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Olanda Under 21 – Niente convocazione per Wesley Hoedt

Il difensore biancoceleste Wesley Hoedt è fuori dalla lista dei convocati per il prossimo doppio impegno dei giovani “orange” dell’Under 21. A quanto riportato dai media olandesi il giocatore non è stato convocato per motivi personali e quindi salterà gli impegni contro Turchia e Cipro, validi per le qualificazioni agli Europei di Polonia 2017. Facile che sia stato proprio il centrale biancoceleste, da pochi giorni divenuto papà di Valentina Maria, a chiedere il permesso di restare a Roma con la famiglia. Presente tra i convocati l’altro biancoceleste Ricardo Kishna.

 

Agostinelli: “Ad Udine ottima prestazione. Aspettiamo a dar giudizi, per adesso sono…”

La Lazio vince e convince. In 90′ minuti i biancocelesti si sono garantiti due settimane di pace e serenità (salvo le ansie per i nazionali: vedi de Vrij). Ovviamente senza la continuità si rischia di vanificare tutto, per questo Simone Inzaghi dovrà fare il possibile per far fruttare al massimo le prossime 4 partite (decisamente alla portata) che i biancocelesti affronteranno in questo mese di Ottobre. Tra coloro che sono rimasti particolarmente soddisfatti della sfida di Sabato sera c’è anche mister Agostinelli che a “9 Gennaio 1900” su Radiosei ha commentato così la vittoria contro l’Udinese:

Un’ottima partita devo dire. Un Udinese inquadrabile ma anche per merito della Lazio e dell’intensità del gioco. Come volevasi dimostrare, i giudizi cambiano da un giorno all’altro. Bisognava avere pazienza. Simone sta facendo bene e per adesso è una sorpresa in modo positivo“. Dopo la vittoria convincete di Udine è cambiata l’idea sul valore complessivo della Lazio o una rondine non fa primavera? “Devo dire che per adesso sta facendo bene sotto l’aspetto dei punti e come manovra sta migliorando. Stanno cominciando a credere in quello che gli dice l’allenatore, dobbiamo essere fiduciosi perché questa classifica dopo alcune giornate con Simone Inzaghi nessuno se l’aspettava, ma è presto per dar giudizi vediamo se tra 5-6 partite ci sarà stata continuità per poter dire qualcosa di più per adesso sono calmo e sereno“. Tutto merito del modulo? La difesa a 4 dà compattezza a tutta la squadra? “La difesa a dò sicurezza ma se vedi la difesa a 3 della Juve anche quella la dà. La compattezza la dà l’insieme…ci sono tanti motivi,  ma non è un modulo che dà compattezza. Si la Juve fa un campionato a parte ma non per la difesa a 3, ma perché ha campioni. La difesa a 4 per esempio può essere un beneficio per Felipe Anderson che ha copertura dietro, nella difesa a 3 invece si sacrifica. Se parliamo del singolo posso dire per chi è meglio la difesa a 3 o a 4. Gli esterni vogliono la copertura. Se vuoi gli esterni dando anche copertura puoi sì fare una difesa a 3 ma centrocampo ti metti a 4. L’importante è che i Keita e i Felipe Anderson abbiano una copertura e non devono essere loro fare rincorse per coprire la squadra. Insomma l’importante è che ci siano 4 esterni. Per me le squadre che sono meno protette sono quelle che giocano a rombo perché hanno solo una linea di difesa sugli esterni, nel 4-3-3 o nel 3-4-3 ne hanno sempre 2 . Si copre di più il campo invece che un 4-3-1-2 perché hai solo una linea di difesa sugli esterni. Il miglior modulo nel calcio moderno? Il 4231 senza dubbio. Si copre il campo in maniera migliore e tutte le parti sono vicine. 

LAZIONALI – L’Olanda riabbraccia de Vrij: la Lazio trema e questa volta si cautela…

Purtroppo prima o poi doveva succedere l’Olanda ha bisogno di de Vrij (come dargli torto) e ora che sta benissimo è normale che Stefan sia il primo nome dei convocati Orange. Inutile dire che la notizia ha fatto letteralmente tremare la Inzaghi, la Lazio e i suoi tifosi visto che l’anno scorso di questi tempi il difensore olandese si infortunava nella gara contro la Turchia: un tunnel che sarebbe passato anche per un’operazione al ginocchio Per questo Simone Inzaghi – e il club – vuole preservarlo ma soprattutto tutelarsi. La paura di una ricaduta durante gli impegni orange si fa sentire, e come riporta goal.com, la società laziale ha deciso di inviare al settore medico della Nazionale il fascicolo che illustra tutti gli interventi e le cure ai quali Stefan si è sottoposto: dai dettagli dell’operazione, arrivando poi al percorso di recupero. Fatto questo la Lazio non può fare altro che incrociare le dita e pregare.

 

SERIE A – Ecco il nuovo pallone Nike per il periodo invernale. Vi piace?

I classici e “semplici” palloni di una volta ormai sono andati nel dimenticatoio da diversi anni ma si fasempre più fatica ad apprezzare i vari e “coloriti” modelli che vengono proposti nei vari campionati. La Nike che da tempo ormai produce i palloni per la Serie A (oltre alla remier League e La Liga) ha ideato un nuovo “curioso” modello che sarà utilizzato durante la stagione invernale della Serie A TIM! Del resto con l’arrivo della stagione invernale le condizioni di luce naturale cambiano e così verrà introdotto il pallone ad alta visibilità per migliorare la performance delle squadre.

Si chiama Nike Ordem 4 Hi-Vis Serie A TIM Official Ball. Debutterà in campo il prossimo 22 ottobre! La Lazio avrà il “piacere” di utilizzarlo durante il match con il Torino di Mihajlovic (Domenica 23 ottobre 2016 ore 15:00 – Stadio Olimpico di Torino) Nike Ordem 4 Hi-Vis presenta uno schema di colori ottimizzato che migliora l’acuità visiva. La grafica Visual Power dell’Ordem 4,  è caratterizzata da un da colori che permette ai giocatori di cogliere rapidamente la palla, di poter prendere delle decisioni rapide e di avere reazioni immediate in uno sport come il calcio in continua accelerazione. Un modello costituito da 12 pannelli geometrici saldati con fusione a caldo  e un rivestimento di pelle sintetica migliora il tocco sulla palla. Il sistema aerodinamico proprietario di Nike, Nike Aerowtrac, incorpora le scanalature nella trama del rivestimento esterno, stabilizzando il pallone perché contribuisce  a garantire un flusso d’aria stabile e facilita così un volo più dritto.

Prandelli attacca di nuovo duramente Lotito

Dopo l’esordio al Mestalla di Valencia oggi, Cesare Prandelli, è stato presentato ufficialmente in conferenza stampa. L’ex tecnico della Nazionale Italiana intervenendo ai microfoni di RaiSport non ha risparmiato di lanciare una velenosa battuta nei confronti del presidente biacoceleste Claudio Lotito: “Se un presidente ti stringe la mano e poi non mantiene la parola, è difficile restare in Italia”. Chiaro il riferimento alla scorsa estate quando Prandelli fu chiamato e poi scaricato dallo stesso Lotito, convinto di poter chiudere con Bielsa.

Lotito-Keita: incontri ravvicinati del terzo tipo

Il caso Keita per la gioia di Simone Inzaghi, che se lo coccola, e dei tifosi, che lo idolatrano, sembra essere definitivamente rientrato. I giorni bui e il clima pesante dell’ultima estate tra il giocatore e l’ambiente biancoceleste sembrano ormai essere lontani e la Lazio è sempre più intenzionata a rinnovare il contratto del giovane senegalese, ora in scadenza nel 2018. E per raggiungere tale obiettivo, a quanto riportato da Il Messaggero, se ne starebbe occupando il presidente Lotito in prima persona: l’offerta formulata per ora dal numero uno capitolino sarebbe di 1,5 milioni a stagione per il calciatore, inserendo però all’interno dell’accordo una clausola rescissoria fissata a 25 milioni di euro.

 

De Rossi: “I tifosi hanno ragione a restare fuori”

Al termine dell’incontro tra la squadra giallorossa e l’Inter, conclusasi con la vittoria dei primi per 2-1, è intervenuto ai microfoni di Mediaset Premium Daniele De Rossi. Il giocatore giallorosso ha criticato le disposizioni di sicurezza che, anche per l’incontro di ieri sera, hanno tenuto lontani i tifosi della Curva Sud che non è entrata allo stadio: I tifosi di Roma e Lazio hanno ragione a restare fuori, non è giusto quello che sta accadendo. Bisogna fare qualcosa perchè i tifosi devono rientrare allo stadio.

 

Calcio Femminile – Vittoria in trasferta per la Lazio Women

Buon inizio di campionato per le ragazze di De Cosmi che, alla prima giornata del Girone D di Serie B, debuttano vincendo a Napoli sul campo della Domina Neapolis. Sul terreno di gioco una Lazio molto giovane – ben otto ragazze Under 23 schierate in attesa di recuperare alcune giocatrici non ancora al meglio – è scesa in campo con il 3-5-2 ed ha conquistato i primi tre punti stagionali.

IL TABELLINO

DOMINA NEAPOLIS-LAZIO WOMEN 1-2

DOMINA NEAPOLIS (4-3-3): Balbi; Bussola, D’Alterio, Apicella, Sorriso; Del Prete, Polverino, Righetti; Barra (7’st Ghandy), Di Somma, Galluccio. All.: Armando Troisi.

LAZIO (3-5-2): Sarnataro; Angelini, Vaccari, De Luca; Santoro (47’st Tosti), Sette (13’st Vittori), Lombardozzi, Casali, Pezzotti; Sciarretti (39’st Autili), Coletta. All.: Roberto De Cosmi.

MARCATRICI: 18′ Galluccio (DN); 18’st Pezzotti (L); 21’st Coletta rig. (L)
NOTE: Sarnataro (L) ha parato un calcio di rigore al 6′
AMMONITI: Sarnataro, Santoro.

 

Mihajlovic, sincero come sempre, ammutolisce il giornalista incauto

Sinisa Mihajlovic resta sempre un uomo di grande carattere, senza peli sulla lingua e che esprime sempre in totale libertà il suo pensiero senza guardare in faccia nessuno dicendo sempre ciò che pensa. Come ieri quando nel post di Torino-Fiorentina ha risposto per le rime a un giornalista che gli aveva chiesto: “Una parola su Benassi… non è facile indossare la fascia di capitano a 22 anni”. Questa la risposta del tecnico granata:

Quello che non è facile è svegliarsi alle quattro e mezza di mattino per andare a lavorare alle sei, darsi da fare tutto il giorno e non riuscire ad arrivare alla fine del mese. Essere capitano del Torino a 22 anni deve essere un piacere, un motivo di orgoglio. E ha pure segnato. E’ un ragazzo fortunato come chiunque faccia questo lavoro”.

NAZIONALE – Ventura: “Contro la Spagna gara delicata, non decisiva”. Poi su Balotelli…

Il Ct della Nazionale italiana Gian Piero Ventura è intervenuto quest’oggi nella conferenza stampa di presentazione alle due delicate sfide di qualificazione al Mondiale di Russia 2018 contro Spagna e Macedonia, oin programma il 6 ed il 9 Ottobre.

Ventura ha iniziato presentando la sfida contro la Spagna: “E’ una partita delicata, importante, ma non decisiva. Incontriamo sicuramente la squadra più forte del girone basta pensare che l’ultima sconfitta in una partita di qualificazione al Mondiale risale a 23 anni fa. Spero che lo ‘Juventus Stadium’ ci dia quel grande aiuto che ogni domenica dà alla sua squadra”. L’ultimo precedente, disputatosi negli ottavi di finale degli Europei di Francia, sorride agli azzurri: “La partita dell’Europeo fa poco testo, hanno cambiato l’allenatore, che stimo molto. Ha dato adrenalina e convinzione ad una squadra che in Francia sembrava spenta”. Due impegni in pochi giorni, spazio al turnover?: “Dopo la Spagna avremo solo tre giorni per preparare la partita con la Macedonia, è normale che qualche valutazione in questo senso andrà fatta. Rispetto al mese scorso abbiamo perso alcuni giocatori come Rugani e Pavoletti e ne abbiamo recuperati altri, da settembre i ragazzi hanno giocato cinque o sei partite in più e la squadra dovrebbe essere più tonica rispetto a quella vista in Israele”. Poi sui singoli: “Darmian è venuto per fare la difesa a tre visto che siamo in emergenza, Florenzi sa ricoprire tantissimi ruoli, può fare il quinto così come la mezzala. Verratti e De Rossi sono “alternativi” e non “complementari” in maglia azzurra. In avanti il Ct anticipa l’impiego di Ciro Immobile e Andrea Belotti: “Stanno attraversando un buon momento, possono giocare insieme come hanno già fatto“. Poi su Balotelli, già a quota 5 gol con la maglia del Nizza: “La preconvocazione è dovuta al fatto che è tornato a giocare e segnare e che nei suoi confronti non c’è nessun tipo di preclusione. Le sue qualità non si discutono, ora però dovrà dare continuità a questo rendimento”. Infine sui giovani: “Ringrazio le leghe che hanno avallato la decisione di poter avere tre stage per vedere questi ragazzi da vicino e farli entrare nella famiglia della Nazionale

I Lazionali Parolo e Immobile: “Abbiamo valori importanti, bello essere qui dopo una vittoria”

Archiviata la bella vittoria esterna di sabato sul campo dell’Udinese è già tempo di Italia e Nazionale per i due biancocelesti Marco Parolo e Ciro Immobile, pronti per la doppia sfida che attende gli azzurri il 6 ed il 9 Ottobre contro Spagna e Macedonia.

Il centrocampista di Gallarate è carico: “Contro la Spagna è una gara fondamentale, già alla seconda partita l’obiettivo principale è quello di vincere, giochiamo in casa, siamo l’Italia e dobbiamo fare bene. E’ ovvio che incontriamo una squadra fortissima che abbiamo battuto all’Europeo ma è stata sudata, bisogna preparla bene”. Poi sulla Lazio, reduce dalla vittoria di Udine e terza in classifica: “Se si gioca con lo spirito giusto, con la voglia di sacrificarsi tutti, la squadra ha dei valori importanti e li può tirare fuori. Questo parte tutto dal presupposto che tutti quanti devono pedalare. Non esistono squadre al mondo che vincono senza correre. Puoi giocare bene ma devi correre tutti quanti insieme, se lo fai, fai anche delle partite e ti diverti. Giocare uno per l’altro per il compagno aiuta sempre. Immobile? Non sono stupito dal suo rendimento perchè è un grande attaccante, ed i grandi attaccanti fanno gol. Se andate a vedere la sua media gol lui fa un gol ogni tre partite. Nella Lazio penso che possa fare un gol ogni due quindi sono contento e spero che arrivi in doppia cifra il piu’ presto possibile“.

Gli fa eco Ciro Immobile, che vuole prendersi una maglia da titolare nello scacchiere di Ventura: “Qui ti devi presentare sempre nel migliore dei modi, anche se vieni da una sconfitta o da una partita giocata male con il club, perché la Nazionale è a parte, fa parte di un’altra cosa e devi stare bene. Poi ovviamente se vieni da una doppietta e da una vittoria di squadra è meglio. Era importante per me partire bene perché ti dà fiducia, stai bene mentalmente e fisicamente. Per fortuna il gol con la Nazionale mi ha aiutato, ed ha aiutato a far vincere la squadra nella prima partita delle qualificazioni, cosa importante; è stato importante per me perché sono tornato a Roma e mentalmente ero preparato, pronto, e sono riuscito a fare tre gol. Adesso ci sono queste due partite importanti in Nazionale e ce le andiamo a giocare”.

CALCIO INGLESE – Doppio esonero per due allenatori italiani

E’ arrivato un doppio esonero per due allenatori italiani impegnati nei campionati di Premier League e di Championship inglesi.

Francesco Guidolin e Roberto Di Matteo sono stati infatti esonerati dagli incarichi rispettivamente con lo Swansea (Premier) e l’Aston Villa (Championship). Il primo, ex allenatore di Udinese e Parma è stato sollevato dalla panchina per via degli scarsi risultati di questo inizio di stagione che hanno relegato la squadra al quart’ultimo posto in classifica. A dare la notizia dell’allontanamento di Guidolin è stato lo stesso Swansea con una nota ufficiale diffusa tramite il proprio profilo Twitter. Per prendere il posto di Guidolin, allo Swansea dal 17 gennaio 2016, il club gallese ha scelto lo statunitense Bob Bradley, padre di Michael (ex Roma) ed ex commissario tecnico della Nazionale USA.

Di Matteo lascia i “Villans” quattro mesi esatti dopo l’arrivo a Birmingham, subito dopo la retrocessione della squadra dalla Premier. Decisamente negativo il ruolino di questa stagione: dopo 11 partite, l’Aston Villa, battuto ieri 2-0 in casa del Preston, è diciannovesimo dopo undici turni con dieci punti (una vittoria e sette pareggi), soltanto due in più della zona retrocessione. A questo va aggiunto che i “Villans” sono stati umiliati nel primo turno di Coppa di Lega dal Luton, formazione di League Two.

Spinozzi: “La Lazio può ambire ad un campionato di vertice. Keita? Talento straordinario”

Difensore sanguigno simbolo di una Lazio anni ’80 povera ma mordace, Arcadio Spinozzi compie oggi 63 anni. “Laziali on Air“, in onda tutti i giorni dalle 10 alle 13 sugli 88.100 di Elleradio, lo ha contattato per parlare della brillante vittoria della Lazio in casa dell’Udinese, club di cui Spinozzi è stato anche tecnico della Primavera vincendo una Coppa Italia.
Che partita è stata Udinese-Lazio? “Purtroppo non ho seguito il match in diretta, ma la squadra si è comportata benissimo, come si può d’altronde facilmente evincere dal risultato ampio. Che può essere importantissimo non solo per la classifica, ma anche per il morale e l’autostima e per convincersi che la Lazio potrà disputare un campionato di alto livello“.
La difesa, grazie al ritorno di De Vrij e i nuovi innesti, ha radicalmente migliorato il suo rendimento: “Gli acquisti di Bastos e Wallace e il ritorno dell’olandese hanno completamente modificato la qualità del reparto difensivo, che al contrario dell’anno scorso mi sembra solidissimo. Inoltre si tratta di poter contare su giovani con ampi margini di miglioramento. La prestazione in casa dell’Udinese può preludere ad un vero salto di qualità proprio grazie alla solidità dimostrata“.
Il tridente Keita-Immobile-Felipe Anderson è quello ideale? “Sono tre calciatori con grandi potenzialità. Se riusciranno a mantenere costante il loro rendimento allora la Lazio potrà vivere un’annata davvero molto buona. Dovranno però mantenere alta la concentrazione nel tempo ed il livello delle loro motivazioni. Sul piano della qualità tecnica questi tre calciatori non si discutono“.
Su Simone Inzaghi: “La piazza romana è un bel banco di prova per un allenatore che è agli inizi. Inzaghi però ha il vantaggio di conoscere perfettamente l’ambiente e dunque sa come muoversi. Avrà bisogno anche di un pizzico di fortuna, anche per sopperire quel gap di esperienza che sconta con gli altri tecnici della Serie A, ma credo che sia consapevole di avere un’occasione irripetibile per la sua carriera e che sia in possesso delle qualità giuste per sfruttarla. Saranno importanti anche i risultati. Sono i punti in classifica che danno fiducia e autostima“.
Quali obiettivi può perseguire realisticamente la Lazio? “L’intenzione di fare un campionato di vertice mi sembra realistica. Strada facendo si potrà capire se questa ambizione potrà essere portata fino in fondo. Sicuramente le potenzialità sono superiori a quelle della ricerca di un semplice campionato tranquillo“.
Lazio-Bologna dopo la sosta potrà essere uno spartiacque stagionale? “Sarà determinante l’approccio alla partita. Sfide semplici da affrontare in Serie A non ce ne sono, iniziare la partita in maniera un po’ rilassata, senza la giusta concentrazione, potrebbe aumentare esponenzialmente le difficoltà del match. Sarà fondamentale non adagiarsi sui risultati già ottenuti, ma affrontare ogni sfida sempre al massimo della determinazione“.
Su Keita: “Sicuramente è un calciatore dalle potenzialità tecniche ed atletiche straordinarie. Ci sono tutte le premesse affinché diventi un calciatore di primo piano per questa squadra, bisognerà valutare poi anche gli aspetti comportamentali per stabilire se potrà diventare un giocatore di primo livello“.
Gli stadi in Italia sono sempre più vuoti, a Roma in particolar modo. “Chi è al vertice del calcio ha responsabilità enormi riguardo questa fuga dagli stadi. Le restrizioni per i tifosi inoltre hanno dato il colpo di grazia, ormai è disagevole anche acquistare un biglietto. Purtroppo gli incassi al botteghino sono divenuti una voce quasi marginale per una società, io ricordo quando giocavo lo stadio Olimpico sempre stracolmo. C’era una passione e un’aspettativa riguardo la partita che non finiva mai, durava dal lunedì alla domenica. C’era un’atmosfera diversa, tutte le partite si giocavano alla stessa ora, Tutto il Calcio Minuto per Minuto, emozioni sempre fortissime. Questo calcio già non esiste più e sarà del tutto definitivamente spazzato via dalla condotta scellerata dei vertici calcistici“.
Alle spalle della Juventus, nella Serie A di quest’anno non sembra esserci una squadra capace di fare la differenza: “La superiorità della Juventus non sembra in discussione, ha una rosa di un altro livello in tutti i reparti. E’ difficile però restare sempre al vertice senza avere mai delle cadute o dei periodi di difficoltà. Questo è un problema con il quale i bianconeri dovranno fare i conti, anche se a lungo andare le squadre di gran livello trovano sempre un equilibrio. Il Napoli in generale sta facendo molto bene, ci sono grandi meriti di Sarri e delle sue scelte. Vedo però un livellamento abbastanza evidente. Anche la Lazio può inserirsi come outsider per lottare per posizioni nobili della classifica. La Roma ogni anno parte sempre col pensiero di spaccare il mondo, ma c’è sempre un qualcosa che frena questa squadra. A sentire Spalletti sembra che la qualità della rosa non sia in discussione, ma non è mai facile rispettare grandi aspettative. Le squadre che partono un passo indietro rispetto alle grandi possono sfruttare le defaillance che inevitabilmente si faranno registrare“.

Taider: “Cancelliamo il Genoa e rialziamo la testa con la Lazio”

Per il campionato italiano è tempo di sosta, ma già si comincia a pensare alla prossima giornata di campionato, che vedrà la Lazio affrontare tra le mura amiche dell’Olimpico il Bologna di Donadoni.

Dopo la brutta sconfitta rimediata ieri al Dall’Ara per mano del Genoa, il Bologna vuole subito rialzare la testa, parola di Taider, centrocampista dei rossoblu, che al quotidiano Il Resto del Carlino ha dichiarato: “Dobbiamo cancellare questa partita: il Bologna deve fare tesoro degli errori commessi e ripartire per cercare di vincere il match in programma tra due settimane sul campo della Lazio. Faremo di tutto per fare punti e rialzare così subito la testa“.

LAZIALI FUORI PORTA – Guerrieri, che errore! Berisha sugli scudi. Palombi-esordio

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Quinto appuntamento stagionale con la rubrica che settimanalmente aggiorna i nostri lettori sulle prestazioni dei giocatori della S.S. Lazio attualmente in prestito ad altre squadre italiane o straniere: Berisha (Atalanta), Guerrieri ( Trapani), Ronaldo e Luiz Felipe (Salernitana),Filippini (Cesena), Crecco (Avellino), Palombi e Germoni (Ternana), Rozzi (Lupa Roma), Pollace (Gubbio), Mauricio (Spartak Mosca). Elez (Rijeka), Oikonomidis (Aarhus), Perea (Lugo).

SERIE A

Berisha: clean sheet per il portiere albanese nella difficilissima sfida casalinga dell’Atalanta contro il Napoli di Sarri. 1-0 per i bergamaschi e grande festa all’Atleti Azzurri d’Italia. Berisha si rende autore di un’egregia prestazione, protagonista del primo tempo con tre parate decisive, su Callejon, Ghoulam e soprattutto sulla girata di Milik. Sempre attento anche nella ripresa, quando gli attacchi dei partenopei si fanno più insistenti ma confusi.

SERIE B

Luiz Felipe e Ronaldo: cade ancora la Salernitana dopo la prima vittoria stagionale contro il Trapani. I granata vengono sconfitti a Ferrara da un’indomabile Spal con il risultato di 3-2. Solo panchina per i due brasiliani biancocelesti, il difensore Luiz Felipe e il centrocampista Ronaldo.

Guerrieri: seconda sconfitta consecutiva per il Trapani, piegato 0-2 a domicilio dalla capolista Cittadella. E’ stato un sabato veramente da dimenticare per Guido Guerrieri, protagonista in negativo della sfida: il classe ’96 ha anche qualche responsabilità sul gol dello 0-1, quando si fa sorprendere da un tiro che, seppur angolato, parte da una distanza di circa 30 metri. Poi la combina grossissima in occasione del gol del raddoppio, tentando un dribbling non riuscito su Kouame che gli soffia il pallone.

Filippini: pareggio interno per 2-2 per il Cesena contro il Latina, con i romagnoli raggiunti allo scadere da una rete di Rolando. Il terzino sinistro guarda dalla panchina la prestazione dei compagni: per il classe ’95 la concorrenza del più esperto Renzetti sarà difficile da vincere.

Crecco: prima vittoria stagionale per l’Avellino, che al Partenio batte per 3-2 una mai arrendevole Pro Vercelli. No partecipa alla prima gioia stagionale Luca Crecco, relegato in panchina per tutto il corso della gara.

Palombi e Germoni: disfatta casalinga per la Ternana, che dopo quattro pareggi consecutivi viene asfaltata dalla corazzata Verona con un netto 0-3. Al Liberati gli umbri vengono condannati da 11 minuti di follia, nei quali viene espulso Meccariello per fallo da ultimo uomo ed i veronesi segnano ben tre gol con Pazzini (due rigori) e Siligardi. Nella disfatta delle Fere si salva Germoni, il migliore della difesa anche perché si muove sempre meglio anche in fase offensiva. Solita grinta, anzi a volte è anche troppo irruento nel pressare gli avversari. Finalmente esordio anche in campionato per Simone Palombi, che entra al minuto 11 della ripresa al posto di uno spento Avenatti. Per l’attaccante tanta voglia di fare, ma il risultato è ormai compromesso.

LEGA PRO

Rozzi: sconfitta di misura per la Lupa Roma, che viene sconfitta per 0-1 nel derby laziale contro la Viterbese. Decisiva la rete del tifoso biancoceleste Ferdinando Sforzini. Parte titolare Antonio Rozzi, il quale ha un paio di buone occasioni che però non riesce a concretizzare. Viene richiamato in panchina al minuto 67.

Pollace: sarà impagnato oggi pomeriggio alle ore 18:30 il Gubbio di Pollace, che spera in una maglia da titolare nella trasferta che vedrà impegnati gli umbri sul campo dell’Albinoleffe.

RUSSIAN PREMIER LEAGUE Russia

Mauricio: seconda sconfitta consecutiva in campionato per lo Spartak Mosca, che capitola per 4-2 sul campo dello Zenit di San Pietroburgo. Zenit che con questa vittoria raggiunge i moscoviti in testa alla classifica della Russian Premier League. Parte titolare come terzino destro il brasiliano Mauricio rendendosi protagonista di una prestazione al di sotto della sufficienza, nella quale però riesce anche a sfiorare il gol. Da segnalare per lo Zenit il gol (su rigore) di Mimmo Criscito.

PRVA HNL Croazia

Elez: non si ferma la corsa del Rijeka, che questa volta vince sul campo dell’Istra con un secco 0-2 riuscendo ad allungare sulle dirette inseguitrici. Ottima la prova al centro della difesa di Elez, titolare inamovibile della retroguardia della squadra di Fiume, la quale per la seconda partita consecutiva non subisce reti.

SUPERLIGAEN Danimarca

Oikonomidis: seconda sconfitta consecutiva per l’Aarhus, stavolta battuto in trasferta dall’Odense (2-1). Parte titolare come esterno sinistro del centrocampo a 4 Chris Oikonomidis, il quale nei 67 minuti concessigli da mister Riddersholm non riesce ad incidere nè a rendersi pericoloso.

SEGUNDA DIVISION Spagna

Perea: vince e convince il Lugo, che batte in casa l’Almeria con un netto 3-1 portandosi in solitaria al secondo posto della Segunda Division spagnola. Solo 5 minuti in campo El Coco Perea, che entra in campo al minuto 86 con la vittoria ormai in cascina per i galiziani.

Giulio Piras

Liverani: “Bravo Inzaghi con l’Udinese, ora dia continuità. De Vrij come Nesta, Immobile…”

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Intervenuto ai microfoni di Radio Incontro Olympia, l’ex biancoceleste Fabio Liverani ha commentato il momento magico che i capitolini stanno attraversando dopo la bella vittoria con l’Udinese: “La Lazio a Udine ha mostrato tutto il suo grande carattere. Immobile e Keita in  coppia danno certezze all’allenatore, si muovono molto e non creano punti di riferimento. Se sono in giornata possono dare grossi problemi“. Poi su Parolo: “Ha fatto molto bene come playmaker, ma personalmente lo preferisco più da mezz’ala. Rispetto a Biglia è più bravo ad inserirsi ed è sempre in grado di arrivare a 7-8 gol. È molto intelligente, ha grande qualità, e capisce le differenze tra un ruolo e l’altro“.

Su Inzaghi: “È stato molto pragramatico. Ha preparato ottimamente la partita contro l’Udinese. Adesso dovrà approfittare di questi quindici giorni di lavoro per dare continuità alla stagione“. Su Lukaku: “Ad oggi ha ancora molto da lavorare. Alterna cose per cui può strabiliare ad errori ancora pesanti“. Su De Vrij e Keita: “Sono fondamentali, ma io aggiungerei anche Immobile perché è un calciatore che, anche quando non segna, fa un lavoro importantissimo. Aiuta tanto la squadra ed è un grande acquisto. Poi è ovvio che venga giudicato anche per i gol. Somiglia un po’ a Corradi, che faceva 10-12 gol ma era fondamentale per l’economia della formazione. Inoltre, sa attaccare bene gli spazi. Al suo fianco vedo meglio Keita di Djordjevic perché il senegalese si avvicina a quel Cerci con cui fece sfraceli al Torino“. Su Strakosha: “Ha dimostrato buona personalità e deve crescere. Secondo me è il secondo giusto per la Lazio e, se Grigioni pensa che il ragazzo abbia qualità, è giusto che gli si diano delle responsabilità“. Coppie centrali difensivi: “De Vrij è il valore aggiunto, un po’ come Nesta in passato. Senza di lui la Lazio torna quella della scorsa stagione. È straordinario e credo sia destinato a diventare molto appetibile per la Premier League“.

Inzaghi recordman dell’era Lotito: ecco perché

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Con le ultime due vittorie consecutive ha portato la Lazio in piena zona Europa. Simone Inzaghi non si è arreso di fronte alle difficoltà iniziali, ma con il lavoro è riuscito a migliorare la squadra biancoceleste, rendendola, sabato sera in quel di Udine, persino divertente. Non avrebbero potuto effettuare una scelta migliore Lotito e Tare, quando, dopo il caos Bielsa, hanno richiamato l’ex mister della Primavera che aveva chiuso bene la stagione scorsa. I numeri, importanti, stanno dando loro decisamente ragione: otto vittorie e un pareggio per un totale di 25 punti. In media sono 1,78 punti a partita, dato, al momento, migliore dell’era Lotito, maggiore rispetto a quello ottenuto da Reja, Petkovic e Pioli, i quali hanno però disputato più gare sulla panchina delle aquile, ma Simone avrà tempo di migliorare anche sotto questo aspetto.

Il mister capitolino forse non giocherà un calcio spumeggiante, ma alla fine porta a casa i risultati, l’uinica cosa che conta. E’ attento, pragmatico, non si intestardisce su un solo assetto, ma è in grado di variarlo all’occorrenza, in base agli avversari che incontra. Un po’ la stessa cosa che accadde a Reja durante la sua avventura nella Capitale. Proprio il tecnico friulano è colui che segue Inzaghi in questa speciale classifica basata sulla media punti: in 112 gare, infatti, Edy ne ha collezionati ben 188, 1,67 punti a match.

Strakosha, il ct dell’Albania U21: “Siamo fortunati ad averlo in squadra, farà grandi cose”

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È certamente tra le note più positive di questo inizio di stagione in casa LazioThomas Strakosha, dall’esordio contro il Milan, ha sfornato delle prestazioni davvero notevoli, non facendo rimpiangere ad Inzaghi la scelta di puntare su di lui per difendere i pali biancocelesti al posto dell’infortunato Marchetti. Una passione quella per i guantoni ereditata dal papà Fotaq, maestro che l’allievo classe ’95 può anche superare. Ne è convinto Redi Jupi, ct dell’Albania U21, che si esprime così in merito ai microfoni di ‘Gianlucadimarzio.com’:

É un portiere sicuro, che crede nelle proprie capacità. É forte coi piedi e questa è una cosa che ho notato subito fin da quando aveva 16 anni. Ha personalità, sa stare in porta e comunica bene con la difesa. Gli auguro di diventare più forte del padre, può riuscirci“. Sull’esordio a San Siro: “Mi sono emozionato, così come anche lui. Era importante partire bene e lui ha mostrato le sue qualità, che tutti conosciamo. Farà grandi cose. La Lazio può fornirgli chances importante anche in chiave Nazionale: “Noi abbiamo un gran vantaggio ad averlo in squadra. Visto che sa giocare coi piedi, gli chiedo spesso di farlo, in modo che possiamo impostare l’azione da dietro. Insieme al nostro preparatore dei portieri, Ardit Bozo, sta facendo un buon lavoro“.

TEMPI BELLI – Gufi & fenomenologia dei social network

Circa nove mesi fa, all’inizio dell’anno, avevamo pubblicato questo articolo che aveva fatto abbastanza discutere, riguardo la cascata di reazioni che mezzi come i social network possono permettere ai tifosi di produrre per commentare una partita di calcio. Con la punta di autoironia che ci contraddistingue, guardavamo al giardino di casa nostra prendendo un po’ bonariamente in giro dei tipi di laziali che facilmente vengono allo scoperto grazie a questi moderni mezzi di comunicazione.

Ogni tanto però, rivolgiamo la nostra attenzione anche ai dirimpettai, che non sono da meno e rispondono a loro volta in tipologie preferite, che si palesano soprattutto quando la Lazio attraversa momenti più o meno positivi.

Scopriamo la fenomenologia dei social network dei romanisti che commentano la Lazio.

  1. L’indifferente. Per lui la Lazio non esiste. A parole, ovviamente. Ostenta sempre indifferenza e cade dalle nuvole su qualsiasi riferimento a partite biancocelesti. Ciò non toglie che riesca comunque a scatenare dubbi tra i suoi interlocutori, tipo con frasi: “Ma che me frega della Lazio, siete voi che pensate sempre a noi! Quando Parolo aveva innescato Lulic che con un perfetto cambio di gioco ha favorito Keita per l’inserimento di Immobile che dopo aver fintato ha battuto Karnezis sul secondo palo, io ero già alla terza birra al Pigneto! Chi ve se fila!”. Nei suoi racconti l’ultima partita vista della Lazio è stata quella del 1975 con il Como perché ce lo portò il nonno quando aveva tre anni, ma è in grado di correggerti sul minutaggio di Keita al Cornellà prima che arrivasse in Primavera e sa perfettamente il numero di lingue parlate da Tare.
  2. Il tecnico. Ama tendere trappole: i suoi riferimenti non sono mai diretti alla Lazio. Ma tweet e status su Facebook che appaiono sistematicamente dopo una Udinese-Lazio 0-3, recitano: “Mai vista una serie A scarsa come quest’anno.” “Ormai preferisco il campionato romeno a quello italiano.” “La Serie A è ridicola, livello fra tornei di dopolavoro.” L’orrore per la pochezza del calcio nel nostro paese solitamente svanisce in caso di vittoria della Roma con partite che tornano ad essere: “Le più belle viste negli ultimi 20 anni.”
  3. Il rancoroso. Solitamente la butta in caciara facendoti sentire in colpa per cose avvenute circa 100 anni fa. Per controbattere all’esultanza per una vittoria della Lazio parte rievocando autogol di Negro e scudetti scuciti, ma passando per i sempiterni 11 anni di B può anche riesumare il derby del 1929 vinto con gol di Volk ed arrivare fino alla progenie di Romolo e Remo. A chiunque parli di 26 maggio, risponde stizzito “Preistoria!” indignandosi sul fatto che qualcuno tiri fuori eventi risalenti al paleolitico di tre anni fa.
  4. Gli attimi fuggenti. Per loro c’è solo il Capitano, o mio Capitano. Qualunque impresa della Lazio finisce con una discussione su Totti e sul fatto che la Lazio non abbia mai avuto una band, in barba a venticinque giocatori oltre le 250 presenze. E comunque er capitano Totti Totti Roma capitano daaa Roma Totti Totti Totti capitano daa Roma. Solitamente con questa frase chiudono il discorso.
  5. Il nostalgico: è particolarmente infido. Lui stesso ti blandisce con una mezza frase sulla buona prestazione per la Lazio, rievocando però i tempi quando le squadre erano davvero grandi e il calcio italiano era ai massimi splendori. Fosse un Negroni, avrebbe 1/4 di tecnico. Si distingue da esso perché la sua conversazione è totalmente permeata non dalla riflessione sul declino del calcio italiano, ma dalla nostalgia per il calcio romantico che fu. Dopo un breve accenno alla Lazio Cragnottiana, però, getta la maschera e sferra la sua offensiva. Ti ritrovi in pochi minuti a parlare di magliette Barilla, Falcao e di Sorrento-Lazio col treno che passava che respinse il pallone, come raccontò una volta Guido De Angelis. L’unico modo per neutralizzarlo spesso è bloccarlo.
  6. Il Marco Travaglio (o giustizialista). E’ una belva scatenata che per innescarsi ha bisogno di pochissimo, basta un assist di Felipe Anderson. Da lì parte un’invettiva che abbraccia il caso-Mauri fino al calcioscommesse, Calciopoli, il crack Cirio e termina con un gran finale dedicato a quel traditore di Ciccio Cordova. Solitamente la sua furia è intensa ma breve, si ingrippa singhiozzando parlando di Juventus, Turone, Doping e Agricola. Rumoroso ma innocuo.
  7. Il giustiziere etnico. Per lui la romanità non è questione di tifo, ma di DNA. Qualunque rivendicazione laziale lo vede spandere litri di bile sul fatto che loro sono gli unici destinatati del patrimonio della città eterna, e tra burini, campagnoli e frasi protorazziste attribuite di solito invariabilmente ad Alberto Sordi, sembrano pronti a imprimere il marchio della vergogna su chiunque sia nato fuori tra le mura Aureliane. Solitamente il laziale contro cui inveiscono è nato all’Isola Tiberina e loro invece sono nativi di Ceccano, madre abruzzese e padre pugliese con zio svedese e nonni turchi con prozia di Sgurgola Marsicana. Mettendo sul tavolo le carte d’identità della famiglia si può idealmente percorrere, unendo la distanza tra le varie località, la strada che separa la terra da Venere. Ma il fatto di abitare a Ponte di Nona dal almeno sei anni sembra mondarli, nella loro testa, da determinati ragionamenti.

Fabio Belli

Perché Radu non è sceso in campo a Udine? Ecco il VERO motivo

Sono le 19:30 all’incirca quando vengono diramate le formazioni ufficiali di Udinese Lazio e subito si nota un’assenza. Nell’undici titolare non figura Radu, nonostante Inzaghi lo avesse provato nella difesa titolare per tutta la settimana.

Al suo posto gioca Lukaku. Fin qui, nulla di eclatante. Ma la cosa realmente strana è che il romeno non figura nemmeno tra i panchinari. I giornalisti scrivono di un ipotetico problema muscolare dell’ultimo minuto. Eppure né domenica, né ieri, il giocatore ha effettuato controlli in clinica Paideia. Ma allora perché Radu è stato escluso dalla trasferta di Udine pur figurando tra i convocati?

Il motivo è legato a una puntura di un insetto poche ore prima del match. Il nuovo coordinatore dello staff medico e consulente ortopedico della Lazio, il dottor Rodia, ha somministrato al difensore del cortisone, come viene normalmente fatto in questi casi. Si tratta però di una sostanza che non può essere usata qualora venga assunta a poche ore da una partita ufficiale. In pratica se Radu avesse giocato, avrebbe rischiato una squalifica di due anni (ormai le sanzioni sono molto lunghe per questo tipo di disattenzioni, l’elenco delle sostanze proibite è conosciuto). Il club ha contattato la «commissione per l’esenzioni uso terapeutico», ma è stata consigliata una sospensione cautelativa di tre giorni…

Fabrizio Piepoli