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Attimi di terrore per i bimbi in un “Toys Center” a Fidene…

Attimi di paura in un ”Toys Center” a Fidene. Una rapina a mano armata nel negozio di giocattoli. Paura per i tanti presenti, che erano intenzionati a scegliere i regali di Natale per i loro piccoli. Sul posto anche tanti bambini, che intorno alle 14, volevano passare un tranquillo pomeriggio scegliendo i giochi da poter trovare sotto il loro albero di Natale. I rapinatori erano due, e mentre i genitori cercavano in tutti i modi di proteggere i loro figli, entrambi hanno puntato la pistola contro le cassiere, ottenendo l’incasso di giornata. Dopo pochi minuti, i due criminali sono fuggiti con una moto, e da quanto sembra emergere sono di origine Italiana, e uno dei malviventi pare abbia uno spiccato accento romano. Il bottino ammonta a qualche migliaio di euro. Dopo pochissimi giorni dalla rapina ai danni di un altro “Toys Center” in via Ruderi di Torrenova, ecco questo a Fidene, in via Giovanni Conti. Presi quindi di mira i negozi di giocattoli nella Capitale, in un periodo nel quale, ogni giorno queste attività si affollano di bambini.

Coppa Italia – Data e orario ufficiale di Lazio-Udinese

La Lega ha diramato il calendario ufficiale per gli ottavi di finale di Coppa Italia Tim Cup. Tutte le gare verranno giocate dal 15 al 17 dicembre. La Lazio, che se la vedrà come noto con l’Udinese di Colantuono, giocherà giovedì 17 dicembre, ore 16, allo Stadio Olimpico. La gara verrà inoltre trasmessa in chiaro su Rai3. Di seguito il programma completo degli altri ottavi di finale:

15 Dicembre

Genoa-Alessandria ore 17:30

Inter-Cagliari ore 21:00

16 Dicembre

Juventus-Torino ore 15:00

 Roma-Spezia ore 17:30

Fiorentina-Carpi ore 19:15

Napoli-Hellas Verona ore 21:00

17 Dicembre

Lazio-Udinese ore 16:00

Sampdoria-Milan ore 21:00

 

Lazio, Tare alla ricerca del difensore

Si avvicina sempre più il mercato di gennaio e il ds biancoceleste Igli Tare è alla ricerca di un difensore centrale. Hoedt ha dimostrato di essere ancora inesperto e di aver bisogno di una guida e Mauricio e Gentiletti non sono stati all’altezza della situazione. Quindi i biancocelesti si stanno guardando intorno per rimpiazzare al meglio l’olandese De Vrij. Molti i nomi circolati negli ultimi giorni.

Douglas Silva Bacelar – Il suo nome è iniziato a circolare poco prima dell’incontro di Europa League con il Dnipro; la differenza tra richiesta e offerta è ancora ampia ma la Lazio continua a seguirlo.

Papy Djilobodji – A Mourinho non piace, lo ha schierato solo una volta in Coppa di Lega. La Lazio è alla ricerca di un centrale da impiegare sin da subito che sia in grado di aiutare la squadra di Pioli. Il procuratore ha smentito l’interesse dei biancocelesti, difficilmente vestirà la casacca biancoceleste.

Thomas Heurtaux – Il difensore dell’Udinese è un profilo pronto, esperto del campionato italiano può essere utilizzato sin da subito. Ha già dimostrato in Serie A il suo valore. La Lazio potrebbe essere favorita dai buoni rapporti con il suo manager, Bozzo, lo stesso di Marchetti, con cui si sta lavorando per trovare l’intesa sul contratto.

Nicolas N’Koulou – Difensore esperto e di personalità. I biancocelesti sono interessati al giocatore ma il suo prezzo tra cartellino ed ingaggio è alquanto alto. Contratto in scadenza 2016, motivo per il quale si spera in uno sconto per arrivare al dfensore.

Lindsay Rose – E’ un centrale forte di testa, 184 cm, piede destro, in passato ha agito anche come terzino destro. Caratterino niente male, dopo essere stato messo in vendita è finito nella squadra riserve a causa di qualche problemino con lo spogliatoio (in Francia si parla di forte tensione con Tolisso). Profilo interessante, prezzo contenuto.

Ron Vlaar – Ricomporre la coppia difensiva della Nazionale olandese con De Vrij e Vlaar è una grande tentazione. I quattro mesi in cui il difensore olandese è stato fermo per infortunio sono l’unico dubbio per la conclusione della trattativa. La società lo segue con attenzione. In questo periodo si sta allenando con l’Az Alkmaar, che però non ha la possibilità di acquistarlo.

 

CLAMOROSO: Real Madrid fuori dalla Coppa del Re, ecco il motivo…

Il Real Madrid è stato eliminato dalla Coppa del Re per decisione del giudice unico delle Competizioni della Federazione spagnola, Francisco Rubio, che ha accolto la denuncia presentata dal Cadice per l’indebito impiego da parte del Real Madrid del giocatore Denis Cherysyhev, nella gara vinta dal Real, ed ha respinto gli argomenti presentati dal club blanco. Francisco Rubio ha respinto le due motivazioni principali presentate dai legali del Real: l’assenza di una notifica personale al giocatore quando ha giocato in prestito al Villarreal (con questa squadra era stato sanzionato dopo tre cartellini gialli in Coppa) e l’annullamento di tutte le ammonizioni dopo i primi tre turni di Coppa del Re. Il Real Madrid ha ora tempo per impugnare la decisione davanti al Comitato di Appello, in prima istanza, e poi al tribunale amministrativo dello sport. Il presidente del club Florentino Perez ha detto ieri che il Madrid non era incorso in alcuna violazione regolamentare, mentre oggi due avvocati del club sono stati nel pomeriggio ad esaminare tutta la documentazione possibile in Federazione per cercare un precedente che possa salvare la squadra dalla sanzione.

FONTE: AdnKronos

Klose-Lazio, un amore che stasera porterà ad un traguardo storico…

Oggi, per la 150esima volta i tifosi sperano in Palla a Klose e s’abbracciamo”. Un detto coniato dai laziali. E’ cosi dal 9 Giugno 2011. Una data cerchiata in rosso a Formello. MIROSLAV KLOSE arriva alla Lazio. La grande intuizione di Tare. Il più forte calciatore mai arrivato nell’era Lotito. Uno di quelli che avrebbe potuto far parte della stellare Lazio del 2000. E’ l’uomo dei record. Il marcatore più prolifico nella storia dei Mondiali (16 reti). E’ il miglior goleador della nazionale tedesca con 71 reti, numero tanto caro ai tifosi laziali. Sbarcò a Roma all’età di 33 anni, e c’era già chi storceva il naso, tutti convinti della sua ormai conclusa carriera. Ogni anno è così per Miro. Ma ogni volta smentisce tutti e scrive un pezzo di storia della Lazio. Anche perché Tare lo convinse così: Vieni alla Lazio a fare la storia”. Stasera saranno 150 volte con l’aquila sul petto. Un’ altra risposta a chi pensava di vederlo già da tempo, appendere gli scarpini al chiodo. In tanti la scorsa stagione con l’infortunio di Djordjevic, chiesero un rinforzo alla società, nel mercato di gennaio, con il terrore di avere il “solo” Klose a disposizione fino al termine della stagione. Richiesta quanto mai giusta, ma come sempre sottovalutando il grande bomber, che poi a suon di gol e assist portò la Lazio terza in classifica. Sempre sottovalutato anche dai media, erano maggiori gli addetti ai lavori che accoglievano Cissè all’aeroporto, che l’ex Bayern Monaco.

La piazza romana si sa, è assai esigente. Non ha mai estromesso nessuno dalle critiche, a volte ha colpito anche lui. Forse è anche il motivo della bellezza di questa tifoseria. Prendere o lasciare. Klose ha deciso di gioire insieme ai suoi tifosi, più del previsto. Arrivò firmando un biennale, e ora si trova per il quarto anno a Roma. E’ stato un colpo di fulmine, al primo appuntamento. Contro la Roma. La Lazio arriva da 5 derby persi consecutivamente. Ma i dirimpettai, non hanno ancora mai fatto i conti con Re Miro. La Roma segna subito grazie ad Osvaldo, con annessa maglietta per schernire il popolo laziale, che già vede i fantasmi dell’ennesimo derby perso. Poi un rigore di Hernanes mette in parità la situazione. Si va avanti per tutta la partita sul risultato di 1-1…ma quando mancano 25 secondi alla fine, Klose raccoglie un assist di Matuzalem e la piazza all’angolo in basso a destra. Apoteosi. Esaltazione. Trionfo. La Capitale è ai piedi di Klose. 

E’ diventato Campione del Mondo nell’ultimo Mondiale. Ma campione in campo e fuori lo è sempre stato. “E’ il primo ad arrivare agli allenamenti e l’ultimo ad andarsene” dicono di lui tutti gli allenatori che hanno avuto il piacere di allenarlo. Di essere fuoriclasse anche di moralità, lo dimostra con la Lazio il 26 settembre 2012, alla quarta giornata contro il Napolisegnando sullo 0-0 un gol di mano convalidato da Banti (arbitro della gara di oggi) ma fatto annullare proprio per ammissione del numero 11 biancoceleste. Il giorno dopo arrivarono i complimenti da Blatter e tutto il mondo calcistico. La partita finì 3-0 per i partenopei. Ma Klose, regalò la rivincita ai suoi fan, proprio al San Paolo, nell’ultima partita della scorsa stagione. Gol che lanciò la Lazio ai preliminari di Champions. Quella sera il Tedesco fece trionfare il suo popolo, fino a notte inoltrata.

Oggi è tutta un’ altra storia. Oggi si lotta per rialzarsi da terra. E stasera a comandare la risalita ci sarà per la 150esima volta lui. Tutto il popolo biancoazzurro ci spera. Per scrivere, un altro pezzo di storia. Per farlo la Lazio avrà bisogno del miglior Klose, quello che si è rivisto ad Empoli, dove pochi giorni fa ha risvegliato la Lazio dal torpore, con due gol entrambi annullati ingiustamente. E allora Pioli (che vuole con tutte le sue forze rimanere saldo alla panchina nonostante le voci) si aggrappa al suo centravanti, per uscire fuori da una crisi nera. E tutti i tifosi sperano di poter tornare ad esultare, magari gridando ancora una volta… palla a Klose e s’abbracciamo.

Renato Miele: “Lazio, stasera conta solo il risultato”

Sulle frequenze di LazioStyleRadio è intervenuto l’ex difensore biancoceleste Renato Miele, che ha indossato la casacca biancoceleste nella prima metà degli anni ’80. Oggi è fondatore e presidente di una nota squadra dilettantistica romana, la Vigor Mellis, di cui allena anche le squadre Allievi e Juniores. Nel suo intervento Miele ha parlato del big match di questa sera, che vedrà la squadra di Pioli alle prese con i campioni d’Italia della Juventus. Le due squadre arrivano alla sfida in maniera totalmente opposta: “La Juventus sta risalendo, non può permettersi passi falsi stasera. Stesso discorso vale per la Lazio, che ha come obiettivo il risultato più che la prestazione. I biancocelesti stanno cercando di riassestarsi, la Juve invece arriva da un periodo migliore, dal punto di vista psicologico e psicofisico sta messa molto meglio”. I bianconeri hanno cambiato molto in questa stagione: “Quest’anno la forza della Juve non è Pogba, che non sta rendendo come rendeva prima. Si è un po’ montato la testa. E’ uno di quelli che vengono definiti dei fuoriclasse e, se non hanno la testa sul collo, rischiano di perdersi un pochino. Mancando di tre giocatori forti, Pirlo Tevez e Vidal, ovviamente hanno ricostruito un pezzo della squadra che andava amalgamata con la base precedente, poi i problemi iniziali in campionato li hanno avuti come tutti, in Coppa invece vanno benissimo. Ora sembrerebbe tutto a posto, stanno tornando su piano piano“. La Lazio sta cambiando molte volte modulo in questa stagione: “Per quanto riguarda il discorso dei moduli in base a chi si incontra, non saprei… La squadra deve avere identità, cosa vuol dire giocare con il 4-3-3  contro una squadra piuttosto che con il 4-3-1-2 o altro se poi si perde la spina dorsale del gioco“. Una partita che avrà la sua nota dolente sugli spalti: “Stasera si giocherà pure con poco pubblico perché da una parte a Roma stanno scioperando tutti, in più ci sono le targhe alterne, poi la paura del terrorismo che allontana le persone. In Italia abbiamo il caos organizzato. In questa confusione parlare di calcio e dare un giudizio prettamente tecnico diventa assai difficile“.

Simoni: “La Lazio è forte. Se si sveglia Anderson…”

Gigi Simoni in veste di doppio ex (tecnico biancoceleste e giocatore juventino) è intervenuto ai microfoni di Lazionews per parlare dell’incontro di questa sera tra Lazio e Juventus.

Che partita sarà? “Le due squadre hanno degli obiettivi diversi ma entrambe stanno cercando di rientrare nel gruppo di testa. La Juve in questo periodo si è riavvicinata alla vetta, la Lazio invece purtroppo ha perso alcune partite e si trova in una condizione difficile anche a livello ambientale. Nel calcio però può succedere di tutto”.

Qual è il problema dei biancocelesti? “Non lo so con certezza ma di sicuro hanno pesato i tanti infortuni e il fatto che la squadra non sia completa. Erano partiti bene, sembravano in grado di ripetere la stagione scorsa, ma poi invece i troppi problemi fisici e qualche partita persa male li ha affievoliti. Nel calcio è difficile dire perché ci si trova in certe situazioni. Dalla Juve ce se lo poteva aspettare perché hanno cambiato giocatori bravi e importanti e quelli arrivati non sono dello stesso livello, sono giovani e hanno bisogno di giocare e crescere”.

Per i biancocelesti può ancora pesare l’eliminazione dalla Champions? “Non lo so, nel calcio ci sono periodi in cui riesce tutto e altri in cui invece non riesce nulla. Come fatto dai bianconeri basterebbe vincere qualche partita per rientrare nel gruppone di testa. La Lazio è una buona squadra, ha giocatori importanti. Qui si danno sempre giudizi affrettati e relativi ad un momento, ma se è un periodo no il giudizio è fuorviante, magari una squadra sembra addirittura scarsa mentre non è così di sicuro. La Lazio può contare su grandi giocatori e spero si riprenda. Il calcio è così, si vive di momenti. Nessuno si aspettava una Juve così distante dalla vetta ma i bianconeri hanno più giustificazioni”.

In questi momenti il ritiro può essere utile? “A volte serve a volte no perchè magari si perde lo stesso. Il ritiro potrebbe essere anche utile, è una situazione che si vive malvolentieri e la voglia di uscirne subito stimola molto a livello psicologico. Anche la Juve ci è passata. E’ il tentativo estremo per sperare che i giocatori reagiscano a questa situazione. Io in 60 anni di calcio ho fatto tanti ritiri, a volte hanno aiutato altre no. E’ difficile dare risposte”.

Chi può essere l’uomo decisivo questa sera per i biancocelesti? “Secondo me l’uomo più decisivo è sempre il portiere, è quelo il ruolo che ogni domenica può far perdere o vincere. Anche giocatori come Candreva, Felipe Anderson e Klose sono importanti. Il brasiliano ora non è lo stesso dello scorso anno ma se si sveglia è un giocatore che può fare la differenza“.

Di quali ritocchi ha bisogno la Lazio per essere protagonista? “La difesa non da molte sicurezze, avrebbe bisogno di qualche ritocco. Felipe Anderson ha fatto pochissimi gol mentre lo scorso anno segnava sempre. Anche Klose non sta facendo benissimo, ma il campionato è lungo e si può rimediare”.

Quanto influiscono sul tecnico le voci che lo riguardano? “Ovvio che quando iniziano a circolare queste voci sull’allenatore le cose si complicano ancora maggiormente. L’allenatore deve avere carattere per superare il momento nero ma i giocatori devono rendersi conto che la responsabilità oltre del tecnico è soprattutto la loro. Pioli ha lavorato tanto bene lo scorso anno, non è possibile che all’improvviso non sappia più allenare. Qualcosa è cambiato nei giocatori, magari come ho già detto anche gli infortuni hanno influito notevolmente. Anche la fortuna conta molto nel calcio ma si può parlare di sfortuna a campionato finito, in un bilancio generale tra infortuni, errori arbitrali, condizione e altro, ma non in questo periodo. La verità la conosce solo chi vive l’interno dello spogliatoio, mentre i tifosi sono condizionati dal risultato ma anche loro vedono se la squadra si impegna o meno”.

I tifosi si stanno disamorando del pallone: “Non sta succedendo niente di nuovo di quello che è successo negli altri anni. Anzi, questo campionato mi sembra sia uno dei più belli degli ultimi. E’ un torneo incerto, non come quelli precedenti in cui la Juve ha dominato. Ora ci sono 5-6 squadre che possono vincere lo scudetto. E’ bellissima questa incertezza”.

La Lazio? Deve cercare di unirsi al gruppo delle migliori perchè la Lazio deve esserci. La squadra in confronto all’anno scorso non è cambiata molto, può riprendersi e fare bene”.

Tifa Lazio o Juve? “Non tifo per nessuno, o meglio tifo per 3-4 squadre. Sono tifoso del Torino, quando avevo 10 anni era la squadra che vinceva tutto, poi purtroppo è arrivata la tragedia di Superga. Sono però rimasto sempre tifoso dei granata. Poi mi fa piacere se le squadre in cui sono stato – Napoli, Inter, Lazio, Torino, Juve – vanno bene. Fra Inter e Napoli ho tifato per un pareggio, invece ha vinto il Napoli e l’Inter ha fatto un’ottima partita facendo capire che c’è anche lei. La squadra di Sarri ha dimostrato di poter vincere il campionato”.

Juventus, la squadra di Allegri può ancora credere allo Scudetto

Dopo l’ennesima vittoria, la quarta consecutiva, la Juventus sembra sempre più lanciata verso una rimonta che solo un mese fa sembrava impossibile. Dopo la sconfitta sul campo del Sassuolo i bianconeri si trovavano in dodicesima posizione a -11 dal primo posto, occupato allora dalla Roma; ora i bianconeri sono quinti a soli 7 punti dalla vetta. In un mese la Juve non solo è risalita in campionato ma ha anche conquistato l’accesso agli ottavi di finale della Champions League con un turno di anticipo. Per capire se i bianconeri possono ancora puntare allo Scudetto saranno importantissime le prossime due sfide: la Lazio nell’anticipo di questa sera e la successiva sfida contro la Fiorentina. Due partite che, se vinte, potrebbero dare un’ulteriore spinta per una rimonta che avrebbe dell’incredibile. Tra l’altro i bianconeri ora si ritrovano a tre punti dal quarto posto attualmente della Roma. Nel prossimo turno ci sarà il doppio scontro Torino-Roma: come detto i bianconeri saranno ospiti della Lazio, mentre i giallorossi saranno impegnati in trasferta contro i granata, che provengono da due vittorie consecutive. La Juve è pronta alla sfida e lo Scudetto non è poi così lontano.

 

Moggi: “Lazio-Juve gara equilibrata. Lippi…”

Per parlare dell’incontro di questa sera tra i biancocelesti e gli uomini di Allegri è intervenuto Luciano Moggi. L’ex dirigente ha vinto tanto con la Juve ed è stato anche dg della Lazio nel biennio ’80-’82. Raggiunto dai microfoni di LazioNews24 ha dichiarato: “Lontano da Roma la Lazio ha perso 6 partite su 7, troppi punti persi in confronto alla scorsa stagione. I biancocelesti in questo periodo stanno faticando e tutte queste sconfitte esterne possono pesare negativamente sul morale dei giocatori”. Moggi però ha fiducia nella squadra biancoceleste: “Il momento brutto della Lazio prima o poi passerà, non è detto che non possa riprendersi. Questa sera sarà una partita incerta. Mi aspetto una gara combattuta: la squadra di Pioli non è sfavorita e lotterà con orgoglio per superare i bianconeri, mentre la Juve è in netta crescita. Prevedo una partita aperta a qualsiasi risultato”. Moggi ha parlato anche di Marcello Lippi, recentemente accostato alla Lazio: Lotito finora ha fatto bene, per lui parlano i risultati ottenuti. Lippi è un buon allenatore ma se sia quello giusto per la Lazio lo deve dire il presidente”.

 

Ag. Calleri: “E’ pronto per giocare in Italia”. Poi sull’interesse della Lazio…

Nonostante siamo a poco meno di un mese da gennaio, il calciomercato imperversa sempre più. Tra le mura di Formello, sanno di dover intervenire nel miglior modo possibile da subito, ma con un occhio al mercato estivo. Probabilmente Klose a giugno lascerà la Lazio dopo 4 anni, e Lotito dovrà mettersi inevitabilmente alla ricerca di un nuovo bomber. Tra i tanti calciatori accostati alla Lazio c’è anche Jonathan Calleri, attaccante di 22 anni del Boca Juniors. Per saperne di più ha parlato, ai microfoni di Radio Olympia, Angelo Paradiso che cura gli interessi dell’attaccante nel nostro paese: “Jonathan può agire sia da prima che da seconda punta. E’ molto duttile e tecnico, tatticamente molto intelligente. E’ sicuramente pronto per giocare in Europa e l’Italia è certamente una possibilità. Abbiamo ricevuto un’offerta dall’Italia, ma non è stata ritenuta all’altezza. Il costo del cartellino è intorno ai 14 milioni di euro e percepisce uno stipendio di 2 milioni l’anno. Il calciatore ha espresso più volte il desiderio di giocare nell’Inter.” Poi continua sull’interesse della Lazio: Tare lo conosce molto bene, abbiamo le porte sempre aperte con la Lazio. Sarebbe la squadra ideale, visto che ha sulle fasce giocatori di grandissima qualità con i quali Calleri si troverebbe a meraviglia”. Con la maglia del Boca ha realizzato 15 gol in 37 partite e come ha riportato la Gazzetta dello Sport il Presidente del club argentino si è lasciato sfuggire un’importante dichiarazione sul suo futuro: “Al 99% Calleri andrà via e giocherà per un club Italiano, dopo essere stato venduto ad un fondo d’investimento inglese”. Parole che confermano la cessione dell’attaccante classe ’93, ora bisognerà capire chi avrà la meglio.

Liverani: “Il pronostico dice Juve ma attenzione…”

Per parlare dell’incontro di questa sera tra i biancocelesti e la squadra bianconera Tuttojuve.com ha contattato l’ex capitano biancoceleste Fabio Liverani.

Queste le sue parole su Lazio-Juventus: “E’ sempre una partita difficile. La Juve è tornata a correre, ora i risultati ed il gioco gli stanno dando ragione. La Lazio invece è in grande difficoltà. Il pronostico è dalla parte dei bianconeri ma giocare in casa potrebbe essere uno stimolo in più per i biancocelesti che potrebbero disputare una bella gara. Prevedo una partita con molti gol, sono due squadre che giocano per vincere”.

Cosa devono temere i biancocelesti della Juve: “Senza dubbio il reparto offensivo. La Juve ha giocatori importanti: Dybala, Mandzukic e Morata possono fare molto male”.

Da capitano della Lazio come motiverebbe i suoi compagni? “Queste sono partite speciali, non c’è bisogno di tante parole. In questo genere di incontri i giocatori si caricano da soli. Queste partite confermano il reale valore della squadra, gli stimoli in queste occasioni vengono da soli”.

Nel 2001 fu un suo gol a decidere l’incontro: “Si giocava per le prime posizioni. Una cornice di pubblico meravigliosa, circa sessantamila spettatori. Fu bellissimo segnare il gol decisivo”.

Fu mai vicino alla Juventus? “Per due volte ci furono dei contatti: la prima quando ero ancora un giocatore del Perugia e poi da biancoceleste nel 2004 ma non se n’è mai fatto niente”.

Iuliano: “Pioli, allenatore preparato”. Poi dichiara la sua favorita…

A poche ore dal big match tra Lazio e Juventus sono tanti, da una parte e dall’altra, gli ex a parlare. Tuttomercatoweb.com ha intervistato un ex bianconero che ne ha vissute tante di partite così, Mark Iuliano: “La Juventus cercherà come sempre di vincere, attuando come sempre la stessa tattica di gioco. Raggiungere il primato sarebbe un grande segnale per tutti, tifosi e avversari. L’inizio è stato deludente per i cambi che ci sono stati, ma adesso si stanno tutti integrando e i giovani stanno facendo la differenza”. Infine ha parlato anche della situazione della Lazio e del suo mister: “Il fatto che Pioli rischi il posto dispiace, perché tra noi colleghi è stimato e rispettato per il lavoro che fa. E’ molto preparato, ma si sa che nel calcio le sconfitte, si pagano così. Credo che stasera la juve sia avvantaggiata, per il fatto fisico e mentale”.

Orsi su Lazio-Juve: “Avrei schierato un’altra Lazio”. Poi su gli errori arbitrali…

Portiere per 3 anni, allenatore dei portieri e infine vice di Mancini nella Lazio. Fernando Orsi è intervenuto ai microfoni di Radio Radio per parlare della partita Lazio-Juventus: “Al posto di Pioli avrei schierato un attacco veloce e dinamico con Keita e altri giovani vicino a lui. Scegliendo Klose, per caratteristiche, si facilita il compito ai difensori della Juve”. Poi sull’andamento della partita dichiara: ” Servirà vedere se la squadra biancoceleste tornerà ad essere vogliosa e grintosa come la scorsa stagione, altrimenti la Juve è la favorita“. Poi sulle lamentele degli arbitraggi: “E’ comodo spostare il tiro sui direttori di gara, ma sono altri i problemi che ha la Lazio. I tifosi sono stanchi di altre cose e per i punti persi non danno le colpe agli arbitri. Le sconfitte rimediate hanno tutta un’altra ragione”.

Ravanelli: “Stasera rischia di più la Juve. Crisi Lazio? La colpa è di…”

160 presenze con la maglia bianconera e 42 con quella biancoceleste negli anni d’oro di cragnottiana memoria. Fabrizio Ravanelli è il grande ex di ambedue le squadre. Intervistato dalla trasmissione I Laziali Sono Qua di Danilo Galdino sugli 88.100 di Elle Radio, “penna bianca” ha analizzato la gara di stasera: “E’ una partita di difficile interpretazioni perché la Juve ha tante defezioni, mentre la Lazio viene da un periodo negativo e non trova la quadratura che gli permetta di salire in classifica nelle posizioni che le competono. Stasera ha l’opportunità per fare una grande partita. Saranno determinanti i dettagli e i piccoli episodi. Al di là di tutto saranno le motivazioni, la determinazione e il carattere a fare la differenza”.

L’ex attaccante della Lazio analizza le cause della crisi biancoceleste:Dal di fuori sembra che non ci sia più feeling tra squadra e Pioli. Me lo fa pensare ciò che accaduto tra il vice Murelli e alcuni giocatori. Tutti questi fattori fanno perdere la tranquillità nello spogliatoio, di conseguenza vengono a mancare le certezze. Credo, però, che stasera la Lazio cercherà di fare sua la partita ma non sarà facile perché la Juve nonostante le tante defezioni resta una squadra ben organizzata. Stasera rischia di più la Juve che se dovesse perdere quasi certamente uscirà dalla zona scudetto, la Lazio invece, può sempre recuperare terreno per arrivare in Europa League. Ci può stare che abbia un passaggio a vuoto di 2-3 mesi dopo grandi annate. Lotito ha fatto grandi cose. In questo momento bisogna stare vicini alla squadra che vuole vedere l’attaccamento dei tifosi. Bisogna vedere il bicchiere mezzo pieno: serve tranquillità. Come ha fatto la Juve che nei momenti bui è rimasta serena, non ha fatto uscire critiche ma ha continuato a lavorare. La società dovrebbe difendere squadra e allenatore, come ha fatto Sabatini con la Roma dopo le sconfitte con Barcellona e Atalanta. Spero che anche la società biancoceleste faccia da schermo alla squadra”.

Ravanelli poi parla del cammino europeo delle due squadre: “La Lazio può arrivare fino in fondo in Europa League, mentre la Juve deve avere un po’ di fortuna per ripetere la scorsa Champions. La Lazio è una delle squadre più importanti dell’Europa League, può giocarsela con tutte e credo che possa tranquillamente arrivare in semifinale”. Sul discorso scudetto: “Credo che la Fiorentina, l’Inter e il Napoli rimarranno ai vertici fino alla fine, soprattutto queste ultime due. Il Napoli gioca davvero bene mentre nell’Inter sta emergendo il lavoro di Mancini, anche al San Paolo ha ben impressionato nonostante l’inferiorità numerica. Il Napoli gioca di squadra, soprattutto in fase difensiva. La difesa viene protetta da tutti i giocatori, basta vedere Higuain che rincorre gli avversari. Si vede la mano dell’allenatore che evidentemente ha fatto breccia nello spogliatoio: Sarri è stimato da tutti al contrario di Benitez. Credo che il Napoli lotterà fino alla fine”. In chiusura Ravanelli saluta i laziali: “Abbraccio tutti quanti, ho un ricordo molto forte e credo che si sia creato un bel binomio Lazio-Fabrizio. Quando sono andato via i miei figli piangevano perché non volevano lasciare Roma. Ricordo con affetto tutti, dalla società ai tifosi. La Lazio rimarrà sempre parte del mio cuore”.

Rambaudi sulla crisi: ‘Pioli non c’entra, la colpa è delle strategie societarie”

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Ai microfoni di ‘TMW’, l’ex centrocampista biancoceleste Roberto Rambaudi ha parlato della sfida di questa sera tra Lazio e Juventus, queste le sue dichiarazioni: “Sarà una gara molto difficile per i biancocelesti, che affronteranno una squadra che ha ritrovato il suo equilibrio ed è rientrata in corsa per lo scudetto. Per fare risultato dovranno ripartire dai 35 minuti finali contro l’Empoli, in un match che è ideale per uscire dalla crisi e intraprendere il cammino verso le posizioni che contano. I giocatori devono dare un segnale importante: Pioli non ha colpe, sono le strategie societarie ad aver fallito. Sono stati mandati via giocatori come Mauri, a inizio stagione, e lo stesso Ledesma. La squadra e l’allenatore non hanno colpe, quando si sbaglia si sbaglia tutti“.

PRIMAVERA – Derby, la carica degli ex ‘vincenti con gol’

Sono ore di bollente attesa in casa della Lazio Primavera, impegnata domani nel derby di andata. Una partita quella stracittadina che non è mai ‘come le altre’, in qualunque categoria la si giochi. Se poi il luogo dell’incontro è la tana degli eterni rivali, la sfida assume per chi porta l’aquila sul petto un sapore speciale. Per provare a spiegarlo, la redazione di ‘lalaziosiamonoi’ ha contattato chi, nel derby, è riuscito a togliersi la soddisfazione più grande: mettere la firma sulla vittoria. Di seguito dunque le dichiarazioni di Mattia Fiore, Riccardo Serpieri, Tommaso Ceccarelli Lorenzo Cinque.

F.: “Segnare alla Roma a Trigoria è un’emozione immensa, difficile da spiegare a parole. Nel mio caso poi la soddisfazione è stata maggiore perché rientravo da un infortunio. Se devo racchiudere l’emozione in una parola, dico goduria. Sarà come sempre una partita impegnativa, perché in questo momento la Roma è favorita. Ma se i miei ex compagni metteranno in campo la stessa grinta dell’anno scorso. Poi i più esperti in simili partite come Mattia, Murgia e Palombi sapranno come gestire la gara. Secondo me per fare risultato dovranno dare il massimo dal primo minuto. E anche il mister dovrà dare la giusta carica alla squadra. Chi sarà decisivo? Come ho detto prima, i più esperti. Se devo fare un nome, dico Palombi, visto che Rossi non ci sarà. 

S.: “Vincere il derby è sempre bello, se poi ci riesci con un tuo gol la soddisfazione e l’orgoglio sono maggiori. Sto seguendo la Lazio e, per come mister Inzaghi sta lavorando con il gruppo, penso che possa farcela a espugnare il campo nemico. La squadra ha tutte le carte in regola per fare risultato. Per riuscirci, dovranno scendere in campo a testa alta e partire subito a mille, provando a mantenere quest’atteggiamento per tutta la partita. L’uomo derby? Secondo me Palombi

Ce.: “I derby per me sono stati tutti importanti e sentiti. Ovviamente il gol mi ha reso molto felice perché in Primavera quella con la Roma è la partita più significativa del campionato. Purtroppo della Primavera finora ho visto una sola partita, ma mi è sembrata una squadra molto forte e che sta facendo un buon lavoro. La Lazio non ha mai avuto problemi a espugnare Trigoria e sono sicuro che non ne avrà nemmeno stavolta, se la giocherà alla pari. Per fare risultato dovrà scendere in campo a viso aperto, con la consapevolezza che non le manca nulla per ottenere un risultato importante. L’uomo derby? Non avendo seguito molto non so fare un nome unico. Ho sentito belle cose su diversi ragazzi, quindi credo che sarà il gruppo la vera forza per la vittoria“.

Ci.: “Aver avuto la fortuna di segnare per me è stata una grande soddisfazione. Il laziale sente sempre molto il derby, quindi quando fai anche gol è un’emozione grandissima. Seguo sempre la squadra e nelle passate stagioni era tra le più forti del girone insieme alla Roma. Quest’anno stanno faticando un po’, ma se si impegneranno e affronteranno il derby come si deve otterranno una bella vittoria. Per fare risultato dovranno tirare fuori l’amore per la maglia e l’orgoglio di giocarci, oltre a dimostrare di avere cattiveria agonistica. L’uomo derby? Non conosco bene i singoli, ma ci sono molti giovani interessanti e spero possano ottenere una bella vittoria di gruppo“.

Pioli in bilico, Prandelli…

Lazio-Juventus un banco di prova importante per Pioli. Se le cose dovessero andar male nella rosa di nomi in mano a Lotito per la successione a Pioli c’è anche quello dell’ex ct azzurro Cesare Prandelli, come sostiene Premium Sport, messo in preallarme dal n. 1 biancoceleste.

L’ex Mirra: “Prima tifoso e poi…”

Derby del 6 gennaio 2015, al fianco di Papadopulo in panchina sedeva Vincenzo Mirra, ex giocatore biancoceleste:  “Sono nato tifoso laziale e non ho mai smesso di esserlo – le sue parole in un intervista al Corriere dello Sport – poi sono diventato calciatore della Lazio ed anche allenatore con Papadopulo”. A proposito di quel derby deciso dalla grande lazialità in campo di Paolo Di Canio“Auguro a tutti di vivere un derby dalla panchina, io c’ero il 6 gennaio 2005. La Roma era di un’altra categoria, vincemmo con il cuore”. Per quanto riguarda la sua storia: “Sono cresciuto nel settore giovanile dai 14 anni in su. Ci allenavano tecnici-tifosi. Guenza era un allenatore ultrà. Nel derby moriva già quindici giorni prima, era intrattabile nell’attesa e ci incitava ripetendo – ecco domenica arrivano loro, attaccheranno, vorranno battervi – e noi diventavamo belve. Se arrivava un giocatore romanista lo faceva diventare laziale e lo minacciava di non farlo giocare”. Mirra fu grande protagonista anche della Lazio 1981-82 in Serie B: “Era una Lazio difficile, piena di problemi, ma tutti si impegnavano. Ci si appellava al senso di appartenenza, valeva più di ogni cosa”.

RASSEGNA STAMPA – Pioli: “Non c’è tempo da perdere, dobbiamo fare risultato”

Dopo aver ottenuto un solo punto nelle ultime cinque partite, la Juve probabilmente non è il miglior avversario che puoi augurarti di affrontare. Ma la Lazio  ha bisogno di riprendersi, senza fare troppi calcoli: “Nel nostro momento non conta tantissimo l’avversario. Certo per affrontare una grande squadra, serve una grande prestazione. Non possiamo più perdere tempo, dobbiamo fare risultato”.

PIOLI: “DOBBIAMO CREDERCI” E per farlo, l’allenatore non ha nessuna intenzione di coprirsi: “Ci sono due possibilità: scendere in campo per non perdere, non sbagliare e non subire o credere di fare la partita e avere le qualità giuste per attaccare e difendere. Abbiamo solo una scelta: quella di crederci”. Anche per tentare di riscattare le sconfitte in Coppa Italia e Supercoppa: “Le motivazioni ci sono tutte, quella principale deriva dalla classifica e dal nostro momento. Affrontiamo una grande squadra, non mi interessa il passato, ogni partita fa storia a sé”. Non sarà semplice ma la Lazio deve cambiare atteggiamento prima possibile: “Tante cose non hanno funzionato, non abbiamo trovato continuità di risultati e di prestazioni. Così non è arrivato entusiasmo, abbiamo commesso errori, quindi abbiamo responsabilità. È vero che non è il momento di fare analisi approfondite, giocare più partite ci ha tolto sicuramente qualcosa in campionato. Ma c’è ancora la possibilità di trasformare la stagione in positivo. Le cose si risolvono con i risultati, non basta il lavoro. Nel mercato di gennaio la società sarà pronta a intervenire”.

“RISPETTO PER LA LAZIO” Pioli poi affronta il tema degli arbitri: “Stiamo subendo troppi torti arbitrali, non mi piace parlare di questo ma sono costretto a farlo. È giusto che i risultati siano condizionati da noi, vogliamo essere responsabili noi, quindi chiedo più attenzione. Anzi, la voglio. Non vogliamo niente di più, niente di meno dei nostri avversari. Voglio equità. Io sono professionale in ciò che faccio, chiedo lo stesso agli altri. Abbiamo diritto come tutte le altre squadre di essere valutati allo stesso modo. Sono stanco a fine partita di dire che ci sono state situazioni che ci hanno penalizzato. Questa è la realtà dei fatti, la squadra meritava più punti. Contro l’Empoli sarebbe stato giusto almeno l’1-1, probabilmente il 2-1. Se così fosse stato, magari saremmo qui a parlare di altri aspetti”. Poi la frecciata a Mancini, che in settimana ha detto che la Lazio aveva fatto qualcosa di superiore alle sue possibilità l’anno scorso: “Trovo ammirazione per i miei colleghi che da lontano esprimono certi giudizi senza sapere alcune situazioni interne. Quello che abbiamo fatto l’anno scorso è sotto gli occhi di tutti. Credo che anche quest’anno la Lazio sia all’altezza della situazione”.

“LULIC UN IMPREVISTO ASSURDO” Dopo essersi tolto alcuni sassolini dalle scarpe, il tecnico passa all’argomento Lulic, che per un banale incidente in palestra si è dovuto sottoporre a un intervento chirurgico alla mano: “L’ho sentito ieri sera, stamattina sono andato a trovarlo. Era sereno, ma arrabbiato perché è stato un imprevisto difficilmente ripetibile.  Gli ho fatto un in bocca al lupo sperando che la cosa non sia così grave”. Senza di lui, comunque, sarà impossibile giocare con la difesa a tre: “Difesa a tre o a quattro cambia poco, dovremo essere compatti e giocare la migliore partita possibile dal punto di vista tecnico. Dovremo sbagliare il meno possibile nella manovra”. Infine, un commento sulle tante voci su possibili suoi successori: “Nel calcio è normale così, io non posso controllare tutti gli eventi che mi girano intorno. Posso solo cercare di influenzarli, devo lavorare per far uscire il meglio dai miei giocatori. Solo così posso continuare il mio lavoro e far tornare la Lazio ai suoi livelli”.

Fonte : La Repubblica

RASSEGNA STAMPA – Il logo del Giubileo sulle maglie

S’è fatto sentire anche ieri sera, è piombato a Formello alle 18, ha incontrato la squadra al termine della rifinitura. Stop ai cali di concentrazione, servirà una reazione immediata, per il presidente Lotito conterà soprattutto l’atteggiamento in campo. Strappare qualche punto e muovere la classifica, la Lazio non può più sbagliare, la Juve è dietro l’angolo: in caso di sconfitta pesante potrebbe scattare il ritiro a Norcia e l’esonero dell’allenatore (il sostituto sarà sicuramente straniero, occhio a Murat Yakin). Ma per il momento ogni discorso è rimandato ai prossimi risultati, Stefano Pioli è ancora in sella, non ha intenzione di mollare, contro i bianconeri schiererà la squadra con il 4-2-3-1. Niente difesa a tre, l’infortunio di Lulic ha complicato i piani: il bosniaco ha riportato la sub-amputazione della falange distale del quarto dito della mano destra, resterà fermo almeno un mese, tornerà nel 2016. In porta ci sarà Marchetti, in panchina andrà Berisha. In difesa spazio a Basta, Mauricio (favorito su Hoedt), Gentiletti e Radu. A centrocampo, sicuri del posto, Biglia e Parolo. Sulla trequarti rischia Felipe Anderson: l’ex Santos è in ballottaggio con Candreva, probabilmente finirà in panchina, è reduce da prestazioni deludenti. Milinkovic Savic agirà dietro la prima punta, a sinistra chance confermata per Kishna. Capitolo biglietti: staccati oltre 10.500 tagliandi (da sommare ai 14mila abbonati), all’Olimpico sono attesi per ora 25mila spettatori ma si spera di arrivare a 30.000.

E questa sera la Lazio giocherà con una maglia speciale, lo ha annunciato il presidente Lotito: «Scenderemo in campo con una casacca dedicata al Giubileo – ha spiegato il patron attraverso un comunicato – una scelta che ho adottato personalmente e che vuole rendere omaggio ai valori che l’Anno Santo si propone di veicolare nel mondo. In questo senso la società si è impegnata verso una partecipazione diretta».

Fonte : Il Tempo