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AURONZO DAY 8 – Il report della seduta mattutina: confronto Inzaghi-Keita

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È iniziato questa mattina l’ottavo giorno di lavoro in quel di Auronzo di Cadore per la Lazio di Simone Inzaghi. Il programma, per la seduta mattutina, ha previsto passaggi ad un tocco e finalizzazione verso la porta al raggiungimento dei 10 tocchi. Mister Inzaghi ha sollecitato i suoi ragazzi soprattutto sulla fase realizzativa, i cui risultati finora hanno tutt’altro che soddisfatto il tecnico piacentino. Assenti Morrison, de Vrij, Lombardi e Kishna che hanno svolto lavoro differenziato in palestra. Kishna è stato impegnato anche sulla sabbia adiacente al campo.

Da segnalare, al termine dell’allenamento, un colloquio tra Inzaghi e Keita: un confronto a bordocampo durato  circa 15 minuti, in cui i due, ai quali si è unito in un secondo momento anche il vice Farris, si sono scambiati le rispettive opinioni su questi primi giorni di ritiro. Il gruppo si ritroverà allo Zandegiacomo oggi pomeriggio alle 17,30 per la sessione pomeridiana.

Germoni, l’ag: “Il ritiro con i big è un sogno per lui. Il futuro? Dipende da…”

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Nonostante la giovanissima età (è un classe 1997), il talento certo non gli manca. Ciò che però è ancora incerto per Luca Germoni è il futuro, al momento in bilico tra la casacca della Lazio e la ricerca di nuova fortuna altrove. A proposito di ciò e dell’esperienza del ragazzo con i ‘big’ biancocelesti in quel di Auronzo di Cadore, ai microfoni di ‘Gianlucadimarzio.com’ è intervenuto l’agente del giocatore, Danilo Caravello:

Inzaghi lo stima molto, specie dopo avergli cambiato ruolo: all’inizio giocava in mezzo, poi il mister l’ha spostato in difesa, come terzino. Un ruolo in cui si è imposto, arrivando anche in Nazionale, e dove ancora oggi continua a giocare. È un ragazzo davvero umile, sa che la strada è lunga e che bisogna lavorare molto. Si sta impegnando al massimo per cercare di capire i segreti che può avere la Serie A. Lui, come altri, in particolare cerca di capire i segreti dai pari ruolo. Per lui è un sogno essere ad Auronzo: ha svolto tutta la trafila nelle giovanili, gioca nella squadra di cui è tifoso. Stare coi grandi è un’ esperienza incredibile. Si fa voler bene da tutti, ha un bel rapporto anche coi più grandi. Con la squadra si trova bene. Futuro? Vediamo, dipende anche dai giocatori che arriveranno. Penso che i giovani abbiano bisogno di giocare il più possibile, soprattutto per crescere. Vediamo cosa accadrà”.

FLOP 10 DI LOTITO – Tutte le figuracce pre-Bielsa del patron della Lazio

La questione Bielsa ha causato un vero e proprio terremoto in casa Lazio o per citare Federsupporter “una rivoluzione”. Il popolo laziale è stufo di quasi 12 anni di figuracce e litigi che il presidente Lotito ha collezionato nell’arco della sua gestione societaria.

Bielsa non è che l’ultimo di una serie di flop che hanno messo in cattiva luce la Lazio agli occhi di tutto il mondo. Proviamo a ricordare i 10 casi più eclatanti avvenuti prima di Bielsa ordinati cronologicamente.

TIRO MANCINI

Siamo nel 2004, Roberto Mancini ha da poco lasciato la Capitale per trasferirsi a Milano. Lotito è appena diventato presidente della Lazio e si rifiuta di pagargli gli stipendi arretrati di maggio e giugno più il premio per aver vinto la Coppa Italia. Altresì Lotito attacca il Mancio, a sua detta reo di aver fatto pressioni a Cesar e Stam per andare all’Inter con lui. L’ex allenatore biancoceleste fa una vertenza alla Lazio e il collegio arbitrale costringe la società a pagare 900mila euro. E’ la prima sconfitta di una lunga serie. Qualche mese fa, Mancini accostato alla panchina della Nazionale ha dichiarato: “Non mi chiamerà mai una Federazione nelle mani di Lotito”.

LA PRIMA CAUSA DI MOBBING NON SI SCORDA MAI

Nello stesso anno, Lotito incolpa Paolo Negro, Giuseppe Pancaro e Dino Baggio di avere stipendi troppo alti, loro si rifiutano perché già economicamente penalizzati dal piano Baraldi e pertanto vengono messi fuori rosa.  La risposta di quei tre non si fa attendere e denunciano la società per mobbing. Lotito perde la causa. Il risarcimento che ricevono è pari a 5 milioni e 109.000 euro complessivi. Lotito ne esce sconfitto ma a pagare le spese è la Lazio.

Qualche anno dopo Negro al quotidiano Il Tempo racconta: “In quel periodo ho mandato giù molti bocconi amari. Venivo usato come barriera umana, io e Dino Baggio ci allenavamo da soli, in campo quando gli altri erano in palestra e viceversa. Non conosco i motivi di questi suoi atteggiamenti, Lotito perde sempre nuovi giocatori a parametro zero pagando indennizzi altissimi. L’Aic dovrebbe aprire gli occhi e fare di più, certi iscritti non hanno la tutela giusta. Per me lasciare la Lazio è stato un trauma. Io la Lazio ce l’ho dentro, avrei voluto spendere il resto della vita per questi colori”.

Nel 2005 è la volta di Mutarelli, Bonetto e Manfredini. Il centrocampista ivoriano vince l’arbitrato, la Lazio è condannata a pagare 80 mila euro. Mutarelli chiede lo svincolo alla Lega e ottiene un indennizzo di 180 mila euro, Bonetto ne ottiene 45 mila.

L’AVVOCATO DIFENSORE

Lotito ci riprova e nel 2008 tocca a Guglielmo Stendardo. Il tutto nasce dopo un litigio del difensore con Delio Rossi nel dicembre del 2008, quando l’allora tecnico biancoceleste lo esclude dall’undici titolare contro il Real Madrid in Champions League. La società si schiera con l’allenatore e mette sul mercato il difensore che a gennaio passa alla Juventus in prestito per 6 mesi. Qui lo sliding doors della carriera di Stendardo, i bianconeri a fine stagione decidono di riscattarlo, ma Lotito spara alto chiedendo 12 mln. Il giocatore torna alla Lazio e, dopo una breve parentesi a Lecce, inizia il suo supplizio biancoceleste. Le cose peggiorano drasticamente con l’arrivo di Ballardini, in cui Stendardo viene inserito in quel gruppo di esodati capeggiato da Ledesma che la società non riesce a vendere ma a cui non permette neanche di allenarsi con la prima squadra.

Due anni fa il difensore partenopeo ha lasciato il club capitolino con una causa di mobbing vinta e un risarcimento di 900mila euro che ha poi donato in beneficenza. In un’intervista al mensile Calcio 2000 ha dichiarato: “Se dovessi difendere Lotito? Sarebbe una battaglia persa perché è indifendibile. In questo caso ci troviamo di fronte ad una persona particolare, in cui il delirio di onnipotenza è protagonista assoluto”.

PROBLEMI SULL’ASSE ROMA-BERLINO

Estate del 2009, i laziali si aspettano il salto di qualità dopo 5 anni di ignavia. La vittoria della Coppa Italia ai rigori contro la Sampdoria ha dato nuova speranza al popolo laziale per un futuro più luminoso, fomentato anche dagli appelli lanciati dalla società. Ci si aspettano grossi colpi sul mercato, ma l’unico nome di grido è quello di Julio Cruz, ex Inter sul viale del tramonto. Si parla anche dell’arrivo di Rasmus Bengtsoon, giovane promessa svedese, in scadenza di contratto col Trelleborgs. Ma quando tutti si aspettano l’annuncio della Lazio, arriva quello dell’Hertha Berlino che ufficializza il giocatore.

Lotito giura e spergiura che la società ha la copia del contratto firmato di Bengtsson.” Io penso che il giocatore voglia venire alla Lazio, altrimenti non finirà qui. A Ca­brera ho fatto anche una lettera per le sue spettan­ze”, spiega Lotito che promette di mandare un esposto alla Fifa per denunciare il giocatore e il suo agente Oliver Cabrera. L’intento è quello di ottenere una squalifica dei due e un risarcimento alla Lazio. Il manager di Bengtsson si difende in questo modo: “Avevamo una trattativa con la società italiana ma siamo stati trattati con poco rispetto. Sembrava che avessero molte cose da fare quando siamo giunti a Roma. Ci hanno fatto aspettare tre o quattro ore e poi non ci hanno prenotato neanche una camera d’albergo. Alla fine abbiamo deciso di lasciare stare“.

E’ solo la prima di una lunga serie di litigi coi procuratori. Del caso Bengtsson non se ne saprà più nulla, di certo il giocatore non ha mai ricevuto nessuna squalifica. E il contratto firmato di cui Lotito diceva di possedere le copie non l’ha mai visto nessuno.

MACEDONIA INDIGESTA

“È la fine di un incubo. Sono andato via da una persona che mi ha fatto malissimo”. Queste le parole di Goran Pandev datate 23 dicembre 2009 dopo la sentenza del collegio arbitrale della Lega che libera il macedone dagli obblighi contrattuali e condanna la società Lazio a pagare come risarcimento danni 160mila euro più le spese legali. Un grido di liberazione quello dell’ex attaccante biancoceleste che aveva fatto causa alla Lazio per mobbing. “Mi dispiace per la Lazio, e peri i tifosi biancocelesti. Lotito e Tare – che sa solo fare le multe – non meritano di guidare una società prestigiosa come questa. Sono stato trattato in maniera vergognosa”, lo sfogo di Pandev. Lotito, che non aveva potuto finire di assistere alla causa in quanto cacciato dall’aula, promette: “Non finisce qui”.

E infatti 4 anni dopo il Tribunale di Milano, Sezione Lavoro, respinge il ricorso proposto dalla S.S. Lazio S.p.a. avverso il lodo del Collegio Arbitrale che, alla fine di dicembre 2009, dichiarò risolto il contratto con Goran Pandev. Altresì la Lazio viene condannata a pagare a Pandev ulteriori 10.000,00 euro, oltre accessori di legge, quale rimborso delle spese legali. In questa storia ne esce malissimo Lotito, la Lazio ma soprattutto Ballardini che all’epoca aveva giurato dinanzi al collegio arbitrale di aver deciso personalmente e senza pressioni dalla società di mettere fuori rosa Pandev, salvo poi rimangiarsi tutto in seguito.

GRASSOPHER CHE COLA

Il 2009 è un anno “magico” per Lotito e dopo i contenziosi con Bengtsson, Pandev e Ledesma, si chiude in bellezza con Pajtim Kasami. Un nome che in pochi ricorderanno in quanto è da considerarsi meno di una meteora nella storia biancoceleste. Neanche una partita con la Lazio, né in Primavera né in prima squadra, nonostante il ragazzo all’epoca fosse considerato tra i prospetti più interessanti della sue età.

Tutto per colpa del transfer, mai arrivato a causa di una puerile bega col Grassopher al quale Lotito non ha mai corrisposto l’indennizzo di circa 150.000 franchi  per il premio preparazione. Morale della favola, il centrocampista a dicembre 2009 rescinde il contratto e passa gratuitamente al Bellinzona, salvo poi tornare in Italia nel Palermo 6 mesi dopo. L’agente del centrocampista dichiara: “Pajtim non metterà più piede alla Lazio. Lotito probabilmente è ferito nell’orgoglio ma sa esattamente che il contratto è stato rescisso in modo corretto”.

VACANZE ROMANE

“Lotito è molto vicino alla comunità ebraica, e anche se un pizzico di timore c’è, bisogna sottolineare il lavoro fatto dalla nuova dirigenza biancoceleste, parola di Vittorio Pavoncello, presidente della federazione italiana Maccabi, che commenta così l’arrivo dell’israeliano Eyal Golasa nella Capitale l’1 febbraio del 2010. Mentre Golasa si fa fotografare a Formello con la maglia della Lazio, da Haifa arrivano parole minacciose da parte del padre del ragazzo: “Mio figlio è un disonesto”. In Israele scoppia un caso, Golasa viene dipinto come un traditore che ha lasciato la sua terra natia solo per eludere il servizio militare. Tare rassicura tutti: “Golasa è un giocatore della Lazio, ha firmato un contratto”.

Ovviamente le parole del ds vengono prontamente smentite il 5 febbraio quando il Maccabi con un comunicato spiega: “Eyal si è scusato, e le sue scuse sono state accolte. Il contratto fra di noi resta infatti vincolante. Lui ha compreso di essere stato tratto in errore dai suoi consiglieri, che lo hanno indotto a comportarsi così come ha fatto”. Lotito tuona e dà un ultimatum al giocatore di tornare a Roma entro il 7 febbraio, minacciando di adire per vie legali. E infatti il giocatore rimane ad Haifa per altri 4 anni prima di passare al Paok Salonicco in cui ha giocato fino alla scorsa stagione.

MAMMA LI TURCHI!

“I procuratori sono una malattia del sistema. Una volta stavamo facendo una trattativa per un giocatore. Eravamo nel mio studio. C’erano gli avvocati, c’era il mio direttore sportivo, c’erano il calciatore e il suo procuratore. A un certo punto il procuratore mi dice chiaro e tondo che l’affare si chiude soltanto se io do a lui sette milioni di euro. Sette milioni. Praticamente una tangente. Allora io gli dico: ‘ma che, ti pigli più del ragazzo’? Così guardo il giocatore negli occhi e gli dico: ‘E a te te pare normale, non dici niente?’. Non diceva niente, stava muto. E infatti il suo procuratore, urlando: ‘Certo che sta zitto. Lui non pensa. E’ mio’. Ecco i procuratori sono come i negrieri, sono degli estorsori autorizzati”. Questo un estratto di un’intervista del Foglio a Lotito datata 2 luglio 2014. Il giocatore di cui parla il presidente biancoceleste è Burak Yilmaz.

Ma partiamo dall’inizio: estate del 2013, c’è grande euforia tra la gente laziale dopo la vittoria della Coppa Italia contro i cugini giallorossi. L’ambiente è euforico e Lotito ha la più grande chance di ricucire il rapporto coi tifosi. Il nome di grido è quello di Yilmaz, goleador del Galatasaray. Se ne parla praticamente ogni giorno per tutta l’estate, specie quando l’attaccante viene visto a Roma col suo agente.

Dalla Turchia arriva la voce che il Galatasaray ha accettato l’offerta della Lazio, ma proprio sul più bello, quando tutti si aspettano il suo annuncio, la società ufficializza Brayan Perea che va ad occupare l’unica casella da extracomunitario disponibile. I tifosi insorgono e annunciano una contestazione a Lazio Chievo del 15 settembre, Lotito risponde: “I tifosi hanno mal di pancia? Prendano un Alka-Seltzer”. Inoltre scarica tutta la colpa sull’agente del giocatore e minaccia: “Invierò una lettera dettagliata a Fifa e Uefa, denuncerò il procuratore per estorsione”. Della storia non se n’è saputo più nulla, ovviamente…

NEVER ENDING STORY

Mauro Zarate gioia e delizia dell’era Lotito. Per anni il patron capitolino si è fregiato del colpo Zarate, prelevato dall’Al Sadd a suon di milioni. Maurito è stato l’artefice della prima Coppa Italia della gestione Lotito nel 2009. Di colpo, però, qualcosa si è rotto, dapprima con i vari allenatori biancocelesti e poi con la società. Il 15 dicembre 2012 l’argentino rifiuta la convocazione per la partita contro l’Inter: il giocatore sostiene di essere malato, invece la società è convinta che sia in vacanza alle Maldive. Per queste ragioni viene messo fuori squadra. Da qui inizia una telenovela infinita: dapprima Zarate intenta causa alla Lazio per mobbing, ma la richiesta gli viene respinta dal Collegio Arbirale. Nel 2013 si avvale dell’articolo 14 del regolamento FIFA il quale prevede la possibilità di risolvere unilateralmente il contratto in presenza di una qualunque giusta causa. Svincolatosi dal club capitolino firma per il Velez.

Il 10 luglio 2015 a quasi due anni dopo la rescissione unilaterale del 2013, la Camera di Risoluzione delle controversie della Fifa ha condannato Mauro Zarate e il Velez Sarsfield. Cinque milioni e 300mila euro di penale da versare alla Lazio più gli interessi del 5% accumulati dal settembre 2013 a oggi (circa 600mila euro). Ad oggi la Lazio non ha ancora percepito quella somma di denaro. La sentenza di appello è attesa tra due mesi.

Storia finita? Macché! E’ di ieri la notizia che il direttore sportivo della Lazio, Igli Tare e il segretario generale Armando Calveri sono stati rinviati a giudizio dal gup di Roma per falsa testimonianza. Secondo l’accusa i due avrebbero dichiarato il falso il davanti al Tribunale del lavoro sostenendo che tra il marzo e il giugno del 2013 il calciatore Mauro Zarate non si era allenato presso Formello, quartier generale della Lazio.  Ma non avevano considerato che Maurito aveva ripreso tutti gli allenamenti di quel periodo con un cellulare. E la storia continua…

PETKOVIC MANGIA IL PANETTONE MA VIENE LICENZIATO

Lotito PetkovicAlla fine Vladimir Petkovic è riuscito a mangiarlo il panettone a Capodanno del 2014, ma non ha avuto il tempo di digerirlo perché il 4 gennaio 2014 la Lazio ha comunicato il suo licenziamento per giusta causa. La giusta causa, secondo Lotito, è da attribuirsi alla scelta del tecnico di accettare la nazionale svizzera 6 mesi prima dalla scadenza del suo contratto che lo legava alla Lazio. Il legale dell’allenatore commenta: “Noi prendiamo atto del licenziamento ma, se non dovessero esserci rettifiche, saremo costretti ad adire alle vie legali per ristabilire verità e giustizia e anche per il risarcimento dei danni all’immagine dell’allenatore”.

Udienze su udienze e ancora nessuna conciliazione sul caso Petkovic. Si va verso la fase istruttoria tra le parti al cui centro verte il ricorso dell’ex tecnico della Lazio contro il “licenziamento per giusta causa”. Ricordiamo che  oggetto della controversia è la richiesta da parte dell’attuale CT della Svizzera del pagamento dei sei mesi di stipendio spettanti (tra gennaio e giugno 2014) oltre a un risarcimento danni: il tutto per una cifra di poco superiore al milione di euro.

Fabrizio Piepoli

Ag. Candreva: “Vi spiego perché Antonio vuole lasciare la Lazio. Destinazione? Punto su…”

In attesa di novità dal fronte Inter (oggi dovrebbe esserci un incontro a Milano, a margine dell’assemblea di Lega, con la Lazio, in cui i nerazzurri potrebbero rilanciare l’offerta di 18 milioni più 2 di bonus, al momento distante dalla richiesta di Lotito di 25 cash), l’agente di Antonio Candreva, Federico Pastorello, è tornato a parlare della situazione del suo assistito. Queste le sue parole, ai microfoni di ‘Tele Radio Stereo’:

Antonio, quando arrivò in biancoceleste, dovette registrare anche insulti da parte di alcuni tifosi. Ha conquistato tutti, ma ora anche lui ha capito che è giunto il momento di affrontare nuove sfide. I tifosi non si arrabbino o infastidiscano, perché si tratta di una logica che porta poi i calciatori e le società a prendere di comune accordo determinate decisioni e a separare le rispettive strade. Ciò non significa che ci si debba lasciare male, perché questa esperienza lo ha portato ad avere ottimi rapporti negli anni con presidente, direttore, allenatori, compagni e tifosi. Se dunque si dovesse arrivare all’addio, ci si arriverà con il sorriso sulle labbra. Dove andrà? Alcuni nomi di club sono stati fatti, anche se non amo fare trattative fuori dalle sedi deputate. Antonio comunque, per un’esperienza di vita oltre che professionale, prenderebbe in esame ovviamente anche l’estero. La Premier League? Oggi è il campionato top, quello dove ormai tutti i grandi campioni vogliono andare. Un nome? Punto sul Chelsea“.

Gregucci rescinde con l’Alessandria e torna in serie A

Sfidare il Milan avrà comunque il suo fascino, ma non sarà più né storico né impari: Angelo Gregucci, il tecnico che l’anno scorso ha portato l’Alessandria in semifinale di Coppa Italia (proprio contro i rossoneri), sarà presto il nuovo vice di Roberto Mancini all’Inter. Sono amici di vecchia data, ora lavoreranno insieme, nella speranza (per entrambi) che la situazione resti così com’è e che non ci siano stravolgimenti sulla panchina nerazzurra. Secondo quanto riporta Gazzetta.it, l’ex capitano laziale ha risolto il contratto con l’Alessandria e non volerà con l’Inter in Usa ma allenerà i nazionali a Brunico. 

L’ERBA DEL VICINO – Anche lo spogliatoio della Roma è una polveriera: lite tra Strootman e Manolas

Ieri, in entrambe le sedute di lavoro a Pinzolo, si è vista volare qualche parolina di troppo tra Strootman e Manolas. O, meglio, qualche urlaccio misto a rimproveri da parte dell’olandese al difensore greco. Causa l’atteggiamento dello stesso Manolas, considerato evidentemente svogliato e poco partecipe da parte dell’olandese. Così Strootman l’altro ieri mattina non ha gradito un paio di preziosismi tentati invano da Manolas, mentre nel pomeriggio lo ha rimproverato quando ha chiesto di uscire per un colpetto preso da Di Livio. “Lasciatelo uscire…“, ha urlato Strootman ai compagni. Il mal di pancia del greco è dovuto all’ingaggio, attualmente guadagna 1,3 mln ma ne vorrebbe almeno 3 mln. Lo rivela la Gazzetta dello Sport.

Lotito cambia idea: nessun rinnovo per Mauri. Addio alla Lazio dopo 10 anni!

La storia d’amore tra Mauri e la Lazio lunga dieci anni e 303 gare è giunta ormai al suo epilogo. Secondo quanto riporta il sito lalaziosiamonoi.it, Lotito telefonicamente avrebbe detto all’ex capitano biancoceleste di non volergli rinnovare il contratto. Il centrocampista era stato bocciato da Bielsa, ma con l’arrivo di Simone Inzaghi sperava di essere confermato. Questa volta però non c’è stata la richiamata come accadde un anno fa. Mauri era convinto che arrivasse dato che c’era stata una stretta di mano con Lotito mesi fa che aveva sancito il rinnovo. Ma adesso le cose sono cambiate. Intanto Mauri continua ad allenarsi da solo a Coverciano in cerca di una nuova squadra.

De Vrij, la gioia del ritorno in campo in un tweet. Nuovi numeri per Cataldi, Morrison e Kishna

Grande momento per Stefan de Vrij quando ieri è tornato a calcare un campo di calcio contro il Brasil Team. L’olandese ha espresso tutta la sua gioia su twitter. Intanto cambio di maglia per Cataldi che sceglie la 5 come il suo idolo Zidane al Real Madrid, Morrison prende la numero 11 al posto della numero 7 che va a Kishna. Infine l’ultimo arrivato Vargic avrà la numero 55.

L’ex ct dell’Argentina Menotti su Bielsa: “Ma quale Selecciòn? Ha rifiutato la Lazio perché era insoddisfatto”

 L’ex ct della Selecciòn e attuale dg dell’Independiente César Menotti, ai microfoni de La Nacion, ha detto la sua sul caso Bielsa saltato alla Lazio all’ultimo momento: “E’ sciocco ipotizzare che Bielsa si sia dimesso dalla Lazio per diventare ct dell’Argentina. Ma chi si dimetterebbe per questo? Lo ha fatto perché non era soddisfatto e ha preferito non accettare. Non penso che Bielsa verrà qui”.

EVENTI – Torna Roma Caput Lucis condotto da Ruffini: 3 date con 3 grandi artisti

ROMATornano i Signori del Fuoco di Caput Lucis. Fuoco, colore e musica, in una sfida sensazionale!

Da Valmontone torna a Roma l’appuntamento con l’evento pirotecnico più sensazionale d’Italia: ROMA CAPUT LUCIS, il Festival di Arte Piromusicale, che si terrà dal 21 al 23 Luglio 2016 all’Ippodromo delle Capannelle, storico tempio della musica estiva della Capitale, con un’edizione tutta rinnovata.

A condurre l’avvincente competizione tra le migliori aziende pirotecniche del panorama nazionale sarà l’irresistibile Paolo Ruffini.

Roma-Caput-Lucis-aniProtagonisti del Festival i grandi Maestri pirotecnici italiani, impegnati a realizzare straordinari spettacoli di fuochi d’artificio in perfetta sincronia con la musica, con multi postazioni di lancio, partenze simultanee radiocomandate, grandi batterie di fuochi e fantastiche coreografie di luci e colori che quest’anno, grazie alla diversa location, potranno essere ammirate dalle partenze fino al cielo. Irripetibili opere che regaleranno al pubblico divertimento e meraviglia nell’emozione unica di ammirare, a distanza ravvicinata ma in tutta sicurezza, l’esplosione di tonnellate di fuochi d’artificio che raggiungeranno ampiezze di oltre 200 mt.
Una vetrina d’eccellenza firmata Made in Italy con 6 Aziende in Gara, 2 spettacoli ogni sera, che daranno vita ad uno show straordinario di fuochi d’artificio eseguiti in sincronia con la musica!

La nuova edizione esalterà l’arte pirotecnica abbinata alla musica proponendo tre grandi concerti per il nuovo format del Firevillage:

aprirà il Festival 2016, Giovedì 21 Luglio, il concerto di DOLCENERA con “Le stelle non tremano” tour 2016 alle ore 21.30, a seguire Venerdì 22 Luglio il concerto di PATTY PRAVO con “Eccomi” tour 2016 e Sabato 23 Luglio gli ZERO ASSOLUTO con “Di me e di Te” Live anche questi ultimi alle ore 21.30.

Dopo il concerto, ogni sera, dalle ore 23.30 la Grande Sfida del Fuoco godibile dall’interno del Firevillage con una visione spettacolare…. e il cielo non basterà!

Il Firevillage, il villaggio d’intrattenimento dedicato al pubblico, aprirà ogni sera alle ore 19.00 con giochi per bambini come la pista di pattinaggio sul ghiaccio, la pista dei kart, il simulatore di surf, il cabaret con il magico Alivernini, il dj set di Radio Globo, la Radio Ufficiale, tre grandi concerti, ristorazione e la visione degli spettacoli piromusicali dall’interno della location.

Roma Caput Lucis 2016 propone una fantastica occasione di divertimento per tutti, specialmente le famiglie e i giovani che, oltre ammirare i fuochi d’artificio potranno godere del concerto e divertimento del Firevillage con un unico biglietto ingresso.

Infatti, è prevista la prevendita del biglietto FanTicket di €10 + d.p. per minimo 3 Ticket acquistabili sui circuiti di prevendita autorizzati e l’ingresso gratuito per i bambini fino a 10 anni di età.

Per questa nuova edizione a Roma tornano in Gara 6 grandi squadre pirotecniche:

Giovedì 21 Luglio dalle ore 23.30
PIROTECNICA SAN PIO (Puglia) e FIREWORKS LIETO (Campania)
Venerdì 22 Luglio dalle ore 23.30
ALESSI EVENTS (Marche) e PIROTECNICA ANGELO MEGA (Puglia)
Sabato 23 Luglio dalle ore 23.30
PIROTECNICA SANTA CHIARA (Marche) e RAFFALELE’S FIREWORKS (Lazio)

COME ARRIVARE

 

 

IN AUTO
Occorrono 30 minuti dal centro della città.
Arrivando dal Grande Raccordo Anulare prendere l’uscita 23 “Appio San Giovanni” Via Appia Nuova, direzione Roma.
Coordinate GPS: 41.824677, 12.568445

IN TRENO
Andata. La fermata del treno è Capannelle, a circa 700 metri dalla venue. Il servizio ferroviario FL4 che effettua fermata a Capannelle parte dalla Stazione Termini ed ha come direzioni: Ciampino, Albano Laziale, Frascati, Velletri.
Il tempo impiegato dalla Stazione Termini a Capannelle è di 9 minuti.

Rientro. Sono stati istituiti treni speciali da Capannelle a Roma Termini (tutte le informazioni qui •>)

HOTEL
Per pernottare in città potrete contattare l’agenzia TMC Travel

IN AUTOBUS
La fermata del bus più vicina ( Capannelle – Appia nuova) è distante 100 metri dall’ingresso principale della venue.
I bus che effettuano collegamento presso questa fermata sono:
linea 664 L.go Colli Albani – Cosoleto
linea 654 Lagonegro – Cinecittà
linea notturna n26 L.go Colli Albani – Cosoleto.
Maggiori informazioni su: http://www.atac.roma.it/

Andata:
Metro A fino alla fermata di Cinecittà e autobus di linea n° 654 direzione Lagonegro – fermata Capannelle/Appia Nuova.
Metro A fino Stazione Colli Albani e autobus n° 664 direzione Cosoleto – fermata Capannelle/Appia Nuova.

Ritorno:
Autobus notturni Atac: Linea N 26 dalla fermata Pizzo di Calabria direzioni L.go Colli Albani.

Altro che Street Wiev, meglio Sheep Wiev. La geniale idea delle Isole Faroe

Stanchi di aspettare Google Street View per mappare a 360 gradi il loro territorio, gli abitanti delle isole Faroe hanno fatto da sé. Lo staff dell’ente del turismo ha montato una fotocamera sul dorso di una pecora per scattare immagini del paesaggio e mappare così dal livello stradale alcuni dei punti più suggestivi delle isole che compongono l’arcipelago.

Le foto, con annessa posizione Gps, vengono trasmesse al cellulare di Andreassen, ideatore di questa iniziativa, che le carica su Google Street View. “Ora però abbiamo bisogno di Google”, conclude, perché le pecore non riescono ad arrivare dappertutto. Il team di Sheep View ha già realizzato le immagini panoramiche di cinque siti e ha prodotto il primo video a 360 gradi per esplorare i luoghi come se si fosse sul posto.

SOCIAL – Nuova truffa su Whatsapp. State attenti se vi arriva questo messaggio

“Chi ha visitato il tuo profilo whatsapp?” è questo il messaggio che diversi utilizzatori di whatsapp stanno ricevendo. Il messaggio si riceve da un contatto, anche lui infettato dal virus… Il messaggio contiene un link che contiene il virus. Nel caso riceviate il messaggio cestinatelo e avvertite l’amico che ve lo ha mandato. A riferirlo è la pagina facebook Una vita da social gestita della polizia postale .

Nuovo tecnico per la Lazio nuoto

Nuvo mister per la Lazio Nuoto

Sarà Massimo Tafuro il nuovo tecnico della Lazio Nuoto. Un mister di grande esperienza, legato al mondo Lazio e con un lungo trascorso sia da giocatore che da allenatore biancoceleste. La società ringrazia Pierluigi Formiconi per l’ottimo lavoro svolto e il suo indiscusso legame con la Lazio Nuoto di cui resta un vessillo, squadra per la quale ha accettato di tornare in un momento delicato della stagione.

Pallanuoto-difesa

Le prime parole di Massimo Tafuro: “L’idea è quella di iniziare un percorso con un gruppo da far crescere e maturare grazie anche al supporto di atleti di esperienza e sulla scia del successo in Under 20, una vittoria se vogliamo commuovente per il fortissimo desiderio di ottenerla insieme e per questo mi sento di complimentarmi con Claudio Sebastianutti.

La prima squadra rientrerà in un contesto più ampio nel quale si inseriranno società con le quali creare nuovi rapporti. Sarà un lavoro lungo che potrebbe non produrre risultati nell’immediato. Le difficoltà economiche che riguardano le società che provano a fare sport a Roma non devono rappresentare un problema, farei questa scelta anche se mi trovassi al Recco. Ho allenato la Lazio per diversi anni, sono stato capitano, sono legato a questi colori, per me nella capitale la pallanuoto è la Lazio, un senso di appartenenza che credo sia fondamentale, un valore che deve appartenere a tutti, dal primo ragazzino al presidente. Sono tornato a casa”.

Parole piene zeppe di lazialità che fanno ben sperare sulla stagione ventura.

Dalla nostra redazione i migliori auguri a Massimo Tafuro per una stagione ricca di momenti esaltanti. 

Cataldi: “L’anno scorso ho avuto problemi fuori dal campo”. Poi su Biglia e Keita

Questa la conferenza stampa di Danilo Cataldi:

Ci fai il quadro dei primi giorni di ritiro?

“Stiamo lavorando bene, specie in questa settimana abbiamo fatto un buon allenamento fisico. Stiamo lavorando con intensità anche con la palla. Lo spogliatoio è unito, siamo più o meno gli stessi della scorsa stagione”.

Che ne pensi delle situazioni Felipe Anderson e Keita?

“Sono situazioni che valuta la società”.

L’ambiente è scettico verso la squadra

“Lo scetticismo ci può stare, abbiamo avuto un inizio di stagione un po’ travagliato, un inizio diverso da quello che ci si aspettava, ma poi sarà il campo a parlare, se faremo bene i tifosi ci daranno sicuramente una mano”.

Come si è reinserito Keita? Si è confrontato con voi?

“C’è stato un piccolo confronto, una chiacchierata tra di noi, il gruppo e lo staff. Ha spiegato la sua situazione e ha ripreso gli allenamenti con noi”.

Hai voglia di specializzarti in un ruolo?

“Sì, sarebbe importante sapere il mio ruolo. Io mi alleno, sto dove mi dice il mister e cerco di dare il massimo. Oggi ho fatto un piccolo cambio con Morrison, il mister sta valutando le situazioni. Deciderà il mio ruolo…”

Ti senti pronto per battere i calci piazzati?

“Sì, mi sentirei pronto. Se dovesse capitare qualche calcio piazzato e lo dovessi tirare fuori forse ci sarebbe qualche problema. Se ci sarà Lucas in campo vedremo. Anche lui ha il piede per fare bene da fermo”.

Cosa vuoi dire ai tifosi?

“E’ difficile parlare ora, ci è mancato tutto nella scorsa stagione. Non ne facciamo un mistero. Quando siamo arrivati terzi ci hanno dato una grossa mano. Tante partite, nonostante la stanchezza, con un pubblico del genere gli avversari sentono la pressione. L’anno scorso non è stato positivo”.

Biglia l’hai sentito? Cosa gli consigli per il futuro?

“Non l’ho sentito. Gli ho mandato un messaggio la sera della finale di Coppa America e non mi ha risposto. Gli consiglio di fare quello che si sente. E’ un giocatore di talento e una persona intelligente che saprà cosa fare. Gli auguro ogni bene. Se sarà con noi meglio”.

Cosa ti auguri per la prossima stagione?

“Sicuramente come gruppo dovremo fare qualcosa di più tutti perché sono cambiate tante cose. Se sono andati giocatori e persone importanti nello spogliatoio. Chiedo alla squadra di dare qualcosa in più perché manca il peso di alcuni giocatori. Da me stesso chiedo di confermare quanto fatto due anni fa, di certo non quanto fatto la scorsa stagione. Voglio fare qualcosa di importante per questi colori”.

Ti sei dato una spiegazione alla tua scorsa stagione?

“La scorsa stagione mi è servita, chi non sbaglia non impara. Sono cresciuto. Abbiamo avuto problemi di squadra ma anche io personalmente. Non avrebbe dovuto toccarmi il rendimento della squadre invece ne ho risentito. Ho avuto problemi extra calcio che mi hanno scombussolato. Penso che la brutta scorsa stagione possa darmi lo stimolo per fare qualcosa in più. Speriamo che si possa iniziare già da questa stagione. Doppio ruolo? Ho sempre detto di saper fare meglio la mezzala perché ho sempre giocato in quel ruolo, tranne due anni fa che ho giocato sulla mediana. Questo non vuol dire che io non posso farlo, ma è un ruolo particolare che se non lo si fa in maniera costante è difficile svolgerlo al meglio”.

Perché hai scelto il numero 5?

“L’ho preso a prescindere dal ruolo. Lo volevo già due anni fa ma ce l’aveva Biglia. Poi l’ha preso Braafheid, ora che se n’è andato l’ho preso io. E’ un numero che ho avuto quando ho vinto le finali scudetto e che aveva il mio idolo Zidane”.

Fabrizio Piepoli

Onazi: “Abbiamo solo due competizioni e dobbiamo fare bene. Morrison? Dipende da lui”

Al termine del secondo test amichevole contro il Brasil Soccer Team terminato 6-0 per i biancocelesti, Eddy Onazi è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel:

“Stiamo lavorando per riprendere il ritmo gara, siamo pronti per questa stagione. È importante che la squadra sta giocando bene, quest’anno ci dobbiamo concentrare solo sul campionato e sulla Coppa Italia e vogliamo far bene. Morrison è un bravo ragazzo, dentro il campo ha ottime qualità e spero che in questa stagione faccia quello che deve fare per diventare un giocatore importante per questa Lazio. Come è nata l’idea del rigore a due? Semplice, Ravel me lo ha proposto e lo abbiamo fatto”.

LEGGI IL RISULTATO DEL TEST AMICHEVOLE CONTRO IL BRASIL TEAM

AURONZO – Lazio-Brasil Team, il risultato finale

Si è disputato nel pomeriggio allo Stadio Zandegiacomo di Auronzo l’incontro amichevole tra la Lazio e il Brasil Team Soccer, squadra composta da giocatori brasiliani svincolati. Queste le formazioni.

LAZIO (4-3-3) primo tempo: Berisha; Patric, Mauricio, Hoedt, Radu; Onazi, Murgia, Lulic; Kishna, Djordjevic, Oikonomidis

LAZIO (4-3-3) secondo tempo: Vargic; Basta, de Vrij, Prce, Germoni, Milinkovic, Cataldi, Morrison; Lombardi, Palombi, Oikonomidis (74′ Javorcic) 

A disp.: Borrelli, Strakosha, Keita.
All.: Simone Inzaghi

BRASIL SOCCER TEAM (4-4-2): Merigo (46′ Tomarelli); Ferrari, Botturi (52′ Personi Gianmarco), Ilisei, Goncalves; Metuschi (52′ Personi Giulio), Dias, Maschi (46′ Rebbass), Zanini (52′ D’Amico); Seganfredo (49′ Carvaglio), De Andrade.
A disp.: Simoes, Vilela.
All.: Alberto Pasini

Arbitro Brighini (sez. Bolzano)
Ass.: Betta-Reperro

Marcatori: 32′ Murgia (L), 42′ rig. Oikonomidis (L), 61′ rig. Cataldi (L), 73′, 81′ Lombardi (L), 79′ Palombi (L)

CALCIOMERCATO – Due squadre su Palombi

Simone Palombi, il ventenne attaccante della Primavera laziale attualmente ad Auronzo con la prima squadra di Simone Inzaghi, potrebbe lasciare la Lazio per dare inizio a una nuova avventura con una maglia diversa da quella biancoceleste.

Le 21 reti messe a segno tra campionato e Coppa Italia Primavera hanno attirato sul giocatore le attenzioni di un paio di squadre della serie cadetta. Palombi infatti è finito nelle mire di  Spezia e Frosinone. Il giovane attaccante cresciuto nel vivaio biancoceleste, nel caso dovesse lasciare la Lazio, lo farebbe solo con la formula del prestito dato che la società capitolina punta molto su di lui.

Caso ricorda Nesta: “Era legatissimo alla Lazio. Era tifoso prima che giocatore”

Mimmo Caso ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport dove ha ricordato i tempi trascorsi sulla panchina laziale sottolineando in particolar modo il suo rapporto con Alessandro Nesta, l’indimenticato e sempre amato capitano dei tempi belli dei successi della squadra capitolina.

Caso è stato una guida preziosa per la crescita di Nesta, un rapporto speciale instauratosi tra i due in tre anni di Primavera, durante i quali i giovani biancocelesti vinsero lo scudetto nel 1995 nella finale contro il Perugia: Alessandro ha sempre avuto una grandissima forza di volontà. Mi colpì subito per il suo grado di concentrazione, per la disponibilità, per il desiderio di imparare, per l’applicazione. Si soffermava sempre su quei dettagli che fanno la differenza.

Con Caso in panchina Nesta giocò anche da terzino: «Aveva una struttura muscolare e fisica già formata. Spingeva, copriva, era attento in marcatura. Giocare sulla fascia gli ha permesso di completarsi».

Alessandro, da parte sua, nelle interviste spesso ricorda il suo primo maestro e ciò ovviamente inorgoglisce Caso che ne parla sempre con orgoglio: «In campo aveva la capacità di leggere in anticipo ogni situazione, i movimenti di chi si trovava davanti, gli sviluppi di una partita».

La rete siglata da Nesta nella finale di Coppa Italia contro il Milan sembra la classica ciliegina sulla torta a coronamento di un grande Amore: «Alessandro aveva un legame fortissimo con il club biancoceleste. Era prima tifoso e poi giocatore. E la rete in Coppa Italia, nella sfida decisiva contro il Milan, rappresentò un premio alla sua lazialità, al suo amore per questa squadra».

Mimmo Caso da giocatore fu uno degli eroi della Lazio dei -9. Da tecnico ha avuto il merito di valorizzare diversi talenti non solo Nesta, ma anche Di Vaio, Grandoni, Franceschini, Roma. E inoltre è stato il primo allenatore della Lazio di Lotito. Adesso Caso è fermo in attesa di un’opportunità che lo possa far rientrare nel grande giro: «Ora viaggio, mi aggiorno, vedo tante partite».

Negro neo allenatore dello Spoleto: “Sono contento. Sogno di allenare la Lazio ma con Lotito è impossibile”

Paolo Negro a 44 anni riparte dalla panchina della Voluntas Spoleto e dall’Eccellenza, dove gli spoletini sono retrocessi. L’ex difensore della Lazio (264 presenze con il record di 64 gare nelle competizioni internazionali) si rimette in gioco dopo l’esperienza di un mese e mezzo, l’anno scorso, alla guida del Latina Primavera quando sostituì Mark Iuliano promosso in prima squadra. Queste le sue parole intervistato dal Corriere dello Sport:

“Ho una passione sfrenata per il calcio e non volevo stare fermo. Mi hanno chiamato e appena sono arrivato ho visto che c’era un’aria pulita con le condizioni giuste per fare bene. Non l’avvertivo da parecchio tempo. Sono stato subito colpito, Spoleto oltretutto è bellissima. Serie D? Io voglio arrivare più in alto possibile. L’ho fatto da calciatore e ci provo da allenatore. Stiamo costruendo qualcosa di serio e importante”. Poi su un suo ritorno alla Lazio in futuro, Negro è pessimista:Purtroppo il conflitto che ho avuto quando è arrivato Lotito mi ha chiuso la prospettiva. Mi dispiace non esserci, me ne sono fatto una ragione e si va avanti. Se un giorno si presentasse l’occasione, sarei strafelice”.

Felipe Anderson saluta la Lazio e parte per Rio: “Due giorni intensi. Grazie a tutti”

Giusto il tempo di un caffè sulle tre cime di Lavaredo e Felipe Anderson saluta tutti e parte per la spedizione Olimpica che lo terrà impegnato per tutto agosto. Il numero 10 biancoceleste ha voluto scrivere un tweet per salutare tifosi e squadra: “Un paio di giorni insieme, ma sono stati intensi, grazie ai miei compagni di squadra e tifosi per tutto l’amore e l’affetto”. Con la speranza di ritrovare a settembre un giocatore motivato e voglioso di fare bene con la maglia biancoceleste.