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LA CRONACA – Lazio-Dnipro 3-1, sul binario Candreva-Parolo preso il treno del primo posto

Serviva una reazione, serviva il ritorno alla vittoria. Il secondo è stato inequivocabile, la prima poteva essere più netta. Ma in chiave Europa League, al di là di una partita non entusiasmante per ritmi e contenuti tecnici, la vittoria della Lazio contro il Dnipro vale oro. Perché garantisce ai biancocelesti non solo la qualificazione ai sedicesimi di finale, ma anche il primo posto nel girone grazie al pareggio del Saint Etienne in casa del Rosenborg. Non ci saranno le eliminate dalla Champions nel sorteggio del primo turno ad eliminazione diretta della competizione per la squadra di Pioli, dunque. Resta da capire se questa vittoria potrà essere la prima pietra per mettere fine alla recente crisi della Lazio: come detto, non tutti i segnali sono stati pienamente confortanti.

FORMAZIONI – Turn over ma non troppo per Pioli, che rilancia dal 1′ Candreva e Kishna ma come esterni di centrocampo. In attacco infatti dopo diverso tempo si rivedono in biancoceleste le due punte, con Matri e Klose schierati uno di fianco all’altro. A centrocampo torna Cataldi, in difesa rivoluzione con Berisha, Konko, Mauricio e Radu che rispetto al Palermo rilevano Marchetti, Basta, Hoedt e Lulic. Nel Dnipro al centro della difesa c’è Douglas, che radio-mercato segnala come promesso sposo biancoceleste sul mercato di gennaio.

LAMPO CANDREVA – Dopo 2′ subito spavento per Berisha, con una potente conclusione di Danilo dal limite dell’area che finisce di poco a lato. Un lampo che fa però da preludio per il vantaggio della Lazio al 4′. E’ l’uomo più discusso del momento, Antonio Candreva, a sfruttare un delizioso passaggio filtrante di Marco Parolo e a piazzare il pallone sul secondo palo, dove il portiere del Dnipro Boyko non può arrivare. La Lazio si dimostra molto attiva sulle fasce con la spinta di Candreva e Kishna che si fa sentire, e la difesa alta degli ucraini sembra in procinto di cedere in qualsiasi momento.

RITMI BASSI – La Lazio però non sembra avere fretta di colpire e gli affanni del primo quarto d’ora per in Dnipro vanno diradandosi. Poche le occasioni, al 32′ Klose servito bene prova a piazzare la sfera che finisce però alta sopra la traversa. Gli ucraini tentano solo un paio di sballate conclusioni dalla distanza, al 39′ Gentiletti è abile a inserirsi di testa, e il pallone deviato da un difensore per poco non beffa Boyko. zAl 42′ il Dnipro è costretto al primo cambio, con Anderson Pico che prende il posto di Matheus. Si chiude senza ulteriori sussulti una prima frazione di gioco non memorabile, ben controllata dalla Lazio che rientra negli spogliatoi in vantaggio di una rete.

LA LAZIO DORME, IL DNIPRO NE APPROFITTA – Nessuna sostituzione all’intervallo per le due formazioni e ritmi di gioco blandi anche nei primi 10′ del secondo tempo. Il tecnico Markevych si gioca la carta del secondo cambio con Zozulya al posto di Bezus. E’ intorno al 20′ che gli ucraini trovano l’accelerazione giusta, prima spaventando Berisha con un tiro cross insidioso di Bruno Gama, quindi trovando il pari con un diagonale perfettamente piazzato dallo stesso Bruno Gama. Una punizione forse meritata per una Lazio che avrebbe dovuto esprimere ben altri ritmi.

REAZIONE PAROLO – E infatti i biancocelesti comprendono di doversi scuotere dal torpore. Pioli inserisce subito dopo il gol avversario Milinkovic-Savic al posto di Klose tornando tatticamente all’antico, Candreva piazza subito due accelerazioni che mettono in crisi la difesa del Dnipro. La seconda è quella giusta, Parolo viene servito e la conclusione del centrocampista, complice una deviazione, batte Boyko per la seconda volta. Rimesse subito a posto le cose, Pioli si gioca la carta Djordjevic al posto di un impalpabile Matri.

SIGILLO (E BRIVIDO) FINALE – L’ultimo cambio del Dnipro vede Shakhov al 29′ rilevare Fedetskiy, a 10′ dalla fine la Lazio inserisce Lulic per Kishna. Accade francamente poco negli ultimi venti minuti del secondo tempo così come era accaduto nel primo. Il grande brivido arriva al 41′, quando Seleznyov addomestica un pallone al limite dell’area e prova a piazzarlo all’angolino, mancando davvero di poco il bersaglio. Il pareggio sarebbe stata una beffa pari a quella del match di andata per la Lazio, che nella sostanza ha nettamente meritato la vittoria. Il sigillo arriva al 93′, con Djordjevic che arpiona un pallone in area da spingere solo in rete: il serbo infatti non sbaglia. E anche se stasera andavano centellinate le forze in vista di Empoli, una manovra non fluidissima e qualche scricchiolio in difesa suggeriscono come per la squadra di Pioli ci sia ancora da lavorare per ritornare a riveder le stelle.

Fabio Belli

IL TABELLINO

Marcatori: 4′ Candreva (L), 65′ Bruno Gama (D), 68′ Parolo (L), 93′ Djordjevic (L)

LAZIO (4-3-3): Berisha; Konko, Gentiletti, Mauricio, Radu; Parolo, Cataldi, Kishna (81′ Lulic); Candreva, Klose (66′ Milinkovic-Savic), Matri (70′ Djordjevic.). A disp: Marchetti, Basta, Hoedt, Biglia. All.  Stefano Pioli

DNIPRO (4-1-4-1): Bokyo; Fedetskiy (74′ Shakhov), Douglas, Gueye, Léo Matos; Chygrynskiy; Matheus (41′ Anderson Pico), Bezus (57′ Zozulya), Danilo, Bruno Gama; Seleznyov. A disp. Lastuvka, Edmar, Cheberyachko,  Luchkevych. All. Myron Markevych

ARBITRO: G. Mažeika (LTU).

ASS.: V. Šimkus-V. Kazlauskas. IV: D. Sužiedėlis. ADD: N. Dunauskas- S. Slyva.

NOTE. Ammoniti: 53′ Radu (L), 78′ Parolo (L), 79′ Danilo (D), 82′ Léo Matos (D), 85′ Milinkovic-Savic (L). Recupero: 1′ pt, 3’st.

Tare: “Fiducia in Pioli, ma oggi mi aspetto una squadra che dia l’anima in campo”

Fresco di rinnovo, a pochi minuti dal fischio d’inizio il ds Igli Tare ha rilasciato le seguenti dichiarazioni ai microfono di Sky Sport:

“Con il presidente lotito ho un rapporto eccezionale, ormai stiamo insieme da 11 anni tra calciatore e direttore. Non c’era un problema di contratto, me lo sentivo addosso e sono andato avanti, poi come sempre ci piace fare le cose all’ultimo momento (ride ndr)“. Il direttore sportivo tranquillizza anche sul futuro di Pioli: “No Pioli non è sotto esame e lo dico convinto, ho letto inq ueste giorni tante cose, noi siamo convinti del suo lavoro però è un dato di fatto che la squadra sta rendendo meno dell’anno scorso e il gioco della squadra non convince. Noi abbiamo ambizioni importanti, dobbiamo cercare di portare fino a fine dicemrbe poi a gennaio interverremo sul mercato, ci manca un difensore centrale e questo lo stiamo soffrendo. Il ritiro è perchè loro devono essere consapevoli di questa situazione e in questa settimana hanno auvto tempo di parlare con l’allenatore, speriamo questa sera di vedere la lazio che da l’anima in campo“. Oggi si parlerà anche di mercato: “Douglas? È un ottimo giocatore l’anno scorso era il miglior difensore dell’europa league e lo stimo tanto, ma non c’è stato nessun incontro con il dnipro, come lui seguiamo altri 3-4 giocatori, vogliamo portare un giocatore che non è giovane ma che ha subito una certa esperienza per dare una mano alla squadra”

FORMAZIONI UFFICIALI – Lazio a due punte, cambio tattico per il Dnipro

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FORMAZIONI UFFICIALI

LAZIO (4-4-2) – Berisha, Konko, Mauricio, Gentiletti, Radu, Candreva Cataldi, Parolo, Kishna, Klose, Matri A disp. Marchetti, Basta, Hoedt, Lulic, Biglia, Milinkovic-Savic, Djordjevic All. Pioli

DNIPRO (4-1-4-1) – Bokyo, Fedetskiy, Gueye, Douglas, Léo Matos, Chygrynskiy, Bruno Gama, Danilo, Bezus, Matheus, Seleznyov A disp. Lastuvka, Anderson Pico, Cheberyachko, Shakhov, Edmar, Luchkevych, Zozulya All. Markevyč

ARBITRO: Mažeika (Lituania)
ASSISTENTI: Šimkus e Kazlauskas
IV UOMO: Sužiedėlis
ADDIZIONALI: Dunauskas e Slyva

Filisetti, eroe del -9: ” La Lazio deve fare quadrato, stasera vietato fallire”

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Daniele Filisetti, uno degli eroi della leggendaria Lazio del -9, è intervenuto a Tuttomercatoweb per parlare del difficile momento biancoceleste, analizzarne le cause ed indicarne le possibili vie di uscita. Queste le sue parole: “A Roma è sempre difficile fare bene due campionati di fila. Forse, guardandola dall’esterno, c’è qualcosa dentro il gruppo che si è rotto oppure servirebbe più personalità da parte dei giocatori. Francamente ero convinto che questa Lazio potesse far meglio dell’anno passato“. Sicuramente gli infortuni possono aver influito, ma non sono l’unico problema: “Credo che più che altro il problema sia tutto quello che c’è intorno. Se la società difende il tecnico e i giocatori facendo un blocco unico allora si riparte bene, altrimenti è dura. Occorre far quadrato subito“. Stasera una partita che può significare il passaggio del turno in Europa League: “Di solito sono gare che non si sbagliano. Se vengono fallite allora vuol dire che c’è qualcosa di grave intorno alla squadra. O i giocatori non avvertono più la fiducia o il tecnico si sente delegittimato

Hoedt: “Lazio scelta giusta, bello ci siano altri olandesi in squadra”

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La Lazio sta vivendo un momento difficile, ed uno dei reparti più sotto pressione è la difesa: con 21 reti al passivo, il reparto arretrato biancoceleste è il terzo peggiore di tutta la Serie A. Soffre la difesa e soffrono i suoi interpreti, a partire dal più giovane della retroguardia, Wesley Hoedt. Il giovane difensore mancino, classe ’95, al suo prima anno a Roma, si è raccontato ai microfoni di Voetbal International. In molti pensano che la sua decisione di venire a giocare in Italia così giovane sia stata abbastanza avventata, e che le persone intorno a lui lo avrebbero mal consigliato, ma l’olandese non rinnega la sua scelta: “È una sciocchezza. Se così fosse non mi avrebbero protetto, facendo delle valutazioni errate sulla mia partenza. Possono dare un parere, ma io comunque sono in grado di prendere le mie decisioni“. Il calcio in Italia è molto diverso da quello olandese, Hoedt pensa di aver intrapreso la strada giusta: “Il calcio in Italia è pura sopravvivenza. A questo punto della stagione, lo scorso anno avevo disputato quattro partite. Ora ne ho fatte il doppio. Di conseguenza posso ammettere di essere sulla strada giusta. Immancabile un commento sul compagno di reparto, il connazionale infortunato fino al termine della stagione Stefan de Vrij: “Stefan è un grande giocatore e una brava persona. Ma è anche un mio un ‘concorrente’. Anche io, come lui, posso giocare a destra nel centro della difesa. Lui ha giocato un anno in Italia e ha disputato il Mondiale. Mi aiuta ogni volta che può“. La presenza di compagni di squadra olandesi lo sta aiutando molto nella sua crescita personale: “È bello che ci siano quattro olandesi che giocano qui, ci divertiamo molto insieme. Io, de Vrij e Braafheid parliamo italiano, mentre Kishna sta imparando la lingua. Non siamo un gruppo a parte all’interno della squadra, ma ogni tanto però ci piace parlare olandese fra noi. I nostri compagni di squadra italiani ogni tanto fanno delle battute in merito”. 

Lazio, idea Benassi? Risponde il ds del Toro

Centrocampista ventunenne di grandi prospettive, acquistato dai granata per circa 3,5 milioni di euro dall’Inter, in un anno e mezzo è diventato un elemento fondamentale del reparto centrale di Ventura. Non solo punto fermo granata ma anche capitano dell’Under 21 azzurra, Marco Benassi, sta attirando su di se l’attenzione di grandi squadre italiane ed estere ed il suo valore è notevolmente aumentato e si aggira ora intorno agli 8 milioni. Secondo il portale calciomercato.com tra le società italiane interessate al giocatore c’è principalmente quella biancoceleste. Intervenuto sull’argomento il ds del Torino Petrachi ha ammesso: “Abbiamo rifiutato una proposta importante per Benassi, in questo momento lo riteniamo incedibile”. Che sia il club biancoceleste il mittente dell’offerta? Visto il periodo molto difficile in casa Lazio non è impossibile, ma sarà comunque molto difficile strappare il centrocampista a Ventura. Il calciatore probabilmente resterà in maglia granata almeno fino al termine della stagione.

I Signori dei rigori da fermo

Per tanti anni ha fatto gioire i tifosi biancocelesti. Una piccola furia bionda che ha fatto impazzire le difese avversarie realizzando in 152 incontri ben 107 reti. Ha segnato a ripetizione e in tutte le maniere, soprattutto con il sinistro ma anche con il destro, su rigore (li tira senza rincorsa), su punizione, in mischia, con tiri potenti da fuori, in acrobazia, su azione personale dopo aver dribblato l’intera difesa avversaria… un vero idolo per i suoi sostenitori. Come certamente si sarà capito stiamo parlando di Beppe Signori che, nonostante non abbia mai vinto nulla con la squadra biancoceleste, a livello personale si è aggiudicato ben tre titoli di capocannoniere. L’attaccante lombardo, esperto di calci di rigore (in carriera ne ha segnati una sessantina a fronte di 4-5 sbagliati), dopo l’errore di Neymar con i giallorossi è stato intervistato dal quotidiano spagnolo As. Queste le sue parole sull’episodio: “Io i rigori li tiravo quasi da fermo, Neymar invece usa ancora meno rincorsa di me per batterli. Il vantaggio di tirare in questo modo è quello di non dare tempo al portiere di buttarsi prima. Sono sempre stato dell’idea che un calcio di rigore debba essere tirato più di precisione che di forza, se il tiro è esatto il portiere non ha tempo per replicare. Il segreto è tutto nel guardare le ginocchia del portiere. Sono tecniche affinate con il tempo e con lo studio, a forza di vedere i video delle partite mi resi conto che senza la rincorsa il portiere era obbligato a tenere un ginocchio più basso dell’altro per anticipare il tiro e questo mi ha fatto capire dove dovevo tirare”.

Pioli: “Mancano i risultati ma la squadra…”

Questo sicuramente è il momento più buio della gestione di Pioli in biancoceleste. Il tecnico emiliano a poche ore dalla gara contro il Dnipro in Europa League, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport, dove si è detto sicuro di poter risollevare la situazione.

Queste le sue parole sul momento no della sua squadra: “E’ un momento particolare, in campionato è un mese che non rusciamo ad ottenere i tre punti. Questa sera con gli ucraini vogliamo centrare la qualificazione, quindi metteremo tutto in campo, cercando di fare una buona prestazione per dimostrare il nostro reale valore. In questo periodo stanno mancando soprattuto i risultati. Concediamo poco ma subiamo tanti gol, creiamo molto ma facciamo poche reti”.

Il ritiro è servito? “Il gruppo è consapevole della situazione e vuole tirarsene fuori, abbiamo i valori giusti per riprenderci e faremo di tutto per riuscirci”.

Si parla di malumori all’interno dello spogliatoio:Anche l’anno scorso quando le cose andavano bene ci sono stati. La mancanza di risultati rende tutto più difficoltoso ma in squadra c’è una gran voglia di superare questo momento”.

Stasera il Dnipro:Vogliamo la qualificazione, loro scenderanno in campo compatti in attesa di poter colpire ma dovremo essere noi a fare la partita. Non cambieremo il nostro modo di giocare, scenderemo sul terreno di gioco come sempre per ottenere i tre punti”.

ESCLUSIVA – Milani: “Vi racconto la mia lazialità e chi è Cataldi…”

Il popolo laziale ora più che mai ha bisogno di qualcuno che difenda la maglia e che la onori come farebbe un tifoso in campo. Questo è il desiderio della gente e questo è il sogno di Simone Milani. Ora tra le fila del San Severo ma con il cuore che ancora batte forte per la Lazio. Contattato in esclusiva dalla redazione di Laziochannel.it l’ex primavera si racconta.

Oggi giochi nel San Severo e hai già realizzato due gol: che differenza c’è tra il campionato primavera e la lega D?

“C’è differenza, perchè mentre nel campionato primavera puoi incontrare squadre non proprio all’altezza, in Serie D ti puoi scontrare con calciatori che hanno già giocato nelle serie maggiori. Ad esempio noi abbiamo incontrato il Potenza che aveva tra le sue fila Jeda (ex Cagliari ed Inter). E’ un campionato più duro dove cominci a prendere i calci. Ogni partita è tirata e i ritmi sono più alti”.

Come l’hai presa quando hai saputo che avresti dovuto lasciare la Lazio? Hai rancore nei confronti della società?

“Dopo la finale col Torino sono rimasto un’ora allo stadio piangendo perchè sapevo che quella sarebbe stata la mia ultima partita con la Lazio. Ho avuto un incidente e non essendomi ripreso al 100% sapevo di partire penalizzato rispetto agli altri. Il dispiacere di dovermene andare era tanto, ma non ho rancore nei confronti della società, si sono comportati bene dopo l’incidente e mi hanno aiutato molto”.

1 Maggio 2015: la Lazio vince la Coppa Italia primavera battendo in finale la Roma. Cosa vuol dire vincere una coppa davanti ai propri tifosi battendo la rivale di sempre?

“Rimarrà la cosa più bella fatta nella mia vita. E’ il sogno di ogni laziale giocare con la propria maglia e vincere una finale contro la Roma all’Olimpico e alzare la coppa davanti a loro. Rimarrà tutta la vita dentro di me, come la vittoria della prima squadra il 26 Maggio 2013. Sono due coppe che hanno scritto la storia in maniera indelebile. Emozioni indescrivibili di cui parlerò ai miei figli”.

Sogni il ritorno alla Lazio o non ci pensi più da quando non ti è stato rinnovato il contratto?

“Posso dire di pensarci tutti i giorni, a tutte le ore, ogni volta che entro in campo. Adesso voglio far bene con questa squadra non mollando mai e lo faccio per poter inseguire il mio sogno, cioè tornare alla Lazio”.

Il tuo ex compagno di squadra Danilo Cataldi non sta vivendo un buon momento. Vuoi dirgli qualcosa?

“Danilo è una grandissima persona. Quando ho fatto l’incidente è stato uno dei pochi, insieme a Pollace, a starmi veramente vicino. Loro due mi hanno  aiutato tantissimo. Cataldi sarà uno dei primi a prendersi per mano la Lazio, nonostante a farlo dovrebbe essere qualcun altro più esperto di lui. E’ un grande giocatore e ha le qualità per mettersi la squadra sulle spalle. Secondo me sarà il futuro della Lazio  perchè lo conosco e se lo merita, deve stare tranquillo. Per me è il più forte di tutti”.  

Ma quanta lazialità c’era in quella lettera che scrivesti quando lasciasti la Lazio? L’hai scritta personalmente tu? Dove? Quando?

“Sì, quella lettera l’ho scritta io subito dopo la finale persa col Torino. E’ stato un modo per sfogarmi davanti a tutti ed esprimere la mia lazialità. Mentre la scrivevo, mi trovavo ancora sugli spalti quando i miei compagni invece erano già sul pullman. Quella lettera pubblicata sui social ebbe tanto seguito e furono tantissimi i messaggi d’affetto da parte di tutti”.

In quale zona di Roma sei cresciuto e come sei diventato della Lazio?

“Sono cresciuto a Roma nel quartiere di Primavalle. Avevo tutti amici che tifavano per la Roma, ma sono diventato della Lazio grazie alla mia famiglia, soprattutto grazie a mio nonno Natale detto anche “Romoletto”. Sin da piccolo a casa mia si parlava solo di Lazio ed è diventata una malattia… la malattia più bella che ci possa essere”.

Qual è stata la prima partita che hai visto allo stadio e con chi eri ?

“Ricordo bene la prima volta allo stadio. Indossavo la maglia di Salas. Era un Lazio-Verona e mi accompagnarono mio padre, mio zio e mio nonno. Mi addormentai e mi risvegliai sul gol di Crespo del 4-0”.

Conservi ancora qualche maglia della Lazio o materiale della tifoseria?

“Sì, conservo gelosamente quasi tutte le maglie, da quella delle finali contro Roma e Fiorentina passando per la maglia dello scudetto.  La mia stanza è ricoperta da materiale della curva come foto di striscioni, adesivi e maglie mentre al centro della mia camera, c’è il poster del gol di Lulic del 26 Maggio”.

Nonostante tu non abbia mai avuto la possibilità di giocare in prima squadra, i tifosi si sono affezionati a te perché riconoscono la tua grande lazialità. Cosa vuoi dire loro?

“I tifosi dopo l’incidente sono stati la mia vera forza. I medici mi dissero che non sarei potuto più tornare ad alti livelli. Quando un giorno vidi tutti i messaggi di supporto dei laziali, mi sono alzato in piedi e mi convinsi di dover combattere per tutti loro. Il popolo biancoceleste spera di vedere un giocatore tifoso, che li rappresenti in campo. Hanno cominciato a credere in me soprattutto dopo due gesti che mi sono sentito di fare, come sventolare la bandiera in curva nord e scrivere una lettera prima di andar via, che ha fatto capire a tutti quanto amo la Lazio. Colgo l’occasione per salutare e ringraziare tutta la redazione di Laziochannel.it e il Direttore Davide Sperati, cresciuto in curva nord e grandissimo tifoso della nostra amata Lazio”.     

Queste sono le dichiarazioni che il ragazzo di Primavalle ha rilasciato, mostrando ancora una volta la sua immensa fede laziale e ha sfoggiato tutto il suo amore per questa maglia. Valori ed ideali importanti, utili nel conseguire vittorie e riconoscimenti da parte di tutti. Se il destino farà rincontrare di nuovo questo ragazzo e la sua squadra del cuore nessuno può saperlo, ma intanto i laziali hanno capito che c’è chi potrebbe onorare al meglio la loro maglia e questo porta il nome di Simone Milani.

Alessio Allegrucci

Empoli-Lazio l’arbitro

Tre sconfitte e un brutto pareggio. Questo è lo score della Lazio nelle ultime quattro partite di serie A. Troppo poco per essere vero. Candreva e compagni dovranno rialzare la testa in campionato già dalla partita contro l’Empoli. Poche ore fa l’AIA ha reso noto chi dirigerà la gara in terra Toscana, sarà Michael Fabbri. L’arbitro nativo di Ravenna non ha nessun precedente contro la Lazio. Di seguito l’elenco dei direttori di gara:

EMPOLI – LAZIO h.18.00
FABBRI
RANGHETTI – VIVENZI
IV: VUOTO
ADD1: RUSSO
ADD2: MARESCA

Lazio, la vittoria contro il Dnipro vale di più della sola qualificazione

La gara di stasera col Dnipro  è di grandissima importanza. Pioli questo lo sa e sa anche che esistono vari motivi per cui la Lazio è obbligata a vincere, o almeno a non perdere. Vincere per provare a uscire da questa crisi nera. Vincere per mettersi in tasca la qualificazione con largo anticipo. Pareggiare significherebbe lo stesso qualificazione automatica, ma costringerebbe a contendersi il primo posto nel girone G in Francia contro il S. Etienne. Nelle ultime ore si è aggiunta una nuova e importante ragione per arrivare ai 3 punti, il Ranking Uefa. Si, perché ci sarebbero ben tre squadre nel mirino della Lazio nella classifica Europea. GalatasarayDinamo Minsk e Inter. La squadra Turca è stata sconfitta dall’ Atletico Madrid, Gli ucraini della Dinamo Minsk hanno trionfato contro il Porto, ma sono ad un passo, mentre i neroazzurri non partecipano alle coppe e quindi destinati ad essere scavalcati in qualsiasi caso dalla Lazio. Insomma, con la vittoria la squadra di Pioli farebbe un bel balzo in avanti. Se allo stadio Olimpico la sfida terminerà con un pari, il club del Presidente Lotito, supererebbe ugualmente il Galatasaray ma dovrà stare attenta al controsorpasso dell’ Ajax, impegnato sul campo del Celtic. Dopo tanto parlare, la vittoria stasera sarebbe utile per tanti e tanti motivi e i biancoazzurri, oggi più che mai, sono chiamati a rispondere sul campo.

Hetemaj, clivense dal cuore biancoceleste

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È uno dei pilastri del Chievo, che gira anche grazie a lui. Ma Perparim Hetemaj è anche un acceso tifoso biancoceleste, come ha rivelato ai taccuini del quotidiano ‘L’Arena’: “La Lazio è la mia squadra del cuore, ma è stato bello batterla 4-0. La partita più bella però è stata quella di Empoli, dove, dopo un primo tempo non buono, siamo riusciti a girare letteralmente pagina“. Il centrocampista finlandese svela poi un retroscena: “Da giovane seguivo il calcio italiano e la Lazio era la squadra che preferivo. Per Nedved, ma non solo. Se arrivasse una chiamata da Roma? Non so, ma non credo. Non sono io a decidere queste cose. E poi sono molto contento di stare qui, lo sono sempre stato da quando indosso la maglia del Chievo.

SCUDETTO LAZIO 1915 – Sabato 28 Novembre una firma per la storia

Nell’ambito della rivendicazione dello Scudetto 1914/15 ed a supporto della petizione online “Lazio 1914/15: Campione d’Italia ex aequo!”, promossa sulla piattaforma telematica Change.org, l’Avv. Gian Luca Mignogna comunica ufficialmente che Sabato 28 Novembre 2015 presso “Mondo Lazio” sito a Monterotondo Scalo (Roma) Via Nomentana n° 66, dalle ore 10.30 sino alle ore 19.00, sarà organizzato l’evento “Una Firma per la Storia” onde far sottoscrivere ai tifosi laziali, agli sportivi ed ai sostenitori la suddetta petizione.

Tale happening biancazzurro era stato inizialmente concordato e finalizzato al raggiungimento dell’obiettivo minimo dichiarato delle 30.000 adesioni, ma apparendo oramai più che probabile il superamento anticipato di tale soglia, l’incontro sarà l’occasione per festeggiare tutti insieme il grande successo dell’iniziativa petitoria e comunque per accrescerne ancor di più la consistenza numerica.

Come a suo tempo anticipato, inoltre, lo scrivente conferma che non appena risulteranno ufficialmente raggiunte le predette 30.000 sottoscrizioni lo stesso richiederà a Change.org tutti i pdf relativi alla petizione, alle sottoscrizioni individuali ed agli allegati ad essa acclusi, che subito dopo saranno rimessi alle competenti autorità sportive secondo le modalità che verranno successivamente prospettate.

Con l’occasione appare opportuno chiarire, infine, che la petizione online resterà aperta anche dopo le attività sopra descritte, così da permettere alla rivendicazione dello Scudetto 1914/15 di dotarsi una investitura popolare sempre più crescente che potrebbe rivelarsi decisiva nel successivo iter procedurale.

CLICCA QUI PER FIRMARE LA PETIZIONE

Cagni: “Con Lotito la Lazio è cresciuta grazie alla programmazione, serve fiducia”

Sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “I Laziali Sono Qua” l’ospite del giorno è stato Luigi Cagni. L’ex tecnico in seconda della Sampdoria, uno dei decani fra gli allenatori italiani, ha parlato della situazione della squadra di Pioli con un occhio di riguardo sull’impegno di stasera contro il Dnipro e a quello di domenica scorsa contro l’Empoli, squadra che Cagni nel 2007 ha portato in Europa.

Sulla partita di domenica: “Il gruppo dovrà dare una mano a Pioli, ma ricompattandosi la Lazio potrà risolvere i suoi problemi. La gara con l’Empoli sarà difficile ma potrà essere anche meno complicata di altre perché non è una squadra che si chiude, ama giocare a calcio e pur essendo pericolosa in attacco, potrà magari concedere qualcosa in più ai biancocelesti. Ci sono dunque le possibilità per riscattarsi, l’incognita potrebbe essere la partita di Europa League, visto che ho letto che Pioli non farà grande turn over e dunque la stanchezza potrebbe pesare sulle gambe dei biancocelesti“.

La Lazio comunque ha mostrato un’involuzione evidente rispetto alla passata stagione. Questo il motivo secondo Cagni: “Gli infortuni e la preparazione sballata per Supercoppa e preliminari di Champions sono stati secondo me fattori determinanti. Forse la Lazio sperava di raccogliere i frutti del lavoro della passata stagione, invece la mancanza di risultati ha aumentato la pressione e i malumori, che in una piazza come Roma sono sempre molto amplificati“.

Poi sul suo collega emiliano: “Pioli è un allenatore che si è fatto da solo, ha affrontato una lunga gavetta per arrivare dove è arrivato. Secondo me è l’allenatore adatto per affrontare una situazione così difficile. Anche l’ambiente secondo me è giusto per le sue qualità umane”. Mentre sulla società: “Da quando Lotito è arrivato alla presidenza della Lazio la società è andata crescendo grazie alla programmazione. Il club è molto attento al mantenimento della situazione economica e sta dimostrando di avere un progetto. Purtroppo economicamente la Lazio non può sostenere il passo di squadre costruite per lo scudetto come Inter e Juventus.

Sui giovani della Lazio: A partire da Cataldi i giovani biancocelesti hanno dimostrato sul campo di possedere grandi qualità. Ma prima di giudicare i singoli bisogna valutarli sul lungo periodo, a volte i giovani giocano le prime partite in Serie A sulle ali della spensieratezza, ma poi devono confermarsi. Puntare sulla linea verde è sicuramente positivo“. Sulle italiane in Europa Cagni afferma: “Sicuramente in Champions sulla carta non si può competere con Bayern Monaco e Barcellona. Ma in tutte e due le Coppe ci sono buone prospettive per le formazioni del nostro paese. Anche in Europa League Lazio, Fiorentina e Napoli possono arrivare fino in fondo, anche se nella fase ad eliminazione diretta il livello di difficoltà aumenterà esponenzialmente. Per la Lazio ora sarà importante far passare questo periodo. L’importante è che squadra e allenatore dimostrino unità d’intenti“.

Anche in campionato c’è un grande livellamento: l’ex allenatore dell’Empoli non sa chi indicare per lo scudetto: “Ho difficoltà ad indicare una favorita, perché so che i campionati si vincono negli ultimi tre mesi. Sotto il profilo mentale e qualitativo l’Inter mi sembra avere qualcosa in più, vedo difficile un rientro definitivo della Juventus per il primo posto, anche se i bianconeri sicuramente cresceranno.

Fabio Belli

Mercato, Lazio ad un passo dal difensore

Quella di oggi non sarà la serata soltanto di Lazio Dnipro, in campo per aggiudicarsi i sedicesimi di EL, ma anche di Douglas, difensore centrale che piace tanto ai biancocelesti e che gli ucraini sembrano disposti a cedere, come ha fatto intendere ieri in conferenza stampa il tecnico Markevyc: “Spetta al giocatore prima che al presidente decidere il suo futuro“. Se dunque vorrà approdare nella Capitale, Douglas potrà farlo, a patto ovviamente che si trovi un accordo soddisfacente per tutti. D’altronde, è sempre stata questa la filosofia del Dnipro, club assai disponibile a trattare, come ha dimostrato, nei mesi scorsi, con l’affare Kalinic, bomber croato che, dopo aver firmato a dicembre il rinnovo con il club, avendo saputo della possibilità di approdare in serie A, ha chiesto la cessione e in estate è stato venduto alla Fiorentina in prestito oneroso (1 milione) con obbligo di riscatto fissato a 4,5 milioni. Proprio la stessa formula che la Lazio vorrebbe spuntare per Douglas, pagando 500mila euro per il prestito e successivamente 3,5 milioni per il riscatto. In tal modo, non si sforerebbe il budget messo a disposizione da Lotito per il mercato invernale, che al momento non va oltre i 4 milioni e che verrebbe invece superato se si accontentasse la richiesta del patron Kolomojs’kyj di 6,5 milioni per l’intero cartellino. Per convincere il Dnipro sarà decisiva, come per Kalinic, la volontà del giocatore, che, rivela ‘lalaziosiamonoi’, avrebbe già un accordo con i biancocelesti per un contratto fino al 2020 da oltre un milione di euro a stagione. I contatti con il suo manager sono iniziati da quest’estate: il brasiliano avrebbe dovuto essere il ‘regalo’ per la Champions, ma il ko di Leverkusen fece naufragare il progetto. Che però va avanti, convintamente, con l’intenzione di portare alla corte di Pioli una delle colonne del Dnipro stellare dello scorso anno. Un gigante di 190 cm, fortissimo di testa ma anche di piede, in grado di impostare il gioco da dietro: insomma, il perfetto vice De Vrij. Attenzione però all’insidia Galatasaray: il club turco, al momento, ha solo chiesto informazioni e attende nell’ombra le mosse biancocelesti. Anche perché la sua situazione economica non è floridissima e, inoltre, non gode del gradimento del giocatore, che preferisce maggiormente la piazza romana. La Lazio quindi stasera scoprirà le sue carte, si siederà ad un tavolo con il Dnipro e proverà a centrare il colpo. Che, come abbiamo detto all’inizio, è possibile e che Pioli attende con ansia per restituire stabilità a una difesa sin troppo ballerina.

RASSEGNA STAMPA – «Torcicollo per Anderson: il Dnipro ad alto rischio»

Felipe Anderson va verso il forfait in Europa League, nel match interno contro il Dnipro. Il medico sociale biancoceleste Roberto Bianchini è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 FM per il punto infermeria: “Nella rifinitura di oggi non è sceso in campo Felipe Anderson perché da questa mattina l’atleta soffre di torcicollo. Stiamo monitorando la situazione con l’osteopata ma al momento è difficile che riesca a risolvere per domani completamente questa problematica. Per cui se il fastidio persiste sarà difficile vederlo in campo con il Dnipro”. Pioli ha comunque convocato in blocco la rosa della Lazio.

Fonte : Il Corriere dello Sport

RASSEGNA STAMPA – Pioli: “Momento difficile”

Dopo nemmeno due giorni di ritiro, è già tempo per un primo bilancio. A Formello va in scena la conferenza stampa di presentazione della gara di Europa League con il Dnipro (presenti Pioli e Matri), ma il principale argomento di discussione è chiaramente la situazione attuale della Lazio: “È un momento delicato e importante  –  spiega Pioli  –  dove i risultati e le prestazioni in campionato non ci stanno dando ragione. Potevamo fare di più, questo ci ha tolto fiducia e convinzione che dobbiamo ritrovare. Dobbiamo sicuramente migliorare dal punto di vista tecnico, tattico e dell’atteggiamento”.

NUMERI CONTRASTANTI  –  Per quanto riguarda il come uscirne, l’allenatore spiega che la luce del tunnel si può vedere: “Dobbiamo vederla, è chiaro che dai risultati ora si accentuino solo le cose negative. Ma io devo tenere conto anche i numeri che abbiamo a disposizione: siamo solo a un punto in meno rispetto alla passata stagione, siamo la terza peggior difesa nonostante la Lazio sia la squadra che concede meno tiri. Dobbiamo lavorare meglio su quello che lasciamo. Siamo la squadra che insieme al Napoli attacca di più e tira in porta, ma anche nei gol segnati dovremmo stare più avanti. È successo anche contro il Palermo. Penso però che lo sviluppo ci sia, occorre finalizzare e difendere meglio”. Numeri a parte, è il gioco espresso nell’ultimo periodo che lascia più di qualche perplessità: “Possiamo fare meglio, capisco che il nostro momento a livello mentale non sia il migliore, ma non dobbiamo aver fretta di concludere l’azione. Muovere la palla ci potrebbe dare più vantaggi, l’attacco alla porta dobbiamo ritrovarlo perché è mancato”.

RITIRO E SPOGLIATOIO  –  Inevitabile parlare poi dell’unità del gruppo messa in discussione con le dichiarazioni di Candreva e Parolo dopo la gara con il Palermo: “Le dichiarazioni mi interessano poco. Certo, si potevano usare parole diverse, ma contano gli atteggiamenti. Sto vedendo un gruppo e una squadra che vuole venirne fuori, che vuole lottare, soffrire insieme. Rimane un altro dato, che prima non ho detto: noi siamo la squadra che ha corso di più domenica in tutto il campionato. Non siamo riusciti a vincere, chiaro che non siamo soddisfatti. La decisione del ritiro? È stata presa dalla società e condivisa dall’allenatore. Questi giorni servono per chiarirci, confrontarci e vedere dove migliorare. Bisogna sacrificarsi l’uno per l’altro, per noi è determinante, soprattuto nel recupero palla. Dobbiamo tornare a giocare un livello che non abbiamo avuto nelle ultime partite”. Dell’argomento ha parlato poi anche Matri: “Io non posso fare paragoni con l’anno scorso, ma posso dire che il gruppo è unito. Ingrandire la cosa è semplice, si parla di casi che non ci sono. Come di giocatori in panchina che deridevano i compagni e non è vero. Sono cose che fanno male alla squadra. I ritiri possono fare bene ma non sono la soluzione. Che resta il lavoro, stiamo lavorando tanto per fare bene in tutte le competizioni”.

VINCERE CON IL DNIPRO  –  L’attaccante in prestito dal Milan non intende fare drammi a questo punto della stagione, né tantomeno considerare l’Europa League come un ancora di salvataggio: “Mi sembra troppo presto per fare certe valutazioni. Come ha detto il mister la situazione non è bella, ma non è neanche disastrosa come si dipinge da fuori. Gli obiettivi di inizio campionato non sono così distanti. Stanno facendo male anche le favorite, abbiamo la possibilità di lottare sui tre fonti, con il Dnipro possiamo ipotecare un primo passo importante in Europa League, poi ci sarà la Coppa Italia”. La partita contro gli ucraini, poi, può rivelarsi utile anche per ritrovare fiducia. Lo spiega Pioli: “Dobbiamo sfruttare tutte le partite per dimostrare di essere una squadra e di voler uscire da questa situazione. Non è normale non aver vinto nell’ultimo mese in campionato, vogliamo passare il girone con un turno d’anticipo. Possiamo fare bene”.

Fonte : La Repubblica

RASSEGNA STAMPA – La Lazio cerca il riscatto in coppa

Un film già visto, un libro già letto, le stesse parole. La conferenza stampa di Pioli somiglia tanto alla letterina di Babbo Natale, con tante promesse e infarcita di buoni propositi; la classifica del campionato è amara quanto il carbone della Befana, ma in Europa League la situazione è più serena: la Lazio riparte dall’Europa per rialzare la testa dopo un mese da dimenticare. «È un momento delicato – ammette il tecnico laziale in conferenza stampa – i risultati e le prestazioni della squadra non ci stanno dando ragione, mancano fiducia e convinzione che d’ora in avanti dovremo ritrovare».

Col Dnipro basterà un pareggio per conquistare la qualificazione alla fase successiva, una vittoria garantirebbe anche il primato nel girone: «In Europa League abbiamo trovato formazioni che giocano a viso aperto, questo approccio ci agevola ed esalta le nostre caratteristiche». È una Lazio malata, ancora lontana dalla convalescenza che cerca di risolvere i propri problemi rinchiusa tra le quattro mura di Formello: «Quella del ritiro è una decisione presa dalla società e condivisa dall’allenatore. Questi giorni di ritiro serviranno per chiarirci, confrontarci e vedere dove poter migliorare. Bisogna sacrificarsi l’un l’altro, questa cosa per noi è determinante».

La Lazio dovrà tornare a essere squadra, e soprattutto dovrà ritrovare prestazioni e risultati: «Sto vedendo una squadra che vuol venirne fuori – conclude Pioli – un gruppo che vuol lottare e soffrire insieme». I biancocelesti ripartiranno con Alessandro Matri al centro dell’attacco per cercare di accrescere il rendimento offensivo. Ma anche l’ex attaccante del Milan fin qui non è stato in grado di dare un contributo significativo alla causa segnando soltanto tre gol in dodici partite: una media realizzativa non proprio esaltante che la punta lombarda proverà a implementare contro la squadra ucraina nonostante il suo scarno rendimento personale (solo 4 gol in 21 partite) nelle sfide internazionali: «Meritiamo il primo posto – sottolinea la punta laziale – vincere contro il Dnipro sarebbe importante anche in ottica campionato, darebbe a tutta la squadra una buona dose di fiducia. La situazione non è bella, ma possiamo ancora lottare su tre fronti. Il ritiro può far bene, ma non rappresenta la soluzione».

Fonte : Il Tempo

RASSEGNA STAMPA – Con il Dnipro, serve almeno un pareggio

Il pareggio con il Palermo, il ritiro nel centro sportivo di Formello, il periodo di crisi nera della Lazio. Una soluzione, almeno una luce in fondo al tunnel, la sfida con il Dnipro di questa sera all’Olimpico: un punto basta ai biancocelesti per conquistare la matematica qualificazione ai sedicesimi di Europa League con un turno di anticipo, per poi giocarsi il primo posto nell’ultima partita contro il Saint-Etienne.

Stefano Pioli prova a risollevare morale e sorti della Lazio: “Il momento è complicato e delicato, i risultati negativi ci hanno tolto fiducia. Contro gli ucraini dobbiamo dimostrare di essere una squadra che ha voglia di uscire da un momento così – ha spiegato il tecnico durante la conferenza stampa della vigilia – Ci manca continuità e serve più cinismo”. Il ritiro, assicura l’allenatore biancoceleste, è servito per guardarsi in faccia e ricominciare: “La decisione del ritiro è stata presa dalla società e condivisa dal tecnico. Questi giorni servono per confrontarci e crescere. E’ una regola per tutti quella di sacrificarsi, di correre gli uni per gli altri”.

Gli fa eco Alessandro Matri, che domani guiderà l’attacco biancoceleste: “Ci manca un po’ di fiducia e autostima, normale perderle dopo una serie di risultati negativi. Con il Dnipro vogliamo vincere per passare il turno e per tornare a fare bene in campionato – spiega la punta ex Milan – La situazione non è così disastrosa come la dipingete, gli obiettivi che ci siamo posti a inizio stagione non sono così lontani. Il gruppo è unito e vogliamo uscire da questo momento tutti insieme. La soluzione non è soltanto il ritiro ma il lavoro”. Felipe Anderson non ha partecipato alla rifinitura della squadra a Formello, alle spalle dell’attaccante si muoveranno Candreva, Milinkovic-Savic e Kishna (Keita è squalificato). Berisha è il portiere di Europa League, in difesa si muoveranno Konko e Radu sulle fasce, Hoedt e Gentiletti (squalificato con l’Empoli in campionato) al centro. Parolo e Cataldi davanti la retroguardia, Biglia a riposo, Morrison non vince il ballottaggio con l’ex Primavera.
PROBABILE FORMAZIONE (4-2-3-1) – Berisha; Konko, Hoedt, Gentiletti, Radu; Parolo, Cataldi; Candreva, Milinković-Savić, Kishna; Matri

Fonte : Il Tempo

RASSEGNA STAMPA – Pioli: Per la Lazio è un momento delicato

Dopo il pareggio col Palermo la squadra di Pioli si è tuffata nel ritiro punitivo a Formello per preparare la sfida di giovedì sera in Europa League contro il Dnipro. «Questi giorni servono per chiarirci, confrontarci e vedere dove migliorare. Bisogna sacrificarsi l’uno per l’altro, per noi questa cosa è determinante». Un ritiro punitivo«deciso dalla società» e «condiviso dall’allenatore».

Misure drastiche: «È un momento delicato e importante, dove i risultati e le prestazioni in campionato non ci stanno dando ragione. Dobbiamo ritornare ad avere l’intensità che non abbiamo avuto nelle ultime partite. Potevamo fare di più, questo ci ha tolto fiducia e convinzione che dobbiamo ritrovare il prima possibile. In questo momento dal di fuori si vedono solo cose negative, ma io devo vedere cose più concrete. Abbiamo solo un punto in meno rispetto alla passata stagione, siamo la terza peggior difesa ma siamo la terza per tiri concessi all’avversario. Penso che lo sviluppo ci sia ma bisogna finalizzare e difendere meglio».

Il clima nello spogliatoio: «Le parole mi interessano poco, si potevano usare parole diverse, però contano gli atteggiamenti. Sto vedendo un gruppo e una squadra che vuole venirne fuori, che vuole lottare e soffrire insieme. Dobbiamo prendere tutte le partite per dimostrare di essere una squadra e di voler uscire da questa situazione. Non è normale non aver vinto nell’ultimo mese in campionato, ora vogliamo passare il turno con un turno d’anticipo».

Contromisure: «Dobbiamo essere più concreti: domenica abbiamo avuto 9 palle gol e abbiamo segnato solo su rigore. Lo sviluppo generale della squadra c’è ma dobbiamo finalizzare meglio. Quest’anno ci sta mancando la continuità, in Europa abbiamo giocato meno e cambia anche l’atteggiamento degli avversari: troviamo squadre che giocano un calcio offensivo e per le nostre caratteristiche è più semplice»

Il gioco: «Possiamo far meglio, non dobbiamo aver fretta. Troppo spesso non prendiamo la decisione giusta, l’ultimo passaggio deve essere una risorsa che dobbiamo ritrovare perchè nelle ultime partite ci è mancato.Anche domenica dovevamo aiutare il centrocampo a muovere la palla, dobbiamo avere una manovra più corale. Possiamo sicuramente migliorare qualcosa, otteniamo poco per il volume di gioco che creiamo».

Fonte : Il Messaggero