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Nazionali, Keita unico laziale in campo sabato, in gol contro Capo Verde. E oggi…

Prosegue l’intenso weekend dei laziali impegnati con le varie rappresentative Nazionali. Nella serata di sabato solo Keita è sceso in campo con il Senegal, che ha battuto 2-0 Capo Verde nelle qualificazioni africane a Russia 2018. L’attaccante biancoceleste è stato grande protagonista avendo siglato la rete del vantaggio dei padroni di casa, un diagonale dei suoi che diventa il terzo gol consecutivo in partite ufficiali realizzato da Keita, dopo quelli messi a segno contro Empoli e Udinese in campionato.

Oggi toccherà di nuovo a Ciro Immobile e Marco Parolo, con l’Italia di Ventura impegnata a Skopje sul campo della Macedonia. Per l’attaccante dovrebbe esserci spazio da titolare, dopo essere subentrato contro la Spagna dalla panchina, giovedì scorso. A Tampere scenderà in campo anche la Croazia con Ivan Vargic confermato nel ruolo di secondo portiere nella sfida in casa della Finlandia.

Fabio Belli

Tra 9 anni la Lazio vincerà lo scudetto… stando a Football Manager

Gli uomini di Inzaghi sono partiti bene in campionato con 4 vittorie, un pareggio e 2 sconfitte e sono attualmente al terzo posto con Roma e Chievo.

Nonostante la vetta della classifica presidiata dalla Juventus disti soltanto 5 punti, nessuno si sogna di parlare di scudetto. Anche perché alla fine del campionato mancano ancora 23 giornate e la Juve è una spanna (per usare un eufemismo) sopra tutti. I più ottimisti sperano nel terzo posto in una cavalcata stile due anni fa. Più probabile una qualificazione diretta all’Europa League. Ma tra 10 anni, dove sarà la Lazio? Abbiamo provato a simulare le prossime 10 stagioni biancocelesti con Football Manager 2016.

COS’E’ FOOTBALL MANAGER?

Nasce nel 2005 dalle ceneri del compianto Scudetto (i vecchi videogiocatori lo ricorderanno) ed è il videogame gestionale di calcio più giocato al mondo. Il successo del gioco è dato dall’accuratezza del suo database che viene compilato grazie all’aiuto di centinaia di volontari da tutto il mondo che, grazie ad un collaudato sistema di ricerca organizzato dalla stessa Sports Interactive, diventa ogni anno più completo.

AVVERTENZA

In attesa del nuovo capitolo del gioco, abbiamo provato a simulare le future stagioni di calcio con Football Manager 2016 (con una patch abbiamo aggiornato le rose con l’ultimo calciomercato). Sia ben chiaro che non vogliamo prendere in giro nessuno, siamo consapevoli che le proiezioni date dal videogame non sono per nulla attendibili. E’ stato semplicemente un gioco e i risultati hanno sorpreso anche noi. E’ bene sottolineare che ogni esperienza di gioco varia, quindi rifacendo lo stesso esperimento, uscirebbero altri risultati.

STAGIONE DA QUINTO POSTO MA FINALMENTE SI VINCE IL DERBY

Secondo FM 2016 la Lazio in questa stagione arriverà al quinto posto, dunque aspettative rispettate. Lo scudetto lo vincerà la Juventus trascinata da bomber Dybala che sarà il capocannoniere della stagione. Al secondo posto l’Inter e al terzo la Roma. Mentre per quanto riguarda la Coppa Italia, i biancocelesti usciranno ai quarti di finale con i nerazzurri, poi vincitori della coppa. Il bomber della squadra? Manco a dirlo Ciro Immobile con 25 reti stagionali, mentre il migliore della squadra Stefan de Vrij. E su quest’ultimo dato non stentiamo a credere che possa avverarsi visto l’ottimo avvio stagionale dell’olandese. E i derby? Quello d’andata finirà 0 a 0, mentre nel ritorno la squadra si imporrà per 3 a 1 grazie alla rete di Biglia e della doppietta di Keita. Un bel prospetto, non c’è che dire.

L’ARRIVO DI MOYES E DEI SUCCESSI

Secondo la simulazione, negli anni a seguire la Lazio galleggerà nelle zone dell’Europa League fino al 2021, quando la vittoria della Coppa Italia ai danni della Juventus darà vita a quel famoso salto di qualità che Lotito promette da anni. Dopo un secondo posto nella stagione 2023-2024 perso sul filo di lana a favore del Milan, l’anno successivo i biancocelesti vinceranno il tricolore ai danni della Juventus (dejavù). Sulla panchina non ci sarà Simone Inzaghi (licenziato nel 2019) ma bensì David Moyes, nella realtà allenatore del Sunderland, qualche anno fa designato erede di Alex Ferguson alla guida del Manchester United.

CAPITAN DE VRIJ E MELEGONI I PROTAGONISTI DELLO SCUDETTO

Della Lazio attuale saranno rimasti in 7: de Vrij (divenuto capitano), Wallace e Patric (entrambi divenuti titolari fissi), Milinkovic-Savic, Cataldi (vice capitano), Felipe Anderson e Keita (eletto miglior straniero). A difendere i pali, con Marchetti ormai ritirato, a sorpresa non ci saranno né Berisha  né Strakosha, né tanto meno Guerrieri (acquistato poi dal Trapani) ma Fabrizio Alastra baby promessa del calcio nostrano, ai giorni nostri in forza al Matera, ma di proprietà del Palermo con cui ha già debuttato in serie A nella scorsa stagione. Mattatore della Lazio tricolore sarà Filippo Melegoni, che verrà eletto miglior centrocampista del campionato 2024-2025. Melegoni nella realtà di oggi gioca nell’Atalanta Primavera ed è stato inserito nella top 20 dei giovani italiani più promettenti stilata dal Corriere dello Sport (in cui c’è anche il nostro Alessandro Rossi). 17enne regista basso, a Bergamo lo paragonano a Montolivo. Secondo Football Manager arriverà a Roma nel 2022, dopo una lunga trafila proprio nell’Atalanta. Ecco quindi l’erede di Biglia (almeno secondo il videogame). La Lazio del futuro sarà, dunque, piena di talenti italiani, ma anche stranieri come il trequartista Kovalenko (baby stella dello Shakhtar Donetsk) e l’ala sinistra Grealish (20enne dell’Aston Villa). Questa proiezione futuristica ci piace tanto, per quanto ad oggi appaia velleitaria.

CHE FINE HANNO FATTO GLI ALTRI LAZIALI?

Biglia chiuderà la carriera alla Lazio, dopodiché diventerà allenatore del Velez Sarsfield, mentre Luis Alberto dopo un paio di annate di livello tra le fila biancocelesti, andrà a svernare a Trapani. E Immobile? Dopo 5 stagioni e tanti gol tornerà in Spagna all’Espanyol. Secondo FM anche nel prossimo decennio il presidente continuerà a essere Lotito e il ds Tare. E la Roma? Chiuderà il decennio con zeru titoli. Infine, l‘Italia vincerà Euro 2020 allenata da Allegri e guidata da capitan Candreva. Nel 2026 gli Azzurri perderanno la finale della Coppa del Mondo contro il Brasile, in campo ci sarà anche il nostro Danilo Cataldi. 

Fabrizio Piepoli

Le 10 città più pericolose d’Italia: Roma quinta. Il podio vi stupirà

Quali sono le città più pericolose d’Italia? Il Sole 24 Ore ha risposto a questa domanda e il risultato è sorprendente. Decimo e nono posto sono occupate da due città toscane, rispettivamente Prato e Lucca. All’ottavo posto troviamo la città più grande della romagna ossia Ravenna. Al settimo posto c’è Firenze e al sesto Genova.

In quinta posizione troviamo la nostra Roma, con una una media di 6.608 reati ogni centomila abitanti con particolare incidenza del tasso di pericolosità tra i turisti oggetto di borseggi, lesioni ed episodi di teppismo in strada. Non mancano, sia al centro che nelle periferie della Capitale, segnalazioni di rapine in casa e furto di veicoli in sosta mentre casi di cronaca anche recenti rivelano un’insicurezza diffusa tra i cittadini

Sopra la Capitale c’è Torino: all’ombra della Mole si registra un record di reati contro la proprietà e di aggressioni fisiche (o minacce) alle persone, ma al contrario tendono a diminuire i crimini contro il patrimonio e la proprietà privata. La media, molto alta, è di settemila episodi su 100.000 abitanti. n terza posizione si segnala Bologna, a quanto pare terreno assai fertile negli ultimi anni per i professionisti dello scippo in strada e delle rapine presso le abitazioni private. L’afflusso di turisti nella città delle due torri è notevole e proprio per questo la criminalità “locale” privilegia piazze centrali, stazioni e luoghi affollati per portare a casa lauti (e illeciti) profitti a spese dei visitatori.

Sempre in Emilia Romagna si trova la seconda piazza “calda” dal punto di vista di reati comuni segnalati alla Polizia di Stato: ogni centomila residenti, Rimini fa segnare un numero di denunce pari a 8.000 con significative punte sul fronte dei reati a sfondo sessuale e lesioni. Altrettanto allarmante il trend dell’evasione fiscale, vera e propria piaga della Riviera adriatica. And the winner is Milano, preoccupata dall’inarrestabile aumento di reati e atti criminali di vario genere (non ultimi bullismo, stalking e frodi informatiche) che fanno del capoluogo lombardo la città meno sicura d’Italia. E la più sicura? Dobbiamo scendere al sud, precisamente in Basilicata dove troviamo Matera, designata capitale della cultura 2019.

E se davvero vivessimo in Matrix? Due miliardari finanziano le ricerche

Era il 7 maggio del 1999 quando nelle sale usciva il film Matrix che rivoluzionò il genere della fantascienza consacrò Keanu Reeves nell’olimpo dei divi di Hollywood. Per quei pochi che non l’hanno mai visto, Matrix è un film di fantascienza scritto e diretto dai fratelli Wachowski secondo cui la realtà in cui viviamo sarebbe frutto di una neuro-simulazione interattiva. Insomma tutto ciò che vediamo, ascoltiamo e mangiamo, in realtà non esisterebbe, ma sarebbe per l’appunto un mondo virtuale chiamato Matrix.

Nel film il protagonista Neo viene scollegato da Matrix e inizia la rivoluzione contro i robot. Quanti di voi dopo aver visto il film hanno pensato, anche solo per un secondo, che potesse essere davvero così? C’è chi ne è convinto. Parliamo di Elon Musk, imprenditore visionario fondatore di Tesla Motors e SpaceX, nonché cofondatore di paypal. Il punto di partenza della sua tesi è la rapidità dell’avanzamento delle proprietà informatiche: così veloce e massiccia che in un futuro prossimo le menti artificiali potranno divenire indistinguibili da quelle reali e umani. Proprio per questo, qui il pivot della tesi, non c’è dunque alcuna ragione per non pensare che un quadro simile non sia già avvenuto in passato e che, come nella neur osimulazione interattiva della saga di Matrix, ci stiamo già dentro fino al collo. Questa tesi starebbe sempre più prendendo piede negli States tanto da aver spinto due miliardari a investire sulla ricerca per capire come rompere la matrice. Anche la Bank of America ha sostenuto questa idea, ammettendo che c’è il 50% che questa possibilità possa essere reale. E voi che ne pensate?

CONFERENZA – Ventura: “Pellè ha mancato di rispetto a tutti. Quella contro la Spagna non è la vera Italia”

Alla vigilia del match degli azzurri contro la Macedonia, valevole per la qualificazione al Mondiale del 2018, ha preso parola in conferenza stampa il ct Ventura. Queste le sue parole in merito alla vicenda Pellè: Credo che sia stata una mancanza di rispetto non solo nei miei confronti, ma nei confronti sia del compagno che entrava, sia della squadra, che della maglia azzurra. E’ un gesto che ha colpito l’immagine di questo gruppo, che ha lavorato con sacrificio e impegno dopo aver giocato un buon Europeo. Tutto questo non era accettabile. Non c’è niente di personale. Credo che anche lui non avesse nulla nei miei confronti”.

Poi sull’attacco di Sacchi, Ventura ha risposto: “Tornassi indietro avrei cambiato alcune cose. Sono stato il primo a dirlo. Con la Spagna sotto l’aspetto del possesso e del dominio, quello che dice Sacchi ha un fondo di verità. E’ anche vero che Buffon ha ricevuto solo un paio di tiri. Poi non sono stati visti due cartellini rossi e sull’1-1 se c’era una squadra che poteva vincere era l’Italia. La partita va vista nel suo complesso”.

Su Verratti e gli altri giovani: “Marco è un giovane importante, un capitale della nazionale azzurra. Dovrebbe giocare lui domani, se non succedono cose strane stanotte. Con la Spagna non poteva giocare e comunque sono soddisfatto della prestazione di De Rossi. Giovani? E’ la logica conseguenza di un filo di programmazione. Abbiamo detto che bisognava lanciare i giovani, poi appena li mettiamo in campo si dice che è un rischio enorme. Ad ogni modo ci sono un’infinità di giovani molto interessanti che verranno utili alla Nazionale. Alcuni sono già stati convocati, altri verranno convocati, ma è un progetto che non può essere costruito in tre giorni. Ora la priorità è il risultato, ma c’è la consapevolezza di voler fare qualcosa di importante”.

Sulla Macedonia: “Sarà un match difficile da giocare in trasferta. Dobbiamo poterci ritagliare comunque uno spazio. Io penso solo a domani. Dobbiamo interpretarla bene. E’ vero che la Macedonia ha perso due partite, ma è stata sfortunata. Sarà una gara importante e determinante. Un match estremamente delicato. L’obiettivo è far crescere questa Nazionale partita dopo partita. Sotto tutti gli aspetti, non solo quello del coraggio. In Israele abbiamo vinto in 10 contro 11. Ora abbiamo negli occhi l’ora di sofferenza con la Spagna e quella non può essere l’Italia. Dobbiamo costruire qualcosa di importante, giorno dopo giorno”.

Sacchi attacca Ventura: “Nazionale imbarazzante. Così non va!”

Dopo il pareggio casalingo dell’Italia contro la Spagna, l’ex ct azzurro Arrigo Sacchi ha attaccato Ventura: “Caro Giampiero, così non va. Tu, che hai dato la vita al calcio e a 68 anni sei stato giustamente ripagato con l’incarico più prestigioso della tua carriera, non puoi e non devi gettare via questa meritata opportunità. Lo spettacolo di giovedì sera è stato, per 70 minuti, francamente imbarazzante: in balìa di una difesa strana e nulla più. E’ vero che hai avuto poco tempo per lavorare, ma in Nazionale sarà sempre così. E’ pur vero che anche in passato abbiamo giocato partite molto difensive, però ora anche i tifosi meno esigenti non accettano più atteggiamenti tanto negativi. E’ vero che siamo un Paese conservatore dove il gioco ha conosciuto scarsi sviluppi e novità, ma ultimamente poche volte si è vista una Nazionale così rinunciataria e in difficoltà. Ora sei il Ct dell’Italia e non si può ridurre la partita a una difesa eroica per settanta minuti. Non può essere che un avversario in casa nostra non ci permetta di passare la metà campo per lungo tempo. Occorre un maggiore orgoglio italiano, e uno stile che non ci qualifichi sempre e solo come dei catenacciari, più attenti a rompere che a costruire – insiste Sacchi – Questo è uno dei motivi per cui fatichiamo a rinnovarci e ad evolverci. Si spera che tu riesca a fare in modo che la Nazionale sia un esempio per un football più creativo. Purtroppo giovedì si è assistito ad un monologo dell’avversario in casa nostra. Un dispiacere per il pubblico. E’ pur vero che siamo un Paese che, nel calcio, generalmente, non ha mai apprezzato la bellezza, l’armonia e il dominio del gioco, confidando molto nell’agonismo, nel carattere, nelle capacità difensive, nel contropiede e nel singolo. L’obiettivo era vincere a prescindere dal merito, ma così non si cresce…”

Pellè come Chinaglia? Valcareggi Jr: “Giorgio chiese subito scusa, Pellè non ha la carriera per…”

Non riesce a smettere di far parlar male di sé Graziano Pellè. Dopo il “discusso” rigore tirato contro la Germania, nelle ultime ore è tornato sulla bocca di tutti per via del gesto maleducato che l’ex attaccante del Southampton ha avuto nei confronti del Ct Giampiero Ventura che a molti ha ricordato il gesto che Chinaglia ebbe nei confronti del Ct dell’epoca Ferruccio Valcarreggi. Un paragone che a molti però è apparso inappropriato vista la grande differenza di carriera che c’è stata tra Giorgione e Pellè. Per parlare di questo episodio è intervenuto ai microfoni di Tuttomercatoweb.com, il figlio dell’ex ct Ferruccio Valcareggi, Furio, che ha voluto specificare le NETTE differenze tra il gesto di Pellè e quello di Chinaglia con suo padre: “Quello di Chinaglia fu una tempesta in un bicchier d’acqua. Giorgio chiese immediatamente scusa a mio padre, purtroppo quel gesto fu amplificato in maniera esagerata. Circa Pellè io dico questo: lui non ha la carriera, non ha la storia per reagire in questa maniera. Un gesto di insubordinazione che è stato giustamente punito. La maglia azzurra non la puoi pretendere. Ribadisco, uno come Pellè non può reclamare questa titolarità”. Insomma, Chinaglia…era CHINAGLIA…Pellè invece…

Caso Zarate, la Lazio non ci sta. L’avv. Gentile: “Vedremo se ci sono i presupposti per fare ricorso”

Mentre Maurito Zarate esulta per aver vinto la lunghissima causa contro la Lazio e sopratutto contro Lotito, la società biancoceleste non si dà per vinta e vuole giocarsi tutte le carte rimaste. Non intende rinunciare ai 5,6 milioni (già messi a bilancio) di rimborso dall’argentino e dal Velez, dopo la rescissione unilaterale del contratto biancoceleste. A riguardo ha parlato ai microfoni di “Cittaceleste” l’avvocato Gentile:“Dobbiamo leggere la sentenza. E’ possibile fare ricorso, se ci sono vizi procedurali. La vicenda però è seguita da un avvocato di Losanna  e ancora non ci ha mandato nulla. Vedremo, lunedì se ne saprà di più”.

Il Tas d’appello di Losanna però è l’ultimo grado di giudizio. Rimangono dunque pochissime e flebili chance di metterci una toppa. Specie perché in capo ai tesserati della Lazio, sulla stessa vicenda, pendono altri giudizi. Fra poco più di 10 giorni infatti – ricorda ancora Cittaceleste – il ds della Lazio, Igli Tare, e il segretario generale, Armando Calveri, (rinviati a giudizio) andranno a processo per falsa testimonianza. Udienza fissata il prossimo 19 ottobre: se venissero condannati, si riaprirebbe anche il processo contro Lotito per mobbing. L’avvocato Sabini ha già fatto ricorso alla Corte d’appello per agosto 2017: verrebbero richiesti i danni, soprattutto quei 450mila euro di premi non ricevuti insieme alle ultime tre mensilità (900mila euro) del contratto. Lotito, a bilancio, era convinto di averla fatta franca: «In merito alla causa promossa dal giocatore Zarate per il riconoscimento di mensilità e premi relativi alla stagione 2012/2013, la sezione del lavoro del Tribunale di Roma ha accolto la tesi della S.S. Lazio S.p.A. secondo la quale tali compensi non erano dovuti per inadempienze contrattuali condannando il giocatore anche al pagamento delle spese legali». Forse non è così.

Belgio, ct Martinez su Lukaku: “Non credo ci sia lesione dei legamenti ma…”

Non c’è pace per Simone Inzaghi, il sogno di avere l’imbarazzo della scelta riguardo i giocatori da schierare in campo sta diventando sempre più un utopia. Come se non bastassero gli infortuni che finora hanno falciato metà Lazio, lo stop delle Nazionali porta, come al solito, nuove brutte notizie. Ormai questi impegni portano solo terrore in casa Lazio e non solo, (vedi il Milan che perderà Montolivo per 6 mesi). Stavolta a finire nella lista degli infortunati è Jordan Lukaku. Il terzino belga ieri ha abbandonato il match contro la Bosnia al 21′ per un infortunio alla caviglia: si allontana dal rettangolo di gioco in barella, dallo stadio Re Baldovino di Bruxelles in stampelle. Oggi si sottoporrà ad alcuni controlli per determinare l’entità dell’incidente, non dovrebbe essere nulla di serio ma di questi tempi non si sa mai…anche il Ct belga Roberto Martinez esclude che l’infortunio sia grave, ma conferma che in ogni caso il terzino non giocherà la sfida contro il Gibilterra: “Non mi aspetto l’interessamento dei legamenti, ma contro Gibilterra non sarà sicuramente a disposizione”, come riporta gazzetta.it.

LAZIONALI – Poche gioie, due panchine e un crack

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Dopo Italia-Spagna, che ha visto impegnati i due laziali Marco Parolo e Ciro Immobile, ieri è stata la volta di altri 3 giocatori biancocelesti, in campo con le rispettive Nazionali per le partite di qualificazione ai Mondiali di Russia 2018: Stefan De Vrij, Senad Lulic e Jordan Lukaku. In campo anche la Serbie Under 21 di  Sergej Milinkovic-Savic.

In realtà solo due giocatori hanno calcato il terreno di gioco, ma vediamo nel dettaglio:

Stefan De Vrij: solo panchina per il difensore olandese nella sfida di Rotterdam che ha visto la sua Olanda sbarazzarsi della Bielorussia con un roboante 4-1. Il rientro del numero 3 biancoceleste con la maglia degli Orange avverrà per gradi e senza rischi.

Senad Lulic: nel derby tutto biancoceleste contro il Belgio di Jordan Lukaku, la Bosnia viene sconfitta nettamente per 4-0. Il centrocampista è rimasto in campo per tutti i 90 minuti di gioco nel centrocampo a 3 degli slavi. Prestazione opaca la sua, come quella di tutta la squadra.

Jordan Lukaku: è durata solo 21 minuti la partita del terzino sinistro. Partito titolare come esterno difensivo, Lukaku è uscito dal campo in barella dopo uno scontro di gioco. Da valutare le sue condizioni, il terzino è atteso domani in Paideia per i controlli.

Sergej Milinkovic-Savic: vince in trasferta la Serbia Under 21, che si sbarazza dell’Irlanda con un perentorio 1-3. Assente per squalifica il corazziere biancoceleste, ammonito nella gara di andata. C’è comunque un Milinkovic in campo per la Serbia, il fratello di Sergej, Vanja, che ha difeso i pali dei giovani serbi.

FORMELLO – Goleada nel test in famiglia. Bastos e Biglia lunedì in Paideia. Martedì la ripresa

AGGIORNAMENTO ORE 14:50 – All’inizio della prossima settimana cominceranno a tornare i convocati dalle rispettive nazionali. Sono undici: Strakosha, Vargic, de Vrij, Lukaku, Lulic, Parolo, Immobile, Cataldi, Kishna, Milinkovic e Keita. Uno di questi, purtroppo, si è aggiunto ai calciatori in infermeria: Lukaku ieri si è fermato (durante Belgio-Bosnia) per una forte distorsione alla caviglia. Si attendono le risposte dei controlli clinici per definire la gravità della problematica. Ancora ai box Marchetti, Basta, Bastos e Biglia. Nella giornata di domani l’angolano e l’argentino effettueranno dei nuovi accertamenti strumentali in Paideia. La ripresa degli allenamenti è fissata per martedì.

A Formello si è chiusa pochi minuti fa l’amichevole tra la prima squadra e la Primavera. Un test tutto in famiglia utile a Simone Inzaghi per osservare in campo i giocatori che hanno trovato meno spazio in quest’avvio di stagione e per sopperire alla sosta di campionato (due tempi da 40′). La prima squadra biancoceleste si è imposta per 6-0 grazie alle reti di Murgia e Tounkara, e alle doppiette di Djordjevic e Luis Alberto (lo spagnolo si è mosso molto bene realizzando anche molte giocate di livello). Da segnalare il ritorno in campo del Tata Gonzalez e la buona anche la prestazione di Leitner. Non si vedono Lombardi e Morrison per il secondo giorno consecutivo. Per l’esterno classe ’95 nessun problema: martedì tornerà regolarmente in gruppo.

PRIMO TEMPO:

LAZIO (4-3-3) – Borrelli; Patric, Wallace, Hoedt, Radu; Gonzalez, Murgia, Leitner; Felipe Anderson, Djordjevic, Luis Alberto.

PRIMAVERA (4-2-3-1) – Adamonis; Spizzichino, Miceli, Petro, Ceka; Folorunsho, Cardelli; Spurio, Rezzi, Bezziccheri; Al Hassan.

Marcatori: Murgia 5′, Djordjevic 29′, Luis Alberto 32′.

SECONDO TEMPO:

LAZIO (4-3-3) – Adamonis; Patric, Wallace, Prce, Vinicius; Gonzalez, Murgia, Minala, Luis Alberto, Djordjevic, Tounkara.

PRIMAVERA (4-4-2) – Borrelli; Spiezio, Miceli, Baxevanos, Petro; Bari, Bezziccheri, Spurio, Muzzi; Rossi, Al Hassan.

Marcatori: Djordjevic 46′, Luis Alberto 64′, Tounkara 80′.

LAZIO SOCIAL – Felipe Anderson soddisfatto della settimana di allenamenti

Molti dei suoi compagni sono in giro per il mondo impegnati con le rispettive Nazionali. Lui è rimasto a Formello con a sudare ed allenarsi duramente in vista della prossima domenica, quando la Lazio al rientro dalla sosta affronterà il Bologna allo Stadio Olimpico.

Felipe Anderson scalpita e non vede l’ora di scendere di nuovo in campo per quella che sarà, secondo quanto detto da lui in settimana, la miglior stagione della sua carriera. Il brasiliano ha espresso sul proprio profilo Twitter tutta la sua soddisfazione per l’ottima settimana di allenamenti trascorsa a Formello e culminata con l’amichevole in famiglia odierna contro la Primavera.
“E’ stata un’ottima settimana di lavoro. Ora riposiamoci e concentriamoci in vista della prossima partita. Forza Lazio”, il messaggio che campeggia accanto alla foto postata sul social network.

 

 

Futuro in Cina per Miro Klose?

Dopo l’addio alla Lazio e la decisione di continuare comunque con il calcio giocato, Miroslav Klose è ancora in attesa di trovare la squadra giusta per proseguire ancora un paio di stagioni la sua carriera da calciatore.

Ultimo team interessato al tedesco in ordine di tempo è stato il Deportivo La Coruna, il quale però ha ricevuto una risposta negativa. Il direttore sportivo del club Richard Barral, ha spiegato ai microfoni di Radio Marca: “Abbiamo parlato con lui ma non era solo una questione di soldi. E’ un campione unico che ha fatto molto bene nella sua ultima stagione con la maglia della Lazio. Sta valutando altre destinazioni e pensa molto seriamente a trasferirsi in Asia, specialmente la Cina sarebbe una meta gradita al calciatore. Ora sta mettendosi in forma da solo, a 38 anni avrà bisogno di almeno un paio di mesi per tornare al pari degli altri“.

Totti: “Ho tanti amici laziali, ma su un’isola deserta porterei…”

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È un Francesco Totti a tutto tondo quello che si racconta ai microfoni de ‘Il Corriere dello Sport’. Il capitano della Roma, ospite di Walter Veltroni per un’intervista dalle colonne del quotidiano romano, ha parlato a 360°, del suo passato, del suo presente e del suo futuro. Ma non solo: il numero 10 giallorosso ha riservato un paio di battute anche sulla Lazio, ‘odiata’ (ma non troppo, in fondo) rivale di mille battaglie sul prato dell’Olimpico:

Ho tanti amici tra i biancocelesti, come ad esempio Nesta e Di Vaio. Quale maglietta porterei su un’isola deserta? Quella con la scritta ‘Vi ho purgato ancora’...”.

QUI BOLOGNA – Ottime notizie per Donadoni dall’infermeria

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In casa Bologna prosegue il lavoro di preparazione alla sfida con la Lazio, in programma domenica prossima allo stadio Olimpico. Ottime notizie per mister Roberto Donadoni, che può riabbracciare Antonio Mirante, rimasto precauzionalmente ai box dal 28 agosto, in seguito al riscontro di un problema al cuore. Dopo gli ultimi accertamenti cui si è sottoposto, il portiere ha ottenuto il sospirato via libera per il ritorno all’attività agonistica: contro i biancocelesti però non ci sarà, per rivederlo in campo occorrerà attendere i primi giorni di novembre. Ma è comunque una buona notizia.

Che si unisce a quella delle rinnovate disponibilità di Umar Sadiq, l’attaccante scuola Roma che ha pienamente recuperato dal problema alla caviglia, di Simone Verdi, che ha superato l’infortunio al polpaccio, e degli altri ‘degenti’ Adam Masina, Golfed Donsah e Luca Rizzo. Insomma, l’infermeria si svuota e le fila si ampliano in vista del difficile impegno al cospetto di Inzaghi & co.

Scambio Keita-Gabbiadini, interviene l’agente dell’attaccante del Napoli

Nelle ultime ore era tornata a circolare l’ipotesi di uno scambio tra Keita e Gabbiadini. Una voce che, a parte il parere dell’esperto di mercato Gianluca Di Marzio, non aveva ancora avuto una conferma o una smentita concrete. Almeno fino a questa mattina, quando sull’argomento ha rilasciato alcune dichiarazioni, ai microfoni di ‘Tuttosport’, l’agente dell’attaccante del Napoli, Silvio Pagliari:

Stiamo discutendo per il rinnovo, dobbiamo solo limare alcuni dettagli ed entro fine mese dovremmo chiudere. Milik? Non credo lo vedremo mai giocare insieme a Manolo, anche se secondo me sono in grado di farlo…”. Insomma, se Keita vorrà approdare all’ombra del Vesuvio, dovrà farlo da solo, senza far fare a Gabbiadini il percorso inverso in direzione della Capitale. Un’ipotesi quest’ultima a cui, per la verità, in pochi avevano prestato fede e questa smentita ne decreta forse il definitivo stop alla circolazione.

Felipe Anderson, “The Magic touch”: è il giocatore più decisivo in Serie A

Felipe sogna un anno da 10. Il brasiliano ha promesso la riscossa più volte, e per centrarla, come riporta il Corriere dello Sport, ha assicurato: “Se continuo a lavorare così, posso fare una stagione ad alto livello“. Il brasiliano vuole prendersi definitivamente la Lazio. Inzaghi lo sta facendo crescere dal punto di vista tattico:  gioca in più moduli, corre di più, aiuta in fase difensiva e con Inzaghi c’è piena sintonia e disponibilità. E poi lì davanti con gli amici sudamericani ci si diverte tanto (vedi foto sotto). In campo i numeri sono dalla sua parte. Per ora Felipe ha confezionato 7 assist di cui 2 vincenti. È così tra i giocatori più decisivi di tutta la Serie A, davanti all’ex compagno e Re degli assistAntonio Candreva, ad esempio, poi Hamsik, Dybala e Pjanic. Non segna da aprile, ma il suo Magic Touch” si sta facendo sentire. Sembra arrivato il momento di fare uno dei suoi gol spettacolari, che sia già il Bologna la vittima sacrificale? La Lazio ha bisogno delle sue giocate per continuare a volare.

ALEGRIA E RISADA GARANTIDA ✔️ Meus guerras de todos os dias. ❤️👊🏽💪🏽

Una foto pubblicata da Felipe Anderson (@f_andersoon) in data:

Zoff: “Giusto mandare a casa Pellè. Buffon? Gli errori capitano”. Poi sulla Lazio…

L’Italia di Ventura ci mette il cuore ed alla fine non riesce a completare la rimonta ai danni della Spagna. (e per come si era messa la partita ci può stare). Della serata di ieri però restano impresse nella mente sopratutto il clamoroso errore del capitano Gigi Buffon e del gesto assurdo compiuto da Graziano Pellè. Proprio di questo ha parlato l’ex portier e Ct della nazionale italiana Dino Zoff ai microfoni di Radio Incontro Olympia. Ecco le sue parole: “Gli errori si fanno sempre, certo questo di Buffon è stato particolare, ma può succedere. Nel primo tempo abbiamo superato due volte la metà campo, fortunatamente la difesa si è comportata bene. Il pareggio ci può stare bene. Il gesto di Pellè non è educato, va ripreso drasticamente, sennò la Nazionale diventa un’anarchia. Ventura deciderà se farlo restare fuori dalla Nazionale anche in futuro, per adesso è giusto mandarlo a casa”. Zoff è stato anche una figura importantissima della storia biancoceleste, proprio ai ragazzi di Inzaghi ha voluto dedicare la chiusura: “La Lazio ha un grande potenziale, poche squadre in serie A hanno giocatori che possono saltare l’uomo come quelli biancocelesti. Io parlavo bene della Lazio anche prima dell’Udinese, quindi non sono sorpreso. Lo sponsor delle scommesse non è una grande idea, serviva buon senso”.

Lazio, oggi riposo per la Primavera. Bonatti: “Miglioriamo costantemente”

Nel weekend turno di riposo anche per la Lazio Primavera, che il 12 ottobre tornerà in campo in gare ufficiali per il secondo turno della Primavera Tim Cup da affrontare contro il Napoli.  Il tecnico Andrea Bonatti è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio per fare il punto della situazione:

Questo pomeriggio i ragazzi hanno messo sul campo un buon allenamento, andato in scena su un terreno di gioco eccezionale, in ottime condizioni. La seduta è stata decisamente positiva, abbiamo lavorato bene. Dopo lo stacco, dobbiamo recuperare velocemente soprattutto sotto l’aspetto dell’attenzione.

Mercoledì disputeremo una partita importante. I ragazzi hanno avuto quattro giorni liberi nei quali hanno comunque svolto singolarmente un lavoro atletico, testimoniato da alcune foto che hanno rivelato parametri da noi richiesti. Ieri ci siamo dedicati all’analisi video, poi sul campo abbiamo lavoro sulla forza. Oggi la nostra attenzione è stata nuovamente rivolta ai contenuti di gioco, quindi al lavoro sulla linea difensiva e sul pressing immediato. Mercoledì è in programma la sfida di Coppa Italia contro il Napoli: sarà una partita intensa soprattutto a livello mentale.

La voglia di riscatto è sempre altissima. I ragazzi hanno capito come ragiono. Per me la sconfitta è la testimonianza che un avversario è stato superiore: non va accettata ma deve essere vista come un’opportunità per crescere e migliorare. La Coppa è uno scontro diretto, possiamo riscattarci dopo la sconfitta in campionato, arrivata per alcuni episodi negativi. Mercoledì dovremo fare in modo che tali episodi girino a nostro favore. Gli errori da non commettere? Domenica mattina sono andato a vedere il Napoli a Brescia per verificare se avessero cambiato qualcosa, invece il loro gioco è rimasto invariato.

Dovremo lavorare meglio con la linea difensiva. L’elastico difensivo sarà un elemento fondamentale nell’arco della gara. Lavorando bene con i quattro dietro, potremo essere protagonisti. Dalla prima amichevole a oggi la squadra è migliorata tanto. Ci sono stati netti passi avanti ma abbiamo ancora tanto da fare per raggiungere obiettivi che possono diventare alla nostra portata.

La prestazione con lo Spezia è migliorabile: abbiamo dominato ma ci sono stati alcuni piccoli cali di concentrazione che avrebbero potuto rimettere in discussione il risultato. La classifica? Le vittorie portano vittorie: affrontare sabato la Samp con un risultato positivo ottenuto contro il Napoli ci farebbe davvero bene. La priorità è il Napoli, anche se ammetto di avere già le idee chiare anche su come affrontare i blucerchiati. In campionato, abbiamo conseguito tre vittorie su quattro giornate, ma per me pesa ancora la sconfitta con il Napoli. Le vittorie hanno tanti padri, la sconfitta è orfana. Così ragiona il sistema calcio. Dovremo ricattarci con gli azzurri e poi andare a fare la nostra partita contro la Sampdoria, che è una buona squadra.

Noi Rossi dipendenti? Alessandro è un giocatore straordinario e non mi arrabbio se vengono rivolti determinati complimenti a un ragazzo con qualità incredibili. Lui, però, usufruisce di una manovra corale nella quale riesce a fare la differenza capitalizzando le varie occasioni ma, se non provassimo determinati movimenti in settimana, noi saremmo svantaggiati e lui non riuscirebbe a segnare con così elevata continuità. Moduli diversi rispetto al 4-3-3? In campo ci sono una serie di spazi che vanno occupati, ma tutto è frutto di una serie di marcamenti e smarcamenti. Per completare il loro percorso, i ragazzi devono imparare a stare in campo in moduli diversi e anche in base agli schieramenti adottati dagli avversari.

Bezziccheri è cresciuto tanto a livello caratteriale. Ha avuto un netto percorso di miglioramento e questo mi fa piacere. Da un punto di vista tattico, è un ragazzo molto intelligente e può ricoprire tanti ruoli. Questo per lui deve essere un vantaggio, non uno svantaggio. Non deve diventare un ibrido. Al contrario, deve trovare il ruolo nel quale riesce a esprimersi al top senza perdere la sua duttilità. Si è adeguato bene in un contesto agonistico che chiedo sempre alla squadra.

Dovidio è un ragazzo più bravo nel marcamento individuale rispetto a Miceli. Alessio, invece, ha un’elevata dote tecnica, che mi consente di agevolare la manovra da dietro. Dovidio deve migliorare nel palleggio e Miceli nel marcamento. Contro lo Spezia, su alcuni cross abbiamo perso il contatto con l’avversario. Anche se il risultato era in cassaforte, dobbiamo avere sempre la medesima attenzione. Questo aspetto va allenato; ce lo ritroveremo quando alcune partite saranno in bilico fino all’ultimo”.

L’arbitro donna più “sexy” del mondo è russa (FOTO)

Per la Russia il calcio in questo periodo non sta attraversando una grande momento, ma nonostante questo qualcuno – almeno sui social – raccoglie grandi consensi e migliaia di follower. Ekaterina Kostjunina, una giovane arbitro che viene dalla Siberia, ha stregato migliaia di appassionati grazie alle foto, non tutte castigate, pubblicate sul suo profilo Instagram. Appena 21 anni ma Ekaterina scuramente ha già vinto il titolo di arbitro “più sexy del mondo”. Secondo il nostro parere un arbitro che finalmente non verrà accolto a bordate di fischi da parte dei tifosi. O forse sì, ma per ragioni totalmente opposte.