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Per Candreva é derby d’Italia

Antonio Candreva é uno dei giocatori della Lazio più corteggiati, in Italia e all’estero, ed il suo nome rientra nel novero dei papabili per la cessione in estate.

E’ noto l’interesse da parte dell’Inter per il laterale offensivo biancoceleste, con il ds nerazzurro, Piero Ausilio, che già da gennaio sta spingendo per ottenerne le prestazioni, forte di un accordo di massima con il giocatore, ma lontano dalle richieste del presidente della Lazio, Claudio Lotito, non intenzionato a fare sconti sul cartellino.

Adesso, sul numero 87 biancoceleste, secondo quanto riportato da Calciomercato.com, sembra essere piombata la Juventus: per i bianconeri sarebbe un cavallo di ritorno, dato che l’esterno di Tor de Cenci ha già giocato con i campioni d’Italia, prima di esplodere definitivamente. Anche i bianconeri considerano comunque troppo elevate le richieste di Lotito per il giocatore e la priorità resta il riscatto di Cuadrado dal Chelsea.

L’Inter resterebbe quindi in pole per assicurarsi le prestazioni di Candreva. L’ultima idea di Ausilio sarebbe quella di versare alla Lazio 20 milioni più bonus pagabili in più anni, cifra ancora troppo bassa per convincere i biancocelesti. Un operazione simile a quella che portò in nerazzurro Hernanes. Il discorso è dunque apertissimo, ma una cosa sembra essere certa: il futuro di Antonio Candreva è sempre meno tinto di biancoceleste.

Biava: “Contro la Juve la Lazio ha ritrovato un gioco. Adesso bisogna…”

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L’ex difensore della  Lazio Giuseppe Biava è intervenuto ai microfoni di ‘LSR’ per commentare la partita di ieri tra i biancocelesti e la Juventus, queste le sue parole: “Sulla carta era una partita dura, ma la Lazio è partita bene. Poi, con il vantaggio della Juve e l’espulsione di Patric, si è messa in salita. Con i bianconeri una sconfitta può starci, anche se dispiace per i tre gol subiti. La forza della Juve è l’essere umile e lasciare il possesso palla alle avversarie, per poi colpirle alla prima disattenzione. Comunque, non credo che la Lazio abbia sbagliato l’atteggiamento“.

Sulle parole di Inzaghi, che a fine gara aveva lamentato una mancanza di personalità: “Ci sta, anche se all’inizio la Lazio ha mostrato un bel carattere. Poi magari giocatori giovani come Anderson e Keita possono soffrire un avversario importante come la Juve. Comunque, l’importante è che la Lazio ha ritrovato un gioco. Ora dunque bisogna concludere il campionato nel miglior modo possibile e credo che questa squadra ce la possa fare“.

Sulla difesa biancoceleste: “Marchetti ha fatto grandi parate e sul primo gol forse c’è una spinta di Pogba. Il rigore poi non l’avrei dato, ma Patric ha commesso una grossa ingenuità. Gentiletti? Ha molta personalità ed esperienza, è tra i primi ad impostare l’azione. Purtroppo manca De Vrij e tanto. Speriamo che la squadra abbia ritrovato la sicurezza per chiudere al meglio la stagione“.

Infine, sull’assenza di Mauri: “È un giocatore intelligente e un uomo spogliatoio. Ma alla sua età, se giochi poco, è difficile che riesci a incidere. Se avesse visto di più il campo avrebbe potuto aiutare di più. La sua esperienza è importante e avrebbe potuto dare una mano anche ieri sera contro la Juventus“.

FORMELLO – Rientro in gruppo per un big, ma l’infermeria…

Una buona notizia per la Lazio alla ripresa dei lavori a Formello dopo il ko con la Juventus: Mauri ha infatti partecipato con il gruppo all’intera seduta, partitella finale compresa, e potrebbe rientrare tra i disponibili per la trasferta di domenica pomeriggio a ‘Marassi’ contro la Sampdoria. Assenti invece Candreva, Bisevac, Klose, Matri Parolo, con quest’ultimo che oggi potrebbe sottoporsi in Paideia ad accertamenti per il problema al polpaccio che ieri sera lo ha costretto ad abbandonare anzitempo il terreno dello ‘Stadium’. Ai box anche i lungodegenti De Vrij Kishna, i quali non si sottopongono al programma odierno, che prevede una seduta di scarico per chi ha giocato contro i bianconeri e lavoro sul campo invece per tutti gli altri.

Da segnalare un bel gol nella partitella finale di Morrison, che ha ricevuto i complimenti anche da Mauri. Un bel segnale in attesa delle prove tattiche anti blucerchiati, che scatteranno da domani. Inzaghi, come detto, dovrà valutare le condizioni di Parolo, che, in caso di forfait, sarà sostituito da uno tra Cataldi Milinkovic-Savic, con Biglia che ricoprirà ancora il ruolo di regista e Onazi che potrebbe essere schierato nuovamente titolare. E chissà che, in virtù del gol di cui vi dicevamo poc’anzi, non possa essere concessa una chance dal 1′ anche a Morrison: lo scopriremo solo vivendo…

Proposta di rinnovo faraonica per Biglia, ma l’argentino…

Si avvicina a passi sempre più velati l’addio di Lucas Biglia alla Lazio. A rivelarlo l’edizione odierna de ‘Il Messaggero’, secondo cui nei prossimi il procuratore dell’argentino Enzo Montepaone arriverà a Roma per parlare con la società biancoceleste. E, molto probabilmente, per chiedere la cessione del regista, al quale, circa un mese fa, Lotito avrebbe fatto una proposta di rinnovo faraonica da circa 3 milioni di euro fino al 2020. Il Principito sarebbe tuttavia già deciso a lasciare la Capitale, anche perché il suo agente nelle ultime settimane è stato avvicinato da numerosi club, italiani (Inter e Milan) ma anche esteri. Il suo desiderio è quello di rimanere nel nostro campionato e la possibilità di trasferirsi in uno dei due club milanesi o alla Juventus lo attira parecchio. Ammessa dunque la risposta negativa alla proposta di rinnovo, bisognerà vedere quale sarà la contromossa di Lotito, che per privarsi del suo gioiello chiederà una cifra non inferiore ai 30-35 milioni.

Primavera verso il derby di venerdì. Manoni: “Lavorerò in vista delle finali”

Venerdì alle ore 18.00 a Formello la Lazio Primavera affronterà l’impegno del derby contro la Roma. Ai microfoni di Lazio Style Radio ha parlato Francesco Manoni, che sarà costretto a saltare l’appuntamento per squalifica:

Mister Inzaghi è molto preparato, la prima squadra ci guadagnerà tantissimo e già lo abbiamo visto con i primi due risultati positivi. Nella Primavera ora ci sono persone altrettanto preparate che andranno a finire questo campionato sicuramente in meglio. Mister Inzaghi ci ha lasciato una grande impronta, ci ha fatto crescere visto che abbiamo lavorato con lui per tre anni. Mi auguro che anche in futuro possa continuare ad allenare la prima squadra perché so quanto è legato alla Lazio, alla Società e ai tifosi.

Prendere parte al ritiro di Norcia è stato per me un’emozione unica, mi sono allenato e seduto allo stesso tavolo con persone che prima vedevo solo in tv. Inzaghi ha trasmesso alla squadra la sua voglia di vincere, la sua mentalità vincente e il suo essere giocatore, così come aveva fatto con noi in Primavera.

Rossi e Palombi sono stati convocati con la prima squadra per la sfida di questa sera contro la Juve. Li ho visti ieri ed erano molto contenti, ho chiamato Rossi ed era euforico, sono contento per loro e spero che il prima possibile possa esordire in prima squadra qualcuno di noi, abbiamo fatto un campionato abbastanza buono anche se mancano ancora tre partite e qualcuno se lo merita.

La squadra la vedo bene, la società ha scelto persone molto preparate, il derby è sempre il derby, si prepara da sola. Ci sono molti giocatori infortunati però siamo un gruppo e chi scenderà in campo sa quello che deve fare, il derby si deve vincere.

Ora si fa gruppo più di prima per mettere in condizione sia il nuovo mister che i più piccoli che sono stati aggregati vista la lunga serie di infortunati, di far bene. I veterani faranno il loro dovere e tireremo la corda fino alla fine.

L’esperienza in prima squadra deve essere vissuta per rubare con gli occhi dai campioni e portare consigli da dare ai più piccoli per fare quel salto di qualità che sul finire della stagione qualcuno ha fatto e qualcuno no. Sempre pensando che i classe 1998 saranno i protagonisti del prossimo campionato Primavera.

Tornando all’ultima partita di campionato contro la Ternana, alla fine del primo tempo eravamo sotto di due reti. Nello spogliatoio mister Inzaghi non l’ha presa bene e ci ha detto che voleva assolutamente i tre punti perché le inseguitrici ci stavano a pochi punti di distanza. Noi abbiamo capito che l’opportunità era unica e siamo riusciti a ribaltare il risultato come solo un gruppo vero e compatto sa fare.

L’espulsione diretta è stata una leggerezza che ho commesso, sono stato immaturo e ho chiesto scusa a tutti perché non mi era mai capitato, lavorerò di più per far sì che non accada più. È un aspetto sul quale dobbiamo maturare, questo carattere porta vantaggi e svantaggi. Quando finirà la squalifica mi metterò sotto così come sto facendo ora.

Ci sono 10 punti di differenza tra noi e la Roma, la squadra giallorossa ha più qualità però il gruppo vero, quello composto da ragazzi che danno tutto per il compagno può far si che questo gap non esista.

Quest’anno la Primavera è una squadra nuova però non ci siamo comportati male, abbiamo avuto anche tanti infortuni, ma fino a fine anno ci comporteremo bene. Vogliamo arrivare alle Final Eight e puntare a vincerle perché lo scorso anno ci hanno tolto lo scudetto ai rigori. È una sconfitta che brucia ancora”.

Seria A, ecco il riassunto di tutte le partite giocate durante il turno infrasettimanale

Sono 23 i gol segnati dalle squadre di Serie A, arrivati alla giornata numero 34, che si vanno ad aggiungere ai 6 portati a casa dal Napoli nella goleada contro il Bologna (6-0). La Juventus consolida il primato ipotecando praticamente lo Scudetto, con la netta vittoria ai danni della Lazio (3-0) allenata da Simone Inzaghi. L’Inter perde a Genova di misura (1-0), con un gol di De Maio. Nerazzurri spreconi e disordinati in campo e Roberto Mancini che non riesce ad uscire dal limbo altalenante di risultati.

Per l’Udinese la salvezza è più vicina, che vincendo in casa contro la Fiorentina di Sousa per 2-1, ha portato tre punti importantissimi a casa. Non basta la rete di Maurito Zarate per i viola. La Roma rimonta contro il Torino di Giampiero Ventura, con due gol di Francesco Totti (uno su rigore), entrato a tre minuti dalla fine della partita. Il Chievo Verona ne fa cinque al Frosinone, nonostante l’ottimo avvio con la rete di Ciofani. Palermo e Atalanta pareggiano per 2-2 con i rosanero che sono sempre più calamitati nel vortice delle candidate ad andare in serie cadetta. Sassuolo e Sampdoria non vanno oltre lo 0-0.

Questa sera andrà in scena, alle ore 20.45 l’ultima partita di queste 3 giorni di calcio infrasettimanale, tra Milan e Carpi.

Klose un altro anno in biancoceleste. Qui la petizione da firmare per la permanenza del campione

E’ pronta una petizione, una voce corale per, almeno una volta, sensibilizzare la società laziale. La motivazione è molto importante, determinante e pero lo spogliatoio e ai dei risultati.

Miroslav Klose, quasi trentottenne, con un passato costellato di di successi, (quasi) quanto quelli che ha visto e vissuto Roma città eterna. Il mondo laziale vuole la sua permanenza, per lo spogliatoio, per la professionalità e perché possa essere considerato un faro per i più giovani, che cercano o hanno di bisogno di una guida che li porti al sacrificio e all’apprezzamento del mestiere più bello del mondo.

Ecco di seguito il link che rimanda a Change.org affinché possiate, qualora lo voleste firmare e dare un filo di speranza alla permanenza del campione tedesco in biancoceleste.

https://www.change.org/p/s-s-lazio-miro-rimani-con-noi

 

L’ERBA DEL VICINO – La vendetta di Totti, ne fa due in tre minuti. Spalletti se la ride?

Ci verrebbe da pensare che a volte il silenzio mantiene equilibrio e armonia. Il riferimento è chiaramente alla vicenda SpallettiTotti che si è gonfiata e trascinata per settimane, in una sequela di litigi e incomprensioni.

Quanto accaduto ieri sera non farà altro che spaccare ulteriormente spogliatoio e tifoseria: Totti è entrato al ’41 del secondo tempo, cioè a 4 minuti dalla fine della partita, con la Roma che si trovava sotto di un gol in casa contro il Torino. Tre secondi, palla in mezzo su punizione di Pjanic, Manolas spizza di testa per il numero 10 che insacca e porta la squadra al pareggio. Non contento realizza un gol su rigore (inesistente), al ’44 decretando vittoria e 3 punti per gli uomini di Spalletti. Eh già Luciano Spalletti, chissà come avrà vissuto questo ‘siparietto’ esplosivo del suo ‘celeberrimo’ antagonista?

La netta sensazione è che la ‘questione’ non sia finita qui, ci sono ancora della partite da giocare ed a questo punto bisognerà capire se il tecnico rimarrà delle sue opinioni, o se ‘acclamato’ a gran voce darà spazio all’attaccante.

RASSEGNA STAMPA – Inzaghi: «Juventus squadra di marziani, ma il rigore non c’era»

“Abbiamo fatto un discreto primo tempo con possesso palla ma serviva più personalità e più attenzione”. Simone Inzaghi commenta così, a Lazio Style Channel, il ko di Torino con la Juventus (3-). “Il rigore e il primo gol, sono stati concessi su due calci da fermo. Parolo è dovuto uscire, ha subito un contatto, ma non sono riuscito a rivedere le immagini. Si poteva gestire meglio qualche situazione, soprattutto dal punto di vista offensivo potevamo uscire meglio. Le due occasioni concesse, per colpa nostra, sono andate a buon fine per loro e noi abbiamo sbagliato con la palla in uscita. C’è rammarico, sapevamo che incontravamo dei marziani ma avremmo potuto fare meglio. Le disattenzioni nostre, e Mazzoleni, hanno chiuso la partita. Djordjevic si è impegnato fino a che c’è stata partita, poi con l’espulsione è cambiato tutto. Anche con Klose eCandreva avremmo potuto perdere lo stesso. Secondo me il calcio di rigore non andava assegnato, di quelle trattenute ce ne sono migliaia”.

Fonte : Il Corriere dello Sport

RASSEGNA STAMPA – Inzaghi: “Poca personalità, in 10 è diventata una gara impossibile”

“Nel primo tempo è stata una gara equilibrata, la Juve ci ha lasciato il possesso e avremmo potuto fare meglio, specialmente in alcuni frangenti. Quando vieni qui e prendi un gol su calcio piazzato e poi rimani in dieci diventa una missione impossibile”. Simone Inzaghi alza bandiera bianca: la sua Lazio ci ha provato ma non è riuscita a non farsi spazzare via dalla Juventus. Il 3-0 dello Stadium è la prima sconfitta per il tecnico, che aveva esordito con due vittorie contro Palermo ed Empoli.

Fonte La Repubblica

 

FORMELLO – Biancocelesti subito in campo con un occhio fisso all’infermeria…

Arriva troppo presto la prima sconfitta dell’era Inzaghi. Fortunatamente è una sconfitta indolore, visto che fin dall’inizio si era consapevoli del fatto che vincere a Torino, per di più in emergenza, non era facile. In ogni caso non c’è tempo da perdere: c’è la partita con la Sampdoria a Marassi tra 3 giorni e con essa la possibilità di riassaporare i 3 punti. Dopo il ritorno a Roma in nella tarda nottata di ieri, la squadra si ritroverà a Formello questa mattina alle 10:30 per la consueta seduta di scarico. Ancora una volta Inzaghi spera in buone notizie dall’infermeria: tornerà a disposizione Candreva, ieri sera assente per un’infiammazione al ginocchio. Sulla via del recupero KonkoMauri e Klose (infortunio alla mano): potrebbero rientrare in tempo per domenica ma il condizionale è d’obbligo. Nessuna possibilità invece per Matri (polpaccio): l’ex Milan si è fermato ieri durante la rifinitura anti-Juve. E’ in dubbio anche Parolo, uscito dolorante dal campo dello Juventus Stadium con una borsa del ghiaccio sul polpaccio (non quindi per scelta tecnica come si poteva pensare in un primo momento). Contro i blucerchiati non ci sarà ovviamente Patric, squalificato per l’espulsione rimediata a Torino.

 

 

RASSEGNA STAMPA – La Juve stritola la Lazio

Non c’è due senza tre, dice quel classico proverbio. Ma se di fronte c’è la Juventus, per la Lazio è impossibile portare a casa la vittoria, nonostante gli ultimi due successi contro Palermo ed Empoli nella nuova era Inzaghi. E dire che la squadra biancoceleste se l’è anche cavata per una quarantina di minuti, almeno finché Mandzukic non l’ha punita. Ma è a inizio secondo tempo che perde la testa: l’espulsione di Patric, il calcio di rigore di Gentiletti, il gol dal dischetto di Dybala. Che si concede anche la doppietta. Allo Stadium di Torino finisce 3-0, la Juventus ha ormai le mani sullo scudetto, la Lazio vede allontanarsi le ultime speranze di Europa League.

Fonte : Il Tempo

RASSEGNA STAMPA – Troppa Juve per la Lazio, è 3-0 allo Stadium

Il dominio della Juventus è totale. Il risultato finale di 3-0 per gli uomini di Allegri è anche generoso nei confronti della Lazio che ne potevano prendere tranquillamente il doppio. Fortuna che Marchetti si veste da Superman e sventa almeno 6 palle gol. La Lazio viene schiacciata dallo strapotere dei bianconeri che non a caso si avviano a vincere il quinto scudetto di fila. Troppo ingenui Patric e Gentiletti. Il primo si fa cacciare per doppia ammonizione e il secondo provoca il rigore del 2-0. Dalla Juve alla Juve, si chiude il cerchio di una stagione disgraziata inizata proprio con il ko in Supercoppa contro la Vecchia Signora. La sconfitta di questa sera sancisce l’addio all’Europa. Serve solo il verdetto di domani col Milan a +7, a quattro giornate dal termine. Lazio agganciata a 48 punti dal Chievo e superata dal Sassuolo. A Inzaghi non riesce il miracolo. Al primo vero esame viene preso a pallonate, ma la colpa non è certo la sua. La Lazio deve avviare una rifondazione totale se vuole solo provare a non fare più certe figure.

Fonte : Il Messaggero

MEDICINA – Un farmaco generico riduce la mortalità del cancro

Finora l’aspirina è sempre stata usata per il mal di testa o per curare il raffreddore, ma fino a qualche tempo fa nessuno avrebbe immaginato di assumerla per la lotta contro il cancro. E’ quanto scoperto da un team dell’Università di Cardiff. I pazienti  malati di cancro che assumono aspirina hanno fino al 20% di possibilità in più di sopravvivenza. C’è un crescente corpo di prove che confermano i significativi benefici apportati dall’aspirina contro il cancro”, commenta Peter Elwood, che ha guidato la ricerca. “Ma – precisa – il suo ruolo nel trattamento dei tumori rimaneva incerto. Per questo abbiamo deciso di condurre una ricerca sistematica di tutta la letteratura scientifica”.

Montella è pronto per domenica: “La Lazio ha grandissimi giocatori ma…”

Viviano fa un grande regalo alla Sampodoria. Grazie al rigore parato contro il Sassuolo infatti, il portierone blucerchiato regala 1 punto preziosissimo alla sua squadra in chiave salvezza. Ora però la Sampdoria necessita dei 3 punti e li vuole fare in casa contro la nuova Lazio di Inzaghi, che nonostante la batosta di Torino resta una squadra molto pericolosa. Riguardo la sfida di domenica contro i biancocelesti (24 Aprile ore 15) ha parlato nella conferenza stampa post-Sassuolo, l’allenatore dei blucerchiati Vincenzo Montella“La Lazio è una squadra che ha trovato il suo equilibrio e che dispone di grandissimi giocatori in attacco. E’ una squadra costruita per grandi obiettivi, quindi adesso in queste 48 ore bisogna recuperare le forze fisiche e mentali e poi preparare la partita al meglio”.

 

CRONACA – Omicidio in un bar romano

E’ avvenuto ieri sera intorno alle 19 in un bar in via di Lunghezza, una donna italiana di 50 anni è stata uccisa da 4 colpi di pistola che le hanno perforato il petto e l’addome. La squadra mobile di Roma ha subito arrestato il folle che ha confessato. Pare che il motivo sia di carattere passionale.

LA CRONACA – Juventus, c’est plus facile: 3-0 alla Lazio, biancocelesti sovrastati

La cura-Inzaghi è già finita. Troppo forte la Juventus per una Lazio che contro la regina del campionato riesce ad opporre mezz’ora di onesto catenaccio per poi naufragare miseramente. Troppo brutta per essere vera: non la partita, ma la stagione intera. Pensare che da queste sei-sette partite potesse dipendere il futuro di Inzaghi alla Lazio era da ospedale psichiatrico, come ragionamento: la società scelga subito il tecnico che vuole, ma tenga presente il disastro compiuto lavorando su una rosa da terzo poso e faccia mercato come la Lazio merita. Più giocatori, meno filosofeggiare, unica ricetta per una Lazio di nuovo competitiva.

FORMAZIONI – Squadra che vince non si cambia: mai detto è stato più valido per la Lazio di Inzaghi. Due partite due vittorie, ma stavolta l’avversario è di ben altra caratura. Il tecnico comunque non rischia Basta, confermando l’attento Patric delle ultime due partite. Anche a centrocampo, la paventata chance per Milinkovic-Savic non si concretizza. C’è sempre Onazi al fianco di Biglia e Parolo; scelte obbligate invece in attacco: out Candreva e Matri e acciaccato Klose, Djordjevic e Felipe Anderson riprendono posto in squadra da titolari, accanto a Keita. Problemi anche nella Juventus con Hernanes che prende posto davanti alla difesa dopo il crack di Marchisio, per il resto in difesa Rugani viene confermato vincendo il ballottaggio con Evra ipotizzato proprio da Max Allegri in conferenza stampa.

ASSEDIO BIANCONERO – La legge del primo quarto d’ora che tanto ha tormentato Pioli in questa stagione non si concretizza, ma a volte gli episodi determinano anche un certo tipo di destino. Non soffre meno la Lazio al cospetto di una Juventus affamatissima di punti scudetto. Prima Marchetti è miracoloso nel respingere di piede una conclusione ravvicinata di Dybala, quindi una gran botta di Alex Sandro sfiora l’incrocio dei pali. Al 20′ Pogba, completamente solo davanti al numero uno biancoceleste, “cicca” clamorosamente il pallone, mancando la più facile delle occasioni. La Lazio è raccoltissima, orchestra un buon contropiede con Djordjevic alla conclusione da posizione interessante, ma il centravanti serbo viene recuperato da… Dybala. Segno della compattezza e della “fame” della Juventus su ogni pallone.

MANDZUKIC ALL’IMPROVVISO – La pressione della Juventus si fa sempre più sentire, anche se la Lazio argina bene difensivamente. Dybala scalda per due volte i guantoni di Marchetti da distanza abbastanza ragguardevole. In compenso i bianconeri fanno collezione di calci d’angolo. All’ennesimo tiro dalla bandierina, al 37′, Pogba si libera di Lulic in area (forse aiutandosi anche con una spinta) e crossa forte e teso nel mezzo dove Mandzukic trova la zampata giusta all’improvviso. Anzi, neanche tanto, visto il copione della partita, ma il vantaggio arriva in un momento in cui la Lazio sorniona pensava forse di poter ormai arrivare all’intervallo sullo zero a zero. Si chiude il primo tempo senza recupero e con Patric che finisce per primo sul taccuino dei cattivi per un fallo su Mandzukic.

FUORI PATRIC, MAZZOLENI FISCALISSIMO – Ad inizio ripresa Inzaghi toglie Parolo dal campo e cerca di aggiungere fisicità con l’ingresso di Milinkovic-Savic. L’inesperienza di Patric ad alti livelli costa subito un prezzo molto alto. Al 5′ una trattenuta su Dybala costa la seconda ammonizione, inflessibile Mazzoleni che è ancora più fiscale nel fischiare il rigore per un intervento di Gentiletti in area su Bonucci. Dybala dagli undici metri è implacabile e al 7′ della ripresa la Juventus si trova a condurre già due a zero.

FINALE SENZA STORIA, TRIS BIANCONERO – Inzaghi capisce che il momento è delicato e per mantenere in equilibrio la squadra inserisce Dusan Basta al posto di un impalpabile Felipe Anderson. Nonostante questa mossa gli spazi per i bianconeri si moltiplicano, al 19′ Khedira trova un varco sulla destra e serve Dybala che quasi indisturbato realizza il tris. Il finale di partita è una sorta di sfida all’ok corral tra Dybala e Marchetti, col portiere biancoceleste (capitano dopo l’ingresso in campo di Cataldi per Biglia) che nega il poker al bianconero. Juventus ormai con le mani sullo scudetto, ma si sapeva già. Lazio ormai senza obiettivi e sempre in balia degli avversari più forti, ma anche questo si sapeva già. Così come si sa benissimo un’altra cosa: nessuna pantomima su qualsiasi allenatore potrà offuscare questa squadra dall’esigenza di 6/7 innesti di valore in estate, pena un’altra stagione a metà tra l’umiliazione e il ridicolo come questa appena trascorsa.

Fabio Belli

CONFERENZA – Inzaghi: “Buon primo tempo, Juve superiore ma abbiamo difettato di personalità”

Simone Inzaghi ha commentato così in conferenza stampa il duro ko della Lazio allo Juventus Stadium.

Mi è piaciuta la squadra a livello di atteggiamento, siamo partiti molto concentrati. Peccato aver preso gol su calcio da fermo, una disattenzione imperdonabile considerando con che tenacia stavamo reggendo alla loro pressione. In Italia non c’è n’è per nessuno, attualmente la Juventus è una squadra di marziani.

Rammarico sull’andamento della partita?

Abbiamo concesso due gol stupidi. Il rigore Mazzoleni poteva non darlo, ma ormai la partita era segnata a causa dell’espulsione di Patric e in generale non lo ritengo un episodio decisivo, anche se di lì in poi è stato impossibile pensare di rimontare. Il primo tempo è stato equilibrato e rappresenta il lato positivo della serata, la Juve ci ha lasciato il possesso palle e noi dovevamo sfruttarlo meglio, è questione di personalità, la Juventus ne ha in abbondanza, noi dobbiamo costruircela e averne di più in generale su campi importanti come questo.

Parolo è stato sostituito per un problema fisico?

No, è stata una scelta tecnica, anche se il giocatore ha detto di aver ricevuto una botta in area ed è uscito dolorante. Non so se lo recupereremo per la prossima gara, valuteremo tutte le situazioni domani.

Dybala è stato inarrestabile?

E’ un grandissimo giocatore, anche se oggi gli abbiamo reso la vita un po’ più facile permettendogli di tirare un rigore e soprattutto sul terzo gol, quando ormai ci eravamo sfaldati.

Un commento sulla prestazione di Felipe Anderson?

Anderson in allenamento mi ha sempre fornito impressioni positive da quando sono arrivato, oggi ha avuto la sua occasione, come tutta la squadra l’ho visto meglio nel primo tempo.

Fabio Belli

Barzagli: “Match impegnativo ma la Lazio non ha mai tirato”

«Nel primo tempo abbiamo corso qualche rischio ma, alla fine, la Lazio al tiro non è mai arrivata. Il match è stato impegnativo, lo abbiamo gestito nella maniera migliore con un buon possesso palla».

L’analisi è quella di Andrea Barzagli, che a fine match fa anche il punto sul momento dei bianconeri a JTV: «Abbiamo fatto un passo avanti importante, da qui alla fine dobbiamo continuare con grandi prestazioni: questa è la cosa fondamentale, la matematica non c’è ancora e quindi a Firenze giocheremo come sempre la nostra partita». E poi un elogio al gruppo: «Siamo cresciuti moltissimo, ma i nostri risultati non mi stupiscono di certo. Siamo l’organico più forte in Italia, e la continuità di quello che stiamo facendo ne è la dimostrazione».

CONFERENZA – Allegri: “Scudetto vicinissimo. Non era facile battere una Lazio che non perdeva da 9 turni in trasferta”

Massimiliano Allegri ha parlato in conferenza stampa commentando il successo della Juventus contro la Lazio, che ha avvicinato moltissimo la conquista del quinto scudetto consecutivo per i bianconeri.

Non credo che siamo una squadra di marziani: credo piuttosto che siamo una squadra che ha il senso del lavoro e delle proprie qualità tecniche. Mancano quattro punti a un obiettivo che non riuscirò mai ad enfatizzare quanto sia importante e straordinario. Oggi Dybala è stato fantastico al pari degli altri, una prestazione dal grande spesso tecnico contro un avversario che in trasferta non perdeva da nove partite.

Questa Juventus è la squadra più forte che ha mai allenato?Difficile rispondere, di sicuro per il rapporto tra età degli interpreti e la loro qualità è una squadra fortissima, con un grande avvenire di fronte a sé.

Un Dybala così non rischia di lasciare presto la Juventus?Dybala deve fare un suo percorso: è importante che l’anno prossimo gli elementi che si sono messi in mostra in questa stagione sappiano confermarsi e dimostrare sul campo di avere i margini di miglioramento potenzialmente sconfinati visti in questa annata.

Qual è il segreto che unisce i successi di questa Juventus?L’organizzazione societaria, la capacità di curare ogni aspetto con la massima professionalità. E le capacità dei professionisti che lavorano, dentro e fuori dal campo.

La svolta della stagione?Dopo dieci partite eravamo ancora convinti di poter cambiare passo. Abbiamo iniziato a lavorare il 20 luglio consapevoli di avere delle qualità che non potevano essere svanite d’incanto il 20 ottobre. E’ stato importante tenere presente che nel calcio possono arrivare periodi in cui non si raccoglie quanto si merita, senza perdere la consapevolezza della propria forza.

Fabio Belli