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Rodrigo Caio, il San Paolo cade dalle nuvole: “Non abbiamo ricevuto nessuna proposta”

Intorno all’ambiente Lazio ormai regna il caos. La società dovrebbe cominciare a dare qualche segnale di assestamento se vuole evitare che la situazione degeneri. A cominciare dal mercato: trattative avviate, smentite, vicine alla firma poi saltate poi di nuovo alla chiusura…ormai non s bene può più. Ennesimo episodio della serie è la trattativa per Rodrigo Caio, una di quelle trattative che Tare ha dichiarato essere vicino alla chiusura anche se prima bisognava attendere che il ragazzo finisse di giocare la Libertadores e le Olimpiadi di cui è il capitano.

Dal Brasile però non filtra ottimismo, anzi. Il direttore esecutivo del San Paolo Gustavo Vieira de Oliveira nega qualsiasi tipo di mediazione: “Non ho ricevuto nessuna proposta – riporta Gazetaesportiva.net – spesso le trattative diventano pubbliche e l’interesse esce prima di iniziare un negoziato”. Classico gioco delle parti per non creare malumori in vista della delicata sfida di ritorno in Libertadores? (Ricordiamo che il San Paolo deve rimontare un 2-0 subito in casa). Probabilmente si, però sono parole che adesso i tifosi biancocelesti fanno veramente fatica a sopportare. Sono stanchi di vedere un mercato fermo, servono colpi per rinforzare la rosa e ridare un po’ d’animo alla piazza.

Oddi: “Ormai siamo dilettanti allo sbaraglio”. Poi attacca Keita, Anderson e…

L’ex difensore biancoceleste Giancarlo Oddi è intervenuto a “9 Gennaio 1900” su Radiosei per parlare del momento a dir poco difficile della Lazio:

Ogni giorno è diventata una cosa incredibile, ogni giorno c’è qualcosa che fa fare figuracce a questa società e non è bello. Ci prendono tutti in giro, anzi non ci prendono proprio in considerazione come se fossimo dilettanti allo sbaraglio e questo mi da fastidio. Addirittura un ragazzo di 21 anni che deve ringraziare la Lazio e è diventato giocatore si permette di dire che non c’è programmazione se lo dice vuol dire che è vero. Siamo in mano a persone che non sa programmare calcio“. Questo giocatore deve assumersi le sue responsabilità, un professionista non fa così: “Io credo che sia giusto che il presidente si comporti come tale. Un ragazzo di 21 anni che si permette di fare così non esiste e se glie la fanno passare liscia allora vuol dire che ha ragione lui nel dire che non c’è programmazione. Non che ci fosse bisogno della sua conferma, lo sapevamo già  però questo ti dice che in questo omento c’è il caos totale. L’allenatore non si presenta un giocatore giovane non si presenta un altro vuole andare alle olimpiadi anche se la società dice no. Purtroppo queste cose sono accadute e siamo sulla bocca di tutti. Gli errori li fanno tutti però qui non c’è più rispetto di nulla, della società dei dirigenti, addirittura sto ragazzo si permette di dire non c’è programmazione lui che è nato qua, è stato coccolato, anche quando ha fatto impicci e chissà quante cose non sappiamo e che ha continuato a fare, sono disgustato di sentire queste cose dai giocatori, come si permettono? Anche Felipe (Anderson n.d.r) non me lo sarei mai aspettato, è un timido, addirittura lui che non ha carattere si permette di dire che va alle olimpiadi anche se la società non vuole, ma ci rendiamo conto è grave che queste cose le dicono dei giovani uno di 21 e uno di 23 c’è anarchia completa in società ed è gravissimo. Biglia dice “dopo le vacanze decido il mio futuro”, ma stiamo scherzando?  E a questo gli abbiamo fatto fare il capitano?“. Il mancato arrivo di Bielsa ha aperto il vaso di Pandora “Molti dicevano che Bielsa non sarebbe venuto nonostante avesse firmato e infatti è stato così, hanno avuto ragione, parlo di tifosi non di gente che lavora nel calcio. I tifosi ne sanno più di noi perché parlano per amore, capiscono prima degli altri che succede e non se ne può più. Come se ne viene fuori? Prendi 4-5 giocatori forti ma dopo questi fatti come fai a prendere i giocatori forti. 

AURONZO – Inizia il lavoro tattico. Inzaghi punta tutto sul 4-3-3

Sembrava essere una bella giornata di sole quella che attendeva l’allenamento i biancocelesti e invece la seduta pomeridiana si è conclusa sotto una fitta pioggia (diciamo che il clima rappresenta perfettamente il momento Lazio: illusione prima del diluvio).

Dopo un riscaldamento ed un torello iniziale, Inzaghi ha disposto i giocatori in campo: due squadre impostate 4-3-3 per un esercizio di possesso palla, azioni d’attacco e di difesa con cambi di fronte repentini. Alla fine della sessione le stesse squadre si sono poi affrontate in una partitella in famiglia a campo ridotto. Il primo gol della stagione lo ha segnato Ravel Morrison con un preciso rasoterra sul quale Berisha non ha potuto nulla. De Vrij è rimasto in palestra, svolgerà un lavoro differenziato per quasi tutto il ritiro. Inzaghi ha a disposizione soltanto Mauricio, Hoedt e il giovane Prce (Gentiletti e Bisevac non sono stati convocati) per le prime prove tattiche stagionali. Attimi di preoccupazione per Cataldi, rimasto a terra dopo un duro scontro di gioco. Il classe ’94 poco dopo ha rassicurato tutti e ha proseguito l’allenamento con una vistosa fasciatura alla tibia. La ripresa é fissata per domani mattina alle 10.

Queste le due formazioni:

Lazio blu: Basta, Mauricio, Prce, Radu; Milinkovic, Cataldi, Morrison; Javorcic, Djordjevic e Oikonomidis.

Lazio verde: Patric, Farris (vice di Inzaghi ndr), Hoedt, Germoni; Murgia, Onazi, Lulic; Lombardi, Palombi e Kishna.

Di Ravel Morrison il primo gol del ritiro, poi doppietta di Onazi, altra marcatura di Morrison e a chiudere bolide di Milinkovic-Savic.

 

Queste le amichevoli della Lazio nel ritiro di Auronzo

Questo il programma delle amichevoli della squadra biancoceleste nel ritiro di Auronzo di Cadore:

– 13 luglio 2016, ore 17:00 Lazio-Auronzo stadio Zandegiacomo, Auronzo di Cadore (BL)

– 17 luglio 2016, ore 17:00 Lazio-Iberos CF (SPA) stadio Zandegiacomo, Auronzo di Cadore (BL)

– 20 luglio 2016, ore 17:00 Lazio-Padova stadio Zandegiacomo, Auronzo di Cadore (BL)

– 23 luglio 2016, ore 16:00 Lazio-Spal stadio Zandegiacomo, Auronzo di Cadore (BL) – Trofeo Tre Cime di Lavaredo

Federsupporter – Esposti alla Covisoc e alla Consob per i fondi neri

Federsuppoter ha presentato degli esposti, fra cui uno alla Covisoc e alla Consob, in merito alla sentenza del Tribunale federale nazionale che ha condannato Zauri a 2 anni e la Lazio ad una multa di 30mila euro.

Questo il testo a firma Alfredo Parisi:

Quale è quel sistema che vive tra scommesse e fondi neri, tra riciclaggio ed evasione fiscale, che dimentica di agire per la tutela dei propri diritti, che modifica le norme che possono danneggiare coloro che gestiscono il sistema stesso ?
Ma è facile : il sistema calcio !

La recente decisione del Tribunale Federale Nazionale, che ha condannato il calciatore Zauri e la SS Lazio spa, lascia interdetti per la drammaticità della chiarezza espositiva degli illeciti e delle responsabilità contestati ma, soprattutto, per le perplessità e il conseguente stupore dello stesso Tribunale Federale nel constatare l’atteggiamento della Procura.
Perché si persegue il soggetto utilizzatore dei fondi neri ricevuti ed accreditati sul suo conto off-shore e non anche il soggetto che quei fondi ha messo a sua disposizione?
C’è da chiedersi se si è di fronte a un nuovo tipo di reato che colpisce solo una parte di un rapporto contrattuale illegale o se semplicemente perché così è il sistema calcio.
Già di per sé questa anomalia (ma è poi davvero una anomalia o non è forse un altro aspetto della famosa autonomia del sistema sportivo?) lascia perplessi.
Ma è la ricostruzione della fattispecie effettuata dal Tribunale Federale Nazionale e le plurime violazioni di norme sportive, civili, amministrative, fiscali che stupisce.
Ma allora cosa deve ancora accadere nel nostro calcio perché il sistema dei controlli sia sottratto agli stessi controllati, per avere un minimo di credibilità ed efficacia, come auspicato da oltre dieci anni dall’allora Presidente della Consob , Lamberto Cardia, e, più recentemente (2012), dal Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone ?
Un coro al quale si è aggiunto da oltre 6 anni Federsupporter che in più riprese ha interessato al riguardo, ma invano, tutte le Istituzioni sportive e statali.
L’allegata disamina del provvedimento del Tribunale Federale Nazionale predisposta dall’Avv. Rossetti espone, con chiarezza e richiami normativi, quello che la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, che ha concluso il 1 ottobre 2014 le indagini nei confronti di Zauri, ha definito come un articolato sistema posto in essere mediante la costituzione di una serie di società estere al solo scopo di emettere fatture per operazioni inesistenti, utilizzate per effettuare trasferimenti di denaro all’estero.
Inchiesta dell’Autorità milanese i cui atti, secondo quanto riportato da www. ilfatto quotidiano.it (17 settembre 2012), erano poi stati inviati al procuratore federale della FIGC Stefano Palazzi per l’adozione di eventuali sanzioni nell’ambito della giustizia sportiva”.

Alfredo Parisi

 

Pulici: “Situazione incredibile. L’errore nasce sempre a monte”

Per parlare del particolare momento che sta attraversando la società biancoceleste è intervenuto ai microfoni di “I Laziali Sono Qua” l’ex Felice Pulici.

Queste le sue parole: “L’importante sarà capire come si sia potuti arrivare in un momento fondamentale come può essere l’inizio di una nuova stagione in una situazione simile. Il fallimento della stagione scorsa è stato dovuto soprattutto alla cattiva partenza. Ritrovarsi in queste condizioni è poco incoraggiante. Ora si riparte con Inzaghi, ma non può essere considerato un elemento di continuità data la sua scarsa esperienza”.

Anderson, Onazi, Keita, tutti casi particolari: “Spetta alla società mettere i giocatori in grado di esprimersi al meglio puntando sul senso di appartenenza alla società. Per Felipe partecipare alle Olimpiadi per rappresentare il suo paese a Rio è una occasione irripetibile. E’ la società che magari deve studiare una preparazione che gli possa permettere di far bene alle Olimpiadi e mantenere la forma saltando una partita soltanto. Inoltre avrebbe potuto essere un aspetto psicologico importante per permettergli di dare il massimo anche per la nostra causa”.

Il clamoroso gesto dei giornalisti presenti alla conferenza stampa di Lotito rappresenta un punto di non ritorno? “Il fatto che la stampa, anche se non tutta, finalmente ha deciso di comportarsi diversamente dal solito è sicuramente un aspetto interessante. Penso che Lotito conoscesse da tempo la situazione che si stava creando, per questo credo abbia fatto intervenire prima l’avvocato Gentile e Tare per permettere un contraddittorio senza esporsi personalmente per poi prendersi l’ultima parola. Credo sia stata una prova di forza, ha solo voluto rivendicare che è lui e solo lui a gestire il club anche a costo di ritrovarsi con lo stadio vuoto. Ma sono mosse che rischiano di portare ad una frattura insanabile”.

Sul caso Bielsa: “I segnali c’erano tutti, la stampa aveva riportato le perplessità del nuovo tecnico quindi il presidente ne era consapevole prima di sabato. Bisognava prendere almeno due rinforzi prima del ritiro anche se ne erano stati richiesti quattro: ma tra il tentare e non riuscire e il restare immobili c’è differenza. Oggi ci si dice che Lotito e Bielsa si sono incontrati solo una volta, ciò dimostra come sia stata gestita la trattativa. Lotito avrebbe dovuto essere più presente nella questione Bielsa, invece di pensare alla Nazionale e agli Europei. E’ stato ritenuto più importante spiattellare al mondo di voler portare Bielsa a Roma che la reale volontà di farlo. Ora il rischio è che i giocatori tentino di sfruttare la situazione per dichiarare che vogliono cambiare squadra. E’ chiaro che ora dipenderà tutto dal mercato che verrà fatto, anche per convincere i giocatori nell’operato societario ma è ovvio che se per acquistare bisognerà attendere i soldi della cessione di Candreva si perderà altro tempo”.

Su Inzaghi: “Doveva andare alla Salernitana, ma stranamente il suo passaggio non era stato  ufficializzato. Questo fa capire quanti dubbi c’erano sull’arrivo di Bielsa. Come del resto è strano che il primo luglio, quando è stato depositato il contratto, il tecnico argentino non sia stato annunciato. La Borsa doveva venire a sapere dell’operazione solo una volta che tutto era concluso. Invece qualcuno sapeva e ha temporeggiato. Sono problemi che nascono dalla fatto che comanda una sola persona e dalla mancanza di voglia di strutturare la società su più livelli. Componenti fondamentali per evitare i problemi perché una presenza saggia e capace di conoscere l’ambiente potrebbe portare alla prevenzione di alcuni errori”.

Lo sfogo di Plastino a Sky: “Fate qualcosa per la Lazio. C’è bisogno di un cambiamento per non morire!”

Il caso Bielsa ha provocato degli effetti disastrosi nel mondo Lazio. Non si è ben capito chi ha ragione e chi torto nella questione, fatto sto che i tifosi non hanno digerito l’ennesima figuraccia della società. Specie dopo la conferenza stampa di Lotito che ha gettato altra benzina sul fuoco, tanto da spingere i giornalisti presenti quel giorno a Formello ad abbandonare la sala stampa. L’ambiente biancoceleste è una pentola a pressione che sta per esplodere.

Non ce l’ha fatta a trattenersi Michele Plastino stamattina a Sky e inopinatamente è scoppiato durante la trasmissione: “Ti posso chiedere una cortesia al volo? Me lo devi permettere – ha detto il giornalista romano al collega Leo di Bello -, perché sono sommerso da tutti i twitter etc. Voglio fare un augurio ad una tifoseria che è quella laziale, che in questo momento è veramente disperata, sperando che vengano momenti migliori. Ti chiedo scusa (Leo, ndr), non l’ho mai fatto, ma se vedessi il mio cellulare, capiresti. Voglio fare solo un augurio. Fate qualcosa. Perché questo è un momento difficile in cui l’episodio Bielsa ha segnato il tifoso laziale. Non entro nelle questioni veramente particolari e personali, però ti posso fare la fotografia del momento, e se lo chiedi a chi è in ritiro per la Lazio, te lo può certamente confermare. Non si legge mai un pizzico di umiltà da parte della società. Capito? Io credo che tutto questo abbia bisogno di un sostegno. Che cambi qualcosa, altrimenti non c’è più la Lazio”. Uno sfogo certamente venuto dal cuore, che sintetizza il pensiero del popolo laziale.

LEGGI L’INIZIATIVA DELLA TIFOSERIA LAZIALE

Fabrizio Piepoli

Foglia: “Benincasa era il papà dell’aquila stilizzata, negli anni ’80…”

Per parlare di Cesare Benincasa, il papà dell’aquila stilizzata, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio l’autore del libro “Il Cielo come Maglia”, Emiliano Foglia:

“Una notizia molto triste, ho conosciuto Cesare anni fa quando ebbi l’idea di fare un libro tributo alla maglia bandiera. Mi raccontò tutto il progetto dell’aquila stilizzata, l’idea del presidente Casoni che voleva un marchio che potesse dare un’impronta dopo anni negativi. Era un uomo di comunicazione, aveva creato un’azienda che creava marchi alle società, marchi molto belli che vennero riveduti in forma di stilizzazione, che negli anni 80 la faceva da padrona nella grafica. Così nacque la nostra bellissima aquila stilizzata, un marchio che tutto il mondo ci invidia, un logo futuristico per quei tempi ma che ancora oggi è di una bellezza incredibile. Il marchio venne pensato con le ali protese proprio per abbracciare tutto il mondo Lazio. A quei tempi vedere un marchio così aggressivo generò scalpore, invece è un marchio che amiamo tutti. Rivederla in quel Lazio-Milan è stato spettacolare”.

A breve l’incontro decisivo per la candidatura alle Olimpiadi di Roma 2024

Il vicesindaco di Roma con delega allo sport, Daniele Frongia, presente ad Ostia all’inaugurazione della pista di atletica leggera presso lo stadio “Pasquale Giannattasio”, realizzata nell’ambito del progetto Sport e Periferie istituito dal Governo in collaborazione con il Coni, ha confermato la posizione del nuovo sindaco Raggi e del comune della possibilità di una candidatura alle Olimpadi del 2024.

Queste le sue parole: “A breve avremo un incontro con Malagò, il presidente del Coni. La nostra posizione è sempre la stessa. Andremo avanti sull’analisi, ma non è questo il contesto giusto per parlarne. E’ una giornata di festa, ci troviamo in un municipio sciolto per Mafia e stiamo restituendo alla cittadinanza una bellissima pista, storica, non solo per gli atleti, ma per tutte le famiglie”.

La posizione della Sindaca romana ormai è nota: sono altre le priorità della città rispetto ai Giochi. Malagò tenterà di tutto per convincere il Comune, e chi lo gestisce, che è giusto andare avanti con il sogno olimpico, così come è giusto pensare anche al quotidiano. Anche il Governo ha rotto il silenzio sui Giochi, schierandosi apertamente al fianco di Malagò ed è pronto a dare battaglia.

Queste le parole del sottosegretario con delega allo sport, Luca Lotti, anche lui presente alla manifestazione: “Credo che ci siano ancora speranze per la buona riuscita della candidatura di Roma ai Giochi del 2024. Come governo siamo al fianco del presidente Malagò e supporteremo tutte le attività che servono per avere le carte in regola”.

La candidatura quindi è ancora possibile ma sarà difficile. Malagò, dal canto suo, anche oggi ha usato parole equilibrate: “Il dossier non è la Bibbia si può modificare” ha precisato Malagò. Ma il Villaggio Olimpico deve essere fatto a Tor Vergata. Nel contempo, però, chiude sulla possibilità di fare un referendum per sentire come la pensino i cittadini romani: “Non siamo contro il referendum sulle Olimpiadi, ma andava fatto prima. Per un fattore tecnico il referendum non può essere fatto prima del primo semestre del 2017, ma con il voto a settembre 2017 significa dire che la candidatura non può andare avanti”.

La Curva si mobilita: giovedì manifestazione davanti al Campidoglio

La Lazio è una bomba ad orologeria pronta ad esplodere: il gran rifiuto di Bielsa, i casi Keita e Felipe Anderson, le prime contestazioni dei pochi tifosi presenti ad Auronzo di Cadore. Il clima intorno alla società è molto pesante e il malumore dei tifosi non accenna a diminuire.

La Curva Nord si mobilita, torna in piazza, scende di nuovo compatta ed unita nella protesta contro i vertici societari ed una gestione Lotito sciagurata. E lo fa in  grande stile. I tifosi laziali hanno infatti organizzato una manifestazione di protesta per giovedì 14 Luglio, alle ore 18, davanti al Campidoglio. Un segnale forte che fa capire quanto la pazienza dei sostenitori biancocelesti sia veramente giunta alla fine.

Di seguito il comunicato della Curva Nord:

“Il ticchettio era sempre più forte, più nitido, più pesante… Finalmente la sveglia è suonata. Laziali, non ci sono più minuti da perdere, abbiamo l’obbligo morale di difendere i nostri colori. Troppe volte per il bene della nostra Aquila abbiamo creduto a parole che non lasciavano mai spazio ai fatti, ora, dopo bene 12 anni siamo stufi delle vane promesse propinate da un ladro di polli e dal suo fedele cagnolino. Giovedì 14 luglio alle ore 18:00 i Laziali saranno in piazza, a manifestare lo sdegno nei confronti di questa gestione che sta ottenendo l’unico effetto di metterci gli uni contro gli altri in un goffo tentativo di “divide et impera”. Non ci divideranno mai, non lo hanno fatto nemmeno con le barriere, per quanto potranno provarci otterranno soltanto di unirci ancora di più. Non si può mancare, è il tempo in cui le parole non bastano più, è il tempo dei tifosi della S.S. Lazio 1900

Auronzo – Vargic arriva il 15 Luglio

Questa mattina si è svolto il primo allenamento dei biancocelesti nel ritiro di Auronzo di Cadore. Mentre la rosa sudava agli ordini dei preparatori atletici, i portieri svolgevano lavoro sul campo con il preparatore Grigioni.

Berisha, Borrelli e Strakosha i 3 portieri presenti, con Marchetti in vacanza e Guerrieri a Roma in attesa della definizione del trasferimento al Trapani. Il nuovo portiere, il croato Ivan Vargic, avrà qualche giorno di vacanza in più e arriverà sotto le Tre Cime di Lavaredo il 15 Luglio, dopo che in mattinata avrà svolto le visite mediche di rito a Roma presso la clinica Paideia.

Paperone Pellè! Sbarca in Cina con un contratto faraonico

L’ultima immagine di Graziano Pellè che ogni tifoso italiano ha in mente è quella del suo rigore calciato e sbagliato contro la Germania nei quarti di finale del campionato europeo.

Adesso per osservare le gesta del centravanti salentino bisognerà guardare un po’ più lontano, esattamente in Cina. Accordo raggiunto infatti con lo Shandong Luneng, per cifre veramente da capogiro: l’attaccante guadagnerà infatti la bellezza di 35 milioni di Euro in due anni e mezzo, mentre al Southampton andranno circa 15 milioni di Euro

Mercato Lazio – Due ex Primavera sbarcano in Sicilia

Lazio e Trapani hanno raggiunto un accordo per la cessione in prestito dei giovani Guerrieri e Crecco, i quali quindi giocheranno in Sicilia nel prossimo campionato cadetto.

Per Guerrieri sarà la prima esperienza lontano da Roma, dopo un anno di panchina alle spalle di Marchetti e Berisha. Il classe ’96 avrà l’occasione di farsi le ossa e dimostrare tutte le sue qualità,qualità su cui gli addetti ai lavori puntano ad occhi chiusi. Vano il tantativo del Sassuolo di strappare il giovane portiere alla Lazio a titolo definitivo. Per la società biancoceleste Guerrieri è il portiere del futuro.
Per Luca Crecco sarà la terza stagione in prestito. Dopo l’esperienza positiva alla Ternana di due anni fa, il classe ’95 ha giocato la prima parte della scorsa stagione a Lanciano, con risultati mediocri. Meglio nella seconda parte a Modena, dove è diventato uno dei punti fermi del centrocampo dei canarini. Sarà un Trapani targato Lazio, con la speranza che i due giovani tornino a Roma cresciuti mentalmente e tecnicamente sotto la guida di Serse Cosmi.

Ripert (Prep. atletico): “Squadra motivata, c’è tanta voglia di lavorare”

Il professor Fabio Ripert, preparatore atletico della SS Lazio, è intervenuto in diretta dal ritiro di Auronzo di Cadore sulle frequenze di LazioStyleRadio, per dare le sue prime impressioni sul gruppo.

Ripert crede nella motivazione del gruppo: “Ho trovato la squadra molto motivata con tanta voglia di lavorare. Dopo due giorni di allenamenti a Formello, abbiamo iniziato la preparazione qui ad Auronzo di Cadore“. Il ritiro è importante anche per conoscere e studiare attentamente il parco giocatori: “La prima parte del ritiro sarà di osservazione e conoscenza del gruppo anche se alcuni li conosciamo già in quanto abbiamo passato un mese e mezzo insieme la scorsa stagione. E’ importante far capire quel che si vuole, dare delle regole e le giuste indicazioni. E’ un periodo dove vai a creare, e a lavorare, in una fase generale e andando avanti si entrerà in una fase specifica del ritiro“. Ripert è già stato in ritiro con Reja, ma questa è la sua prima volta da preparatore: “Per me questo è il primo ritiro, anche se sono venuto qui due volte. La prima come osservatore con Reja e il Prof. Febbrari, che mi hanno dato la possibilità di capire come si svolgeva il ritiro della prima squadra, il secondo anno sono tornato con mister Reja e sono stato più attivo all’interno dello staff. Questo, quindi, è il mio primo vero ritiro”.

CLAMOROSO – Keita lettera d’addio alla Lazio: “Non posso più accettare questo trattamento. La società non ascolta nessuno”

La Lazio è una polveriera che rischia di esplodere da un momento all’altro e i casi di giocatori scontenti spuntano uno dopo l’altro.

L’ultimo in ordine di tempo è stato il caso di Keita, non presentatosi al ritiro di Auronzo di Cadore, con la società che ha cercato di minimizzare l’accaduto posticipando l’arrivo del giocatore in ritiro di due giorni. Caso rientrato? Nemmeno per sogno! E’ di qualche minuto fa infatti una lettera aperta pubblicata da Keita sul proprio profilo Twitter. Una lettera in cui il senegalese spiega ai tifosi i suoi malumori ed il suo dispiacere per il trattamento riservatogli dalla società. Un trattamento fatto di promesse non mantenute e di scadenze rinviate. “Secondo me ci sono due modi di fare le cose (…) quello scelto al momento vede una parte della società che cammina da sola senza ascoltare niente e nessuno (…). Così non si costruisce ma si distrugge“. Parole eloquenti di un calciatore sentitosi tradito dalla società che lo ha lanciato…

Semberebbe proprio una lettera di addio. Di seguito il testo completo.

 

CALCIOMERCATO – Lazio vicinissima a Jordan Lukaku. E Radu…

Avrebbero dovuto imbarcarsi anche loro ieri insieme alla squadra per Venezia. Tare e Calveri hanno invece preso un volo direzione Bruxelles: per recarsi, secondo indiscrezioni raccolte da Cittaceleste, in casa dell’Oostende e parlare con il patron, il ricco uomo d’affari Marc Coucke, e il ds Devroe, appena rientrati dal Braile. I dirigenti biancocelesti sono infatti intenzionati a chiudere l’acquisto di Jordan Lukaku, per il quale la forbice tra offerta (3 milioni) e domanda (4, nonostante la scadenza di contratto a giugno 2017) è davvero minima. Addirittura il terzino, fratello minore di Romelu, attaccante dell’Everton, nei prossimi giorni potrebbe già aggregarsi ai nuovi compagni nel ritiro Auronzo di Cadore, nonostante abbia appena terminato l’Europeo e ciò gli darebbe diritto a una vacanza sino al 21 luglio. Nuovi sviluppi sono attesi per le prossime ore.

Sempre più lontano, per la fascia destra, il 31enne Adriano del Barcellona, sull’out destro è dunque in arrivo un rinforzo titolare. Sarà per questo che, sotto le tre Cime di Lavaredo, il viso di Stefan Radu non sembra promettere nulla di buono. Il romeno ha capito da tempo che la Lazio vuole sostituirlo nell’undici tipo e, per questo, non si esclude che, dopo quella avanzata da Keita, anche da lui potrebbe arrivare nei prossimi giorni una richiesta di cessione.

Dopo Felipe, anche Onazi convocato per le Olimpiadi: ecco la risposta della Lazio

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Le Olimpiadi di Rio de Janeiro rischiano di rendere ancora più bollente un clima che in casa Lazio, dopo l’addio di Bielsa, era già piuttosto incandescente. La società capitolina deve infatti fronteggiare la convocazione non solo di Felipe Anderson, ma anche di Eddy Onazi. Quanto al brasiliano, è nota la sua intenzione di non saltare la competizione che si disputerà nel suo paese. Ma, se Bielsa non ne voleva sapere di farlo partire, di parere opposto è invece Inzaghi, che avrebbe dato il via libera all’esterno.

Via libera che il club sembrerebbe voler negare invece al nigeriano, elemento su cui l’allenatore  punta molto e di cui vorrebbe evitare di dover fare a meno per tutta la fase del precampionato. Una decisione che al mediano non dispiacerebbe più di tanto, visto che lo scorso anno fu proprio l’ex tecnico della Primavera a reinserirlo tra i titolari, dopo un lungo periodo ai margini della squadra. La prossima settimana si dovrebbe arrivare la decisione definitiva della Lazio sulle due convocazioni e anche le conseguenze, importanti soprattutto in caso di ‘no’ a Felipe Anderson.

Lazio, si complica la pista Jardel: il Benfica alza il livello delle richieste…

Senza Bielsa, per la Lazio potrebbero tornare attuali obiettivi di mercato che il tecnico argentino sembrava aver scartato con decisione. Tra di essi, anche il difensore del Benfica, Jardel, per il quale i biancazzurri sarebbero tornati alla carica.

Ma le richeste del club portoghese si sarebbero alzate: secondo quanto riporta gazzettamercato.it, i lusitani non si priverebbero di Jardel per meno di 12 milioni di euro. Risorse che la Lazio vorrebbe invece indirizzare verso Rodrigo Caio, che non arriverebbe però prima della fine delle Olimpiadi.

Bielsa vicinino alla panchina dell’Argentina. L’avv Gentile commenta: “Non ci sorprende”

AGGIORNAMENTO ORE 11:30 – Non ci sorprende, Lotito mi ha appena chiamato, eravamo certi che dietro il suo ‘no’ ci fosse qualcosa di diverso che non i mancati acquisti”. Queste le parole dell’avvocato Gentile intervistato da Lazio Family dopo la notizia di stamattina di Bielsa vicino alla panchina della Selecciòn: “Eravamo a conoscenza del fatto che Bielsa, a chi lo aveva contattato per la panchina della Nazionale, avesse dato come limite venerdì 8 luglio. Avuta la conferma da parte dell’Argentina, ha scritto la lettere per liberarsi dalla Lazio, missiva inviata il 7 luglio. Andremo avanti con la causa, ancora più convinti con quanto accaduto oggi. Ovviamente il presidente Lotito, da consigliere federale, chiederà al presidente Tavecchio di intervenire presso l’Afa per approfondire la vicenda e chiedere chiarimenti. Andremo davanti al giudice del Lavoro per risarcimento danni, se lui non si presentasse e se la Lazio, alla fine, vincesse la causa, noi ci rivolgeremmo al giudice argentino per far valere i nostri diritti”.

Secondo quanto riportato da Sky Sport 24 in mattinata, Marcelo Bielsa si sarebbe accordato per guidare l’Argentina nel prossimo biennio, quello che porterà al Mondiale di Russia 2018. Una notizia che sarebbe clamorosa, considerando che nel comunicato tramite il quale spiegava la sua rinuncia alla Lazio, Bielsa specificava testualmente: “E’ importante chiarire che non ho in mano alcuna offerta di lavoro.Non certo una consolazione per i supporters biancocelesti, che si è ritrovato a fare i conti con la conferma dell’ex Primavera Simone Inzaghi dopo mesi di trattative, presunte o reali, con grandi allenatori. Ma un tassello che conferma come in questa vicenda nessuno, ma proprio nessuno, ha avuto il minimo rispetto del tifoso laziale.

Fabio Belli

Lazio in lutto: morto Benincasa, ‘padre’ dell’aquila stilizzata

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La Lazio è in lutto: è morto infatti Cesare Benincasa, padre e creatore dell’aquila stilizzata. I funerali si terranno oggi a Firenze. Benincasa insieme a Piercarlo Resta e Furio Valcareggi (figlio dell’ex ct azzurro Ferruccio, ndr) fondò la Marksport, una società di marketing sportivo che negli Anni ’80 si incaricò di progettare marchi sportivi e d’immagine, realizzandoli in forma stilizzata. Nel 1982 il responsabile dell’ immagine e dello sviluppo del marchio della Lazio, Federico Fabiani, colpito dalla fantasia grafica dell’azienda, ne mise in contatto i vertici con il presidente biancoceleste Casoni.

A dare notizia della scomparsa lo scrittore Emiliano Foglia, che in un lungo post su Facebook ha riportato proprio le parole di Benincasa a proposito del simbolo della squadra biancoceleste: «L’aquila è un rapace, che evoca in tutti noi un senso di forza e fierezza che la rendono affascinante e temibile. In forma stilizzata doveva essere un simbolo dall’ impatto quasi aggressivo, un’impronta nata dalla necessità di riprodurre il logo ovunque, anche su una penna o sulle ciabatte da mare. È questa sua realizzazione avveniristica a renderlo immortale e senza tempo. Sì, è datato, perché si tratta di un logo degli Anni ‘80, ma si potrebbe ideare anche ai nostri giorni. Non si trattava di realizzare soltanto il marchio, venne reinventata l’immagine della Lazio, aggiungendo sotto l’aquila il logotipo Lazio». Un’idea suggestiva e straordinaria che ancora oggi fa breccia nel cuore di tutti i tifosi laziali. Naturalmente alla famiglia vanno le più sentite condoglianze da parte della redazione di Laziochannel.it