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CINEMA – Il grande regista Pasquale Festa Campanile

Il 28 luglio del 1927 a Melfi, in provincia di Potenza, nasceva Pasquale Festa Campanile. A nove anni si trasferisce con la famiglia a Roma, dove poi comincerà a lavorare come giornalista e critico letterario. Nel 1947 diventa redattore della rivista La Fiera Letteraria, l’anno successivo riceve il premio letterario La Caravella e nel 1951 il premio Marzotto per il giornalismo. Nello stesso periodo si dedica anche alla radio e poi alla televisione.

Nel 1949 inizia a lavorare a Cinecittà come sceneggiatore in Faddija – La legge della vendetta” e nel 1955 torna al cinema per la sceneggiatura de “Gli innamorati”, pellicola che vinse il Nastro d’argento. Nel 1956 collabora a “Poveri ma belli”. L’anno dopo pubblica il suo primo romanzo, La nonna Sabella”, che gli vale i premi Re degli amici e Corrado Alvaro; Dino Risi, talmente preso dal libro ne realizza un film che avrà anche un seguito l’anno successivo (La nipote Sabella”).

Poi arrivano anche le sceneggiature di pellicole prestigiose come Rocco e i suoi fratelli” e Il Gattopardo” di Visconti, La viaccia” di Bolognini e “Le quattro giornate di Napoli” di Nanni Loy. Dal 1963 passa alla regia girando numerosi film spaziando dal drammatico alla commedia all’italiana, dalla satira al film in costume. Arriva al suo esordio alla regia con la collaborazione di Franciosa in Un tentativo sentimentale”, mentre “La costanza della ragione del 1965 è il primo film in cui viene accreditato come unico regista. Dirige altri film come le commedie all’italiana La matriarcadel 1968 e Il merlo maschio del 1971. Nel 1973 porta al cinema “Rugantino”, trasposizione del musical di Garinei e Giovannini, con Celentano protagonista. Celentano sarà protagonista anche in altri suoi film come Qua la mano” del 1980 e Bingo Bongo” nell’82.

Nel 1975 ritorna alla letteratura pubblicando altre opere narrative, alcune poi adattate da lui stesso per lo schermo: La ragazza di Trieste”, Il ladrone”, Conviene far bene l’amore”. Per amore, solo per amore”, che ha vinto anche il Premio Campiello nel 1984, è stato portato sul grande schermo da Giovanni Veronesi nel 1993. Nel 1976 è la volta di “Il soldato di ventura” e l’anno dopo di “Autostop rosso sangue”. Torna alla commedia nel 1978 con Come perdere una moglie e trovare un’amante”, nel 1979 è alla regia di Il corpo della ragassa”. Negli anni ottanta firma Nessuno è perfetto”, Più bello di così si muore”, “Il petomane”.

Il 25 febbraio del 1986 muore a Roma a 58 anni. È stato sposato con la pittrice Anna Salvatore e, per un certo periodo, legato sentimentalmente alle attrici Maria Grazia Spina, Catherine Spaak e Lilli Carati. Quando è deceduto era sposato con Rosalba Mazzamuto che lascia vedova.

INCREDIBILE – Lulic e Keita vengono alle mani in allenamento. Ecco il video!

Neanche il secondo allenamento giornaliero ed è subito necessario l’intervento di Angelo Peruzzi: sono infatti da registrare delle scintille tra Keita e Lulic che hanno un po’ “vivacizzato” la sessione pomeridiana di lavoro. Complice una prima scivolata del bosniaco ai danni di Lukaku, che è stata subito “vendicata” da un entrata scomposta di Keita. Da qui un breve parapiglia con spintoni e critiche tra i due. L’episodio palesa uno grande stato di malessere del senegalese che si vede sempre più lontano dai colori biancocelesti. Ormai il rapporto fra la Lazio e l’ex Barcellona è ormai ai minimi storici e la cessione sta diventando quasi inevitabile. L’esterno della nazionale senegalese ha lasciato il campo prima della fine dell’allenamento saltando la partitella che ha chiuso la seduta.

A parte questo piccolo episodio la seduta si è svolta regolarmente: alle 18 i giocatori a disposizione di Simone Inzaghi sono scesi sul campo del Fersini, dove hanno lavorato in gruppo anche Jordan Lukaku e Dusan Basta (il serbo ha svolto l’intero allenamento). Si è lavorato principalmente con il pallone nella seduta pomeridiana, durata neanche un’ora: dopo il riscaldamento, seguito attentamente dal preparatore Ripert, i calciatori hanno svolto il torello a due tocchi, concentrandosi molto sulla circolazione di palla e sui movimenti per smarcarsi. L’allenamento si è poi concluso con la classica partitella in famiglia a campo ridotto. Assente Wallace che stamattina ha svolto le visite mediche. Sempre in Paideia venerdì andranno in scena i controlli di idoneità per Biglia, il giorno seguente invece sarà il turno di Parolo e Candreva.

Il seguente video è presente sulla pagina facebook di Radiosei.

Roma, ex Fiera sulla Colombo: il Campidoglio potrebbe essere commissariato

In merito alla questione “Fiera di Roma” il Campidoglio potrebbe essere commissariato. Un rischio notevole dopo la mancata decisione del Comune sulla delibera per la vendita della vecchia struttura sulla Cristoforo Colombo. Il tempo è scaduto: infatti, il mese concesso dal Tar (il 22 giugno) per esprimere il parere è scaduto sabato (23 luglio) e l’agenzia Dire ha immediatamente presentato ai giudici un Giudizio di ottemperanza per dare esecuzione all’ordinanza a cui il Campidoglio finora non ha prestato adempimento. La richiesta, presentata come urgente, potrebbe portare alla decisione di nominare un commissario ad acta per permettere di proseguire l’iter della delibera approvata un anno fa dall’Assemblea capitolina. L’arrivo del commissario garantirebbe un’esecuzione coatta dell’ordinanza, sostituendo il Comune di Roma nelle sue funzioni. La delibera, che deve essere trasmessa alla Regione Lazio e poi di nuovo in Campidoglio per la ratifica finale, rappresenta per Fiera Roma l’ultima possibilità di salvarsi dal fallimento. È infatti alla valorizzazione dei capannoni sulla Colombo che è legato il pagamento dei debiti che Fiera ha nei confronti di Unicredit e dei fornitori, ai quali deve presentare un piano di rientro entro novembre prossimo. È questa infatti la data decisa dal Tribunale fallimentare, a cui Fiera Roma ha presentato domanda di concordato preventivo, prorogata più di una volta proprio per la mancata approvazione della delibera. L’arrivo del commissario ad acta sostituirebbe dunque il Campidoglio nei suoi compiti sul passaggio in Regione della delibera, ferma a Palazzo Senatorio dopo la decisione del commissario straordinario, Francesco Paolo Tronca, di non far proseguire l’iter del testo, considerandolo un atto politico fuori dall’ordinaria amministrazione. Da lì, la decisione di Investimenti spa di andare alle vie legali, nonostante il Campidoglio sia da sempre uno dei soci di Fiera Roma.

Il destino della Fiera di Roma continua a essere appeso a un filo” il commento dell’assessore regionale allo Sviluppo Economico e Attività Produttive, Guido Fabiani. “Il quartiere fieristico di Roma rappresenta un grande patrimonio per la città e per la Regione e occorre fare tutto il possibile per rilanciarne la funzione economica di volano per il turismo e per la crescita del nostro territorio, anche in una dimensione internazionale. Il futuro della Fiera ci riguarda tutti, non possiamo restare inattivi di fronte a un’altra drammatica crisi occupazionale che sarebbe destinata a travolgere anche un importante e diffuso indotto” poi è entrato nel merito: “Quella delibera, che rappresenta l’unica possibilità concreta per evitare il fallimento e avviare il rilancio della nuova Fiera di Roma, continua a non essere inviata alla Regione Lazio, in vista della sua approvazione definitiva e ciò è francamente incomprensibile“. Poi ha concluso Fabiani: “Nel pieno rispetto delle funzioni di ciascuno ribadiamo l’esigenza assoluta di adempiere agli atti necessari per l’invio della delibera in Regione, presupposto inderogabile per avviare quel risanamento finanziario senza il quale non è possibile garantire alcun futuro alla Fiera di Roma“.

 

LAZIO SOCIAL – Dopo Marchetti, anche Mauri dà il benvenuto a Peruzzi: “Buon lavoro Tyson”

AGGIORNAMENTO ORE 22.10 – Anche l’ex capitano biancoeleste Stefano Mauri, che con Angelo Peruzzi ha condiviso la sua ultima stagione con la maglia della Lazio (2006-07), ha voluto esprimere su Facebook il proprio augurio al nuovo club manager biancoceleste: “In bocca al lupo e buon lavoro al grande Tyson Peruzzi”. Chissà se un giorno non troppo lontano i due potranno riabbracciarsi come dirigenti…Mauri lo spera tanto.

Da ieri Angelo Peruzzi è ufficialmente il nuovo Club Manager della Lazio e la notizia è stata accolta con molto piacere da tifosi, giocatori e addetti ai lavori.

Il primo a voler dare il proprio benvenuto all’ex portiere biancoceleste è stato l’attuale estremo difensore della squadra di Simone Inzaghi, Federico Marchetti, il quale, attraverso il proprio profilo Twitter, ha pubblicato un’immagine di una parata di Peruzzi con l’eloquente scritta “Welcome back!”. Una pietra miliare della storia biancoceleste torna a casa e la Lazio è pronta ad accoglierla a braccia aperte.

Dal Brasile, ecco il patto: F. Anderson alle Olimpiadi in cambio di una maxi-offerta…

A quanto pare in casa Lazio, a parte Kishna e il neo arrivato Immobile, nessuno giocatore del reparto avanzato è certo di rimanere. Questa volta è il turno di Felipe Anderson. Secondo quanto riportato dalla stampa brasiliana infatti il presidente Lotito e il nuovo agente di Anderson, Kia Joorabchian, avrebbero stipulato un accordo.

Cioè: il patron biancoceleste avrebbe fatto partire Anderson per le Olimpiadi, in cambio di una promessa: far recapitare alla Lazio un’offerta da 28 milioni di euro. Il Chelsea (con i quali Joorabchian ha ottimi rapporti) è in pole per il brasiliano. Non resta che aspettare ulteriori sviluppi in merito a quella che potrebbe diventare un’altra caldissima trattativa in casa Lazio.

Mauri si racconta a 360°. Poi manda un messaggio d’amore ai tifosi biancocelesti

L’ex capitano biancoceleste Stefano Mauri è intervenuto ai microfoni di “9 Gennaio 1900” su Radiosei per parlare del momento Lazio e del suo futuro, concludendo con un bellissimo messaggio d’amore ai tifosi biancocelesti:

IL PRESENTE –Sono a Coverciano con i giocatori senza contratto e sto facendo anche il corso da allenatore, ma penso principalmente ad allenarmi. Mi sento ancora bene fisicamente penso di poter dare un forte contributo, attendo un’offerta adeguata“.

IL MAGIC MOMENT BIANCOCELESTE – “Sono tanti, intervallati da momenti meno belli. Ho alzato 2 Coppe Italia e una Supercoppa Italiana e il momento in cui vincere qualcosa è sempre particolare, poi una di quelle coppe era quella del 26 maggio quindi penso che quello è il ricordo più bello e che porterò sempre con me“.

L’ALLENATORE CHE LO HA ESALTATO E IL SUO ESSER INSOSTITUIBILE – “A dir la verità quasi tutti gli allenatori sono riusciti a farmi esprimere bene”. Mauri partiva sempre come panchina poi diventava imprescindibile per ogni allenatore, lui replica così: “Il fatto di partire sempre dalla panchina era colpa di voi addetti ai lavori perché leggendo i giornali tutti mi davate in panchina ma nei pensieri degli allenatori partivo sempre titolare. Se che agli occhi della gente esterna faccio un tipo di gioco che a non tutti piace, non driblo l’uomo, non faccio giochetti in campo ma vado più al sodo e faccio spazi per i compagni. Questo non viene notato all’esterno, gli allenatori hanno sempre bisogno di un giocatore come me in campo e so coprire diversi ruoli e questo piace molto agli allenatori , sopratutto adesso che il calcio il cambiato“.

IL RAPPORTO TIFOSI/SOCIETA’ – Per noi l’apporto dei tifosi è fondamentale, sia in casa che fuori. Ti danno qualcosa in più. A noi in campo serve questo apporto e soprattutto si sente quando manca, indubbiamente qualche punto lo abbiamo lasciato per strada per questo. So che è una situazione particolare, la società ha sbagliato qualcosa, però ci sono delle idee diverse, capisco la loro posizione e penso che sia difficile da risolvere questi attriti tra società e tifosi. Io posso dire solo che dal campo si sente la loro mancanza ma ho conosciuto diversi tifosi e capisco il loro punto di vista e il loro stato d’animo e capisco perché hanno deciso di non venire allo stadio, ma dall’altro lato ci mancano parecchio“.

PERUZZI – Ho avuto la fortuna di conoscere Angelo Peruzzi sia da giocatore che quando ha smesso. Ci siamo visti spesso, è un grande professionista ed un grande uomo e sicuramente mi sarei augurato che fosse rimasto alla lazio prima. Non hanno trovato l’accordo in passato, lo hanno trovato adesso, meglio tardi che mai. Sono contento che è tornato, gli faccio un “in bocca al lupo” e sono sicuro che darà un grande apporto alla squadra e spero che ricucita almeno in parte lo strappo con al tifoseria

LA SITUAZIONE KEITA ED ANDERSON – “Io posso dire una cosa, l’anno scorso la stessa cosa è avvenuta con Lulic e Marchetti che per molto tempo non hanno trovato accordo per il rinnovo ma si sono sempre comportati da professionisti. Le questioni fuori dal campo se ne occupava l’agente. Io penso che in queste situazioni il giocatore debba fare il professionista, allenarsi, perché ha un contratto ed è un giocatore della Lazio. Deve allenarsi e fare il professionista, poi le vicende extra campo vengono risolte in altre sedi e in altri momenti. Agli occhi degli altri giocatori è quasi come se fosse una mancanza di rispetto. E’ importante in un gruppo che anche se ci sono screzi con la società comunque nello spogliatoio fai il professionista come tutti gli altri“.

LA SITUAZIONE INZAGHI-BIELSA: “Simone (Inzaghi n.d.r.) penso sia abbastanza esperto per farsi scivolare addosso tutta la situazione creatasi. L’anno scorso ho capito subito che è un professionista serio, quindi sopra mettere da parte tutto e concentrarsi sul lavoro. Bielsa? Non si saprà mai come sono andate le cose, non si saprà mai gli accordi verbali presi tra le due parti quindi si è stata fatta una figura particolare, però penso che si dimenticherà presto questa situazione“.

I 3 COLPI –Sono giocatori importanti, immobile ha dimostrato il suo valore bisogna vedere come verrà completata la rosa chi sarà venuto chi sarà comprato, è presto per fare una valutazione definita al mercato, ma si vede che la società sta cercando di fare una squadra importante. Conoscendo il presidente cercherà di fare una squadra importante con i mezzi a disposizione“.

LE PROMESSE DI LOTITO – “Io mi sento ancora bene fisicamente, l’anno scorso non ho giocato con continuità ma non ho fatto il ritiro, poi ho avuto l’ernia alla schiena che mi impediva di allenarmi al meglio. Adesso sto bene e son venuto a Firenze proprio per fare il ritiro precampionato anche se con una squadra di giocatori svincolati, però è importante far preparazione ritiro e sono pronto per una nuova avventura perché mi sento in grado di giocare. Io appena finito il ritiro tornerò a Roma chiamerò il presidente e sicuramente mi sarà data la possibilità di fare 2 chiacchiere e di risolvere  alcune promesse che mi sono state fatte ma senza nessuna polemica“. Promessa sul futuro calcistico o come dirigente? “A me è stato comunicato che a livello di giocatore era meglio se andavo altrove perché avevano fatto scelte societarie di cambiamento e di ringiovanimento quindi dal punto di vista calcistico non credo anche se nel calcio di oggi non si sa mai. Però avevo promesse sul futuro se avessi smesso di giocare c’era un  posto per me in società. Mai parlato del ruolo se da allenatore o da dirigente o altro, il presidente mi ha sempre detto che per quello che ho dato c’era posto per me. Quale ruolo mi piacerebbe? Adesso non ci penso, sono concentrato sulla preparazione e a giocare, poi sto facendo il corso da allenatore ma non ho deciso se fare questa carriera di allenatore o rimanere a livello societario anche perché appunto mi sento ancora un giocatore”.

IL MESSAGGIO D’AMORE AI LAZIALI – “Posso dire solo che è stato un onore e un piacere giocare per loro e la maglia che amano e aver fatto il capitano sopratutto nella partita della storia che rimarrà indimenticabile, li abbraccio forte e spero in un futuro di ritornare in questa società e poter lavorare di nuovo per loro

Marco Lanari

GRAFICA – Sta prendendo forma la nuova Lazio

Il mercato della Lazio si muove. In una settimana sono arrivati: Lukaku, Immobile e Wallace e ciò permette di ridisegnare in una prima bozza (in attesa di ulteriori sviluppi di mercato) la nuova Lazio di Inzaghi.

Ad oggi la Lazio giocherebbe così:

Lazio verso il terzo scudetto: le tappe di una rivendicazione arrivata alla BBC e al New York Times

Il terzo scudetto per la SS Lazio potrebbe diventare realtà nei primi giorni di Agosto,quando si riunirà, nuovamente, il Consiglio Federale della FIGC.
Non si sta parlando di uno scudetto recente, ovviamente, dato che il Campionato 2015/2016 è stato vinto (di nuovo) dalla Juventus allenata da Allegri. Si sta facendo menzione dello scudetto della Grande Guerra, quello del 1914-1915, alla sua assegnazione ai biancazzurri ex-aequo colGenoa data la prematura interruzione del Campionato a causa della Guerra.

La rivendicazione

La rivendicazione dello scudetto, ormai in dirittura d’arrivo e ‘pronto’ per essere formalmente assegnato, è stata portata avanti da un avvocato romano, Gian Luca Mignogna che, nel maggio 2015, scriveva un lungo articolo pubblicato dal Nuovo Corriere Laziale in cui faceva il punto della situazione calcistica che aveva portato all’interruzione del campionato arrivato alle battute finali.
A quei tempi la massima serie del calcio italiano era organizzata su base territoriale e non v’era abbondanza di società come oggigiorno: la Prima Categoria era l’odierna Serie A e l’organizzazione era articolata in sei Gironi Interregionali, composti a loro volta da sei squadre ognuno. Le prime due e le quattro migliori terze di ciascun girone si qualificavano per i quattro Gironi di Semifinale composti ognuno di quattro squadre, le prime classificate di ogni singolo Girone di Semifinale si qualificavano per il Girone Finale, che a sua volta assegnava il titolo di Campione dell’Italia Settentrionale ed il diritto a giocare la finalissima scudetto con la squadraCampione dell’Italia Centro-Meridionale. «Le squadre dell’Italia Centrale erano ripartite in unGirone Toscano composto di sette squadre ed un Girone Laziale composto di sei squadre, le prime due di ciascun girone si qualificavano per l’unico Girone di Semifinale che assegnava il primato territoriale ed il diritto a disputare la finale per il titolo di Campione dell’Italia Centro-Meridionale, la cui vincente si sarebbe contestualmente conquistata il diritto a giocarsi la finalissima scudetto con la squadra Campione dell’Italia Settentrionale».

L’Italia, però, entrò in Guerra e la FIGC adottò la sospensione ad libitum delle attività sportive: l’inettitudine dei Generali del Regio Esercito e la (errata) convinzione che il conflitto si risolvesse entro breve tempo, fece saltare i piani alla Federazione sportiva che, forse, riteneva possibile disputare le fasi finali del campionato a Guerra conclusa.
La Lazio, al momento della sospensione del campionato, era la prima del girone a 8 punti, superando di due lunghezze il Roman (6 punti) e il Pisa (6 punti) e di otto il Lucca (0 punti). Le cose andarono diversamente e i campionati ripresero nel 1919: stagione calcistica 19/20.
L’Avvocato Mignogna, dunque, nell’articolo del maggio 2015 sopracitato, scriveva: «Come definire l’interrotto campionato anteguerra del 1914-1915? Non c’è dubbio che tra le tante opzioni a propria disposizione la FIGC adottò quella che si rivelò assolutamente più ingiusta, più iniqua e più invisa ai colori biancazzurri: assegnare d’ufficio con una deliberazione postbellica lo scudetto al Genoa e dichiarare la Lazio meramente Campione dell’Italia Centro-Meridionale, con l’aggravante dell’ex aequo con i principianti dell’Internazionale Napoli che sino alla sospensione avevano disputato e vinto il solo derby d’andata giocato in casa contro il Naples! Senza dubbio alcuno tale decisione fu palesemente immeritoria, perché lo scudetto 1914-1915 fu assegnato a tavolino” senza le opportune e necessarie motivazioni sportive».

Ma se qualche lettore potrà storcere la bocca a riguardo, vista la complessità della materia trattata e la questione stessa tutt’altro che lineare, basterà fare riferimento allo scudetto della stagione calcistica 1921/1922 assegnato sia alla Novese che alla Pro Vercelli.

Il precedente tedesco

La questione di uno scudetto assegnato ex post non deve meravigliare: nel 2007, infatti, la federazione calcistica tedesca (DFB) deliberò di far disputare centotredici anni dopo (!) lo spareggio fra Viktoria Berlino ed Hanau valevole per l’assegnazione definitiva del titolo diCampione di Germania per l’anno 1894. Scriveva Fabio Belli sul Nuovo Corriere Laziale del22/6/2015: «La Federcalcio Tedesca ha infatti stabilito uno spareggio tra il Viktoria Berlino e l’Hanau,riconoscendo l’illegittimità della sospensione del titolo del 1894, quando ancora in Germania il calcio era separato in divisioni regionali. Il 21 luglio del 2007 è stata dunque indetta una gara di spareggio, la cui cronaca viene dettagliatamente illustrata sul blog “L’uomo nel pallone” di Simone Cola.Il 21 luglio il Viktoria Berlino, nonostante una partenza veemente degli avversari, sconfigge l’Hanau per 3 a 0, legittimando la vittoria ed il titolo con un pareggio per 1 a 1 nella gara di ritorno. Entrambe le partite vengono giocate con palloni uguali a quelli dell’epoca, pesanti e cuciti a mano. Lo ha voluto il presidente della DFB di allora, Theo Zwanziger, ideatore e principale fautore della doppia finale.” L’impossibilità dello svolgimento della finale nel 1894 fu procurato dal fatto che l’Hanau non poteva percorrere i 400 chilometri che lo separavano dalla sede della finale. Una motivazione ben più opinabile rispetto alla sospensione d’imperio decisa a causa dello scoppio della Grande Guerra. A livello giuridico, il fatto che la DFB abbia riaperto un caso di oltre cento anni prima, in cui la mancata disputa della partita era stata peraltro causata non da forza maggiore, ma dal forfait di una delle due squadre,potrebbe essere un precedente decisivo per rendere il dovuto omaggio a una squadra come la Lazio del 1915, che più di ogni altra ha versato un tributo in termini di caduti e feriti alla causa bellica».

La petizione

L’avvocato Mignogna, insomma, dopo l’articolo apparso sul Nuovo Corriere Laziale, non rimane con le mani in mano e anzi promuove una petizione in collaborazione col settimanale, «indirizzata alla  Presidenza della Federazione Italiana Giuoco Calcio», sulla piattaforma change.org chiamandoall’unità tutti i network laziali: è la Vocatio ad unitatem, così come riporta la pagina stessa della petizione online.

L’oggetto, in sostanza, è quello di nominare «una commissione straordinaria ad hoc per riesaminare oggettivamente il contesto storico, sociale e sportivo in cui sarebbe stata adottata la delibera postbellica con cui d’ufficio risulta assegnato lo scudetto 1914/1915 al Genoa, irreperibile presso gli archivi della Federcalcio».
La petizione arriva a 32.000 firme e l’iniziativa viene ripresa da più parti fino ad avere riverbero nazionale con tanto di articolo in risposta del Secolo XIX di Genova da parte di Piero Campodonico:«Lotito sta chiedendo una cosa assurda, in quella stagione la Lazio doveva ancora affrontare la vincente del Girone Sud per poi potersi confrontare con il Genoa nella finalissima. Quello di Lotito è un palese conflitto d’interessi dato che la decisione finale spetta al Consiglio Federale di cui lui fa parte».
Nessuno, infatti, nega che la popolarità di Lotito sia – attualmente e non al momento della petizione presentata su Change – ai minimi storici, tuttavia menzionarlo come lo scudetto di Lotito è fare del massimalismo, ignorando (come se non ci fossero mai state) le trentaduemila sottoscrizioni per la richiesta della commissione straordinaria per l’assegnazione ex aequo del Titolo.

Il dossier emerotecario

La ricerca prodotta dal proponente la petizione attraverso giornali e riviste dell’epoca ha redatto un vero e proprio dossier delle cui conclusioni, articolate in sette punti, è bene riportarne alcune:

  • «come chiaramente riportato dai giornali dell’epoca la Lazio fu inconfutabilmente la squadra Campione dell’Italia Centrale, il cui girone finale risultò del tutto definito per effetto dei risultati conseguiti sul campo e/o a tavolino;
  • in forza dell’annullamento dello spareggio tra Internazionale di Napoli e Naples, così come disposto dalla Figc per acclarate irregolarità di tesseramento, la Lazio si aggiudicò puranche il titolo di squadra Campione dell’Italia Centro-Meridionale; ciò comportò che la squadra capitolina fu l’unica ad essersi effettivamente qualificata per la finalissima nazionalevalida per l’assegnazione del titolo tricolore 1914/15, prevista con la vincente del girone finale dell’Italia Settentrionale, poiché tale girone fu interrotto ad una giornata dal termine per l’improvvisa insorgenza bellica senza determinare un’effettiva vincitrice;
  • il girone finale dell’Alta Italia rimase incompiuto in forza della delibera adottata dalla Figc il 23.05.1915, che di fatto consacrò la seguente classifica provvisoria: Genoa pt. 7, Internazionale pt. 5, Torino pt. 5 e Milan pt. 3;
  • come è noto con successiva delibera post bellica la Figc dell’epoca assegnò d’ufficio il titolo di Campione d’Italia al Genoa, senza tenere in nessuna considerazione il primato sportivo conseguito dalla Lazio nella stagione calcistica 1914/15».

Qui il dossier emerotecario completo e scaricabile.

Nel frattempo gli articoli sull’assegnazione dello scudetto ex aequo col Genoa si moltiplicano e – addirittura – oltrepassano l’oceano. Oggi il New York Times, infatti, pubblica un articolo titolando «Lazio Inches Closer to a Title … From 1915» e dando conto della notizia per cui la squadra biancazzurra «sarebbe vicina a vincere il campionato italiano di calcio. Il campionato del 1915»(«Lazio is closing in on the Italian soccer championship. The championship of 1915»).

Il quotidiano newyorkese riporta, dunque, la spinta delle trentamila firme come condizione primaria per far sì che si insediasse la commissione della FIGC: «Prompted by a petition signed by 30,000 Lazio fans, a committee of the Italian Football Federation is set to recommend that Lazio be declared co-champions of a tournament that concluded more than 100 years ago».

La BBC, poi, nella giornata del 21 Luglio, cita la questione dell’assegnazione del terzo Titolo: «Lazio could win their third league championship after the Italian Football Federation (FIGC) set up a commission to look at the outcome of the 1914-15 season following a fans’ petition».

(di Marco PICCINELLI per http://iogiocopulito.ilfattoquotidiano.it)

CRONACA – Roma: sotto sequestro il porto di Ostia

La Guardia di Finanza questa mattina ha messo sotto sequestro il porto di Ostia e alcuni stabilimenti balneari del litorale romano. Il provvedimento emesso dal Tribunale di Roma riguarda diverse disponibilità finanziarie, immobili e società per un valore complessivo di circa 450 milioni di euro.

Il provvedimento riguarda Mauro Balini, coinvolto già precedentemente in inchieste per associazione a delinquere, bancarotta, fatture false e riciclaggio. L’imprenditore secondo gli investigatori é risultato vicino ad ambienti criminali del litorale di Ostia. Il decreto riguarda in particolare il patrimonio e le quote aziendali di 19 società – di cui 2 di diritto inglese – legate alla gestione del porto turistico di Roma e di alcuni lidi di Ostia, 531 immobili, disponibilità finanziarie e altri beni mobili per un valore complessivo di circa 450 milioni di euro.

McGinty: “Pogba e Morrison, che promesse allo United! La serietà di Paul ha fatto la differenza…”

Sean McGinty, uno dei ragazzi prodigio del Manchester United, ha giocato assieme ad entrambi. E ai microfoni di Sky Sports in Inghilterra è tornato sul dualismo giovanile tra Paul Pogba e Ravel Morrison:

“All’epoca c’erano Pogba e Ravel Morrison che spiccavano tutti. Pogba era dotato di una classe cristallina. Questo gli ha permesso col tempo di mettersi in mostra con prestazioni straordinarie. Ravel non ha mantenuto invece le sue straordinarie promesse. Paul Pogba ha vinto quattro scudetti e due Coppe Italia alla Juventus: l’atteggiamento di Pogba anche da giovanissimo era da professionista assoluto, senza mai creare problemi alla società o far parlare male di sé fuori dal campo. Forse Ravel ha un po’ pagato la fama da bad boy.

Atalanta-Lazio e Lazio-Juventus: ecco gli orari delle prime due sfide di campionato

La Lega di Serie A ha reso noto gli anticipi e i posticipi della 1ª e della 2ª giornata di andata della Serie A TIM 2016/2017.

1ª GIORNATA ANDATA

Atalanta-Lazio, domenica 21 agosto 2016 alle ore 20:45

2ª GIORNATA ANDATA

Lazio-Juventus, sabato 27 agosto 2016 alle ore 18:00

Arriva l’ufficialità dell’acquisto di Immobile: i comunicati delle due società

La Lazio tramite il suo sito ha dato l’ufficialità dell’arrivo dell’attaccante napoletano Ciro Immobile. Questo il comunicato: La S.S. Lazio comunica l’acquisto a titolo definitivo del calciatore Ciro Immobile.

Anche il Siviglia ha ufficializzato la cessione ai biancocelesti di Ciro Immobile. Questo il comunicato del club spagnolo: Siviglia e Lazio hanno raggiunto un accordo per il trasferimento del calciatore Ciro Immobile. La società augura al giocatore ogni bene nella sua nuova tappa nel club italiano”.

Faggiano (ds Palermo): “Immobile è un gran colpo, la Lazio sta lavorando bene”

Il ds del Palermo Daniele Faggiano, intervenendo ai microfoni di Sky Sport, ha rilasciato un commento positivo sull’operato della società biancoceleste sul mercato:

“La Lazio già era una buona squadra e l’acquisto di Immobile ne accresce le potenzialità. La storia di Bielsa ha causato dei problemi ma la società si sta muovendo bene sul mercato. Quello del’attacante napoletano è un ottimo colpo dato che si parla di un giocatore nel giro della Nazionale”.

 

Lazio-Wallace: la verità sulle cifre

L’ultimo acquisto della Lazio, Wallace Fortuna Dos Santos ha svolto questa mattina le visite mediche di rito presso la clinica Paideia.

Il centrale brasiliano è stato l’ultimo acquisto a sorpresa biancoceleste, arrivato al termine di una trattativa lampo di cui non si conoscevano i reali costi. Almeno fino ad oggi, quando Il Messaggero ha svelato i reali contorni dell’affare. Allo Sporting Braga, club controllato dal suo procuratore Jorge Mendes e nel quale l’agente lo aveva parcheggiato per 2 anni, sono andati 5 milioni di euro. 3 milioni sono andati invece ad un fondo d’investimenti che deteneva il resto del cartellino e che fa capo allo stesso Mendes. Per il giocatore un contratto quinquennale da 900mila euro a salire.

FORMELLO – La squadra si allena. Per Candreva differenziato

Questa mattina la squadra biancoceleste si è ritrovata sotto il sole di Formello alle ore 9:30 agli ordini di Simone Inzaghi, per il secondo giorno di allenamento nel quartier generale dopo il ritiro di Auronzo di Cadore.

Per i biancocelesti riscaldamento iniziale con fase di stretching, skip ed una serie di percorsi ad ostacoli terminata con delle accelerazioni. Successivamente la squadra è stata divisa principalmente in due gruppi. Esercizi difensivi per il reparto arretrato, cross e tiri in porta per centrocampisti ed attaccanti. Lavoro differenziato per Antonio Candreva, il quale ha svolto attività di corsa accompagnato dal preparatore Adriano Bianchini. L’esterno, in procinto di accasarsi all’Inter. è ancora in fase di recupero dall’infortunio accusato con la maglia della nazionale nel corso degli ultimi Europei in Francia.
Nel pomeriggio prevista una seconda seduta di allenamento.

 

CALCIOMERCATO – C’è l’accordo con Thauvin, vicino quello con il Newcastle

AGGIORNAMENTO ORE 13:30 -Sembra molto vicino a concretizzarsi la trattativa tra Lazio e Newcastle per Florian Thauvin. Come riportato dall’esperto di mercato Gianluca Di Marzio, la Lazio ha trovato l’accordo totale con il giocatore ed è molto vicina a trovare quello con i Magpies. Confermate le cifre: 2 milioni per il prestito più 11 milioni per il riscatto obbligatorio. Ovviamente la trattativa verrà chiusa solo dopo la cessione di Antonio Candreva all’Inter, anche questa in dirittura d’arrivo.

Con Candreva ormai sempre più lontano dalla Lazio la dirigenza biancoceleste continua a guardarsi intorno per trovare un eventuale sostituto.

Obiettivo principale resta il francese Florian Thauvin. E ieri proprio per questo motivo al WyScout di Chiavari, come riporta Tuttomercatoweb.com, si è tenuto un incontro tra le parti che sembra sia risultato positivo. Per cui nei prossimi giorni si potrebbe arrivare alla conclusione dell’affare.

Rodrigo Caio-Lazio mai cosi vicini, ma c’è un ultimo ostacolo…

La Lazio, dopo l’acquisto di Wallace dallo Sporting Braga, è pronta a puntellare ulteriormente la difesa, con quello che dovrebbe essere il titolare al fianco di Stefan De Vrij: Rodrigo Caio.

Il centrale brasiliano, capitano della selezione olimpica, è sempre più vicino ai biancocelesti, ma secondo l’esperto di mercato Gianluca Di Marzio ci sarebbe un ultimo ostacolo da superare: trovare l’accordo totale con il giocatore. La distanza sullo stipendio infatti c’è ancora ed è per questo che la Lazio ha mandato un emissario in Brasile per chiudere definitivamente l’accordo con il giocatore e la sua famiglia. In caso di esito positivo, la Lazio chiuderà l’accordo con il San Paolo, per una cifra attorno agli 11,5 milioni di euro e al termine dei Giochi Olimpici, il classe ’93 sarà finalmente il nuovo centrale biancoceleste.
A conferma delle informazioni pubblicate da Di Marzio, anche la redazione di SportMediaset ha dato l’affare in dirittura di arrivo. Si attendono sviluppi.

Manfredini: “Inzaghi ha grandi capacità. Lotito? Vulcanico ma competente”

L’ex esterno biancoceleste Christian Manfredini, è intervenuto ai microfoni di TMW Radio per analizzare la situazione in casa Lazio, tra Inzaghi, Bielsa e il presidente Lotito.

Il primo pensiero va proprio al tecnico Simone Inzaghi: “A Simone, essendo un suo ex compagno di squadra, non posso che augurare buona fortuna. Penso che abbia le capacità di allenare una squadra di Serie A anche se, secondo me, bisogna sempre fare un pochino di gavetta perché non è facile intraprendere un percorso così impegnativo, però Simone già da giocatore aveva questa voglia, questa attitudine a fare l’allenatore e quindi penso che possa riuscirci“. Quindi su Bielsa, il primo vero caso dell’estate biancoceleste: “Per quanto riguarda Bielsa è particolare la cosa in quanto si tratta di un allenatore sotto contratto che doveva venire ad allenare la squadra e non si è presentato, senza conoscere alcun motivo, e destabilizzando quindi un po’ tutto l’ambiente“. Un ricordo alle sue stagioni con la maglia della Lazio: “Sono ricordi solo positivi in quanti ho giocato nella massima serie e in una città bella come Roma, tutte esperienze di vita importantissime“. Infine un’opinione sul presidente Claudio Lotito: “Lo conosco molto bene e posso dire che è una persona vulcanica e competente, conosce la materia e soprattutto sa cosa vuole“.

Keita-Lazio: accordo difficile e ancora lontano…

Il caso Keita continua a tenere banco in casa Lazio. Prima il ritardo nell’arrivare presso il ritiro di Auronzo di Cadore, poi la lettera aperta su Twitter, quindi l’offerta di rinnovo della Lazio e i tentennamenti del giocatore.

Secondo la Gazzetta dello Sport il giovane senegalese avrebbe rispedito al mittente la proposta biancoceleste, confermando al club la propria volontà di lasciare Roma prima dell’inizio della prossima stagione. Lotito non molla, non vuole perdere un talento indiscutibile e con ancora ampi margini di miglioramento. O perlomeno non è disposto a lasciarlo andare per cifre inferiori a 30 milioni di euro. Nei prossimi giorni il numero 1 biancoceleste alzerà l’offerta di rinnovo, cercando di blindare il classe ’95, anche se il buon esito delle trattative sembra ancora molto lontano…

Dzeko in tackle sui romanisti: “Se fossi un top player non starei alla Roma. Pjanic? Mica è andato alla Lazio”

Un anno fa si parlava di Edin Dzeko come il “colpo del secolo del calcio italiano”, un anno dopo il giocatore viene visto come un peso per la Roma di cui è difficile disfarsi visto l’ingaggio (4,5 mln). Intervistato dal Corriere dello Sport il giocatore  ha chiarito:Il mio futuro è qui, le voci sono tutte speculazioni. Io penso solo a fare il mio lavoro, se avessi voluto andare via lo avrei fatto già a gennaio. Io mi alleno, poi deciderà Spalletti se farmi giocare titolare o no”.

Sulle critiche ha risposto senza peli sulla lingua : “Sono comprensibili quando non si gioca bene. Quello che non capisco è l’up and down continuo che c’è da voi: un giorno sei un fenomeno, il giorno dopo sei da buttare via. Ci vorrebbe più equilibrio. Non sono un goleador? Rispondo onestamente: se fossi un giocatore da 50 gol a stagione, forse costerei 80 milioni di euro e non sarei mai stato preso dalla Roma. Qui sono pazzi di calcio, ma non è un posto semplice per giocare”.

Infine una battuta sul suo amico Pjanic passato alla rivale Juventus: Non mi cambia niente, ho scelto la Roma a prescindere dalle persone che avrei trovato. La presenza di Pjanic, che è un amico, è stato un motivo in più per accettare l’offerta, ma sapevo che non avremmo giocato per sempre insieme. Capisco la rivalità con i bianconeri, ma non è mica andato alla Lazio…”.