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FIFA – Calcio no stop: in arrivo altre due grandi competizioni nel periodo estivo

Stanno per aggiungersi altre due competizioni alle tante manifestazioni che popolano le serate estive dei tifosi di calcio: nei prossimi anni arriveranno la Nations League e il Mondiale per Club.

La prima edizione della Nations League dovrebbe partire dopo il Mondiale di Russia. Verrà disputata ogni due anni e vi prenderanno parte tutte le squadre nazionali di calcio affiliate alla Confederazione europea. Le cinquantacinque nazionali saranno divise in quattro fasce in base al ranking UEFA e, come voluto dall’ex presidente Platini, andrà a sostituire le amichevoli estive.

Il Mondiale per Club, voluto da Infantino, sostituirà la Confederations Cup, la cui ultima edizione dovrebbe essere nel 2017. La formula della competizione prevede ventiquattro squadre con fase a gruppi ed eliminazione diretta. Mancano ancora alcuni dettagli da ultimare ma il progetto vedrà partecipare minimo 8 squadre europee, 8 sudamericane, 4 campioni degli altri continenti (Asia, Africa, Nordamerica e Oceania) e altre 4 squadre in base a meriti ancora da stabilire.

 

Oddi: “Sabato la partita migliore della Lazio. Peccato che ora c’è la sosta. Parolo? Può giocare ovunque…”

Giancarlo Oddi è intervenuto ai microfoni di Radiosei durante la trasmissione ‘Nove Gennaio Millenovecento’ per parlare della bellissima vittoria dei ragazzi di Inzaghi ad Udine. Ecco le sue parole:

“In questo momento direi tutto troppo bene. Ad Udine da promuovere prestazione, singoli e l’aspetto tattico con il nuovo modulo. Mi è piaciuto molto Parolo, ha dimostrato che può giocare dappertutto, anche se il suo ruolo è sempre quello di mezzala. Nell’arco di una settimana c’è stato un grosso miglioramento, dall”Empoli ad Udine c’è stata una trasformazione di squadra. Non credo che dipenda dal cambio di modulo, non è quello che ti fa vincere o perdere. E’ anche vero che abbiamo incontrato una squadra dimessa, ma la Lazio ha giocato e meritato. Sabato è stata la partita migliore della Lazio in questa stagione. E’ un peccato che ora c’è la sosta, perchè ho visto una squadra in palla. Adesso con le nazionali si spezza un po’ la tensione. Comunque c’è poco da dire, oltre ai punti c’è stato anche un risveglio atletico e tecnico”.

Lazio-Keita: ecco il sostituto in caso di addio…

Continua la pace tra la Lazio e Keita, ma si ha tanto la sensazione che questo amore ritrovato e questa improvvisa professionalità del senegalese sia molto precaria. Il rinnovo non è affatto un caso chiuso: in campo sorrisi, assist, abbracci e gol. Ma per quanto riguarda il prolungamento contrattuale, Keita Balde e la Lazio non hanno ancora trovato un’intesa. Il senegalese sta dimostrando sul campo di essere fondamentale per questa squadra per questo potrebbe sfruttare la situazione per avere più forza nella trattativa per il rinnovo. La trattativa per ora è ferma, se non si troveràGabbiadini una soluzione sarà inevitabile un addio a Gennaio. Tante le corteggiatrici: c’è il Monaco, l’Atletico Madrid, in serie A il Milan e la Juventus. Ma non solo: secondo quanto riportato da Il Corriere dello Sport, il Napoli ci sta pensando. L’ipotesi è quella di uno scambio a gennaio con Manolo Gabbiadini, un vecchio pallino per la dirigenza laziale. I due club dovrebbero accordarsi sulle cifre: Keita viene infattivalutato da Lotito intorno ai 30 milioni, De Laurentiis ne ha rifiutati 28 per il classe ’91 – e per ora si tratta solo di un’ipotesi. Ma se l’interesse dei partenopei dovesse evolversi in una vera e propria volontà di acquisto non è escluso che l’operazione possa svilupparsi. Lotito attende il momento giusto per capire cosa fare.

Edmundo: “La Lazio di Inzaghi mi ricorda il Corinthians di Tite di quattro anni fa”

Il fan che non ti aspetti: Edmundo “O Animal”. L’ex attaccante di Fiorentina e Napoli è rimasto particolarmente colpito dalla Lazio di Inzaghi tanto da farvi un paragone illustre: “Inzaghi, il tecnico della Lazio, sta giocando come faceva il Corinthians di Tite di quattro anni fa”, ha dichiarato l’attuale cronista di Fox Sports durante una diretta televisiva. Un paragone per nulla scontato quello tra la Lazio di Inzaghino e il club brasiliano, soprattutto perché, proprio quattro anni fa, il Timão vinse la Copa Libertadores e successivamente la Coppa del mondo per club contro il Chelsea. Trionfi che portarono in auge lo stesso Tite (al secolo Adenor Leonardo Bacchi, ndr), oggi ct del Brasile dopo l’esonero di Dunga in estate. Un auspicio niente male per l’allenatore piacentino, determinato più che mai già da quest’anno a riportare l’aquila nei cieli d’Europa.

Tifosi in calo, stadi sempre più vuoti in tutta Italia

Il calcio resta ancora lo sport più seguito nel nostro Paese ma le percentuali di coloro che lo seguono sono sempre più in calo. Secondo un sondaggio condotto da Demos per Repubblica 4 italiani su 10 si definiscono “tifosi” di calcio. Dato poco superiore rispetto agli altri sport, su tutti motociclismo e Formula 1.

Quando si tratta di motori, Valentino Rossi o la Ferrari, il tifo unisce, mentre nel calcio divide gli italiani. Il tifo nel calcio suscita appartenenza e, dunque, divisione. Da qualche tempo, inoltre, è attraversato da dubbi crescenti. Il 38% degli italiani intervistati si dichiara “tifoso di calcio”. Un po’ meno rispetto agli ultimi anni ma ben 14 punti al di sotto del 2010 (e 20 meno del 2009). Parallelamente sono cresciuti i sentimenti e i risentimenti più accesi. Oltre la metà dei tifosi (per la precisione il 53%) è, infatti, costituita da “militanti”. Ultra-tifosi, anche se non necessariamente ultrà: 10 punti più del 2010 di cui ben 6 rispetto a un anno fa. Un ulteriore 31% è composto da tifosi che si definiscono “caldi”. Così, quasi l’85% del tifo esprime un forte grado di coinvolgimento. In assoluto il livello più elevato dal 2005.

Nel calcio italiano la bandiera maggiormente seguita è sempre quella bianconera. Infatti sono più di un terzo i tifosi che sostengono la Juventus. A distanza Inter e Milan, entrambe intorno al 14%, avvicinate dal Napoli al 13% e ancora dietro la Roma. Le altre, Lazio e Fiorentina per prime, hanno sostenitori limitati su base nazionale, di cui la maggior parte concentrate in ambito locale. L’altra faccia dell’appartenenza è l’antagonismo. La Juve è si la squadra più amata ma, per lo stesso motivo, anche la più “odiata”. Da tutti ma in particolare da napoletani, romanisti e interisti. La rivalità con i nerazzurri è nota, amplificata anche dalle vicende di Calciopoli. Una novità è l’ostilità dei tifosi napoletani verso i bianconeri, riflesso evidente del passaggio di Higuain alla Juventus.

Il tifo italiano sta, dunque, restringendo i propri confini mentre al suo interno aumentano le componenti militanti. E’ anche per questo motivo, forse, che gli stadi si svuotano. Il calcio è diventato uno spettacolo da guardare in tv o tramite pay per view, a pagamento o, sempre di più, su internet. Ma anche l’audience delle pay per view appare in costante calo negli ultimi tempi. Una ragione su tutte: la credibilità. O meglio: la non credibilità. Perché il campionato è ritenuto sempre più condizionato dalla corruzione, dalla criminalità organizzata e dalle scommesse. Solo due tifosi su dieci credono che il calcio sia più pulito rispetto a dieci anni fa. Mentre la fiducia nella Lega e nel presidente della Federcalcio, Tavecchio, è circoscritta a una minoranza di tifosi non superiore a un terzo. Così non sorprende che nove tifosi su dieci chiedano il ricorso alle tecnologie in campo. Come la moviola. Non solo per fiducia nella scienza ma più per sfiducia nel sistema del calcio. Perché dopo Calciopoli, secondo la maggioranza dei tifosi, non è cambiato niente, anzi semmai la situazione è peggiorata.

 

POLISPORTIVA – Grande colpo della Lazio Calcio a 5 Femminile: in arrivo una delle migliori calciatrici spagnole

La Lazio Calcio a 5 Femminile ha messo a segno un ottimo colpo di mercato, portando alla sua corte una delle migliori calciatrici spagnole. Questo il comunicato ufficiale della società biancoceleste:

“La S.S. Lazio Calcio a 5 annuncia di aver acquisito le prestazioni sportive della giocatrice Rebeca Hermida Montoro. Classe ’86, nel giro della Selección spagnola, rappresenta un colpo di primissimo livello per la squadra biancoceleste. Arrivata per la prima volta in Italia con la maglia de L’Acquedotto nel 2013, nel giro di due anni in biancoceleste si è trasformata da giocatrice di talento ad assoluta top-player. Il suo passaggio alle Lupe nella scorsa stagione, dove si è riuscita ad imporre immediatamente come leader del gruppo veneto, non ha fatto altro che accrescerne il valore. Il suo legame con il mondo de L’Acquedotto, trasformatosi poi in S.S. Lazio, non è mai venuto meno. Dopo una stagione di lontananza, la squadra riabbraccia la fuoriclasse di La Coruña, consapevole di essersi assicurata la pedina mancante e conclusiva del suo scacchiere tattico”.

Amarcord Marchegiani: “Indimenticabile lo scudetto del 2000. Mio figlio? Ha fatto la sua scelta…”

Luca Marchegiani è intervenuto a Radio Incontro Olympia:

Inevitabile il riferimento alla “discutibile” scelta del figlio di giocare per i cugini giallorossi invece che per la  Lazio: “Mio figlio lasciatelo stare dai (ride ndr). Lui ha fatto la sua scelta”.

AMARCORD – Dieci anni con l’aquila sul petto, Luca Marchegiani ha collezionato 239 presenze con i biancocelesti, prima di salutare la Capitale e sbarcare a Verona. Undici anni fa, l’ex portiere si è sfilato i guantoni dalle mani per intraprendere nuove avventure.  “Ho smesso di giocare da diversi anni, adesso sto facendo altro ma il calcio giocato è stato la passione più grande della mia vita. Indimenticabile lo scudetto vinto con la Lazio nel 2000. Il rigore parato a Giannini? Me lo ricordo bene, io mi ricordo tutto. Sono orgoglioso di essere entrato nella storia della Lazio, mi sento molto partecipe di quel cammino trionfante. Abbiamo vinto dopo che sono arrivati grandi calciatori, ma abbiamo costruito già prima una grande squadra anche con gente che non ha vinto lo scudetto, come Beppe Signori. Grazie ad ottime annate prima del 2000 siamo riusciti ad arrivare allo scudetto. Tra me e Zeman c’è stata una profonda stima, io mi sono confrontato tante volte con lui e ho imparato tanto. Non ero bravo con i piedi e non avevo attitudine con il suo tipo di gioco, ma cercavo di interpretarlo. Presi dei gol per colpa di miei errori, ma non è vero che la Lazio di Zeman subiva tanti gol. Se si vedono i numeri questa leggenda metropolitana viene smentita subito. La sconfitta in finale di Coppa Uefa non è stata un dispiacere per me, ma una grande avventura”.

In fiamme a Trapani l’automobile di Serse Cosmi: nessuna ipotesi esclusa

Ore difficili per Serse Cosmi. Verso la mezzanotte di ieri a Pizzolungo, poco distante da Trapani, la sua auto (una Audi) parcheggiata davanti casa è andata a fuoco. L’allenatore aveva passato la serata assieme alla squadra, cenando insieme ai calciatori in un noto ristorante della città e poi aveva fatto ritorno a casa. In corso le indagini delle forze dell’ordine, al momento nessuna ipotesi è stata esclusa: dall’autocombustione fino alla matrice dolosa.

 

Colomba: “Inzaghi sta facendo molto bene. Ha il vantaggio di conoscere già la piazza di Roma…”

Dopo la sosta la Lazio ospiterà il Bologna. Per commentare la sfida, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio Franco Colomba, ex giocatore ed allenatore dei felsinei. Ecco le sue dichiarazioni:

Il Bologna di Donadoni“Ha fatto bene fino a qui. Ha sempre messo in evidenza una buona manovra, ha attaccanti molto rapidi e che possono fare male nelle ripartenze. Può offrire prestazioni interessanti, anche in trasferta. Ha parecchi giovani, alternano prestazioni molto positive ad alcune meno. La salvezza dovrebbe raggiungerla in modo tranquillo, può anche fare di più”. Su Inzaghi“Ha fatto la gavetta a livello giovanile, Lotito gli ha affidato un compito importante. Conosce l’ambiente, ci ha giocato e sapeva come muoversi. Ha portato il suo calcio e si sta rivelando efficace. Sta facendo molto bene, anche se il campionato è lungo”. I vantaggi di conoscere Roma“Molti. Il rapporto con il pubblico e con la stampa. Sa adattarsi alle situazioni. Ci sono le premesse per una buona esperienza”. Il calcio di oggi… “Una volta si faceva vedere una partita della domenica in diretta, ora addirittura quelle di allenamento sono viste in tv. Il calcio è decollato, non mi meraviglia che sia un fenomeno così in espansione e che raccolga tanti soldi”. L’importanza dei risultati…“La migliore medicina sono i risultati. Rendono un allenatore credibile e i giocatori entusiasti. Un tecnico bravo lo si vede nei momenti di difficoltà, quando un gruppo si dimostra sensibile a ciò che dice. Il campionato è superiore alle aspettative iniziali ad oggi“.

La delusione di Höwedes: “Klose? Ci manca tanto. Era un attaccante eccezionale, troppo importante per noi”

Dopo Miroslav Klose c’è il vuoto…La Lazio grazie al cielo ha voltato pagina e compensato l’addio del tedesco con il suo nuovo bomber di razza, Ciro Immobile. La Germania invece fa ancora fatica a trovare un degno sostituto dell’uomo che ha fatto la storia del calcio. I grandi attaccanti di cui dispone la Germania di Loew non sembrano riuscire a far dimenticare l’ex Lazio. Una preoccupazione condivisa anche da Benedikt Höwedes: “Con l’addio di Klose la Nazionale ha perso molto –spiega a Fox Sports -. Era importante per noi, anche perché era un attaccante eccezionale. Credo però sia solo una fase. Nel calcio moderno si gioca molto col finto 9, per questo ultimamente i nostri settori giovanili hanno tirato fuori meno bomber. Ma abbiamo comunque grandissimi attaccanti come Mario Gomez, Götze e Müller. Non penso ci si debba preoccupare più di tanto”.

CONFERENZA – Buffon: “Spagna ferita, replichiamo la voglia di vincere di Euro 2016. Morata? Spero non giochi…”

Il capitano della nazionale italiana, Gianluigi Buffon, parla con Giampiero Ventura prima della sfida con la Spagna. L’Italia vuole vincere ancora, per confermare il 3-1 ottenuto in Israele all’esordio nelle qualificazioni verso Russia 2018.

Sul pressing di Parigi:
Non ho un ricordo nitido della partita, non riesco ad avere la lucidità per rivedere le immagini mentalmente, vivendo la partita con trasporto. Abbiamo giocato in maniera gagliarda, da squadra che voleva ottenere il risultato a tutti i costi. Dobbiamo fare così anche domani, è imprescindibile avere quel tipo di emozione e desiderio“.

Su Casillas:
Il fatto che non ci sia è molto strano, ma è anche un segnale che mi arriva. Siamo a scadenza, come è normale che sia. Ma lo prendo bene, a livello di spirito so che la vita dello sportivo è questa, finché posso ci rido da protagonista. Poi lo farò da spettatore, non cambierà nulla. Alvaro, se non gioca, sono felice sotto un certo punto di vista: nelle gare importanti riesce sempre a dare la zampata importante alla gara. Se non c’è lui ci sarà un altro che non ha nulla da invidiare a nessun attaccante europeo“.

A proposito di conoscenze, Alvaro Morata, ex compagno in bianconero, potrebbe essere di nuovo avversario, dopo la sfida di Parigi:
Se non gioca, sono felice, perchè è un giocatore che nelle partite importanti riesce sempre a dare la zampata alla gara – spiega Buffon  – però è anche vero che se non dovesse giocare lui ci sarebbe un altro giocatore (Diego Costa, ndr) che in quanto a pericolosità, determinazione ed esperienza non ha nulla da invidiare a nessun attaccante europeo“.

Sulla Spagna:
Sicuramente sarà ferita per il ricordo dell’Europeo, saranno agguerriti perché è incominciato un nuovo corso, ma non sono gli unici. La vittoria di due mesi fa non ci deve fuorviare, dobbiamo mantenere i piedi ben saldi a terra, dose di umiltà ma ricordarci il perché venne fuori la vittoria e come abbiamo approcciato mentalmente a livello di animo quella gara. Ha un peso importante, siamo ad un anno e mezzo dal mondiale ma dobbiamo avere una lucidità tale per capire che vale tanto“.

I cambiamenti, rispetto alla partite dell’Europeo, sono soprattutto due: uno sicuro negli azzurri, con l’assenza di Chiellini, mentre nelle furie rosse dovrebbe essere il sopracitato cambiamento in avanti, con Diego Costa titolare. Assenze che pesano? “Avremo risposta a fine gara ma aldilà di tutto c’erano più o meno dieci giocatori dell’Italia e altrettanti della Spagna. L’incidenza di questi giocatori potrebbe essere importante, ma se noi reputiamo di essere squadra a tutti gli effetti, e quindi di avere giocatori importanti ma non insostituibili, è il momento di dimostrarlo. Un processo di crescita passa anche da questi piccoli momenti“.

Infine, di nuovo un record di longevità o presunta tale: Buffon si avvicina sempre di più alla meta del giocatore con più presenze con la maglia della propria nazionale (comanda l’egiziano Hassan a 184), un tassello che nel mosaico della carriera del numero uno influisce il giusto. “L’effetto è un piccolo orgoglio, se dovesse accadere mi farà felice, ma fino a un certo punto, alla fine sono veramente proiettato solo ed esclusivamente sul bene del gruppo e della squadra, e su questo poco futuro che mi resta in campo. Proprio perchè è poco voglio farlo bene, senza avere rimpianti. La cosa bella della quale son sicuro è che ho ancora margini di miglioramento e devo sfruttare questo poco tempo per migliorare. Questo è l’unico modo che conosco per essere felice, facendo tutto il necessario per il proprio lavoro, per sé stessi, per i compagni. Sto lavorando in funzione di questo, se poi sarò un esempio questo mi farà piacere, ma sarà una cosa secondaria“.

 

 

CONFERENZA – Ventura: “Con la Spagna gara non decisiva. Azzardo Romagnoli nella difesa a 3? Dicevano così anche…”

Vigilia di Italia-Spagna, gara di qualificazione al Mondiale del 2018 e la necessità  – o quasi – dei tre punti. I più difficili da mettere in conto. Si gioca allo Juventus Stadium di Torino, e questo conta. Parecchio. Tre giorni per prepararsi, pochini, e Giampiero Ventura che si accosta alla sua terza gara da ct, dopo l’1-3 amichevole con la Francia e il 3-1 in Israele sulla strada mondiale. Le sue parole, nella conferenza stampa della vigilia.

L’emozione di essere in questo stadio. 
L’emozione? C’è la gioia di essere tornato a Torino, felice di giocare allo Stadium perché qui quando ci sono venuto ha sempre vinto la squadra di casa“.

La formazione?
E’ la solita“.

Romagnoli in campo?
Se dovesse giocare sarebbe semplicemente uno dei piccoli passi verso il futuro, èè un giocatore giovane e di grandissime prospettive. Se giocherà avrà l’occasione e l’opportunità di dimostrare. Quello che abbiamo fatto in due giorni e mezzo… beh, sono pochi, ho la fortuna di avere un gruppo di giocatori dalle qualità tecniche e morali importanti“.

Un azzardo Romagnoli nella difesa a tre?
È la stessa frase, spero che sia di buon auspicio, di quando feci giocare Ranocchia e Bonucci a San Siro, contro l’Inter. Era un azzardo, ma spero sia un principio importante. Vedendo la Spagna ho avuto la netta sensazione che avesse un passo in avanti dal punto di vista tattico, vista con il Belgio in amichevole e con la qualificazione: non mi preoccupa questo, ma ogni singolo giocatore. La differenza è nella testa e nella spensieratezza. Se fai le cose bene crei problemi, se le fai male puoi essere contrastato“.

Quanto conterà la tattica? La Spagna è cambiata?
Vedendo la Spagna in queste ultime settimane ho avuto la sensazione che abbia fatto passi avanti dal punto di vista tattico. Questo non mi preoccupa. Quel che conta è la qualità tecnica assoluta di questa Nazionale, e questa è la loro vera espressione che dobbiamo temere e rispettare facendo quel che sappiamo fare. E non è poco”.

Italia-Spagna di giugno: la massima espressione dell’era-Conte. Con questa partita, nello stadio di… Conte si supererà la fase del confronto?
Vorrei, me lo auguro, ma non sono sicuro. Anche vincendo ci sarebbe qualche rimasuglio, io mi sono adattato e non è più un problema. Dipenderà il tipo di prestazione che faremo, con che rabbia… è vero che c’è Italia-Spagna ma è una qualificazione mondiale, è vero che incide ma tutto quanto arriva tra un anno e mezzo. Sarà più che importante ma non drammaticamente decisiva. Bisogna possibilmente giocare per vincere, poi il campo dirà“.

La condizione atletica a che punto è?
Il 60 per cento della condizione -per dire- non è sufficiente per venire a capo della Spagna. La corsa non basta, la Spagna si mette in difficoltà su come interpreti la partita. Le condizioni fisiche sì, sono migliori, un mese fa era diverso, i giocatori hanno 6-7 gare in più nelle gambe. Un notevole passo avanti, direi“.

A seguire le parole del capitano azzurro Gigi Buffon. (Clicca qui)

 

FORMELLO – Inzaghi lavora con i resti: tra nazionali e infortunati in campo solo in sedici

Seduta pomeridana per i pochi giocatori biancocelesti rimasti a Formello a disposizione di mister Inzaghi. Tra infortunati e convocati in giro per il mondo con le proprie nazionali gli uomini a disposizione del tecnico sono solo sedici.

Tra i giocatori in campo anche Gonzalez che domani mattina effettuerà le visite mediche in Paideia nonostante non sia stato inserito nella lista dei venticinque presentata in Lega. I nazionali Cataldi, de Vrij, Keita, Kishna, Immobile, Lukaku, Lulic, Milinkovic, Parolo, Strakosha e Vargic, torneranno a Roma la prossima settimana. Sempre fermi per infortunio Basta, Bastos, Biglia e Marchetti. I primi a tornare in squadra dovrebbero essere il portiere e il terzino, forse gà alla ripresa del campionato contro il Bologna. Domani Marchetti verrà sottoposto a nuovi accertamenti strumentali.

Pizarro: “Un onore essere paragonato a Lucas Biglia”

Il ct argentino Edgardo Bauza nelle prossime due gare con Perù e Paraguay valevoli per le qualificazioni al Mondiale in Russia non avrà a disposizione Lucas Biglia e quella del centrocampista biancoceleste non è un’assenza da poco. Ma nonostante ciò alla domanda su chi sarà a sostituirlo ha risposto con convinzione: “Il vice Biglia? Abbiamo Pizarro, per caratteristiche è il giocatore che più gli somiglia”.

Parole che hanno fatto felice il citato Pizarro che, intervistato dall’agenzia argentina Telam, si è detto orgoglioso di essere paragonato al capitano laziale: “Il paragone con Lucas Biglia mi riempie di orgoglio, lui sta facendo una grande carriera. Siamo simili in campo: entrambi cerchiamo di conquistare palla sul cerchio di centrocampo per poi essere pronti a rigiocarla. Anche se è ovvio che Lucas ha molta più esperienza di me”.

 

Aggiudicato il Premio “Italian Sport Awards”

E’ stato assegnato a Pontecorvo il premio “Italian Sport Awards”. Ad aggiudicarsi il prezioso riconoscimento come migliore allenatore della serie A è stato il tecnico del Chievo, Rolando Maran. Premiato anche l’ex allenatore del Frosinone, Roberto Stellone. Tra i calciatori l’oscar dello sport é stato consegnato a Francesco Acerbi, Roberto Gagliardini, Rolando Mandragora, Sergio Pellissier e Stefano Sorrentino. Per Federico Dionisi, punta del Frosinone, il premio come miglior attaccante della serie A. Premiato anche l’altro attaccante del Frosinone Daniel Ciofani. Come miglior presidente è stato scelto il patron del Sassuolo Carlo Rossi.

 

Mirra: “Lazio camaleontica con grandi individualità, può puntare al 3°-4° posto”. E su Milinkovic…

Per parlare della squadra biancoceleste è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89,3 l’ex difensore laziale Vincenzo Mirra:

“I moduli migliori per far esprimere questa Lazio sono il 4-2-3-1 e il 4-3-3. A Udine a tratti si è visto anche un bel gioco, anche se dobbiamo dire di aver giocato contro una squadra in seria difficoltà, tanto che al termine della gara è stato esonerato Iachini. Mi spiace perché è una persona che conosco ma il calcio è questo. Ottenere risultati positivi è importante perchè la squadra grazie a questi acquisirà più certezze e più sicurezza nei propri mezzi. L’equilibrio deve essere il punto fondamentale da tenere in mente, non solo dopo una vittoria. L’allenatore deve dare un assetto tattico e un gioco alla squadra, deve essere pronto a cambiare il modulo a seconda delle partite. E’ giusto che la squadra sia camaleontica perché fa capire la professionalità e la maturità della rosa, ma al contempo deve avere un’identità. La Lazio contro le medie piccole sta ottenendo buoni risultati ma credo che meriti una sua identità di gioco da imporre anche contro le grandi squadre. Il calcio italiano si è livellato, parlare oggi di squadre medio piccole è difficile. E’ troppo presto per pronunciarsi su dove i biancocelesti possono arrivare, per poter esprimere giudizi sulla squadra servono almeno un paio di mesi d’assestamento. Tutte le squadre possono essere pericolose. La Lazio deve sempre puntare al massimo, quindi ambire al 3° o al 4° posto. Non credo che si possa competere con Juventus e Napoli. Quando ci si trova di fronte le grandi squadre gli avversari sono giocatori di livello superiore. A volte bisogna rinunciare un po’ ad attaccare, ma ora la Lazio deve migliorarsi in questo perchè i risultati aiutano. Bisogna comunque sempre sperare che de Vrij stia bene perché con la sua presenza aiuta tutto il reparto. Quando hai giocatori forti e di qualità, se si lavora anche sulla tattica la differenza si nota. I risultati stanno dando ragione e l’entusiasmo deve essere uno stimolo a migliorarsi per tutti. Con l’aiuto di tutti i compagni anche il reparto difensivo biancoceleste migliorerà ancora. La sosta non ci voleva. La Lazio veniva da una vittoria e da prestazioni convincenti e interrompere questo momento positivo non è stato un bene. Ora bisogna aspettare e sperare che i nazionali rientrino alla base senza infortuni per poter poi ripartire con lo stesso entusiasmo. Quello di quinto a centrocampo non credo sia il ruolo esatto per Felipe Anderson, anche se a lui fa bene perché è un’esperienza che gli permetterà di crescere. Ha sempre giocato negli ultimi trenta metri ma è un generoso in campo e fare ancora di più a livello fisico lo renderà più completo. E’ un giocatore straordinario, in posizione più arretrata è troppo sacrificato, lui deve pensare a risolvere le partite. E’ come mettere Immobile a centrocampo. Ognuno va messo nel ruolo in cui può rendere di più. Felipe non deve arretrare troppo perché spende troppe energie e poi perde lucidità in fase offensiva. I biancocelesti a centrocampo hanno tante soluzioni: contro l’Udinese hanno giocato Parolo e Milinkovic e hanno disputato una buona partita. La Lazio in avanti ha tanto da offrire. Milinkovic è fortissimo, ha delle qualità ancora da scoprire. Può diventare un top player, è indecifrabile tatticamente e andrà plasmato. Si sta ritagliando il suo spazio e a centrocampo può ricoprire qualsiasi ruolo. Ha una struttura strepitosa, ce ne fossero di giocatori come lui”.

 

Chiesa: “Sabato Lazio quasi perfetta. Anderson e Keita possono cambiare la stagione”

Enrico Chiesa, contattato da Laziopolis ha commentato così l’ultima vittoria biancoceleste: “Sabato la Lazio ha disputato una buonissima partita, sotto ogni aspetto. Inzaghi sta lavorando bene, sta dando un gioco alla squadra e ha recuperato un elemento fondamentale come Keita. Vincere 3-0 a Udine non è una cosa che capita tutti i giorni, per questo dico che la Lazio è stata quasi perfetta. Poi certo ogni vittoria ha una storia a sé. Per esempio nelle precedenti vittorie la Lazio non era riuscita ad esprimere un grandissimo gioco, forse perché gli avversari erano stati bravi a distruggerlo, mentre l’Udinese ha concesso qualche azione di contropiede, e lì la Lazio riesce ad essere devastante”.

Sul tridente offensivo:Per la Lazio è stato fondamentale il recupero di Keita, è un grande giocatore, così come Felipe Anderson. Sotto l’aspetto tecnico fanno la differenza perché sono bravissimi nello stretto e nell’uno contro uno, con il loro dribbling possono andar via a qualsiasi avversario. La Lazio deve puntare forte su questi elementi perché sono loro che possono cambiare l’esito di una stagione. Immobile? Credo in lui fin dal suo arrivo. E’ un attaccante totale, in grado di far tutto. Attacca bene la profondità e ha uno spiccato senso del gol. Doveva solo ritrovarsi dopo due stagioni altalenanti, ma il talento di certo non lo perdi per strada. Se la squadra riesce a sostenerlo nel migliore di modi sono sicuro che potrà fare un grandissimo campionato”.

Infine sul discorso modulo: “La mentalità fa la differenza. Si possono mettere in campo tutti i moduli possibili, ma se non si entra in campo con lo spirito giusto non si va da nessuna parte. Se un gruppo gioca con la voglia di aiutarsi, di fare una corsa in più per aiutare il compagno in difficoltà allora sì che si possono vincere le partite, in caso contrario i moduli possono aiutare fino ad un certo punto. C’è il suo modo di interpretare le partite, di studiare gli avversari, è molto minuzioso. La Lazio ha ancora molto tempo per crescere. Inzaghi è arrivato tardi, a ritiro già iniziato, quindi il suo lavoro sta dando i suoi frutti ora, ci vuole tempo per trasmettere le proprie idee di gioco. E’ troppo presto per tirare le somme in questo momento, e la stessa cosa vale anche per le altre squadre. Il campionato è come una corsa a tappe, ora siamo giunti alla prima, ma è alla lunga che verranno fuori i valori reali”.

Felipe Anderson promette: “Questa sarà la migliore stagione della mia carriera”. Poi sul suo futuro…

Alle 15 nella sala stampa di Formello ha parlato Felipe Anderson che ha analizzato la stagione. Queste le sue parole:

Sei sorpreso della classifica della Lazio?

“Non siamo sorpresi, siamo contenti del lavoro svolto. Volevamo vincere più partite per stare più in alto. Dobbiamo continuare così, non siamo sorpresi perché sappiamo qual è la nostra forza”.

Mirate all’Europa League o a qualcosa di più?

“Puntiamo più in alto possibile, se non sbagliamo partite possiamo arrivare a obiettivi più alti. Dobbiamo pensare a vincere ogni partita anche contro avversari più difficili perché abbiamo una squadra molto forte con giovani di qualità. Dobbiamo provare a vincere ovunque”.

Come ti trovi a fare l’esterno di centrocampo?

“Sono un attaccante, ma il mister sa che dove mi mette do il massimo. Sono contento della fiducia del mister che ha puntato su di me in un altro ruolo. Posso pure giocare terzino o difensore, sono contento quando gioco”.

Dove ti trovi meglio?

“Trequartista, però sulla fascia ho piena libertà e posso usare la mia velocità nell’uno contro uno e per aiutare il nostro terzino”.

Come mai hai avuto un calo la scorsa stagione?

“Tutti i giocatori hanno un calo. Credo che sto trovando continuità per fare una stagione a buon livello. Questo sarà il miglior anno della mia carriera”.

Con la partenza di Candreva senti maggiori responsabilità?

“Mai pensato. Anche quando c’era lui giocavo a sinistra, o quando ero in panchina pensavo ad entrare e a fare bene. Non è cambiato nulla”.

Cosa ne pensi del lavoro di Simone Inzaghi?

“Quest’anno ho fatto un lavoro diverso perché dopo le vacanze sono andato direttamente in nazionale. Ora mi sento bene, molto forte, anche alla fine delle partite. Se continuo a lavorare così, posso fare una stagione ad alto livello”.

Derby?

“Sappiamo che vale comunque 3 punti ma sappiamo anche cosa rappresenta per il popolo laziale e per noi giocatori. E’ difficile quando lo si perde. Abbiamo una nuova opportunità e se lavoriamo bene possiamo vincerlo. Sarà un giorno speciale quando lo vincerò”.

Cosa ne pensi del tridente Anderson-Keita-Immobile?

“Abbiamo anche altri giocatori di qualità che daranno una mano quando verranno chiamati in causa come Kishna, Lombardi e Djordjevic. Non pensiamo al tridente, pensiamo alla squadra che può dare tante soddisfazioni. Siamo veloci, stiamo trovando l’intesa giusta, noi 3 e gli altri col tempo daremo tante soddisfazioni”.

Lazio punto di partenza o di arrivo?

“Sono voluto venire qui per dimostrare il mio valore. Non ho mai pensato di andare via. Certo nel calcio tutto può succedere, ma io ho rinnovato a lungo perché la Lazio è una grande squadra che mi piace tanto e piace anche alla mia famiglia. Amo questa squadra e questa città, voglio crescere e spero di farlo con la Lazio”.

Keita?

“Abbiamo tanti giocatori importanti. Lui è un grande giocatore, lo sanno tutti. Dobbiamo essere intelligenti ed usare le nostre qualità per aiutare la squadra. Giocando ancora insieme possiamo fare meglio”.

La moglie di Marchetti, Rachele Mura bacchetta Ilary Blasi

Le parole di Ilary Blasi contro Spalletti e James Pallotta hanno scatenato l’opinione pubblica e il mondo dello sport e dello spettacolo, tra chi si è schierata con la moglie di Francesco Totti e chi, invece, l’ha criticata. Tra questi c’è anche Rachele Mura, moglie del portiere della Lazio Federico Marchetti. “Ilary ha sbagliato. Io non avrei mai fatto un’intervista simile. I rapporti tra mister e calciatori devono rimanere dentro lo spogliatoio. Ognuno fa il suo mestiere”, ha bacchettato la compagna del numero 22 biancoceleste. Inizia il derby delle wags?

Milinkovic-Savic, parla il fratello: “Sergej sta giocando alla grande ma può fare meglio”

Di partita in partita Sergej Milinkovic-Savic sta convincendo sempre di più Inzaghi e l’opinione pubblica. Le sue abilità si erano già intraviste a singhiozzi nella scorsa stagione, ma quest’anno potrebbe rivelarsi quella giusta per consacrarsi in serie A. I complimenti arrivano anche dal fratello Vanja, portiere del Lechia Gdansk che su Novinska agencija Beta ha detto; “Seguo tutte le partite della Lazio. Sono molto orgoglioso delle prestazioni che Sergej sta facendo ultimamente. Nelle ultime sfida sta giocando in maniera fantastica e mi aspetto che faccia sempre meglio. Ci incoraggiamo a vicenda. Abbiamo entrambi modi diversi per motivarci, ma siamo di grande sostegno l’uno per l’altro”.