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Bielsa vicinino alla panchina dell’Argentina. L’avv Gentile commenta: “Non ci sorprende”

AGGIORNAMENTO ORE 11:30 – Non ci sorprende, Lotito mi ha appena chiamato, eravamo certi che dietro il suo ‘no’ ci fosse qualcosa di diverso che non i mancati acquisti”. Queste le parole dell’avvocato Gentile intervistato da Lazio Family dopo la notizia di stamattina di Bielsa vicino alla panchina della Selecciòn: “Eravamo a conoscenza del fatto che Bielsa, a chi lo aveva contattato per la panchina della Nazionale, avesse dato come limite venerdì 8 luglio. Avuta la conferma da parte dell’Argentina, ha scritto la lettere per liberarsi dalla Lazio, missiva inviata il 7 luglio. Andremo avanti con la causa, ancora più convinti con quanto accaduto oggi. Ovviamente il presidente Lotito, da consigliere federale, chiederà al presidente Tavecchio di intervenire presso l’Afa per approfondire la vicenda e chiedere chiarimenti. Andremo davanti al giudice del Lavoro per risarcimento danni, se lui non si presentasse e se la Lazio, alla fine, vincesse la causa, noi ci rivolgeremmo al giudice argentino per far valere i nostri diritti”.

Secondo quanto riportato da Sky Sport 24 in mattinata, Marcelo Bielsa si sarebbe accordato per guidare l’Argentina nel prossimo biennio, quello che porterà al Mondiale di Russia 2018. Una notizia che sarebbe clamorosa, considerando che nel comunicato tramite il quale spiegava la sua rinuncia alla Lazio, Bielsa specificava testualmente: “E’ importante chiarire che non ho in mano alcuna offerta di lavoro.Non certo una consolazione per i supporters biancocelesti, che si è ritrovato a fare i conti con la conferma dell’ex Primavera Simone Inzaghi dopo mesi di trattative, presunte o reali, con grandi allenatori. Ma un tassello che conferma come in questa vicenda nessuno, ma proprio nessuno, ha avuto il minimo rispetto del tifoso laziale.

Fabio Belli

Lazio in lutto: morto Benincasa, ‘padre’ dell’aquila stilizzata

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La Lazio è in lutto: è morto infatti Cesare Benincasa, padre e creatore dell’aquila stilizzata. I funerali si terranno oggi a Firenze. Benincasa insieme a Piercarlo Resta e Furio Valcareggi (figlio dell’ex ct azzurro Ferruccio, ndr) fondò la Marksport, una società di marketing sportivo che negli Anni ’80 si incaricò di progettare marchi sportivi e d’immagine, realizzandoli in forma stilizzata. Nel 1982 il responsabile dell’ immagine e dello sviluppo del marchio della Lazio, Federico Fabiani, colpito dalla fantasia grafica dell’azienda, ne mise in contatto i vertici con il presidente biancoceleste Casoni.

A dare notizia della scomparsa lo scrittore Emiliano Foglia, che in un lungo post su Facebook ha riportato proprio le parole di Benincasa a proposito del simbolo della squadra biancoceleste: «L’aquila è un rapace, che evoca in tutti noi un senso di forza e fierezza che la rendono affascinante e temibile. In forma stilizzata doveva essere un simbolo dall’ impatto quasi aggressivo, un’impronta nata dalla necessità di riprodurre il logo ovunque, anche su una penna o sulle ciabatte da mare. È questa sua realizzazione avveniristica a renderlo immortale e senza tempo. Sì, è datato, perché si tratta di un logo degli Anni ‘80, ma si potrebbe ideare anche ai nostri giorni. Non si trattava di realizzare soltanto il marchio, venne reinventata l’immagine della Lazio, aggiungendo sotto l’aquila il logotipo Lazio». Un’idea suggestiva e straordinaria che ancora oggi fa breccia nel cuore di tutti i tifosi laziali. Naturalmente alla famiglia vanno le più sentite condoglianze da parte della redazione di Laziochannel.it

Lotito su Bielsa: “Avevamo invocato Pascoli, ci siamo ritrovati Machiavelli…”

Il presidente della Lazio Claudio Lotito è tornato sulla vicenda Bielsa:

«La quantificazione dei danni la farà l’avvocato. Vede perché non bisogna parlare? Perché poi il giorno dopo escono fuori delle cose che non sono veritiere oppure che ti vengono messe in bocca. Ogni giorno esce una nuova versione. Quel contratto è depositato in Figc e in Lega, io non dico niente, potete andare e reperirlo. Dico solo che l’ operazione per ingaggiare Bielsa è stato un atto d’amore nei confronti della tifoseria, con lui avevamo impostato la logica pascoliana del fanciullino: dicevano che la Lazio non fa più sognare e noi avevamo risposto così, scegliendo uno di fama e di spessore internazionale. Avete visto, no, che cosa avevamo messo in piedi? E poi continuano a chiamarmi Lotirchio… Se uno va a leggere il contratto mi dice, “Ah Loti’, ma che hai fatto? Sei impazzito?”. Eravamo pronti a un grosso sacrificio, stavamo superando anche tutti i problemi di carattere tecnico. Io con Bilesa non ho neanche mai parlato direttamente di persona, l’ho visto solo una volta in vita mia: ho delegato tutto a Calveri che era riuscito a risolvere ogni questione e i suoi desiderata. Ma anche senza Bielsa porteremo avanti gli investimenti necessari per migliorare la squadra. Gli acquisti ci saranno e andremo avanti con Inzaghi. Con Bielsa volevamo dare una scossa all’ambiente, tutto il club era compatto su questa decisione, purtroppo non è andata bene: avevamo invocato Pascoli, ci siamo ritrovati Machiavelli».

Il patron biancazzurro, nell’intervista riportata da Libero, ha anche commentato lo scontro con i giornalisti in conferenza stampa sabato scorso:

«Io non parlo con la stampa da un anno e mezzo: quella che si è alzata e se ne è andata è gente che sarà richiamata all’Ordine, a livello deontologico, dov’è il problema? Allora è inutile che facciamo la conferenza stampa… io ho partecipato in qualità di presidente della Lazio, era una giornata istituzionale. Ha parlato il ds Tare, ha parlato l’avvocato Gentile e hanno spiegato tutto. Chi era presente sapeva già in partenza che non avrei risposto alle domande, io ero là per chiudere e dare un giusto segnale di rappresentanza del club. Non sono obbligato a rispondere, qual è il problema? In fondo sono il padrone di casa e avevo avvisato che non ci sarebbero state domande da fare perché non ri-spon-do. Chi c’era ha protestato perché voleva fare altre cose, i loro attacchi vanno avanti da tempo. I soggetti sono sempre gli stessi, che fra l’ altro non annovero neanche nell’elenco dei giornalisti, il livello mio è completamente diverso, non posso parlare con questa gente».

Quella di Tare un’ammissione di colpa ma paga solo la Lazio

Alla fine non si sa se è meglio ridere o piangere. La Lazio ci ha messo due mesi per annunciare il suo nuovo allenatore, che poi tanto nuovo non è dato che alla fine è magicamente rispuntato Simone Inzaghi.

Nulla da biasimargli, quanti di noi al suo posto avrebbero rifiutato? Anche perché se avesse detto no alla Lazio, pensate che Lotito gli avrebbe permesso di allenare la Salernitana? Una volta saltato Bielsa Inzaghi era l’unica e probabilmente la migliore soluzione possibile. Nessun altro allenatore esperto avrebbe deciso di prendersi la responsabilità di gestire una squadra di cui lista convocati e obiettivi di mercato era stata decisa da un altro allenatore.

TARE SAPEVA DELL’AUT-AUT DI BIELSA

Detto questo, torniamo a due giorni fa, alla conferenza stampa di Tare in cui ha spiegato la sua versione dei fatti sulla questione Bielsa. In realtà quello che ha detto il dirigente albanese, non è stato altro che un’ammissione di colpa. Ma sì, analizzate bene il tutto. Tare ha rivelato che nelle lettere che Bielsa continuava a mandare dall’Argentina, pretendeva 4 acquisti da prendere entro il 5 luglio. Quindi, pur volendo credere all’avvocato Gentile che sul contratto questa clausola di mercato non ci fosse – ma anche qui è tutto da verificare perché in conferenza il legale biancoceleste ha letto 30 righe di contratto a fronte di 30 pagine – Tare e Lotito sapevano bene quali erano le condizioni imposte dall’allenatore. Allora perché affermano che il 7 luglio sono rimasti esterrefatti quando hanno appreso che Bielsa non sarebbe venuto a Roma? I dubbi su Bielsa c’erano e ci sono sempre stati, non a caso Inzaghi non era stato ufficializzato nonostante fosse d’accordo con la Salernitana già da metà giugno.

MISTER L’ARAGOSTA E’ FINITA, SE FAMO DU SPAGHI?

Tare ha poi svelato i 4 acquisti richiesti da Bielsa, ovvero: Mannana, Morel, Llorente (non Fernando, ma un omonimo sconosciuto 22enne) e Rodrigo Caio. Guarda caso, tutti questi giocatori, per un motivo o per l’altro, sono saltati, ma in compenso Tare aveva in pugno il suo connazionale Ajeti ed era vicinissimo a chiudere per Valencia. In parole povere gli unici due giocatori che il Loco non aveva chiesto ma che Tare aveva inserito nella lista degli acquisti. Ok, ammettiamo pure che Tare avesse avuto il placet da Bielsa a prendere quei giocatori, è normale che poi il tecnico argentino si sia inalberato nel notare che “casualmente” andavano in porto soltanto i nomi segnalati dal ds. E’ come se al ristorante ordinate l’aragosta e il cameriere poi vi porta gli spaghetti dal giorno prima. Voi li mangereste? Così come Bielsa non si è mangiato le motivazioni che gli ha dato Tare. D’altronde non aveva mica chiesto Ibrahimovic, Messi, Iniesta e Ronaldo. Erano 4 giocatori assolutamente alla portata della Lazio e che nessuno di questi sia venuto fa pensare.

ALTRO CHE PAPERO, QUI E’ PAPERISSIMA

La goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha portato a una “discussione accesa” (per usare le parole di Tare) tra Bielsa e il direttore sportivo della Lazio è stato il mancato arrivo di Pato. “Prendilo a ogni costo” aveva imposto il Loco e il dirigente albanese si era subito messo all’opera con l’agente del papero. Parliamo di un giocatore in rotta col club, che pochi giorni prima il presidente del Corinthias aveva definito un cattivo affare. Insomma, Tare non solo non l’ha convinto a lasciare il Corinthias, ma addirittura l’ha convinto a restare altri 5 mesi. Roba da grosse risate (o forse no). “Mi spiace ma resto in Brasile per motivi familiari”, avrebbe detto l’ex attaccante del Milan. Scommettiamo che a gennaio lo vedremo incredibilmente tornare in Europa?

REJA DOCET

D’altronde non è la prima volta che l’allenatore della Lazio chiede un giocatore e il ds gliene porta un altro. Torniamo indietro col tempo, a gennaio del 2012. La Lazio ha chiuso il 2011 al quarto posto a -4 punti dalla capolista Juventus. La squadra è a pezzi, ha molti infortunati tra cui Marchetti, Mauri e Brocchi. In più la società decide inspiegabilmente di vendere Cissè. Reja chiede due rinforzi titolari, uno a centrocampo e uno in attacco: più precisamente chiede Guarin e Nilmar. Il primo va a finire all’Inter dopo un mese di trattative con la Lazio, e anche Nilmar non arriverà mai, ma al suo posto arriva Alfaro. Reja venuto a sapere che l’agente di Candreva è all’Ata hotel in cerca di una squadra, lo segnala a Tare che lo prende in prestito. Cosa vi ricorda? Cinque anni fa come oggi. Tare ha sempre deciso di testa sua, andando spesso contro le richieste dell’allenatore. In questo caso, senza dover spiattellare ai 4 venti quanto avvenuto, sarebbe bastato che chiedesse scusa. “Mi spiace, non sono stato all’altezza del mio ruolo, Mi dimetto”, avrebbe dovuto dire. Ma così sarebbe stato troppo facile, meglio prendersela con l’allenatore sottolineando che il suo soprannome non è casuale. E intanto alla Lazio cambiano allenatori e giocatori, tutti pagano fallimenti di cui non sono pienamente responsabili. Tutti tranne Tare, unico sempre saldo al timone nonostante il bilancio dell’ultimo decennio sia prevalentemente negativo.

Fabrizio Piepoli

CALCIOMERCATO – Dalla Spagna sicuri: oggi si chiude per Adriano alla Lazio

Si preannuncia una settimana importante, quella che inizierà oggi, per la Lazio. Non solo dovrebbe esserci l’attesa fumata bianca per Valencia ma dalla Spagna, il portale spagnolo Sport, parla di un accordo raggiunto nel week-end tra le tra le società per portare Adriano (finalmente) in biancoceleste.

Sembrava fosse stato abbandonato definitivamente per puntare sul giovane Lukaku, ma dalla Spagna sono sicuri che invece l’operazione è tutt’altro che abbandonata. Il costo dell’operazione, dovrebbe aggirarsi intorno agli 1,8 milioni. Il terzino dovrebbe sbarcare nella Capitale in questo inizio settimana per poi raggiungere il resto della squadra nel ritiro di Auronzo di Cadore. Qualora la notizia fosse confermata porterebbe una piccola nota di positività dopo che nelle ultime 48 ore sono circolate tante (troppe) notizie negative.

Nuova settimana, vecchie trattative. Il punto sul mercato biancoceleste…

Inzaghi è stato categorico “La rosa va rinforzata”: non avrà la stessa cassa di risonanza di Bielsa ma è comunque una dichiarazione importante e che va assolutamente soddisfatta. Tare è al lavoro:

VALENCIA – Entro le prossime 24-48 ore l’affare Enner Valencia potrebbe chiudersi. Dopo aver essersi visto rifiutare l’offerta di 2 milioni di prestito e 10 per il riscatto obbligatorio tra un anno, Lotito è pronto a mettere sul piatto i quasi 13 milioni richiesti per il riscatto del giocatore dell’Ecuador. Come si apprende dalle pagine de “Il Corriere dello Sport“, il West Ham gioca al rialzo per le diverse richieste da Cina e Russia, ma Valencia vuole solo la Lazio. Per questo dell’Inghilterra filtra ottimismo.

RODRIGO CAIO – C’è grande fiducia anche di portare a Roma Rodrigo Caio. Solo dopo le Olimpiadi però, il brasiliano arriverà per 10 milioni più bonus.

LUKAKU JR. – Altro colpo da poter piazzare sulla fascia è Jordan Lukaku, che dopo le vacanze non farà ritorno all’Ostende. La Lazio lo vuole e per appena 3 milioni sta definendo il suo acquisto. E Adriano? Ci sono novità importanti (leggi qui).

THAUVIN VIENE O NO?- La trattativa Candreva-Napoli ha subito un rallentamento. C’è ancora in ballo la questione dei diritti d’immagine oltre alcune richieste economiche che non riescono a far chiudere la trattativa. Il tutto si ripercuote inevitabilmente sulla Lazio, che ha già bloccato Florian Thauvin grazie all’intermediario Ferrari. Il francese però non aspetterà all’infinito, meglio muoversi se non si vogliono fare altre figuracce…

Grandi novità nel palinsesto Sky della prossima stagione

Un palinsesto Sky più ricco per le prossime tre stagioni. Ai già presenti tornei – Liga, Bundesliga, Serie A, Eredivise ed Europa League – si aggiungono anche la Premier League e la Coppa d’Africa.

Quella che va a iniziare su Sky Sport è una Premier che si preannuncia più interessante che mai. Dopo quelle svoltesi nella Liga negli anni scorsi – questa volta a Manchester – tornano le sfide tra Mourinho e Guardiola, con Ibrahimovic dalla parte di Mou. Inoltre, altra grande novità, saranno addirittura quattro gli allenatori italiani che siederanno sulle panchine d’oltremanica: Ranieri con il suo Leicester campione in carica, Conte nuovo tecnico del Chelsea, Mazzarri al debutto con il Watford e Guidolin con lo Swansea. Altra grande novità è la Coppa d’Africa, che andrà in onda su Fox Sport.

Jacques Raynaud, vice presidente di Sky Sport, ha dichiarato: “La scorsa stagione è stata la migliore, abbiamo battuto tutti i record: abbiamo registrato quasi 600 milioni di ascolto. Per l’incontro tra Italia e Germania abbiamo avuto una media di ben 3.109.900 spettatori. Cercheremo di fare ancora meglio in una stagione che abbiamo definito ‘total football’. Nelle due piattaforme – Sky e Fox Sport – abbiamo i migliori campionati europei: oltre a Premier, Liga, Bundesliga, Serie A, Eredivise, si aggiungono l’Europa League con il ritorno dell’Inter e l’altra novità della coppa d’Africa. Oltre 2.300 match live, 40 incontri a settimana”. Praticamente manca solo la Champions. E qui Raynaud se la cava con una battuta: “Altrimenti sarebbe stato full football. Confermati tutti i programmi e tutti i talent, unico cambio: a “Sky calcio Club” via Boban, andato alla Fifa, entra Paolo Di Canio che curerà, ovviamente, anche un programma sulla Premier.

Italia Under 21: a settembre si riparte con le qualificazioni all’Europeo

La Nazionale Under 21 tornerà in campo a settembre per riprendere il cammino nelle qualificazioni all’Europeo 2017. Prima in classifica nel Gruppo 2 con quattro punti di vantaggio sulla Slovenia, l’Italia Under 21 il 10 agosto a San Benedetto del Tronto farà il proprio debutto stagionale scendendo in campo in un’amichevole con l’Albania.

Ma è a settembre che si tornerà a fare sul serio. Gli uomini di Luigi Di Biagio sono attesi infatti da un doppio turno casalingo: il 2 settembre alle ore 18.30 a Vicenza affronteranno la Serbia e il 6 alle ore 18.30, a La Spezia, sarà la volta di Andorra. Quattro i precedenti a Vicenza dove gli azzurrini hanno sempre vinto: 4-1 al Portogallo nel 1977, il doppio successo sulla Slovenia nel settembre ’95 e nell’ottobre 2005 (gare vinte entrambe con il risultato di 1-0) contro la Repubblica d’Irlanda del il 13 ottobre 2015 nell’incontro valido per le qualificazioni a Euro 2017. E’ del 21 agosto 2007 l’unico incontro disputato a La Spezia, un’amichevole con la Francia terminata 2-1.

Nessuna cessione per Keita: la società lo ritiene incedibile

AGGIORNAMENTO DELL’ 11/07 ORE 08:00 – Si prospetta un nuovo scontro tra la Lazio e Keita: Il neo Senegalese minaccia di andare via a meno che non gli sia rinnovato il contratto alle sue condizioni (si parla di 1,5 milioni più bonus a stagione fino al 2020). La società però rimane tranquilla – come si apprende dalla rassegna stampa di Radiosei – e ribadisce fortemente che Keita è fuori dal mercato. Lui e Biglia non si cedono (come già aveva dettato Bielsa). Finirà tutto in una bolla di sapone o si prospetta l’ennesimo caso estivo?

AGGIORNAMENTO ORE 20:00 – La figuraccia fatta dalla società nel caso Bielsa ha portato diversi malumori in casa Lazio. Tra questi c’è Keita che già mesi fa aveva chiesto la cessione, salvo poi cambiare idea alla notizia dell’arrivo del Loco sulla panchina biancoceleste. Adesso lo scenario è totalmente cambiato, molti giocatori si sentono presi in giro. Nel pomeriggio ha fatto discutere l’assenza a Fiumicino dell’ex Barcellona, ma Gianluca Di Marzio su Sky Sport ha spiegato che il giocatore ha semplicemente posticipato la sua partenza per Auronzo di due giorni. Ciò nonostante il giocatore ha chiesto la cessione. Due club su di lui: l’Inter in pole e subito dietro la Juventus.

E’ sparito Keita. Il giocatore biancocelese oggi non ha risposto alla convocazione della squadra per la partenza del ritiro di Auronzo di Cadore. Tare e Calveri hanno provato più volte a raggiungere il calciatore tramite telefono, ma il cellulare del ragazzo risultava sempre spento, come riporta la pagina facebook di Radiosei. L’ennesimo caso in casa biancoceleste, quando invece servirebbero pace e tranquillità per iniziare bene l’avvio della prossima stagione.

Materazzi torna sulla storia con Zidane: “Ecco cosa dissi della sorella”

A 10 anni dal trionfo azzurro nei Mondiali 2006 Marco Materazzi racconta ciò che disse a Zinedine Zidane in campo nella finale della competizione.

Tutti ricorderanno la scena con il francese in preda all’ira che colpisce con una testata in pieno petto l’azzurro dopo che quest’ultimo ne aveva offeso le donne della famiglia. Episodio che costò l’espulsione di Zidane e che spianò la strada degli azzurri alla conquista del titolo. “Fui stupido, parlai male di sua sorella ma non di sua madre, come ho letto”, le parole di Materazzi a commento dell’episodio.

Ora Materazzi ha raccontato la sua verità in un libro che uscirà nelle edicole nei prossimi giorni: “Pronunciai parole stupide, ma non tali da provocare una reazione del genere. In qualsiasi campo, da Roma a Napoli, da Milano a Parigi, si sentono cose ben peggiori. La storia è stata raccontata male ed è per questo che ho deciso di pubblicare un libro su quell’episodio, perché tutto il mondo mi ha sempre chiesto cosa avessi mai detto a Zidane per farlo reagire così. Ho parlato di sua sorella, ma non di sua madre come invece ho letto su alcuni giornali. Non avrei mai potuto farlo. Mia madre è morta quando avevo 15 anni e non sarei mai potuto scendere così in basso da insultare la sua. Non ho mai capito come quell’episodio abbia raggiunto certi livelli di notorietà. Spesso, in Italia, i tifosi mi dicono che ho fatto bene a dargli la testata. Questo mi innervosisce, perché sono io quello che alla fine l’ha presa! Zidane? Non gli porto rancore e mai lo farò. Quella frase ha cambiato la mia vita? No, ciò che ha cambiato la mia vita sono stati i due gol”.

MUSICA – Al via la vendita dei biglietti per “Alt in tour”, il nuovo successo di Renato Zero

Nel prossimo autunno Alt in tour, il nuovo lavoro di Renato Zero, verrà ospitato dai più importanti palazzetti italiani. L’artista, reduce dal successo dei tre concerti all’Arena di Verona, a partire da novembre, tornerà protagonista live a Bologna, Torino, Roma, Firenze, Padova e Milano.

Dopo aver incantato il pubblico alle tre serate dello scorso giugno a Verona con i suoi successi di sempre e i brani contenuti nell’album “Alt”, il cantante romano terrà una serie di imperdibili tappe nei palasport, accompagnato dalla sua band e dell’Orchestra Filarmonica della Franciacorta diretta dal Maestro Renato Serio.

Queste le prime date confermate di questa nuova tournée: il 24 e 25 novembre all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno (Bologna), il 28 e 30 al Pala Alpi Tour di Torino, il 6, 7, 9 e 10 dicembre al Pala Lottomatica di Roma, il 16, 17 e 19 al Nelson Mandela Forum di Firenze, il 22 e 23 all’Arena Spettacoli Padova Fiere, il 6, 7 e 9 gennaio 2017 al Mediolanum Forum di Assago (Milano). I biglietti saranno disponibili in prevendita dalle ore 11 di martedì 12 luglio online e nei circuiti abituali.

EURO 2016 FINAL – Le lacrime di CR7, il gol di Eder e il Portogallo è CAMPIONE D’EUROPA

Cala il sipario ad Euro 2016. Alle ore 21.00, allo Stade Saint – Denis, è andata in scena la finalissima tra la Francia e il Portogallo. Tutto il continente aspettava la grande sfida tra i numeri 7 Cristiano Ronaldo da una parte e Griezmann dal’altra. Eppure il Dio del calcio ha voluto un tragico e triste epilogo per CR7. Toccato durissimo da Payet al ginocchio, il fenomeno del portogallo si è arreso poco prima della mezzora, uscendo dal campo in lacrime tra gli applausi di tutto lo stadio.

Nel primo tempo, oltre a questo episodio si è visto ben poco in campo. Squadre tese, partita molto tattica con nessuno che vuole correre il rischio di scoprirsi. Ci hanno provato Griezmann di testa e Sissoko con un bel piatto sinistro, ma Rui Patrico si è fatto sempre trovare pronto. Di contro il Portogallo ha giocato di rimessa, ma l’assenza di Ronaldo nel primo tempo è pesata parecchio.

Nel secondo tempo la musica non cambia. Ritmi blandi e poche emozioni. Slamente al 92esimo arriva il palo di Gignac a Rui Patricio battuto. Si va all’extra time dove arriva al 109′ il gol di Eder. Il potente attaccante del Portogallo lascia partire un preciso destro che trafigge Lloris. Saint – Denis ammutolito. Ronaldo che si traveste da allenatore ed incita i compagni a bordo campo. Brivido finale con Martial, ma il suo tiro è bloccato dalla difesa portoghese. Triplice fischio e PORTOGALLO CAMPIONE D’EUROPA PER LA PRIMA VOLTA NELLA SUA STORIA.

Marco Corsini

PAGELLE E TABELLINO DI PORTOGALLO-FRANCIA

ECCO LE PAGELLE DI PORTOGALLO-FRANCIA

PORTOGALLO

Rui Patricio 8 – Il Migliore. Il portiere dello Sporting Lisbona è l’uomo in più della formazione di Santos. Eccezionali gli interventi su Griezmann, sulle bombe calciate da Sissoko e sul sinistro di Giroud.

Cedric 6 – Il giocatore di origini tedesche è bravo nel bloccare Payet. Coman è più fresco e gli dà maggior filo da torcere ma tutto sommato regge fino all’ultimo.

Pepe 6,5 – Torna titolare nella gara più importante disputando una gara attenta per tutti i novanta minuti di gioco. Fortunato quando, stremato dalla stanchezza, viene saltato da Gignac con il tiro del francesce che si stampa sul palo.

Fonte 7 – Anche stasera è uno dei punti di forza della formazione iberica. Al 30′ è bravo nel tackle che blocca lo spiovente di Sissoko. Presente su tutti i palloni, gioca una grande partita.

R. Guerreiro 6,5 – Forse il miglior esterno basso del torneo anche stasera ci regala una prova davvero impeccabile. Sbaglia ma senza causare danni, quando si perde Griezman che però spreca incredibilmente di testa. Al 107′ è autore di una bellissima punizione a giro che si stampa sulla traversa.

W. Carvalho 6,5 – Da alcuni criticato per la poca velocità, è però un muro posto a guardia della difesa e in alcune circostanze diventa anche il terzo centrale. Giocatore tatticamente importante.

Sanches 5,5 – Il giovane del Bayern Monaco dopo l’uscita di Ronaldo viene spostato più nel vivo del gioco ma ciò nonostante il ragazzo soffre troppo l’esperienza degli avversari. Dal 78′ Eder 7,5 – Una punta vera che rivitalizza il gioco portoghese dando metri e profondità al gioco dei suoi. Al 108′ trova il gol vittoria che regala l’Europeo alla sua nazionale. Ottimo approccio alla partita, il suo ingresso ha sppostato gli equilibri in campo.

Silva 5,5 – Bravo soprattutto nel dare una mano alla difesa, pecca però quando si tratta di dare quel quid in più alla fase offensiva. Dal 67′ Moutinho 5,5 – Sulla falsa della riga del compagno, tocca davvero pochi palloni.

Joao Mario 6,5 – Un po’ in ombra durante la prima parte dell’incontro, quando decide di illuminare la scena ci riesce eccome. Prima con un cross al 43′ e poi nella ripresa con uno spiovente sventato in corner da Umtiti. Con lo scorrere del tempo la sua prestazione s’impreziosisce.

Nani 6,5 – Il guizzo dopo tre minuti di gioco è un segnale incoraggiante ma l’infortunio di CR7 gli complica la vita. Ciò non basta per farlo uscire dalla scena perché è autore di una gara di grande sacrificio e spessore tattico.

Ronaldo 6 – Al decimo viene toccato duro da Payet e poi altri quindici minuti di sofferenza per continuare la gara rimanendo in campo. Nulla da fare per questo fantastico giocatore che, da stasera sarà ancora più nei cuori dei tantissimi fans che lo stimano oltre che per la sue capacità fisiche anche per la sua grandissima umanità. Poteva essere fermato soltanto con una scorrettezza, ma qualcuno aveva già scritto il copione di questa favola contemporanea. Dal 24′ Quaresma 6 – Entra in campo con le foglie di alloro decorate sul capo, stile Giulio Cesare. Non tocca molti palloni ma il suo alto tasso tecnico e la lunga esperienza internazionale lo tengono a galla.

All. Santos 7,5 – Nessun problema di formazione per il bravo mister portoghese che riesce a battere la francia dopo 41 anni. Dopo 3/4 di gara giocati in difesaa è Coraggiosa, Audace nonché Vincente la mossa di gettare nella mischia Eder.

FRANCIA

Lloris 5,5 – Il capitano dei francesi non è mai chiamato in causa durante la prima frazione di gioco. Brivido invece a dieci minuti dal termine del tempo regolamentare quando un cross sbagliato di Nani stava per diventare un gol beffa. Salvato prima dalla traversa cade sul rasoterra non imparabile di Eder.

Sagna 5,5 – Attento sull’out di destra, controlla abbastanza agevolmente i movimenti di Joao Mario. Alla fine dell’incontro risulta troppo timido.

Koscielny 5 – Pulito e preciso, senza il pressing avversario e quindi coi mediani marcati stretti, dimostra di avere qualche limite nel ffar iniziaire l’azione. Stecca l’intervento anche sul cross di Joao Mario che per frotuna sua termina sul fondo. Nel finale cede contro ed Eder che lo mette molto in difficolta.

Umtiti 6 – Ancora una volta viene preferito a Rami e anche attraverso i suoi pestoni (a Quaresma e Nani), cerca di tenere alla larga gli avversari in maglia rossa.

Evra 5,5 – Come in altre occasioni anche stasera lo juventino rimane troppo basso anche quando potrebbe dare la superiorità numerica ai suoi. Nel finale sbaglia anche qualche pallone di troppo.

Pogba 5,5 – Bene nell’interdizione maluccio nella fase offensiva. Qualche passaggio interessante ma il pressing di Sanches e compagni non gli danno modo di ragionare. Al 53′ cerca il colpo da fuori ma la sfera finisce in curva. Nel finale viene anche ammonito per un fallo di frustazione perchè il gol di Eder rovina la festa francese.

Matuidi 6 – Aggressivo sin dalle prime batttute, ruba diversi palloni sulla zona mediana. Offre il solito contributo ma stasera la Francia sbatte contro il muro portoghese.

Sissoko 7 – Il Migliore. Sin dalle prime battute si vede che è in giornata. Proponendosi spesso fra le linee risulta il giocatore più difficile da marcare. Ci prova con due potenti conclusioni (una per tempo), che vengono egregiamente respinte da Rui Patricio. Dal 109′ Martial s.v.

Griezmann 5 – Il talento dell’Atletico Madrid dopo quel gran colpo di testa deviato da Rui Patricio, si eclissa perchè agisce solo per vie centrali, quelle maggiormente presidiate dall’avversario. É forte, ma anche troppo discontinuo. Inoltre la palla goal divorata al 65′ è un errore plateale.

Payet 4 – Il Peggiore. Come contro la Germania, anche stasera Dimitri Payet non è autore di una gara all’altezza della situazione. Molto probabilmente, la sua carriera verrà ricordata soprattutto per quel fallo sporco e nettamente antisportivo ai danni di Cristiano Ronaldo. Un lavoro sporco che qualcuno doveva pur fare per facilitare il match dei transalpini, ma forse forse quella scorrettezza gli si è rivolta contro. Dal 57′ Coman 5,5 – Il suo ingresso dà un po’ di vivacità in più al gioco francese. Al 65′ è delizioso lo spiovente per Griezmann che doveva soltanto colpire meglio quella palla. Dopo un buon inizio si perde per strada.

Giroud 4,5 – Il classico centravanti più utile alla manovra che a realizzare reti. L’impegno non manca ma di fatto non crea particolari problemi alla retroguardia portoghese. Dal 78′ Gignac 6 – Al 91′ colpisce un palo clamoroso, dopo essersi liberato alla grande all’interno di un fazzoletto.

All. Deschamps 5 – Gioca la finale con la formazione al completo sfoderando anche il miglior attacco del torneo. Nel primo tempo gioca prevalentamente sul lato opposto da quello presidiato da Cristiano Ronaldo, però poi non riesce a sfruttare l’handicap dell’avversario. La Francia trova di fronte anche un portiere in stato di grazia ma le corsie esterne dovevano essere sstenute con maggior intensità da Evra e Sagna, inspiegabilmente troppo bassi.

Arbitro: Clattenburg 5,5 – Poteva (doveva) estrarre il cartellino giallo per il fallo di Payet ai danni di Cristiano Ronaldo. Con l’ammonizione rifilata a Credic al 34′ dà l’impressione di essere un poò troppo casalingo. Poco dopo si fa sfuggire anche un pestone di Umtiti ai danni di Quaresma. Giusto il giallo a Joao Mario al 62′ e le successive estratte durante i tempi supplementari.

TABELLINO DI
PORTOGALLO-FRANCIA 1-0

Portogallo (4-1-3-2): Rui Patricio; Cedric, Pepe, Fonte, R. Guerreiro; W. Carvalho; Sanches (dal 78′ Eder), Silva (dal 67′ Moutinho), Joao Mario; Nani, Ronaldo (dal 24′ Quaresma). A disp: Lopes, Eduardo, Ricardo Carvalho, Bruno Alves, Vieirinha, Eliseu, Gomes, Danilo, Rafa Silva. All. Fernando Santos

Francia (4-2-3-1): Lloris; Sagna, Koscielny, Umtiti, Evra; Pogba, Matuidi; Sissoko (dal 109′ Martial), Griezmann, Payet (dal 57′ Coman); Giroud (dal 78′ Gignac). A disp: Mandanda, Costil, Jallet, Digne, Rami, Mangala, Kanté, Cabaye, Schneiderlin. All. Didier Deschamps

Arbitro: Mark Clattenburg (ENG)

Marcatori: 108′ Eder (P)

Ammoniti: 33′ Cedric (P), 62′ Joao Mario (P), 95′ R. Guerreiro (P), 96′ Matuidi (F), 98′ R. Carvalho (P), 106′ Koscielny (F), 122′ Rui Patricio (P)

Espulsi:

Ecco finalmente la lista convocati di Inzaghi. 26 i convocati: c’è pure Felipe Anderson

Il tecnico biancoceleste Simone Inzaghi ha diramato la lista dei convocati per il ritiro di Auronzo di Cadore:

Portieri: Berisha, Borrelli, Strakosha, Vargic

Difensori: Basta, de Vrij, Mauricio, Patric, Germoni, Hoedt, Prce, Radu

Centrocampisti: Cataldi, Felipe Anderson, Oikonomidis, Javorcic, Lulic, Milinkovic, Morrison, Murgia, Onazi

Attaccanti: Keita, Djordjevic, Kishna, Palombi, Lombardi

KEITA NON SI E’ PRESENTATO ALLA PARTENZA PER AURONZO, MA ARRIVERA’ TRA QUALCHE GIORNO>>>CONTINUA

FINALE Euro2016 – Le formazioni ufficiali di Francia-Portogallo

Ci siamo, stasera sapremo la nazione vincitrice di questo Euro2016. Di fronte, Francia-Portogallo. Si sfideranno le due nazioni che hanno perso le ultime finali a cui hanno partecipato: la Francia, con la finale della Coppa del Mondo FIFA 2006 e per il Portogallo, era la finale di Euro 2004 che si è tenuta in Portogallo. Deschamps ha voglia di tornare a trionfare dopo che ha avuto la fortuna di vincere il torneo da giocatore. E vincere in casa, di fronte al proprio pubblico, sarebbe ancora più bello. I portoghesi, invece, vogliono assicurarsi quel titolo sfumato nel 2004 contro la Grecia. Tutto pronto quindi, è CR7 vs Griezmann.

Ecco le formazioni ufficiali:

Francia: Lloris, Sagna, Umtiti, Koscielny, Evra; Pogba, Matuidi, Payet, Sissoko, Griezmann, Giroud. All. Deschamps

Portogallo: Rui Patricio; Cedric, Fonte, Pepe, Guerreiro; Adrien Silva, William Carvalho, Joao Mario, Renato Sanches; Nani, Cristiano Ronaldo. All. Fernando Santos

CALCIOMERCATO – Gentiletti verso Genova

AGGIORNAMENTO DELLE ORE 20 – Sembra finalmente svelato il futuro di Santiago Gentiletti. Il difensore argentino (come riportato in esclusiva dalla nostra redazione) era stato inserito, nonostante il mancato arrivo di Bielsa, insieme a Bisevac nella lista dei cedibili ed ora pare che abbia trovato una sistemazione: secondo quanto riportato da “Lalaziosiamonoi” Santiago Gentiletti è a un passo dal Genoa. L’argentino era entrato nel mirino dei rossoblu già a gennaio, sembrava sul punto di andare via, poi cambiò e idea decise di concludere la stagione a Roma. Ora lo scenario è nuovamente cambiato per lui, ed ecco una nuova avventura. A Genoa dimostrerà il suo valore.

Dopo il caos-Bielsa, la Lazio deve di corsa trovare le soluzioni migliori per creare quella “rosa competitiva” promessa dal presidente Lotito. Non sono acquisti però, dovranno essere fatte anche molte cessioni, per cercare di rifondare una squadra del tutto incapace di fare qualcosa di sensato la scorsa stagione.

Tra i nomi in dubbio c’è anche quello di Santiago Gentiletti, argentino classe 1985 che attende di conoscere quale sarà il suo futuro. Nonostante il mancato arrivo in panchina di Marcelo Bielsa, il futuro del centrale argentino resta in bilico. Il difensore sarebbe certamente partito col Loco in panca, ora invece – secondo Gianlucadimarzio.com – aspetta di capire quali sono le intenzioni di Simone Inzaghi. Sul giocatore c’è l’interesse del San Lorenzo (squadra in cui ha già giocato dal 2012 al 2014), che sarebbe stato pronto a riportarlo in Argentina. Anche il club rossoblù, ora, attende di sapere la decisione della Lazio.

CALCIOMERCATO – L’agente di Felipe Anderson spinge il brasiliano al Chelsea

La questione Olimpiadi ha incrinato il rapporto tra la Lazio e Felipe Andrson. Pare che Inzaghi abbia dato il placet al giocatore per disputare le Olimpiadi, ma la società non si è ancora espressa in merito. Dalla risposta che darà il club al suo numero 10, potrebbero aprirsi nuovi scenari per il futuro.

Intanto ci sono i primi campanelli d’allarme. L’estroso funambolo brasiliano della Lazio ha cambiato agente qualche settimana fa, affidandosi a Giuliano Bertolucci. Il partner di Kia Joorachian sta lavorando al trasferimento in Premier League di FA10, riporta Gazzamercato.it, il portale di mercato della Gazzetta dello Sport. Uno scenario avallato dal calciatore classe ’93, che vorrebbe lasciare i biancocelesti. Su Anderson c’è l’interesse del Chelsea, club molto vicino al duo Bertolucci-Kia…

INTANTO SCOPPIA IL GIALLO KEITA>>>CONTINUA A LEGGERE

CALCIOMERCATO – Isla snobba la Lazio. Marotta: “Sarebbe venuto solo se…”

Senza Bielsa cambia totalmente il mercato biancoceleste. Tanti erano i nomi sulla lista dei desideri del Loco e forse soltanto alcuni arriveranno comunque alla Lazio (vedi Valencia e Rodrigo Caio). Tra i nomi tanto desiderati dal tecnico argentino c’era anche il terzino cileno della Juventus per Mauricio Isla, con una prima offerta (rifiutata) pari a cinque milioni di euro. Senza Bielsa, l’esterno cileno non arriverà alla Lazio, come spiega l’ad bianconero, Beppe Marotta ai microfoni di ‘El Mercurio’:

“Siamo alla ricerca di una squadra per Mauricio, il giocatore cileno non rientra nel progetto tecnico della Juventus e non giocherà con noi. C’era una grande possibilità che potesse giocare nella Lazio, ma se fosse arrivato Bielsa: non è arrivato e il trasferimento di Isla si è complicato. Le carte in tavola sono visibilmente cambiate: “E’ quasi fatta per il trasferimento di Isla alla Fiorentina, la trattativa è in fase avanzata. Ci siamo quasi. Con il Siviglia non c’è niente”.

ESCLUSIVA – Cambio di gerarchie tra i portieri

Secondo quanto raccolto dalla nostra redazione, Simone Inzaghi è deciso a puntare su Etrit Berisha come portiere titolare nella prossima stagione. Come vi avevamo anticipato settimane fa, Marchetti è stato messo sul mercato, qui spiegato il motivo del perché Bielsa aveva richiesto Mandanda, probabilmente non convinto dell’albanese. Tuttavia, Berisha gode della stima del preparatore portieri Grigioni che ha consigliato Inzaghi di lanciarlo come titolare nella prossima stagione. Una decisione che sicuramente farà storcere il naso a molti laziali che non vedono di buon occhio il portiere della nazionale albanese, che anche nell’ultimo Europeo ha mostrato le sue lacune tattiche. Il secondo sarà invece Vargic, terzo portiere della Croazia e fortemente voluto dal ds Tare. Infine, il terzo portiere potrebbe essere Strakosha, tornato alla base dopo un anno di panchina a Salerno. Il sogno di vedere Guido Guerrieri esordire con la maglia della Lazio in serie A per il momento resterà tale, il giocatore andrà al Trapani, probabilmente seguito da un’altra promessa biancoceleste ovvero Luca Crecco.

LEGGI LE IDEE TATTICHE DI INZAGHI PER LA PROSSIMA STAGIONE

UFFICIALE – Brocchi nuovo allenatore del Brescia. Frecciata al Milan durante la presentazione

Dopo essere rimasto alla guida del Milan per poche settimane, terminando il campionato al settimo posto e avendo perso la finale di Coppa Italia con la Juventus, Christian Brocchi, il 30 giugno è stato sollevato dall’incarico ed al suo posto i rossoneri hanno preferito puntare su Vincenzo Montella.

Per Brocchi però, dopo pochi giorni di riposo, si presenta una nuova occasione. Il tecnico infatti ha la possibilità di ripartire sin da subito alla guida del Brescia, in serie B, con l’obiettivo di riconquistare già da questa stagione il ritorno nella serie maggiore.

Nel corso della conferenza di presentazione tenutasi oggi, l’ex tecnico rossonero, non ha risparmiato una frecciatina alla sua vecchia squadra: “Sarò sempre riconoscente nei confronti del Milan, devo solo ringraziarli per il percorso che ho potuto fare in rossonero. La scelta che ho preso di cambiare strada è stata per il bene del club, di Berlusconi e anche mio. Ma non ho nessun rancore. Sentire fiducia intorno a se, capire che non ci sono preclusioni nei tuoi confronti, è fondamentale. Cambiare era la cosa più logica da fare. Mi spiace non essere riuscito a farmi conoscere fino in fondo. Ora riparto da Brescia. Non devo dimostrare niente a nessuno se non a me stesso e alle persone che qui hanno creduto in me”. Domani la prima doppia seduta di allenamento.