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Costi dei procuratori, ecco quanto spende la Lazio

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Quello tra Claudio Lotito e i procuratori, si sa, non è un rapporto propriamente idilliaco. Uno dei motivi è rappresentato dai costi di questi ultimi, sulla cui entità e influenza, sempre maggiore, sui conti dei club si è espresso quest’oggi il portale ‘calcioefinanza.it’. Dall’indagine condotta si scopre che, nel caso della Lazio, non c’è un dato complessivo riguardante gli oneri accessori, che sono invece indicati come ‘intermediazione‘ su ciascun trasferimento. Quella più ‘costosa’ è stata quella per Djordjevic, con 1,79 milioni sborsati , seguita da quella per Biglia (750mila euro), Vinicius (500mila), Ciani (400mila), Perea (270mila) e Braafheid (100mila). Il sito, infine, fa menzione anche dei debiti verso gli intermediari, per un totale, relativamente al 2015, di 8,9 milioni.

Buccioni: “L’emozione più grande a Piazza della Libertà. Vivo la situazione attuale con colossale rammarico”

Il presidente della Polisportiva Lazio, Antonio Buccioni, nel giorno del suo compleanno, è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “I Laziali Sono Qua“, condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva, per parlare di Lazio a trecentosessanta gradi.

Quest’anno la più grande emozione l’abbiamo vissuta nella notte tra l’otto e il nove gennaio, festeggiando il compleanno della Lazio a Piazza della Libertà. Diecimila persone effettive, diecimila carte d’identità che rappresentano una per uno ogni singola testimonianza dell’amore per i colori biancocelesti. Oggi abbiamo presentato il settore paralimpico tra i quali spicca un gruppo di nuotatori, alcuni dei quali potrebbero rappresentare la maglia azzurra alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro.

Che cos’è per Antonio Buccioni la Lazio? “Per me è la canzone della vita, perché è una storia personale iniziata il 19 settembre del 1965, terza giornata del campionato di Serie B allo stadio Flaminio. Ed è una storia che non si è mai interrotta, rappresentando la compagna inseparabile della mia esistenza. La Lazio è la più bella favola scritta a Roma negli ultimi 116 anni.

E il momento più bello vissuto con la Lazio al fianco? “Senza dubbio il 12 maggio del 1974, io avevo 17 anni e mi sembrava di vivere un atto di giustizia, un riscatto rispetto a quelli che erano i rapporti di forza in città. Ricordo le retrocessioni del ’67 e del ’71, a scuola, e gli anni di Maestrelli che invece rappresentarono una rinvincita indimenticabile, sanando tutti i conti in sospeso.

In questo momento come si dovrebbe vivere la lazialità? “Sarei ipocrita se non dicessi che sono emozionato per i segnali d’affetto che ricevo in queste ore. Sono umanamente vicino a chi è privato della libertà e alla preoccupazione delle famiglie. La Lazio in questo momento non sta vivendo una crisi-economica finanziaria, un momento tranquillo rispetto ad un passato molto burrascoso da questo punto di vista. Se si guarda bene anche dal punto di vista tecnico, pur in una delle stagioni più deludenti degli ultimi anni, non ci stiamo dibattendo sul fondo del calcio italiano, anzi siamo sempre fra il sesto e il settimo posto. Da quando siamo tornati in Serie A sono saltate società come il Torino, il Napoli, la Fiorentina e il Parma addirittura tre/quattro volte. La crisi dunque non è tecnica, ma socio-culturale per quello che riguarda il modo di vivere la Lazio. Il mio sentimento dunque è di colossale rammarico: sono molto angosciato di questo, vorrei fare qualcosa di più ma ci sono cose che non comprendo fino alla fine.”

Fabio Belli

Beruatto: “Inzaghi buona scelta, contro la Juventus grande chance per i giovani”

L’ex difensore biancoceleste Paolo Beruatto ha parlato a Lazio Style Radio in vista della delicata sfida di campionato contro la Juventus.

Simone Inzaghi è stata una buona scelta, ponderata. Ha trasmesso non solo uno spirito nuovo ma anche dei principi di gioco diversi, i risultati gli danno ragione, forse c’era solo bisogno di tranquillità. Contro il Palermo ho visto una squadra padrona del campo, sembra una Lazio rivitalizzata. Sono contento che il mister da ex attaccante sia ripartito da Klose, ha puntato su un giocatore fondamentale nello scacchiere della Lazio. L’idea di Inzaghi è quella di essere padroni del campo e devo dire che i ragazzi lo stanno facendo bene, in difesa avrà portato i suoi principi come ogni allenatore. La Lazio sta interpretando bene i nuovi principi di gioco e i risultati si vedono, non dimentichiamoci che la squadra biancoceleste ha giocatori di qualità.

Domani sarà un bel test contro la Juve, i bianconeri hanno uno spirito di squadra forte, lo zoccolo duro sa trasmettere la voglia di vincere e di non mollare mai. Questa partita arriva in un momento giusto in quanto la Lazio non ha nulla da perdere e vedremo che tipo di prestazione riuscirà a fare contro la miglior squadra del campionato. I biancocelesti dovranno fare attenzione a diversi giocatori bianconeri. I ragazzi della Primavera biancoceleste sono tutti buoni giocatori, quando si esce dal settore giovanile però non si è pronti per la prima squadra, ci vuole pazienza. Ma Inzaghi li conosce benissimo e saprà aiutarli per farli crescere e magari li farà giocare in questo scorcio di campionato”.

Rocchi: “Il valore di Inzaghi dipenderà dai risultati”. E sul malcontento dei tifosi…

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Torna a parlare Tommaso Rocchi. E lo fa in una lunga intervista al portale ‘sofoot.com’, in cui ripercorre la sua carriera, dagli esordi con la Juventus fino all’ultima esperienza, in Ungheria, con il Tatabanya. Senza dimenticare, ovviamente, il periodo trascorso alla Lazio. Di seguito, riportiamo alcuni passaggi del colloquio.

Sul gol numero 200: L’ho realizzato a metà febbraio contro il Sarvar nella prima partita dopo la pausa invernale. Ho segnato una doppietta: il primo gol di sinistro in contropiede, il secondo – su un pallone rinviato male – a giro sul palo opposto dal limite dell’area. È stata una bella rete, anche perché è arrivata all’ultimo secondo prima della fine. Ho concluso in questo modo la mia carriera”.

Sul perché della scelta ungherese: Volevo fare un’esperienza all’estero. Avevo già giocato in massima serie con l’Haladas, ma un infortunio mi ha costretto a stare fermo tre mesi. Non ero sicuro di continuare l’estate successiva, poi ho accettato l’offerta del Tatabánya che era stato promosso in terza divisione e dove c’erano diversi italiani. Da alcuni giocatori passando per Bruno Giordano, un altro ex attaccante della Lazio, e il direttore generale (Massimiliano Caroletti, ndr). Poi – continua – Ho assistito a Roma alla nascita del mio terzo figlio. Non volevo tornare negli ultimi due mesi, così, di comune accordo con la società, ho deciso di restare a casa. Ho 38 anni e mezzo e sono ancora in forma, ma può bastare così”.

Nel 2004 l’approdo a Roma: Il club ripartiva da zero, c’è stato un cambiamento radicale. Certo da una parte c’era una grande pressione, ma dall’altra, visto che i tifosi non si attendevano grandi cose da quei nove acquisti e si chiedevano anche chi fossero, non avevamo molto da perdere. Ho iniziato l’avventura con questo spirito, credendo nelle mie qualità e ha funzionato. Ho segnato 17 reti la prima stagione, così le persone hanno cambiato parere su di me e la società mi ha acquistato interamente”.

Il gruppo musicale con Di Canio e i Filippini? Loro avevano già un gruppo, ma io suonavo la chitarra e ogni tanto ci ritrovavamo. Poi c’è stata l’iniziativa di Suor Paola per una serata di beneficienza e ci siamo detti: “Perché non provare?”. Di Canio si è subito proposto: ha suonato e cantato una decina di canzoni da Ligabue a Bob Dylan. È stato grandioso

La fascia di capitano? La Lazio non ha mai avuto capitani per un lunghissimo tempo. Ha spesso cambiato: da Nesta a Negro, passando per Peruzzi, Liverani e Oddo. Tuttavia il capitano rappresenta sempre un punto di riferimento. Io ho portato la fascia per quattro anni e, quando vado a bere un caffè al bar, i laziali mi dicono ancora: “Buongiorno capitano”.

I romanisti? Mi dicono che sono uno dei pochi laziali che rispettano. Nei derby ho segnato anche cinque volte contro la Roma. Loro però hanno apprezzato il mio comportamento in campo, effettivamente non ho mai mancato loro di rispetto”.

Il malcontento dei tifosi? Il passaggio da Cragnotti a Lotito è stato traumatico, ma obbligatorio. I tifosi erano abituati a titoli e grandi campioni, però capita a tutte le squadre, anche ad Inter e Milan. Nonostante i buoni risultati ricorrenti con le qualificazioni europee, i laziali sperano in una svolta, di poter lottare nuovamente per lo Scudett

Dabo? Un ragazzo d’oro! Era un giocatore eccellente, in grado di combinare la grinta di un centrocampista difensivo con una grande visione di gioco. Abbiamo passato due anni insieme, non conservo che grandi ricordi di lui”.

Sulle voci di un trasferimento all’Ajaccio nell’estate 2013: Sì, attraverso Ravanelli. Anche il Deportivo era interessato. Ci sono state delle trattative, ma poi non se ne fece più nulla. Dopo i sei mesi all’Inter, mi aspettavo una chiamata in Serie A. All’inizio avevo trovato poco spazio poi, con gli infortuni di Milito e Cassano, ho giocato 8 partite di fila e segnato 3 reti. Stramaccioni mi aveva promesso che, in caso di riconferma, avrebbe puntato su di me. Poi lui è stato esonerato, la proprietà è cambiata ed io sono rimasto in attesa fino ad ottobre, quando ho firmato a Padova in B”.

Sull’arrivo in panchina di InzaghiMi ha sorpreso del tutto. Simone è sempre stato attento, uno che si informava e faceva domande. Ha un’occasione importante per dimostrare il suo valore, ma dipende tutto dai risultati. Stesso discorso per Brocchi, altro ex mio compagno. Il campo sarà il vero giudice, anche se non ha esperienza. È come da giocatore: puoi essere la star della Primavera, poi ritrovarti a navigare nelle categorie inferiori…”.

Infine, uno sguardo sul futuro: “Intanto farò il padre a tempo pieno fino a giugno. La prossima stagione vorrei rimanere nel mondo del calcio. Sky mi ha già contattato per commentare le partite e ci sto riflettendo su. Vorrei anche allenare i giovani, non ho voglia di riprendere i ritmi di vita di un giocatore professionista”.

La “maledizione di Floccari”: dopo il gol-delirio, Lazio in serie nera contro la Juventus

Dieci partite, nove sconfitte e un pareggio. E’ lo score biancoceleste contro la Juventus dopo l’incredibile semifinale di Coppa Italia del gennaio 2013. Una partita da film, epilogo incredibile con i bianconeri capaci di trovare il gol del pari (e dei suppplementari) con Vidal oltre il novantesimo. Subito dopo, un colpo di testa di Floccari spiana la strada verso la storica finale del 26 maggio, uno dei momenti più alti della storia biancoceleste. Ma nei 6′ di recupero di quella folle partita c’è anche spazio per l’incredibile gol fallito da Marchisio, col due a due che avrebbe garantito la qualificazione alla Juventus.

Da allora, solo sconfitte con una fugace eccezione per la Lazio: circa tre mesi dopo, 0-2 in campionato con doppietta di Vidal. Poi la finale di Supercoppa e il successivo match di campionato, con i bianconeri a segno quattro volte in entrambe le occasioni. Poi l’unica tregua, pareggio uno a uno in casa contro la Juventus capace poi di chiudere quel campionato a quota 102 punti. Quindi altre sei sconfitte, tutte con Pioli in panchina. Che perde 0-3 l’andata e 0-2 il ritorno in campionato, ma soprattutto all’ultimo respiro, ai tempi supplementari, la finalissima che avrebbe regalato la settima Coppa Italia alla Lazio. Con l’eco del doppio palo di Djordjevic ancora vivo, la Lazio perde a Shanghai un’altra finale di Supercoppa. Quindi, 0-2 nell’andata di campionato di quest’anno e 0-1 nei quarti di finale di Coppa Italia.

15/04/2013 – Lazio – Juventus 0-2 (Vidal, Vidal)

18/08/2013 – Lazio – Juventus 0-4 (Pogba, Chiellini, Lichtsteiner, Tevez)

31/08/2013 – Juventus – Lazio 4-1 (Vidal, Vidal, Klose, Vucinic, Tevez)

25/01/2014 – Lazio – Juventus 1-1 (Candreva, Llorente)

22/11/2014 – Lazio – Juventus 0-3 (Pogba, Tevez, Pogba)

18/04/2015 – Juventus – Lazio 2-0 (Tevez, Bonucci)

20/05/2015 – Lazio – Juventus 1-2 dts (Radu, Chiellini, Matri)

08/08/2015 – Juventus – Lazio 2-0 (Mandzukic, Dybala)

02/12/2015 – Lazio – Juventus 0-2 (aut. Gentiletti, Dybala)

20/01/2016 – Lazio – Juventus 0-1 (Lichtsteiner)

Una sorta di maledizione, in linea con la storia della Lazio in cui le grandi gioie si pagano sempre con gli interessi. Stasera, un nuovo tecnico in panchina, contro una Juventus che ha vinto 22 partite sulle ultime 23 in campionato, pareggiando l’altra. Solita storia o maledizione spezzata?

Fabio Belli

Oddo parla del futuro: “Non ho mai gufato nessuno. La Lazio? Contento se..”

Massimo Oddo, ex giocatore e capitano laziale, alla domanda circa un suo interessamento alla panchina della Lazio ha risposto direttamente così: “Non ho mai gufato nessuno in vita mia perché non sono invidioso, sono contento sia per Simone Inzaghi che per Cristian Brocchi, hanno fatto la gavetta e se lo meritano.

Dichiarazioni riportate da Sky Sport: “Sto bene al Pescara, spero di continuare a fare bene e ad essere l’allenatore del Pescara anche l’anno prossimo”.

Euro 2016, Francia intenzionata alla proroga dello ‘stato d’emergenza’

Coi tempi che corrono la sicurezza non è mai troppa. E’ dello stesso avviso la Francia, ancora scottata, insieme a gran parte di tutta l’opinione pubblica, dei fatti del 13 Novembre, dove 130 persone persero la vita per gli attentati da parte dei terroristi dell’Is.

Il governo francese, a tal proposito ha deciso di proporre una proroga dello stato d’emergenza di altri due mesi, fino a fine luglio, ovvero dopo la fine degli Europei di calcio, che si terranno in Francia dal 10 giugno al 10 luglio.

Il primo ministro Manuel Valls, ha ribadito che l’estensione dello stato di emergenza “consentirà una migliore risposta contro la minaccia terroristica”, durante tutto il periodo di Euro 2016.

Roma, maltrattamenti in un nido comunale. Arrestata maestra che picchiava i bimbi

Quanto successo presso l’asilo nido comunale “Il Nido del Parco” è di quelle storie di cronaca che ogni persona dotata di umani principi e sufficiente consapevolezza dell’importanza della vita, specialmente di quella dei più ‘piccoli’, non riuscirebbe proprio a digerire, suscitando tanta rabbia.

Ci troviamo, appunto, a Roma ed una maestra è stata arrestata con l’accusa di maltrattamenti aggravati nei confronti di bambini di età compresa da 12 a 24 mesi. L’ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di San Pietro, che grazie a delle intercettazioni, ambientali e telecamere, sono riusciti ad incastrare la donna, rea di aver sottoposto più e più volte i pargoli a maltrattamenti fisici e psicologici.

Si parla di ‘violenti’ scossoni, schiaffi e urla, queste le accuse per la docente, altre due colleghe sono state sospese dal loro incarico. Grazie alle telecamere si sono riuscite a trovare le prove necessarie per accertare i reati. I bambini venivano strattonati, afferrati di peso e trascinati da un solo braccio da una parte all’altra degli ambienti scolastici. Venivano forzati, ripetutamente, nella somministrazione del cibo nel corso della quale, spesso, gli veniva tappata la bocca per evitare che vomitassero. Violente le reazioni delle maestre quando i piccoli “disobbedivano ai loro ordini” schiaffi, violenti scossoni e urla venivano indirizzate loro come una vera e propria punizione.

 

Lotito ad un ‘bivio’: “Per com’è la situazione io da questa città me ne dovrei andare”

Torna a parlare Claudio Lotito, e lo fa da Palazzo Madama, come sottolinea Il Tempo. Esordisce ribadendo come sia da tanto che non parla ai microfoni, rimarcando quanto sia positivo questo suo silenzio mediatico: “È un anno che non parlo e sto bene infatti…”.

Poi tra una cosa ed un’altra ecco la frase che non ti aspetti: “Per com’è la situazione io da questa città me ne dovrei andare. Non penso che questa città abbia la capacità di proiettarsi nel futuro. Niente politica, eh… Le scelte le fanno i parlamentari che stanno qui dentro”.

L’impressione è che il Patron biancoceleste si senta un po’ come un pugile messo all’angolo da tutto l’ambiente, in particolar modo i tifosi della Lazio.

 

 

RASSEGNA STAMPA – Inzaghi tra ricordi e speranze: “Serve qualcosa di incredibile”

Il cross di Veron, il colpo di testa di Simeone e l’1-0 che avvia la rimonta scudetto della Lazio. C’era anche Simone Inzaghi in campo con la maglia biancoceleste, e il nuovo tecnico laziale non ha certo dimenticato le emozioni di quella giornata: “Da lì partì la nostra rincorsa e fui determinante per l’espulsione di Ferrara arrivata dopo un fallo su di me. Sarà bello affrontare di nuovo la Juve, questa volta da allenatore. Per me sarà la prima volta allo Stadium“.

INZAGHI: “SERVE QUALCOSA DI INCREDIBILE” – Non che da quella gara la Lazio abbia poi mantenuto una tradizione positiva con i bianconeri, tutt’altro. Per risalire all’ultima vittoria biancoceleste in campionato bisogna scorrere all’indietro addirittura fino al 6 dicembre 2003 (2-0, gol di Corradi e Fiore), ma ciò non significa che la Lazio vada a Torino senza nulla da perdere: “Andremo per fare la nostra partita e chi giocherà sarà all’altezza. Il nostro atteggiamento non cambierà e giocheremo con lo stesso modulo. Sappiamo di affrontare una squadra che nelle ultime 25 partite ne ha vinte 24 e pareggiata una: serve qualcosa di incredibile, ma questa squadra ha già dimostrato di poterlo fare in partite importanti”. Gli sarebbe piaciuto, al tecnico, avere una settimana intera per preparare la gara: “Le prime due partite le abbiamo preparate nel migliore dei modi con una settimana di lavoro. Mi sarebbe piaciuto poterlo fare anche questa volta ma non è stato possibile: lo stesso discorso però vale anche per la Juve”.

Fonte : La Repubblica

RASSEGNA STAMPA – Inzaghi vuole una Lazio “incredibile” per battere la Juventus

Una missione impossibile, alla Tom Cruise nell’omonimo film, insomma. La Lazio di Inzaghi vola a Torino, domani la attende la sfida contro l’imbattibile Juventus a un passo dallo scudetto: “Per batterla dobbiamo fare qualcosa di incredibile”, il commento del tecnico biancoceleste. Il piacentino sa bene che servirà un’autentica impresa per portare a Roma un risultato positivo, una vittoria – dopo le due con Palermo ed Empoli da quando è alla guida – sarebbe davvero qualcosa di incredibile: “Non abbiamo nulla da perdere, per vincere contro una squadra così serve una grandissima Lazio e trovare una Juventus non al massimo – spiega l’allenatore biancoceleste nella conferenza stampa della vigilia – Andiamo lì per fare la nostra partita anche se servirà qualcosa di incredibile, ma questa squadra ha dimostrato di saperlo fare in partite importanti”.

Fonte : Il Tempo

RASSEGNA STAMPA – Inzaghi: «Assenze pesanti, ma contro la Juve giocheremo per vincere»

Dopo le vittorie con Palermo e Empoli, la Lazio si prepara alla sfida di domani sera contro laJuventus. Simone Inzaghi ha presentato così la sfida di Torino in conferenza stampa:

Punto della situazione. «Purtroppo, sono sorti degli imprevisti. Candreva, Bisevac e Matri non partiranno perché hanno problemi. Candreva penso di recuperarlo per la Sampdoria, mentre gli altri due probabilmente non ci saranno. Anche Klose preoccupa: sarà convocato e spero di portarlo in panchina».

Troppi infortuni. «E’ un dato di fatto e ne prendo atto, ma abbiamo fatto tante gare e gli impegni ravvicinati creano problemi. Domani valuteremo le condizioni di chi sta recuperando».

Juve marziana. «Non è che noi non abbiamo niente da perdere, ma faremo la nostra gara. Chi giocherà sarà all’altezza. Il nostro atteggiamento non cambierà. La Juve nelle ultime 25 partite ha realizzato 24 vittorie e 1 pareggio. Sappiamo che dovremo fare qualcosa di incredibile, ma questa squadra può farlo e lo ha dimostrato».

Cosa è cambiato. «Come ho detto già, io ho trovato una squadra con tanta voglia di fare. Abbiamo preparato due gare nel migliore dei modi, per domani invece abbiamo avuto solo un giorno per lavorare. Mi sarebbe piaciuto arrivarci con una settimana di tempo, ma è così è stato per tutti».

Juve punti deboli. «Dovremo essere veloci e verticalizzare per non farli schierare. Quando si mettono tutti dietro la linea della palla, è dura. Servirà una grande Lazio e una Juve non al massimo».

Fonte: Il Messaggero

FANTACALCIO – Ecco chi schierare e chi non in Juventus Lazio

Tornano i consigli sul fantacalcio del sito fantaclub.it. Di seguito i consigli e i motivi per cui schierare un giocatore piuttosto che un altro. Per tutti gli altri consigli delle altre squadre di serie A clicca qui.

JUVENTUS – Consigliati: Barzagli (la solita garanzia), Cuadrado (con la sua velocità può fare la differenza). Meno in forma: Evra (non sempre convincente nelle ultime uscite)
LAZIO – Consigliati: Biglia (sembra indirizzato verso un gran finale di stagione), Keita Balde (è il suo turno di trovare il gol). Meno in forma: Lulic (non ama la posizione di esterno difensivo, ma in questo momento deve sacrificarsi).

SERIE B – In campo per Giulio Regeni

Nel prossimo week end di calcio, la Serie B scenderà in campo per Giulio Regeni. La scelta è dovuta a sensibilizzare l’opinione pubblica alla ricerca della verità per l’uccisione del giovane ragazzo italiano. Di seguito il comunicato ufficiale:
Come già in passato il mondo del calcio, dai dirigenti agli atleti e ai tifosi, potrà dare un importante segnale di attenzione e di sensibilità, aderendo alla richiesta che si arrivi al più presto alla verità sulla sparizione e l’uccisione a seguito di tortura in Egitto del giovane ricercatore italiano Giulio Regeni” – hanno dichiarato Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia e Patrizio Gonnella, presidente di Cild e Antigone.

DAVID DI DONATELLO – Vince Perfetti sconosciuti di Genovese

La 60^ edizione dei David di Donatello si è conclusa ieri sera. Miglior film e migliore sceneggiatura a Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese.

Grande protagonista della serata il film Lo chiamavano Jeeg Robot che ha vinto ben 7 premi. Miglior regista esordiente e miglior produttore Gabriele Mainetti e miglior montatore Andrea Maguolo,  poi praticamente tutto il cast: Claudio Santamaria e Ilenia Pastorelli come attori protagonisti e Luca Marinelli e Antonia Truppo come migliori attori non protagonisti.

Sette anche i premi al fantasy Tale of Tales: migliore regista Matteo Garrone, miglior fotografia a Peter Suschtzky, miglior scenografia a Dimitri Capuani, per i costumi a Massimo Cantini Parrini, poi il film ha vinto pure trucco, acconciature ed effetti speciali. Solo due premi musicali a ‘Youth’ di Paolo Sorrentino, che si è aggiudicato il David come Migliore musicista a David Lang e Migliore canzone originale per ‘Simple song #3’, musica e testi di David Lang interpretata da Sumi Jo. Miglior film straniero è stato giudicato Il ponte delle spie di Steven Spielberg. Il David Giovani è andato a La corrispondenza di Giuseppe Tornatore. Premiato come miglior cortometraggio Bellissima di Alessandro Capitani.

Fabrizio Piepoli

PROBABILI FORMAZIONI di Juventus-Lazio: assenze pesanti per Allegri e Inzaghi

News Juvenus: In vista del match contro i biancocelesti,Massimiliano Allegri si affiderà ancora alla collaudata difesa a tre, con Rugani ancora titolare. A centrocampo, Alex Sandro e Lichtsteiner dovrebbero essere gli esterni, mentre uno tra Hernanes e Lemina sostituirà l’infortunato Marchisio, con il francese leggermente favorito. La mazzata dell’infortunio di Marchisio allunga la lista degli indisponibili, ulteriormente rimpolpata dalla squalifica di Morata. Per quanto riguarda l’attacco, invece, Dybala sarà affiancato probabilmente ancora da Mario Mandzukic, con Zaza in panchina.

News Lazio: Inzaghi deve rinunciare a tre titolari: Bisevac, Candreva (infiammazione al tendine rotuleo) e Klose (si spera di portarlo almeno in panchina), assenti questa mattina durante la rifinitura. Il tecnico biancoceleste rinuncerà per scelta tecnica anche a Gentiletti e Onazi, li risparmierà in vista del match di domenica con la Sampdoria. Rilancerà dal primo Basta (recuperato dallo stiramento al polpaccio), Mauricio, Milinkovic, Felipe Anderson e Djordjevic. Sono quindi ben sei i cambi rispetto alla gara con l’Empoli. Il modulo resterà comunque il 4-3-3.  Davanti a Marchetti la linea difensiva sarà quindi formata da Basta a destra, Lulic a sinistra e  la coppia centrale Mauricio-Hoedt. A centrocampo torna finalmente titolare Milinkovic-Savic e affiancherà Biglia e Parolo. Oltre alla difesa anche in attacco quindi ci saranno dei cambi: Felipe Anderson sostituirà l’infortunato Candreva. Il brasiliano e Keita si muoveranno ai lati di Djordjevic. Matri riportato un problema al polpaccio durante la rifinitura.

Queste le probabili formazioni di Juventus-Lazio 34esima giornata di campionato: Torino, mercoledì 20 Aprile ore 20:45 Juventus Stadium:

Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Rugani; Lichtsteiner, Khedira, Lemina, Pogba, Alex Sandro; Dybala, Mandzukic A disp: Rubinho, Audero, Evra, Padoin, Sturaro, Asamoah, Cuadrado, Hernanes, Zaza. All. Massimiliano Allegri

Squalificati: Morata
Indisponibili: Neto, Caceres, Chiellini, Marchisio, Pereyra
Diffidati: Hernanes, Lichtsteiner, Mandzukic, Pogba, Sturaro

Lazio(4-3-3): Marchetti; Basta, Mauricio, Hoedt, Lulic; Milinkovic-Savic, Biglia, Parolo; Felipe Anderson, Djordjevic, Keita. A disp: Berisha, Guerrieri, Gentiletti, Braafheid, Patric, Onazi, Cataldi, Morrison, Klose, Palombi, Rossi. All. Simone Inzaghi.

Squalificati: –
Indisponibili: De Vrij, Konko, Radu, Kishna, Mauri, Candreva, Bisevac, Matri
Diffidati:
Biglia

Arbitro: Paolo Silvio Mazzoleni (Sez. di Bergamo)
Assistenti: De Luca – Crispo
IV Uomo: Galloni
Addizionali: Rocchi – Chiffi

RIO 2016 – Brasile, ecco chi potrebbe essere il nuovo allenatore

Con le Olimpiadi che partiranno ad agosto, le Nazionali di calcio stanno ultimando le loro decisioni riguardanti calciatori da convocare, ma cnahe allenatori a cui affidare la rosa. Il Brasile, paese ospitante, punta all’oro olimpico. Per far ciò ha dato a Dunga, attuale CT della Nazionale verdeoro, anche l’incarico di gestire l’olimpica.

Ma i troppi impegni non gli permettono di gestire al meglio le due squadre. A questo punto si sta profilando un nuovo scenario: affidare l’olimpica a Falcao. L’ex difensore sarebbe il nome giusto anche a livello di notorietà e di blasone. Nelle prossime settimane la decisione finale.

SERIE A – Risultato tennistico al San Paolo

Si è concluso l’anticipo della 34esima giornata della Serie A. Al San Paolo si sono sfidati Napoli e Bologna. I partenopei, ancora orfani di Higuain, hanno asfaltato con un tennistico 6-0 la squadra di Donadoni. Man of the match è stato il belga Dries Mertens autore di una tripletta e di un assist. Doppietta anche per Gabbiadini (un gol su rigore).

David Lopez sigla il sesto gol al 90esimo. Con questa vittoria il Napoli rafforza il secondo posto in attesa del big match di lunedi all’Olimpico contro la Roma.

Mihajlovic ironico sul Milan: “Vince perché non ci sono più io”. Poi risponde al vetriolo alla Ferrari

Ennesimo tapiro d’oro consegnato dall’inviato di Striscia la Notizia Valerio Staffelli a Sinisa Mihajlovic che prima si è complimentato con Brocchi:Ho rivisto un bel gioco. Il Milan vince soprattutto perché non c’è Mihajlovic – ha commentato sarcasticamente il serbo -. Spero mantengano il sesto posto e che vincano la Coppa Italia che sentirei anche un po’ mia”.

Poi l’ex tecnico rossonero ha risposto alle critiche della giornalista Paola Ferrari (leggi qui le sue parole): “Ho sbagliato a dire che tutte le donne non capiscono di calcio, ce ne sono alcune che ne capiscono come ad esempio Ilaria D’Amico. Sicuramente la Ferrari non è tra queste. Ne capisce di più mia moglie ma lei parla di meno”.

Il doppio ex Ravanelli: “La Lazio non ha nulla da perdere. Futuro? Comprare due grandi difensori”

Fabrizio Ravanelli ha indossato nella sua carriera le maglie di Lazio e Juventus, vincendo ogni trofeo possibile. Intervenuto a TMW Radio, ha parlato dell’imminente sfida tra Juventus e Lazio: “I biancocelesti non hanno nulla da perdere e potranno mettere la Juve in difficoltà. Certo, i bianconeri sono molto più forti, ma nel finale di stagione tutto può accadere“.

Poi sulla Lazio: “E’ stata un’annata storta per via dei problemi tra allenatore e calciatori. per il futuro consiglio di intervenire in difesa con due grandi centrali. Tonelli potrebbe essere il profilo giusto“. Chiusura su Immobile, anche lui sotto osservazione dalla Lazio: “E’ nel giro della Nazionale, ha ottime qualità e può davvero migliorare ancora tanto“.