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Baiocchini: “Pareggio giusto, se la Lazio vuole puntare a un campionato di vertice deve…”

Per commentare la gara di ieri è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89,3 il giornalista di Sky Sport Manuele Baiocchini.

Su TorinoLazio: “Primo tempo meglio il Torino, nella ripresa meglio la Lazio quindi il rsultato finale è giusto. Il rigore assegnato dall’arbitro poteva anche non essere fischiato ma nel primo tempo poteva esserne dato un altro per fallo di Wallace su Barreca. Comunque la Lazio è stata molto più convincente di altre volte in cui ha vinto”.

Su Inzaghi: “Ieri è stato davvero bravo, ha indovinato tutto nel secondo tempo. Ha rischiato convinto di ciò che stava facendo. Avere in squadra nove ragazzi sotto i 23 anni tra titolari e riserve è un dato molto importante. Djordjevic ha cambiato la squadra, giocare con il 4-2-4 con lui dietro Immobile dall’inizio è pericoloso ma utilizzare questo modulo durante la gara può essere interessante. Ieri inoltre c’erano molte defezioni, alcune fondamentali: Biglia e de Vrij sono giocatori di livello superiore, non è facile sostituirli”.

Sui prossimi impegni dei biancocelesti: “Le prossime due gare non saranno facili ma se la Lazio vuole puntare al vertice deve vincerle tutte e due. Con il Bologna e il Torino avrebbe potuto fare bottino pieno, ma se il calcio è una ruota che gira con Cagliari e Sassuolo può fare ancora meglio”.

Bizzotto: “Bella gara tra due squadre che hanno tentato di superarsi in tutti i modi. Gran gol di Immobile e Murgia…”

Per parlare dell’incontro di ieri tra Torino e Lazio è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 il giornalista di Rai Sport Stefano Bizzotto.

Queste le sue parole sulla gara: “La partita è stata senza dubbio condizionata dalle tante assenze registrate in casa Lazio. Le due squadre hanno provato a vincere e ambedue ci sono andate vicino. Immobile ha realizzato un bellissimo gol. Anche Murgia ha fornito un’ottima prestazione, avere solo 20 anni e giocare così significa avere grande personalità. E’ stata veramente una gara divertente”.

Sui singoli: “Il portiere più impegnato è stato Hart, quindi i biancocelesti hanno provato di più a vincere. Però è anche vero che il Torino ha mantenuto il vantaggio per un’ora e quindi è stato più attendista. Patric può ricoprire vari ruoli, sia sulla destra che sulla sinistra e ora sta dimostrando di essere un elemento valido sia nella Lazio che in Serie A. Cataldi lo ritengo più regista di Parolo, il secondo è più portato a inserirsi in avanti come dimostrano i tanti gol fatti. Immobile è in splendida forma, lotta sempre contro difese arcigne, ieri ha dovuto lottare anche a livello psicologico vista l’accoglienza ricevuta dai suoi vecchi tifosi. Ha segnato un gol meraviglioso, sarebbe da mostrare nelle scuole calcio, è un vero pezzo d’arte. Inoltre non esultando ha mostrato tutta la sua signorilità”.

Su Inzaghi: “Simone punta molto sui ragazzi della Primavera. Ma è giusto così visto che l’ha allenata, quindi conosce benissimo i giocatori e sa quello che possono dare. In tanti stanno dimostrando il proprio valore per cui fanno gola anche alle grandi società, come per esempio Keita. Anche Murgia potrebbe avere davanti una bella carriera se si confermerà ai livelli di ieri”.

Da Klose a Immobile: “Raccogliere l’eredità del tedesco non era facile per nessuno ma il nuovo attaccante biancoceleste non si è lasciato condizionare mostrando con i risultati di essersi inserito in pochissimo tempo. A Pescara e a Torino al primo anno ottenne grandi risultati. A Dortmund e Siviglia non è andata, ma ciò che finora è riuscito a fare in maglia biancoceleste conferma che è un giocatore che sa ambientarsi sin da subito in una nuova realtà”.

Diaconale: “Peccato non aver vinto, Inzaghi sta dimostrando tutto il suo valore”

Per parlare dell’incontro disputato ieri dalla Lazio a Torino è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89,3 il Responsabile della Comunicazione biancoceleste Arturo Diaconale.

Queste le sue parole sulla gara: “Siamo molto rammaricati per non aver fatto bottino pieno a causa di quel rigore. Nella gara con il Bologna era capitato a noi, anche se la dinamica è stata  differente. Comunque i giovani in campo hanno dimostrato di essere squadra vera, composta da ragazzi pronti a battersi fino alla fine ed all’altezza di giocarsela con tutti. Ciò conferma che il progetto è sulla strada giusta e si può continare in questa direzione. Sono soddisfatto di quello che si è visto ieri. E’ stata una grande soddisfazione vedere un ragazzo giovane come Murgia entrare in campo e segnare con tanta determinazione, dimostra che alla Lazio stiamo lavorando bene. Inzaghi è giovane e italiano, è alla Lazio da molto tempo ed è legato ai colori. Questa è la strada che la Lazio deve perseguire”.

Sui tanti giovani in squadra: “È positivo, i giovani hanno tanta voglia di emergere. Poi ci sono elementi esperti come Parolo che mettono in campo lo stesso loro impegno. Immobile ieri ha disputato una partita incredibile, dato che aveva tutto lo stadio contro. Ha segnato un gol da antologia. Il mix tra veterani e giovani porta sulla via del successo”.

Su Parolo: “È uno dei pilastri della squadra, e inoltre è un esempio utile per far crescere i giovani. Ha il posto fisso in nazionale, può giocare ovunque. E’ un ragazzo intelligente sia tatticamente che umanamente. Può aiutare molto i più giovani. Per fare una grande squadra anche questi valori sono importanti, se i giocatori hanno la passione ci mettono quel qualcosa in più che rende il gruppo più forte”.

Su Inzaghi: “Sa come essere prudente ma al tempo stesso audace. Ieri quando bisognava rimontare il gol di svantaggio ha cambiato la squadra inserendo un attaccante in più e un giovane. Sta dimostrando di essere un ottimo allenatore, esperto e capace”.

Sui tifosi biancocelesti all’Olimpico: “Far tornare la tifoseria allo stadio è un processo lungo, non è una cosa immediata. Continuando a ottenere buoni risultati è più facile possa succedere, ma se non vengono allo stadio i tifosi perdono molto, e lo stesso è per la squadra. Le problematiche dello stadio Olimpico, l’ordine pubblico, sono fattori che accentuano le difficoltà. Bisogna lavorare per far si che i tifosi possano accedere allo stadio più facilmente”.

Minotti: “Prestazione positiva e coraggiosa. Inzaghi buon tecnico, la Lazio può arrivare in alto”

Per commentare la prestazione degli uomini di Inzaghi nella gara di ieri contro il Torino è intervenuto ai microfoni di Laziali on Air in onda su Elle Radio 88,100, Lorenzo Minotti, ex di Torino e Parma e attuale telecronista Sky.

Sull’inizio di stagione dei biancocelesti: “Sicuramente un avvio positivo. Anche nella gara di ieri l’atteggiamento della Lazio è stato coraggioso. I ragazzi di Inzaghi hanno giocato con intensità riuscendo a tenere testa al Torino, squadra che sta attraversando un ottimo periodo. Comunque la Lazio in questa stagione è in grado di fare un buon campionato e può puntare in alto”.

Su Immobile: Immobile non è un giocatore che scopriamo ora, ha delle ottime qualità e inoltre mi piace per la generosità e la bravura che ha nel muoversi su tutto il fronte d’attacco. Può senza dubbio fare molto bene sia con la Lazio che in Nazionale.

Su Inzaghi: “E’ bravo e sta crescendo anche lui partita dopo partita. Ieri senza cinque titolari come Bastos, Biglia, de Vrij, Milinkovic e Radu, è riuscito a uscire da un campo difficile come quello di Torino con un ottimo risultato. Non so in quanti ci sarebbero riusciti. Sono contento per il gol di Murgia, un giovane cresciuto con Inzaghi e che può diventare una valida alternativa per la squadra”.

Sul peso dell’assenza di de Vrij: “Il giocatore olandese è un punto di riferimento per il reparto difensivo biancoceleste. Peccato che ultimamente abbia spesso dei problemi fisici. Hoedt ogni tanto commette qualche errore ma mi sembra un giocatore di grande prospettiva. Bastos non l’ho mai visto giocare, Basta e Radu sono sempre una garanzia come del resto Lulic quando si trova a giocare da terzino. Mi sembra che la Lazio abbia diverse buone alternative in difesa”.

Sul campionato: “La Juventus, anche se potrà puntare più all’Europa e potrebbe commettere qualche passo falso in campionato, è nettamente più forte delle altre. Dietro i bianconeri Napoli e Roma e poi viene la bagarre per conquistarsi l’Europa League. Al Milan Montella sta lavorando bene, ha assemblato un buon gruppo tra giocatori giovani ed esperti. Per ora la grande delusione di questo inizio di torneo è l’Inter, che sta attraversando un momento di grande confusione a tutti i livelli societari”.

 

L’ex arbitro Chiesa: “Se è rigore l’errore è non espellere Parolo”

Per commentare la giornata dei direttori di gara ai microfoni di Calciomercato.com è intervenuto l’ex arbitro internazionale Massimo Chiesa. Queste le sue parole sull’operato di Giacomelli, arbitro di TorinoLazio: Giacomelli 5. Sbaglia a non espellere Parolo per doppia ammonizione in occasione del rigore concesso al Torino. Una volta assegnato il tiro dal dischetto (dubbio, non è facile valutare il movimento del braccio di Parolo) va estratto il secondo giallo a Parolo e di conseguenza il rosso”.

 

Piscedda elogia la Lazio: “Ha una sua identità. Murgia? Deve giocare il più possibile”

Su Radiosei l’ex difensore biancoceleste e attuale ct della B Italia Massimo Piscedda ha parlato della gara di ieri: “La cosa positiva emersa ieri è che la Lazio ha una propria identità di squadra, poi il gioco potrá migliorare. Così ti puoi permettere di sopperire alle assenze e di far esordire un giovane come Murgia. Nove mesi fa Inzaghi e Murgia guidavano la Primavera, ora festeggiamo la prima rete in serie A di un ragazzo che il tecnico conosce e sa cosa puó dare. Murgia è strutturato, ha tecnica, ora dovrà fare altri piccoli passi giocando più minuti possibili. Ora la Lazio non deve fermarsi, deve battere il Cagliari non pensando che dopo Torino possa andare tutto liscio. Non credo che si possa inciampare in un rilassamento. Sono queste le cose che ti fanno squadra importante, ora la Lazio deve sfruttare l’occasione anche di scalare la classifica”.

Patric rimugina su Torino Lazio: “Non è facile accettare di non aver vinto…”

Dopo un anno in panchina, nessuno si sarebbe aspettato di vedere Patric così tante volte in campo in questa stagione. Inzaghi gli ha dato fiducia e lo spagnolo lo sta ripagando con buone prestazioni. Il terzino, però, non ha ancora digerito il pareggio avvenuto in zona cesarini contro il Torino. Su Instagram ha infatti postato: “Non è facile accettare di non aver vinto, ma dobbiamo pensare già alla prossima. Grandissimo lavoro di tutta la squadra ma purtroppo il calcio è questo. Grazie ai tifosi per il grandissimo sostegno”.

La Lazio si coccola questo Felipe Anderson tutta sostanza e concretezza. In attesa dei gol..

Non sarà più il giocatore che spaccava le partite ma sicuramente bisogna avere l’onestà intellettuale nell’ammettere che Felpe Anderson si sta rivelando spesso e volentieri decisivo in questa prima parte di stagione sopratutto a suon di assist. Col Toro si è visto un Felipe super: 5 occasioni da gol, 2 assist in occasione dei gol di Immobile e Murgia (Solo Kroos, Ribery e Kramaric (5) hanno effettuato più assist vincenti nei 5 campionati top d’Europa) e 6 tackle vinti. Un dato statistico niente male. Certo, non sono i numeri galattici che regalava 2 stagioni fa ma…finché riesce ad essere decisivo ben venga.

Ieri Felipe è stato quello che ha avuto una maggiore influenza sulla gara con il Torino, soprattutto nella ripresa quando ha preso per mano la squadra. Una bella prestazione la sua in entrambe le fasi. In occasione del goal di Immobile ha fatto una giocata alla Anderson davvero notevole. Sta diventando sempre più ala, e con un centravanti come Immobile, è molto importante avere giocatori che allarghino le squadre. Insomma un Anderson determinato, cattivo al punto giusto, sempre più leader. Una crescita caratteriale la sua, quella di un giocatore che sembra aver ormai messo da parte timidezza e insicurezza, insomma questo nuovo Anderson, più sostanza e concretezza va più che bene. Le giocate, quelle di due anni fa, arriveranno, ma oggi la Lazio si coccola questo Felipe Anderson sempre più uomo squadra. Sarà vitale però garantire continuità se vuole portare la Lazio sempre più in alto. La convinzione però è che non appena farà anche un goal dei suoi, rivedremo quel giocatore sublime tanto ammirato.

Lazio-Cagliari, ecco l’arbitro. Bilancio decisamente positivo per i biancocelesti

Mercoledì si torna in campo e per questo sono stati selezionati gli Arbitri, gli Assistenti, i IV Ufficiali egli Arbitri Addizionali d’area che dirigeranno le gare valide per la decima di andata del Campionato di Serie A 2016/17 in programma mercoledì 26 ottobre. Per quanto riguarda la Lazio, sarà Domenico Celi della sezione di Bari il direttore di gara del match Lazio-Cagliari previsto per mercoledì alle ore 20.45. Il fischietto pugliese verrà coadiuvato dagli Assistenti Tonolini e De Meo, il IV Uomo Di Vuolo e gli Addizionali Rizzoli e Sacchi.

PRECEDENTI PIU CHE POSITIVI – Sono 16 i precedenti con Celi, con un bilancio che consente ai biancocelesti di sorridere al netto di 7 vittorie, 6 pareggi e solo 3 sconfitte. L’ultimo incrocio risale alla trasferta dello scorso gennaio contro l’Udinese, terminata con il risultato di 0-0.

Liverani: “Sono felice per Murgia. La Lazio ieri meritava la vittoria, purtroppo l’arbitro…”

La Lazio esce dallo Stadio Olimpico di Torino con  sentimenti contrastanti: da un alto, gioia, fierezza e consapevolezza dei propri mezzi oltre che di essere gruppo, dall’altro lato rammarico per l’ennesima disattenzione difensiva e per decisioni arbitrali definite con un eufemismo…discutibili.  L’ex regista biancoeleste, Fabio Liverani, ai microfoni di Radio Incontro Olympia ha commentato così la giornata calcistica di ieri della Lazio e non solo…

La Lazio di Simone Inzaghi ieri a Torino meritava la vittoria, purtroppo l’arbitro, decretando quel calcio di rigore per i granata in maniera troppo generosa, le ha tolto ciò che meritava. Bravi i ragazzi che hanno risposto egregiamente alle assenze, Immobile ha realizzato un gol da top player quale è, ma la mia copertina della domenica la dedico piacevolmente a Murgia. Dopo Lombardi, un altro ragazzo classe ’96, che esordisce nella squadra della sua città perdipiù segnando, coronando un percorso con un inizio di carriera da sogno. In netto miglioramneto anche Cataldi, che partita dopo partita si sta ritagliando un ruolo e uno spazio sempre più importanti, per Danilo cuore laziale prevedo un futuro ricco di soddisfazioni. Tuttavia, oltre a Immobile, sono Felipe Anderson e Keita gli uomini imprescindibili per questa squadra, a patto che raggiungano quella continuità che, per le loro doti tecniche indiscutibili, deve per forza far rima con qualità. Biglia? Leggo di un recupero lampo dell’argentino, sarebbe l’ennesimo, spero solo che la sua esperienza gli imponga una volta per tutte di fare le cose per bene, con calma e soprattutto razionalità, senza farsi condizionare dagli impegni della sua nazionale”.

Sulla vicenda MoutinhoConte: “Mourinho? Io sto con Conte. Il tecnico portoghese pensi a fare bene laddove, classifica alla mano, sta fallendo. Il Manchester gioca male, uomini scelti oramai dall’ex Special One stanno deludendo. Il tutto nonostante le spese enormi sostenute dalla società inlgese. Riconosco all’allenatore lusitano solo la consueta abilità di spostare l’attenzione, in questo caso da una sconfitta sonora, bruciante, ad un presunto comportamneto del suo dirimpettaio irrispettoso ed arrogante. Antonio ha stravinto una partita d’alta classifica, sul 4-0, giustamente, si è sentito in grado di poter festeggiare con il suo pubblico un successo più che meritato, senza mancare di rispetto a nessuno…“.

Cagliari, Storari: “Dimentichiamo il ko con la Fiorentina e concentriamoci solo sulla Lazio”

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La sconfitta patita ieri pomeriggio per 5-3 dal Cagliari sul proprio campo ad opera della Fiorentina è stata davvero incredibile. Ma i rossoblù non avranno troppo tempo per pensarci – e rimuginarci – su: mercoledì  sera infatti dovranno recarsi all’Olimpico per far visita alla Lazio. E ad invitare i suoi a dimenticare subito il rocambolesco ko e concentrarsi solo sulla prossima, delicata sfida, è stato, in zona mista al termine del match, il portiere Marco Storari:

Con i viola avevamo iniziato bene, molto più di quanto ci saremmo aspettati con il goal di Di Gennaro, poi, dopo il loro pareggio, siamo totalmente crollati. Non credo però che abbiamo peccato di umiltà, anzi, io sono il primo a mostrarla proprio perché mi rendo conto delle difficoltà che si possono incontrare in serie A. Questa è una categoria dove ogni errore lo puoi pagare caro ed è proprio questo quello che è successo a noi oggi, ma vi posso assicurare che questi ragazzi sono umili e nessuno si è montato la testa dopo la vittoria di San Siro. Comunque non c’è tempo per pensare, perché mercoledì c’è la Lazio“.

FORMELLO – Ripresa post Toro: due buone notizie, anzi tre, per Inzaghi in vista del Cagliari

Ottime notizie per la Lazio alla ripresa dei lavori dopo il pareggio con il Torino. Radu infatti si è allenato totalmente con il gruppo, dimostrando di aver pienamente recuperato dalla contusione alla caviglia sinistra rimediata con il Bologna. Nel turno infrasettimanale casalingo contro il Cagliari il posto da titolare sull’out difensivo sinistro sarà dunque nuovamente suo. Milinkovic invece, non convocato ieri per un affaticamento ai flessori, svolge corsa sciolta a parte: se ce la farà o meno per mercoledì sera lo sapremo solo al termine della rifinitura di domani, ma anche lui ha buone possibilità. Continua a fare enormi progressi anche Biglia, che all’inizio lavora in maniera differenziata insieme a Bastos e al preparatore atletico Bianchini, poi prende parte con il resto della rosa alle esercitazioni di possesso palla. L’argentino viene schierato come jolly (con il destino bianco) per evitare i contrasti e quando sollecitato fornisce risposte piuttosto positive. Lo staff tecnico lo risparmia solo nella partitella finale a campo ridotto: improbabile dunque un suo rientro già contro i sardi, rientro che potrebbe invece avvenire nel match di domenica con il Sassuolo.

Sul campo, come sempre il giorno dopo una partita ci sono i calciatori che non sono scesi in campo ieri o che hanno giocato nella ripresa. Sono 12: Vinicius, Lombardi, Prce, Gonzalez, Leitner, Murgia, Radu, Tounkara, Djordjevic, Luis Alberto e Minala, oltre a Kishna, che si è ripreso del tutto dall’influenza patita la scorsa settimana. Sorrisi anche da Lukaku, che in scarpe da ginnastica riprende a correre sulla via del pieno recupero dalla distorsione alla caviglia destra.

Avv Mignogna: “Lazio prima squadra di Roma e primo Campione del Centro-sud, ecco la verità”

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Mentre l’attuale campionato di calcio è alle prese con il consueto enigma di chi possa essere l’anti Juventus più affidabile, a Roma sembra oramai divampare senza fine l’incendio mediatico creatosi attorno ai contrasti sull’effettiva genesi dei due club calcistici capitolini. Il dibattito ed il confronto dialettico e documentale tra le opposte fazioni sta diventando veramente affascinante e coinvolgente. La cosa non può che far piacere ad una testata giornalistica come la nostra, che a Marzo 2015 pubblicò un ampissimo reportage sulle origini e sviluppo calcistico romano nel secolo scorso ed a Maggio 2015 consentì al sottoscritto di lanciare la richiesta di assegnazione ex aequo dello Scudetto 1915 a Lazio e Genoa. Quel che ora sta emergendo è tuttavia paradossale, perché la storia è storia e oggettivamente può raccontarla soltanto chi ne è stato protagonista e può documentarla attraverso riscontri inconfutabili. Sotto questo punto di vista il confronto tra gli storici biancazzurri e quelli giallorossi, invero, si sta rivelando palesemente impari ed eloquente. Da una parte il Centro Studi dell’Avv. Pasquale Trane, Laziowiki, Laziostory e tutta una serie di esperti che, documenti alla mano, illo tempore hanno debitamente dimostrato come la Lazio fu fondata da nove atleti romani il 9 Gennaio 1900 a Piazza della Libertà, abbia cominciato a giocare a calcio perlomeno a far data dal 1901, era talmente forte che fu costretta a pubblicare inviti pubblici pur di trovare avversari disposti ad affrontarla e sin dall’inizio si iscrisse regolarmente ai primi campionati regionali per poi successivamente cimentarsi con ardore e risultati finanche a livello nazionale. E’ storia nota come i biancazzurri si affiliarono alla Federazione Italiana Football (l’allora FIGC) sin dal 1908, furono Campioni dell’Italia Centro-Meridionale nel 1912/13, nel 1913/14 e nel 1922/23, la stagione 1923/24 non li vide concorrere per l’ennesima finale nazionale solo a causa di un posticcio riscorso del Savoia e tuttora stiano lottando presso la Federcalcio onde ottenere a cent’anni di distanza l’attribuzione del titolo di Campione d’Italia 1914/15. Gli esperti di sponda giallorossa, viceversa, non solo non riescono ancora a comprovare l’effettivo luogo e la reale data di nascita della Roma, non solo non riescono a reperire nemmeno uno stralcio delle tante copie del loro atto costitutivo che all’epoca furono redatte (una per la Lega, una per la Figc, una per il Pubblico Ufficiale che formalizzò l’atto ed una per ciascuna delle società incorporate nella fusione), non solo non riescono o non vogliono spiegare se i lupacchiotti siano o meno i diretti discendenti del Roman (in realtà F.C. Roma) da cui trassero nome, colori sociali, divise ed aggettivazione “romanista” (la circostanza, peraltro, provocherebbe un autentico ribaltone nel bilancio dei derby capitolini perché le statistiche complessive tramandano 32 vittorie della Lazio, 4 pareggi e soltanto 1 vittoria per il Roman), ma soprattutto non possono e non potranno mai superare la madre di tutte le eccezioni giuridico/sportive… La Roma fu calata dall’alto dei poteri forti del 1927, originò da una fusione fortemente voluta dal regime, nacque indubbiamente in Serie B e fu subitamente ripescata in Serie A! Tutto ciò dev’esser detto, ammesso e ribadito con estrema chiarezza, non certo per ragioni di faziosità sportiva, ma esclusivamente per puro amor della verità cittadina, perché al momento dell’anzidetta fusione l’Alba e la Fortitudo erano già retrocesse dalla Divisione Nazionale (l’allora Serie A) alla Prima Divisione (l’allora Serie B) ed il c.d. Roman addirittura dalla Prima alla Seconda Divisione (l’allora Serie C). Rebus sic stantibus. Nell’acceso dibattito intelligentemente aperto da “Il Tempo” e proseguito su radio, televisioni e siti de’ noantri, tuttavia, par d’obbligo aggiungere perlomeno due ulteriori circostanze di assoluta rilevanza. La prima. Il 1 Gennaio 1913 l’Internazionale inaugurò il suo nuovo impianto sportivo, il “Campo Goldoni” che sarà la casa dei nerazzurri dal 1913 al 1930, alla presenza del Console Svizzero e dell’Avv. Antonio Scamoni della FIGC. Nell’occasione fu invitata per un’amichevole “battesimale” non una delle grandi squadre del Nord, non una qualsiasi delle compagini della capitale, ma, come narrano le cronache dell’epoca, proprio la Lazio, migliore squadra del Centro-Sud, prima squadra centro-meridionale a disputare un match in terra settentrionale e degna rappresentante dello spirito olimpico, che nella circostanza fu applauditissima dal pubblico milanese e ritenuta da “La Gazzetta dello Sport” assolutamente “degna di figurare in prima categoria anche nell’Alta Italia”, tant’è che la “Rosea” scrisse anche che la Lazio “benché incompleta ed affaticata dal viaggio, ha saputo ben combattere contro una delle maggiori squadre italiane” e che“il più vecchio club romano può esser soddisfatto della buona impressione destata tra noi”. La seconda. In quegli anni calcisticamente frenetici il movimento calcistico del Lazio, originario baluardo di tutto il Centro-Sud, iniziò a svilupparsi anche nel Viterbese, ad estendersi in direzione Toscana, Umbria e Marche ed infine a congiungersi con il c.d. “confine federale” della linea gotica. Fu così che cominciarono a sorgere decine e decine di nuovi club calcistici, che nel 1908 la FIF (radicata in terra lombarda) fu sostituita dalla FIGC onde assicurare un’adeguata ristrutturazione sistemica nazionale e che poco dopo venne adottato un nuovo regolamento federale che suddivise l’Italia in cinque macroaree geografiche e ratificata la costituzione dei Comitati Regionali e l’organizzazione di campionati di prima, seconda, terza e quarta categoria. Il Campionato Romano del 1907 fu il primo torneo calcistico di prima categoria aperto a tutte le società di football capitoline, vi aderirono il Football Club Roma (c.d. Roman), il Club Sportivo Virtus e la Società Podistica Lazio, che s’impose subito sulle rivali infliggendo un perentorio 2 a 0 al Roman ed un roboante 3 a 0 alla Virtus e divenne immediatamente la prima squadra Campione del Lazio. Il 7 Giugno 1908 (inizialmente fu erroneamente tramandato che trattavasi del 1907) la Lazio fu invitata a Pisa per partecipare alle finali interregionali di quella stagione, tali fasi finali furono programmate in più giornate sino a quella conclusiva di domenica 7 Giugno 1908 ed i biancazzurri vi aderirono preferendo tuttavia arrivare in terra toscana l’ultimo giorno probabilmente per contenere i relativi costi di soggiorno. Sta di fatto che la Lazio schierando la medesima formazione, disputando tre partite consecutive domenicali e battendo prima il Lucca per 3 a 0 (ore 10.00), poi la Spes Livorno per 4 a 0 (ore 14.00) e quindi la Virtus Juventusque Livorno per 1 a 0 (ore 16.30), nel tripudio generale si laureò vincitrice e consacrò Capitan Sante Ancherani e Co. come i primi Campioni dell’Italia Centro-Meridionale.

Oltre alle fonti di sponda laziale, tale successo e questo primo titolo sportivo risultano formalmente confermati sia da “La Grande Storia del Calcio Italiano” di Antonio Ghirelli e Leone Boccali (Periodico Quindicinale di Cultura Storico-Sportiva, Fascicolo IV del 20 Febbraio 1965, pagina 91) che da “Il Libro Tricolore del Calcio Italiano” di Pericle Pratelli e Pasquale Scardillo (Milano Libri Edizioni, Supplemento Linus del 10 Ottobre 1974, pagina 24), ove addirittura si celebra la “storica formazione laziale” per l’eccezionale primato delle tre vittorie in un giorno.

Questa la Rosa completa di quella memorabile Lazio 1907/08 che fu la prima squadra Campione del Centro-Sud: Forlivesi, Zaccagna; Canalini, Federici, Pellicciari, Pellegrini; Andreoli, Angelotti, Dos Santos, Omodei, Faccani, Saraceni, Zucchi I, Zucchi II; Fantacone, Corelli I, Corelli II, Della Longa, Ancherani, Ferracciù, Folpini, Masini, Scicluna, Mizzi, Matteini.

Fonte: avv. Gian Luca Mignogna – ‘Nuovo Corriere Laziale’

Inter: se salta De Boer, pronto un ex laziale

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Non sta attraversando certamente un buon momento Frank de Boer, tutt’altro. Il tecnico olandese, tra gli artefici di questo tormentato inizio di stagione dell’Inter, culminato con la brutta sconfitta rimediata ieri pomeriggio sul campo dell’Atalanta, potrebbe avere le ore contate al timone della squadra nerazzurra e, se non dovesse portare a casa un risultato positivo nemmeno mercoledì, nella sfida del turno infrasettimanale contro il Torino, l’esonero diventerebbe inevitabile. Per questo, nelle segrete stanze di Appiano, starebbero già pensando al nome del possibile sostituto.

E in pole, secondo quanto rivela La Gazzetta dello Sport, ci sarebbe Stefano Pioli, ex allenatore della Lazio ancora legato ai biancocelesti da un contratto fino al termine della stagione e che in questi mesi è stato spesso accostato, sempre senza esito, a tante panchine. Il suo nome però non sarebbe l’unico sulla lista del patron Thohir, che starebbe vagliando anche le piste legate a Guidolin e a Mandorlini.

La meglio gioventù: Murgia e quel primo gol da portare nel cuore per sempre…

Fatece largo che passamo noi, sti giovanotti dè sta Roma bella”. Mai come in questa stagione, l’inizio della celebre canzone popolare romana “La società dei magnaccioni” si addice alla Lazio. Il club biancoceleste, infatti, negli ultimi tempi ha deciso di adottare una filosofia fortemente orientata verso i giovani e il proprio vivaio. Dopo Lombardi un altro ex della primavera realizza il suo sogno di segnare in Serie A con la maglia della squadra che amano. Da quanto tempo non succedeva? Ci ha illuminato d’immenso vedere finalmente dopo tanti anni un giovane della Lazio vivere per la prima volta una gioia simile. Si può solo immaginare come possono sentirsi quei tifosi romantici dopo una favola del genere, ritrovare il sorriso attraverso dei giovani ragazzi che potrebbero diventare importanti punti di riferimento. Vedere i ragazzi della Primavera in campo significa tanto.

Certo, questa volta c’è un pizzico di rammarico per la vittoria sfuggita all’ultimo, ma siamo sicuri che Alessandro Murgia questo giorno non lo dimenticherà mai.  Ieri è entrato in gara senza paura, si è buttato nel mezzo e ha ripagato la fiducia dell’allenatore biancoceleste nel migliore dei modi.  Minuto 85: corner di Felipe Anderson, Alessandro Murgia viene lasciato dalla difesa del Torino completamente solo nell’area piccola. Sassata di testa, Joe Hart battuto e un sogno che improvvisamente diventa realtà. Inzaghi ci ha sempre creduto in questo ragazzo, cominciamo anche noi a capirne i motivi. Ha regalato alla Lazio la rete del momentaneo 2-1 e ha acceso la speranza di poter tornare a Roma con tre punti. Anche questa volta il minuti in campo non sono tantissimi (appena 11 dopo il debutto in casa contro il Pescara, anche li furono 10 minuti circa) ma decisamente diversa è l’incisività sul match. La partita dell’ex Primavera ha fruttato: 1 Gol, 1 occasione mancata, il 62,5% di passaggi riusciti e 2 tiri totali. La speranza è questo sia il primo passo di una carriera fantastica con l’aquila sul petto. In una Lazio in questi ultimi anni mai così giovane. “La passione e i sacrifici. Il sostegno della famiglia e degli amici. L’abbraccio dei compagni. Segnare il primo gol in A è un’emozione speciale. Ora testa al Cagliari! Forza Lazio!”, poche parole su Instagram ma ricche di significati. Una gran bella soddisfazione per il classe ’96 crecsiuto proprio nella Primavera di Simone Inzaghi. Come potete vedere…i giovani di talento in casa Lazio ci sono. Basta puntarci, basta crederci con tanta pazienza. Sarà possibile in una città come Roma? La speranza è tanta perché solo così si può riassaporare quel calcio romantico che molti di noi amano. Good luck Alessandro and Forza Lazio.

Marco Lanari

LAZIO SOCIAL – Strakosha e Hoedt delusi per il risultato ma orgogliosi della squadra

Peccato per il rigore alquanto dubbio concesso dall’arbitro Giacomelli, su segnalazione dell’addizionale, che non ha permesso alla Lazio di Inzaghi di uscire dal campo con i tre punti ma la felicità dei giovani biancocelesti per la prestazione offerta e il punto conquistato è evidente come si evince dai loro messaggi postati sui social.

Prima è Thomas Strakosha a condividere la sua soddisfazione sul proprio profilo Instagram: Spirito, cuore, squadra e ora pure gli attributi. Allora andiamo a rendere questa gente orgogliosa di noi. A fargli eco è il difensore olandese Wesley Hoedt che sullo stesso social scrive: Meritavamo di più però abbiamo lottato insieme! Bravi ragazzi“.

 

Spirito✅cuore✅squadra✅e ora pure gli atributi✅ e allora andiamoooo fare sta gente orgogliosa di noi💪🏻🙌🏻

Una foto pubblicata da 💣NEVER GIVE UP💣 (@thomas_strakosha) in data:

Meritavamo di più però abbiamo lottato insieme! Bravi ragazzi ! ⚽️✌🏼️#torinoLazio ⚪️🔵

Una foto pubblicata da Wesley Hoedt (@wesleyhoedt14) in data:

Immobile e la dura legge dell’ex: colpito anche il Torino. Il Genoa è avvisato…

Nel calcio si vive come un incubo il classico “Gol dell’ex”, cioè la rete che viene segnata da un giocatore che una volta indossava la maglia della tua squadra del cuore. Ciro Immobile, ancora una volta, ha cercato di mantenere vivo questo concetto e a pagarne le spese questa volta è un’altra sua ex squadra. Dopo la rete al Pescara Immobile si ripete anche contro un’altra ex: questa volta è il turno del Torino. anche se purtroppo non è stato sufficiente per portare a casa la vittoria. L’attaccante napoletano segna al 71’ (minuto sempre caro alla storia biancoceleste) con una strepitosa mezza rovesciata che ha portato al momentaneo pareggio biancoceleste. Ancora una volta la legge dell’ex colpisce, i tifosi capitolini ringraziano nonostante il rammarico per  la vittoria sfiorata. Ciro cercherà di ripetersi mercoledì sera contro il Cagliari e nelle successive gare. Inutile dire che questa vena realizzata dell’attaccante napoletano (6 gol in 9 gare) preoccupa moltissimo l’ultima ex che Ciro incontrerà nel suo cammino in questo girone d’andata. Parliamo del Genoa di Juric atteso allo Stadio Olimpico domenica 20 novembre ore 15.

Prima dei grifoni però il piede caldo di “Ciro il Grande” dovrà vedersela contro: Cagliari, Sassuolo e Napoli prima dell’incontro all’Olimpico. Ovviamente i genoani sperano che per quel giorno la vena di Immobile si sia spenta ma non hanno fatto i conti con i tifosi biancocelesti e con la voglia di Immobile di renderli domenica dopo domenica sempre più felici.

TEMPI BELLI – La dea sfortuna

Quelli che dicono che la sfortuna non esiste ci sono. Di solito, come profilo di persone, sono quei gradassi tipo quelli che hanno insultato Bebe Vio in settimana. Gente talmente presuntuosa da pensare di bastare a se stessa, ma solitamente sono anche quelli che quando gli muore una prozia di terzo grado non vanno al lavoro per una settimana.

Il mal di denti mio è più forte del tuo“, diceva un saggio, e così c’è tutta una serie di persone che ama ricordarti come anche senza braccia e senza gambe lagnarsi sia un gesto da deboli e vivi, poi ovviamente il loro insopportabile giradito ispirerà libri e film. Eppure, è da esempi come la Vio e Zanardi che si capisce che la fortuna e la sfortuna sono in effetti relativi, e che la forza dell’uomo all’interno di sé è straordinaria.

Ma per quanto relativi, esistono. Il calcio è una splendida metafora della vita per le similitudini che porta con sé, non certo perché i calciatori possano insegnare alcunché a nessuno. Il pallone che rotola è come la scatola di cioccolatini di Forrest Gump: quando sei in mezzo al campo, non sai mai quello che ti capita. Alla Lazio, certo, capitano sempre le stesse cose. A leggere la lista di infortuni, di episodi negativi, di gol incassati e di decisioni che lasciano l’amaro in bocca.

Eppure, solo una settimana fa era stato un rigore molto controverso a ridare fiato ad una partita che a sua volta era stata una “summa” di tutte le sfortune laziali. E anche a Torino la squadra stessa non ha dimostrato che, a fronte di sei titolari in infermeria, di un gol tagliagambe subito a metà primo tempo e di un avversario col vento in poppa, si può reagire e cambiare il proprio destino? Quando a farlo poi, senza nulla togliere al gol di Immobile che resta il più bello di questo inizio di campionato della Lazio, è un altro dei fiori più belli di Roma, il ragazzo di una Primavera sbocciata tutta insieme, allora è tutto più facile. Anche digerire un rigore beffardo al novantaduesimo. C’è sempre una nuova stagione, c’è sempre una nuova partita. E la dea sfortuna in fondo non è un essere tangibile, ma solo uno stato mentale. Esserne al corrente semplifica, far finta che non esista aiuta, affrontarla a viso aperto rende uomini veri.

Sconcerti: “Con il gol di Murgia la Lazio ha raggiunto un primato importante..”

Il giornalista Mario Sconcerti ha commentato così nella trasmissione “90° minuto” su Rai 2 la prestazione del giovane Murgia:

Murgia è una risorsa importante per la Lazio. Quando metti un giovane debuttante – anche se aveva già giocato 10 minuti contro il Pescara – e quest’ultimo fa gol, non può non essere una risorsa“. Ciò che attira l’attenzione di Sconcerti però è un dato molto positivo: “La Lazio ha il maggior numero di giocatori andati a segno in tutta la Serie A, con Murgia sono 10 mi sembra, mentre nella Juve 8, nella Roma 7…segno che la Lazio si allarga bene sul campo e che Inzaghi porta complessivamente la squadra a tirare in porta” ed infatti ha il miglior attacco in trasferta.

Keita e Bertolacci social elogiano Murgia

Bastano cinque minuti nell’incontro con il Torino ad Alessandro Murgia per firmare il suo primo gol in Serie A. Una grande soddisfazione per il centrocampista laziale cresciuto nelle giovanili biancocelesti agli ordini di Simone Inzaghi. Peccato che il suo gol non sia bastato alla Lazio per tornare a casa con i tre punti ma la felicità e l’entusiasmo del giocatore sono ovviamente alle stelle. Felice Alessandro ma anche chi lo conosce bene come il compagno Keita e il cognato Bertolacci che, tramite i social, fanno pervenire al nuovo cucciolo biancoceleste i loro complimenti per la bella impresa realizzata nello stadio granata.

Uno dei primi a complimentarsi è infatti Keita Balde Diao che sul proprio profilo Twitter scrive: Grande fratellino! Complimenti per il tuo primo gol con la Lazio. Sei grande, continua a lavorare come stai facendo. Su Instagram è invece il cognato di Murgia, il giocatore del Milan Andrea Bertolacci, che sul proprio profilo fa i complimenti ad Alessandro: Un weekend straordinario: grande vittoria contro la Juve e primo gol in Serie A di mio cognato. Ti abbiamo visto crescere e siamo fieri di te. Daje bro!“.