Home Blog Pagina 2501

Peggio di così c’è solo la B… ma la strada presa è quella

Era nell’aria da diversi giorni, ma nessuno poteva, anzi voleva crederci. La società aveva persino annunciato Bielsa, facendo tirare un sospiro di sollievo a tutti o quasi. Eppure in cuor suo ogni laziale covava scetticismo. “Uno dei migliori allenatori del mondo che siede sulla panchina della Lazio. Com’è possibile con questa presidenza?”. Ognuno di noi, dentro di se, si ripeteva questa domanda. E infatti Bielsa non è mai arrivato a Roma e mai arriverà. Si parlava di una rivoluzione bielsista, invece c’è stato un terremoto.

La Lazio, o meglio la società Lazio, ha toccato ieri il punto più basso della sua gestione mostrando per l’ennesima volta diverse lacune a livello di progettualità e mediatico. Lotito è stato l’artefice assoluto di questa figuraccia, ma ieri le tv e i giornali di tutto il mondo non menzionavano Lotito ma la Lazio. Chi ci va di mezzo è sempre lei, la nostra amata, che ci scalda i cuori da 116 anni. La Lazio e il popolo laziale sono gli unici a pagarne le conseguenze, non Lotito, non Tare. Fa male vedere che alcuni tifosi in queste ore stanno godendo di quanto accaduto. “Sono contento che Lotito abbia fatto questa figuraccia”, la frase che ho spesso sentito e letto in queste ore, niente di più sbagliato, perché a pagarne le spese siamo sempre noi. Lotito rimane sempre lì ben ancorato alla poltrona e tempo qualche giorno tornerà a prendersela con la stampa e con i tifosi. Come quando saltarono Allegri e Donadoni e poi disse che il reale obiettivo era sempre stato Pioli e che la stampa aveva inventato tutto. Quest’anno c’era anche il tempo per pianificare bene la prossima stagione, dato che la Lazio a fine aprile era già in vacanza.

Ma tornando a Bielsa, il problema non è che non sia venuto Bielsa, la Lazio esisteva prima di lui ed esisterà dopo. Il problema è che si sono create delle aspettative che adesso nessun altro allenatore potrà mantenere alte. Inzaghi partirà mentalmente con l’idea di essere un rincalzo dell’ultim’ora. Al contempo, il nuovo allenatore quale credibilità avrà agli occhi dei giocatori che già pregustavano di essere allenati da Bielsa?! Parliamo dei big della Lazio come Biglia, Marchetti, de Vrij, Keita etc.

Per non parlare che, a detta della stessa società, l’ambiente fa molto. Dopo la fallimentare scorsa stagione, c’era bisogno di un gesto eclatante per ricucire il rapporto. Bielsa poteva essere quel personaggio di raccordo tra la società e il popolo laziale, perché sarebbe stato dipendente di Lotito ma mai suo subordinato. Come dimostra di fatto il comunicato da lui scritto ieri sera in cui spiega i motivi per cui ha rifiutato di venire a Roma (leggilo qui). Ora la ferita si è allargata ulteriormente: anche i lotitiani più convinti hanno inveito contro il presidente. La ferita adesso è uno squarcio, davvero difficile da rammendare, se non impossibile. Se la scorsa stagione l’Olimpico faceva 5000 tifosi a partita, quest’anno quanti ne farà?

Infine c’è anche il capitolo giocatori da considerare. Candreva non vede l’ora di andare via: dire che da un mese sta pregando l’Inter di acquistarlo è un eufemismo. Dal punto di vista di noi tifosi questo flirt ci fa arrabbiare, ma bisogna chiedersi perché Candreva che un anno fa dispensava parole d’amore verso la Lazio e prometteva di diventare una bandiera, adesso non vede l’ora di andarsene? Perché inopinatamente questo cambio di rotta così radicale? Stesso discorso per Biglia, che pare fosse stato convinto a restare a Roma grazie all’avvento di Bielsa. Come si comporterà adesso? Finiamo con Felipe Anderson, che ha già minacciato la società che parteciperà alle Olimpiadi ad ogni costo. Se la Lazio riuscisse a impedirglielo rischierebbe un’antipatica situazione di separato in casa, se invece concedesse il placet lo perderebbe per tutto il ritiro e per l’inizio del campionato.

Arriviamo quindi al titolo iniziale di questo articolo: ad oggi 8 luglio abbiamo una squadra umiliata e derisa in tutto il mondo, una seconda o forse terza scelta in panchina, un ambiente disamorato e un novero di giocatori demotivato che non vede l’ora di lasciare Roma. I presupposti con cui sta iniziando questa stagione sono pessimi e, con tutti i gesti apotropaici del caso, parlare di B è ovviamente una visione estremamente pessimista e improbabile, ma non impossibile. D’altronde chi ha qualche capello bianco in più ricorderà la Lazio del 1985…. Adesso è inutile chiedere a Lotito di cedere la Lazio, sua principale fonte di reddito e di popolarità, c’è bisogno che la gente laziale torni unita e faccia sentire la sua voce, come due anni fa aveva fatto con Libera la Lazio che aveva fatto traballare Lotito. Serve una protesta civile ma vigorosa. Serve che i laziali tornino ad essere un popolo.

Fabrizio Piepoli

Tare tuona contro Bielsa: “Di colpo è cambiato. Gli avevamo riservato un trattamento da Real Madrid”

Bielsa con la rinuncia dell’incarico a pochi giorni dal ritiro ha scatenato un vero e proprio putiferio in casa Lazio. La società non ci sta ed è pronta a difendersi sia per vie legali che davanti ai media ed infatti è  prevista per oggi una conferenza stampa ma non solo: il Ds della Lazio Igli Tare in un intervista a il Corriere dello Sport sul caso Bielsa ha risposto per le rime al tecnico argentino. Ecco le sue parole:

Quando era venuto a Roma gli piaceva tutto della Lazio. Lo convinceva il progetto, era d’accordo sugli acquisti, gli andavano bene Jardel e Adriano. Poi ha cambiato ed è cambiato, era diventato un’altra persona. Idee, ripensamenti, eppure la Lazio era pronta e lo stava continuando ad accontentare su tutta la linea e ad ogni sua richiesta. Gli abbiamo assicurato, soldi, pagamenti, albergo, casa, un trattamento da Real Madrid“. Poi promette che la società non resterà a guardare e ci sarà una dura battaglia: “Si è mai visto un allenatore che non arriva nel giorno del raduno? Non finirà qui. Bielsa nel comunicato ha spiegato che il rifiuto è dettato da promesse di mercato non mantenuto, ma il Ds Tare  è sicuro che i motivi sono ben altri, forse un’altra offerta (smentita tra l’altro dal comunicato del Loco). La goccia che ha fatto traboccare il vaso comunque sembra essere legata al nome di Alexandre Pato. Bielsa lo voleva con sé, lo ha richiesto alla società dopo averlo incontrato in un albergo di Porto Alegre a fine giugno: “Non vengo. La mia fidanzata vuole restare in Brasile“; questa sembrerebbe stata la risposta del Papero.

Bielsa nelle ultime settimane aveva portato avanti trattative in prima persona cercando di sbloccare la situazione, inutilmente. Aveva chiesto Thauvin ma la Lazio non ha fatto mosse concrete, avendo in squadra ancora Candreva. Oltre a lui e Pato, aveva chiesto altri 5 giocatori ma nessuno di questi è arrivato. Anzi Lotito e Tare sembra abbiano portato avanti trattative su profili bocciati dall’allenatore argentino: Jardel, Ajeti e Adriano in primis. L’ultimo scontro tra le parti – aggiunge sempre il “Corriere dello sport” – è stato sui convocati per il ritiro, con Bielsa che avrebbe voluto lasciare a Roma Djordjevic, Basta, Kishna, Onazi e Hoedt oltre Gentiletti e Bisevac. Da qui la rottura definitiva. La Lazio sapeva a cosa andava incontro quando ha emesso il comunicato del deposito di contratto e dell’arrivo di Bielsa. Una mossa dettata dalla necessità di cautelarsi nei confronti della piazza ma il piano non ha avuto l’effetto sperato, anzi i tifosi sono più infuriati di prima e hanno ragione. Non c’è conferenza stampa che tenga.

ESCLUSIVA – Bielsa, la rinuncia dopo un giro di telefonate

In una lettera ieri sera, Marcelo Bielsa ha spiegato chiaramente i motivi che hanno portato alla rottura dell’accordo con la Lazio.

Principalmente la causa della rottura è dovuta al calciomercato. In un primo momento Tare aveva presentato una lista di suoi nomi da acquistare. El Loco aveva bocciato in toto quella lista (cosa che non è mai scesa al ds) ma anzi aveva chiesto altri 7 giocatori, 4 dei quali da acquistare entro il 5 luglio (notizia che vi avevamo dato noi in ESCLUSIVA qualche giorno fa). Secondo ulteriori indiscrezioni raccolte dalla nostra redazione, pare che Bielsa non fidandosi di quanto raccontato dalla società, abbia fatto un giro di chiamate ai vari club dei giocatori segnalati per avere conferma che fossero stati presi. Venuto a conoscenza della realtà dei fatti, Bielsa ha deciso di far saltare l’accordo.

Intanto il giornalista Sky Manuele Baiocchini ha pubblicato su twitter la lista dei 7 giocatori richiesti dal tecnico argentino. Non è di certo un mistero dato che i nomi sono già comparsi sui giornali nei giorni scorsi, ma abbiamo elencato quelle che erano le priorità e quali le alternative. Buona lettura

  1. Steve Mandanda, 31enne portiere ex Marsiglia acquistato di recente dal Crystal Palace;
  2. Rodrigo Caio, 22enne difensore centrale del San Paolo;
  3. Jeremy Morel, 32enne terzino sinistro o difensore centrale del Lione;
  4. Benjamin Mendy, 21enne terzino sinistro ex Marsiglia acquistato di recente dal Monaco;
  5. Enner Valencia, 27enne punta centrale del West Ham;
  6. Alexandre Pato, 26eenne punta centrale o ala del Corinthias;
  7. Florian Thauvin, 21enne ala destra del Newcastle;

Le alternative invece erano Mauricio Isla e Jean Beausejour.

Fabrizio Piepoli

CLAMOROSO – Sconcerti: “Lotito mi ha detto di aver acquistato 4 giocatori da 15 mln richiesti da Bielsa”

Poteva mai mancare la querelle estiva in casa Lazio? E così dopo anni di litigi e cause con (in ordine cronologico) Pandev, Ledesma, Zarate e Petkovic, ecco che si aggiunge alla lista anche Marcelo Bielsa. Ieri mattina il comunicato esterrefatto della società in cui annunciava che l’accordo era saltato, poi in serata la lettera di Bielsa in cui spiegava i motivi di questa scelta. In attesa della risposta della società, Mario Sconcerti a Sky Sport, ha dato in nottata una piccola anteprima di quello che domani Lotito dirà in conferenza stampa.

Queste le parole del giornalista: “Ho parlato con Lotito e mi ha detto che chiederà 50 mln di risarcimento danni a Bielsa. I 4 giocatori da lui richiesti sono già stati acquistati e 2 di loro verranno presentati la prossima settimana. Il valore di questi giocatori oscilla tra i 12 e i 15 mln. Il termine per gli acquisti non era il 4 luglio come scritto da Bielsa nella lettera, bensì il 30 luglio”. Domani vedremo se la società confermerà queste cose in conferenza stampa. Eppure siamo convinti che “il meglio” deve ancora venire.

Svelato il significato della particolare esultanza di Griezmann

La carriera di Antoine Griezmann sta avendo una meravigliosa evoluzione di anno in anno. “Le petit diable” è stato uno dei migliori giocatori di questo Euro 2016 fino ad ora. Ha segnato un’importantissima doppietta contro la Germania nella semifinale del torneo, spingendo così la Francia in finale, dove i padroni di casa affronteranno il Portogallo di Cristiano Ronaldo.
Il giocatore dell’Atletico Madrid ha aperto le marcature alla fine del primo tempo dal dischetto dopo il fatto di mano Bastian Schweinsteiger in area di rigore. Griezmann ha celebrato la rete mimando con le mani il gesto del telefono e non è la prima volta che festeggia in questo modo. Che significato ha questa esultanza?

Dopo il suo secondo gol contro l’Irlanda nella prima fase ad eliminazione diretta della Euro 2016, Griezmann ha eseguito la stessa esultanza, e quando gli è stato chiesto cosa significasse tale gesto ha spiegato: “E’ una danza del video di Drake Hotline Bling. Ho iniziato a farla quando ho fatto gol con l’Atletico e avrei dovuto farla anche quando ho segnato contro l’Albania, ma l’emozione era troppo forte e me ne sono dimenticato. La stessa cosa è successa quando abbiamo il gol del pareggio contro l’Irlanda. Ma con il secondo gol sono riuscito a farla“.

Nel video di Hotline Bling si vede il rapper americano Drake fare dei passi di danza all’interno di un box ed ora il giocatore francese gli ha dato ancora più popolarità con la sua esultanza. Griezmann è senza dubbio il miglior giocatore del torneo come ha segnato 6 gol e fornito 2 assist finora. E’ il capocannoniere di Euro 2016 con il doppio di gol realizzati rispetto ai suoi concorrenti più prossimi Cristiano Ronaldo, Olivier Giroud, Dimitri Payet, Nani, Alvaro Morata e Gareth Bale. Tuttavia, quattro di loro parteciperanno alla finale di domenica a Parigi. Curioso inoltre il fatto che si sfideranno due nazioni che hanno perso le ultime finali a cui hanno partecipato: per la Francia, è stata la finale della Coppa del Mondo FIFA 2006 e per il Portogallo, era la finale di Euro 2004 che si è tenuta in Portogallo.

Questa è la canzone Hotline Bling che ha ispirato l’esultanza di Griezmann:

CRONACA – Roma: l’Atac rinvia lo sciopero dei mezzi dell’11 luglio, conferma invece per quello di Roma Tpl

Il sindacato Ugl ha rinviato al 26 luglio lo sciopero dei mezzi pubblici dell’Atac previsto per lunedì prossimo 11 luglio. Scongiurata la protesta in Atac resta però confermato, sempre per lunedì 11, lo sciopero di Cgil, Cisl e Uil in Roma Tpl, dalle 8,30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio.

Lunedi 11 luglio, quindi, dalle 8,30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio, possibili stop sulle linee bus di Roma Tpl: 08, 011, 013, 013D, 017, 018, 022, 023, 024, 025, 027, 028, 030, 031, 032, 035, 036, 037, 039, 040, 041, 042, 044, 048, 049, 051, 053, 054, 055, 056, 057, 059, 066, 078, 086, 088, 135, 146, 213, 218, 226, 235, 314, 339, 340, 343, 344, 349, 404, 437, 441, 444, 445, 447, 502, 503, 505, 543, 546, 548, 552, 555, 557, 657, 660, 663, 665, 701, 701L, 702, 703L, 710, 711, 720, 721, 763, 764, 767, 771, 775, 777, 778, 787, 789, 808, 889, 892, 907, 907L, 908, 912, 982, 985, 992, 993, 998 e 999, C1 e C19. Servizio regolare sui collegamenti di Atac, Cotral e Ferrovie dello Stato.

EURO 2016 – Nesta: “Conte sfortunato, ha fatto anche troppo”

Per parlare dell’avventura degli azzurri a Euro 2016 Il Messaggero ha intervistato Alessandro Nesta. L’ex biancoceleste ha elogiato il lavoro di Conte e toccato altri vari argomenti.

Sugli azzurri: “Per arrivare ai quarti Conte ha fatto un vero e proprio miracolo. Ha lavorato su un gruppo giovane riuscendo a trasferirgli una grande mentalità. Certo, il blocco juventino lo ha aiutato molto ma ha comunque fatto un ottimo lavoro. È stato anche sfortunato, gli stop di Candreva e De Rossi lo hanno penalizzato. Forse se avesse avuto altri due o tre uomini come Marchisio e Verratti il finale sarebbe stato diverso”.

Sui rigori: “Anche i più forti li sbagliano. E’ successo a Baggio, a Baresi, ora anche a Messi. Se calci cento volte dal dischetto in allenamento fai sempre rete, ma tirarli in una partita di questo livello è tutta un’altra storia. In occasioni particolari come può essere una manifestazione così importante conta molto l’esperienza e la capacità di reggere alla pressione”.

Su Bielsa: “È un grande tecnico, uno Zeman argentino. Gioca in maniera molto offensiva: in genere applica il 3-3-4, fa lavorare e correre tanto. In Sudamerica è un idolo. Dovesse venisse a lavorare in Italia farebbe bene e ci sarebbe sicuramente da divertirsi”.

Su un suo rientro in Italia: “Non ci penso proprio, sto benissimo dove mi trovo. Il Miami è una squadra nata da poco, c’è molto lavoro da fare. Ora c’è la campagna acquisti. Sto bene in questa città, e stanno bene anche mia moglie e i miei tre figli”.

I giocatori italiani nel calcio americano: “I giovani italiani che hanno ambizioni restano a giocare in Italia o in Europa. In America vorrebbero venire i più anziani ma vogliono troppi soldi e poco lavoro. Ma anche qui i giocatori corrono e bisogna avere il fisico per tenergli dietro. Altrimenti giocherei anche io”.

Sul suo ritiro da calciatore: “Quando nel 2014 ho smesso avevo 38 anni. Totti ne ha 40? Io a sua differenza ho subito dieci operazioni per infortuni. E inoltre anche i ruoli sono diversi. Chi gioca davanti nel corso di una gara può prendersi delle pause ma un difensore no. E’ l’attaccante avversario che decide le pause del difensore. Se giochi contro un ragazzino che scatta in continuazione non ce la fai. Sono contento di avere smesso e di avere questa opportunità di allenare il Miami“.

Le differenze tra l’Italia e Miami: “Le cose con gli anni sono cambiate. Una volta l’Italia era il massimo e qui si stava peggio ma ora la situazione si è capovolta. Qui si vive molto meglio”.

ACCADDE OGGI – Tennis: la prima edizione del Torneo di Wimbledon

Il Torneo di Wimbledon è il più antico e prestigioso evento del mondo del tennis. In ordine cronologico è il terzo dei tornei del Grande Slam: si disputa ogni anno dopo l’Australian Open e gli Open di Francia e prima degli US Open. Il torneo, della durata di due settimane – soggette ad essere protratte a causa della pioggia -, si gioca tra giugno e luglio a Londra ed è l’unico tra quelli del Grande Slam a venire giocato sull’erba.

Le origini del Torneo sono legate a quelle del tennis. Ha le sue radici nel “jeu de paume”, quando nel 1874 il maggiore gallese Walter Wingfield Clopton pubblicò un brevetto conosciuto col nome di A Portable Court of Playing Tennis” che stabiliva le regole del nuovo sport. Nel 1887 fu l’All England Lawn Croquet Club, un club sportivo inglese fondato nel 1868, a interessarsi a questa nuova disciplina e nello stesso anno (anno in cui scadeva il brevetto di Wingfield) mutò il suo nome in All England Lawn Tennis and Croquet Club e decise di istituire un torneo. Nel corso di una riunione del Marylebone Cricket Club vennero stabilite le nuove regole. Regole che hanno resistito nel tempo: le regole attuali sono simili alle originali tranne che per qualche dettaglio come l’altezza della rete e la distanza della rete dalla linea di servizio. Alla prima edizione dei “Lawn Tennis Championships (campionati di tennis su erba), parteciparono ventidue atleti e riscosse un grande successo. Il 9 luglio 1877 fu Spencer Gore a trionfare nella prima edizione del Torneo di Wimbledon davanti a circa 200 spettatori che pagarono uno scellino ciascuno per guardare la finale.

Inzaghi ha firmato

Fugato ogni dubbio, Simone Inzaghi è (di nuovo) il nuovo allenatore della Lazio. E’ arrivata in serata la firma sul contratto, come riporta gianlucadimarzio.com. E poco importa che gli sia stato il benservito a giugno salvo poi essere richiamato a luglio, come poco importa che il tutto inguaia la Salernitana che adesso dovrà trovare una pezza a questa situazione. Così è stato deciso, domani a mezzogiorno Inzagji verrà presentato in conferenza stampa. Mentre Bielsa resterà per sempre un sogno di una notte di mezza estate.

La Lazio annuncia la conferenza stampa per il mancato arrivo di Bielsa

Domani, sabato 9 luglio 2016 alle ore 12:00, conferenza stampa presso il Centro Sportivo di Formello. Questo il comunicato apparso sul sito ufficiale dopo la lettera scritta da Bielsa per spiegare il motivo per cui ha deciso di non allenare più la Lazio.

LEGGI QUI IL COMUNICATO DI BIELSA

S.S. LAZIO NUOTO – La Lazio Under 20 si gioca lo scudetto ad Ostia

Domani alle 19 i biancocelesti in vasca per la semifinale contro il Savona. Anche Roma e Bogliasco a contendersi il titolo di Campioni d’Italia. Sebastianutti: “Abbiamo fatto i compiti a casa, siamo al top”
Ormai ci siamo. Tra ventiquattro ore al Polo Natatorio di Ostia la Lazio Nuoto scenderà in vasca per la conquista dello scudetto under 20. La Final Four prenderà il via domani alle 19 con i biancocelesti in acqua contro il Savona. Alle 20.30 sarà la volta della Roma contro il Bogliasco. Domenica le finali: alle 17.30 quella per il terzo posto, alle 19 quella per decretare i nuovi campioni d’Italia dopo due anni di dominio del Canottieri Napoli. I ragazzi di Claudio Sebastianutti si sono allenati duramente sia al Foro Italico che ad Ostia per arrivare nella forma migliore possibile al grande evento. Nelle ultime settimane, i biancocelesti hanno svolto diverse sedute insieme ai cugini della Roma Nuoto in un clima di fair play e di unità. Curiosità: nel 1960 la Lazio sconfisse in finale proprio la Roma e fu il primo dei sette scudetti conquistati (l’ultimo nel 2001 sul Posillipo).
L’allenatore della Lazio Nuoto Under 20, Claudio Sebastianutti: “Penso che allenarci con la squadra giallorossa rappresenti un’esperienza importante per tutti i ragazzi. Con il tecnico della Roma Roberto Gatto crediamo molto nella condivisione, nell’unità, nella correttezza, poi chiaramente durante le partite prevale lo spirito agonistico. Arriviamo a questo appuntamento al top. I compiti in casa li abbiamo fatti, siamo pronti per il grande esame. Sarà una Final Four equilibrata. Non esiste una grande favorita. Noi partiamo alla pari con le altre. Il Savona è uno scoglio duro, è una squadra molto compatta, alla fine vincerà chi sprecherà di meno“.
Centro Federale “Polo Natatorio” di Ostia, la Final Four del campionato nazionale under 20 di pallanuoto maschile.
Squadre partecipanti: Bogliasco Bene, Carisa Savona, Roma Nuoto, SS Lazio Nuoto.
Calendario.
Sabato 9 Luglio
19:00 SF1 Carisa Savona – SS Lazio Nuoto
20:30 SF2 Roma Nuoto – Bogliasco Bene
Domenica 10 luglio
17:30 3°/4° Perdente SF1 – Perdente SF2
19:00 1°/2° Vincente SF1 – Vincente SF2
Giudice Arbitro: F. D. Barone
Arbitri: C. Taccini, G. Lo Dico, M. Ercoli, M. Calabrò, G. Centineo

IL COMUNICATO DI BIELSA: I MOTIVI DELLA RINUNCIA

Di seguito il comunicato di Bielsa, che spiega il perchè ha rifiutato la Lazio:

“Abbiamo preso, con i miei collaboratori, questa decsione perché in 4 settimane di lavoro congiunto con voi non abbiamo ottenuto nessuno dei sette acquisti espressamente richiesti nel piano di lavoro approvato dal presidente Lotito. Tenendo in conto che era stato deciso di cedere 18 giocatori della passata stagione, l’arrivo dei rinforzi era necessario. Era stato approvato, come condizione necessaria per l’attuazione del programma di lavoro, l’acquisto di almeno 4 giocatori prima del 5 luglio. A questa data, non si era concretizzato alcun acquisto. Nonostante questo, il club ha reso pubblico il contratto che ci legava, malgrado questo non fosse praticabile senza gli acquisti. La situazione, al momento, è la stessa e le prospettive incerte. Mancando solo tre giorni al ritiro di Auronzo, questa decisione non era più procrastinabile. Come già vi avevo detto, per il mio stile di lavoro era fondamentale avere i giocatori in tempo e in forma per poterli allenare. E’ importante chiarire che non ho in mano alcuna offerta di lavoro. A breve vi invierò il documento legale che certifica la rinuncia. Solo se necessario chiarirò la mia posizione dinanzi ai media“.

In pratica i motivi erano quelli che la nostra redazione in ESCLUSIVA vi aveva anticipato qualche giorno fa. Leggi qui per leggere l’ultimatum di 24 ore che aveva dato Bielsa.

Giordano: “Se fossi Tare mi dimetterei. Lazio prigioniera di Lotito”

Il caso Bielsa non verrà di certo dimenticato dalla tifoseria biancoceleste. Un episodio che sicuramente condizionerà la stagione della Lazio e forse, potrebbe portare a scenari futuri diversi. Magari finalmente la Laizo potrebbe essere messa in vendita.

Nel frattempo anche Bruno Giordano, tramite Radiosei, si scaglia contro la dirigenza, senza mezze parole: “Se fossi Tare mi dimetterei. Non capisco come certi personaggi possano restare al loro posto dopo una cosa del genere. La Lazio è prigioniera di questo duo, che sta uccidendo il club. Ormai esistono solo loro due. Ma una società non può essere composta da due persone“. Poi su Bielsa: “Un pò me lo aspettavo, certo anche lui poteva rinunciare dall’inizio invece di aspettare l’ultimo giorno, ma non ha colpe. Di sicuro è una situazione paradossale che i tifosi non perdoneranno“.

FORMELLO – Sono arrivati anche Lotito e Tare

AGGIORNAMENTO ORE 20.35Lotito e Tare sono arrivati a Formello. Previsto l’incontro con Simone Inzaghi per decidere il futuro della Lazio. Sarà lui il nuovo allenatore dela Lazio?

Giornata caotica dalle parti di Formello. Bielsa che rifiuta improvvisamente la Lazio, squadra senza allenatore, Felipe Anderson ancora in Brasile e il duo Lotito – Tare in confusione. Inzaghi richiamato da Salerno in fretta. Dovrebbe essere lui il nuovo allenatore della Lazio per la prossima stagione.

Poco fa Inzaghino è arrivato a Formello e ha rilasciato solamente una dichiarazione: “Incontrerò Lotito e Tare, vedremo…“. Sicuramente non vuorrà fare il traghettatore, pertanto Inzaghi chiederà un contratto sicuro e, crediamo, garanzie nel calciomercato. Nel frattempo la prima seduta di allenamento è stata diretta da Bianchini e Fonte.

La famiglia spinge Candreva verso Napoli: “Non si rifiuta una piazza così…”

AGGIORNAMENTO ORE 19:05 – Con il mancato arrivo di Bielsa diventa ancora più utopistico sperare di conservare i Big, in primis Candreva. Ormai sembra tutto fatto: Antonio è a un passo dal Napoli. Intanto la famiglia dell’ormai quasi ex biancoceleste non ha dubbi sulla bontà della destinazione partenopea o almeno  questo è quello che viene ribadito dai suoi familiari contattati da Radio CRC“Non si potrebbe mai rifiutare una piazza come quella del Napoli. Devono discuterne solo i presidenti, se si mettono d’accordo tra loro…”.

Candreva via per acquistare Pato, Valencia e Rodrigo Caio. Questa l’idea della Lazio che in questi ultimi giorni ha accelerato tutte le trattative per soddisfare le richieste di Bielsa entro il 10 luglio, data di inizio del ritiro ad Auronzo. Lotito ha detto sì a De Laurentits per il suo numero 87 a fronte dei 24 mln + bonus offerti. Adesso la palla passa a Candreva che sta valutando la proposta. Stando a quanto riporta Gianluca Di Marzio, De Laurentiis pretende  una risposta entro domenica, nel frattempo Lotito invita Chelsea e Inter a fare una controproposta. Ad oggi non ci sono certezze, ma di giorno in giorno diminuiscono sempre di più le probabilità di vedere Candreva vestire l’aquila sul petto nella prossima stagione.

CALCIOMERCATO – Con o senza Bielsa Rodrigo Caio resta possibile. E torna in auge Jardel

E’ tutto da rifare. Per quanto riguarda il mercato la rinuncia di Bielsa sconvolge tutti i piani della dirigenza laziale. I giocatori puntati fino a questo momento erano stati indicati dal tecnico argentino ma viene da se che con il suo rifiuto di venire a Formello di conseguenza possono cambiare gli obiettivi di mercato della strategia biancoceleste.

Fra i nomi che sono circolati negli ultimi giorni però, a quanto riportato da Sky Sport, quello di Rodrigo Caio non verrà depennato dalla lista in quanto il giocatore, con o senza Bielsa, potrebbe arrivare lo stesso a vestire il biancoceleste. Inoltre, come riportato da  Gianlucadimarzio.com si riapre la pista Jardel: il difensore brasiliano del Benfica era stato scartato da Bielsa che avrebbe preferito altri profili ma ora che il tecnico è saltato il suo nome torna nel mirino dei biancocelesti.

Con Inzaghi in panchina il ritorno di un ex?

Dopo l’annuncio del mancato arrivo di Bielsa e del ritorno di Simone Inzaghi in panchina su Twitter l’ex biancoceleste Stefano Mauri si è lasciato andare a un commento denso di significato e che può dare adito a diverse interpretazioni. Queste le sue parole sul social: “Dobbiamo essere fieri ed orgogliosi di questi colori e di questa maglia… sempre! Forza Lazio“.

Con il ritorno di Inzaghi in panchina per l’ex centrocampista biancoceleste si potrebbe aprire una nuova porta per poter rientrare a far parte della rosa. Il suo contratto, scaduto alla fine della scorsa stagione, non è stato rinnovato dalla dirigenza biancoceleste ma in un momento particolare come questo il suo apporto potrebbe essere davvero utile alla causa: l’esperienza del giocatore non è certo in discussione e in un momento particolare come questo potrebbe rivelarsi molto utile nel mantenimento di quella poca armonia che regna all’interno dello spogliatoio laziale. Mauri l’amo lo ha lanciato ora spetta a Lotito “abboccare” o meno.

Caso Bielsa – Domani conferenza stampa di Lotito?

A seguito del comunicato della rinuncia di Marcelo Bielsa a sedere sulla panchina biancoceleste nonostante il contratto firmato e depositato, le acque sono sempre più agitate in casa Lazio.

A quanto riportato da Calciomercato.it per commentare il delicato momento e la particolare situazione che si stan vivendo nell’ambiente biancoceleste dopo il rifiuto del tecnico argentino e il nuovo annuncio di Inzaghi  (richiamato solo per il ritiro di Auronzo sulla panchina biancoceleste), che resta però in forte dubbio, sembra che il presidente Claudio Lotito abbia indetto una conferenza stampa per domani.

L’OPINIONE – Bielsa-Lazio, il pazzo indietro

Dopo un anno passato a invocare un passo indietro, i tifosi della Lazio indietro hanno visto tornare solo il pazzo. Inteso come il Loco, l’allenatore che aveva risvegliato qualche speranza anche nei più convinti contestatori. Il carisma, la competenza da calciofilo appassionato, le idee tattiche d’avanguardia, quasi scriteriate: Marcelo Bielsa poteva essere un’iniezione di adrenalina in un cuore spompato da troppe delusioni.

Del Loco ci siamo solo presi la parte più brutta: quella intransigente, capace di far saltare un accordo già firmato e sottoscritto, con visto ritirato e biglietti prenotati da giorni per l’Italia. La comunicazione attorno alla Lazio in queste settimane è stata roba da macelleria messicana: veniva da sorridere quando si leggeva: “Bielsa ha richiesto quel giocatore e anche quest’altro…” quando in realtà nessuno in un mese è riuscito a strappargli una dichiarazione. La debacle dei capiscioni e dei superinformati, che spesso inventano sperando nella profezia che si autoadempie.

Si è avverata invece l’intuizione di alcuni validissimi colleghi (posso citare Stefano Fiori di Repubblica e Tommaso Montesano di Libero) che avevano compreso come il comunicato di mercoledì scorso non fosse un’ufficializzazione, ma un disperato tentativo di richiamare il Loco alla ragione. La rottura si era già consumata, il perché lo sanno probabilmente solo Lotito e Bielsa. Sia chiaro, come riferito da Mario Sconcerti, editorialista di una lucidità incontestabile, non è che ora Bielsa possa essere considerato chissà quanto. Se la richiesta di garanzie tecniche era sacrosanta, non è serio firmare il contratto e ripensarci dieci giorni dopo: dimissioni del genere potevano essere tollerate a fine mercato, per la serie: “Non mi faccio prendere in giro“. Così si è trattato di uno schiaffo, un’umiliazione come sottolineato da Sconcerti, rifilata alla Lazio, non certo a Lotito. E i laziali a tempesta finita se ne ricorderanno: ad maiora, caro Loco.

Fatta questa doverosa premessa, non si può però non reagire con orrore a come la questione allenatore sia stata gestita: impossibile ritrovarsi a richiamare Simone Inzaghi dalle vacanze dopo aver trattato in due mesi Sampaoli, Prandelli e Bielsa. Impossibile che il tifoso non si senta preso in giro nel ritrovarsi con la soluzione fai-da-te, l’ex allenatore della Primavera, dopo che un ingaggio da tre milioni di euro per il tecnico era stato sbandierato come primo passo verso un salto di qualità gestionale. Tecnico di primo livello, rinforzi di primo livello, si era pensato: né l’uno né gli altri arriveranno, ci si ritrova al punto del 18 maggio l’8 di luglio, con i giocatori sempre più sbalorditi dopo aver trovato il campo lucchettato al primo giorno di raduno. Un passo (anzi, pazzo…) indietro che sa di sentenza.

Difficile pensare di trattenere Biglia, difficile biasimare un Felipe Anderson che mette le esigenze della Nazionale prima di quelle di un club che al momento, come si diceva una volta, non riesce a mettere d’accordo il pranzo con la cena in una giornata. E questo è il punto che fa più preoccupare: in molti evidenziano le lacune della gestione Lotito dicendo di aspettarsi di tutto e di più, ma la verità è che il Lotito di qualche tempo fa, anche solo di due anni fa, in un guaio del genere non ci si sarebbe mai cacciato. E non ci avrebbe cacciato neanche la Lazio, che è quella che paga certe figuracce molto più di chi in una società passa e magari fra dieci anni sarà intervistato per strappare aneddoti sull’epoca della sua presidenza, mentre sulla pelle del club e dei tifosi bruceranno ancora le ferite del passato. E’ successo ai protagonisti del calcioscommesse, accadrà ancora.

No, la cosa che fa paura è che ci troviamo in una dimensione inedita anche per la presidenza Lotito. Quando un accordo firmato, depositato e sottoscritto può essere stracciato da un giorno all’altro, quando un allenamento salta perché ci si è dimenticati di chiamare anche solo un preparatore che possa dirigere una sgambata, quando non ci si presenta al raduno per fare le Olimpiadi… in programma un mese dopo, c’è più di qualcosa che sta sfuggendo di mano. Serve ora un enorme sforzo per evitare che la catastrofe prenda forma: stagioni così se ne sono già viste e sono spesso finite peggio di come erano iniziate. E’ come fermare un camion lasciato in discesa senza freno a mano: ci vuole fegato per andarlo a riprendere, ma le conseguenze dello schianto potrebbero essere devastanti.

La certezza, anche in un momento come questo, è il tifoso della Lazio: che merita rispetto e non teatrini indegni di 116 anni di storia. Smettere di guardare al tifoso come un nemico da combattere, come un’ingerenza fastidiosa sulla strada della gestione societaria, è l’unico passo possibile per mettersi alle spalle l’ennesima giornata nera, i cui segni resteranno solo sulle spalle della Lazio e di nessun altro: è proprio questa la cosa che fa più male.

Fabio Belli

CALCIOMERCATO – Valencia strizza l’occhio alla Lazio: “Spero mi sia data la possibilità di giocare in Italia”

Il terremoto Bielsa rischia di far crollare tutto il mercato biancoceleste basato sulle richieste del tecnico. Tra queste c’è Enner Valencia, che non a conoscenza di quanto accaduto stamattina, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni a Ecuador tv:

“Sono entusiasta che un grande allenatore abbia apprezzato il mio lavoro, significa che sto facendo le cose per bene e devo continuare il mio miglioramento. Potrei davvero giocare nel campionato italiano e spero che mi sia data questa possibilità“. Infine, ha ricordato che la posizione del campo in cui si sente più a suo agio: “Posso essere un nove o una mezza punta, che è la posizione dove sto giocando ultimamente e dove mi sento a mio agio“.