domenica, Giugno 30, 2024
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Galliani: “Nessuna richiesta della Lazio per Matri”

Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan, raggiunto dal portale IlMilanista.it, ha smentito le voci riguardanti Matri: “Nessuno della Lazio ci ha richiesto il giocatore“. Nonostante le smentite di rito,  l’attaccante rossonero dopo l’arrivo di Bacca e Luiz Adriano potrebbe spingere per una cessione. Per la Lazio, dopo gli infortuni di Klose e di Djordjevic, potrebbe essere una valida alternativa. Il calciatore nelle ultime finestre di mercato è stato spesso vicino alla squadra biancoceleste e questa potrebbe essere l’occasione buona.

Ceduto Alfaro a titolo definitivo

Altra cessione in casa Lazio. Secondo indiscrezioni raccolte dalla redazione di Lalaziosiamonoi.it, Emiliano Alfaro lascia la società biancoceleste. Il giocatore è stato ceduto a titolo definitivo al Buriram United. Rientrato alla base dopo il prestito al Liverpool Montevideo, ora l’uruguaiano si cimenterà nel campionato thailandese. Il giocatore ha firmato un contratto per due anni, mentre alla Lazio verrà riconosciuto un indennizzo di circa un milione di euro.

Milikovic-Savic: “Che emozione l’esordio in Champions”

Esordio con la maglia della Lazio ed esordio in Champions tutto in un colpo solo. Il 18 Agosto del 2015 Milikovic-Savic lo ricorderà a lungo. Partito dalla panchina ad inizio secondo tempo è stato mandato a scaldare da Pioli, per entrare dopo poco. “E’ stata un’emozione incredibile! Quando il mister mi ha detto di andare a riscaldarmi non ci credevo, avevo la pelle d’oca” racconta il giovane calciatore ai media serbi. “Qui a Roma è tutto perfetto, la maglia lo stemma la gente… Abbiamo battuto il Bayern ed ora arriva il Bologna, io lavoro per farmi trovare pronto. Non mi rendo ancora conta di cosa mi stia succedendo, accade tutto così in fretta. Già andare in panchina e sentire la musica della Champions è stato fantastico, non mi era mai capitato con le mie ex squadre, il resto poi…Ora abbiamo un piccolo vantaggio, ma è ancora dura. Giocare contro i più forti del pianeta sarebbe fantastico. La mia vita a Roma mi rende felice, sto cercando casa ed esco con Basta, Djordjevic e Lulic. La macchina? Ne prenderò una piccola, ho capito che qui ogni centimetro è preziosissimo“.

Lazio-Bologna: arbitra Rocchi. I precedenti

Sono state diramate le prime designazioni della stagione calcistica 2015/2016. Sarà Rocchi a dirigere la prima di campionato della Lazio contro il Bologna. 30 i precedenti con la Lazio, con 12 vittorie 11 sconfitte e 7 pareggi. L’ultimo precedente è davvero recente: Napoli-Lazio 2-4 all’ultima giornata dello scorso campionato, quando i gol di Parolo, Candreva, Onazi e Klose regalarono il terzo posto alla Lazio di Pioli e relegarono il Napoli al quinto posto in classifica. Si comincia come si era finito insomma, sperando non solo come designazione.

Tare: “Klose è incredibile, per noi è fondamentale!”

Costretto ai box, non si sa ancora per quanto, Miroslav Klose è comunque sempre nei pensieri di tifosi e dirigenti. Tutti innamorati del panzer, delle sue doti umane e di calciatore. Questa volta è il ds Tare a tesserne le lodi, parlando ai media tedeschi. “E’ incredibile quello che riesce a fare a 37 anni, per noi è un onore averlo in rosa. E’ importante sotto ogni aspetto, umano e calcistico. La sua freddezza e la sua esperienza sono doti fondamentali per tutti noi“.

Canigiani: “Proroga per gli abbonamenti. Viaggiamo su alti ritmi”

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A poche ore dal debutto in campionato con il Bologna, arrivano in casa Lazio alcuni dati relativi alla biglietteria. A comunicarli, dalle frequenze di Lazio Style Radio, il responsabile marketing Canigiani: Quanto alla campagna abbonamenti, ci sarà sicuro una proroga. Domani chiuderemo temporaneamente per favorire le vendite per la gara col Bologna. Ricordiamo che l’abbonamento si può sottoscrivere anche online. Al momento gli abbonati sono più di 10mila, viaggiamo buoni ritmi. Lazio-Bologna? Sono staccati solo 3mila biglietti, ma ci aspettiamo qualcosa in più perché molta gente sabato rientrerà dalle vacanze e nel giorno della gara molte ricevitorie saranno aperte. Consiglio di acquistare il biglietto prima per evitare le file“.

Altolà Keita. L’ag: “Con la Lazio ottimo rapporto. Non è detto che vada via”

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Lo scarso utilizzo nella scorsa stagione aveva messo in forte dubbio la permanenza di Keita Balde alla Lazio. Adesso il gol contro il Leverkusen e quel vamos urlato sotto la Nord sembrano aver cambiato le carte in tavola. A confermarlo l’agente dell’ex Barça Savini a Radio Sportiva: “Avevamo chiesto la cessione perché un ragazzo giovane deve giocare, ma ora il gol ha rimescolato tutto. Con la Lazio c’è un ottimo rapporto è cercavamo una soluzione d’accordo con tutti. Se vale 15 milioni? Sì, ma le valutazioni possono cambiare. L’Inter? Cerca esterni e sarebbe un ipotesi affascinante, ma ce ne sono anche altre. Noi però non vogliamo andare via per forza.

Visite terminate, Mauri bis a un passo

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Se non è ufficiale poco ci manca: Stefano Mauri sarà (di nuovo) un giocatore della Lazio. Il 34enne brianzolo ha terminato proprio in questi minuti le visite mediche di idoneità presso la clinica Paideia e si pone così a un passo dalla sua seconda avventura con l’aquila sul petto, dopo lo svincolo di luglio e un addio che sembrava definitivo. “Sono contento e carico. E sto anche bene“, le sue prime parole. L’ufficialità dovrebbe arrivare in giornata, quando l’ ex capitano in giornata firmerà un contratto di un anno da 800mila euro più bonus.

Di Vaio consiglia: “Lazio prendi Balotelli”

“Io Balotelli lo prenderei. Sarebbe una bella suggestione vederlo ancora nel nostro campionato e con la maglia biancoceleste. E’ una punta completa che può cambiare gli equilibri”. Parola di bomber, parola di Marco Di Vaio, che non ha mai nascosto di tifare Lazio, nonostante una carriera trascorsa prevalentemente in Emilia. L’ex attaccante romano sulle colonne del Messaggero, ha poi analizzato la gara di sabato: Sono cresciuto a Roma con la Lazio a cui sono legati tutti i miei sogni. Sabato sarà una gara molto difficile. Noi veniamo da una brutta gara di Coppa Italia e abbiamo cambiato molto a differenza della Lazio che è la stessa squadra dello scorso anno, un gruppo solido che è arrivato al terzo posto. Spero in un pareggio per accontentare testa e cuore. La Lazio partirà forte perché vorrà fare bene davanti ai loro tifosi. Ma noi andiamo lì per combattere e giocarcela fino all’ultimo. L’obiettivo del Bologna? Vogliamo salvarci. Consolidare la serie A e crescere tutti quanti insieme”.

Felice Anderson: “Giocare in Champions è un sogno che si realizza”

Sognavo di giocare la Champions fin da bambino e ieri sono riuscito a realizzarlo”. Parola di Felipe Anderson, che in patria ha raccontato la gioia della sua prima volta in Champions. Una serata magica, frutto di quel terzo posto conquistato a denti stretti al San Paolo: “La scorsa stagione abbiamo lottato molto per raggiungere questo obiettivo ed è molto gratificante vivere questo momento”. La vittoria dell’Olimpico lancia la Lazio verso la Champions League, ma ci sono altri 90′ da giocare: “Contro il Bayer eravamo nervosi per il debutto, non è stato facile, ma fortunatamente è andato bene. Era importante non subire gol. Adesso, però, dobbiamo concentrarci sul ritorno. Nulla è deciso, ma abbiamo un vantaggio e cercheremo di sfruttarlo”.

 

Mauri torna alla Lazio

Dopo l’incontro pomeridiano Stefano Mauri e la Lazio hanno raggiunto l’accordo per il rinnovo del contratto e del ritorno in squadra dell’ex capitano biancoceleste. Trovata l’intesa, il giocatore percepirà 800mila euro + alcuni bonus, come riportato da Il Tempo. Domani Mauri sarà a Formello e firmerà un contratto di un anno. Contratto che però conterrà una clausola particolare a favore della società biancoceleste. Nel caso dovessero uscire nuove situazioni compromettenti per la società ed il giocatore il contratto scadrà automaticamente. Mancano ormai solo pochi dettagli e arriverà la firma, che consentirà al capitano biancoceleste di riabbracciare mister Pioli ed i suoi compagni.

“Voi con il cuore, noi con la voce!” Lazio hai una tifoseria da Champions

Ieri sera è andato in onda il primo atto della sfida Lazio – Leverkusen. I ragazzi di Pioli hanno avuto la meglio per 1-0 grazie al gol di Keita e… al sostegno di un pubblico fantastico. 19 agosto, città deserta, ma allo Stadio Olimpico ecco presenti 40000 spettatori pronti a trascinare i propri beniamini. Il colpo d’occhio è fantastico già dal riscaldamento pre gara. Urla, cori, e bandiere al vento servono a caricare l’ambiente e soprattutto le undici aquile che scenderanno sul terreno di gioco. Durante il match il pubblico ha fatto come sempre la sua parte, trascinata dall’immensa Curva Nord, pronta a dettar i tempi dei cori, degli applausi e anche dei fischi! Il contorno ai 22 in campo è da brividi. Gli stati d’animo dei tifosi sono alterni e si passa dalla paura del palo tedesco alla gioia negata del palo di Klose. Ma la gioia è solo rimandata. Ed è Keita che fa saltare di gioia lo stadio intero quando con un colpo da biliardo mette la palla in rete proprio sotto il cuore del tifo laziale, la Curva Nord. Al 95’ ecco che la sofferenza va letteralmente via per far spazio alla festa, alla gioia della vittoria della partita d’andata. Il tifo è da Champions. Ora cara Lazio facci sognare e portaci nell’Europa che conta.

Marco Corsini

La Uefa chiarisce: “Ieri sera nessun coro razzista”

Si era temuto il peggio ieri sera quando ad un certo punto lo speaker dello Stadio Olimpico aveva invitato i tifosi a tenere un comportamento corretto nei confronti degli avversari. Alla mente dei supporter laziali e dei telespettatori è ricorso il pericolo porte chiuse già subito nella Europa League. Invece è arrivata prontamente la smentita da parte del portavoce della Uefa: “Nella relazione post partita dell’arbitro Eriksson non è stato menzionato nessun atto di razzismo o cori offensivi contro i giocatori del Leverkusen. Il tutto, invece, è stato frutto di un errore di valutazione“. Pericolo scampato per i tifosi biancocelesti.

Lazio, un centrocampo da Champions

Otto anni dopo, ieri sera  il popolo laziale si è ritrovato all’Olimpico ad ascoltare la musica della Champions League. Una vittoria sofferta con un gol arrivato nel miglior momento dei tedeschi. Una rete realizzata proprio da Keita, al centro di numerose voci di mercato in questi giorni. Il diamante grezzo spagnolo ha brillato, ma la vittoria degli aquilotti è il frutto della compattezza dell’11 di Pioli.

NON TUTTI I MALI VENGONO PER NUOCERE – Una volta sostituito Miro Klose con il provvidenziale Keita, la squadra ha sofferto molto il fatto di non potersi affidare al lancio lungo verso il veterano tedesco. Pioli ha dunque fatto di necessità virtù, sfruttando la velocità del baby talento spagnolo, abile  a seminare scompiglio nella retroguardia teutonica. Senza punti di riferimento in attacco, il centrocampo biancoceleste si è ritrovato a fare i conti con la qualità ed i muscoli del centrocampo del Bayer. Çalhanoğlu si è dimostrato un portento, non a caso Terim lo ha fatto esordire in nazionale a soli 19 anni. La sua bordata da centrocampo ha gelato  Berisha e i tifosi biancocelesti. Notevoli anche le sgroppate di Bellarabi sulla fascia che hanno dato non pochi problemi a Lulic.

TAGLIO E CUCITO – Ciononostante la Lazio ha retto bene la pressione avversaria. Infatti una delle chiavi del match è stata, senza ombra di dubbio, la solidità del centrocampo laziale.  Merito del duo Biglia e Onazi, che hanno dimostrato una buona sinergia e affiatamento. Il nigeriano si è rivelato il solito lavoratore infaticabile. Presente su tutti i palloni, è stato una vera e propria furia, una gioia vederlo così pimpante dopo il lungo stop. Biglia ha incassato colpi su colpi come Rocky, con una freddezza e una calma olimpiche. Il centrocampo laziale ha eretto un muro solido, contro il quale Kießling e compagni si sono infranti. Per il resto la serata si può racchiudere nella fuga di Keita, nel diagonale vincente e nel “Vamos!” sotto la curva Nord.

ASPETTANDO FELIPE – In attacco Candreva è stato il solito moto perpetuo dal quale la Lazio non può prescindere. Altresì, tanti sono stati gli errori di Anderson, ma di certo non si può biasimare la sua voglia di splendere tra le stelle della Champions League. E’ lui la speranza del popolo biancoceleste per la partita di ritorno. Ad attendere gli undici di Pioli alla Bay Arena ci sarà una bolgia. Tuttavia, dato il vantaggio collezionato in casa, le possibilità per imbastire ripartenze pericolose sono concrete. Note a margine l’esordio per Milinković-Savić. Il ragazzo ha personalità e tanta voglia, ma è ancora troppo presto per inserirsi nell’ingranaggio perfetto di Pioli.

 

Lorenzo Centioni

Felipe Anderson e la prima “da 10” all’Olimpico

Da grande investimento ad oggetto misterioso, da promessa a gioiello con il numero 10: è questa l’altalena vissuta da Felipe Anderson negli due anni. Ieri sera l’esordio davanti la sua gente, in un Olimpico tirato a festa, con il suo nuovo numero di maglia, il dieci. Non è un numero qualsiasi nella storia del calcio, lo hanno avuto i più grandi di sempre, i più estrosi, i più tecnici ed i più talentuosi. Non è il primo che indossa in carriera, infatti nelle giovanili del Brasile lo ha avuto sulle spalle, alternandosi con Ganso, per svariate categorie. Questa volta però è diverso, ora lo ha nel calcio dei grandi, e come è giusto che sia il suo debutto è stato preceduto da quella musichetta della Champions che la gente laziale pur di sentire ha lasciato mogli, fidanzate, parenti ed amici al mare. Otto mesi fa Felipe è esploso, completamente, tra le mani di Pioli. Il mister lo ha strigliato e coccolato, usando, come si suol dire “il bastone e la carota“. Non ha mai però voluto prendersi troppi meriti sull’esplosione del brasiliano “Uno con queste qualità esplode da solo” ha più volte ribadito. Ora però, da gioiello a stella il passo non è breve. Felipe non è arrivato, lo sa. Forse nessuno, neanche lui, sa davvero fin dove può arrivare. Ma sa, benissimo, che questa stagione, quella della conferma, è tanto difficile quanto importante. Confermarsi, specialmente nello sport, è la cosa più difficile di tutte, ma lui senza paura e senza nascondersi, la gioca con la numero 10. E allora forza Felipe, vola alto come solo le aquile sanno fare.

@stefanogaudino

De Martino: “Vittoria da aquile, bravo Keita. Caso Morrison? Non esiste”

Grande orgoglio in casa Lazio dopo la vittoria nell’andata del preliminare di Champions. Anche Stefano De Martino, responsabile della comunicazione della Lazio, intervenuto a Lazio Style Radio, dice la sua e chiude in partenza ogni possibile “Caso-Morrison“. “Ieri sera è stata una vittoria che ci inorgoglisce molto. Una vittoria arrivata contro un’ottima squadra come il Leverkusen che da anni primeggia inn Germania ed in Europa, raggiunta grazie ad un grande cuore. Una vittoria da aquile. Era importante non prendere gol, e ci siamo riusciti. Faccio i complimenti a Keita per il bellissimo gol, ma è la vittoria di tutti. Smentisco inoltre ogni tipo di coro razzista o di annuncio da parte dell’arbitro, molti giornali avevano già chiuso la loro edizione ma domani sono certo ci sarà una smentita”. In mattinata si sono sparse voci su un presunto caso Morrison, ferma la sua replica “Ormai hanno capito tutti che tipo di gioco c’è dietro a determinate situazioni. Keita doveva lasciare la Lazio giorni fa, ed invece è stato decisivo ieri…E’ impensabile che ogni volta che un giocatore non entra in campo si vociferi di una sua lamentela o di un suo addio. Ribadisco: non c’è nessun caso Morrison! Ravel è un giocatore di talento, su cui la Lazio ha puntato, ma ha bisogno di tempo così come Milinkovic, Kishna, Hoedt e altri“.

INFERMERIA: Domani accertamenti per Klose. Preoccupano Djordjevic e Marchetti. De Vrij ok

Il giorno dopo la vittoria nel preliminare di andata contro il Bayern Leverkusen poteva essere più lieto…L’infortunio subito ieri da Klose, e le condizioni di Marchetti e Djordjevic non possono far dormire sonni tranquilli a Stefano Pioli. Buone notizie arrivano invece da De Vrij e Braafheid. Il dott. Salvatori, intervenuto sulle frequenze di Lazio Style Radio, ha fatto il punto sull’infermeria. “Le condizioni di Klose saranno più chiare domani, quando svolgerà esami strumentali. Sospettiamo però una lesione muscolare al flessore della coscia sinistra. Ad oggi però è impossibile fare previsioni più accurate. Djordjevic ha da poco iniziato la nuova fase di recupero, ma sta svolgendo un carico di lavoro piuttosto basso,non sarà disponibile per domenica. Posso invece tranquillizzare tutti sulle condizioni di De Vrij. Ieri ha subito un forte trauma cranico, seguito da una momentanea perdita di coscienza. In nottata però non ci sono state evoluzioni, non ha quindi nessun tipo di problema in visto della gara con il Bologna“. Primo allenamento in gruppo anche per Braafheid oggi “La caviglia ha reagito bene ed ha svolto tutto l’allenamento con il gruppo“. Niente da fare per Marchetti invece “Visto il suo ruolo bisogna aspettare che il dolore passi con il riposo, non sarà disponibile domenica”

Formello – Kishna-show in partitella, scarico per chi ha giocato

E’ un dolce tornare in campo per i ragazzi di Pioli dopo la vittoria di ieri. Alle 10 di stamani i biancocelesti sono scesi in campo al “Fersini“. Presenti tutti coloro che non hanno messo piede in campo ieri sera. Dieci minuti di riscaldamento, poi la partitella in famiglia contro la primavera. Il giovane Borrelli difende i pali della “Lazio titolare”, davanti a lui Konko, Hoedt, Gentiletti e Radu. Il centrocampo a tre formato da Patric, Cataldi e Morrison fa da collante al tridente offensivo Braafheid, Calì e Kishna. E’ proprio l’ex Ajax il mattatore della gara, con tre gol ed un assist per Morrison (Il giovane Calì sigla la quinta rete). In palestra tutti gli altri, eccezion fatta per Onazi, Biglia, Parolo, Milinkovic ed il match-winner Keita che effettuano una corsa defaticante a bordo campo. Pioli non vuole distrazioni, la vittoria di ieri deve caricare la squadra e l’ambiente, ma non bisogna assolutamente adagiarsi. Domenica prima, e mercoledì poi, sono sempre più vicini…

 

Simone Palombi, futuro in Olanda per il bomber della Primavera?

Trentaquattro gol in sessantotto partite. Esattamente una rete ogni due match disputati con la maglia della Lazio Primavera. Simone Palombi è stato uno degli elementi di spicco nelle ultime due strepitose stagioni degli aquilotti. Che, va ricordato hanno portato due trionfi in Coppa Italia, uno in Supercoppa Primavera e una finale scudetto persa ai rigori contro il Torino.

NIENTE SERIE B – Per il bomber classe ’96 però il futuro potrebbe essere lontano da Roma. L’entourage dell’attaccante non sarebbe infatti convinto della cessione in prestito nelle serie inferiori. Una possibilità che per molti attaccanti ex Primavera (vedi Ceccarelli e Rozzi, solo per citare casi degli ultimi anni) si è rivelata poco felice. Le punte poche esperte possono trovare poco spazio in campionati molto competitivi come la Serie B e la Lega Pro.

SIRENE OLANDESI – Le carte in tavola potrebbero cambiare in caso di cessione all’estero: un campionato famoso per offrire buone possibilità ai giovani è l’Eredivisie olandese. Per Palombi si sarebbe mosso concretamente il Vitesse di Arnhem. Le perplessità della Lazio verso a una cessione definitiva dell’attaccante potrebbero cadere di fronte alla voglia del bomber della Primavera (giunto alla fine del suo percorso con la squadra allenata da Simone Inzaghi) di giocare con continuità.

Cosa che gli sarebbe permessa sul prato del ‘Gelredome‘, casa del club giallonero. La pista olandese per Palombi resterà calda fino alla fine del mercato: a patto di trovare una formula di trasferimento che soddisfi entrambi i club e il calciatore.

Fabio Belli

Keita, la “maravilha” dal malumore all’urlo Champions

Non è la prima volta che accade: in casa Lazio così come in altri club, giocatori che sembrano arrivati al capolinea di un’avventura diventano improvvisamente indispensabili al progetto tecnico. “La costruzione di un amore spezza le vene delle mani, mescola il sangue col sudore se te ne rimane.” Cantava Mia Martini su testo di Ivano Fossati. E l’amore tra Keita e la Lazio è stato a prima vista, burrascoso e passionale, fatto di urla, pianti ma anche di esplosioni di immensa gioia, come quella di martedì sera.

Per la “maravilhaex Barcellona nulla è mai stato facile. Non lo è stato dall’inizio, quando il Cornellà se lo è ritrovato spedito direttamente dalla Masia blaugrana per indisciplina. Si parla di dentifricio e cubetti di ghiaccio sui cuscini, robetta da caserma, ma l’educazione è fondamentale per il club catalano. Lui segna nelle giovanili della società satellite cinquanta gol in un campionato e stupisce tutti quando dice: “Io a Barcellona non ci torno.

Si inserisce la Lazio, che porta lui e Tounkara a Formello: per il transfer servirà però un lungo anno di inattività, in cui il presidente Lotito lo rincuora personalmente. “Ce la farai, presto giocherai, presto sarà il campo la tua unica preoccupazione.” E il campo arriva in una freddissima mattina di gennaio, un Lazio-Palermo Primavera pareggiato con un rigore sbagliato da Rozzi. La settimana dopo, a Terni, c’è un altro rigore decisivo per la vittoria da calciare. Sul dischetto si presenta lui, e sbaglia. “Cominciamo bene,” mormora qualcuno in tribuna. Da lì in poi, la Lazio Primavera vincerà tutte le partite di campionato, e in una calda serata d’inizio giugno a Gubbio si laureerà Campione d’Italia, dodici anno dopo. La “maravilha” c’è, e saranno state le sue magie ad illuminare la strada verso lo scudetto.

La prima scommessa è vinta, l’amore con i tifosi è già scoppiato. Di lì all’esordio in Serie A il passo è breve, e il grande momento si consuma nei minuti finali di una partita casalinga vinta contro il Chievo. La prima da titolare arriva quattro giorni dopo, in Europa League contro il Legia Varsavia: assist per Hernanes e partita vinta. Il 10 novembre 2013, il primo gol in Serie A, a Parma. Al termine del campionato i gol saranno 5, più uno in Europa. In più, il record fissato il 9 febbraio 2014: Lazio-Roma 0-0, Keita è il più giovane calciatore ad essere sceso in campo da titolare nella storia del derby capitolino.

Sembra una strada spianata verso il successo, e invece ecco ancora il sangue che si mescola col sudore. Nella stagione successiva la Lazio di Pioli comincia a volare, l’esplosione di Felipe Anderson penalizza la “maravilha”. Che si trova spesso, troppo spesso, ad immalinconirsi in panchina. Tra un palo di troppo a Bergamo e tante occasioni mancate, tra un gol e l’altro in campionato passeranno 359 giorni, in pratica un anno intero. L’unico sigillo arriverà contro il Parma (proprio la squadra del primo gol nel massimo campionato), con tanto di esultanza liberatoria. Ma nonostante la Champions conquistata, rispetto all’anno prima è un passo indietro.

La costruzione di un amore non ripaga del dolore, è come un’altare di sabbia in riva al mare.” A Shanghai c’è di nuovo Lotito a tenere la testa di Keita tra le mani. Così come quando la “maravilha” non poteva giocare in Primavera perché mancava il transfer. Stavolta, l’ennesimo mancato utilizzo fa esplodere il giovane attaccante, Pioli non lo vede, Keita chiede la cessione. Si parla addirittura di un prezzo fissato a quindici milioni di euro. Inter, Genoa, l’Inghilterra, sembra tutto deciso. E invece.

E invece il malumore nero della “maravilha” si trasforma nell’urlo Champions della magica notte di martedì, quel “Vamooooos!” che esalta tutto lo stadio. C’è un amore ancora da costruire e una storia tutta da scrivere, a partire da quella che mercoledì sera sarà la battaglia della BayArena. Il mal di pancia non è ancora passato, ma per Keita, forse, le pagine del romanzo in biancoceleste saranno ancora tante.

Fabio Belli