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Blatter e Platini, ricorsi respinti e sospensioni confermate

E’ arrivata da pochi minuti la decisione della Commissione d’Appello della Fifa riguardante i ricorsi presentati da Joseph S. Blatter e Michel Platini. La Commissione,presieduta da Larry Mussenden, “ha respinto integralmente i ricorsi presentati” e “confermato nella loro interezza le rispettive decisioni” (cfr art. 84 par. 2 del Codice FIFA Etico) come si evince dal comunicato sul sito ufficiale della Fifa. Con questa decisione,vengono perciò confermati i 90 giorni di sospensione provvisoria da tutti gli incarichi per il presidente della Fifa e quello della Uefa. Tale provvedimento potrà essere oggetto di ricorso dinanzi alla Corte di Arbitrato per lo Sport (Tas), ai sensi dell’articolo 67 dello Statuto Fifa.

Candreva-Inter? Risponde l’agente del centrocampista

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Sono prive di fondamento le voci di un interesse dell’Inter per Antonio Candreva. A confermarlo l’agente del numero 87 biancoceleste Federico Pastorello, ai microfoni di ‘FcInter1908.it’: “Sono voci che ho letto anch’io sui giorni, ma al momento non ne so nulla. Se e quando degli sviluppi daranno ad esse seguito, ci penseremo insieme al ragazzo e si vedrà“. Stamane infatti ‘La Gazzetta dello Sport’ aveva rivelato di un club nerazzurro pronto a offrire una cifra vicina ai 20 milioni per assicurarsi l’esterno di Tor de’ Cenci.

FORMELLO – Ok Marchetti e Felipe, assenti Mauri e Klose

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Doppia seduta in programma oggi per la Lazio a Formello. Nella prima, prevista per le 10, toccano il pallone solo i portieri Guerrieri Marchetti, agli ordini del preparatore Grigioni: per il numero uno veneto allenamento regolare dopo lo stop supplementare a causa dell’influenza che l’ha colpito nel weekend. Lavoro atletico tra campo e palestra invece per il resto del gruppo. Il tutto mentre Hoedt, Oikonomidis, Cataldi e Felipe Anderson sono alle prese con i test atletici che i compagni hanno sostenuto la settimana scorsa: non preoccupa il brasiliano, regolarmente in campo nonostante la contusione al quadricipite della coscia sinistra rimediata in Nazionale. Ancora out infine Klose Mauri: il tedesco sta recuperando da una distorsione alla caviglia, mentre il brianzolo sarà operato nei prossimi giorni per risolvere una piccola ernia e rimarrà fermo circa un mese. Alle 15 in programma la seduta di allenamento pomeridiana. 

PRIMAVERA – Lazio-Empoli, due grandi in cerca di riscatto

Non sarà una gara come le altre quella che andrà in scena questo pomeriggio sul campo del ‘Fersini’ tra Lazio e Empoli. Valida per gli ottavi di finale della Primavera Tim Cup, si giocherà infatti all’insegna del riscatto per le due squadre, reduci una (la Lazio) da una Supercoppa persa a causa delle troppe occasioni da gol fallite e l’altra (l’Empoli) da un pareggio subito all’ultimo minuto in piena corsa per la testa della classifica. Per questo vincere e assicurarsi i quarti aiuterebbe a dimenticare la delusione, ma, per far questo, occorrerà in primis capire quali sono i punti forti da cui ripartire e quelli deboli da correggere. E, sotto questo profilo, entrambe sono alquanto forbite.

Lo sono i biancazzurri del tecnico (ex laziale) Mutarelli, che, nonostante l’assenza, causa impegni con l’Under 21, del bomber georgiano Tchanturia, – capocannoniere del girone con nove reti e che lo scorso ottobre strapazzó il portiere biancoceleste Matosevic con una tripletta -, della sua forza ha piena consapevolezza, che nemmeno il pari-beffa di due settimane fa con il Crotone è riuscito a scalfire. Mutarelli conosce i punti deboli degli avversari, che sono tanti, troppi, come si è visto in questo primo scorcio di stagione. E toccherà a Picchi, l’altro ‘gemello del gol’ dei toscani, il compito di metterli ulteriormente in evidenza.

Sull’altro fronte ci sarà però un team biancoceleste che, dopo essersi fatto sottrarre sotto il naso dalla bacheca la Supercoppa per mano del Torino, deve ora rinforzarne la serratura per mantenerci almeno la Coppa Italia. Servirà dunque tanta rabbia ai ragazzi di Inzaghi per saltare un ostacolo non semplice e volare dritti verso nuovi traguardi da conquistare e un’altra stagione da incorniciare. Inutile pensare al presente, c’è una dritta via smarrita da ritrovare. Nonostante i guai: su tutti, l’infortunio di Cardelli, che sarà sostituito ancora una volta da Quaglia. Nessun turnover dunque, in campo andrà lo stesso undici di Torino, con l’unico dubbio relativo a Borecki, che potrebbe però essere tenuto a riposo dopo l’impegno con l’U21 polacca e lasciare il posto a Cardoselli. Rialzarsi e tornare a mostrare le unghie, questo il diktat: perché, come recita un detto molto popolare dalle parti di Formello, “solo i vili e i mediocri conoscono la sconfitta, noi siamo grandi e risorgeremo“.

Probabili formazioni

LAZIO (4-3-3): Matosevic; Dovidio, Mattia, Quaglia, Germoni; Folorunsho, Cardoselli, Murgia; Palombi, Rossi, Manoni  All. Inzaghi

EMPOLI (4-3-3): Giacomel; Borghini, Bruni, Meroni, Seminara; Damiani, Bellini, Di Leo; Picchi, Mosti, Zappella  All. Mutarelli

Scudetto 1915, giù le mani dalla petizione! Federico Buffa vuole un titolo per il Genoa…

Diffidate dalle imitazioni, si diceva negli anni ottanta quando la pubblicità sembrava essere la nuova frontiera della comunicazione. La petizione partita da pochi mesi per l’assegnazione dello scudetto 1915 ex aequo con il Genoa per la Lazio (firma QUI) si avvia orma a grandi passi verso le 30.000 firme. Traguardo decisivo per l’ingresso in campo della società in una battaglia che potrebbe legittimamente garantire il primo scudetto della Capitale, in quella che è stata come si può notare una stortura giuridica mai analizzata a dovere.

Campionato interrotto per motivi bellici, 100 anni fa l’Italia partecipò alla Grande Guerra con tanti atleti laziali partiti per il fronte. Un sacrificio che non venne ricordato quando, cessate le ostilità e riprese le attività sportive, la Federazione assegnò lo Scudetto solo ai campioni del centro-nord, il Genoa. Poco importa che la finalissima dovesse essere ancora disputata. E la squadra che in quegli anni era la regina del centro-sud, la Lazio, nonostante i meriti di guerra acquisiti e sotto gli occhi di tutti, rimase senza il giusto riconoscimento.

Eppure l’iniziativa, partita dall’idea dell’avvocato Gian Luca Mignogna e gestita dalla Consulta Biancazzurra con il patrocinio di diverse testate giornalistiche (tra le quali laziochannel.it), è stata travisata da molti. In queste settimane sono fioccate le richieste di scudetti assegnati a tavolino, a partire dall’Udinese del 1896 (per un campionato giocato quando ancora la Federazione non esisteva), fino al Torino del 1927 ed ora il Genoa del 1925. Sì il Genoa, come specificato da uno dei giornalisti più noti di Sky, Federico Buffa, che a Genova per il suo spettacolo teatrale ha rilasciato un’intervista a “La Repubblica” della quale riportiamo il passaggio più interessante:

E poi un capitolo a parte merita lo scudetto scippato del ’25 (al Genoa ndr). Quello delle cinque finali col Bologna e delle pistolettate al treno dei tifosi genoani. Il Times ha fatto una classifica dei più grandi scandali dello sport mondiale e ha inserito al primi posto proprio lo scudetto rubato al Genoa…
Il presidente della Federcalcio era Arpinati, che era anche il podestà di Bologna e dopo il 25 aprile venne ucciso dai partigiani. Chi ha studiato la storia del calcio conosce bene l’influenza di Arpinati in quegli anni. C’è anche il Torino, primo in classifica proprio davanti al Bologna, che rivendica lo scudetto del 1927. Ufficialmente risulta non assegnato, come quello di “calciopoli”. Cairo si sta mobilitando perché venga riconosciuto al Torino. Preziosi dovrebbe fare altrettanto per quello del ’25“.

Verrebbe quasi da dire, “giù le mani dalla petizione“. Rivendicare scudetti non deve diventare una moda, ma soprattutto la petizione per la Lazio del 1915 non deve essere considerata una specie di gioco, di bizzarra rivendicazione fatta a casaccio per rimpolpare un palmares così, senza motivazioni storiche né sportive. Eh no! Dietro il lavoro dell’avvocato Mignogna, della Consulta e di chi ha sostenuto l’iniziativa fin dall’inizio c’è una ricerca storica capillare e un’attentissima analisi dei fondamenti giuridico-sportivi che potrebbero portare all’assegnazione dello scudetto. E soprattutto c’è la voglia di tributare agli eroi di guerra della Lazio del 1915 (storie riportate ora alla ribalta dallo splendido libro “Dal Tevere al Piave” curato da LazioWiki) il riconoscimento che i loro contemporanei gli negarono, inspiegabilmente, un secolo fa. Non sarà uno scudetto da festeggiare al Circo Massimo, come qualche stolido personaggio ha ipotizzato, forse per sminuire con umorismo da due soldi un’iniziativa che nessun altro ha avuto il coraggio di intraprendere. Ma un titolo da ricevere con un fermo applauso per quello che sarà un tributo alla storia, prima ancora che alle imprese di campo.

Fabio Belli

Marchetti questione rinnovo

In casa Lazio si lavora ancora per il rinnovo di Federico Marchetti, in scadenza al 30 giugno 2016. A gennaio dunque il portiere si può ritenere libero di firmare con altre squadre – come sottolinea il Corriere dello Sport – i tempi sono stretti e gli incontri avvenuti fino ad ora non hanno portato ad un accordo fra le parti. La Lazio propone a Marchetti un contratto da 1,5 milioni fino al 2019, manca la risposta del giocatore e se non arriva in tempi brevi a gennaio ci potrebbero essere delle novità. Intanto la Juventus è alla finestra fiutando l’affare.  Ora la società attende una risposta definitiva, un rifiuto la costringerebbe a rivedere i suoi piani già a gennaio. In casa Lazio Berisha è pronto a  raccogliere la sua eredità e Tare è già pronto a promuoverlo fin da ora titolare.

RASSEGNA STAMPA – Annullata Germania-Olanda

Una bomba pronta ad esplodere in prossimità dello stadio di Hannover e un’altra nei pressi della stazione centrale. A poco più di un’ora dalla partita, è stata annullata l’amichevole Germania-Olanda, in programma ieri alle 20.45. Lo stadio è stato evacuato, gli altoparlanti hanno invitato gli spettatori presenti ad “andare a casa con calma”. Anche una veglia per le stragi di Parigi organizzata non lontano dallo stadio è stata interrotta dalla polizia. Insomma, l’impressione è che l’Isis stia vicendo la “guerra della paura” visto che solo 24 ore prima era stata cancellata, sempre per motivi di sicurezza, l’amichevole Belgio-Spagna. Si è giocato regolarmente invece a Wembley dove la Francia tornava in campo dopo la serata terribile del 13 ottobre. Prima del fischio d’inizio tutto lo stadio ha intonato La Marsigliese per ricordare e celebrare le vittime degli attentati di Parigi.

L’allarme Le notizie di diversi ordigni esplosivi presenti in città sono arrivate in rapida successione. Prima all’interno dello stadio, poi in prossimità dell’impianto, alla stazione, in un sala concerti. Alla fine il ministro dell’Interno della Bassa Sassonia, Boris Pistorius, ha riferito che nessun ordigno era stato rinvenuto né alcuna persona arrestata.

E allora perché sospendere la partita? A rispondere il ministro dell’Interno tedesco, Thomas de Maiziere, che parla di “valide ragioni” e, soprattutto, spiega di non poter rispondere nel dettaglio alle domande perché qualsiasi informazione getterebbe nel panico la popolazione. “La decisione di annullare la partita è stata dura e amara – sottolinea – ma in questa situazione così difficile la sicurezza della gente è prioritaria. So che la decisione è stata tardiva, ma non è stato possibile decidere prima”.

A quanto si apprende sarebbero stati i servizi segreti di un paese straniero a lanciare l’allarme. Secondo le prime indiscrezioni le forze dell’ordine avrebbero individuato un pacco contenente esplosivo all’interno dello stadio e persone sospette sempre nei pressi dell’impianto. Secondo diversi quotidiani, invece, gli artificieri avrebbero trovato nei pressi dello stadio un’ambulanza che conteneva esplosivi e tentava di entrare. Un secondo allarme ha invece riguardato la stazione centrale di Hannover che è stata parzialmente evacuata. All’interno, però, non sarebbe stato rinvenuto alcun ordigno.

Merkel e nazionale tedesca in un luogo sicuro Gli agenti hanno invitato la popolazione a restare in casa. Allo stadio doveva arrivare anche la Cancelliera, Angela Merkel, ma quando è stato dato l’allarme era ancora in volo verso la città e non è mai arrivata sugli spalti. Merkel era in compagnia del ministro dell’Interno, Thomas de Maiziere. La nazionale tedesca è stata condotta in un luogo segreto. L’autobus della squadra era sulla via dello stadio quando è stato diffuso l’allarme. Venerdì dopo l’amichevole con la Francia la nazionale aveva trascorso la notte nello stadio ed era poi rientrata il giorno dopo in Germania.

“Minacce credibili” Secondo il capo della polizia locale “l’amichevole è stata annullata perché la polizia tedesca ha avuto informazioni di minacce credibili”. Mentre il sindaco di Hannover, Stefan Schostok, ha dichiarato alla Bild: “Se c’è una situazione di pericolo, giusto prendere tali misure. Mi fido della polizia”.

Pericolo alla sala concerti Si è invece svolto regolarmente il concerto in programma alla “TUI Arena”. La polizia aveva evacuato la sala concerti di Hannover per motivi di sicurezza poco dopo aver deciso l’annullamento della partita. Alla “Tui Arena”, capienza 14.000 persone, era in programma un concerto della band tedesca The Sohne Mannheims.

Fonte : Il Tempo

RASSEGNA STAMPA – «Mauri si deve operare»

Mauri resterà ai box per circa tre settimane. Lo conferma il medico sociale biancoceste Roberto Bianchini che è intervenuto in collegamento telefonico su Lazio Style Radio: “Stefano Mauri ieri ed oggi ha effettuato accertamenti in Paideia ed è emerso che l’atleta ha una piccola ernia del disco. Con i miei colleghi ci siamo consultati e abbiamo deciso di sottoporre il ragazzo a un piccolo intervento non chirurgico con emissioni di radiofrequenze per far regredire le dimensioni dell’iniziale ernia del nervo sciatico. L’operazione durerà circa mezz’ora e avverrà nei prossimi giorni”.

TEMPI DI RECUPERO – “Successivamente Mauri dovrà stare fermo una settimana e poi potrà iniziare un lavoro di progressiva riabilitazione, tra 20 giorni massimo dovremmo rivederlo in campo”.

SU FELIPE, KLOSE E MARCHETTI – “Felipe Anderson è tornato e sta bene, non ha nulla di preoccupante. Miroslav Klose continua a lavorare, ancora non ha totalmente riassorbito i post dolori della parte bassa della gamba destra. Federico Marchetti ha svolto un lavoro intenso in palestra ma senza uscire in campo in quanto fino a ieri l’atleta aveva la febbre”.

Fonte : Il Corriere dello Sport

RASSEGNA STAMPA – Ritorno di fiamma per Douglas

Il flirt è iniziato la scorsa estate, quando la Lazio chiese informazioni al Dnipro per il suo difensore, Douglas Silva Bacelar. Il possente centrale brasiliano era stato individuato come uno dei rinforzi in caso di partecipazione alla Champions League e conseguente premio da oltre 30 milioni. Poi però nel playoff è stato il Bayer Leverkusen a superare il turno e intascare il malloppo (con il quale tra l’altro si è comprato il “Chicharito” Hernandez, altro regalo per Pioli che la società studiava in caso di qualificazione), con il club biancoceleste costretto ad “accontentarsi” della rosa già a disposizione (a eccezione dell’arrivo di Matri in extremis) e dell’Europa League.

AGENTE DOUGLAS: “CONTATTI CON LA LAZIO” – Proprio nella seconda competizione europea, guarda caso, la Lazio è stata inserita nello stesso girone del Dnipro di Douglas: un’occasione per mantenere vivi i rapporti con il 25enne cresciuto nella Juventude e con lo stesso club ucraino. Soprattutto dopo l’operazione di De Vrij (ma anche prima, visto che le condizioni dell’olandese destavano preoccupazione già da inizio stagione) i contatti sono diventati sempre più fitti, per cercare di portare il brasiliano in Italia già nella sessione di gennaio. Per riuscirci, però, il ds Tare dovrà superare la concorrenza del Galatasaray, come conferma l’agente FIFA Malik Arutyunov, intermediario in Turchia del giocatore: “Ci siamo incontrati con la dirigenza del Gala la scorsa estate. Non erano interessati seriamente, hanno chiesto solo il prezzo del cartellino. Con loro ci siamo dati appuntamento a gennaio. Nel frattempo so che l’agente di Douglas sta parlando con la Lazio. Ne discuteranno anche in occasione della partita di Europa League a Roma (giovedì 26, ndr). Difficilmente il Dnipro lo cederà in prestito, è un’ipotesi remota. E anche il giocatore non vuole trasferirsi se non a titolo definitivo. Lo valutano tra i 6 e i 7 milioni di euro, bisognerà vedere chi farà l’offerta migliore tra Lazio e Galatasaray”.

TRA LE ALTERNATIVE LISANDRO LOPEZ – Ma come spesso accade in questi casi il club biancoceleste non ha intenzione di partecipare ad aste e non intende alzare l’offerta iniziale di circa 2 milioni subito, più altri 3,5 per il riscatto al termine della stagione. È più o meno questa la cifra stanziata sul mercato per portare alla corte di Pioli un difensore pronto, capace di sostituire De Vrij. Nel caso in cui non dovesse andare bene la pista Douglas, si lavora anche su altre tracce, italiane ed estere: Zapata del Milan, Ranocchia dell’Inter, Rugani della Juve, Tonelli dell’Empoli, Heurtaux dell’Udinese, Felipe del Corinthians e Nkoulou del Marsiglia sono i nomi più caldi, a cui si è aggiunto nelle ultime ore anche l’argentino con passaporto spagnolo Lisandro Lopez. Il difensore del Benfica è seguito pure dalla Fiorentina, a cui la Lazio ha già fatto lo “scherzetto” in estate soffiandogli Milinkovic-Savic. Intanto dall’America, i New York Red Bulls aprono a Klose: “Perché no? In Italia ci sono tanti giocatori fantastici e se ci sarà l’opportunità prenderemo anche lui”, ha detto il ds Ali Curtis.

MAURI FUORI 20 GIORNI – La Lazio dovrà fare a meno di Stefano Mauri per circa un mese. L’ex capitano biancoceleste, infatti, sarà sottoposto in settimana (probabilmente giovedì) ad un intervento per il trattamento di una discopatia. “Mauri ieri ed oggi ha effettuato accertamenti in Paideia ed è emerso che l’atleta ha una piccola ernia del disco – spiega il medico sociale Roberto Bianchini a Lazio Style Radio -. Abbiamo deciso di sottoporre il ragazzo a un piccolo intervento non chirurgico con emissioni di radiofrequenze per far regredire le dimensioni dell’iniziale ernia del nervo sciatico. L’operazione durerà circa mezz’ora e avverrà nei prossimi giorni. Dovrà stare fermo una settimana e poi potrà iniziare un lavoro di progressiva riabilitazione. Tra 20 giorni massimo dovremmo rivederlo in campo“.

Fonte : La Repubblica

RASSEGNA STAMPA – Keita vuole prendersi la Lazio

Si riparte da Keita Balde Diao, è scattata l’ora X. Pioli non ha più dubbi, lo rilancerà dal primo minuto contro il Palermo, s’affiderà a lui per uscire dalla crisi. Il talento spagnolo è stato rinominato lo «spacca-partite», ha salvato la Lazio in più occasioni, è cresciuto e maturato. Da cedibile (ad agosto) a inamovibile (a novembre), è cambiata la storia, Keita l’ha ribaltata a suon di assist (5) e gol decisivi (2). E adesso sogna di stregare definitivamente l’allenatore: domenica, alla ripresa del campionato, proverà a sfruttare la prima chance.

In quattro mesi è sceso in campo 14 volte e collezionato 772 minuti, l’infortunio al ginocchio rimediato a Reggio Emilia con il Sassuolo lo ha penalizzato, la Lazio in questo momento ha bisogno di lui. Dribbling, velocità e gol, Keita ha tutto per diventare un top-player, è tra i migliori giovani d’Europa, il quarto in serie A (dopo Benassi, Berardi e Bruno Fernandes). Ultimamente ha lavorato senza sosta a Formello, è sempre tra i più propositivi, s’impegna e aiuta i compagni, ha già lo spirito del veterano. Pioli premierà anche la sua professionalità, lo schiererà probabilmente al posto di uno tra Candreva e Felipe Anderson. La semi-rivoluzione è dietro l’angolo, le gerarchie sono state azzerate, ripartiranno tutti dallo stesso livello. Per gennaio poi non sono attese sorprese, Keitinha (così lo chiamano nello spogliatoio) non si muoverà da Roma, ha sposato il progetto biancoceleste: i grandi club europei sono avvisati. Pioli potrebbe dare una possibilità anche a Hoedt e Kishna, valuterà in questi giorni: il centrale olandese è rientrato prima dalla Nazionale, non ha problemi fisici, suda e lotta per rubare il posto a Mauricio. Mentre l’esterno ex Ajax tornerà solo oggi, nelle ultime gare ha dimostrato di meritare il posto, cercherà di convincere il tecnico e strappare una maglia in extremis. In attacco ballottaggio a tre tra Klose (s’allena ancora a parte per un fastidio alla caviglia), Djordjevic e Matri. Infermeria: ernia del disco per Mauri, verrà operato nelle prossime ore e resterà a riposo per 30 giorni. Leggera contusione alla coscia sinistra per Felipe Anderson, non è in dubbio per il Palermo. Capitolo mercato, la Lazio ha scelto Douglas del Dnipro, ma la concorrenza è agguerrita: «Ci siamo incontrati con la dirigenza del Galatasaray la scorsa estate. Non erano interessati seriamente – ha spiegato Arutyunov, agente Fifa che ha il mandato per trattare il difensore brasiliano in Turchia – hanno chiesto solo il prezzo del cartellino. Con loro ci siamo dati appuntamento a gennaio. Ma intanto so che il procuratore di Douglas sta parlando con la Lazio. Ne discuteranno anche in occasione della partita di Europa League a Roma. Difficilmente il Dnipro lo cederà in prestito, è molto difficile. Lo valutano tra i 6 e i 7 milioni di euro, bisognerà vedere chi farà l’offerta migliore tra Lazio e Galatasaray».

Fonte : Il Tempo

RASSEGNA STAMPA – La Lazio ricomincia da Adriano

Nel centro sportivo di Formello ieri c’era un tifoso speciale. Lui è Adriano, ha 85 anni, compiuti proprio ieri, e da quando ne aveva dieci non ha perso neanche una partita della Lazio. Una vita di sacrifici pur di non rinunciare alla sua squadra del cuore, così la società ha deciso di fare un regalo speciale a un tifoso biancoceleste doc. Alla ripresa degli allenamenti, dopo i due giorni di riposo concessi da Pioli ai suoi, Adriano era presente e ha potuto scattare foto e farsi firmare autografi dai suoi idoli. La squadra intanto è tornata a lavoro – domenica ricomincia il campionato, ad attenderla all’Olimpico ci sarà il Palermo dell’ex Ballardini – per ritrovare la vittoria dopo tre sconfitte consecutive. Il tecnico emiliano comincia pian piano a ritrovare i giocatori impegnati con le rispettive nazionali. Per ora ha potuto riabbracciare soltanto i baby, a rapporto Cataldi (squalificato con l’Italia under 21 nella sfida contro la Lituania), Oikonomidis e Hoedt. Il difensore ha rimediato un piccolo problema alla caviglia con l’Olanda under 21, le sue condizioni saranno da valutare nei prossimi giorni anche se non dovrebbe essere nulla di grave: comunque salterà la sfida con la Slovacchia della sua rappresentativa e ha fatto ritorno alla base. Domani si rivedranno Lulic, Anderson, Kishna, Parolo, Candreva, Onazi e Milinkovic-Savic. Biglia, impegnato ieri in Colombia con la sua Argentina, sarà l’ultimo a tornare nella Capitale nella giornata di giovedì. Non si sono allenati Klose – ancora alle prese con una distorsione alla caviglia, regalo del derby – e Mauri: l’ex capitano biancoceleste è alle prese con una discopatia tra la quarta e quinta vertebra lombare.

Fonte : Il Tempo

RASSEGNA STAMPA – Lucas Biglia protagonista: 1-0 alla Colombia

Lucas Biglia: è lui l’uomo della provvidenza per l’albiceleste di Martino, che fuori casa supera 1-0 la Colombia. All’Argentina basta un’azione box to box del laziale per assicurarsi la prima vittoria nel girone sudamericano e tirare un sospiro di sollievo dopo le prestazioni negative con Ecuador, Paraguay e il pareggio contro il Brasile.

A Barranquilla, Martino – ancora privo di Messi, Tevez, Aguero e Pastore – conferma il 4-3-3 con Lavezzi, Di Maria e Higuain in avanti. José Pekerman, invece, pur contando su James Rodriguez, decisivo contro il Cile, deve fare a meno di Falcao e Jackson Martinez nel reparto avanzato. Dal primo minuto ci sono Carlos Bacca e Teofilo Rodriguez; in difesa, invece, la coppia centrale è composta dall’interista Murillo e dal milanista Zapata, autore di 90’ minuti non lucidissimi. I cafeteros iniziano convinti ma l’Argentina prende le misure e già al 12’ si rende pericolosa con una conclusione di Higuain di poco alta sopra la traversa. Sette minuti dopo l’albiceleste firma il vantaggio. Tutto inizia e si conclude con Biglia: il laziale ruba un pallone nella propria metà campo, innescando il contropiede; Banega apre per Lavezzi, che mette al centro, dove Zapata liscia clamorosamente facilitando la rete argentina.

L’Argentina riesce a bloccare le iniziative di James Rodriguez, controllando il possesso del centrocampo, ma la Colombia, pur con fatica, riesce a portarsi dalle parti di Romero in due occasioni polemiche su Bacca e Gutierrez. Carlos Vera, l’arbitro ecuadoriano, non opta per il rigore. La prima frazione termina con un’occasione d’oro per di Di Maria, che potrebbe chiudere i conti già prima dell’intervallo.

Nella ripresa, Pekerman inserisce Muriel e poi Cardona al posto di Gutierrez, rinunciando a un attaccante per supportare James Rodriguez in fase di costruzione. I padroni di casa faticano ma al 20’ Muriel quasi trova il pareggio al termine di un lungo fraseggio al limite dell’aria. Il forcing colombiano continua senza frutti, mentre Martino rileva Higuain per lo juventino Dybala. In pochissimi minuti lo juventino conferma di meritare la convocazione: una rete valida annullata, un palo nel finale e un pugno ricevuto alle spalle dalla difesa colombiana. L’Argentina spreca, Murillo quasi regala il pareggio ai cafeteros ma alla fine Martino può godersi la prima vittoria nelle eliminatorie per Russia 2018.

Fonte : Il Messaggero

EURO 2016 – Ecco tutte le 24 nazionali qualificate. Tante le big eliminate

Le nove vincitrici dei gironi e le nove seconde, insieme alla terza classificata con i migliori risultati contro la prima, seconda, quarta e quinta nel girone, si sono qualificate direttamente per Euro 2016, torneo a 24 squadre, in Francia. Le altre squadre sono state espresse dai play-off. Ecco l’elenco completo delle Nazionali che parteciperanno alla fase finale degli Europei l’anno prossimo: Francia (Paese ospitante), Islanda, Repubblica Ceca, Turchia, Belgio, Galles, Spagna, Slovacchia, Germania, Polonia, Inghilterra, Svizzera, Irlanda del Nord, Romania, Austria, Russia, Italia, Croazia, Portogallo, Albania, Ungheria, Ucraina, Svezia e Irlanda. Tra le grandi escluse salta sicuramente all’occhio l’Olanda di de Vrij e poi la Grecia vincitrice dell’europeo nel 2004, la Bosnia di Lulic e la Serbia di Djordjevic e Basta. 

Il messaggio di Mauri ai tifosi

Continua a riempirsi l’infermeria in casa Lazio, questa volta è il turno di Stefano Mauri (leggi qui). Il centrocampista brianzolo ha voluto mandare un messaggio ai tifosi su facebook: “”Sono costretto a fermarmi per un problema fisico. Nei prossimi giorni infatti sarò sottoposto ad un trattamento di radiofrequenza per superare in maniera efficace una fastidiosa discopatia che non mi consente di allenarmi con regolarità. Il recupero prevede una settimana di riposo prima di iniziare un lavoro posturale che mi permetterà di tornare in campo tra 20 / 30 giorni. Dispiace non poter essere a disposizione in queste settimane ma darò il massimo per tornare con i miei compagni il prima possibile. Vi abbraccio e sempre forza S.S. Lazio!”.

Sono costretto a fermarmi per un problema fisico. Nei prossimi giorni infatti sarò sottoposto ad un trattamento di…

Posted by Stefano Mauri – Pagina Ufficiale on Martedì 17 novembre 2015

Daniel Ledesma come papà: “Mamma, o mi riporti alla Lazio o faccio basket”

“Di Lazio ci si ammala inguaribilmente” diceva l’indimenticato Giorgio Chinaglia. Nel corso degli anni molti si sono ammalati di Lazio, non ultimo Cristian Ledesma, che qualche giorno fa ha svelato in Brasile il suo sogno irrealizzato di chiudere la carriera in biancoceleste (leggi qui). Il suo rapporto con la Lazio si è interrotto bruscamente, ma un altro Ledesma potrebbe tornare a vestire l’aquila sul petto. “O mi riporti alla Lazio o cambio sport, mi iscrivo a basket”. Questo il diktat del piccolo Daniel Ledesma alla mamma Marta che ha raccontato l’accaduto su Instagram: Pensavo scherzasse. Invece mi ha spiazzata: ha tirato fuori tutte le sue foto dei campionati scorsi, contato i gol, raccontato che gli esercizi erano faticosi ma divertenti, confessato che maglie diverse non ne vuole indossare. Allora mi armo di coraggio, busso a Formello (sì proprio io…), ritiro il kit della nuova stagione, ritorno al campo Gentili due volte a settimana per la sua felicità. Oggi è la sua prima convocazione battezzata con un gol. Cristian ed io ne siamo orgogliosi! Anche se ha solo 8 anni ha già capito cosa significhi legarsi ai colori e restare con quei colori addosso anche se il tuo papà è stato costretto ad andare a giocare dall’altra parte del mondo. Poteva provare rancore, rifiuto, distacco. Invece era solo nostalgia.“Papà, io così mi sento un po’ te”. E papà da lontanissimo è il laziale più felice del mondo…”. 

Il c.t. Conte furioso dopo Italia Romania

«Dispiace, perchè gare così le devi portare a casa senza se e senza ma». Antonio Conte si dice «arrabbiato» dopo il pari dell’Italia nell’amichevole con la Romania. «Meritavamo ampiamente di vincere dice il ct ai microfoni di Raisport – Sono convinto che i ragazzi abbiano dato tutto per intensità, non abbiamo vinto però e questo dispiace perché queste partite le devi vincere quando crei tante occasioni. In Belgio abbiamo subito un risultato pesante, qui il pareggio, ma sono esperienze che ci fanno crescere».

L’Italia pareggia contro la Romania. Pochi minuti per i laziali

A Bologna si gioca. E già questa è una notizia. Non solo per la vena propositiva dell’Italia che non rinuncia a fare calcio, seppur penalizzata di nuovo dai suoi errori difensivi. Il 2-2 contro la Romania, nell’ultima amichevole dell’anno, dà altre indicazioni a Conte. Ma è anche un segnale nei giorni del terrore che non risparmiano il calcio, anzi lo vogliono al centro della scena. L’entusiasmo dei tifosi bolognesi per una nazionale che sta conquistando affetto per la sua voglia di calcio, la festa finale dei 4.000 romeni dall’altra parte: il calcio è gioia semplice, quella tanto desiderata in queste ore. Anche Conte applaude la sua Italia pronta a ribaltare lo svantaggio iniziale con un’altra partita convincente davanti, ma poi sul 2-1 incapace di tenere la partita. Il 2-2 penalizza la voglia di El Shaarawy e compagni, non la loro maturità di squadra. Al Dall’Ara si gioca mentre dall’Europa arrivano altri squilli di paura. Belgio-Spagna annullata nel pomeriggio, lo stadio di Hannover evacuato poco prima di Germania-Olanda. Sugli schermi tv degli skybox scorrono le immagini dei tg internazionali, i giocatori arrivati allo stadio con una scorta rinforzata sono lontani dagli echi. La Romania ricorda un altro lutto, sulla maglia i nomi dei ragazzi morti nel rogo della discoteca di Bucarest. Ma il pensiero di tutti va ai ragazzi del Bataclan quando allo stadio si intona la ‘Marsigliesè. Il minuto a centrocampo è di un silenzio profondo. Poi il fischio dell’arbitro dà inizio alla voglia di normalità. Normale è la formazione scelta di Conte, quasi fotocopia del 4-4-2 di Bruxelles solo con Barzagli per De Sciglio, Soriano per Parolo ed El Shaarawy per Candreva. La Romania si schiera con un 4-2-3-1 che ha in Hoban e Pintilii le chiavi di volta. Florenzi ed El Shaarawy ci mettono il consueto dinamismo, il secondo col sovrappiù della freschezza dopo il riposo di venerdì, ma è al centro che il centrocampo italiano fatica a carburare, in idee e corsa. I difensori azzurri sono subito messi sotto pressione dal forcing dei quattro offensivi romeni, e difatti dopo un tiro di Torje deviato in angolo da Buffon all’8′ arriva il pasticcio: Darmian trasforma una chiusura in verticale in un assist per Stancu, che con Barzagli buttato a terra dalla spallata del compagno è libero di battere a rete. Zero a uno e partita in salita, contro una Romania blindatissima (due soli gol subiti in tutta la qualificazione). Eder soffre davanti, Soriano perde troppi palloni, eppure le sue palle gol l’Italia le crea. Ci provano El Shaarawy su cross di Chiellini (14′) e Pellè su angolo (21′) ma senza mira. Al 26′ il pari è sfiorato, Eder si fa anticipare sottoporta sul velo di Pellè che trasforma il cross di Florenzi in assist. Il più attivo è El Shaarawy, lì a sinistra troppo solo. Così prima prova a inventarsi dribbling in sterzata e sinistro al 34′, deviato in angolo, poi lancia Eder che si è andato a cercare spazi sugli esterni e poi torna al centro per la girata che Tatarusanu mura sottoporta. La chiusura di tempo offre a Marchisio un’altra occasione ma il suo tiro è alto, per Eder in pieno recupero c’è invece la recriminazione per una spallata in area di Chiriches che l’arbitro non valuta da rigore. Conte dà fiducia allo stesso undici anche al ritorno in campo, la Romania sembra voler blindare il risultato e a tratti gioca anche un torello piacevole, o irritante secondo i punti di vista. E quando il ct si sta decidendo ai cambi, arriva il rigore cercato da Eder: è il 10′, il destro di Marchisio dal dischetto è imparabile. Il brasiliano ricasca in area appena un minuto dopo, il tocco di Taturasanu c’è e magari non è da rigore ma l’arbitro Jacottet opta per la simulazione e ammonisce. Scoccata l’ora tonda di gioco, è tempo di riposare per Soriano, Pellè ed Eder, entrano Montolivo, Okaka e Gabbiadini. Il quale una manciata di secondi dopo va troppo morbido di testa sul cross, sprecando il possibile sorpasso. Che però arriva al 21′, un colpo di testa in solitario su controcross di Marchisio sul quale lo stesso Gabbiadini teme di essere in fuorigioco, fortuna che Grigore rientra in ritardo. Gli spazi ora sono aperti per il contropiede, Okaka (in fuorigioco non valutato) si fa anticipare al 28′ in angolo, sul tiro dalla bandierina El Shaarawy di testa alza troppo la mira. È ancora lui al 30′ a sfiorare il gol, con un destro rimpallato sui centrali romeni che avrebbe meritato di più. E invece arriva nel finale il pari romeno, per la gioia dei quattromila tifosi di Bucarest. Gabbiadini si è fatto male (caviglia, sembra serio), l’Italia in 9 paga l’incertezza di Sirigu e Andone lo punisce col 2-2 finale: tre tiri e due gol subiti, ecco la media della difesa azzurra. Gli animi si scaldano, Florenzi e Chiriches sfiorano una rissa che sa di campionato. Trance agonistica, perchè a Bologna si è giocato a calcio fino al fischio finale.

TABELLINO

ITALIA (4-4-2): Buffon (24′ st Sirigu), Darmian Barzagli, Bonucci, Chiellini 6, Florenzi, Soriano (15′ st Montolivo), Marchisio (32′ st Parolo), El Shaarawy (40′ st Candreva), Pellè (15′ st Okaka), Eder (15′ st Gabbiadini) (26 Padelli, 27 Perin, 25 Acerbi, 13 Antonelli, 5 Astori, 2 De Sciglio, 29 De Silvestri, 28 Bonaventura, 11 Cerci, 23 Giaccherini, 7 Zaza). All.: Conte

ROMANIA (4-2-3-1): Tatarusanu, Sapunaru, Chiriches, Grigore, Rat (43′ st Filip sv), Pintilii (23′ st Prepelita), Hoban, Torje (23′ st Andone 6.5), Budescu (1′ st Maxim), Stancu (43′ st Ivan), Keseru (1′ st Sanmartean) (1 Pantilimon, 23 Lung, 2 Matel, 15 Gaman, 4 Moti, 7 Popa, 16 Achim, 25 Hora). All. Iordanescu.

Arbitro: Jaccottet (Svi)

Reti: nel pt 8′ Stancu, nel st 10′ Marchisio su rigore, 21′ Gabbiadini, 43′ Andone.

Angoli: 9 a 2 per l’Italia

Recupero: 2′ e 4′

Ammoniti: Hoban per gioco falloso, Eder per simulazione

Note: 1′ di silenzio per le vittime degli attentati di Parigi e per quelle del rogo della discoteca di Bucarest. Spettatori 24 mila, incasso 227.990 euro.

Fonte: Ansa

LAZIONALI – Onazi rigenerato, Cataldi ringrazia Milinkovic

Per molti questa sosta per le nazionali rappresentava un ulteriore fonte di preoccupazione visto che negli ultimi mesi, ogni volta che il campionato si è dovuto fermare la Lazio ha sempre dovuto affrontare grossi problemi di infermeria (vedi Biglia, Parolo, de Vrij, ecc…) e sopratutto ora più che mai questa sosta sembrava inopportuna perché, dopo la brutta sconfitta nel derby (ultimo atto di un periodo decisamente negativo per i ragazzi di Pioli) c’era una gran voglia di ripartire immediatamente e di riportare la Lazio nelle posizioni che contano.
Non tutto il male però viene per nuocere…questa sosta infatti ha visto infatti molti giocatori biancocelesti come protagonisti nelle loro rispettive nazionali: Felipe Anderson (gol e assist), Candreva (gol), Kishna (assist), Milinkovic-Savic e Cataldi (entrambi in gol), Biglia (gol), ecc…dati che dimostrano come le nazionali questa volta restituiranno alla Lazio giocatori decisamente rigenerati, e questo fa ben sperare mister Pioli, che alla ripresa del campionato ha bisogno che tutti siano Fast and Furios e pronti a risollevare la Lazio.
Tra questi ci sono sicuramente Onazi e Milinkovic-Savic (tra i protagonisti di oggi di queste ultime partite delle nazionali):

ONAZI – Il nigeriano è ormai un punto di riferimento della sua nazionale. Le Super Eagles vincono 2-0 contro lo Swaziland e avanzano alla fase finale di qualificazione ai prossimi Mondiali. Nell’undici è ancora una volta titolare inamovibile Eddy Onazi, schierato come mezzala nel 4-3-3. E’ stata una serata importante per il nigeriano che ha avuto ben 2 motivi per gioire: oltre che la gioia per la vittoria, Onazi ha vissuto anche l’emozione di concludere la partita con la fascia di capitano (dopo l’uscita di Musa) a testimonianza di quanto sia altamente considerato in patria. La speranza è che queste gioie diano la carica di cui ha bisogno per aiutare Pioli.

MILINKOVIC – Giornata da dimenticare invece per il serbo. Dopo aver brillato contro l’Italia U21, regalando dispiaceri a Danilo Cataldi, questa volta Sergej non riesce a impedire la sconfitta contro i pari età della Slovenia nel match valido per le qualificazioni ai prossimi Europei. La Serbia Under 21 per 2 a 0 e si allontana dal primo posto (ora distante 3 punti). La vetta del Gruppo 2 ora appartiene all’Italia di Cataldi, vittoriosa 2-0 contro la Lituania (il centrocampista romano però non ha giocato causa squalifica).  Sergej anche oggi è partito titolare nel 4-5-1 di Sivic, posizionandosi alle spalle dell’unica punta Saponjic ed è rimasto in campo per tutta la partita finendo anche ammonito. Pazienza, il suo bilancio in nazionale è comunque ottimo. Pioli non vede l’ora di riabbracciarlo. 

Amarcord – Quando un calcio di punizione era l’equivalente di un rigore…

C’è un fattore che da un po’ di anni sta creando una certa malinconia tra i tifosi biancocelesti:  la Lazio fa pochissimi gol su calcio di punizione.
Bei tempi quando a battere le punizioni c’era un certo Sinisa Mihajlovic…il più grande maestro dei calci di punizione. Sinisa ha siglato con la Lazio ben 17 gol su calcio di punizione, era il suo marchio di fabbrica e rimane l’unico in Serie A ad aver messo a segno tre punizioni in una sola partita (nel 5-2 contro la Sampdoria nella stagione ’98-’99). Inoltre, sempre con una traiettoria mancina delle sue, segnò il primo gol della storia in Champions per la Lazio (era il settembre 1999 contro il Bayer Leverkusen). La potenza unita alla traiettoria mai lineare dei tiri di Sinisa hanno fatto si che ogni punizione dai 30 metri in su fosse un vero e proprio incubo per i portieri avversari, quest’ultimi infatti tremavano all’idea che un loro compagno potesse commettere il più grande di tutti gli errori...fare un fallo nel pressi dell’area di rigore. Perchè se succedeva…allora era la fine…dalla curva partivano gli “oooohhhhh”, Sinisa posizionava il pallone e…..GOL!
Non importava la distanza con Sinisa, un calcio di rigore o una punizione erano la stessa identica cosa per lui. La sua qualità nelle punizioni è cresciuta mano a mano con il tempo, aumentando anche sensibilmente la potenza di tiro (Sinisa era in grado di scagliare bordate da 165Km/h, numeri impressionanti). Un successo garantito per chi lo aveva al fantacalcio, un giocatore come Mihajlovic era decisamente da avere in una rosa che ambiva al titolo, anche se collezionava molti cartellini che ovviamente portavano ai malus (il record è della stagione ’98/’99 con 11 gialli) ma ne valeva decisamente la pena. Nonostante ciò il rendimento del giocatore era infatti indiscutibile, con lui avevi praticamente un attaccante in difesa e questo non aveva prezzo. E se Mihajlovic non giocava? Nessun problema, quando non c’era lui c’era un certo Juan Sebastian Veron pronto a sostituirlo….
Dopo di loro la Lazio non ha più avuto un “goleador” sui calci di punizione. Tra coloro che si sono susseguiti in questo arduo compito (i vari Oddo, Liverani, Ledesma, Zarate ecc..) l’unico che riuscì ad infiammare i tifosi e a lambire la grandezza di Sinisa fu Alexandar Kolarov (attualmente titolare nel Manchester City), solo lui è riuscito a far rivivere quel brivido che pervade tutta la schiena ai portieri della nostra Serie A anche se, a differenza di Mihajlovic, Kolarov prediligeva i tiri di potenza soltanto dopo è riuscito ad affinare il tiro avvicinandosi sempre di più al suo connazionale, ma un fac-simile…è sempre un fac-simile. Da quel momento in poi c’è il buio: nessuno è più risuscito ad essere l’arma letale dei calci piazzati,  colui che poteva permettere di sbloccare partite inchiodate sul pareggio se non in rari casi, e questo è decisamente un peccato. Chissà quante partite Pioli avrebbe potuto risolvere se avesse avuto un giocatore decisivo sui calci piazzati, un pò come è Pjanic oggi per Garcia (soprannominato “Giotto“). Della Lazio attuale solo Biglia e Parolo sono riusciti a trovare ogni tanto la via del gol (vedi
 il gol di Parolo con il Verona e di Biglia con l’Atalanta) infatti, nessun altro laziale ha più gonfiato la rete su punizione. I calci piazzati oggi restano quasi un monopolio di Antonio Turbo Candreva ma anche lui stenta a trovare la via del gol (vedi il gol al derby di 2 anni fa e l’anno scorso con il Verona all’Olimpico). Forse è il caso di sperimentare altre soluzioni in modo tale da avere un ventaglio di ipotesi non indifferente e avere così una risorsa importantissima visto il momento delicato che sta vivendo in generale la Lazio in fase realizzativa. I gol su punizione di Felipe Anderson e di Milinkovic-Savic con le rispettive nazionali possono rappresentare alternative validissime. Chissà se magari proprio il giovane serbo può continuare la tradizione positiva che la Lazio ha con i giocatori di tale nazionalità e il loro bel rapporto con i calci piazzati?! Tentare non costa niente…male che va continuerà il trend poco entusiasmante in tema di calci piazzati.

Marco Lanari 

 

Paura terrorismo, annullata Germania – Olanda per allarme bomba. La Merkel era in tribuna

AGGIORNAMETO ORE 21:06 – Si parla di un ordigno nascosto dentro l’ambulanza parcheggiata all’interno dello Stadio.

AGGIORNAMETO ORE 20:02 – Secondo Sky Deutschland la Polizia ha chiesto l’intervento degli artificieri. Secondo la Bild è stata evacuata anche la Tui Arena, palazzetto dove si doveva tenere un concerto musicale.

AGGIORNAMENTO ORE 19:54Sulle tribune era presente anche la Cancelliera tedesca Angela Merkel. Wall Street Journal parla di “minaccia concreta“, tale da fa r annullare il match.

AGGIORNAMENTO ORE 19:44 – Secondo il giornale tedesco Bild, il motivo dell’annullamento è stat la presenza di persone sospette nelle vicinanzze dello Stadio.

Notizia di pochi istanti fa. E’ stato evacuato lo stadio di Hannover, impianto sportivo che doveva ospitare Germania e Olanda per il match di amichevole di questa sera. Secondo le ultime indiscrezioni la partita è stata annullata per un presunto allarme bomba. Seguono aggiornamenti.