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Aggiudicato il Premio “Italian Sport Awards”

E’ stato assegnato a Pontecorvo il premio “Italian Sport Awards”. Ad aggiudicarsi il prezioso riconoscimento come migliore allenatore della serie A è stato il tecnico del Chievo, Rolando Maran. Premiato anche l’ex allenatore del Frosinone, Roberto Stellone. Tra i calciatori l’oscar dello sport é stato consegnato a Francesco Acerbi, Roberto Gagliardini, Rolando Mandragora, Sergio Pellissier e Stefano Sorrentino. Per Federico Dionisi, punta del Frosinone, il premio come miglior attaccante della serie A. Premiato anche l’altro attaccante del Frosinone Daniel Ciofani. Come miglior presidente è stato scelto il patron del Sassuolo Carlo Rossi.

 

Mirra: “Lazio camaleontica con grandi individualità, può puntare al 3°-4° posto”. E su Milinkovic…

Per parlare della squadra biancoceleste è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89,3 l’ex difensore laziale Vincenzo Mirra:

“I moduli migliori per far esprimere questa Lazio sono il 4-2-3-1 e il 4-3-3. A Udine a tratti si è visto anche un bel gioco, anche se dobbiamo dire di aver giocato contro una squadra in seria difficoltà, tanto che al termine della gara è stato esonerato Iachini. Mi spiace perché è una persona che conosco ma il calcio è questo. Ottenere risultati positivi è importante perchè la squadra grazie a questi acquisirà più certezze e più sicurezza nei propri mezzi. L’equilibrio deve essere il punto fondamentale da tenere in mente, non solo dopo una vittoria. L’allenatore deve dare un assetto tattico e un gioco alla squadra, deve essere pronto a cambiare il modulo a seconda delle partite. E’ giusto che la squadra sia camaleontica perché fa capire la professionalità e la maturità della rosa, ma al contempo deve avere un’identità. La Lazio contro le medie piccole sta ottenendo buoni risultati ma credo che meriti una sua identità di gioco da imporre anche contro le grandi squadre. Il calcio italiano si è livellato, parlare oggi di squadre medio piccole è difficile. E’ troppo presto per pronunciarsi su dove i biancocelesti possono arrivare, per poter esprimere giudizi sulla squadra servono almeno un paio di mesi d’assestamento. Tutte le squadre possono essere pericolose. La Lazio deve sempre puntare al massimo, quindi ambire al 3° o al 4° posto. Non credo che si possa competere con Juventus e Napoli. Quando ci si trova di fronte le grandi squadre gli avversari sono giocatori di livello superiore. A volte bisogna rinunciare un po’ ad attaccare, ma ora la Lazio deve migliorarsi in questo perchè i risultati aiutano. Bisogna comunque sempre sperare che de Vrij stia bene perché con la sua presenza aiuta tutto il reparto. Quando hai giocatori forti e di qualità, se si lavora anche sulla tattica la differenza si nota. I risultati stanno dando ragione e l’entusiasmo deve essere uno stimolo a migliorarsi per tutti. Con l’aiuto di tutti i compagni anche il reparto difensivo biancoceleste migliorerà ancora. La sosta non ci voleva. La Lazio veniva da una vittoria e da prestazioni convincenti e interrompere questo momento positivo non è stato un bene. Ora bisogna aspettare e sperare che i nazionali rientrino alla base senza infortuni per poter poi ripartire con lo stesso entusiasmo. Quello di quinto a centrocampo non credo sia il ruolo esatto per Felipe Anderson, anche se a lui fa bene perché è un’esperienza che gli permetterà di crescere. Ha sempre giocato negli ultimi trenta metri ma è un generoso in campo e fare ancora di più a livello fisico lo renderà più completo. E’ un giocatore straordinario, in posizione più arretrata è troppo sacrificato, lui deve pensare a risolvere le partite. E’ come mettere Immobile a centrocampo. Ognuno va messo nel ruolo in cui può rendere di più. Felipe non deve arretrare troppo perché spende troppe energie e poi perde lucidità in fase offensiva. I biancocelesti a centrocampo hanno tante soluzioni: contro l’Udinese hanno giocato Parolo e Milinkovic e hanno disputato una buona partita. La Lazio in avanti ha tanto da offrire. Milinkovic è fortissimo, ha delle qualità ancora da scoprire. Può diventare un top player, è indecifrabile tatticamente e andrà plasmato. Si sta ritagliando il suo spazio e a centrocampo può ricoprire qualsiasi ruolo. Ha una struttura strepitosa, ce ne fossero di giocatori come lui”.

 

Chiesa: “Sabato Lazio quasi perfetta. Anderson e Keita possono cambiare la stagione”

Enrico Chiesa, contattato da Laziopolis ha commentato così l’ultima vittoria biancoceleste: “Sabato la Lazio ha disputato una buonissima partita, sotto ogni aspetto. Inzaghi sta lavorando bene, sta dando un gioco alla squadra e ha recuperato un elemento fondamentale come Keita. Vincere 3-0 a Udine non è una cosa che capita tutti i giorni, per questo dico che la Lazio è stata quasi perfetta. Poi certo ogni vittoria ha una storia a sé. Per esempio nelle precedenti vittorie la Lazio non era riuscita ad esprimere un grandissimo gioco, forse perché gli avversari erano stati bravi a distruggerlo, mentre l’Udinese ha concesso qualche azione di contropiede, e lì la Lazio riesce ad essere devastante”.

Sul tridente offensivo:Per la Lazio è stato fondamentale il recupero di Keita, è un grande giocatore, così come Felipe Anderson. Sotto l’aspetto tecnico fanno la differenza perché sono bravissimi nello stretto e nell’uno contro uno, con il loro dribbling possono andar via a qualsiasi avversario. La Lazio deve puntare forte su questi elementi perché sono loro che possono cambiare l’esito di una stagione. Immobile? Credo in lui fin dal suo arrivo. E’ un attaccante totale, in grado di far tutto. Attacca bene la profondità e ha uno spiccato senso del gol. Doveva solo ritrovarsi dopo due stagioni altalenanti, ma il talento di certo non lo perdi per strada. Se la squadra riesce a sostenerlo nel migliore di modi sono sicuro che potrà fare un grandissimo campionato”.

Infine sul discorso modulo: “La mentalità fa la differenza. Si possono mettere in campo tutti i moduli possibili, ma se non si entra in campo con lo spirito giusto non si va da nessuna parte. Se un gruppo gioca con la voglia di aiutarsi, di fare una corsa in più per aiutare il compagno in difficoltà allora sì che si possono vincere le partite, in caso contrario i moduli possono aiutare fino ad un certo punto. C’è il suo modo di interpretare le partite, di studiare gli avversari, è molto minuzioso. La Lazio ha ancora molto tempo per crescere. Inzaghi è arrivato tardi, a ritiro già iniziato, quindi il suo lavoro sta dando i suoi frutti ora, ci vuole tempo per trasmettere le proprie idee di gioco. E’ troppo presto per tirare le somme in questo momento, e la stessa cosa vale anche per le altre squadre. Il campionato è come una corsa a tappe, ora siamo giunti alla prima, ma è alla lunga che verranno fuori i valori reali”.

Felipe Anderson promette: “Questa sarà la migliore stagione della mia carriera”. Poi sul suo futuro…

Alle 15 nella sala stampa di Formello ha parlato Felipe Anderson che ha analizzato la stagione. Queste le sue parole:

Sei sorpreso della classifica della Lazio?

“Non siamo sorpresi, siamo contenti del lavoro svolto. Volevamo vincere più partite per stare più in alto. Dobbiamo continuare così, non siamo sorpresi perché sappiamo qual è la nostra forza”.

Mirate all’Europa League o a qualcosa di più?

“Puntiamo più in alto possibile, se non sbagliamo partite possiamo arrivare a obiettivi più alti. Dobbiamo pensare a vincere ogni partita anche contro avversari più difficili perché abbiamo una squadra molto forte con giovani di qualità. Dobbiamo provare a vincere ovunque”.

Come ti trovi a fare l’esterno di centrocampo?

“Sono un attaccante, ma il mister sa che dove mi mette do il massimo. Sono contento della fiducia del mister che ha puntato su di me in un altro ruolo. Posso pure giocare terzino o difensore, sono contento quando gioco”.

Dove ti trovi meglio?

“Trequartista, però sulla fascia ho piena libertà e posso usare la mia velocità nell’uno contro uno e per aiutare il nostro terzino”.

Come mai hai avuto un calo la scorsa stagione?

“Tutti i giocatori hanno un calo. Credo che sto trovando continuità per fare una stagione a buon livello. Questo sarà il miglior anno della mia carriera”.

Con la partenza di Candreva senti maggiori responsabilità?

“Mai pensato. Anche quando c’era lui giocavo a sinistra, o quando ero in panchina pensavo ad entrare e a fare bene. Non è cambiato nulla”.

Cosa ne pensi del lavoro di Simone Inzaghi?

“Quest’anno ho fatto un lavoro diverso perché dopo le vacanze sono andato direttamente in nazionale. Ora mi sento bene, molto forte, anche alla fine delle partite. Se continuo a lavorare così, posso fare una stagione ad alto livello”.

Derby?

“Sappiamo che vale comunque 3 punti ma sappiamo anche cosa rappresenta per il popolo laziale e per noi giocatori. E’ difficile quando lo si perde. Abbiamo una nuova opportunità e se lavoriamo bene possiamo vincerlo. Sarà un giorno speciale quando lo vincerò”.

Cosa ne pensi del tridente Anderson-Keita-Immobile?

“Abbiamo anche altri giocatori di qualità che daranno una mano quando verranno chiamati in causa come Kishna, Lombardi e Djordjevic. Non pensiamo al tridente, pensiamo alla squadra che può dare tante soddisfazioni. Siamo veloci, stiamo trovando l’intesa giusta, noi 3 e gli altri col tempo daremo tante soddisfazioni”.

Lazio punto di partenza o di arrivo?

“Sono voluto venire qui per dimostrare il mio valore. Non ho mai pensato di andare via. Certo nel calcio tutto può succedere, ma io ho rinnovato a lungo perché la Lazio è una grande squadra che mi piace tanto e piace anche alla mia famiglia. Amo questa squadra e questa città, voglio crescere e spero di farlo con la Lazio”.

Keita?

“Abbiamo tanti giocatori importanti. Lui è un grande giocatore, lo sanno tutti. Dobbiamo essere intelligenti ed usare le nostre qualità per aiutare la squadra. Giocando ancora insieme possiamo fare meglio”.

La moglie di Marchetti, Rachele Mura bacchetta Ilary Blasi

Le parole di Ilary Blasi contro Spalletti e James Pallotta hanno scatenato l’opinione pubblica e il mondo dello sport e dello spettacolo, tra chi si è schierata con la moglie di Francesco Totti e chi, invece, l’ha criticata. Tra questi c’è anche Rachele Mura, moglie del portiere della Lazio Federico Marchetti. “Ilary ha sbagliato. Io non avrei mai fatto un’intervista simile. I rapporti tra mister e calciatori devono rimanere dentro lo spogliatoio. Ognuno fa il suo mestiere”, ha bacchettato la compagna del numero 22 biancoceleste. Inizia il derby delle wags?

Milinkovic-Savic, parla il fratello: “Sergej sta giocando alla grande ma può fare meglio”

Di partita in partita Sergej Milinkovic-Savic sta convincendo sempre di più Inzaghi e l’opinione pubblica. Le sue abilità si erano già intraviste a singhiozzi nella scorsa stagione, ma quest’anno potrebbe rivelarsi quella giusta per consacrarsi in serie A. I complimenti arrivano anche dal fratello Vanja, portiere del Lechia Gdansk che su Novinska agencija Beta ha detto; “Seguo tutte le partite della Lazio. Sono molto orgoglioso delle prestazioni che Sergej sta facendo ultimamente. Nelle ultime sfida sta giocando in maniera fantastica e mi aspetto che faccia sempre meglio. Ci incoraggiamo a vicenda. Abbiamo entrambi modi diversi per motivarci, ma siamo di grande sostegno l’uno per l’altro”.

Ag. Palombi: “E’ uno dei migliori talenti usciti dalla Primavera. Carbone lo sta rivalutando”

Da capocannoniere della Lazio Primavera a riserva nella Ternana. Fin qui, Simone Palombi non ha avuto molte chance per dimostrare il suo valore nel calcio dei grandi. Sabato, però, ha esordito in serie B contro il Verona. Il suo agente Andrea Manfredonia ha così commentato su TMW: ”Per me  è uno dei talenti più cristallini usciti dal campionato Primavera dello scorso anno. Si è sempre contraddistinto per la quantità di gol e per la facilità in fase offensiva. Era partito alla grande con un gol all’esordio in Coppa Italia, ora vive un momento di flessione perché sono cambiate le gerarchie con l’arrivo di Carbone. Ma sta acquisendo fiducia agli occhi del mister, anche lui sta rivalutando il giovane attaccante”.

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LAZIO SOCIAL – Strakosha al miele: “Lazio prima di tutto”. E sul rinnovo…

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Dal possibile addio al rinnovo: in poche settimane, la situazione nella Lazio di Thomas Strakosha si è ribaltata. Il portierino albanese, infatti, a fine estate, è stato vicinissimo a salutare Roma e la squadra biancoceleste (per approdare in Galles, al Cardiff), mentre ora è praticamente un pilastro della rosa di Inzaghi. Nelle tre partite in cui è stato chiamato a sostituire l’infortunato Marchetti, ha sfornato delle ottime prestazioni, che gli hanno assicurato un occhio di riguardo per il futuro. Secondo le ultime notizie circolate in mattinata, infatti, la società starebbe pensando di prolungare il suo contratto, attualmente in scadenza il prossimo giugno, fino al 2023, con un ingaggio annuo di 500mila euro (quintuplicato rispetto a quello che il giocatore percepisce attualmente).

Una bella soddisfazione, che l’ex Salernitana ha voluto ribadire, pochi istanti fa, su Instagram, postando parole d’amore verso i colori biancocelesti. “La Lazio sempre davanti a tutto”, il contenuto del messaggio Come a voler dire: questa maglia mi occupa tutto e non c’è spazio per nient’altro.

Bologna, Donadoni: “Il ko di domenica ci ha dato fastidio, ora pensiamo alla Lazio”. E su Sadiq…

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Il campionato è fermo per gli impegni delle Nazionali, ma le varie squadre continuano a lavorare a pieno ritmo per preparare le gare che le sttenderanno alla ripresa. Tra esse il Bologna, che affronterà all’Olimpico la Lazio, una sfida cui il tecnico rossoblu Donadoni sta già pensando parecchio, come lui stesso ammette ai microfoni di Sky Sport:

La sconfitta di domenica scorsa ci ha dato un po’ fastidio, per cui adesso dobbiamo pensare alla prossima gara. Visto che non ho i Nazionali, mi dedicherò di più ad un lavoro di tipo individuale. Possibili sorprese quest’anno? Abbiamo subito diversi cambiamenti, non abbiamo più alcune certezze che avevamo, perché sono andate altrove. Adesso abbiamo un gruppo giovane e di belle speranze. C’è da crescere e lavorare molto, ma per fortuna abbiamo ottimi professionisti nel nostro organico, che aiutano molto sia me che i miei collaboratori. Verdi? Sta facendo bene, come anche Krejci, che è un professionista serissimo e che dà grande disponibilità. Verdi ha grandissime qualità, ma deve riuscire ad abbinarle con il resto, ad esempio la gestione di alcuni momenti della gara, che deve migliorare. Ripeto, le potenzialità ci sono, se curerà alcuni dettagli farà il salto di qualità. Sadiq? Ad oggi non si è mai allenato con i compagni, per cui al momento è complicato che lo possa utilizzare quanto prima (già contro la Lazio ad esempio, ndr). Mi auguro in questa settimana di vederlo in allenamento coi miei occhi, così potrò prendere una decisione“.

De Vrij: “L’infortunio non è stato un peso, ma mi sono avvicinato positivamente alla nuova stagione”. E sul paragone con Nesta…

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Dal ritiro della Nazionale olandese, ha parlato, ai taccuini del Telegraaf, Stefan De Vrij. Venerdì, al ‘De Kuip’ di Rotterdam (il suo vecchio stadio), gli ‘Orange’ affronteranno la Bielorussia, nella partita valida per le qualificazioni a ‘Russia 2018’. Ma al momento il centrale biancoceleste non sa ancora se scenderà in campo, per quella che sarebbe la sua 31esima presenza con la Nazionale: “Per il momento sembra di sì, ma non so se questo significhi qualcosa nell’ottica della mia presenza nell’undici iniziale contro la Bielorussia“. Poi, sull’infortunio: “Ho perso grasso, ma ho guadagnato massa muscolare. Naturalmente preferisco giocare, anche se, col senno di poi, ho fatto un passo indietro e due in avanti. Non ho vissuto l’infortunio come un peso. Dopo l’operazione, mi sono avvicinato in maniera positiva alla nuova stagione“. In questi giorni, molto in voga è stato il paragone tra lui e Nesta: “Certamente è bello leggerlo, ma è anche strano sentirselo dire“. Restando in tema di difensori, una battuta sul trio arretrato della Juventus: “Per loro difendere è un’arte. In sette partite giocate con la Lazio contro i bianconeri credo che abbiamo segnato una sola volta. Li guardo spesso per vedere come risolvono determinate situazioni, qual è il loro segreto. Sono tre giocatori davvero intelligenti“.

Poi di nuovo sull’infortunio: “Ho trascorso tantissimo tempo in riabilitazione, ad Anversa. Capitava che lavorassi due volte al giorno per raggiungere il mio obiettivo“. Maledetta fu quella sfida contro la Turchia: “Ripensandoci, non è stato saggio scendere in campo dopo i fastidi che avevo sentito contro l’Islanda“. Sui Mondiali: In Brasile ho fatto l’esperienza più bella finora da giocatore. Nelle sfide estive abbiamo fatto bene, contro la Svezia meritavamo di vincere. Ho scelto io di non giocare, perché non sentivo di essere ancora al 100%“. Ora con la Lazio sta giocando dall’inizio del campionato, dando tutto e meritandosi gli elogi sia di Simone Inzaghi, che lo ha definito un fuoriclasse, sia della stampa, che non vedeva un difensore tanto affidabile in biancoceleste dai tempi di Nesta: “E’ bello che si dica questo, ma sta a me dimostrarlo. Intanto, spero di scendere in campo venerdì al ‘De Kuip’. Quello stadio renderebbe magico il mio ritorno in Nazionale“.

Pulici: “La Lazio sta giocando bene, diamo merito a Inzaghi. Su Radu e de Vrij…”

Dopo la bellissima vittoria di Udine i ragazzi di Inzaghi, seppur orfani dei nazionali, tornano a lavoro in vista della ripresa del campionato. A Formello il morale è alto finalmente. Quest’aria di positività è veramente un piacere. Per parlare del momento dei biancocelesti ai microfoni di Radiosei, nella trasmissione “9 Gennaio 1900” è intervenuto l’ex portiere e dirigente laziale Felice Pulici. Ecco le sue parole:

La squadra a Udine ha fatto una gran partita. Merita di essere seguita in modo importante e serve un contributo ancora maggiore da parte dei tifosi. La Lazio sta esprimendo un calcio piacevole, al di là dell’avversario. Bisogna dare il giusto merito a Inzaghi. Giocatori come Felipe Anderson ripagano sul campo la sua fiducia, vedo il brasiliano decisamente migliorato anche a livello di motivazioni. Potrebbe essere un elemento più valido in una posizione diversa, ma sta rispondendo in modo importante. Stesso discorso per Milinkovic-Savic o Parolo”.

I TIFOSI – “Serve la volontà di costruire qualcosa coi tifosi, vanno agevolati. I giocatori devono essere più presenti nel rapporto coi sostenitori, anche nelle dichiarazioni. La dirigenza ha delle responsabilità e gestisce il club come meglio crede, soprattutto in termini economici. Ma Il tifoso deve avere la sua soddisfazione, la squadra è della città”.

CASO RADU – Stefan Radu ha dovuto saltare la trasferta di Udine. Il romeno avrebbe rischiato una pesante squalifica per doping. Un caso che ha fatto discutere: “Avrebbero potuto comunicare alla vigilia che avrebbero fatto quel tipo di intervento e aspettare poi la risposta della struttura preposta che è immediata. Ci vogliono 48 ore per una qualsiasi infiltrazione con il cortisone, c’è una disposizione internazionale che lo impone a tutte le federazioni. Questo è il tempo stabilito affinché venga smaltita l’iniezione, altrimenti non si può scendere in campo. O non sono stati informati i medici o c’è qualcosa che non quadra. In un settore specializzato dal punto di vista sportivo, bisogna conoscere le regole. Poi la professionalità dello staff non si discute. Comunque posso anche sbagliarmi…”.

STRAKOSHA – “Strakosha è andato molto bene. Non lo conoscevo, l’ho visto per la prima volta a Milano dove ha alternato cose buone ad altre meno positive. A Udine ha fatto invece una prestazione ottimale, è stato molto reattivo. Va gestito in modo adeguato e Inzaghi, con il recupero di Marchetti, dovrà valutare bene la situazione portieri, è un ruolo delicato. L’albanese comunque è sceso in campo con grande serenità. Guerrieri? Ha fatto qualche errore, ma bisogna aspettarlo. Sbagliando cresce. In generale un estremo difensore deve avere un riferimento sul campo che lo possa tranquillizzare, va protetto. Da parte sua invece deve mettere la squadra in condizione di vincere la partita”.

DE VRIJ – De Vrij in Olanda lo paragonano a Nesta: “Sta facendo molto bene, è un elemento fondamentale per la difesa. Ma Nesta lasciatelo fuori (ride, ndr). Il numero tredici è stato unico al mondo. Ha vinto di tutto con la Lazio e il Milan”.

MIHAJLOVIC – Infine una battuta su Mihajlović“Mi piace per la grinta, è preso dal suo lavoro. Rispetto a Inzaghi ha una personalità diversa. Simone è stato acquistato dalla Lazio quando ero dirigente e lo conosco molto bene. A Roma è cresciuto come giocatore, mentre Mihajlović era un punto di riferimento per la squadra”.  

Del Nero: “Lazio, devi puntare al terzo posto. L’uomo in più in questo momento? Inzaghi!”

Simone Del Nero conosce bene l’ambiente biancoceleste e la sua immensa capacità di di esaltarti e distruggerti in un batter d’occhio. Con la bellissima vittoria di Udine il peggio sembra essere passato ed al ritorno dalla sosta i biancocelesti dovrebbero continuare su questa strada intrapresa da Inzaghi. Proprio dell’ultima vittoria conquistata meritatamente dai biancocelesti ad Udine, ha voluto commentare la sfida insieme a tutte le componenti e gli eventi che hanno interessato la prima squadra della Capitale in questo inizio di stagione, intervenendo ai microfoni di TMW Radio: “Simone conosce l’ambiente, i giovani sa gestirli, ci lavora da tempo ormai. I migliori in questa squadraCiro Immobile sicuramente, lui non è una novità, si sa che è un grade attaccante, lo ha dimostrato negli anni passati e dopo un periodo di alti e bassi si sta riprendendo, forse anche perché ha trovato la piazza giusta per tornare ai suoi livelli. Poi dico il gruppo in generale, perché sono loro che lo servono comunque, la squadra è compatta, si vede e il lavoro svolto dal mister è buono.

KEITA E NON SOLO – “Keita è il futuro della Lazio secondo me, io mi ricordo, per esempio, che quando ero a Roma si vedeva già che aveva i colpi del grande giocatore, con incredibili doti calcistiche. Con la società si dovranno mettere d’accordo perché serve alla Lazio ed ora è tornato alla carica facendo ottime partite, caratteristiche del genere saranno di aiuto ai biancocelesti. È un giocatore di prospettiva sul quale si deve puntare o anche su giovani come lui, spero che il presidente lo accontenti facendo, anche se servisse, un sacrificio. De Vrij è un giocatore di esperienza, sono fondamentali persone come lui, aiutano quelli che si trovano in difficoltà, come ai miei tempi quando c’era Siviglia. Sapeva amministrare benissimo la difesa sia dal punto di vista fisico sia mentale. La Lazio deve puntare al terzo posto anche perché ha meno impegni e ci deve provare. Spero tanto che ci riesca e ripeto la forza di questa squadra è l’allenatore, secondo me, perché Inzaghi oltre ad essere un mio grande amico, ha dimostrato di meritarsi tutto il bene di questo mondo. L’uomo in più è lui perché è un allenatore che comunque lascia libertà e fa vivere bene i giocatori, non è un tipo oppressivo. Spero che la Lazio continui a vincere come la settimana scorsa, di questo passo potrà arrivare lontano.”

Garlini: “Felipe Anderson l’uomo in più di Inzaghi. Alla Lazio serve continuità”

Oliviero Garlini, ex attaccante biancoceleste è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio per parlare del momento biancoceleste:

Penso che Felipe sia stato molto positivo. Nessuno pensava potesse giocare da esterno basso, si sta sacrificando molto. Può perdere della lucidità in fase offensiva verso la porta ma sono cose che ci possono stare. La squadra sta facendo molto bene e servono questi giocatori per il gruppo. Siamo partiti molto bene, in maniera stupenda. Non era facile vincere ad Udine. Felipe è importante quanto Keita e Immobile ma lui deve aspirare a qualcosa di più, può rendere e dare molto. Questa scoperta fatta da Inzaghi può renderlo grande.

La squadra deve trovare la continuità sia nei risultati sia nelle prestazioni. Keita è stato bravo a rimettersi in gioco. L’ho visto giocare con umiltà e sicurezza. L’opportunismo sotto porta ci può stare ma l’ho visto sacrificarsi per la squadra. La Lazio può arrivare in alto se i suoi interpreti migliori aiuteranno la squadra.

Anche contro l’Empoli sono arrivati i 3 punti, che sono la cosa più importante. Non conta la prestazione. Contro l’Udinese la squadra ha mostrato che può dire la sua in campionato perché i gruppo c’è e ci sono i giusti equilibri che permettono ai giocatori durante l’arco della partita di rendere di più. Questo è quello che sta studiando secondo me Inzaghi.

I numeri contano solo per i giornalisti perché alla fine conta la prestazione e il risultato e la Lazio ha dimostrato d’essere una squadra pronta. Vediamo alla fine, tireremo le somme. L’oste il conto lo porta alla fine.

Con il tifo che ha la Lazio, è importante che tutti remino dalla stessa parte, dalla società ai tifosi. Da queste situazioni può nascere qualcosa di positivo, abbiamo dimostrato che anche senza Biglia la Lazio può fare bene. Tutti danno il massimo dimostrando che la Lazio non è quella che si diceva all’inizio: merito di Inzaghi, ha poca esperienza ma conosce molto bene l’ambiente laziale.

Conta quello che Inzaghi spiega ai giocatori, ciò forma l’esperienza. Se i giocatori lo aiutano a crescere può maturare. Lui deve esser bravo a stimolarli e a tenerli sulle spine.

Sicuramente le qualità e l’esperienza di Biglia messa insieme a Cataldi e Parolo forse ha qualcosa in più. Cataldi deve imparare dall’argentino e quest’ultimo deve aiutarlo. E’ facile parlare quando vinci ma devono dimostrare di poter coesistere anche perché uno è bravo con i piedi, mentre Parolo negli inserimenti e nei colpi di testa. Cataldi dovrà imparare molto anche da Parolo perciò penso che il centrocampo biancoceleste possa dimostrare d’essere di valore.

C’è la voglia di de Vrij di dimostrare che ha avuto solo sfortuna in un momento di suo assoluto bisogno da parte della Lazio. Sta guidando la difesa ma anche gli innesti di Wallace e Bastos hanno contribuito.

Inzaghi è stato bravo a tenere Hoedt e Patric sulle spine, quando lui ha avuto bisogno di loro, quest’ultimi hanno dimostrato di esserci. Sono tutti pronti per poter dire la propria. Non è facile entrare e giocare una partita delicata. Merito della Lazio e dei suoi giocatori che hanno messo in difficoltà i friulani. Contro il Bologna sarà difficile: gli emiliani hanno giocatori importanti come Destro e Verdi. I biancocelesti dovranno essere bravi a difendere: se si rischia il contropiede loro possono far male.

E’ un peccato che la sosta arrivi ora, i biancocelesti e Inzaghi devono essere bravi ad allenarsi con la voglia giusta per riprendere al meglio il cammino in campionato. Io ripeterei la prestazione contro l’Empoli: quando si vince è sempre positivo. Il Bologna ha trovato in Verdi e Di Francesco due giocatori forti nell’uno contro uno e c’è sempre Destro che vede molto bene la porta. La Lazio dovrà esser brava nel marcargli perché in certi casi bisogna continuare a giocare a uomo“.

Pippo Inzaghi orgoglioso di Simone: “Sta facendo ottime cose. Tifo per lui”

 Simone Inzaghi si sta pian piano prendendo la Lazio. La bellissima vittoria di Udine ha dato segnali molto incoraggianti oltre ad una benedetta serenità di cui si sentiva roppo la mancanza. ora però serve continuità. Il fratello Pippo non è sorpreso del successo del fratello e torna a parlarne ai microfoni di Tmw Radio: “Purtroppo ha giocato di sabato, mi sarebbe piaciuto vederlo. Sta facendo ottime cose. Ha ereditato una squadra a luglio che aveva scelto un altro allenatore. Simone sta facendo giocare i giovani. Tifo per lui, è un ragazzo intelligente. Sa cosa fa”.

MEDICINA – Inghilterra: cura sperimentale fa sparire il virus dell’Aids in un paziente

La notizia è di quelle importanti che richiedono mille verifiche per non creare false illusioni (i risultati definitivi si potranno sapere non prima di cinque anni), ma, se tutto fosse confermato, creerebbe sicuramente una svolta epocale nella storia dell’umanità. Un gruppo di scienziati sono vicini a ottenere la prima possibile guarigione dal virus Hiv al mondo, grazie a una nuova terapia progettata da un team di 5 università del Regno Unito: Oxford, Cambridge, Imperial College, University College London e King’s College.

Oggi con le terapie antiretrovirali si riesce a eliminare il virus Hiv nel sangue, la sfida è riuscire a stanarlo dai reservoir, i depositi nelle cellule in cui rimane dormiente ma pronto a riattivarsi.
Il team britannico ha annunciato al Sunday Times che il virus sembra essere sparito nell’organismo di un  paziente che ha concluso la loro terapia sperimentale. Il protagonista della vicenda è un uomo di 44 anni, assistente sociale, che fa parte di un gruppo di 50 pazienti selezionato per ricevere la terapia. Il protocollo messo a punto dalle università di combina l’uso delle terapie antiretrovirali standard con un farmaco che riattiva il virus Hiv ‘dormiente’, insieme a un vaccino che induce il sistema immunitario a distruggere le cellule infette.

«Questa è la strategia che seguono tutti i diversi gruppi che stanno affrontando il problema nel mondo – spiega Stefano Vella, direttore del Dipartimento del Farmaco dell’Istituto Superiore di Sanità -, fra cui anche uno europeo a cui partecipa anche l’Iss. Trovare il modo di curare definitivamente la malattia è fondamentale perchè anche se le terapie antiretrovirali sono un grande successo, così come l’essere riusciti a portarle in Africa dove stanno salvando 17 milioni di persone, c’è un problema di sostenibilità di costi e di difficoltà ad aderire a una terapia che comunque va presa per tutta la vita. La notizia è quindi ottima, anche se bisogna aspettare prima di cantare vittoria, questo virus ha già dimostrato in passato di poter tornare dopo un pò di tempo».

Il risultato definitivo del test, precisano gli stessi autori non arriverà prima di cinque anni. Nel cosiddetto ‘paziente di Berlino’, un uomo sieropositivo colpito da leucemia, l’ Hiv è sparito dopo un trapianto di midollo. Nel 2013 aveva suscitato molte speranze la Mississippi baby, una bambina nata sieropositiva curata aggressivamente fin dalle prime ore di vita, ma anche in questo caso il virus, che sulle prime sembrava sparito, è tornato qualche mese dopo aver interrotto il trattamento.

I PRECEDENTI SIMILI – Lo scorso anno i medici del Necker di Parigi hanno invece presentato il caso di una diciottenne anch’essa nata sieropositiva e curata con la terapia antiretrovirale fino ai sei anni. Nel sangue della ragazza, hanno spiegato i medici pur restando molto cauti sulle prospettive, il virus non è rilevabile ormai da 12 anni. «Le terapie antiretrovirali riescono già a eliminare il virus dal sangue, ma rimane quello il cui Dna è integrato con quello delle cellule – sottolinea Vella -. È quello che si risveglia quando si interrompe la terapia, ed è il motivo per cui ci vuole sempre prudenza in questi casi, deve passare molto tempo prima di poter dire che una persona è guarita».

La Lazio vuol blindare De Vrij. Ma con una clausola…

Il rientro di Stefan De Vrij è stato una vera e propria boccata d’ossigeno per la difesa della Lazio. Con lui in campo la retroguardia è più affidabile ed i risultati parlano chiaro. Terzo posto in classifica alla sosta Nazionali. La Lazio, in virtù delle tanti pretendenti all’olandese, ha in mente di rinnovare il contratto al difensore orange.

Secondo quanto riportato dal Messaggero, Lotito vorrebbe prolungare il contratto fino al 2018, con l’inserimento di una clausola rescissoria pari a 35 milioni di Euro. Un modo per spaventare chi lo voglia comprare e, allo stesso tempo, cautelarsi in ottica di una futura cessione. Si attendono sviluppi.

UNITI PER LA PACE – Tanti laziali in campo il 12 ottobre per il match promosso da Papa Francesco

Il 12 ottobre, allo Stadio Olimpico, andrà in scena la partita di beneficienza promossa da Papa Francesco. Un’occasione per aiutare le vittime del terremoto di Amatrice e varie fondazioni Onlus. In campo ci saranno molti campioni presenti e passati, come Ronaldinho, Maradona, Crespo, Roberto Carlos.

Tra i laziali, assente Biglia per infortunio, ecco che spicca la presenza di Cataldi e Murgia, oltre all’ex Veron. Invitiamo tutti i tifosi a partecipare a questo evento per una grande serata all’insegna della solidarietà.

Giordano: “Finalmente ho visto una grande Lazio. Con le big ce la giocheremo”

Il perentorio successo per 0-3 contro l’Udinese, ha portato serenità in casa Lazio, ed anche elogi al mister Inzaghi e ai suoi calciatori. Il 4-2-3-1 di partenza, poi trasformatosi in 4-3-3, ha dato i suoi frutti. Bel gioco, manovra fluida e tanti gol. Tutto ciò ha reso felice anche Bruno Giordano che, a Radiosei, ha acommentato così la vittoria contro i friulani:

Una grande partita quella della Lazio contro l’Udinese. E’ giusto dare i meriti ad una prestazione quasi perfetta, tutti i giocatori sono stati all’altezza soprattutto nel reparto offensivo. Il 4-3-3 calza a pennello a questa squadra, bisogna ora continuare su questa strada. Anche in difesa hanno giocato tutti bene, sia Hoedt che Patric hanno fatto un’ottima prestazione, ha balbettato solo Lukaku ma tutto sommato è stato più che sufficiente…de Vrij? Inutile anche parlarne. Nelle 38 partite la Lazio dovrà dare continuità perché secondo me sono 4 le squadre superiori a noi: Juve, Napoli, Roma e l’Inter, almeno sulla carta, noi ce la giochiamo con le altre come Milan e Fiorentina. Certo la squadra di De Boer continua ad avere tante difficoltà, speriamo di inserirci noi“.

Delio Rossi promuove la Lazio ed elogia De Vrij

Una Lazio terza in classifica ha sorpreso un pò tutti, sia gli addetti ai lavori che i tifosi. Ma non Simone Inzaghi che, anzi, rimpiange ancora di non aver ottenuto punti contro Juventus e Milan. Gli elogi alla squadra sono arrivati anche dall’ex tecnico biancoceleste, Delio Rossi. Intervistato da calciomercato.com, si è così espresso:

Penso che la Lazio stia facendo molto bene. Sicuramente il merito è anche di De Vrij, praticamente un nuovo acquisto. Con lui la difesa è blindata. A ciò va aggiunta la fiducia data a Keita. Se continua così potrà sicuramente essere un osso duro per le big. Dove può arrivare la Lazio? Credo che l’Europa League sia alla sua portata, contando il fatto che non ha nemmeno le coppe europee quest’anno, che possono invece togliere energie alle avversarie“.

CASO CUCCHI – Per i periti la morte è dovuta ad epilessia

Il caso Cucchi sembra non avere mai una fine. Tanti capovolgimenti, tante teorie, ma la verità sembra non voler mai venire fuori. Oggi un nuovo colpo di scena: per i periti, nominati dal Gip Tamburelli, la morte di Stefano Cucchi è dovuta ad epilessia. Precisamente dai farmaci assunti dal giovane per fronteggiare la malattia. Quindi per i periti la morte non è dovuta dal pestaggio dei poliziotti.

Ma la sorella attacca i periti: “Ci sarà un processo per omicidio e sono convinta che i colpevoli pagheranno per il male che hanno fatto. La teoria dell’epilessia serve solo a nascondere la verità“. Questo, in sintesi, il post di Ilaria Cucchi su Facebook.