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Petrelli: “Sono sicuro che la prossima stagione sarà totalmente differente”

Per parlare della squadra biancoceleste ai microfoni di Lazio Style Radio è intervenuto Sergio Petrelli:

“L’andamento stagionale dei biancocelesti è costato il posto a Pioli, il tecnico non è riuscito a dare  continuità al lavoro svolto, non è riuscito a concretizzare quanto di buono fatto in precedenza. Quello di quest’anno è stato un passo indietro. La Lazio dovrà pensare a un nuovo allenatore a meno che Inzaghi non sia entrato nelle grazie del Presidente e della piazza. Per me ha fatto bene, potrebbe essere l’allenatore giusto per tornare a buoni livelli. Dopo una stagione così brutta si farà di tutto per cercare di disputare un’ottima annata. Per Inzaghi il fatto di aver messo in difficolta la società è già un ottimo risultato. In sette partite ha già portato qualcosa di nuovo, in due-tre incontri ci ha mostrato delle belle cose. La società potrebbe dargli un’opportunità, ha subito legato con i giocatori e già questo può portare a ottenere qualcosa di buono. Inzaghi ha voglia di dimostrare tutto il suo valore, vuole condurre una squadra di ottimo livello. Con i giocatori serve sia il bastone che la carota, bisogna farli lavorare ma anche concedere loro qualcosa. Alla guida della Primavera ha raggiunto ottimi livelli, quando si lavora in una grande società le differenze tra guidare la Primavera o la prima squadra non sono tante e lui è pronto per farlo. Nella gara di Genova contro la Sampdoria la sconfitta è stata immeritata, i biancocelesti hanno sbagliato tanti gol, la squadra in campo sembrava giocasse a memoria, è stata una bella partita anche se alla fine è stata persa. Per Simone è il momento giusto, sa come far giocare la squadra in ottima maniera. Avrà una grande carica nel condurre la Lazio dato che è una delle grandi squadre. Adesso bisogna ripartire senza pensare subito ai risultati, in alcune annate bisogna rifondare il gruppo per avere elementi convinti di poter disputare un ottimo campionato. Tra i biancocelesti ci sono ragazzi interessanti e di valore e qualche veterano che rimarrà ed aiuterà i più giovani a crescere sia individualmente che come squadra. Sono sicuro che i biancocelesti ripartiranno nella maniera più ottimale. Klose è stato l’uomo in più in questo periodo finale. Il tedesco è un uomo di grande educazione, non ha mai fatto polemiche. Un calciatore nelle sue condizioni avrebbe potuto creare problemi alla società invece ha sempre rispettato tutti. E poi 64 gol non sono pochi!”.

Fascetti: “Ventura grande allenatore, può essere l’uomo giusto per l’Italia. La Lazio? Una grande…”

L’ex allenatore biancoceleste Eugenio Fascetti è intervenuto ai microfoni di Tuttomercatoweb per parlare della scelta del nuovo allenatore della Nazionale nel dopo Conte e della stagione della squadra laziale.

Queste le sue parole riguardo le voci che vorrebbero Ventura alla guida della Nazionale: “E’ un buon allenatore, la sua unica sfortuna è non aver mai guidato una grande squadra ma ovunque ha allenato ha lasciato un buon ricordo. Secondo il mio parere Ventura è la scelta giusta. In giro ci sono ottimi giocatori, saprà come gestirli. A Torino ha fatto rendere al meglio Cerci, Immobile e ora Belotti, è un tecnico che lascia sempre la sua impronta dove lavora. Se le cose dovessero andar male sarà criticato ma ripeto, secondo me è la persona giusta per guidare la Nazionale”.

Altro nome che circola è quello di Montella: “Per condurre la Nazionale serve un tecnico esperto, Montella ancora deve dimostrare molto”.

Dove può arrivare l’Italia nel prossimo Europeo: “Non so a cosa possa puntare, abbiamo perso Marchisio e Verratti che erano due pilastri della squadra azzurra. Spero che la difesa, che nella Juve ha reso benissimo, possa ripetersi anche in Francia. Arrivare alla competizione europea senza i favori del pronostico potrebbe essere un fattore positivo, è uno stimolo in più per fare bene come già successo nel 1982 e nel 2006. Non mi sembra di vedere grandi squadre in giro certamente l’Italia saprà dire la sua, per cui sono fiducioso”.

Poi si è passati a parlare della Lazio.

Inzaghi è l’uomo giusto per la panchina biancoceleste? “Per ora su sette incontri alla guida della squadra ne ha vinti quattro, quindi ha fatto bene. Se la società crede in lui deve puntarci, deve permettergli anche di fare degli sbagli perché è un tecnico giovane. Deve crescere, non è ancora un allenatore fatto. Secondo il mio parere il club deve lasciarlo lavorare in pace anche se può sbagliare, ma deve farlo da solo. Nel caso invece che la Lazio non creda nei suoi mezzi bisogna cambiare perché avere un tecnico senza personalità e da guidare non serve a nessuno”.

Cosa pensa della stagione della Lazio? “E’ stata un’annata particolare, dispiace enormemente per come è finita, mi ha deluso tutto. Ha fallito l’obiettivo Champions ed è stato un anno completamente negativo. Le colpe vanno divise per tutte le componenti, non vedo un solo elemento che possa salvarsi. Per ora ha pagato Pioli, ma il tecnico la stagione precedente era stato considerato un fenomeno, ora è diventato un brocco. Qualcosa sarà sicuramente successo”.

Come si può ripartire? Prima di tutto bisogna ritrovare il feeling con i tifosi. La frattura tra la società e i tifosi non aiuta l’ambiente. Bisogna sedersi a un tavolo e cercare una soluzione che accontenti tutti. Serve un passo avanti sia del club che della tifoseria”.

Roma – Rinviato lo sciopero dei trasporti di domani

Lo sciopero dei trasporti in programma per domani è stato rimandato a fine mese. Una nota emessa dall’Unione Sindacale di Base (USB) dichiara: “Dopo l’ordinanza di precettazione del Prefetto Gabrielli, che limitava a sole 4 ore lo sciopero dell’intera giornata indetto per venerdì 20 maggio da USB, Faisa Confail, Sul CT, UTL e Orsa, le organizzazioni promotrici differiscono lo sciopero al 31 maggio prossimo, con identiche modalità attuative: intera giornata con le fasce di garanzia inizio servizio/8.30 e 17.00/20”.

A commento dell’intervento del prefetto che ieri aveva limitato lo sciopero a sole quattro ore delle ventiquattro previste il sindacalista del’Usb, Gianfranco De Benedictis, ha dichiarato: “Con  le ormai consuete scuse dei pellegrini ed il concomitante sciopero della scuola, il Prefetto aveva ridotto lo sciopero in Atac a quattro ore. In questo modo lo sciopero sarebbe stato pressoché annullato perché i lavoratori debbono portare a termine le ultime partenze, che vanno garantite fino al termine della prima fascia di garanzia, e rientrare in servizio prima delle 12.30, in modo  da consentire la riattivazione del servizio. Ormai è divenuta una prassi anche nelle giornate in cui il Ministero dei Trasporti autorizza le azioni di sciopero, la Prefettura adduce motivazioni alquanto deboli per utilizzare la precettazione come strumento di interdizione e di soppressione del conflitto. Conflitto che viene esercitato dai lavoratori quale strumento garantito dalla Costituzione posto in essere in Atac solo perché l’azienda e le istituzioni non manifestano alcuna apertura verso le serie problematiche dei lavoratori. Per questo abbiamo congiuntamente deciso di scioperare l’intera giornata, differendo lo sciopero al 31 maggio. Non bastano però le restrizioni dell’ “intesa giubilare”, che peraltro noi non abbiamo sottoscritto. Ora la Commissione di Garanzia vuole imporre ulteriori limitazioni, di cui vorrebbe comunque l’esigibilità anche a fronte di un pare contrario dei sindacati. Per questo l’ USB, a fronte dell’ennesimo attacco al diritto di sciopero, si riserverà di valutare tutte le azioni possibili a difesa della costituzione e dei lavoratori”.

Brignano: “Lotito, se da solo non ce la fai, crea una cordata e risolleva la Lazio!”

A margine della ‘Partita del Cuore‘, giocata ieri sera allo Stadio Olimpico tra la Nazionale Cantanti e la Rappresentativa degli Attori, Enrico Brignano, l’attore notoriamente tifoso della Lazio, è stato intercettato in zona mista dai microfoni di Lalaziosiamonoi, per parlare della Lazio e della sua difficile stagione.

Brignano è apparso amareggiato dalla stagione biancoceleste: “Un bilancio della stagione? Che vuoi bilanciare. Si poteva fare di più, non possiamo accontentarci. Da laziale dispiace non essere tra i primo posti. Si è detto e scritto molto e sarà importante riflettere su quanto è stato fatto e speriamo che la prossima stagione sia migliore”. C’è bisogno di ricominciare, individuando i veri problemi della Lazio: “Bisogna ripartire da tutti. Non c’è un colpevole, ce ne sono tanti. Ripeto, bisogna riflettere su questo, non vorrei colpevolizzare nessuno e non vorrei essere strumentalizzato. Se non fossi in pubblico sarei più esplicito, ma non è questo il momento giusto. Vorrei però rivedere la Lazio nei primi posti della classifica per la prossima stagione”. Infine, riguardo il presidente Lotito: “Il suo gesto di non far farci fallire lo fece a suo tempo. Ora, se da solo non ce la fa, faccia una cordata di amici e di investitori per risollevare la Lazio”.

Lazio-Caicedo, parola all’Espanyol

La Lazio, dopo l’addio di Klose e di Matri, e dato lo scarso rendimento di Filip Djordjevic, è alla ricerca di rinforzi per il reparto offensivo.

Dalla Spagna nei giorni scorsi era trapelato un presunto interessamento dei biancocelesti per Felipe Caicedo, attaccante ecuadoregno in forza all’Espanyol, soprattutto dopo il tour spagnolo del Ds Igli Tare. L’attaccante però sembra destinato a restare nelle fila dei biancoblù, almeno stando a quanto riporatto da Il Mundo Deportivo. La testata iberica infatti sembra aver ricevuto da fonti vicine alla società una smentita riguardo un’eventuale trattativa con il club capitolino. Anche l’entourage del giocatore, sempre tramite le colonne del quotidiano spagnolo, avrebbe smentito un interessamento dei biancocelesti. Una pista che quindi può considerarsi definitivamente chiusa.

Mauri: tutto fatto per il rinnovo, ma c’è una clausola…

Questo matrimonio s’ha da fare. Rinnovo ad un passo e solo da formalizzare per Stefano Mauri con la Lazio.

L”ex capitano biancoceleste dovrebbe firmare a breve un accordo annuale a 700 mila euro, probabilmente con l’inserimento della clausola anti-scommesse, la stessa inserita nel contratto dello scorso anno. Lo riferisce l’edizione odierna del Messaggero, rafforzando le certezze evidenziate proprio ieri dal suo agente.

Fonte: “Inzaghi ha portato qualcosa di diverso. Allenatori stranieri? Ho qualche remora”

L’ex centrocampista biancoceleste Francesco Fonte, è intervenuto ai microfoni di LazioStyleRadio per analizzare la stagione della Lazio e parlare del futuro della prima squadra della capitale.

Fonte è partito dall’analisi della difficile stagione biancoceleste: “Nella valutazione globale della stagione della Lazio, in confronto al campionato precedente, c’è stato qualche difetto a livello di difesa. Purtroppo non ha avuto la possibilità di far giocare de Vrij per motivi fisici e questa è stata un’assenza pesante perché quei meccanismi che la fase difensiva aveva trovato li ha persi in questo campionato. Dal punto di vista offensivo ha fatto vedere cose interessanti, è normale che poi nel complesso e nell’equilibrio di un campionato fare gol e subirne tanti fa la differenza. Da questo la Lazio deve prendere insegnamento e ripartire per valutare quello che si deve fare per il prossimo anno. Ora la società valuterà che tipo di campionato vorrà fare la prossima stagione e in base a questo decidere le pedine che sono da cambiare o i reparti da rinforzare“. La continuità è stata un vero problema, anche per i singoli: “Il fatto di non aver dato continuità, durante il campionato, a giocatori importanti come Klose ha fatto in modo che la fase offensiva della Lazio sia stata frastagliata, i gol, infatti, sono venuti principalmente da Candreva e Anderson. Questo è stata una mancanza perché avere un attaccante che ti garantisce un bottino di gol fa comodo e le squadre che stanno davanti alla Lazio ce l’hanno“. Riguardo l’ultima partita contro la Fiorentina: “Era una partita di chiusura della stagione, quando non ci sono più gli obiettivi da raggiungere cala un po’ la concentrazione, come è normale che sia“. Poi su Inzaghi: “Nel complesso le sette partite di Inzaghi vanno valutate dal punto di vista del gioco. Ho visto qualcosa di diverso rispetto a Pioli, la voglia di fare più possesso palla con verticalizzazioni offensive. Su questo la società dovrà valutare l’operato di Simone. Inzaghi ha dato più equilibrio difensivo, anche se poi i gol alla fine li hanno presi, con la possibilità di offendere nella maniera giusta. Sette partite sono poche per valutare un allenatore ma ha fatto vedere sicuramente qualcosa di interessante“. Infine sul futuro della panchina biancoceleste: “Ho qualche remora rispetto gli allenatori stranieri che provengono da un altro campionato, punterei su un allenatore italiano, molti italiani vengono presi all’estero perché hanno la capacità di lavorare nella maniera giusta. Un allenatore bravo è colui che si sa adeguare in base a quello che ha a disposizione e, in base alle caratteristiche dei giocatori, sa adottare un sistema di gioco“.

Fiore: “Sampaoli un azzardo ma potrebbe rilanciare la Lazio”

Intervistato da Radiosei alla trasmissione Quelli che hanno portato il calcio a Roma, Stefano Fiore ha ricordato la sua Lazio: “Eravamo un mix di campioni e tutti avevamo voglia di scendere in campo e di divertirci e di divertire”. Poi sul suo ex compagno Inzaghi: “Non so se rimane e credo non lo sappia neanche lui. Dipende dai programmi della società: se vuole prendersi qualche rischio terrà Simone oppure se vorrà dare qualcosa di più consistente punterà su un allenatore esperto. Simone ha dimostrato di essere intelligente, capace, un grande conoscitore e appassionato di calcio ma ha bisogno di supporto e di un certo tipo di squadra altrimenti rimarrebbe vittima di colpe non sue. Sampaoli? Potrebbe essere un azzardo perché ha fatto bene nel Cile e il calcio sudamericano è diverso dal nostro. Sarebbe una scommessa però non è detto che non abbia le caratteristiche giuste perché ha grande personalità e carisma. Potrebbe essere l’uomo giusto per rilanciare determinate ambizioni”. 

DI PADRE IN FIGLIO – Pronta coreografia mozzafiato

Mancano ormai solo 4 giorni all’evento simbolo della lazialità, la serata di tutti i tifosi biancocelesti, la grande festa “Di Padre In Figlio“.

Lo Stadio Olimpico per l’occasione sarà gremito di oltre 50mila cuori biancocelesti, ed anche la Curva Nord tornerà in massa ad affollare la casa di tutti i laziali.  Proprio un esponente della curva, questa mattina alla trasmissione “I Laziali Sono Qua” ha voluto lanciare un appello a tutti i sostenitori per realizzare una coreografia che si preannuncia mozzafiato: “Per la coreografia sarà necessario arrivare allo stadio con la maglia della Lazio, una bandiera e le sciarpe“. Sciarpe al collo e bandiere in mano quindi, per una serata che si prospetta veramente a tinte biancocelesti.

Un attaccante laziale piace in Premier, ma la richiesta di Lotito…

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Potrebbe ulteriormente smembrarsi il parco attaccanti della Lazio, che, dopo l’addio di Klose e il rientro (pressoché certo) al Milan di Matri, potrebbe perdere anche Filip Djordjevic. Sulle tracce del numero nove serbo ci sono diversi club, in particolare in Premier League, con il neo promosso Middlesbrough in prima fila.

Come riporta il quotidiano “Il Tempo“, il club inglese sarebbe pronto a preparare un assalto per il calciatore, nonostante la richiesta della società biancoceleste, ben 15 milioni di euro. Una cifra molto alta, forse troppo considerato il valore espresso sul campo dal giocatore, ma che comunque non lascia del tutto chiusa la porta a nuovi sviluppi nei prossimi giorni.

Biglia sul suo futuro: “Ecco dove mi piacerebbe terminare la carriera”

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Dopo i complimenti rivolti ieri al connazionale Higuain (“È un grandissimo attaccante e dovremo affidarci a lui. Ha appena battuto un record che durava da tantissimo tempo e ciò dimostra il grande campione che è. Le critiche che spesso gli sono state rivolte? Fanno parte di questo mondo”), Lucas Biglia torna a parlare dal ritiro dell’Argentina, in procinto di disputare la Coppa America. E lo fa con un’importante rivelazione sul proprio futuro.

Sarebbe un sogno per me terminare la carriera nell’Indipendiente (il club dove il Principito è cresciuto calcisticamente ndr), magari con Aguero in attacco e Milito in panchina come allenatore. Lo spero davvero“, ha detto ai microfoni di Radio Uno FM 103.1 il centrocampista della Lazio, che poi ha specificato: “Tornerò a giocare in Argentina solo se mi sentirò ancora bene, non verrò strisciando. E darò la priorità all’Indipendiente“. Per concludere, il pilastro dell’Albiceleste ha voluto augurare buona fortuna proprio a Milito, fresco di ritiro dal calcio giocato: “Ho avuto la fortuna di giocarci insieme nella Coppa America del 2011. È una persona molto piacevole e l’età e la personalità gli hanno fatto meritare tutto quello che ha fatto“.

Attacco, un obiettivo apre alla Lazio: “Mi piacerebbe giocare il derby con…”

Potrebbe essere ancora la Germania a fornire alla Lazio l’attaccante del futuro. Tra le tante piste circolate per il dopo Klose c’è infatti quella che porta a Vedad Ibisevic, centravanti bosniaco che ha collezionato dieci gol alla sua prima esperienza in Bundesliga con la maglia dell’Hertha Berlino:

Sarebbe divertentissimo giocare con Lulic il derby di Roma contro i miei connazionali Dzeko, Pjanic o Zukanovic – le parole del bomber, riportate dai media nostrani – Con Senad mi sento spesso, siamo molto amici e sarebbe una bella sfida contro giocatori che sono tutti grandi campioni. Lazio e Roma poi sono società di grande reputazione internazionale e squadre composte da giocatori di alto livello, italiani e stranieri“. E sul futuro Ibisevic non esclude sorprese: “Adesso mi godo il momento, poi vedremo le situazioni che potranno verificarsi“.

Calcio a 5, nel weekend Allievi e Giovanissimi della Lazio a Montecatini per la Final Eight

In Toscana un weekend dedicato alle fasi finali del Calcio a 5 giovanile. Giovanissimi, Allievi, Juniores e Juniores femminile in campo dal 19 al 22 maggio al Palaterme di Montecatini, all’Estraforum di Prato e al Palazzetto dello Sport di Fucecchio. A Prato si svolgono i quarti delle catgorie Juniores, mentre a Montecatini e Fucecchio,  giocano i Giovanissimi e gli Allievi.
Presenti alla conferenza stampa di presentazione di queste final eight, il Segretario del Settore Giovanile Scolastico, Vito Di Gioia e il vicepresidente della Divisione Calcio a 5, Alfredo Zaccardo “Le finali giovanili di Calcio a cinque sono l’esempio positivo di un movimento capace di fare sistema sviluppando sinergie – ha commentato Di Gioia – , dove la crescita della base, la formazione di tecnici e dirigenti proposta a livello nazionale dal Settore Giovanile, diventano funzionali alla macchina organizzativa della Divisione Calcio a Cinque.
Zaccardo si è soffermato sugli aspetti tecnici delle finali:”  La formula è quella della final eight per tutte le categorie meno che per la Juniores Femminile. Nelle finali Allievi e Giovanissimi, categorie dove, per crescere, è importante giocare quante più partite possibili, si arriverà alle finali per il 5° e il 7° posto.
Calendario. Si inizia giovedì 19 alle 16 con la Juniores Femminile al PalaTerme di Montecatini, E’poi la volta delle final eight Giovanissimi e Allievi, venerdì a Montecatini e sabato a Fucecchio (20-21 maggio) giocano Giovanissimi e Allievi.

Final Eight Giovanissimi
Quarti di Finale
 – venerdì 20 maggio a Montecatini
Sacra Famiglia-Sport Five Putignano,  alle 10
Aosta-Vibonese , alle 12
Marcianise Futsal-Kaos Futsal, alle 17 a Fucecchio
Alto Vicentino-Lazio Calcetto, alle 17

Semifinali – Sabato 21 maggio (Fucecchio)
Finali – Domenica 22 maggio (Montecatini)

Albo d’oro: 2009/10 Sant’Agata Calcio Messina, 2010/11 Futura Brolo, 2011/12 Lions Chioggia Sottomarina, 2012/13 La Meridiana, 2013/14 Acireale, 2014/15 La Meridiana

Final Eight Scudetto Allievi
Quarti di Finale
– venerdì 20 Maggio (Fucecchio)
Fenice Veneziamestre-Acqua&Sapone Emmegross, alle 10
Medaglie D’oro-Vincente Asti/Roncalli, alle 12
Lazio-Kaos Futsal, alle 15
La Meridiana-Golden Eagle Partenope, alle 15 a Montecatini

Semifinali – sabato 21 Maggio a Montecatini
Finali- domenica 22 Maggio a Montecatini

Albo d’oro Allievi: 2009/10 Futsal Bagnolese, 2010/11 Real Napoli, 2011/12 Fenice, 2012/13 Marca Futsal, 2013/14 DHS Napoli, 2014/15 Acireale

Cataldi, Parolo e Candreva al lavoro in azzurro: Conte punta sull’intensità

Prima seduta di allenamento nel pomeriggio per gli Azzurri, che si sono ritrovati ieri mattina a Coverciano per uno stage che rappresenta una tappa importante nel cammino di preparazione ad EURO 2016. “Chi non è qui e non ha impegni ufficiali, può andare in vacanza“, ha spiegato nella consueta conferenza stampa di inizio raduno Antonio Conte limitando di fatto ai presenti e ai calciatori impegnati nelle finali delle Coppe Nazionali (Milan, Juventus, Paris Sain Germain, Manchester United e Anderlecht) la possibilità di volare in Francia per l’Europeo.

Per gli altri da qui al 31 maggio, giorno dell’annuncio della lista ufficiale per EURO 2016, ci sarà la possibilità di mettersi in mostra e guadagnarsi un posto sull’aereo che porterà la Nazionale a Montpellier: “Gli infortuni di Verratti e Marchisio – ha spiegato il Ct – hanno complicato molto i nostri piani. Avevamo studiato una soluzione con due centrocampisti che potevano giocare insieme come centrali, le loro defezioni scombussolano i piani dal punto di vista tattico. Al momento l’unica certezza in assoluto che abbiamo è la difesa della Juventus, poi da lì saliremo”. A proposito della difesa bianconera, Conte aveva convocato per lo stage Leonardo Bonucci, ma il giocatore non ha varcato questa mattina il cancello di Coverciano: “L’ho convocato in quanto squalificato – ha sottolineato il Commissario tecnico azzurro – la Juventus poteva non mandarlo e così ha fatto. Ne abbiamo preso atto e basta, nessuno ha sbagliato“.

Conte preferisce non esprimersi sulla scelta del nuovo Ct, mentre ha le idee chiare su quella che dovrà essere l’identità della Nazionale in Francia: “In questo momento abbiamo bisogno di affrontare gli Europei con una squadra e non con una selezione. Lavoreremo perché avremo bisogno di una squadra che corra e porti intensità. Chi mi conosce sa benissimo la voglia da parte mia che c’è nell’affrontare questa competizione. Sappiamo che ci sono delle difficoltà, ma quando uno conosce il problema lo affronta in maniera più diretta e cerca di trovare delle soluzioni“.

I prossimi giorni di stage e l’amichevole del 29 maggio a Malta con la Scozia saranno decisive per le ultime scelte in vista dell’Europeo: “Dentro questo gruppo ci sono grossi dubbi e li voglio dissipare. Voglio fare una valutazione, poi dopo la Scozia farò la scelta definitiva. Cercheremo di trovare la migliore soluzione anche perché dobbiamo far fronte a problematiche come infortuni e giocatori che hanno perso il posto nella squadra di club. In due settimane non posso rimettere in forma chi nell’ultimo periodo non lo è stato, per questo saranno importanti questi test“.

Il Ct commenta così l’assoluzione nell’ambito del processo di Cremona sul Calcioscommesse: “L’assoluzione per me è un’ottima notizia. Fatico a parlare però di lieto fine, un’assoluzione non fa dimenticare i quattro anni passati, una perquisizione a casa alle cinque del mattino, le tv sotto casa alle sei. Un’ assoluzione non fa dimenticare i titoli in prima pagina, le trasmissioni, i giustizialisti. Questo ha tracciato un solco indelebile nella mia vita. La mia paura era questo processo non si sarebbe mai fatto, volevo un giudizio e per questo ho evitato scelte di comodo. Ora per fortuna questo giudizio c’è”.

L’elenco dei convocati

Portieri: Federico Marchetti (Lazio), Antonio Mirante (Bologna), Marco Sportiello (Atalanta);
Difensori: Francesco Acerbi (Sassuolo), Davide Astori (Fiorentina), Armando Izzo (Genoa), Angelo Obinze Ogbonna (West Ham), Lorenzo Tonelli (Empoli);
Centrocampisti: Marco Benassi (Torino), Federico Bernardeschi (Fiorentina), Antonio Candreva (Lazio), Danilo Cataldi (Lazio), Daniele De Rossi (Roma), Lorenzo De Silvestri (Sampdoria), Stephan El Shaarawy (Roma), Alessandro Florenzi (Roma), Emanuele Giaccherini (Bologna), Jorge Luiz Jorginho (Napoli), Marco Parolo (Lazio), Roberto Soriano (Sampdoria), Davide Zappacosta (Torino);
Attaccanti: Fabio Borini (Sunderland), Citadin Martins Eder (Inter), Ciro Immobile (Torino), Lorenzo Insigne (Napoli), Leonardo Pavoletti (Genoa), Graziano Pellè (Southampton).

Giovanissimi Fascia B, per la Lazio sabato a Ciampino finalissima contro l’Urbetevere

Si svolgeranno al Fuso di Ciampino le finali per l’assegnazione dei titoli regionali dei tornei di Fascia B delle categorie Allievi e Giovanissimi Regionali. Le gare avranno inizio alle 15 (i Giovanissimi) e alle 17 (gli Allievi). La Lazio Giovanissimi Fascia B affronterà l’Urbetevere per la conquista del titolo, dopo aver superato la Roma nel derby in semifinale di martedì scorso.

Tare: “Stagione deludente ma non ripeteremo gli stessi errori”. Le parole del ds 6 anni fa…

L’anno scorso abbiamo fatto bene ma quest’anno l’impresa non ci è riuscita. Stiamo lavorando per crescere. Se ci soffermiamo sul finale di stagione il bilancio è positivo. Nel corso della stagione abbiamo avuto alti e bassi. So che le aspettative della gente erano alte e ci si aspettava un campionato al vertice. In questa stagione abbiamo commesso tanti errori da cui abbiamo tratto insegnamento e che non ripeteremo. Ora interverremo dove ce ne sarà bisogno, vogliamo una squadra che possa competere per i vertici europei”. Queste parole appartengono al ds Tare e sebbene siamo maledettamente attuali risalgono a  6 anni fa quando ricevette il Premio Limone Ussi, trofeo “consolatorio” che la stampa dà “a personaggi del mondo dello sport che hanno raccolto particolari meriti o demeriti”. Ieri il premio è stato vinto nuovamente da Tare che ha bissato il successo del 2010, ed è chiaro che il direttore sportivo, 6 anni fa come oggi, non ha ottenuto quel premio per meriti. Tant’è che all’epoca Tare rispose scherzosamente: “Lo accetto ma lo divido col presidente Lotito”.

A questo giro il dirigente albanese non ha partecipato all’evento e il premio è stato ritirato dal responsabile della comunicazione biancoceleste. Incredibile notare quante analogie ci siano tra quest’ultima stagione e quella del 2009-2010. La Lazio è arrivata a metà classifica come 6 anni fa (nel 2010 arrivò 12^), eliminata in entrambe le stagioni ai quarti di Coppa Italia, mentre in Europa League quest’anno è andata leggermente meglio. Anche in quella stagione la Lazio cambiò allenatore in corsa passando da Ballardini a Reja. Pure all’epoca c’erano rumors di mercato che volevano le partenze dei gioielli biancocelesti, solo che allora si chiamavano Kolarov e Zarate e oggi si chiamano Biglia e Candreva. Tuttavia, quella stagione, nonostante le varie difficoltà, regalò un’emozione ai tifosi biancocelesti con la conquista della Supercoppa Italiana a Pechino contro l’Inter del triplete di Mourinho. Una piccola grande soddisfazione in una stagione tribolata, che quest’anno, invece, non c’è stata dato che la Lazio è stata malamente sconfitta dalla Juventus in finale di Supercoppa. Corsi e ricorsi storici che dimostrano come nulla sia cambiato in 6 anni. Allenatori e giocatori sono cambiati (di quella rosa sono rimasti soltanto Radu e Mauri), eppure i risultati sono gli stessi. Ma allora di chi è la colpa? Chissà se anche a questo giro Tare avrebbe condiviso il Premio Limone con Lotito.

Fabrizio Piepoli

 

Aumenta il debito finanziario della Roma: rosso di 152 mln

Sono lontani i tempi dei Paperoni del nostro calcio che costruivano squadroni a suon di milioni. Senza l’avvento di investitori stranieri, il nostro calcio negli ultimi anni si è visto costretto a un ridimensionamento sotto tutti i punti di vista. Dopo il fallimento del Parma, il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio ha istituito il fair play finanziario. In generale, in questa stagione tutte le squadre hanno pensato prima a vendere a ridurre il monte ingaggi e poi (eventualmente) a reinvestire. La Lazio ne è stato l’esempio più lampante abbassando il suo tetto ingaggi a 52 mln, ben 4 mln rispetto alla stagione precedente. Tuttavia, c’è un club che in barba alle regole, di anno in anno continua ad aumentare il suo debito. Parliamo della Roma. E’ vero, il ds Sabatini in questi anni è stato molto abile a sovrastimare i giocatori giallorossi vendendoli a peso d’oro (vedi i 31 mln incassati 3 anni fa per Marquinhos). Ma è pur vero che la dirigenza giallorossa ha sempre reinvestito parte di quei soldi, mentre l’altra parte non sono altro che gocce nell’oceano in una situazione finanziaria catastrofica. A conferma di ciò, qualche giorno fa sul sito ufficiale del club giallorsso è apparso il bilancio societario. Ecco uno stralcio:

“Posizione finanziaria netta del Gruppo AS Roma (consolidata) La Posizione finanziaria netta consolidata al 31 marzo 2016, negativa per 152,1 milioni di euro, rispetto a 129,9 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2015, si compone di disponibilità liquide, per 21,3 milioni di euro (18,3 milioni di euro, al 30 giugno 2015), crediti finanziari, per 14,8 milioni di euro (28,4 milioni di euro, al 30 giugno 2015), e indebitamento, per 188,2 milioni di euro (176,6 milioni di euro, al 30 giugno 2015).
I crediti finanziari al 31 marzo 2015 sono pari complessivamente a 14,8 milioni di euro, di cui 11,7 milioni di euro a medio e lungo termine, e sono relativi in particolare (i) per 3,1 milioni di euro, a depositi cauzionali pagati come collateral per il rilascio di garanzie a favore della Lega Serie A, ed a valere sui saldi della campagna trasferimenti nazionale, da pagare nella stagione sportiva corrente; e per (ii) 11,7 milioni di euro, a riserve, costituite da depositi su conti correnti, relative al contratto di finanziamento sottoscritto con Unicredit e Goldman Sachs nel mese di febbraio 2015″.

Secondo il fair play finanziario istituito da Tavecchio dalla stagione 2018/19 tutte le società italiane che vorranno iscriversi al campionato di Serie A dovranno aver raggiunto il pareggio di bilancio. In caso contrario, se un club dovesse sforare il 50% della media del fatturato dell’ultimo triennio, oltre a non potersi iscrivere al campionato non potrà nemmeno operare sul mercato. Un divieto che arriverebbe dalla stessa Covisoc e che bloccherebbe ogni trattativa per le successive due sessioni di mercato, a decorrere dalla stagione 2019/2020. La media del fatturato parte dalla stagione appena conclusa (2015/2016). Una bella gatta da pelare per i giallorossi.

 

19 maggio 1973 – Nasce il prototipo del gioco che fece impazzire tutti negli anni ’80

Nel 1974 a Budapest, in Ungheria, Ernő Rubik crea il primo prototipo del famoso cubo di Rubik. Progettato per scopi didattici in un primo momento si diffuse solo tra i matematici ungheresi, interessati ai problemi che il cubo poneva.

Il primo prototipo era differente da quello che conosciamo: era di legno, monocolore e con gli angoli smussati. L’anno seguente, dopo che le modifiche lo porteranno a essere quello di oggi, Rubik brevetta il cubo e affida alla Polithechnika, una casa produttrice di giocattoli, il compito della distribuzione del gioco matematico battezzato Magic Cube.

Nel 1980 la Ideal Toys Company acquista i diritti per l’esportazione oltre i confini e decide di rinominarlo Rubik’s Cube, ovvero “cubo di Rubik”. Il cubo diventa talmente famoso che l’anno successivo una pubblicazione chiamata You Can Do The Cube, del dodicenne inglese Patrick Bossert, vende in un anno mezzo milione di copie.

Nel 1982 vennero venduti oltre 100 milioni di pezzi e nello stesso anno hanno inizio anche le competizioni. Nel 1990 Rubik diventa il presidente della Hungarian Engineering Company e fonda la Rubik International con lo scopo di sostenere i giovani designer. Nel 1995 in occasione del 15º anniversario del cubo, la Diamond Cutters International realizza un cubo di 185 carati fatto d’oro e gioielli colorati. Nel 2005 per il 25º anniversario viene messa in vendita una speciale e limitata confezione per il cubo di Rubik. Il 5 febbraio 2009 è stato presentato a una fiera in Germania il Cubo 360.

Ag. Fifa Canovi: “Adriano è adatto alla Lazio. Rinnovo Mauri? Siamo ai dettagli”

L’agente Fifa Dario Canovi ha detto la sua sulla Lazio che verrà al portale lalaziosiamonoi.it: “Credo che siano pochi i tecnici stranieri superiori a quelli italiani, abbiamo esempi come Ranieri, Guidolin e Ancelotti che hanno dimostrato il loro valore anche all’estero. Cercare un allenatore straniero la ritengo una spesa inutile, i tecnici italiani sono forse i migliori del mondo”. Un calciomercato in cui la Lazio, per l’ennesima volta, sarà chiamata a investimenti importanti”.

Sul mercato, Canovi dice la sua: “Adriano lo conosco bene per averlo portato anni fa a Siviglia, non ha giocato tantissimo quest’anno, ma in una squadra come il Barcellona ci può stare.Tecnicamente sarebbe adatto per la Lazio. Aquilani è un giocatore valido, che purtroppo non ha mai raggiunto i livelli a cui poteva ambire, ma una squadra come la Lazio dovrebbe cercare giocatori più giovani e di grande qualità, sulla scia di quanto accaduto con De Vrij e Felipe Anderson. Vendere il brasiliano ora sarebbe un errore“. Chiusura sul rinnovo contrattuale di Mauri, assistito dal figlio di Canovi, Simone: “Credo si tratti di dettagli, il rinnovo sarà una formalità“.

MEDICINA – Mieloma multiplo, “Amplificami” la nuova campagna di sensibilizzazione

Venerdì 20 maggio alle ore 11:30 a Roma, a cura della Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (F.A.V.O.) e con il contributo non condizionato di Amgen, presso il Donna Camilla Savelli Hotel (Via Garibaldi, 27) si terrà la conferenza stampa di presentazione della campagna di sensibilizzazione ‘AMPLIFICAMI’, contro il mieloma multiplo (MM).

Il mieloma multiplo è un raro tumore del midollo osseo per ora non curabile ed è caratterizzato da dolori ossei, fratture patologiche, ipercalcemia, lesioni litiche focali e osteopenia diffusa. Questa malattia colpisce principalmente gli uomini. I primi sintomi si presentano verso i sessant’anni. Le terapie attualmente a disposizione comprendono agenti alchilanti, bisfosfonati, steroidi, e infine, una chemioterapia ad alto dosaggio associata al trapianto di cellule staminali autologhe.