitàno e càpitano. Basta cambiare un accento e il senso della frase cambia.

Ci sono capitàni e capitàni, sia chiaro. C’è chi lascia il segno, chi lo toglie, c’è chi a cui basta una stagione o anche un’ora per entrare nella storia.

E poi ci sono cose che càpitano ad alcuni e che càpitano ad altri. Fossero capitate ad altri, chissà come sarebbe andata a finire… A Stefano Mauri, quel che capitava capitava, ciononostante si sapeva che sarebbe rimasto capitàno.

Questa storia inizia da un cous cous cucinato in cella. Anzi no, inizia con una partita di Coppa Italia nel gelo di gennaio (Lazio-Inter 1-1, per chi non se la ricordasse). Tra i due episodi ci sono più di sei anni di differenza. Nel 2012 Mauri viene incarcerato nell’ambito delle indagini per l’ennesimo scandalo scommesse. Custodia cautelare  stabilita il 28 maggio, derubricata il 14 giugno con la seguente comunicazione: “Non ci sono i presupposti per applicare una misura cautelare”. Touchè! Siamo in Italia…

Mauri “dentro” ci è finito per uno scandalo-scommesse fumoso e poco circostanziato rispetto a quelli che hanno scosso il calcio italiano nel corso dei decenni. Le partite incriminate, ovvero Lazio-Genoa e Lecce-Lazio, ininfluenti ai fini della classifica, risalgono al 2011, ma questa storia continuerà a tormentare il capitàno per quattro anni. Cose che càpitano? Mica tanto. Non accade spesso di essere processati, di scontare una condanna per omessa denuncia inerente a partite sulle quali non è mai stato accertato un chiaro illecito. Ancor più atipica è l’idea di voler riaprire quel processo a tre anni di distanza. C’è chi vuole mischiare ancora le carte, in un incubo che sembra senza fine.

“La Lazio rischia” è il titolo abusato sui giornali, siti internet, sottopancia di servizi televisivi. Un titolo consunto, utilizzato anche dopo il trionfo di Napoli, il 31 maggio scorso. Tutta colpa di tal Baranca della Federbet (per la serie: “Carneade! Chi era costui?“) convinto che la UEFA attendesse la riapertura del processo sportivo sul caso Mauri per escludere la Lazio dalle competizioni europee. Nulla di nuovo insomma. Una punizione esemplare che, a detta di molti, avrebbe dovuto colpire la Lazio in tutte le ultime quattro stagioni. Tutte tranne una: nel 2014 quando la Lazio, guarda caso, non si è qualificata neppure per l’Europa League. Cose che càpitano…

Il capitàno invece, è sempre risorto dalle proprie ceneri. Ci è riuscito quando nel 2006, appena arrivato a Roma, gli fu detto che non era né carne e né pesce. Non fu dello stesso avviso Delio Rossi che lo reinventò trequartista alle spalle di Pandev-Rocchi. Quei 3 insieme spinsero la Lazio alla conquista della qualificazione in Champions. Ce l’ha fatta quando ha avuto tutta l’opinione pubblica contro dopo la diffusione della foto con Ilievski. Schernito e insultato dai tifosi avversari, Mauri ha saputo riscattarsi segnando e decidendo due derby nella stessa stagione. Ogni qual volta è stato attaccato, Mauri ha sempre risposto sul campo a suon di gol. Nel maggio del 2013 è arrivato anche l’affronto definitivo: il trionfo del 26 maggio. Troppo.

Arrivata la squalifica, mezza Italia e soprattutto mezza Roma ha esultato: “il mostro è stato finalmente sbattuto fuori dagli spogliatoi”. Oltre che in prima pagina. E lui di tutta risposta è rientrato in campo proprio nel derby, con la Roma favorita e la Lazio investita dai media del ruolo di vittima sacrificale. Tuttavia la gara è finita 0-0.

Torna a giocare Mauri, con indosso la fascia da capitàno. La fenice è di nuovo risorta. A gennaio ennesimo derby tra “galacticos” e “peones”, come vorrebbe la realtà della grande stampa: il campo dice ben altro, e il primo gol chi lo segna? Esatto, la fenice.

Torna a parlare tale Ilievski, la causa di molti mali, di accuse non ancora del tutto precisate. I giornali riprendono a gonfiare i titoli: “La Lazio rischia, Mauri sarà di nuovo processato”. I ritagli di due e tre anni prima potrebbero essere tranquillamente riciclati. E alla fine arriva l’addio alla Lazio: “Sono certo che questo non è un addio, ma un arrivederci…”, c’è scritto nella lettera di commiato ai tifosi.

Ma mai dare per morta la fenice, che la sua resurrezione l’ha in realtà  vissuta in quella cella con altri due detenuti nordafricani. Qualcuno si aspettava che dopo una vita di agi da calciatore, sarebbe crollato svelando chissà quale scenario apocalittico sul calcio italiano. Lui, invece, si è comportato con naturalezza, cucinando il cous cous per lui e per i due occasionali commensali, aspettando che la sua verità venisse a galla. E adesso che l’incubo è finito, qualcuno si è inorridito nel vedere la fenice risorgere ancora. Di nuovo con l’aquila sul petto, di nuovo con la fascia da capitano a difendere i colori più belli del mondo.

Perché c’è capitàno e capitàno.

Fabio Belli

Klose si ferma: lesione al flessore della coscia sinistra

Unica nota dolente di martedì sera è stato l’infortunio che ha costretto Klose ha lasciare il campo durante l’intervallo. Nella giornata di oggi il panzer ha sostenuto controlli strumentali alla Paideia. Esito: Lesione al flessore della coscia sinistra“. I tempi di recupero sono ancora da stabilire, in quanto il calciatore tedesco si sottoporrà nuovamente a controlli durante la pausa di campionato di fine agosto. Solo allora si saprà con certezza quando il panzer potrà tornare a calcare il campo di gioco. Klose lascia la Lazio per un tempo ancora indeterminato…

Lotito blocca il mercato della Lazio: “Tutte false le voci che circolano”

Da Balotelli a Matri, passando per Gilardino. Ma anche la ricerca di un terzino ed ecco i nomi di D’Ambrosio, Santon, Andreolli. Vere o presunte, le voci hanno accostato questi nomi al club biancoceleste. Ma è di poco fa una chiara ma concisa dichiarazione del Presidente Lotito. Intervistato da FcInternews.it ha così commentato le voci di mercato: “Tutto falso, la lazio non sta trattando questi giocatori“. Frase di circostanza o semplice realtà dei fatti? Il primo settembre lo sapremo…

Barriere all’Olimpico, la Nord tuona: “Non entreremo contro il Bologna!”

La goccia che ha fatto traboccare il vaso e scatenare la rabbia dei tifosi laziali è stato l’inserimento delle barriere che sezioneranno la Curva Nord. Un gesto per nulla apprezzato dalla tifoseria che non intende lasciar passare inosservato questo ennesimo affronto da parte delle istituzioni. In un lungo comunicato la Nord ha deciso ufficialmente di non entrare allo stadio contro il Bologna, precisando però: “tiferemo pacificamente fuori dallo Stadio Olimpico, nel piazzale“. Altresì i ragazzi hanno criticato le pesanti e ingiustificate perquisizioni avvenute durante il match contro il Bayer: “Perquisizioni assurde che hanno creato ore di attese e di fila. Queste disposizioni stanno facendo allontanare la gente dallo stadio e presto tutti gli stadi saranno deserti. Invece di avvicinare la gente, il Governo la sta allontanando“. Infine, una precisazione: “Sono 20 anni che all’interno della Curva non accadono episodi di violenza e tutti sanno che gli scontri avvengono solo fuori dallo stadio e in zone molto lontane. Pertanto queste barriere sono del tutto ingiustificate!“.

Balotelli-Lazio: sogno di una notte di mezza estate

Mercoledì  26 agosto sarà una notte decisiva per l’undici di Pioli: una partita che decreterà Champions League in caso di successo o Europa League in caso di sconfitta. La vittoria nel match di andata per 1 a 0 fa ben sperare, merito sopratutto di un Keita in forma Champions. A questo punto sognare è lecito.

Lazio tra fantasia e sogno, la fantasia di una stagione tra le grandi d’Europa e il sogno che diverrebbe realtà proprio in caso di qualificazione. Il sogno si chiama Mario Balotelli. I laziali ci sperano, con l’auspicio di poter tornare ad ammirare il Super Mario di Euro 2012 e non la brutta copia di Liverpool. Gli ingredienti ci sono tutti: tiro dalla distanza, calci piazzati e personalità. Probabilmente è la testa che manca. Ciononostante Balotelli ha messo a segno 67 reti in 174 presenze in carriera. Numeri importanti per un ragazzo di 25 anni.

Secondo Tuttomercatoweb l’accordo tra Lazio e Liverpool prevede il prestito della punta con diritto di riscatto a favore della società biancoceleste, alla Lazio spetterebbe il pagamento del 30% dell’ingaggio che ammonta a 6 milioni di euro a stagione, il restante spetterebbe al Liverpool. Usiamo il condizionale proprio perché l’accordo diverrà realtà solo  in caso di qualificazione in Champions. In caso contrario ci sarebbe alle porte il Siviglia, dove Balotelli raggiungerebbe Immobile alla corte di Emery.

E’ oggettiva però la necessità di trovare una punta di livello, per sopperire alle assenze dei due bomber laziali Klose e Djordjevic. Tanti i nomi che si accostano alla Lazio in questi giorni; si parla di Matri, Gilardino e Borini.

Lorenzo Centioni

Galliani: “Nessuna richiesta della Lazio per Matri”

Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan, raggiunto dal portale IlMilanista.it, ha smentito le voci riguardanti Matri: “Nessuno della Lazio ci ha richiesto il giocatore“. Nonostante le smentite di rito,  l’attaccante rossonero dopo l’arrivo di Bacca e Luiz Adriano potrebbe spingere per una cessione. Per la Lazio, dopo gli infortuni di Klose e di Djordjevic, potrebbe essere una valida alternativa. Il calciatore nelle ultime finestre di mercato è stato spesso vicino alla squadra biancoceleste e questa potrebbe essere l’occasione buona.

Ceduto Alfaro a titolo definitivo

Altra cessione in casa Lazio. Secondo indiscrezioni raccolte dalla redazione di Lalaziosiamonoi.it, Emiliano Alfaro lascia la società biancoceleste. Il giocatore è stato ceduto a titolo definitivo al Buriram United. Rientrato alla base dopo il prestito al Liverpool Montevideo, ora l’uruguaiano si cimenterà nel campionato thailandese. Il giocatore ha firmato un contratto per due anni, mentre alla Lazio verrà riconosciuto un indennizzo di circa un milione di euro.

Milikovic-Savic: “Che emozione l’esordio in Champions”

Esordio con la maglia della Lazio ed esordio in Champions tutto in un colpo solo. Il 18 Agosto del 2015 Milikovic-Savic lo ricorderà a lungo. Partito dalla panchina ad inizio secondo tempo è stato mandato a scaldare da Pioli, per entrare dopo poco. “E’ stata un’emozione incredibile! Quando il mister mi ha detto di andare a riscaldarmi non ci credevo, avevo la pelle d’oca” racconta il giovane calciatore ai media serbi. “Qui a Roma è tutto perfetto, la maglia lo stemma la gente… Abbiamo battuto il Bayern ed ora arriva il Bologna, io lavoro per farmi trovare pronto. Non mi rendo ancora conta di cosa mi stia succedendo, accade tutto così in fretta. Già andare in panchina e sentire la musica della Champions è stato fantastico, non mi era mai capitato con le mie ex squadre, il resto poi…Ora abbiamo un piccolo vantaggio, ma è ancora dura. Giocare contro i più forti del pianeta sarebbe fantastico. La mia vita a Roma mi rende felice, sto cercando casa ed esco con Basta, Djordjevic e Lulic. La macchina? Ne prenderò una piccola, ho capito che qui ogni centimetro è preziosissimo“.

Lazio-Bologna: arbitra Rocchi. I precedenti

Sono state diramate le prime designazioni della stagione calcistica 2015/2016. Sarà Rocchi a dirigere la prima di campionato della Lazio contro il Bologna. 30 i precedenti con la Lazio, con 12 vittorie 11 sconfitte e 7 pareggi. L’ultimo precedente è davvero recente: Napoli-Lazio 2-4 all’ultima giornata dello scorso campionato, quando i gol di Parolo, Candreva, Onazi e Klose regalarono il terzo posto alla Lazio di Pioli e relegarono il Napoli al quinto posto in classifica. Si comincia come si era finito insomma, sperando non solo come designazione.

Tare: “Klose è incredibile, per noi è fondamentale!”

Costretto ai box, non si sa ancora per quanto, Miroslav Klose è comunque sempre nei pensieri di tifosi e dirigenti. Tutti innamorati del panzer, delle sue doti umane e di calciatore. Questa volta è il ds Tare a tesserne le lodi, parlando ai media tedeschi. “E’ incredibile quello che riesce a fare a 37 anni, per noi è un onore averlo in rosa. E’ importante sotto ogni aspetto, umano e calcistico. La sua freddezza e la sua esperienza sono doti fondamentali per tutti noi“.

Canigiani: “Proroga per gli abbonamenti. Viaggiamo su alti ritmi”

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A poche ore dal debutto in campionato con il Bologna, arrivano in casa Lazio alcuni dati relativi alla biglietteria. A comunicarli, dalle frequenze di Lazio Style Radio, il responsabile marketing Canigiani: Quanto alla campagna abbonamenti, ci sarà sicuro una proroga. Domani chiuderemo temporaneamente per favorire le vendite per la gara col Bologna. Ricordiamo che l’abbonamento si può sottoscrivere anche online. Al momento gli abbonati sono più di 10mila, viaggiamo buoni ritmi. Lazio-Bologna? Sono staccati solo 3mila biglietti, ma ci aspettiamo qualcosa in più perché molta gente sabato rientrerà dalle vacanze e nel giorno della gara molte ricevitorie saranno aperte. Consiglio di acquistare il biglietto prima per evitare le file“.