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TEMPI BELLI – Gufi & fenomenologia dei social network

Circa nove mesi fa, all’inizio dell’anno, avevamo pubblicato questo articolo che aveva fatto abbastanza discutere, riguardo la cascata di reazioni che mezzi come i social network possono permettere ai tifosi di produrre per commentare una partita di calcio. Con la punta di autoironia che ci contraddistingue, guardavamo al giardino di casa nostra prendendo un po’ bonariamente in giro dei tipi di laziali che facilmente vengono allo scoperto grazie a questi moderni mezzi di comunicazione.

Ogni tanto però, rivolgiamo la nostra attenzione anche ai dirimpettai, che non sono da meno e rispondono a loro volta in tipologie preferite, che si palesano soprattutto quando la Lazio attraversa momenti più o meno positivi.

Scopriamo la fenomenologia dei social network dei romanisti che commentano la Lazio.

  1. L’indifferente. Per lui la Lazio non esiste. A parole, ovviamente. Ostenta sempre indifferenza e cade dalle nuvole su qualsiasi riferimento a partite biancocelesti. Ciò non toglie che riesca comunque a scatenare dubbi tra i suoi interlocutori, tipo con frasi: “Ma che me frega della Lazio, siete voi che pensate sempre a noi! Quando Parolo aveva innescato Lulic che con un perfetto cambio di gioco ha favorito Keita per l’inserimento di Immobile che dopo aver fintato ha battuto Karnezis sul secondo palo, io ero già alla terza birra al Pigneto! Chi ve se fila!”. Nei suoi racconti l’ultima partita vista della Lazio è stata quella del 1975 con il Como perché ce lo portò il nonno quando aveva tre anni, ma è in grado di correggerti sul minutaggio di Keita al Cornellà prima che arrivasse in Primavera e sa perfettamente il numero di lingue parlate da Tare.
  2. Il tecnico. Ama tendere trappole: i suoi riferimenti non sono mai diretti alla Lazio. Ma tweet e status su Facebook che appaiono sistematicamente dopo una Udinese-Lazio 0-3, recitano: “Mai vista una serie A scarsa come quest’anno.” “Ormai preferisco il campionato romeno a quello italiano.” “La Serie A è ridicola, livello fra tornei di dopolavoro.” L’orrore per la pochezza del calcio nel nostro paese solitamente svanisce in caso di vittoria della Roma con partite che tornano ad essere: “Le più belle viste negli ultimi 20 anni.”
  3. Il rancoroso. Solitamente la butta in caciara facendoti sentire in colpa per cose avvenute circa 100 anni fa. Per controbattere all’esultanza per una vittoria della Lazio parte rievocando autogol di Negro e scudetti scuciti, ma passando per i sempiterni 11 anni di B può anche riesumare il derby del 1929 vinto con gol di Volk ed arrivare fino alla progenie di Romolo e Remo. A chiunque parli di 26 maggio, risponde stizzito “Preistoria!” indignandosi sul fatto che qualcuno tiri fuori eventi risalenti al paleolitico di tre anni fa.
  4. Gli attimi fuggenti. Per loro c’è solo il Capitano, o mio Capitano. Qualunque impresa della Lazio finisce con una discussione su Totti e sul fatto che la Lazio non abbia mai avuto una band, in barba a venticinque giocatori oltre le 250 presenze. E comunque er capitano Totti Totti Roma capitano daaa Roma Totti Totti Totti capitano daa Roma. Solitamente con questa frase chiudono il discorso.
  5. Il nostalgico: è particolarmente infido. Lui stesso ti blandisce con una mezza frase sulla buona prestazione per la Lazio, rievocando però i tempi quando le squadre erano davvero grandi e il calcio italiano era ai massimi splendori. Fosse un Negroni, avrebbe 1/4 di tecnico. Si distingue da esso perché la sua conversazione è totalmente permeata non dalla riflessione sul declino del calcio italiano, ma dalla nostalgia per il calcio romantico che fu. Dopo un breve accenno alla Lazio Cragnottiana, però, getta la maschera e sferra la sua offensiva. Ti ritrovi in pochi minuti a parlare di magliette Barilla, Falcao e di Sorrento-Lazio col treno che passava che respinse il pallone, come raccontò una volta Guido De Angelis. L’unico modo per neutralizzarlo spesso è bloccarlo.
  6. Il Marco Travaglio (o giustizialista). E’ una belva scatenata che per innescarsi ha bisogno di pochissimo, basta un assist di Felipe Anderson. Da lì parte un’invettiva che abbraccia il caso-Mauri fino al calcioscommesse, Calciopoli, il crack Cirio e termina con un gran finale dedicato a quel traditore di Ciccio Cordova. Solitamente la sua furia è intensa ma breve, si ingrippa singhiozzando parlando di Juventus, Turone, Doping e Agricola. Rumoroso ma innocuo.
  7. Il giustiziere etnico. Per lui la romanità non è questione di tifo, ma di DNA. Qualunque rivendicazione laziale lo vede spandere litri di bile sul fatto che loro sono gli unici destinatati del patrimonio della città eterna, e tra burini, campagnoli e frasi protorazziste attribuite di solito invariabilmente ad Alberto Sordi, sembrano pronti a imprimere il marchio della vergogna su chiunque sia nato fuori tra le mura Aureliane. Solitamente il laziale contro cui inveiscono è nato all’Isola Tiberina e loro invece sono nativi di Ceccano, madre abruzzese e padre pugliese con zio svedese e nonni turchi con prozia di Sgurgola Marsicana. Mettendo sul tavolo le carte d’identità della famiglia si può idealmente percorrere, unendo la distanza tra le varie località, la strada che separa la terra da Venere. Ma il fatto di abitare a Ponte di Nona dal almeno sei anni sembra mondarli, nella loro testa, da determinati ragionamenti.

Fabio Belli

Perché Radu non è sceso in campo a Udine? Ecco il VERO motivo

Sono le 19:30 all’incirca quando vengono diramate le formazioni ufficiali di Udinese Lazio e subito si nota un’assenza. Nell’undici titolare non figura Radu, nonostante Inzaghi lo avesse provato nella difesa titolare per tutta la settimana.

Al suo posto gioca Lukaku. Fin qui, nulla di eclatante. Ma la cosa realmente strana è che il romeno non figura nemmeno tra i panchinari. I giornalisti scrivono di un ipotetico problema muscolare dell’ultimo minuto. Eppure né domenica, né ieri, il giocatore ha effettuato controlli in clinica Paideia. Ma allora perché Radu è stato escluso dalla trasferta di Udine pur figurando tra i convocati?

Il motivo è legato a una puntura di un insetto poche ore prima del match. Il nuovo coordinatore dello staff medico e consulente ortopedico della Lazio, il dottor Rodia, ha somministrato al difensore del cortisone, come viene normalmente fatto in questi casi. Si tratta però di una sostanza che non può essere usata qualora venga assunta a poche ore da una partita ufficiale. In pratica se Radu avesse giocato, avrebbe rischiato una squalifica di due anni (ormai le sanzioni sono molto lunghe per questo tipo di disattenzioni, l’elenco delle sostanze proibite è conosciuto). Il club ha contattato la «commissione per l’esenzioni uso terapeutico», ma è stata consigliata una sospensione cautelativa di tre giorni…

Fabrizio Piepoli

UFFICIALE – Esonerato Beppe Iachini. Già scelto il sostituto…

AGGIORNAMENTO DEL 3/10 ORE 08:30 – Ancora una volta Stefano Pioli dovrà attendere prima di tornare a sedersi su una panchina di Serie A. Secondo indiscrezioni raccolte da Tuttomercatoweb, infatti, l’Udinese avrebbe scelto come nuovo allenatore Luigi Delneri. Le parti sono vicine…

E’ stata fatale per Iachini la sconfitta interna per 3 a 0 giunta per mano della Lazio di Inzaghi. I fischi e le sconfitte esecutive hanno esasperato i tifosi ma sopratutto la famiglia Pozzo che ha deciso di prendere in mano la situazione esonerando il tecnico di Ascoli Piceno. Secondo le indiscrezioni apprese da Tuttomercatoweb.com, sarebbero tre i candidati per cogliere la pesante eredità friulana e sono Luigi Delneri e sue vecchie conoscenze della Lazio: Stefano Pioli ed Edy Reja. Inutile dire che il presidente Lotito spera molto per la soluzione che porta verso Pioli per avere così la possibilità di liberarsi dell’ingaggio dell’ex tecnico biancoceleste. Ecco il comunicato del club friulano:

L’Udinese Calcio comunica di aver sollevato Giuseppe Iachini dall’incarico di responsabile tecnico della prima squadra. Nel ringraziare Iachini per il lavoro fin qui svolto, Udinese Calcio gli augura le migliori fortune professionali“.

Gli sportivi più seguiti sui social

I “malati di social network” non sono solo gli adolescenti comuni ma a farci sapere ogni dettaglio della loro vita privata ci pensano anche quegli sportivi famosi che tra un allenamento e l’altro non disdegnano un selfie fugace. Atleti di tutto il mondo ci regalano “attimi di vita” di cui potremmo anche fare a meno, ma sotto i quali ci piace lasciare un like o magari commentare.

Se nella realtà Messi forse è più forte di Cristiano Ronaldo sui social non c’è differenza. Siamo noi a decidere chi è “il migliore”, qui decide chi ha più follower. E se nei dribbling è più forte l’argentino, il portoghese ha maggiori follower e post.

In Italia senza dubbio il re dei social network dello sport è Valentino Rossi con oltre 12 milioni di like su Facebook e con 3,4 milioni di follower su Instagram. Seguono Mario Balotelli, Gianluigi Buffon, Giorgio Chiellini, Alessandro Del Piero, Claudio Marchisio, Paul Pogba, Francesco Totti e Bobo Vieri. Ma anche atleti di altri sport non disdegnano “carriere social” come Tania Cagnotto, Carlotta Ferlito, Fabio Fognini, Aldo Montano, Federica Pellegrini ed anche personaggi meno noti come il wrestler Santino Marella con più di un milione di follower su Twitter.

Uno dei personaggi più seguiti al mondo è senza ombra di dubbio CR7 con quasi 78 milioni di follower su Instagram e 116 milioni su Facebook. Leo Messi subisce un’amara sconfitta con 55 milioni di follower su Instagram e 86 milioni su Facebook. Altri sportivi social che meritano una menzione sono Usain Bolt (19mil di follower su Facebook), Maria Sharapova (2.1mil di follower su Instagram), Michael Phelps (3.1mil su Instagram).

 

CURIOSITA’ – Clamoroso: tracce dell’Antica Roma in Giappone

Incredibile ritrovamento nel Sol Levante. Ai nostri giorni è già rarissimo ritrovare oggetti autentici dell’Antica Roma, se poi ciò si verifica in Giappone la notizia ha dell’incredibile. Sotto le rovine del castello Katsuren, a Uruma, nella prefettura di Okinawa, sono state rinvenute quattro monete in rame dell’epoca di Costantino. L’archeologo Hiroyuki Miyagi dell’Università di Okinawa ha così commentato la scoperta: “Non potevo crederci, in un primo momento ho creduto potesse trattarsi di falsi lasciati da qualche turista”.

E’ la prima volta che reperti dell’Impero Romano tornano alla luce in Giappone. Ogni moneta ha un diametro da 1,6 ai 2 centimetri. Le incisioni sulle due facce sono rovinate ma, secondo le prime analisi ai raggi X, sembrano riportare il volto di Costantino I, dettaglio che le collocherebbe tra il 300 e il 400 dopo Cristo. “Ho effettuato molti scavi in Egitto e in Italia e quando le ho viste le ho riconosciute immediatamente”, ha spiegato Toshio Tsukamoto, ricercatore e curatore del patrimonio culturale del tempio Gangoji.

Per il dipartimento di cultura della città di Uruma la scoperta dei reperti romani è una prova dei contatti tra Okinawa e il mondo occidentale. Gli archeologi però non sono d’accordo: il castello di Katsuren risale al 12mo-15mo secolo ed è noto per i suoi rapporti con l’Impero Cinese. La scoperta, confermerebbe, le relazioni dell’attuale prefettura con il resto dell’Asia. Tra gli oggetti rinvenuti negli scavi del castello anche delle porcellane cinesi e sei monete ottomane del 17mo secolo.

Calenda si gode Keita: “Professionalità, dedizione e personalità: ecco come nascono le sue prestazioni”

Senza dubbio Keita è l’uomo del momento ma fortunatamente ora lo è solo in positivo. La sue seconda rete consecutiva ha permesso alla Lazio di ottenere 6 punti nelle ultime 2 partite (contro Empoli e Udinese) e fa gongolare Inzaghi che ha sempre creduto nelle sue doti. E’ l’uomo in più della Lazio. Quella fantasia, tecnica e rapidità di cui la manovra biancoceleste aveva bisogno. Dopo aver saltato le prime due giornate per i già noti attriti con la società, il senegalese ha saputo riconquistare la fiducia dell’ambiente. In che modo? Comportandosi come un professionista (finalmente): professionalità e lavoro, sono gli ingredienti segreti di Keita Balde. Lo ha ammesso il suo agente, Roberto Calende, che su Twitter, lo ha elogiato pubblicamente: “Le prestazioni sono frutto di grande professionalità e dedizione al lavoro. Personalità da vendere. Forza Keita”, il cinguettio prontamente (ri)condiviso dal senegalese.

SERIE A – Tutti i risultati della 7^ giornata di Serie A Tim

Questi i risultati finali della VII giornata di Serie A: 

Sabato 01 ottobre
Pescara-Chievo 0-2 (76′ Meggiorini (C), 86′ Inglese (C))
Napoli-Chievo 2-0 (28′ Immobile (L), 54′ Keita (L), 61′ Immobile (L))

Domenica 02 ottobre
Empoli-Juventus 0-3 (65′ Dybala (J), 67′ Higuain (J), 70′ Higuain (J))
Atalanta-Napoli 1-0 (9′ Petagna (A))
Bologna-Genoa 0-1 (77′ G. Simeone (G))
Cagliari-Crotone 2-1 (38′ Di Gennaro (Ca), 56′ Paodin (Ca); 91′ Stoian (Co))
Sampdoria-Palermo 1-1 (60′ Nestorosvski (P); 95′ Fernandes B. (S))
Milan-Sassuolo 4-3 (9′ Bonaventura (M), 10′ Politano (S), 54′ Acerbi (S), 56′ Pellegrini (S), 69′ rig. Bacca (M), 73′ Locatelli (M), 77′ Paletta (M))
Torino-Fiorentina 2-1 (15′ Iago Falque (T), 60′ Benassi (T), 84′ Babacar (F))
Roma-Inter 2-1 (5′ Dzeko, 72′ Banega, 76′ Manolas)

FORMULA 1 – Arrivano le nuove regole: diverse le novità

Addio alle tanto discusse partenze dietro alla Safety Car. Stando a quanto rivelato dalla stampa tedesca la Fia e i team avrebbero trovato un accordo su alcune modifiche da apportare al regolamento già al via della prossima stagione.

Non ci saranno più le partenze alle spalle della vettura di sicurezza che, in caso di condizioni meteo proibitive, guiderà il serpentone delle macchine per alcuni giri per poi – al ristabilirsi della situazione – lasciarle riposizionarsi in griglia per la tradizionale partenza da fermo. Dal prossimo Mondiale importanti novità riguarderanno anche la scelta delle gomme: nelle prime 5 gare extraeuropee sarà la Pirelli a scegliere il numero di gomme tra le mescole disponibili e non le scuderie come accaduto invece in questa stagione. Modifiche interessanti sono anche quelle legate all‘unsafe release, ossia al momento in cui le vetture ripartono dalla piazzola dopo il pit stop: dalla prossima stagione una luce segnalerà al team se la corsia box è libera. Infine cambia il sistema sanzionatorio legato ai cambi di power unit: non sarà più possibile aggirare la norma delle penalità per la sostituzione del motore sommandole tutte nello stesso weekend.

Hernanes esalta la Lazio: “L’ho vista contro l’Udinese. Sono contento per loro, il buon lavoro paga…”

La Juventus demolisce l’Empoli di Martusciello con un netto 0-3. Tra i grandi protagonisti di giornata c’è anche l’ex biancoceleste Hernanes. Il profeta sta trovando continuità come sostituto di Marchisio, riuscendo (finalmente) a garantire quantità e qualità al centrocampo bianconero. Intercettato dai microfoni di Sky Sport dopo il successo contro i toscani, l’ex biancoceleste ha voluto spendere due parole per elogiare la sua ex squadra che fino a stasera si troverà ad occupare la terza posizione. elegiato anche la sua ex squadra dopo la vittoria ottenuta alla Dacia Arena“Lazio? Devono giocare ancora le altre ma intanto sono terzi. Ieri ho visto la partita contro l’Udinese, ha fatto bene, sono contento per loro perché quando lavori con qualità vieni sempre ripagato“.

Tutti i moduli di Inzaghi. E’ una Lazio CAMALEONTICA

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La vittoria della Lazio contro l’Udinese alla Dacia Arena, ha portato i biancocelesti al terzo posto a quota 13 punti. in attesa degli altri match di giornata. la vittoria è stata frutto delle intuizioni tattiche di mister Inzaghi, che ha cambiato di nuovo formazioni e interpreti. Ciò che sorprende è la grandissima adattabilità dei calciatori. E’ una rosa che, almeno fino ad ora, ha saputo essere del tutto camaleontica.

Infatti a Bergamo, ma soprattutto nel ritiro estiuvo, Inzaghi puntò sul 4-3-3. Modulo su cui è stato costruito il calciomercato estivo. Ma dopo il pirotecnico 3-4 contro l’Atalanta, si è passatai al 3-5-2. Inserimento di Bastos, arretramento di Felipe e Keita o Djordjevic accanto a Immobile. Risultati soddisfacenti a metà, complice una manovra di gioco che latitava. Poi ieri, alla Dacia Arena ecco il 4-2-3-1, modulo più adattto alle caratteristiche dei calciatori. Maggiore copertura in fase di non possesso, maggiore fantasia in fase offensiva e libertà per gli esterni d’attacco. Tutto questo ha dato vita alllo 0-3 del Friuli. Una cosa è certa: è una Lazio CAMALEONTICA.

LA MOVIOLA – Bergonzi: “Russo perfetto. Gol regolare di Keita e su Milinkovic…”

Ex arbitro, oggi opinionista di Mediaset Premium, Mauro Bergonzi ha analizzato la moviola di Udinese Lazio: “Ottimo l’arbitraggio di Russo. Al 23′ giusto non ammonire Milinkovic perché non interrompe un’azione da gol dell’Udinese. Al 54′ il secondo gol realizzato da Keita è regolare perché l’attaccante è ben allineato con Danilo. Bravo soprattutto l’assistente perché non era facile. Sanzioni disciplinari tutte giuste, Russo di merita un bel 7″

Zapata il giorno dopo Udinese Lazio: “E’ andato tutto per il peggio. Siamo crollati dopo il gol”

Le parole di Duvan Zapata a Udinese Tv il giorno dopo la sconfitta contro la Lazio: “E’ andata tutto per il peggio, speriamo di tornare meglio dopo la sosta. Dovremo lavorare sulla mentalità, abbiamo fatto bene fino al loro gol poi non siamo riusciti a dare nulla. Noi stiamo bene, proviamo a fare quello che dice il mister ma in campo non riusciamo a dare il meglio. Dobbiamo assolutamente tornare a fare punti. Ci dispiace per i tifosi, abbiamo bisogno di tutti per uscire in questo momento. E’ difficile per noi uscire da questo momento senza di loro”

Ai microfoni di Sky, l’attaccante dell’Udinese Duvan Zapata ha commentato la debacle contro la Lazio: “Siamo tutti arrabbiati. Senza i tifosi è dura, abbiamo bisogno di loro per andare avanti. Penso che in questa settimana abbiamo lavorato bene, ma alla fine non basta, dobbiamo essere ancora più bravi, sfruttare la qualità e cercare una vittoria soprattutto in casa”.

EMPOLI JUVENTUS – I bianconeri vincono grazie al FULL HD (Higuain-Dybala)

Cinque minuti, solo cinque minuti. Tanto è bastato a una Juventus non bellissima per archiviare il capitolo Empoli e accontentare Massimiliano Allegri, che aveva chiesto ai suoi una sosta serena. Al Castellani abbiamo visto una Signora double face: lenta e sprecona prima, spietata nel finale, quando la prima rete stagionale in campionato di Dybala e la doppietta di Higuain hanno cambiato la partita. I due attaccanti hanno segnato ancora in coppia, come a Zagabria. In cinque minuti, perché tanto è trascorso dal primo al terzo gol.

I bianconeri prendono due legni nel primo tempo con Khedira e Cuadrado, ma l’Empoli riesce a tenere botta per 64′ quando Dybala riceve palla da Alex Sandro al centro dell’area, controlla di destro e calcia di sinistro battendo l’incolpevole Skorupski. Due minuti dopo tocca a Higuain che salta Bellusci e col mancino trafigge per la seconda volta il portiere dei toscani. Al 69′ Zambelli perde palla goffmente sul pressing del Pipita che dribbla Skorupski e realizza lo 0-3 definitivo. Vittoria meritata per la vecchia signora che rimane ancorata al primo posto in solitaria mentre l’Empoli sempre più in crisi alla penultima posizione.

Danilo incredulo nel day after: “Risultato incredibile. Dopo il primo gol c’è stato il blackout”

AGGIORNAMENTO ORE 14:45 – Il day after di Udinese Lazio è ancora amaro come dimostrano le parole del capitano Danilo riportate da udinese.it: “Nessuno si aspettava un risultato così. Siamo stati in equilibrio fino al gol, poi blackout. Dobbiamo essere in partita per 90 minuti, questa è la serie A, non puoi permetterti questi cali. Non so perché è andata così, non riesco davvero a spiegarmelo. C’è un clima di rabbia nello spogliatoio, dobbiamo tornare ad essere squadra. Se giochiamo così, in Serie A la paghiamo carissima. La partita con la Juve si prepara da sola, se andiamo lì e prendiamo gol nei 5 minuti rischiamo ancora una brutta figura. Non dobbiamo più avere questo atteggiamento. Ai tifosi non posso dire nulla, sono 3 anni che soffrono. Dobbiamo solo chiedere scusa e cercare di girare pagina sul serio, di andare avanti di squadra. Solo così possiamo fare un campionato degno dell’Udinese”.

Non si nasconde Danilo dopo la brutta sconfitta casalinga dell’Udinese contro la Lazio e ai microfoni di Mediaset Premium difende Iachini:Oggi non ha funzionato niente, abbiamo preso gol su una palla regalata da noi alla Lazio. La colpa è solo nostra, cambiare allenatore non serve a nulla. Non vogliamo alibi, dobbiamo essere più cattivi in campo e onorare la maglia. Questo è il mio pensiero da capitano della squadra. Quando abbiamo vinto a Milano il merito era di Iachini, adesso invece le colpe sono solo le sue, non è così: noi andiamo in campo e la colpa è la nostra. Dalla partita col Chievo abbiamo perso fiducia, è stato un calo inspiegabile. Ora bisogna parlare meno e lavorare di più. Usciremo da quest situazione insieme al nostro allenatore. In 3 anni abbiamo cambiato 5 allenatori, questo è negativo. Possiamo migliorare, il campionato è lungo”.

 

Ds Inter, Ausilio rivela: “Trattare Candreva con Lotito non è stato uno scherzo”

Sulle colonne del Corriere dello Sport, il ds dell’Inter Piero Ausilio ha affrontato diverse tematiche, tornando a parlare dell’affare Candreva: “Trattare con Lotito non è stato uno scherzo“, ha ammesso il dirigente nerazzurro. Lotito un osso duro, ma neanche il patron dello Sporting Lisbona scherza: “L’affare più complicato però è stato quello di Joao Mario, aveva una clausola da 60 milioni”.

LE STATISTICHE DEL MATCH – Che bravo Parolo da playmaker! E sulle fasce…

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Una Lazio giovanissima (24 anni l’età media dei giocatori in campo, la più giovane della Serie A) sbanca la ‘Dacia Arena’ e sugli scudi c’è senza dubbio Marco Parolo, alla sua ‘prima’ da playmaker (ruolo ricoperto anche in Nazionale) e autore di una prestazione perfetta, che dà modo ai biancocelesti, per il presente e il futuro, di non rimpiangere troppo l’assenza di Biglia. L’ex Cesena corre più chilometri di tutti (tanto per cambiare…) e in più fa (52) e azzecca (92,9%) più passaggi di tutti. Oltre alle due volte al tiro e all’entrata nell’azione dello 0-3, suo è anche il maggior numero di anticipi (2) e tackle (6). Proprio a quest’ultimo proposito la Lazio ne ha vinti 31, dato migliore dell’ultimo anno e mezzo (l’ultimo risaliva Lazio-Empoli 4-0 del 12 aprile 2015, quando i tackle vinti furono ben 34). Gioco duro, ma anche una migliore tecnica per gli uomini di Inzaghi, che, con l’84.9%, conquistano il record stagionale anche in tema di passaggi completati, un dato che, con il piacentino in panchina, mancava dall’esordio a Palermo lo scorso anno (gara terminata anch’essa sullo 0-3). Due considerazioni inoltre sul modulo: 4-3-3 o 4-1-4-1? Nel primo tempo si è vista chiaramente una Lazio votata ad un 4-1-4-1 in fase di non possesso palla, con Keita che però agiva più in alto rispetto a Felipe Anderson, mentre in fase di possesso c’è addirittura anche Milinkovic-Savic sopravanzare brasiliano. Al di là delle mere questioni tattiche, appare comunque certo lo sfruttamento delle fasce, mai alto quanto in questa gara. Proprio tra terzini e ali (Patric per Anderson, 16, e Lukaku per Keita, 14) sono stati scambiati due passaggi su tre e soprattutto l’82% delle manovre offensive sono state realizzate sulle corsie esterne, equamente distribuite: 41% a destra e 41% a sinistra.

LAZIO SOCIAL – Patric, dedica a ‘Cirogol’: “Grazie per il sostegno, sei un grande”

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Una vittoria convincente, che proietta la Lazio al terzo posto in classifica, ma soprattutto una buona prestazione a livello individuale. Di certo Patricio Gabarrón Gil, per tutti Patric, non avrebbe potuto immaginare di meglio per il suo esordio da titolare in stagione. Si gode il momento lo spagnolo, che ha rischiato seriamente di non viverlo a causa di un infortunio occorsogli in settimana. Ma per fortuna è riuscito a recuperare in tempo e, attraverso il proprio profilo Twitter, ha esternato tutta la propria gioia ringraziando un proprio compagno di squadra: Ciro Immobile, anch’egli in festa per la prima doppietta realizzata con la maglia biancoceleste.

Grazie per il tuo sostegno e i tuoi consigli. Sei un grande dentro e fuori dal campo”, il contenuto del ‘cinguettio’, scritto per metà in spagnolo e per metà in italiano e rivolto a quello che l’ex Barcellona ribattezza ‘Cirogol‘. Il bel successo contro l’Udinese sembra dunque aver portato una ventata di serenità nello spogliatoio capitolino. L’augurio è che, alla ripresa dopo la sosta per le Nazionali, si ritorni in campo con lo stesso clima.

Corradi tesse le lodi della Lazio: “Può arrivare lontana. Ha 3 attaccanti forti e un grande de Vrij”

Ex attaccante della Lazio e attuale opinionista di Mediaset Premium, Bernardo Corradi ha tessuto le lodi dei biancocelesti dopo il 3 a 0 rifilato all’Udinese: “Partita preparata bene, con l’atteggiamento giusto. Forse i biancocelesti sono stati favoriti da un Udinese che non ha giocato bene. La Lazio ha giocato bene attaccando la profondità, è stata attenta e ha mostrato continuità di rendimento nei 90 minuti. Se questo doveva essere un esame di maturità è stato passato a pieni voti. La Lazio può arrivare lontana perché davanti ha 3 giocatori interscambiabili e lo dimostra il fatto che Simone ha cambiato più volte modulo nel corso della gara partendo col 4-2-3-1, passando per il 4-4-2 e terminando col 4-3-3. L’aspetto più importante è che la squadra ha trovato degli equilibri difensivi, uno degli acquisti migliori è stato certamente il ritorno di de Vrij perché dà sicurezza al reparto e sa impostare da dietro sopperendo all’assenza di Biglia”.

 

E’ una Lazio grandi numeri: dopo la sosta nuove consapevolezze per Inzaghi

I numeri spesso dicono più delle parole. La Lazio vista ad Udine non ha solo vinto, ma finalmente anche convinto. Le analisi sul gioco però saranno ampiamente dibattute: stavolta vogliamo concentrarci sulla fredda statistica. 13 punti in 7 partite sono un ottimo bottino, considerando che le sconfitte e l’unico pareggio sono arrivate contro Juventus in casa e contro Chievo e Milan in trasferta, non propriamente avversari facili che possano far pensare a punti gettati al vento.

13 sono anche i gol realizzati finora dalla Lazio, la squadra dell’attacco in crisi, quella che non fa divertire e che non ha gioco. Queste 13 reti sono state siglate da 9 elementi diversi: Immobile, Hoedt, Lombardi, Cataldi, De Vrij, Milinkovic-Savic, Radu, Keita e Lulic. 8 gol su 13, ovvero la maggioranza, sono stati segnati nelle partite in trasferta. Segno di una squadra che al momento è una vera e propria cooperativa del gol.

Lukaku, Bastos, Wallace, Luis Alberto, Strakosha, Lombardi, Murgia e ora anche Leitner: finora sono 8 gli esordienti in Serie A lanciati da Inzaghi, segno di una squadra rinnovata e che sa credere molto nel proprio settore giovanile. E c’è Alessandro Rossi in rampa di lancio, che potrebbe presto scavalcare Djordjevic nelle gerarchie del tecnico piacentino.

8 gol su 13 sono stati inoltre realizzati dalla Lazio nel secondo tempo, segno di una squadra in crescita anche a livello di condizione atletica, e che solo a Milano ha visto peggiorare la sua prestazione tra primo e secondo tempo. Nuove consapevolezze dalle quali la Lazio potrà ripartire dopo la sosta: il Bologna non sarà un ostacolo facile, ma un terzo successo consecutivo potrebbe davvero spalancare davanti ai ragazzi di Inzaghi quegli orizzonti di gloria sognati in estate.

Fabio Belli

Ag. Rossi: “Si ispira a Klose e Giordano. Inzaghi lo monitora”. Poi avverte: “Il Manchester City…”

Da qualche settimana Simone Inzaghi sta pensando di portare in prima squadra Alessandro Rossi, che in Primavera sta collezionando gol su gol. A confermarlo è l’agente dell’ariete biancoceleste, Fabio Guardabasso: Inzaghi lo monitoral’anno scorso l’ha convocato due volte in prima squadra, contro Juve e Samp. Insieme alla società abbiamo deciso di farlo crescere in casa, lui sta rispondendo coi gol. E’ cresciuto tantissimo, specie mentalmente. Conosce le sue potenzialità. E’ un leader, un trascinatore. Non a caso è il capitano, l’ha sempre fatto anche nelle giovanili”. 

Guardabasso mette in guardia la Lazio: “Oggi in tribuna c’era uno scout del Manchester City, Rossi è uno dei talenti più importanti su scala europea (classe ’97), già in estate diversi club l’avevano adocchiato, ma è rimasto a Roma e non se ne pente (ha un contratto fino al 2020 ndr). L’interesse lo lusinga, ma nulla più. Mantiene i piedi per terra, ha i propri obiettivi… In primis l’esordio in Serie A e poi vuole debuttare in Nazionale (Under 20 ndr)!. E’ incredibile che non sia stato ancora convocato, è un delitto. Ieri ha visto le convocazioni di Evani e ci è un po’ rimasto male. Alessandro è un calciatore dentro, si sacrifica molto. E’ un carro armato! I gol parlano per lui, non soffre la pressione. Ammira molto Bruno Giordano e Miro Klose, quest’ultimo l’ha conosciuto l’anno scorso. Lo stima per il suo modo di essere, è un campione dentro e fuori dal campo”.