Bizzotto: “Udine come punto di partenza. Immobile finalizzatore di razza”. E su De Vrij…
ITALIA SPAGNA – La presenza “ingombrante” di Lotito
Poco partecipe a meno di vittorie roboanti qundo si tratta di Lazio. Onnipresente quando c’è da seguire la Nazionale italiana.
Claudio Lotito è una presenza costante, a volte “ingombrante” quando l’Italia si appresta a giocare una partita. Ieri il patron biancoceleste ha partecipato alla conferenza stampa del Ct Ventura e del capitano azzurro Buffon, come al successivo sopralluogo della vigilia del match Italia-Spagna, valevole per le qualificazioni al mondiale di Russia 2018, allo Juventus Stadium. Nonostante le polemiche degli anni scorsi circa una presenza fin troppo assidua dunque, Lotito, in qualità di Consigliere Federale, non sembra voler mollare la Nazionale. Fino alla prossima polemica…
Kishna: “Sono in forma dopo l’infortunio, ma devo ancora abituarmi a Inzaghi”
A poche ore dalla sfida che lo vedrà impegnato con la sua Olanda U21 contro la Turchia (per le qualificazioni agli Europei in Polonia), Ricardo Kishna, ai microfoni dei media del suo paese, ha parlato della sua esperienza alla Lazio : “Ci vuole sempre un po’ per abituarsi ad un nuovo allenatore. Simone Inzaghi gioca in maniera diversa, per cui devo ancora trovare la mia dimensione. Nella passata stagione, con il vecchio mister, ho giocato molto, ma poi c’è stato l’infortunio e il recupero è durato parecchio. Ora però sono perfettamente in forma e ne sono felice“.
Sulla partita di oggi, l’esterno classe ’95 è molto ottimista : “Dobbiamo pensare solo a prenderci i tre punti. Siamo l’Olanda e abbiamo più possibilità di vincere piuttosto che di perdere“. Anche perché, dopo il pareggio per 2-2 contro la Bielorussia, non si può più sbagliare se si vuole centrare la qualificazione agli Europei: “Abbiamo rivisto le immagini di quella gara. Abbiamo avuto un sacco di occasioni, ma abbiamo anche subito due gol sciocchi che non avremmo dovuto prendere“. Infine, sul nuovo commissario tecnico, subentrato a Fred Grim: “E’ molto simile a lui. Interagisce con noi giocatori, ci parla molto e predica un gioco molto offensivo. Dà l’impressione che ognuno sia davvero importante per il gruppo, e questo mi piace“.
Ntep e Grosicki alla Lazio a gennaio? Ecco la risposta del ds del Rennes
C’era anche lui tra gli obiettivi della Lazio per sostituire Antonio Candreva. Alla fine però Paul Georges Ntep decise di restare al Rennes, almeno fino al prossimo giugno, quando scadrà il suo contratto con il club transalpino. Il quale, tuttavia, non vuole correre il rischio di perderlo gratis al termine della stagione e per questo, viste le difficoltà riscontrate nella trattativa per il rinnovo, starebbe pensando di cederlo nella prossima sessione di mercato di gennaio.
Favorito per assicurarsene le prestazioni sarebbe al momento il Lione, ma, secondo quanto riporta ‘Le10Sport, anche la Lazio sarebbe pronta ad un ritorno di fiamma per l’ala di origini camerunense. In casa biancoceleste, però, l’operazione sarebbe, almeno per il momento, ostacolata dal fatto di non avere caselle per extracomunitari libere, ma, in caso di esito sfavorevole nella trattativa legata al rinnovo di Keita, non è escluso che la pista possa riaccendersi. Proprio a questo proposito, è intervenuto, ai microfoni de ‘Lalaziosiamonoi’ il direttore sportivo del Rennes, Jean Luc Buisine: “Ntep e Grosicki alla Lazio? Dipende dai biancocelesti. Noi abbiamo già un accordo con questi due giocatori per quanto riguarda il trasferimento. Se da Roma ci fanno un’offerta interessante…“.
L’ex Tare: “La retrocessione del Bologna colpa mia”. E su Donadoni svela…
Ci sarà anche lui tra gli ex della sfida tra Lazio e Bologna in programma alla ripresa del campionato. Prima di arrivare in biancoceleste, infatti, Igli Tare aveva indossato la divisa rossoblu, per due stagioni, fino al 2005. E proprio di quell’avventura l’ex attaccante e attuale ds capitolino ha parlato ai microfoni de ‘Il Corriere di Bologna’: “Il popolo di Bologna non mi è mai stato ostile, nonostante avessi contribuito anche io alla retrocessione. Non fui l’unico responsabile, ovviamente, ma anche Mazzone ha avuto le sue colpe, come Nervo ci ha confessato e io confermo in pieno. Secondo me in quel caso è intervenuto il destino, perché nessuno meglio di me conosceva Mazzone, un grande maestro e un grandissimo condottiero con cui avevo lavorato già a Brescia, ma negli ultimi mesi di Bologna non lo riconoscevo più. Inoltre, nel secondo anno si ruppe qualcosa anche nello staff tecnico“.
Qualche parola poi sul mercato, con un retroscena riguardante il tecnico bolognese Donadoni: “Siamo stati vicini a portarlo alla Lazio due anni fa. Ci abbiamo parlato a lungo, è un uomo di poche parole ma molto concreto. Ci fece una buona impressione, ma poi alla fine siamo andati su altri. In realtà, abbiamo parlato anche con Allegri, che ritengo il miglior allenatore italiano, ma poi scegliemmo Pioli, che sposò subito la nostra idea di calcio“.
FIFA – Calcio no stop: in arrivo altre due grandi competizioni nel periodo estivo
Stanno per aggiungersi altre due competizioni alle tante manifestazioni che popolano le serate estive dei tifosi di calcio: nei prossimi anni arriveranno la Nations League e il Mondiale per Club.
La prima edizione della Nations League dovrebbe partire dopo il Mondiale di Russia. Verrà disputata ogni due anni e vi prenderanno parte tutte le squadre nazionali di calcio affiliate alla Confederazione europea. Le cinquantacinque nazionali saranno divise in quattro fasce in base al ranking UEFA e, come voluto dall’ex presidente Platini, andrà a sostituire le amichevoli estive.
Il Mondiale per Club, voluto da Infantino, sostituirà la Confederations Cup, la cui ultima edizione dovrebbe essere nel 2017. La formula della competizione prevede ventiquattro squadre con fase a gruppi ed eliminazione diretta. Mancano ancora alcuni dettagli da ultimare ma il progetto vedrà partecipare minimo 8 squadre europee, 8 sudamericane, 4 campioni degli altri continenti (Asia, Africa, Nordamerica e Oceania) e altre 4 squadre in base a meriti ancora da stabilire.
Oddi: “Sabato la partita migliore della Lazio. Peccato che ora c’è la sosta. Parolo? Può giocare ovunque…”
Giancarlo Oddi è intervenuto ai microfoni di Radiosei durante la trasmissione ‘Nove Gennaio Millenovecento’ per parlare della bellissima vittoria dei ragazzi di Inzaghi ad Udine. Ecco le sue parole:
“In questo momento direi tutto troppo bene. Ad Udine da promuovere prestazione, singoli e l’aspetto tattico con il nuovo modulo. Mi è piaciuto molto Parolo, ha dimostrato che può giocare dappertutto, anche se il suo ruolo è sempre quello di mezzala. Nell’arco di una settimana c’è stato un grosso miglioramento, dall”Empoli ad Udine c’è stata una trasformazione di squadra. Non credo che dipenda dal cambio di modulo, non è quello che ti fa vincere o perdere. E’ anche vero che abbiamo incontrato una squadra dimessa, ma la Lazio ha giocato e meritato. Sabato è stata la partita migliore della Lazio in questa stagione. E’ un peccato che ora c’è la sosta, perchè ho visto una squadra in palla. Adesso con le nazionali si spezza un po’ la tensione. Comunque c’è poco da dire, oltre ai punti c’è stato anche un risveglio atletico e tecnico”.
Lazio-Keita: ecco il sostituto in caso di addio…
Continua la pace tra la Lazio e Keita, ma si ha tanto la sensazione che questo amore ritrovato e questa improvvisa professionalità del senegalese sia molto precaria. Il rinnovo non è affatto un caso chiuso: in campo sorrisi, assist, abbracci e gol. Ma per quanto riguarda il prolungamento contrattuale, Keita Balde e la Lazio non hanno ancora trovato un’intesa. Il senegalese sta dimostrando sul campo di essere fondamentale per questa squadra per questo potrebbe sfruttare la situazione per avere più forza nella trattativa per il rinnovo. La trattativa per ora è ferma, se non si troverà una soluzione sarà inevitabile un addio a Gennaio. Tante le corteggiatrici: c’è il Monaco, l’Atletico Madrid, in serie A il Milan e la Juventus. Ma non solo: secondo quanto riportato da Il Corriere dello Sport, il Napoli ci sta pensando. L’ipotesi è quella di uno scambio a gennaio con Manolo Gabbiadini, un vecchio pallino per la dirigenza laziale. I due club dovrebbero accordarsi sulle cifre: Keita viene infattivalutato da Lotito intorno ai 30 milioni, De Laurentiis ne ha rifiutati 28 per il classe ’91 – e per ora si tratta solo di un’ipotesi. Ma se l’interesse dei partenopei dovesse evolversi in una vera e propria volontà di acquisto non è escluso che l’operazione possa svilupparsi. Lotito attende il momento giusto per capire cosa fare.
Edmundo: “La Lazio di Inzaghi mi ricorda il Corinthians di Tite di quattro anni fa”
Il fan che non ti aspetti: Edmundo “O Animal”. L’ex attaccante di Fiorentina e Napoli è rimasto particolarmente colpito dalla Lazio di Inzaghi tanto da farvi un paragone illustre: “Inzaghi, il tecnico della Lazio, sta giocando come faceva il Corinthians di Tite di quattro anni fa”, ha dichiarato l’attuale cronista di Fox Sports durante una diretta televisiva. Un paragone per nulla scontato quello tra la Lazio di Inzaghino e il club brasiliano, soprattutto perché, proprio quattro anni fa, il Timão vinse la Copa Libertadores e successivamente la Coppa del mondo per club contro il Chelsea. Trionfi che portarono in auge lo stesso Tite (al secolo Adenor Leonardo Bacchi, ndr), oggi ct del Brasile dopo l’esonero di Dunga in estate. Un auspicio niente male per l’allenatore piacentino, determinato più che mai già da quest’anno a riportare l’aquila nei cieli d’Europa.
Tifosi in calo, stadi sempre più vuoti in tutta Italia
Il calcio resta ancora lo sport più seguito nel nostro Paese ma le percentuali di coloro che lo seguono sono sempre più in calo. Secondo un sondaggio condotto da Demos per Repubblica 4 italiani su 10 si definiscono “tifosi” di calcio. Dato poco superiore rispetto agli altri sport, su tutti motociclismo e Formula 1.
Quando si tratta di motori, Valentino Rossi o la Ferrari, il tifo unisce, mentre nel calcio divide gli italiani. Il tifo nel calcio suscita appartenenza e, dunque, divisione. Da qualche tempo, inoltre, è attraversato da dubbi crescenti. Il 38% degli italiani intervistati si dichiara “tifoso di calcio”. Un po’ meno rispetto agli ultimi anni ma ben 14 punti al di sotto del 2010 (e 20 meno del 2009). Parallelamente sono cresciuti i sentimenti e i risentimenti più accesi. Oltre la metà dei tifosi (per la precisione il 53%) è, infatti, costituita da “militanti”. Ultra-tifosi, anche se non necessariamente ultrà: 10 punti più del 2010 di cui ben 6 rispetto a un anno fa. Un ulteriore 31% è composto da tifosi che si definiscono “caldi”. Così, quasi l’85% del tifo esprime un forte grado di coinvolgimento. In assoluto il livello più elevato dal 2005.
Nel calcio italiano la bandiera maggiormente seguita è sempre quella bianconera. Infatti sono più di un terzo i tifosi che sostengono la Juventus. A distanza Inter e Milan, entrambe intorno al 14%, avvicinate dal Napoli al 13% e ancora dietro la Roma. Le altre, Lazio e Fiorentina per prime, hanno sostenitori limitati su base nazionale, di cui la maggior parte concentrate in ambito locale. L’altra faccia dell’appartenenza è l’antagonismo. La Juve è si la squadra più amata ma, per lo stesso motivo, anche la più “odiata”. Da tutti ma in particolare da napoletani, romanisti e interisti. La rivalità con i nerazzurri è nota, amplificata anche dalle vicende di Calciopoli. Una novità è l’ostilità dei tifosi napoletani verso i bianconeri, riflesso evidente del passaggio di Higuain alla Juventus.
Il tifo italiano sta, dunque, restringendo i propri confini mentre al suo interno aumentano le componenti militanti. E’ anche per questo motivo, forse, che gli stadi si svuotano. Il calcio è diventato uno spettacolo da guardare in tv o tramite pay per view, a pagamento o, sempre di più, su internet. Ma anche l’audience delle pay per view appare in costante calo negli ultimi tempi. Una ragione su tutte: la credibilità. O meglio: la non credibilità. Perché il campionato è ritenuto sempre più condizionato dalla corruzione, dalla criminalità organizzata e dalle scommesse. Solo due tifosi su dieci credono che il calcio sia più pulito rispetto a dieci anni fa. Mentre la fiducia nella Lega e nel presidente della Federcalcio, Tavecchio, è circoscritta a una minoranza di tifosi non superiore a un terzo. Così non sorprende che nove tifosi su dieci chiedano il ricorso alle tecnologie in campo. Come la moviola. Non solo per fiducia nella scienza ma più per sfiducia nel sistema del calcio. Perché dopo Calciopoli, secondo la maggioranza dei tifosi, non è cambiato niente, anzi semmai la situazione è peggiorata.
POLISPORTIVA – Grande colpo della Lazio Calcio a 5 Femminile: in arrivo una delle migliori calciatrici spagnole
La Lazio Calcio a 5 Femminile ha messo a segno un ottimo colpo di mercato, portando alla sua corte una delle migliori calciatrici spagnole. Questo il comunicato ufficiale della società biancoceleste:
Amarcord Marchegiani: “Indimenticabile lo scudetto del 2000. Mio figlio? Ha fatto la sua scelta…”
Luca Marchegiani è intervenuto a Radio Incontro Olympia:
Inevitabile il riferimento alla “discutibile” scelta del figlio di giocare per i cugini giallorossi invece che per la Lazio: “Mio figlio lasciatelo stare dai (ride ndr). Lui ha fatto la sua scelta”.
AMARCORD – Dieci anni con l’aquila sul petto, Luca Marchegiani ha collezionato 239 presenze con i biancocelesti, prima di salutare la Capitale e sbarcare a Verona. Undici anni fa, l’ex portiere si è sfilato i guantoni dalle mani per intraprendere nuove avventure. “Ho smesso di giocare da diversi anni, adesso sto facendo altro ma il calcio giocato è stato la passione più grande della mia vita. Indimenticabile lo scudetto vinto con la Lazio nel 2000. Il rigore parato a Giannini? Me lo ricordo bene, io mi ricordo tutto. Sono orgoglioso di essere entrato nella storia della Lazio, mi sento molto partecipe di quel cammino trionfante. Abbiamo vinto dopo che sono arrivati grandi calciatori, ma abbiamo costruito già prima una grande squadra anche con gente che non ha vinto lo scudetto, come Beppe Signori. Grazie ad ottime annate prima del 2000 siamo riusciti ad arrivare allo scudetto. Tra me e Zeman c’è stata una profonda stima, io mi sono confrontato tante volte con lui e ho imparato tanto. Non ero bravo con i piedi e non avevo attitudine con il suo tipo di gioco, ma cercavo di interpretarlo. Presi dei gol per colpa di miei errori, ma non è vero che la Lazio di Zeman subiva tanti gol. Se si vedono i numeri questa leggenda metropolitana viene smentita subito. La sconfitta in finale di Coppa Uefa non è stata un dispiacere per me, ma una grande avventura”.
In fiamme a Trapani l’automobile di Serse Cosmi: nessuna ipotesi esclusa
Ore difficili per Serse Cosmi. Verso la mezzanotte di ieri a Pizzolungo, poco distante da Trapani, la sua auto (una Audi) parcheggiata davanti casa è andata a fuoco. L’allenatore aveva passato la serata assieme alla squadra, cenando insieme ai calciatori in un noto ristorante della città e poi aveva fatto ritorno a casa. In corso le indagini delle forze dell’ordine, al momento nessuna ipotesi è stata esclusa: dall’autocombustione fino alla matrice dolosa.
Colomba: “Inzaghi sta facendo molto bene. Ha il vantaggio di conoscere già la piazza di Roma…”
Dopo la sosta la Lazio ospiterà il Bologna. Per commentare la sfida, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio Franco Colomba, ex giocatore ed allenatore dei felsinei. Ecco le sue dichiarazioni:
Il Bologna di Donadoni: “Ha fatto bene fino a qui. Ha sempre messo in evidenza una buona manovra, ha attaccanti molto rapidi e che possono fare male nelle ripartenze. Può offrire prestazioni interessanti, anche in trasferta. Ha parecchi giovani, alternano prestazioni molto positive ad alcune meno. La salvezza dovrebbe raggiungerla in modo tranquillo, può anche fare di più”. Su Inzaghi: “Ha fatto la gavetta a livello giovanile, Lotito gli ha affidato un compito importante. Conosce l’ambiente, ci ha giocato e sapeva come muoversi. Ha portato il suo calcio e si sta rivelando efficace. Sta facendo molto bene, anche se il campionato è lungo”. I vantaggi di conoscere Roma: “Molti. Il rapporto con il pubblico e con la stampa. Sa adattarsi alle situazioni. Ci sono le premesse per una buona esperienza”. Il calcio di oggi… “Una volta si faceva vedere una partita della domenica in diretta, ora addirittura quelle di allenamento sono viste in tv. Il calcio è decollato, non mi meraviglia che sia un fenomeno così in espansione e che raccolga tanti soldi”. L’importanza dei risultati…“La migliore medicina sono i risultati. Rendono un allenatore credibile e i giocatori entusiasti. Un tecnico bravo lo si vede nei momenti di difficoltà, quando un gruppo si dimostra sensibile a ciò che dice. Il campionato è superiore alle aspettative iniziali ad oggi“.
La delusione di Höwedes: “Klose? Ci manca tanto. Era un attaccante eccezionale, troppo importante per noi”
Dopo Miroslav Klose c’è il vuoto…La Lazio grazie al cielo ha voltato pagina e compensato l’addio del tedesco con il suo nuovo bomber di razza, Ciro Immobile. La Germania invece fa ancora fatica a trovare un degno sostituto dell’uomo che ha fatto la storia del calcio. I grandi attaccanti di cui dispone la Germania di Loew non sembrano riuscire a far dimenticare l’ex Lazio. Una preoccupazione condivisa anche da Benedikt Höwedes: “Con l’addio di Klose la Nazionale ha perso molto –spiega a Fox Sports -. Era importante per noi, anche perché era un attaccante eccezionale. Credo però sia solo una fase. Nel calcio moderno si gioca molto col finto 9, per questo ultimamente i nostri settori giovanili hanno tirato fuori meno bomber. Ma abbiamo comunque grandissimi attaccanti come Mario Gomez, Götze e Müller. Non penso ci si debba preoccupare più di tanto”.
CONFERENZA – Buffon: “Spagna ferita, replichiamo la voglia di vincere di Euro 2016. Morata? Spero non giochi…”
Il capitano della nazionale italiana, Gianluigi Buffon, parla con Giampiero Ventura prima della sfida con la Spagna. L’Italia vuole vincere ancora, per confermare il 3-1 ottenuto in Israele all’esordio nelle qualificazioni verso Russia 2018.
Sul pressing di Parigi:
“Non ho un ricordo nitido della partita, non riesco ad avere la lucidità per rivedere le immagini mentalmente, vivendo la partita con trasporto. Abbiamo giocato in maniera gagliarda, da squadra che voleva ottenere il risultato a tutti i costi. Dobbiamo fare così anche domani, è imprescindibile avere quel tipo di emozione e desiderio“.
Su Casillas:
“Il fatto che non ci sia è molto strano, ma è anche un segnale che mi arriva. Siamo a scadenza, come è normale che sia. Ma lo prendo bene, a livello di spirito so che la vita dello sportivo è questa, finché posso ci rido da protagonista. Poi lo farò da spettatore, non cambierà nulla. Alvaro, se non gioca, sono felice sotto un certo punto di vista: nelle gare importanti riesce sempre a dare la zampata importante alla gara. Se non c’è lui ci sarà un altro che non ha nulla da invidiare a nessun attaccante europeo“.
A proposito di conoscenze, Alvaro Morata, ex compagno in bianconero, potrebbe essere di nuovo avversario, dopo la sfida di Parigi:
“Se non gioca, sono felice, perchè è un giocatore che nelle partite importanti riesce sempre a dare la zampata alla gara – spiega Buffon – però è anche vero che se non dovesse giocare lui ci sarebbe un altro giocatore (Diego Costa, ndr) che in quanto a pericolosità, determinazione ed esperienza non ha nulla da invidiare a nessun attaccante europeo“.
Sulla Spagna:
“Sicuramente sarà ferita per il ricordo dell’Europeo, saranno agguerriti perché è incominciato un nuovo corso, ma non sono gli unici. La vittoria di due mesi fa non ci deve fuorviare, dobbiamo mantenere i piedi ben saldi a terra, dose di umiltà ma ricordarci il perché venne fuori la vittoria e come abbiamo approcciato mentalmente a livello di animo quella gara. Ha un peso importante, siamo ad un anno e mezzo dal mondiale ma dobbiamo avere una lucidità tale per capire che vale tanto“.
I cambiamenti, rispetto alla partite dell’Europeo, sono soprattutto due: uno sicuro negli azzurri, con l’assenza di Chiellini, mentre nelle furie rosse dovrebbe essere il sopracitato cambiamento in avanti, con Diego Costa titolare. Assenze che pesano? “Avremo risposta a fine gara ma aldilà di tutto c’erano più o meno dieci giocatori dell’Italia e altrettanti della Spagna. L’incidenza di questi giocatori potrebbe essere importante, ma se noi reputiamo di essere squadra a tutti gli effetti, e quindi di avere giocatori importanti ma non insostituibili, è il momento di dimostrarlo. Un processo di crescita passa anche da questi piccoli momenti“.
Infine, di nuovo un record di longevità o presunta tale: Buffon si avvicina sempre di più alla meta del giocatore con più presenze con la maglia della propria nazionale (comanda l’egiziano Hassan a 184), un tassello che nel mosaico della carriera del numero uno influisce il giusto. “L’effetto è un piccolo orgoglio, se dovesse accadere mi farà felice, ma fino a un certo punto, alla fine sono veramente proiettato solo ed esclusivamente sul bene del gruppo e della squadra, e su questo poco futuro che mi resta in campo. Proprio perchè è poco voglio farlo bene, senza avere rimpianti. La cosa bella della quale son sicuro è che ho ancora margini di miglioramento e devo sfruttare questo poco tempo per migliorare. Questo è l’unico modo che conosco per essere felice, facendo tutto il necessario per il proprio lavoro, per sé stessi, per i compagni. Sto lavorando in funzione di questo, se poi sarò un esempio questo mi farà piacere, ma sarà una cosa secondaria“.
CONFERENZA – Ventura: “Con la Spagna gara non decisiva. Azzardo Romagnoli nella difesa a 3? Dicevano così anche…”
Vigilia di Italia-Spagna, gara di qualificazione al Mondiale del 2018 e la necessità – o quasi – dei tre punti. I più difficili da mettere in conto. Si gioca allo Juventus Stadium di Torino, e questo conta. Parecchio. Tre giorni per prepararsi, pochini, e Giampiero Ventura che si accosta alla sua terza gara da ct, dopo l’1-3 amichevole con la Francia e il 3-1 in Israele sulla strada mondiale. Le sue parole, nella conferenza stampa della vigilia.
L’emozione di essere in questo stadio.
“L’emozione? C’è la gioia di essere tornato a Torino, felice di giocare allo Stadium perché qui quando ci sono venuto ha sempre vinto la squadra di casa“.
La formazione?
“E’ la solita“.
Romagnoli in campo?
“Se dovesse giocare sarebbe semplicemente uno dei piccoli passi verso il futuro, èè un giocatore giovane e di grandissime prospettive. Se giocherà avrà l’occasione e l’opportunità di dimostrare. Quello che abbiamo fatto in due giorni e mezzo… beh, sono pochi, ho la fortuna di avere un gruppo di giocatori dalle qualità tecniche e morali importanti“.
Un azzardo Romagnoli nella difesa a tre?
“È la stessa frase, spero che sia di buon auspicio, di quando feci giocare Ranocchia e Bonucci a San Siro, contro l’Inter. Era un azzardo, ma spero sia un principio importante. Vedendo la Spagna ho avuto la netta sensazione che avesse un passo in avanti dal punto di vista tattico, vista con il Belgio in amichevole e con la qualificazione: non mi preoccupa questo, ma ogni singolo giocatore. La differenza è nella testa e nella spensieratezza. Se fai le cose bene crei problemi, se le fai male puoi essere contrastato“.
Quanto conterà la tattica? La Spagna è cambiata?
“Vedendo la Spagna in queste ultime settimane ho avuto la sensazione che abbia fatto passi avanti dal punto di vista tattico. Questo non mi preoccupa. Quel che conta è la qualità tecnica assoluta di questa Nazionale, e questa è la loro vera espressione che dobbiamo temere e rispettare facendo quel che sappiamo fare. E non è poco”.
Italia-Spagna di giugno: la massima espressione dell’era-Conte. Con questa partita, nello stadio di… Conte si supererà la fase del confronto?
“Vorrei, me lo auguro, ma non sono sicuro. Anche vincendo ci sarebbe qualche rimasuglio, io mi sono adattato e non è più un problema. Dipenderà il tipo di prestazione che faremo, con che rabbia… è vero che c’è Italia-Spagna ma è una qualificazione mondiale, è vero che incide ma tutto quanto arriva tra un anno e mezzo. Sarà più che importante ma non drammaticamente decisiva. Bisogna possibilmente giocare per vincere, poi il campo dirà“.
La condizione atletica a che punto è?
“Il 60 per cento della condizione -per dire- non è sufficiente per venire a capo della Spagna. La corsa non basta, la Spagna si mette in difficoltà su come interpreti la partita. Le condizioni fisiche sì, sono migliori, un mese fa era diverso, i giocatori hanno 6-7 gare in più nelle gambe. Un notevole passo avanti, direi“.
A seguire le parole del capitano azzurro Gigi Buffon. (Clicca qui)
FORMELLO – Inzaghi lavora con i resti: tra nazionali e infortunati in campo solo in sedici
Seduta pomeridana per i pochi giocatori biancocelesti rimasti a Formello a disposizione di mister Inzaghi. Tra infortunati e convocati in giro per il mondo con le proprie nazionali gli uomini a disposizione del tecnico sono solo sedici.
Tra i giocatori in campo anche Gonzalez che domani mattina effettuerà le visite mediche in Paideia nonostante non sia stato inserito nella lista dei venticinque presentata in Lega. I nazionali Cataldi, de Vrij, Keita, Kishna, Immobile, Lukaku, Lulic, Milinkovic, Parolo, Strakosha e Vargic, torneranno a Roma la prossima settimana. Sempre fermi per infortunio Basta, Bastos, Biglia e Marchetti. I primi a tornare in squadra dovrebbero essere il portiere e il terzino, forse gà alla ripresa del campionato contro il Bologna. Domani Marchetti verrà sottoposto a nuovi accertamenti strumentali.
Pizarro: “Un onore essere paragonato a Lucas Biglia”
Il ct argentino Edgardo Bauza nelle prossime due gare con Perù e Paraguay valevoli per le qualificazioni al Mondiale in Russia non avrà a disposizione Lucas Biglia e quella del centrocampista biancoceleste non è un’assenza da poco. Ma nonostante ciò alla domanda su chi sarà a sostituirlo ha risposto con convinzione: “Il vice Biglia? Abbiamo Pizarro, per caratteristiche è il giocatore che più gli somiglia”.
Parole che hanno fatto felice il citato Pizarro che, intervistato dall’agenzia argentina Telam, si è detto orgoglioso di essere paragonato al capitano laziale: “Il paragone con Lucas Biglia mi riempie di orgoglio, lui sta facendo una grande carriera. Siamo simili in campo: entrambi cerchiamo di conquistare palla sul cerchio di centrocampo per poi essere pronti a rigiocarla. Anche se è ovvio che Lucas ha molta più esperienza di me”.
Aggiudicato il Premio “Italian Sport Awards”
E’ stato assegnato a Pontecorvo il premio “Italian Sport Awards”. Ad aggiudicarsi il prezioso riconoscimento come migliore allenatore della serie A è stato il tecnico del Chievo, Rolando Maran. Premiato anche l’ex allenatore del Frosinone, Roberto Stellone. Tra i calciatori l’oscar dello sport é stato consegnato a Francesco Acerbi, Roberto Gagliardini, Rolando Mandragora, Sergio Pellissier e Stefano Sorrentino. Per Federico Dionisi, punta del Frosinone, il premio come miglior attaccante della serie A. Premiato anche l’altro attaccante del Frosinone Daniel Ciofani. Come miglior presidente è stato scelto il patron del Sassuolo Carlo Rossi.