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Liverani sulla Lazio: “Senza una programmazione seria non si migliorerà mai”

Fabio Liverani è intervenuto alla trasmissione “Diario di bordo campo” (condotta da Francesca Turco e Davide Venanzangeli) su Radio Incontro Olympia, per analizzare la stagione della Lazio e il futuro del club. Iniziando dal dare un giudizio all’annata appena terminata, Liverani si è così espresso:  “Non si può dire che sia stata una stagione positiva. Tutto è stato per causa di quel preliminare. Peccato perchè la qualità in campo c’era”. Poi sul calciomercato e sulla mancata organizzazione della Lazio: “Come detto da Tare ci saranno delle cessioni eccellenti. La Lazio dovrà valutare bene le scelte che dovrà fare. Sicuramente la rosa deve essere rafforzata. Penso che la Lazio abbia una buona base che è quella di avere dei bravi giocatori giovani. Però serve organizzazione ed un alenatore bravo che sappia poi dare le indicazioni per fare un mercato“.

Ma il punto cruciale su cui ruota il mercato, è la scelta dell’allenatore, che la prossima settimana dovrebbe essere svelato: “L’allenatore per me non deve scegliere da solo i giocatori. Ma deve essere partecipe e decidere insieme alla società. Penso sia questa la situazione giusta per gare un ottimo mercato. Però è giusto che l’allenatore abbia un’idea precisa sui parametri e sulle cartteristiche dei calciatori che vuole allenare. Mi piacerebbe che Inzaghi restasse perchè in queste partite ha fatto bene, tralasciando la sfida contro la Fiorentina. Sampaoli forse ha più esperienza ma è anche un azzardo“.

Infine Cataldi e Biglia:Cataldi è così giovane che non può essere troppo criticato. Lo scorso anno ha fatto bene. Quest’anno ha pagato anche l’annata negativa della squadra. ma lui rappresenta la Lazio anche se ha bisogno di crescere. Per questo serve un allenatore che sappia valorizzare i giovani. Biglia è il giocatore più importante per la Lazio. Per convincerlo più che i soldi serve un progetto serio che possa permettere alla squadra di lottare per grandi traguardi. Anche se sinceramente la vedo difficile trattenere l’argentino”.

VALZER DELLE PANCHINE – Tutti i possibili scenari in Serie A

La stagione appena conclusa è stata veramente dura per gli allenatori. Tanti gli esoneri, forse anche troppi, che porteranno conseguenze sul mercato allenatori per la nuova stagione di Serie A. Già sono iniziati a circolari nomi, scenari e possibilità, più o meno fattibili. Ma andiamo ad analizzare insieme la situazione delle squadre di Serie A:

JUVENTUS – Allegri ha rinnovato il contratto con l’intento di vincere la Champions League che manca da troppo tempo al club bianconero

NAPOLI – Sarri, arrivando secondo, ha salvato la sua panchina e pertanto guiderà gli azzuri anche nel prossimo campionato.

ROMA – Il club giallorosso ripartirà con Spalletti grazie anche agli ottimi risultati ottenuti con il suo arrivo. Obiettivo è lottare per lo scudetto.

INTER – Dopo vari tentennamenti, Thoir ha confermato Mancini. Il mancio, che ha visto chiudersi le possibilità di allenare l’Italia, cercherà di far tornare grande il club nerazzurro

FIORENTINA – Sousa dovrebbe restare al suo posto, anche se con i Della Valle non sono escluse sorprese (Garcia?). Il portoghese è corteggiatissimo dai club europei ma dovrebbe guidare ancora i Viola.

SASSUOLO – Anata storica per i neroverdi che sognano l’Europa League. Di Francesco ha rinnovato spiazzando tuti e rifiutando le avances del Milan.

MILAN – Brocchi al 90% non guiderà i rossoneri. Ancora non si conosce il destino del Milan, in attesa della finale di domani. Giampaolo è sponsorizzato da Galliani, ma i tifosi vogliono un nome degno della storia del Milan. Ma nelle utlime ore si parla a sorpresa dell’ex romanista Rudi Garcia.

LAZIO – Sampaoli sembra esser sfumato. Inzaghi non convince appieno Tare che lo vorrebbe alla salernitana. Si parla molto di Gasperini. La prossima settimana conosceremo al verità.

CHIEVO – Maran  confermato dopo un ottimo nono posto.

EMPOLI – Il dopo Giampaolo con molta probabilità si chiamerà martusciello. L’ex giocatore dell’Empoli potrebbe prendere la guida dei toscani per aprire un nuovo ciclo.

GENOA – Se Gasperini dovesse lasciare i grifoni, Preziosi dovrà farsi trovare pronto. Pioli potrebbe essere una delle soluzioni, ma attenzione a Stellone.

TORINO – Ventura lascerà i granata se arriverà la chiamata dell’Italia. A questo punto Cairo ha già contattato Mihajlovic che ha dato il suo “si”. Miha guiderebbe il Toro insieme a Lombardo.

ATALANTA – Reja non può dormire sonni tranquilli. L’ex biancoceleste infatti non ha ancora rinnovato con il club orobico. Il motivo è che la dirigenza bergamansca è attratta da Prandelli per iniziare un nuovo ciclo.

BOLOGNA – Conferma per Donadoni. Difficilmente lascerà il club felsineo, a meno che non arrivi un’improbabile chiamata del Milan.

SAMPDORIA – Anche se i risultati non sono stati soddisfacenti, Montella dovrebbe rimanere alla corte di Ferrero. L’aeroplanino è sttao bocciato anche come candidato per la successione di Conte.

PALERMO – L’ottimo finale di stagione con la salvezza conquistata, sono stati i motivi per cui Zamparini ha confermato Ballardini alal guida dei rosanero.

UDINESE – Nuovo ciclo per i friulani. Il club ha ingaggiato Beppe Iachini come nuovo allenatore.

L’ERBA DEL VICINO – Alla fine Totti rinnovò e vissero tutti felici e contenti

Il tira e molla che ha caratterizzato l’ultima parte di stagione della Roma, con la diatriba Spalletti – Totti, ha visto quest’oggi il suo epilogo. Il capitano giallorosso resterà ancora con la Roma. L’annuncio è stato dato direttamente da Baldissoni. Per l’ufficialità si attende l’arrivo in Italia di Pallotta, ma la cosa è ormai fatta.

Queste le parole di Baldissoni: “Continuerà a giocare con la Roma e farà parte della nostra famiglia ancora a lungo in futuro. È una leggenda, la sua storia è una favola“. Una storia che a volte è sembrata “studiata a tavolino” ma che alla fine, vera o non, ha accontentato tutti: tifosi, Totti e… ma si anche Spalletti.

Addio agli ambulanti abusivi e ai venditori molesti per il periodo estivo

La stagione estiva è ormai alle porte e molti Comuni iniziano a prendere provvedimenti per difendere il decoro delle città e dei litorali e per favorire il turismo. Le nuove misure, a favore dei turisti, vanno dallo stop agli ambulanti abusivi a quello contro i venditori molesti.

A Sabaudia un’ordinanza ha vietato gli ambulanti sulle spiagge bloccando di fatto in questo modo le vendite sul litorale, uniche consentite quelle dei prodotti alimentari, ma anche la pubblicità acustica e il volantinaggio. A Capri, come sempre, è già partito lo stop alle auto per chi non è residente, e inoltre da ora un’ordinanza comunale punisce i venditori e i barcaioli petulanti che molestano i turisti. A settembre scorso Taormina aveva dichiarato guerra all’abbordaggio di clienti nei bar e ristoranti: per evitare i tentativi molesti di “convincere i clienti, insistentemente, ad occupare un tavolo”, l’amministrazione comunale aveva imposto il divieto di “far soffermare i turisti al fine di proporre le proprie specialità”, forzandoli a sedersi nel locale. In caso di violazioni sono previste delle sanzioni che vanno dai 25 ai 500 euro. A Roma in vista dell’aumento dei visitatori per il Giubileo aveva fatto discutere l’ordinanza del commissario emessa a novembre contro centurioni e risciò ma anche contro i procacciatori turistici.

Prove d’estate: sole e caldo nel fine settimana

Finalmente ci siamo, l’estate è oramai alle porte e il prossimo fine settimana sarà caratterizzato da sole e caldo su tutta la penisola Italiana.

Queste le previsioni per i prossimi giorni:

Sabato prossimo sole su gran parte delle regioni, residui di rovesci temporaleschi su Salento e Calabria. Caldo in aumento: valori massimi previsti 25° al nord, 27 al centro e tra i 22-24 al sud;

Domenica altra giornata con sole e caldo in aumento. Giornata ideale per gite al mare dove il clima sarà caldo e piacevole. Nel pomeriggio forti temporali previsti su Val d’Aosta e Alpi piemontesi. Temperature ovunque sui 26° con picchi fino ai 28-29° sulle vallate alpine;

Lunedì ultimi residui temporaleschi al nord, dopodichè l’anticiclone Ugolino invaderà l’Italia con sole e caldo in tutte le regioni.

TENNIS – Cinque azzurre al Roland Garros. Errani e Vinci teste di serie

Nel tabellone principale del Roland Garros, secondo torneo stagionale dello Slam che inizia domenica a Parigi, saranno cinque le azzurre partecipanti.

Sorteggio favorevole per Roberta Vinci, numero 7 Wta e settima testa di serie nel torneo, che affronterà l’ucraina Kateryna Bondarenko, numero 62 Wta. Tre le volte che le due atlete si sono già trovate una di fronte all’altra: la pugliese per ora è avanti 2-1. La Vinci nel torneo parigino non ha mai superato gli ottavi (2013) e negli ultimi due anni è stata sempre eliminata al primo turno.

Sara Errani, numero 18 Wta e sedicesima testa di serie, finalista nel 2012 e negli ultimi quattro anni sempre almeno nei quarti, farà il suo esordio contro la bulgara Tsvetana Pironkova, numero 106 del ranking mondiale. Nei precedenti tra le due tenniste la romagnola è avanti due a uno e si è aggiudicata anche l’ultima sfida, disputata quest’anno al primo turno di Doha.

L’accoppiamento più agevole sembra essere toccato a Camila Giorgi, numero 43 Wta. L’atleta italiana, al rientro dopo i problemi alla schiena, non è andata mai oltre il secondo turno nel torneo. La tennista marchigiana affronterà la francese Alize Lim, numero 158 Wta, in tabellone grazie ad una wild card (nessun precedente).

Sfortunata invece Karin Knapp, numero 75 Wta, a cui è toccata la bielorussa Victoria Azarenka, numero 5 Wta e quinta testa di serie, semifinalista nel 2013. L’atleta altoatesina, nel 2007, ha vinto l’unico precedente tra le due proprio qui al Roland Garros.

Avversaria complicata anche per Francesca Schiavone, numero 91 Wta, vincitrice di uno storico trofeo Slam nel 2010 e finalista anche l’anno dopo. L’taliana si troverà di fronte la francese Kristina Mladenovic, numero 29 del ranking mondiale e 26esima testa di serie. I precedenti vedono la milanese avanti per 2-1 nei precedenti.

Wilson: “Serve un allenatore con le idee chiare e che sappia ciò che serve”. E su “Di Padre in figlio”…

L’intervista rilasciata a Zonacalcio dall’ex capitano Pino Wilson è poi continuata parlando del prossimo tecnico biancoceleste, della Nazionale e dell’evento “Di Padre in figlio” in programma il 23 maggio allo Stadio Olimpico.

Cosa pensa della storia Sampaoli? “Le richieste economiche del tecnico argentino sono cifre importanti, specialmente per quella biancoceleste che è una società che non ha ingaggi molti alti per gli allenatori. Però, senza fare nomi, preferirei puntare su un allenatore che abbia le idee chiare e che sappia quali siano i giocatori che servono alla causa”.

Il fatto che Sampaoli non ha mai allenato in Europa potrebbe rivelarsi uno svantaggio? “Come per i giocatori se sei forte non dovresti avere problemi del genere. Non penso che Neymar e Suarez abbiano avuto problemi simili. L’imporante è che l’allenatore conosca la squadra, sappia come intervenire e dia gli stimoli giusti alla società”.

Si è parlato anche di Gasperini, la convince come tecnico? “A Roma le pressioni sono tante e pericolose. Faccio fatica a vederlo sulla panchina dei biancocelesti”.

E Inzaghi? “Viene preso anche lui in considerazione ma stiamo parlando di una squadra che va rifatta, a cominciare dal tecnico. Ovvio che ci si stia guardando intorno per tentare di trovare qualcuno che abbia una maggiore esperienza. Inzaghi ha fatto molto bene, si è trovato in mano una squadra  moralmente a pezzi. Lo conosco e lo rispetto ma, da amico, gli consiglio di fare un po’ di esperienza, magari alla Salernitana. Per Inzaghi, sentire che la Lazio tratta con Sampaoli, è normale che sia fonte di un po’ di delusione”.

Passiamo alla Nazionale, crede che possa disputare un buon Europeo? “Già passare il girone sarebbe un gran risultato e significherebbe giocarsela fino in fondo. Nelle partite secche può succedere di tutto. Basta guardare quanto capitato nella finale di Europa League. Sono partite imprevedibili dove chiunque può avere la meglio sugli avversari”.

Cosa pensa di Ventura per il dopo Conte? “E’ un allenatore e un uomo esperto. Sa cosa vuol dire essere oggetto delle pressioni esterne. Il duo Lippi direttore tecnico e Ventura allenatore sarebbe ottimo. Del resto chi meglio di un tecnico italiano può conoscere i giovani o comunque i giocatori cresciuti negli ultimi anni”.

Tornando alla Lazio, crede che l’evento “Di Padre in figlio” possa servire a riavvicinare tifosi e società? “E’ una grande festa organizzata da me e Giancarlo Oddi. Non serve ad alimentare polemiche. Lo stadio pieno sarà la prova che i sostenitori biancocelesti hanno voglia di stare assieme e festeggiare chi ha fatto la storia della Lazio. La società non c’entra niente. Noi viviamo di emozioni, il problema è quando non se ne provano più. L’attaccamento alla maglia e agli uomini è senza dubbio molto più rivolto al passato che al presente. Questo è anche frutto dei risultati. La diatriba tra tifoseria e società è evidente, le parti sono molto distanti. E’ difficile anche dire o fare qualcosa per tentare di riavvicinarle”.

 

 

Tare: “La prossima settimana sveleremo l’allenatore. Klose? Vi dico io la verità…”

Ecco le parole del Ds Igli Tare intervenuto nel primo pomeriggio (insieme al responsabile della comunicazione Stefano De Martino) ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3. Sono tanti i punti toccati dal direttore sportivo biancoceleste, a cominciare dall’addio dolce-amaro di Miro Klose fino alla questione allenatore:

Il mancato ingresso in Champions:
“Avevamo assenze pesanti in quella partita, ma parlarne ora è inutile. Il passato deve servire per fare meglio nel futuro. L’eliminazione dalla Champions ha pesato tanto, c’erano tante aspettative, il sogno era quello di continuare su quella strada. La delusione dell’eliminazione si è vista anche in campionato a Verona e a Napoli, dove in poco tempo è stato cancellato tutto quanto fatto di buono in un anno. E’ stato uno shock per la squadra. Poi ci siamo ripresi e abbiamo dato un segnale forte, ma non siamo stati capaci di tenere quell’aspettative e non abbiamo messo in campo quello che serviva per raggiungere certi obiettivi. In Europa League abbiamo fatto una competizione importante fino alla gara con lo Sparta Praga, abbiamo passato il girone da primi in classifica e buttato fuori il Galatasary che scendeva dalla Champions. Ci sono tante cose da discutere, alcuni momenti hanno inciso molto sui calciatori e sul gruppo. Gli infortuni hanno avuto un peso rilevante, ma dentro ci sono degli errori fatti anche da parte nostra che andranno evitati in futuro. Per questo abbiamo deciso di anticipare la programmazione in vista della prossima stagione“.

Mercato:
“Non ho problemi di parlare di ruoli. Dobbiamo intervenire in difesa ed in attacco. Stiamo lavorando per portare giocatori pronti che possano aggiungere un valore

Allenatore:
“La cosa più importante dopo l’addio di Pioli è stata la chiarezza con Simone Inzaghi. Siamo stati chiari su questo primo suo passaggio alla Lazio, gli abbiamo dato un’occasione importante in un momento difficile per mostrare le sue qualità. Ha avuto la possibilità di mettersi in mostra e ha sorpreso tante persone. Per noi, però, non era una novità, lo conoscevamo bene. Ma siamo stati chiari che alla fine avremmo tirato le somme insieme. Ha dimostrato di stare in un ambiente del genere, questo ci fa piacere. L’incontro con Sampaoli? E’ stato interpretato in modo chiassosa, volevamo fare un incontro per conoscerci, se la sua filosofia poteva essere compatibile con la Lazio. Niente di più. Inzaghi era stato avvisato di questo. Penso che per la fine della settimana prossima sarà chiara la scelta dell’allenatore della Lazio”.

Su Klose:
Ho letto anche io le sue dichiarazioni. E’ stata una mia scelta quella di non rispondere subito per non dare troppo importanza a una polemica in una serata d’addio di un grande calciatore che ha vestito con onore la maglia della Lazio. Speravo che nei giorni successivi lui stesso avrebbe fatto chiarezza e detto la verità su questa vicenda. La società non merita queste critiche, perché la vicenda è andata in un altro modo. Quando Klose è arrivato siamo stati criticati per aver preso un calciatore quasi fallito, ma fu una scelta fatta bene. Conoscevamo il calciatore e il professionista, sapevamo che fosse un valore aggiunto. Grazie alla Lazio lui arrivò a vincere il mondiale, questo ci rende orgogliosi, ma nello stesso momento Klose ha dato tanto alla Lazio con la sua immagine e modo di essere. Per questo non ho risposto subito, non voglio ci siano altre polemiche. E’ una persona che merita tanto. Io prima della gara con lo Sparta Praga sono andato a parlare con lui, siamo stati insieme a lungo, gli ho proposto un rinnovo di due anni con la possibilità di diventare un punto di riferimento oltre alla carriera di calciatore. Mi ha risposto “no grazie, ho ricevuto una proposta che mi piace molto, è arrivato il momento di finire quest’avventura fantastica”. Ci avrebbe comunicato la scelta alla fine, nonostante il mio insistere mi ha ripetuto che non avrebbe preso in considerazione l’offerto perché sarebbe voluto tornare in Germania. Ci ho parlato nuovamente a Norcia e mi ha detto che a fine stagione sarebbe stato il momento giusto di tornare in patria. L’intervista dopo la partita mi ha lasciato sorpreso. Noi abbiamo cercato di onorare il suo addio con una serata importante”.

Il campionato della Lazio:
Non dobbiamo nasconderci. Abbiamo le nostre responsabilità. Prima di questo finale di stagione abbiamo fatto tanti colloqui con i giocatori in modo individuale e di gruppo. Abbiamo analizzato tanti problemi che vanno evitati nella prossima stagione. Chi farà parte della squadra deve sputare sangue per questa maglia”.

Il ritiro:
“Faremo una fase lunga ad Auronzo per creare le basi, poi ci saranno delle amichevoli internazionali”.

Il mercato:
“Il calcio italiano è in crisi, tante squadre blasonate hanno problemi economici e dovranno fare scelte sanguinose per salvare i bilanci. Mi aspetto un mercato difficile, ma tante squadre proveranno a dare la scossa. Non mi aspetto movimenti importanti, mancano le risorse nel calcio italiano”.

Il nuovo Klose:
“Cercheremo un attaccante esperto, con una certa storia alle spalle. Sostituire Klose non è facile, siamo consapevoli. Ci sono diversi profili offerti, li stiamo valutando bene, sarà un calciatore che potrà garantire la doppia cifra. Mi piace ripetere però che se giochiamo da squadra in tanti finiranno in doppia cifra, come successo l’anno scorso con Djordjevic, Mauri, Paroli, Felipe Anderson e tutti gli altri. Questi sono dei dati importanti che dobbiamo cercare di ritrovare”.

Acquisti in difesa:
Sì sì, l’ho detto anche prima, dobbiamo portare almeno un centrale di spessore. Con il rientro di de Vrij pensiamo di trovare un punto di riferimento importante per la difesa. Ovviamente torna dopo una stagione ai box e quindi saranno importanti le prime settimane per capire il suo stato di forma.Da quello che sappiamo e da come lo abbiamo visto sta bene, si è allenato anche con la squadra. Sappiamo che non è stato un infortunio facile e come tale dovrà essere valutato.

Le partenze: 
“Abbiamo fatto una scelta l’anno scorso di tenere i nostri gioielli, nonostante cifre importanti che ci sono arrivate. Ho già detto che rispetto alla stagione precedente dobbiamo fare delle scelte per il bene della società, non perchè abbiamo delle necessità. Chi si sente valorizzato da un’altra parte non avrà bastoni tra le ruote. Ma comunque vogliamo fare una squadra competitiva per raggiungere degli obiettivi”.

“Un saluto e sempre forza Lazio.

De Martino: “Stiamo lavorando per la prossima stagione. Ci saranno delle novità, spero…”

A una settimana dalla fine del campionato, il direttore sportivo della Lazio Igli Tare – accompagnato dal Responsabile della Comunicazione Stefano De Martino – è intervenuto sulle frequenze di Lazio Style Radio 89.3. Sono tanti i punti toccati dal direttore sportivo biancoceleste: a cominciare dall’addio dolce amaro di Miro Klose fino alla questione allenatore. Ecco le loro parole:

Comincia De Martino:
Adesso Tare ci farà il punto su quello che accadrà nei prossimi giorni, tra cui le questioni dell’allenatore e del mercato. Si era parlato di una decina di giorni di tempo. La prossima settimana entreremo nello specifico sulla questione allenatore. Con il diesse faremo due chiacchiere per rendere più chiaro ai tifosi il lavoro della società. Stiamo lavorando in proiezione, per migliorarci in vista della prossima stagione, una stagione molto importante che ci dovrà portare al riscatto da quest’ultima annata. Purtroppo la UEFA ha squalificato l’Olimpico per un turno, nella prossima competizione europea alla quale parteciperemo. La società – annuncia lo stesso De Martino – farà ricorso contro questa sanzione. In tal senso, dovremmo evitare queste situazioni, questi cori, sono questioni che hanno un peso per tutto l’ambiente. Per quanto riguardo la squadra, ci saranno delle novità, spero importanti. Il lavoro che è stato messo in campo, lascia ben sperare. Non voglio giustificare la stagione passata, bisogna analizzare gli errori commessi e migliorarci. La nostra rosa è importante e l’ottavo posto non rispecchia le nostre qualità”.

Clicca qui per le parole del Ds Tare a Lazio Style Radio

Wilson: “Klose un campione, quello di domenica scorsa un atto dovuto. La Lazio non è l’Empoli”

Per parlare delle tematiche di casa Lazio ai microfoni di Zonacalcio è intervenuto Pino Wilson. L’ex capitano del primo scudetto biancoceleste nel corso della lunga intervista ha toccato molti punti. In questa prima parte ha parlato dell’addio con qualche polemica di Miroslav Klose e il prossimo mercato.

Klose ha lasciato la Lazio con qualche polemica: “Ogni società ha diritto di decidere se tenere o no un giocatore. Il rinnovo non era un atto dovuto, certo si sarebbe dovuto informare il giocatore che le prospettive e gli obiettivi societari erano altri, ma sarebbe stato solamente un atto formale”.

Sembrerebbe che la Lazio voglia puntare sui giovani, ma l’interesse per Adriano e il rinnovo di Mauri dimostrano altro: “Non penso che la Lazio punti solo su elementi giovani, fosse così si farebbe poca strada. Non siamo l’Empoli, che ogni anno pensa a lanciare i giovani. Quest’anno, anche con qualche cessione illustre, credo che vada fatta una squadra importante e pronta al salto di qualità. Inserire due o tre giovani è giusto ma solo in un contesto già pronto“.

Crede che le cessioni di Biglia e Candreva siano ormai certe? “Per avere liquidità da investire sul mercato qualche cessione è necessaria, l’importante è che i giocatori che arriveranno a sostituirli siano all’altezza della situazione”.

Candreva è uno dei giocatori non invitati alla cena di addio di Klose… e non era il solo: “Durante la formulazione degli inviti qualcosa è accaduto. Probabilmente tra Klose e i non invitati qualche cosa è accaduto. Anche Basta, Djordjevic e Milinkovic erano assenti. Una cosa incomprensibile. Credo che la verità non verrà mai a galla. Ma certo qualcosa di strano è successo”.

Da ex giocatore quale omaggio vuole fare a Klose? “Come dimostra il record delle reti in Nazionale è un giocatore che, a livello mondiale, è stato tra i più forti. La Lazio per tanti anni ha tratto molti benefici dalla sua presenza. Credo che ora tornerà in patria. A prescindere dell’assenza di un’offerta da parte della società penso che avesse già deciso cosa fare. Senza dubbio quello di domenica è stato un omaggio dovuto ad un grande campione”.

Crede che Lotito e Tare quando hanno portato il tedesco a Roma si aspettassero che potesse dare ancora così tanto? “Credo proprio di sì. Non scordiamoci che il Bayern negli ultimi anni ha dettato legge in Europa. Ovvio che il sacrificato non potesse essere uno tra i vari Lewandowski, Muller o Ribery, ma probabilmente neanche loro si aspettavano che Miro fosse ancora così in forma. Anche lui però ha fatto la sua scelta, ossia andare in una squadra che gli potesse garantire il posto da titolare”.

Si parla sempre di giocatori stranieri, perché la Lazio fa poco mercato in Italia? “Questo succede in tutte le società. Tutte le squadre, soprattutto le migliori, sono composte per 7/8 undicesimi da stranieri”.

Cosa pensa dell’iniziativa di un numero minimo di giocatori cresciuti nei vivai? “Secondo me bisognerebbe partire dai settori giovanili. Anche nelle squadre minori ci sono tanti stranieri, andrebbe inserito un limite anche a quei livelli. E’ difficile chiudere le frontiere ma l’idea di avere tanti italiani in rosa è un qualcosa che non mi dispiace”.

A proposito di giovani, cosa pensa della stagione di Cataldi? “Quest’anno il campionato di Cataldi è stato problematico sin dall’inizio, ha deluso perché si è fatto subito male, non ha fatto una grande preparazione e ha giocato poco. In Nazionale invece ha fatto molto bene. Inoltre nella Lazio non ha avuto una squadra in grado di aiutarlo. Comunque io ci punterei sicuramente”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ufficiale la sanzione UEFA per la Lazio

La Lazio squalificata. La società biancoceleste subirà la squalifica del campo e 50mila euro di ammenda per i fatti e i cori nei confronti di Costa di Sparta Praga-Lazio, che avevano costretto l’arbitro a sospendere momentaneamente la gara.

Ad annunciarlo a Lazio Style Radio è stato il responsabile della comunicazione biancoceleste Stefano De Martino:  “La Uefa ha comminato una giornata di squalifica alla Lazio per i cori durante Sparta Praga-Lazio, con un’ammenda di 50mila euro. La società farà ricorso“.

Ambito riconoscimento dalla Gazzetta per Keita

In questa stagione difficile per la Lazio, Keita Balde Diao è stata una delle note positive. Velocità, dribbling ubriacanti, facilità di calcio con entrambi i piedi e forse qualche manchevolezza in zona gol, queste le caratteristiche del giovane attaccante senegalese.

La sua ottima stagione ha avuto il giusto riconoscimento: Keita si è infatti posizionato al primo posto della classifica di miglior giovane della Serie A, stilata da La Gazzetta dello Sport e riservata ai giocatori nati dopo il 1 Gennaio 1994. Classifica basata sulla media voti, quindi su dati oggettivi, di quei giocatori che hanno giocato almeno un terzo delle partite disputate. Il classe ’95 ha totalizzato una media voto di 6,29, superando nella speciale classifica Paredes e Donnarumma che si sono posizionati rispettivamente al secondo e terzo posto. Fuori dal podio Zielinski, Rugani, Bernardeschi e Berardi, tutti giovani di riconosciute qualità.

SENEGAL – Contestualmente a questo riconoscimento, arriva un’altra bella notizia per il biancoceleste dalla propria Nazionale. Il tecnico Cissè lo ha convocato per entrambi gli impegni che nelle prossime settimane vedranno impegnato il Senegal, l’amichevole del 28 maggio contro il Ruanda e il match del 6 giugno, valido per la qualificazione alla prossima Coppa d’Africa, contro il Burundi.

Cataldi da Coverciano: “La mia stagione non buona, ma nonostante ciò sono qui, è un sogno”

Un traguardo enorme, quello raggiunto inaspettatamente da Danilo Cataldi: la convocazione nella lista dei pre convocati dal Ct azzurro Antonio Conte per lo stage di Coverciano in vista degli Europei estivi per il centrocampista biancoceleste è il coronamento di un sogno.

Quest’oggi il classe ’94 è intervenuto in conferenza stampa direttamente da Coverciano, dove ha risposto alle domande dei giornalisti presenti. E’ la prima volta in azzurro per Cataldi: “E’ dura, c’è grande intensità. Tutti ci teniamo a fare bene e a dare il massimo per provare ad essere confermati anche per il prossimo stage. Io personalmente sto cercando di dare il massimo“. Per un giovane come lui non ci sono in realtà troppe aspettative: “E’ già tanto essere qui ed avere l’opportunità di allenarsi con grandi campioni. Cerco di imparare da tutto quello che faccio. E’ già bello essere qui, se ce ne fosse bisogno, andrei anche come riserva. Tutti sfrutteremo ogni occasione buona per far vedere quanto valiamo. Personalmente ho poche possibilità ma quelle poche me le gioco “. Sulle parole di Sabatini (“In Italia ci sono pochi giovani e costano troppo” ndr): “Non sono d’accordo con lui, perché credo che spesso siano i fatti a parlare. Noi ma anche altri ragazzi siamo la testimonianza che non è vero che non ci sono giovani di talento, uno può fare bene o male durante una stagione ma questo non capita solo a noi giovani. Noi giovani italiani non siamo molto aiutati da questo sistema, si ricerca molto all’estero, alle seconde squadre. Il campionato Primavera è decimato, non è molto attendibile come risposta sul campo. Però credo che i giovani ci siano e abbiano tanta voglia di fare. Se si prendessero meno giocatori dall’estero forse sarebbe meglio“. Riguardo la sua esperienza con Inzaghi in panchina: “La mia intera stagione non è stata assolutamente buona. Nonostante questo sono qui e sono contento. Con Inzaghi non mi sono trovato male, ho giocato poco in queste 7 partite con lui semplicemente perché mi vede totalmente come un giocatore davanti la difesa e quando c’è Biglia in quel ruolo diventa difficile giocare. Ho cercato comunque di lavorare al massimo e di farmi trovare pronto“. Sull’importanza della chiamata di Conte: “Per me è importantissima, ti dà un qualcosa in più, come il pensiero di essere tra i 30 migliori italiani. Il prossimo step? Spero il prossimo anno di giocare più possibile, fare gol e asssist perchè sono un centrocampista con certe caratteristiche e per fare un salto di qualità non posso prescindere da queste cose. Questa maglia? Pesa molto, è il sogno di tutti indossarla“.

Patarca: “Punterei ancora su Inzaghi. Sampaoli? Un rischio”

L’ex responsabile del settore giovanile biancoceleste, Volfango Patarca, è intervenuto sulle frequenze di Radio Incontro Olympia per parlare del futuro della panchina della Lazio.

Sul prossimo allenatore: “Per il prossimo campionato, fossi la dirigenza della Lazio, punterei ancora su Inzaghi in panchina. Simone è giovane, ha l’età giusta per apprendere e per cresccere allo stesso momento, ed ha soprattutto il vantaggio di conoscere l’ambiente oltre che il parco giocatori che la rosa biancoceleste ha al momento a disposizione. Devonno essere i calciatori stessi poi ad aiutare il tecnico laziale, che ha dalla sua anche il fattore non indifferente di essere stato, non molto tempo, fa, proprio uno di loro“. Poi su Sampaoli, accostato più volte alla Lazio: “Sarebbe un rischio, è un allenatore straniero che poco sa del nostro calcio oltre che di quello europeo in generale“.

Capitolo terzini: Braafheid ai saluti, mentre Konko…

La difesa, un reparto da rifondare, un reparto che in questa stagione ha mostrato lacune evidenti e che conta molto sul rientro di De Vrij dal lungo infortunio patito lo scorso settembre.

Un reparto che non ripartirà sicuramente da Edson Braafheid, in scadenza di contratto, che non rinnoverà con i biancocelesti e saluterà dopo due anni con l’aquila sul petto. Dopo una buona prima stagione, l’esterno sinistro olandese è finito nel dimenticatoio, totalizzando solamente 5 presenze nel 2015/2016.
Situazione diversa per Konko: al francese era stato offerto il rinnovo nel mese di Febbraio, ma il giocatore aveva preso tempo. Adesso, secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, il numero 13 biancoceleste avrebbe chiesto due anni di contratto. Un biennale che la società biancoceleste non sarebbe disposta ad offrire.

Ritiro di Auronzo di Cadore: ecco le date

Sono state svelate le date del ritiro estivo biancoceleste, che si svolgerà ancora una volta nel comune veneto di Auronzo di Cadore, in provincia di Belluno.
I giocatori della Lazio avranno un mese di vacanza prima di tornare a lavorare alla nuova stagione. Come riportato da Il Tempo, i biancocelesti si ritroveranno a Formello tra il 6 e il 7 luglio. Dopo le consuete visite mediche, la rosa partirà ancora una volta per Auronzo di Cadore, in data 8 luglio. Il rientro dal ritiro è previsto per il 23 dello stesso mese. Sono previste anche delle amichevoli, una delle quali chiuderà il ritiro stesso, probabilmente contro la Spal. Ritiro più lungo quindi rispetto a quello della scorsa stagione, causa partenza verso la Cina per disputare la sciagurata Supercoppa italiana contro la Juventus.

Totò Lopez: “Felipe Anderson deve migliorare, ha dei limiti caratteriali”

L’ex centrocampista biancoceleste, Totò Lopez, è intervenuto sulle frequenze di LazioStyleRadio per analizzare la difficile stagione della Lazio e parlare di qualche singolo.

Lopez ha iniziato parlando della stagione appena conclusa: “Mettiamo alle spalle un’annata persa, che non ha avuto senso. Senza obiettivi diventa un anno buttato via, con una squadra che aveva fatto benissimo la scorsa stagione, sfiorando il secondo posto. non mi capacito di cosa sia potuto succedere, però non si dovrà ripetere più. Questo campionato poteva essere giocato diversamente“. Sul prossimo allenatore: “Sto leggendo i nomi dei vari allenatori. Sono contrario ai tecnici stranieri, hanno bisogno di più tempo per capire il calcio italiano. Ci sono dei nomi italiani che si fanno più che rispettare, a me piace l’ottimo lavoro fatto da Inzaghi, se non dovesse essere lui, mi piace molto Gasperini, sia come persona che come gioco“.Poi sul mercato: “Se il Presidente riesce a trattenere Biglia, è da catalogare come primo ottimo acquisto. Se lui rimane, già partiamo bene. Se parte Candreva, se devi fare un sacrificio per comprare qualcuno, va bene. Oltre a Candreva abbiamo Keita e Felipe Anderson e questi possono ripartire bene l’anno prossimo. Keita ha dimostrato che è una certezza. Anderson si deve un po’ riscattare, non è quello dell’anno scorso. Le pedine ce l’abbiamo, tanti giocatori per ripartire alla grande. Dietro serve un centrale fortissimo. Non siamo meno a nessuno se ripartiamo con la testa giusta“. Riguardo Felipe Anderson: “Felipe Anderson con Inzaghi non è mai partito titolare, ha dei limiti caratteriali, deve maturare come persona. Si deve sforzare per capire il potenziale che ha. Se non gioca non deve subire il colpo, spesso non ha reazioni e si spegne. Devi trovare l’allenatore giusto che capisca anche questi soggetti così sensibili. Il grande Maestrelli era eccezionale a far capire ai giocatori che erano forti. Bisogna trovare l’allenatore da spogliatoio. Felipe Anderson, per esempio, ha cambiato tre profili diversi di allenatore. Quando giocava con Pioli ha fatto un campionato eccezionale. Poi, sempre con Pioli, si è spento. Allora non si capisce dove sta la risposta. Lui deve migliorare in questo, ce l’ha le qualità e sono tante. Inzaghi, alla fine, doveva fare una squadra da undici giocatori. Quando lui ha optato per Candreva e Keita, ha sacrificato Anderson, perché in quel momento andava così“. Infine su Inzaghi e l’ipotesi di Reja Direttore tecnico: “Se parti bene dallo spogliatoio, come ha fatto Inzaghi, parti già alla grande. Può essere un’ottima soluzione un Reja, che di calcio ne ha fatto tanto. Una combinazione eccezionale se decidesse di fare questa scelta. Ripeto, Inzaghi ha fatto benissimo, ha recuperato i giocatori che erano stati trascurati, come Keita. Non era un giocatore da venti minuti. E’ anche l’allenatore giusto, conosce l’ambiente e non toglierebbe spazio a Inzaghi. Secondo me non si metterebbe nemmeno in panchina con Inzaghi. Diventerebbe anche un equivoco, invece condividerebbe scelte tecniche con il direttore sportivo. E’ una figura di raccordo, cerca di tenere la tranquillità di tutti . Se lui dovesse decidere, sarebbe un’ottima scelta. E’ sempre un allenatore vecchio stampo, ricordiamo che ha salvato l’Atalanta. Aiuterebbe pure Simone Inzaghi a crescere“.

Galasso vs Klose: “Ha dato ma anche ricevuto tanto. Ecco quanto”

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Continua a suscitare polemiche la querelle tra Igli Tare Miroslav Klose riguardo l’addio alla Lazio del bomber tedesco. Che, da una parte, nel dopo gara con la Fiorentina, ha affermato di aver dovuto lasciare la maglia biancoceleste dopo cinque anni anche perché nessuno gli ha chiesto di rimanere. Dall’altra, invece, il ds, che, nel pre-partita della stessa gara, ha detto esattamente il contrario. Chi dice la verità nessuno ancora lo sa con certezza. E, a gettare ulteriore benzina sul fuoco, è intervenuto questa mattina l’opinionista di ‘LSR’ Giulio Galasso, che, ai microfoni del canale ufficiale biancoceleste, si è scagliato violentemente contro il tedesco: “Klose ha dato tanto alla Lazio, – ha detto – ma anche la Lazio, in questi cinque anni, gli ha regalato 50 miliardi lordi di vecchie lire. Una cifra che un metalmeccanico ci mette 200 vite a guadagnare“. Dichiarazioni forti, destinate a suscitare ulteriori polemiche.

Favalli: “Crescere e pensare sempre più in grande sprone per vincere”. E sullo scudetto 2000…

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Ha collezionato 401 presenze in 12 anni di Lazio, un record nella storia del club biancoceleste. Arrivato dalla Cremonese ancora ventenne, è cresciuto sotto la guida di Zoff, Zeman, Eriksson e Mancini. Quelli stessi che ora, appesi gli scarpini al chiodo, vuole provare ad emulare, soprattutto sotto il profilo delle vittorie, diventando allenatore. Nell’attesa, Giuseppe Favalli si è divertito a ricordare i momenti più belli della sua esperienza a Roma. A partire dallo scudetto vinto nel 2000, l’emozione più grande: “Non capita tutti i giorni di vincere un campionato. – racconta il difensore di Orzinuovi – La gioia più grande è aver visto i tifosi felici“. Un successo reso possibile dalla mentalità di quella Lazio: “Ogni anno vedevo la società crescere e pensare sempre più in grande. Ciò ci spronava tantissimo“. Ha giocato al fianco di tanti campioni, ma, su chi sia stato il più forte, Beppe non ha dubbi: Alessandro Nesta. Infine, un ricordo sull’addio, nel 2004, con la vittoria della Coppa Italia, nella doppia finale contro la Juventus. L’ottavo trofeo, degno coronamento della sua esperienza con l’aquila sul petto. 

La Lazio fa sul serio per Biglia: pronta una maxi offerta di rinnovo

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Nuova puntata della telenovela tra la Lazio Lucas Biglia legata al rinnovo del regista argentino. Lotito e Tare vogliono mettercela proprio tutta per trattenere a Roma quello che è un perno imprescindibile della formazione biancoceleste e per questo sarebbero pronti a fare un sacrificio importante. Secondo quanto rivela l’edizione odierna de ‘Il Tempo‘, il club capitolino avrebbe messo sul piatto una super offerta di ingaggio di tre milioni, comprensivi di bonus, per i prossimi quattro anni. Una mossa non di poco conto, che andrebbe ad incrementare il tetto ingaggi della squadra, ma comprensibile, considerato il valore tecnico del Principito. Valore attorno a cui la Lazio vuole costruire il nuovo progetto che partirà il prossimo anno e, a quanto pare, sembra disposta a tutto pur di riuscirci. A questo punto, dunque, non resta che attendere l’incontro con l’agente di Biglia, Enzo Montepaone, per capire in che direzione si orienterà la vicenda. La Lazio ha fatto la sua mossa, basterà per tenere lontane dal suo gioiello le sirene esterne?