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FORMELLO – Le ultime dalla sgambata mattutina. E su Pioli, Lotito…

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Aria rovente a Formello, con la polizia che controlla il centro sportivo, forse per timore di contestazioni, che, fortunatamente, non ci sono. La squadra di Pioli, che ha iniziato ieri sera alle 19 il terzo ritiro stagionale, riprende dunque stamane gli allenamenti nel più assoluto silenzio: il mister chiede ai suoi ragazzi una reazione d’orgoglio e li esorta a cercare “una soluzione” e a “fare più movimento“. Per sua espressa volontà, ci saranno due sedute, sia oggi che domani: in quella di oggi, il gruppo scende in campo intorno alle 10.30, diviso in due tronconi, che si alternano tra le esercitazioni sulla precisione dei passaggi e sul possesso palla in campo e il lavoro in palestra.

All’allenamento non prendono parte il lungodegente De Vrij, Basta, Mauricio, Lulic, Onazi e Mauri: questi ultimi due, fermi da ormai un mese, sono vicini al rientro in gruppo, diversamente dal bosniaco, che, evitata l’amputazione parziale del dito, sarà comunque costretto a restare ai box almeno 30 giorni. Appuntamento ora alle 15.30 per la sgambata pomeridiana.

Intanto, ai microfoni de ‘Il Messaggero’, il presidente Lotito ha smentito le voci di un imminente cambio in panchina: “Pioli non è mai stato in discussione, è l’allenatore della Lazio e su questo non ho mai avuto dubbi, chi sostiene il contrario sbaglia. Che la squadra sia contro di lui è un’invenzione della stampa: nessuno ha litigato, anzi i giocatori si sono schierati in difesa del loro mister“.

LAZIALI FUORI PORTA – Gioie solo da oltre confine…

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Ancora un weekend avaro di gioie per i laziali in prestito. Partiamo dalla Serie B, dove è ancora panchina per Tounkara nel 2-0 del Crotone a Cesena: quarta esclusione per l’ex Barça, che ha sin qui collezionato 459 minuti in campo e 1 gol. Stesso discorso per Filippini, che, dopo l’influenza che gli aveva fatto saltare l’impegno con la B Italia, non viene rischiato dal mister della Pro Vercelli Foscarini nella gara contro la Ternana: per l’ex Bari sono 7 le presenze finora all’attivo tra le fila dei piemontesi. Ancora fuori dai convocati invece Minala, nel match tra Latina e Livorno, per un bottino fermo da più di un mese a 4 presenze e 1 gol. Non se la passano bene nemmeno, con il Lanciano, Crecco Rozzi: il primo, titolare con la B Italia, viene relegato in panchina dal mister degli abruzzesi, che addirittura non convoca nemmeno il secondo. Rispettivamente 8 e 1 le presenze sin qui collezionate dai due giocatori, ai quali serve invertire in fretta la rotta. Panchina anche per Strakosha Pollace nello 0-0 tra Vicenza e Salernitana: per il portiere sono 11 finora le apparizioni in campo, mentre solo 1 per l’ex capitano della Primavera. In Lega Pro, gioca circa un tempo (non da titolare) Lombardi, nella trasferta dell’Ancona sul campo della Spal: 13 presenze, 1 gol e 1 assist per l’ex Trapani, che vuole condurre per mano i marchigiani ai playoff per il salto di categoria. Va meglio in Ligue 1 a Perea: al quale il Troyes ultimo della classe concede 90 minuti da terminale offensivo nel 4-2-3-1. Il colombiano non segna, ma la presenza dal 1′ gli infonde fiducia: sono finora 10 infatti le apparizioni al suo attivo, nonostante in classifica i transalpini viaggino a -13 dalla zona salvezza. Nell’Alka Superligaen danese, invece, Elez gioca tre minuti del match vinto 2-1 dall’Aarhus sul Midtiylland: il difensore, fuori dalle gerarchie di mister Wieghorst, tenta così di risalire e incrementare il suo score di 14 presenze e 1 gol.  Nella Super League svizzera, gioca da titolare Vinicius nell’1-0 dello Zurigo sul Sion: il brasiliano agisce da terzino sinistro nella linea a 4, offrendo spinta e velocità, tanto che al 75′ lascia il campo stremato. Adesso dovrà continuare così per aumentare il numero delle sue presenze, 6 finora corredate da due assist.

TEMPI BELLI – Caro Stefano ti scrivo, così mi distraggo un po’

Caro Stefano ti scrivo, così mi distraggo un po’. E siccome sei molto vicino, parlerò piano, visto che di confusione in questo periodo ce n’è già molta.

Tra poco sarà Natale e, noi laziali, speravamo potesse essere festa tutto l’anno: ci speravamo a Pasqua, quando il cielo sembrava senza nuvole, bianco e azzurro. Finali da giocare, Europa da conquistare, una squadra che era un piacere vedere in uno stadio che a Lazio-Empoli faceva 50.000 persone. Che all’Olimpico sono sempre un po’ diluite, ma se giocassimo alla “Lazio-Qualche Prodotto o Servizio Inutile Che Non Ti Serve Ma Che Caccia Fuori Un Sacco Di Soldi Per Sponsorizzare Lo Stadio Arena”, avrebbero fatto invidia a Borussia Dortmund, Arsenal o qualsiasi altro muro umano in giro per l’Europa.

Era così anche alla finale di Coppa Italia o nel derby. Dove probabilmente il nostro destino, fatto di bivi incredibilmente chiari e netti al contrario della vita dove tutto è più sfumato e dubbioso, ha preso una direzione amara. Nella storia della Lazio, caro Stefano, spesso è tutto bianco o nero. Quando sbagli un esame, finisce un amore, cambi lavoro o affronti qualunque altra prova, sai che dalla fine può nascere un nuovo inizio. E invece quando il nostro amico Filip è riuscito a colpire due pali con un solo tiro ai supplementari contro la Juve (sempre lei, nei tuoi momenti più neri che da qualche tempo sono anche i nostri), noi che abbiamo già qualche annetto di Lazio alle spalle, abbiamo capito tutto.

Caro Stefano, nessuno come noi laziali sa interpretare la storia e i suoi segnali. Perché nei momenti chiave c’è sempre un destino ineluttabile che ci punisce e, a fare da contraltare, uno Stellone che ci salva quando tutto sembra perduto. Tu sei l’allenatore che ha riportato la gioia di essere laziali, che ogni tanto se ne va, non bisogna vergognarsi ad ammetterlo, anche perché i grandi amori sono sempre portatori di grandi passioni e, di conseguenza, di sofferenza, quando le cose non vanno bene. Chi ti scrive apprezzava tanto il vecchio “zio” che c’era prima di te, perché chi ti scrive è una persona molto pratica, anche un po’ cinica quando serve. Ma chi ti scrive non è scemo, e quando ti ha visto cantare l’inno insieme ai tuoi ragazzi, ha capito che stava nascendo qualcosa di speciale, che mancava da quando il buon vecchio Delio correva impazzito sotto la Nord. Una Lazio più debole della tua e di quella dello “zio”, forse ancor più ferocemente contestata, ma che riuscì a portare 70.000 persone allo stadio, alla fine, come il suo allenatore aveva sognato quando contro la Reggina si presentarono in 7.000.

Chi ti scrive, caro Stefano, ti ha accolto quasi a pernacchie, un anno e mezzo fa. Perché la cura dello “zio” lo aveva forse illuso che non fosse possibile un altro tipo di calcio, che la gioia non fosse più riproducibile in un ambiente depresso. Eppure quello che tu hai regalato in quella primavera così veloce a passare eppure così intensa, non potrà mai essere dimenticato. Per cui tutto questo panegirico è solo per dirti: grazie, e non mollare. Perché non meriti di essere lasciato solo proprio adesso, anche se qualcosa, come tutti gli Uomini, spesso la sbagli pure tu. E se qualcuno ti ha voltato le spalle, poi dovrà prendersi le tue responsabilità: esatto, le tue, perché le sue non ha saputo prendersele, né chi scende in campo, né chi siede in tribuna.

Forse, a costo di essere impopolare a dirlo, più i primi dei secondi, perché è vero che ormai alla Lazio siamo abituati a vedere gli errori di sempre ripetuti all’infinito, ma chi, a fine anno, non avrebbe puntato ad occhi chiusi sulla conferma in blocco della squadra della gioia? Ma tutto questo, caro Stefano, probabilmente lo sai già.

Qualsiasi cosa accada, io mi sto preparando. E (purtroppo) non è più una novità…

Fabio Belli

Difesa, Vlaar scatta in pole

Per gennaio prende sempre più corpo l’ipotesi di ricorrere ad uno svincolato per trovare il sostituto di de Vrij, a maggior ragione in caso di esonero di Pioli e conseguente esborsi economici. L’unico nome caldo percorribile – come scrive quest’oggi il Corriere dello Sport – è appunto quello dell’olandese Vlaar, nonostante il fatto che non convince il suo stato fisico. L’ex nazionale però è a costo zero mentre Douglas, il profilo sembrerebbe più gradito a Tare, costa ed anche tanto. La richiesta einiziale del Dnipro infatti era di 10 milioni di euro, ora il prezzo si aggira sugli 7/8 milioni, una valutazione alta per le esigue casse della Lazio. Dunque Tare aspetterà il momento migliore, peccato che un difensore affidabile servi fin da subito senza perdere ulteriore tempo prezioso.

IL FILM DI LAZIO JUVE

Ancora una sconfitta per la Lazio, che esce con le ossa rotta dalla sfida contro la Juve. Ecco gli scatti più belli di venerdì sera del nostro fotografo Gianni Barberi.

 

Lazio in crisi, storia già vista

Da oltre dieci anni dalle parti di Formello si vive sempre la stessa storia: dopo un anno super quello dopo si palesa addirittura una lotta all’orizzonte per la salvezza. Una storia che si ripete ciclicamente, Pioli come Petkovic, l’ultimo del sequel e proprio all’attuale ct della Svizzera entra così in gamba tesa sulla situazione attuale della Lazio: “Quello che sta succedendo a Pioli è lo specchio di ciò che ho vissuto io alla Lazio e non voglio dire altro…”.

RASSEGNA STAMPA – Lazio, Pioli resiste ancora: Brocchi prima scelta

Una sfilata con pochi sorrisi, finestrini che oscurano a fatica volti ancora più bui. La Lazio si rinchiude di nuovo in ritiro, il terzo della stagione. Il centro sportivo di Formello apre i battenti ai giocatori e allo staff tecnico, accolti da pochi, pochissimi tifosi presenti. I primi a varcare i cancelli, Stefano Pioli e Lucas Biglia (l’argentino in compagnia della famiglia): allenatore e capitano di una squadra smarrita. La presenza del tecnico emiliano, di questi tempi, è già di per sé una notizia: il mister nato a Parma rimane a bordo del vascello biancoceleste, ma la presa sul timone rischia di scivolargli di mano da un momento all’altro. La fiducia ribaditagli da Claudio Lotito, in ogni caso, gli offre la possibilità di giocarsi le carte della permanenza nelle prossime partite.

ZONA RETROCESSIONE A 5 PUNTI, SAMP PRIMO CROCEVIA – Giovedì la trasferta di Europa League a Saint-Étienne, quattro giorni dopo la sfida dell’Olimpico alla Sampdoria di Montella: due test potenzialmente decisivi (più il secondo che il primo, con il passaggio del turno da capolista già assicurato), prima dell’esordio in Coppa Italia e soprattutto dell’ultima uscita annuale contro l’Inter. Se con i blucerchiati arrivasse un’altra prova deludente, la fermata del capolinea per Pioli sarebbe più di un’eventualità all’orizzonte. Un misero punto nelle ultime sei giornate è un ruolino di marcia che la Lazio non può permettersi di peggiorare. E pensare che, dopo l’ultima vittoria contro il Torino (datata 25 ottobre), i biancocelesti erano primi nella classifica dell’anno solare: 60 punti raccolti, come la Juventus. Dopo un mese e mezzo si ritrovano sprofondati al sesto posto, a -14 dai bianconeri. Ancora più preoccupanti, i soli cinque punti che separano Klose e compagni dal terzultimo posto, occupato dal Frosinone. Uno stravolgimento totale del rendimento e, ancor più, delle prospettive di una squadra in piena crisi d’identità.

BROCCHI PRIMA SCELTA: “MA LE VOCI SULLA LAZIO NON MI INTERESSANO” – Quell’identità che, in caso di benservito a Pioli, la società sarebbe orientata a ritrovare in Cristian Brocchi. L’ex centrocampista laziale è al momento in stand-by, ma rimane il nome in cima alla lista di Lotito e Tare. Contratto di sei mesi, cifre contenute, voglia di misurarsi sul grande palcoscenico della Serie A: l’identikit dell’attuale allenatore della Primavera del Milan è considerato come il più spendibile dalla dirigenza. Con il valore aggiunto della confidenza e della presa sullo spogliatoio: per Brocchi (128 presenze in cinque stagioni con la maglia biancoceleste) si aprirebbero le porte di un vero e proprio ritorno a casa. A Formello ritroverebbe ben 8 giocatori con cui ha condiviso tante battaglie: da Marchetti a Klose, da Candreva a Lulic, passando per Radu, Konko, Onazi e il suo grande amico Mauri, senza dimenticare il legame praticamente fraterno con Matri. Una mossa per certi versi simile a quella che lo stesso Milan operò con Clarence Seedorf, prima, e Pippo Inzaghi, poi. Con i rischi, annessi e connessi, legati alla breve esperienza maturata sulla panchina. Quinto in classifica nel girone B, Brocchi assicura di pensare solamente alla Primavera rossonera: “Le voci sulla Lazio? Sono solo discorsi mediatici, non mi interessano e – le sue parole a margine della gara persa con il Bologna – non ne parlo per rispetto delle persone. In senso generale, questi accostamenti sono gratificanti ma – spiega il tecnico classe ’76 – mi sembra rispettoso per tutti parlare solo ed esclusivamente dei miei obiettivi con la Primavera”. Un sintetico “non so nulla” arriva invece dall’ad milanista Adriano Galliani. A Milanello, insomma, le bocche non rimangono cucite, ma neanche si sbilanciano. Brocchi, in ogni caso, guadagna lo scettro di prima opzione in caso di esonero di Pioli. In una graduatoria di profili che vede, tra gli altri, gli ex ct Lippi e Prandelli e le piste estere Murat Yakin e Lucien Favre.

Fonte : La Repubblica

RASSEGNA STAMPA – Con Brocchi si rischia la serie B. Bisogna spendere per l’allenatore

Non scherziamo, la classifica è imbarazzante e allora niente salti nel buio se non si vuole trasformare una stagione al momento fallimentare in tragica. Equazione semplice semplice, serve un allenatore di livello, esperto e magari di categoria superiore rispetto a Pioli. Sempre che Lotito sia convinto delle colpe dell’attuale tecnico, eroe del terzo posto conquistato solo sei mesi fa. Ma, si sa, il calcio impone anche scelte dolorose e soprattutto, non potendo cambiare molti giocatori, si ricorre all’esonero del mister di turno per provare a dare una scossa. La situazione della Lazio, però, è complessa anche perché il gruppo è lo stesso che aveva incantato l’anno scorso quindi Lotito e Tare devono scegliere bene, il presidente deve decidersi a investire sull’allenatore se lo ritiene necessario altrimenti è giusto andare avanti così.

Con Brocchi si rischierebbe il tracollo, troppo inesperto per gestire un momento così difficile, Simone Inzaghi potrebbe bruciarsi visto che è atteso da una bella carriera, quindi si faccia un sacrificio vero puntando su Lippi, Mazzarri, Prandelli o Guidolin, nomi importanti. Per una volta non si facciano calcoli sullo stipendio, su quanto dovrà prendere Pioli fino al 2017 oppure sui soldi da versare nella causa con Petkovic, serve un salto di qualità nel caso si ritenesse l’esonero l’unica soluzione praticabile. Anche perché Lotito si deve arrendere: a questo gioco più si investe, più si vince. I soldi contano, eccome, basta con queste favole smentite dalla realtà.

Fonte : Il Tempo

RASSEGNA STAMPA – È partito il ritiro con Pioli al comando

La Lazio si blinda a Formello, scatta il ritiro ordinato da Lotito dopo la sconfitta con la Juventus, andrà avanti almeno fino alla sfida con la Sampdoria. È il terzo in stagione: il primo all’indomani della debacle con il Napoli, il bis per il pareggio con il Palermo. Ieri poco dopo le 18 l’intera rosa entra nel centro sportivo: Pioli e Biglia per primi, Keita per ultimo. I senatori sfrecciano dentro senza fermarsi dai pochi tifosi presenti. Uno di loro a Anderson: «Svegliati e torna a segnare», il brasiliano fa «Ok» con la mano. Il presidente è furioso con la squadra, la accusa di mancanza di carattere. La squadra è furiosa con il presidente, alcuni biancocelesti infatti lo accusano di assenteismo in un momento così delicato: per questo soprattutto i big non hanno digerito la decisione di un ulteriore ritiro punitivo. Alla vigilia della Juve il patron ha fatto visita al gruppo a Formello, si ripeterà in questi giorni. Lotito chiede una reazione, i giocatori di dividersi equamente le colpe con tecnico e dirigenza. Non a caso Pioli è in bilico, vincere con la Samp è decisivo per la sua panchina. La partita con il Saint-Etienne conta poco, con la qualificazione in Europa League in tasca: in Francia scenderanno in campo le seconde linee e i giovani. Stamattina alle 10 in scena il primo allenamento del ritiro biancoceleste.

Fonte : Il Tempo

RASSEGNA STAMPA – Lazio allo sbando, ora riparte il ritiro, con la Samp ultima chiamata per Pioli

La Lazio è alla deriva su tutti i fronti. Non c’è nulla di salvabile fin qui della stagione biancoceleste. I giocatori non reagiscono più, il tecnico è in confusione completa, i tifosi disertano lo stadio e il silenzio della società è assordante. La sconfitta di venerdì contro la Juventus, la quinta in sei gare, ha rappresentato il punto di non ritorno: Pioli ha i giorni contati. Nella pancia dell’Olimpico il presidente Lotito è esploso di rabbia. Prima un gestaccio verso i tifosi che lo contestavano, poi un confronto teso con il ds Tare su quello che bisogna fare nell’immediato per tentare di mettere una pezza a tutti gli errori fatti da questa estate in poi.

STIPENDI PESANTI
I due hanno avuto un duro faccia a faccia, non erano affatto d’accordo. Il ds avrebbe voluto esonerare immediatamente Pioli e dare via al nuovo corso. Lotito invece vuole aspettare ancora. Il motivo? Questione di soldi. Il club infatti, oltre allo stipendio del tecnico di Parma e quello dell’eventuale nuovo allenatore deve sborsare anche soldi extra dovuti a Petkovic, circa un milione di euro (l’udienza è fissata per il 23). Lotito sa da tempo d’essere destinato a soccombere (è evidente sul bilancio) e per questo vuole prendere ulteriore tempo per decidere. Eppure nella notte di venerdì Pioli sembrava destinato a salutare tutti. Lotito non ci ha dormito, poi nella mattinata di ieri, sbollita la rabbia, ha deciso di dare un’ultima chance al tecnico emiliano. A questo punto diventa decisiva la sfida di lunedì contro la Sampdoria. Per questo i dirigenti biancocelesti hanno ordinato un nuovo ritiro. Da oggi alle 19 tutti di nuovo chiusi a Formello. Una decisione alquanto confusionaria visto che tra feste (8 dicembre) e tre giorni di trasferta per l’Europa League, la punizione durerebbe appena quattro giorni.

SANTO STEFANO
Il diktat presidenziale è stato accolto con favore da Pioli che sta tentando in tutti i modi di ritrovare il suo equipaggio. È evidente che la magia dello scorso anno è svanita, bruciata dal sole estivo e dalle prime delusioni stagionali. Il tecnico ha perso il favore dei veterani, in molti gli hanno voltato le spalle. Le ha provate tutte da inizio campionato ma a nulla sono servite le coccole prima e le punizioni poi. Gli hanno fatto terra bruciata e lui è andato nel pallone più completo. C’è anche molto del suo in questo crollo verticale della Lazio. La bella creatura che tutti ammiravano lo scorso anno non c’è più. Ieri l’avanti e indietro dal centro sportivo biancoceleste

SENATORI SERPENTI
L’iceberg contro cui si sta schiantando la Lazio si fa sempre più vicino e i calciatori in campo sembrano essere incapaci di reagire a questa situazione. Biglia esce piangendo, lacrime di frustrazione. Gli altri hanno la testa bassa mentre i pochi tifosi presenti contestano. Il cortocircuito è totale. Nel chiuso dello spogliatoio anche i calciatori si sono confrontati: molti sono ancora dalla parte del tecnico, ma altri (molti importanti) hanno ormai lasciato il comandante solo con il suo naufragio. Non lo ascoltano più e in campo l’ammutinamento è palese. Inspiegabile altrimenti la trasformazione di alcuni big. Serve una scossa, adesso più che mai. Prima che si torni a quel funerale dal quale Lotito si vanta di aver preso la Lazio.

Fonte : Il Messaggero

Montella: “La Lazio è in crisi ma pensiamo a noi”

Al termine dell’incontro con il Sassuolo, perso in casa per 3-1, Vincenzo Montella è intervenuto in conferenza stampa. La sconfitta subita conto gli uomini di Di Francesco è la quarta consecutiva per i doriani e nel prossimo incontro gli uomini di Montella dovranno vedersela con un’altra squadra che in questo momento non sta vivendo un periodo felice, la Lazio. Per i biancocelesti – da questa sera in ritiro per la terza volta dall’inizio della stagione – una prova d’appello, dopo cinque sconfitte negli ultimi sei incontri,  non certo semplice da superare. Il tecnico doriano nel corso dell’intervista rilasciata ha parlato anche del prossimo incontro con la squadra capitolina: “La Lazio, come noi, sta attraversando un periodo di crisi. E’ una partita come le altre ma non dobbiamo pensare ai loro problemi ma lavorare per risolvere i nostri. Quando le cose girano male tutti gli incontri sono complicati”.

Pioli e la squadra di nuovo a Formello

I cancelli del centro sportivo di Formello si sono aperti nel tardo pomeriggio per ricevere Pioli ed i suoi ragazzi, in ritiro punitivo per la terza volta dall’inizio della stagione. Il primo ad arrivare è stato il tecnico, che dopo la quinta sconfitta negli ultimi sei incontri, vede la sua panchina sempre più traballante. Per il futuro dell’allenatore emiliano saranno decisivi i risultati degli incontri con il Saint Etienne (giovedì sera, ultimo turno del girone di Europa League) e la partita con la Sampdoria in programma nel prossimo turno di campionato. Nel frattempo circolano già i nomi dei possibili sostituti: fra i più quotati l’ex centrocampista laziale e attuale tecnico della Primavera del Milan, Cristian Brocchi. All’arrivo al campo di allenamento alcuni giocatori si sono intrattenuti con i tifosi per posare per delle foto e per firmare autografi. Da registrare un tranquillo scambio di battute tra un tifoso e l’addetto stampa De Martino, con quest’ultimo che ha richiesto più vicinanza al gruppo per il bene comune.

Fonte: ANSA

Ecco come Roma si prepara al Natale…

La città di Roma si prepara alle feste natalizie tra led su alberi di Natale veramente scenografici. Ieri mattina sono stati avviati i lavori di installazione delle luminarie. Ben 9.000 lampadine led accenderanno due abeti, alti 20 metri, installati rispettivamente a piazza Venezia e al Colosseo. Come vuole la tradizione, l`8 dicembre entrambi gli alberi saranno accesi, momento preceduto da due colpi a salve del cannone del Gianicolo.

 Intanto, sempre nella cornice di piazza Venezia, è stato completato l’allestimento della composizione floreale che riproduce il Tricolore della bandiera nazionale Italiana. Sono in allestimento in questi giorni anche i decori floreali di piazza Venezia, Fori Imperiali, Colosseo, piazza di Spagna, mentre è stata predisposta la sistemazione di 15 abeti natalizi alti 7 metri in una piazza scelta da ciascun Municipio di Roma.

La Capitale si veste a festa, in un Natale all’insegna della cristianità e delle grandi tradizioni, per accogliere al meglio migliaia di turisti, che sceglieranno l’urbe immortale come meta per le imminenti feste.

In Francia certi dell’arrivo di N’Koulou alla Lazio

Lazio sempre più in crisi. Il momento negativo continua senza interruzione. Oltre al problema Pioli sono molte le cause del disastro biancoceleste. Sotto accusa il reparto arretrato che, orfano di De Vrij, non è riuscito a mettere una pezza all’assenza del difensore olandese. Mauricio e Gentiletti, senza colui che guidava la difesa, sembrano due pesci fuor d’acqua, lenti e fallosi stanno facendo rimpiangere ancora più del dovuto il compagno d reparto. La società sembra finalmente entrata nell’ottica di dover intervenire e il ds Tare si sta guardando intorno. Tra i tanti nomi accostati alla Lazio c’è quello di Nicolas N’Koulou del Marsiglia. In Francia sono certi dell’arrivo del centrale francese tra i biancocelesti. Il quotidiano La Provence parla di un trasferimento che potrebbe andare in porto però solo nel prossimo mercato estivo dato che il giocatore vorrebbe onorare il suo impegno fino alla fine del contratto per poi trasferirsi a parametro zero. Sul Journal du Dimanche invece è intervenuto l’agente di N’Koulou, Maxime Nana: “Sulla Lazio non posso dire niente”, facendo però intuire che le parti sono già impegnate a trovare un accordo che potrebbe essere anticipato anche a gennaio.

SERIE A – Ecco tutti i risultati

Gli anticipi della 15esima giornata di campionato, hanno mosso in maniera significativa la zona alta della classifica. La vittoria della Juve ai danni della Lazio (0-2), rilancia decisamente gli uomini di Allegri, complice anche i due stop di Roma e Napoli. La squadra di Garcia è stata agguantata all’ultimo respiro dal Torino con un rigore di Maxi Lopez(1-1), mentre i partenopei sono caduti clamorosamente col Bologna sotto i colpi di un ritrovato Destro (3-2).

L’Inter nell’anticipo di sabato sera, conferma il suo potenziale e vince ancora di misura (1-0) con gol di Adem Ljajic al 59esimo, e regala a Mancini il primato solitario. Ecco di seguito tutti gli altri risultati delle 15:00 aspettando le sfide serali tra Sampdoria-Sassuolo e Carpi-Milan.

Atalanta-Palermo 3-0

Marcatori: G. Denis 18′, Cherubin 25′, M. De Roon 80′

Fiorentina-Udinese 3-0

 Marcatori: M. Badelj 27′, Ilicic (Rig.) 62′, G. Rodriguez 86′

Frosinone-Chievo 0-2

Marcatori: Paloschi (Rig.) 90′, Meggiorini 90′

Verona-Empoli 0-1

Marcatori: Costa 61′

Clamoroso al Dall’Ara!

Un Napoli che ha sofferto di vertigini oggi a Bologna. Con la pressione di riagganciare il primato, dopo la vittoria di ieri sera dell’Inter, la squadra di Sarri cade al Dall’Ara 3-2 sotto i colpi di Destro e Rossettini rispettivamente al 14esimo e al 21esimo del primo tempo. Dopo esser tornati in campo, la seconda parte di gioco regala ancora incredibilmente il colpo di grazia di Destro che affossa i partenopei, complice un grave errore di Reina. Diecimila tifosi napoletani, che hanno raggiunto Bologna, sono sotto choc. Poi, dopo che la squadra di Donadoni sciupa l’occasione del clamoroso 4-0, al 41esimo ci pensa il solito Higuain a segnare il primo gol del Napoli. Dopo 3 minuti ancora Higuain. Incredibile! Ancora rete dell’Argentino e partita che si riapre dopo una grande azione firmata Pipita. 4 minuti di recupero, il Bologna trema e si difende con tutte le forze e infine il fischio finale che regala a Destro e compagni una vittoria importantissima ai fini della classifica.

Brocchi alla Lazio? Ecco le parole del diretto interessato…

AGGIORNAMENTO – Al termine dell’incontro – che ha visto la Primavera rossonera cedere al Bologna per 2-1 – Brocchi si è fermato a parlare ai microfoni dei cronisti presenti. Il tecnico incalzato dalle domande è tornato anche sul discorso Lazio: “Per rispetto dei diretti interessati preferisco non parlarne. Essere citato fa sempre piacere, ma anche la scorsa stagione ho vissuto una situazione simile. Il mio compito in questo momento è dare il 100% ai miei ragazzi, mi sembra giusto per rispetto di tutti parlare solo di quello che è il mio presente. Le chiacchiere non mi interessano, già in passato ho dovuto sopportare cose che non erano vere”.

Alta tensione a Formello. Una crisi nera, che ha portato la Lazio in ritiro . Pioli in bilico. Tutto fa credere ad un imminente cambio di allenatore. Le voci sono sempre più insistenti sui probabili successori del mister nativo di Parma. Tra i nomi in lizza, al momento il più accreditato sembra essere quello di Cristian Brocchi. L’attuale allenatore del Milan primavera, tra poco in campo con i suoi ragazzi, alla domanda fatta dai microfoni di Sportitalia sul probabile approdo alla Lazio, ha risposto: “Penso solo alla partita che affronterò tra poco, il resto sono tutti discorsi dei media”. Nonostante le smentite di rito, tutto fa presagire che al momento sia lui il prescelto, visto che conosce meglio di altri, la piazza romana e lo spogliatoio alla perfezione.

Fiore: “Lazio, serve una scossa” E su Pioli…

Tre stagioni con l’aquila sul petto e tante gioie regalate ai tifosi laziali. Come ad esempio, la coppa Italia vinta contro la Juventus, mentre in campionato l’ultima vittoria contro i bianconeri risale a 12 anni fa e porta proprio la sua firma. Stefano Fiore. L’ex azzurro, intervistato ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com, parla del momento no della Lazio: “Non penso che Pioli sia il problema– rivela Fiore – l’esonero non sarebbe la giusta soluzione. Logico che la squadra sia sfiduciata, ma gli gira anche male! Serve una scossa, una scintilla, ad Empoli non meritava di perdere. Pioli ha le sue responsabilità, certo, ma non sono totali. C’è da dire che il cambio di panchina può portare novità, freschezza, soprattutto per risvegliare alcuni giocatori in grave difficoltà”. Poi si esprime sulla strategia di mercato, attuata in estate dalla società capitolina: “”Deficitario, assolutamente. Pioli ne sta pagando le conseguenze, bisognava pensare ad una Lazio diversa, giocarsela meglio. Soprattutto perché c’era la possibilità di entrare in Champions League…” Infine sulla domanda se la squadra sia stata indebolita risponde: “”No, ma neanche rinforzata. Tutte le altre squadre hanno migliorato la propria rosa invece. Poi ha pesato l’infortunio di de Vrij”.

FOCUS – I settori della crisi: ATTACCO

Dopo aver analizzato i problemi del della difesa (clicca qui) e del centrocampo della Lazio (clicca qui), è arrivato il momento di completare questo percorso analitico con un reparto che sta dando problemi  non solo nell’ultimo periodo ma fin da inizio stagione: l’attacco biancoceleste.
A dir la verità la poca vena realizzativa del reparto d’attacco è sempre stata una peculiarità del gioco di mister Pioli, il suo gioco propositivo infatti richiede un lavoro prettamente di sacrificio da parte delle punte per permettere gli inserimenti dei centrocampisti, degli esterni e/o del trequartista di turno a seconda del modulo utilizzato (4-3-3 o 4-2-3-1), con risultati a dir poco entusiasmanti vista la mole di gol realizzata dalla banda Pioli la scorsa stagione: 71 gol fatti (uno in meno della Juventus Campione d’Italia) ripartiti appunto tra centrocampo e attacco, a testimonianza del fatto che nonostante i compiti prettamente di sacrificio, gli attaccanti della Lazio sono riusciti spesso a dare un notevole contributo: Klose 13 gol; Djordjevic 8 gol (fuori a lungo per infortunio); Mauri (l’anno scorso utilizzato come Falso nueve) 9 gol; Keita 1 gol.
In questa stagione invece i numeri sono assai imbarazzanti. Tra i vari problemi che stanno accompagnando questa prima parte di stagione dei ragazzi di Pioli c’è anche quello appunto della poca (per usare un eufemismo) prolificità del reparto offensivo. Dal gol inutile di Kishna contro il Milan, la squadra di Pioli non segna su azione da ben tre partite. A secco con Roma, Empoli e Juventus, solo il rigore di Candreva contro il Palermo ha evitato l’ennesimo ko. Klose, Djordjevic e Matri, tre punte, quattro gol in tre…(senza contare Kishna con due reti e Keita con una) poca roba per ambire a traguardi importanti, sintomo che il gioco latita e che le idee scarseggiano se gli esterni non si accendono. Ormai il momento è critico, serve una scossa immediata. I tifosi biancocelesti si aspettano molto di più  a livello realizzativo sopratutto dagli attaccanti centrali. Servirebbe come il pane un bomber di razza purissima come Gonzalo Higuain ma in questo momento storico sarebbe come prentendere di raggiungere la luna…Sì un vecchio detto dice: “punta alla luna, male che vada arriverai tra le stelle“…il problema è che l’attacco biancoceleste si trova nel buio più totale

STATISTICHE: i numeri parlano di “attacco dalle polveri bagnate” – I biancocelesti infatti hanno realizzato solo 17 gol in 15 gare (1.13 a partita).

Andiamo ad analizzare le responsabilità individuali dei vari NON-protagonisti dell’attacco biancoceleste: 

KLOSE – L’uomo che ha fatto al storia della Germania calcistica agli ultimi mondiali, diventando campione del mondo, nonostante i 37 anni si aspettava un inizio totalmente differente da quello attuale. Doveva essere il trascinatore dell’attacco biancoceleste, ma complice anche un infortunio a inizio stagione che ha tenuto in apprensione tutto il popolo biancoceleste il tedesco ha impiegato molto a entrare in forma, e anche quando è tornato al 100% non  è più riuscito a incidere come voleva, nonostante in ogni partita dà sempre il 200% a dispetto dell’età. Oggi Klose lotta per rialzarsi da terra. Non è assolutamente finito il Panzer e le sue 150 presenze realizzate venerdì contro la Juventus non devono rappresentare per lui la fine….ma un record da incrementare con tantissimi gol ancora. Serve un ultimo sforzo da parte sua, il popolo biancoceleste ha ancora bisogno di lui, senza il miglior  Klose sarà ancora più dura per la Lazio uscire dalla crisi.  (totale minuti giocati: 426; 7 presenze – 0 reti – 2 ammonizioni)

© Gianni Barberi
© Gianni Barberi

DJORDJEVIC – Anche Djordjevic non sta vivendo un momento esaltante: prima il grave infortunio dell’anno scorso che ha bloccato la sua ascesa nel mondo biancoceleste, quest’anno invece (doveva essere la sua stagione) complice una serie di fastidiosi infortuni non è riuscito a rendere come voleva, tanta buona volontà ma manca la cosa più importante…i gol, almeno in campionato, perchè se andiamo a vedere l’andamento in coppa, il serbo non sta sentendo per niente l’emozione del debutto dimostrando di avere un feeling particolare con Europa League, tant’è che l’Uefa lo ha addirittura omaggiato via twitter per aver realizzato realizzando 3 gol in 2 presenze per un totale di 86 minuti (per una media di 1 gol ogni  28′), il sogno è che il serbo si dimostri decisivo anche in campionato e aiutare così la Lazio a uscire da questo incubo  (totale minuti giocati: 487; 8 presenze – 2 reti – 0 ammonizioni).
Djordjevic

MATRI – E’ stato il grande colpo dell’ultimo giorno del mercato estivo biancoceleste. Arrivato in prestito secco dal Milan, Alessando Matri ha voluto fin da subito di essere qualcosa di più di un vice-Klose, mettendosi subito in mostra con una bellissima doppietta all’esordio contro l’Udinese, da qui in poi però c’è il nulla: un grande lavoro di sacrificio per la squadra e un gol importantissimo contro il Rosenborg in Europa League ma niente di più. Non è un cannoniere ma è comunque un ottimo attaccante e da lui ci si aspetta decisamente di più.  (totale minuti giocati 344; 10 presenze – 2 reti – 1 ammonizione).

Alessandro Matri Lazio Udinese
© Gianni Barberi

KEITA – Nonostante il magro bottino di gol realizzati il giovane talento spagnolo è uno dei membri più attivi e decisivi dell’attacco biancoceleste. Pioli lo ha usato molto spesso come arma letale a partita in corso: Keita infatti ogni volta che è entrato in campo è stato in grado di dare la svolta alle partite bloccate con assist, calci di rigore e calci di punizioni procurate. Anche lui come tutta la Lazio sta vivendo un momento di flessione, e negli ultimi tempi riesce solo a rendere leggermente più vivace la manovra d’attacco biancoceleste ma niente di più. La Lazio ha bisogno ora più che mai di lui e del suo immenso talento.  (totale minuti giocati 670; 11 presenze – 1 -rete- 1 ammonizione).

Keita applaude la curva Nord Lazio
© Gianni Barberi

KISHNA – Il giovane talento olandese è uno dei pochi colpi dell’estate biancoceleste capace di far entusiasmare i tifosi, complice anche la nomea di “The Dutch Di Maria” che lo ha accompagnato negli ultimi tempi all’Ajax. Il suo inizio prometteva molto bene, con il gol all’esordio in Serie A (segnare al debutto è ormai un suo marchio di fabbrica) poi è uscito un po’ dai radar di mister Pioli che lo ha utilizzato sopratutto in Europa League, mentre in Serie A ha pagato la feroce concorrenza con il trio Candreva, Felipe Anderson e Keita. Ogni volta che è stato chiamato in causa però ha sempre fatto vedere doti tecniche impressionanti rendendolo di fatto una delle note più positive di questo difficile inizio di campionato. Purtroppo ancora non riesce ad incidere e ad essere costante come vorrebbe, bisogna pazientare è ancora molto giovane, ha tutto il futuro davanti a sé e la Lazio non vede l’ora di beneficiarne. La svolta potrebbe passare proprio dai suoi piedi. Indubbiamente Kishna resta uno di quei giocatori su cui ricostruire la Lazio del futuro. (totale minuti giocati: 541; 10 presenze – 2 reti – 0 ammonizioni).

Kishna Lazio Bologna
© Gianni Barberi

Ora…al di là della distribuzione delle varie colpe della crisi, ciò che conta adesso è SOLO il bene della Lazio. Le parole sono finite, non ha più senso tergiversare. Ora servono i fatti!

Marco Lanari

 

 

Un anno da fenomeno, Felipe Anderson meglio di Rooney…

Quando si va verso l’ultimo giorno dell’anno, arriva il tempo di tirar le somme. E’ cosi anche per Felipe Anderson. Il dieci laziale, anche se non sta affatto brillando in questa prima parte di stagione, può essere più che soddisfatto di quanto fatto negli ultimi 365 giorni. Si, perché sono stati 12 mesi da protagonista indiscusso nel campionato Italiano. Nella stagione entusiasmante, che ha portato la Lazio terza in classifica, Felipe ha preso per mano la squadra a suon di assist e gol, così da regalare ai suoi tifosi gioie continue. Nonostante negli ultimi mesi ci sia stata un’involuzione evidente da parte del Brasiliano, per quanto fatto vedere nel recente passato (oltre ad essere in lizza per un importante premio) l’importante rivista FourFourTwo.com lo ha inserito nella top 100 dei calciatori più forti del 2015. Il giovane talento biancoceleste occupa la posizione 84, precedendo, tra gli altri, gente come Rooney e Verratti, di certo non gli ultimi arrivati.