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Oikonomidis felice: “Debutto positivo”

Contro il Saint Etienne l’esordio assoluto dell’ex Primavera Oikonomidis, un debutto tanto cercato: “Il mio debutto da titolare in Europa League è stato un brivido sulla schiena – ha confidato il giocatore australiano in patria theworldgame.sbs.com – per me è stato un onore. Nei primi minuti ero abbastanza emozionato, il giusto premio al mio duro lavoro di questa stagione che ora sta pagando. Spero che questo passo sia seguito da altri durante questi mesi. Il feedback è stato davvero buono: l’allenatore era felice e i media mi hanno giudicato positivamente. Ora non vedo l’ora di migliorare ancora le cose partendo da qui. Ho lavorato con pazienza, abbiamo una squadra di grande talento e inizialmente non ho avute molte occasioni, il mister crede tanto in me, ha fiducia nelle mie capacità e cercherò di essere coinvolto più possibile. Abbiamo passato il turno di Europa League – conclude – ora ci servono un paio di vittorie in campionato per tornare ad essere a posto”.

L’ERBA DEL VICINO – Roma, cosi proprio non va

Considerando che a Napoli nell’ultima mezz’ora di gioco la squadra giallorossa ha abbassato inesorabilmente il baricentro costringendo Szczesny a doversi esaltare dinanzi le sortite offensive degli avversari, allora, uno scialbo pareggio a reti inviolate in trasferta è un punto guadagnato. La Roma esce indenne dal San Paolo. E di fatto si deve accontentare. Perché allo stato attuale la compagine guidata da Rudi Garcia altro non può pretendere. Il tecnico francese è sceso in campo per non “prenderle”. Riuscendo nella sua impresa. A fronte di un modulo tattico totalmente difensivista che, di fatto, ha imbrigliato Higuain & Co: quel 4-2-3-1 con Pjanic marcatore a uomo su Jorginho, De Rossi e Nainggolan col fiato sul collo di Hamsik e Allan, Dzeko a giocare un’infinità di palloni spalle alla porta avversaria. Il risultato è stato un unico brivido: cross di Rudiger, stacco di testa vincente di De Rossi, palla in rete. Ma il gioco era già fermo perché la traiettoria del giocatore tedesco sembra essere uscita dal rettangolo verde. Il match della Roma è tutto qui. Pochino per una squadra che ad inizio stagione ambiva allo scudetto ed ora è quinta in classifica, con un distacco di sette punti dall’Inter capolista. In ritardo rispetto a Juventus, Napoli e Fiorentina. La società giallorossa attende la sosta e la finestra invernale di calciomercato. I tifosi romanisti attendono, per l’ennesima stagione, una Roma capace di sapersi imporre sull’avversario grazie ad un gioco e una mentalità vincente.

Simone Roselli

AMARCORD BIANCOCELESTE – 14 dicembre 2011: Lazio-Sporting Lisbona 2-0

Per l’ultima giornata della fase a gironi di Europa League allo stadio Olimpico si fronteggiano Lazio e Sporting Lisbona. Le due squadre arrivano alla gara con stati d’animo completamente diversi: felici e sollevati – primi nel gruppo e già certi della qualificazione al turno successivo – gli ospiti; concentrati ma con poche speranze i secondi. Infatti la Lazio per potersi qualificare non solo deve conquistare la vittoria ma, i ragazzi di Edy Reja, devono anche sperare nella contemporanea sconfitta del Vaslui a Zurigo, con i padroni di casa ultimi in classifica e già eliminati. Forte della qualificazione la squadra portoghese si presenta in campo rinunciando ad Ânderson Polga, Ricky van Wolfswinkel e Diego Capel, tre degli elementi più importanti del gruppo di Domingos Paciencia. Reja, dal canto suo, ritocca pesantemente la sua squadra. In confronto all’ultimo turno di campionato sono ben sei i cambi apportati: in porta Albano Bizzarri sostituisce l’infortunato Marchetti, nel reparto arretrato Luis Cavanda e Lorik Cana prendono il posto di Marius Stankevicius e di Stefan Radu, a centrocampo Sculli al posto di Gonzalez ed in attacco la coppia Cisse-Kozak rileva il duo Rocchi-Klose. La Lazio prova sin dall’inizio ad indirizzare la partita e dopo solo quattro minuti si fa pericolosa con Kozák, che svetta bene sulla punizione di Cristian Ledesma ma spedisce la palla sopra la traversa. I due attaccanti biancocelesti si danno molto da fare nel tentativo di creare problemi alla difesa portoghese ma, il giocatore ceco tenta di muoversi molto restando spesso però vittima della trappola del fuorigioco avversario, mentre Cisse, schierato largo a destra, non trova mai nessuno pronto a sfruttare le sue giocate. Al 15′ è il brasiliano Hernanes a rendersi pericoloso ma Oguchi Onyewu salva in scivolata. Qualche minuto dopo lo Sporting tenta la reazione: Bruno Pereirinha serve Diego Rubio che va al tiro ma senza inquadrare lo specchio della porta. La Lazio lentamente acquista sicurezza ed i tentativi dei biancocelesti si fanno sempre più insistenti. Sculli entra in area e serve all’indietro l’accorrente Hernanes ma il brasiliano Marcelo para con qualche difficoltà. Subito dopo ancora Sculli aggira anche il portiere avversario e tocca per Kozák, che però disturbato calcia male. L’attaccante biancoceleste però poco dopo si fa subito perdonare portando i suoi in vantaggio. Senad Lulić dalla fascia manda al centro un traversone sul quale si avventa Kozák che, lasciato colpevolmente solo, di testa mette dentro realizzando il suo primo gol stagionale. Al termine del primo tempo Lazio in vantaggio ed in attesa di buone notizie dalla Svizzera, dove il Vaslui è ancora bloccato sul pareggio. Nella ripresa dopo una bella parata di Bizzarri su Bozhinov e l’ingresso in campo di González al posto di Cana arriva il raddoppio dei biancocelesti. Modibo Diakite, autore di una grande prova, trova da solo al centro Sculli che batte il portiere avversario e corre a festeggiare sotto la Nord. Dopo aver messo al sicuro il risultato la Lazio gioca con meno pressione in attesa del verdetto finale. Allo stadio Letzigrund i due gol dello Zurigo scatenano la festa dei sostenitori laziali. La squadra di Reja batte lo Sporting e si conquista con merito il passaggio ai sedicesimi.

IL TABELLINO

LAZIO: Bizzarri, Cavanda, Diakite, Biava, Lulic, Cana (53′ A. Gonzalez), Ledesma, Cisse, Hernanes (72′ Zampa), Sculli, Kozak (84′ Klose). A disposizione: Carrizo, Dias, Crescenzi, Rocchi. Allenatore: Reja

SPORTING LISBONA: Marcelo, Pereirinha, Tiago Ilori, Onyewu (76′ Joao Mario), Evaldo, Andrè Martins, Andrè Santos, Schaars (69′ Danile Carrico), Carrillo, Diego Rubio (64′ Insua), Bojinov. A disposizione: Tiago, Bertinho, Ricardo Esgaio. Allenatore: Domingos Paciencia

Arbitro: Sig. Dean (ENG)
Assistenti Sigg. Burt e Watts
Assistenti arbitrali aggiunti: Sigg. Oliver e Mason
Quarto arbitro: Sig. Probert

Marcatori: 42′ Kozak, 55′ Sculli

Note: serata umida, terreno buono. Ammonito al 34′ Kozak per gioco scorretto. Esordio in maglia biancoceleste per Zampa, classe 1992. Angoli 7-3. Recuperi: 1′ p.t., 3′ s.t.

Spettatori: 20.000 circa.

 

RASSEGNA STAMPA – Heurtaux aspetta solo te

Spinge, sa che può far gola alla Lazio. Thomas Heurtaux direbbe sì a Lotito, aspetta la chiamata. E’ gestito dal manager Bozzo, lo stesso di Marchetti. Lui e il patron laziale si potrebbero incontrare prima di Natale o subito dopo, in ballo c’è sempre la firma del portiere sul rinnovo. Heurtaux è in uscita dall’Udinese, la Lazio ha chiesto il prestito alla famiglia Pozzo. La prima risposta è stata “no”. Il difensore francese è valutato sei milioni, sono troppi per due motivi: è reduce da un infortunio (quest’anno ha giocato solo tre volte) ed è in scadenza nel 2017.

Vlaar ha scelto l’Az Alkmaar e Douglas sta scegliendo il Besiktas, erano i nomi più caldi. Il brasiliano è vicino allo sbarco in Turchia, riceverà più soldi e sarà venduto a buon prezzo. Le proposte di Lotito sono state rispedite al mittente dal Dnipro, non ha mai dato grandi speranze alla Lazio (ha chiesto 8 milioni). Le tracce che portano in Francia sono sempre valide. A Saint Etienne c’è Loic Perrin, 30 anni, capitano della squadra appena sfidata in Europa League. Non ha giocato giovedì, vanta 300 e più presenze in Ligue 1. Pioli conosce bene Andrea Raggi, 31 anni, si sono incontrati a Bologna, erano in grande sintonia. Gioca nel Monaco dal 2012, ha un contratto ricco, magari accetterebbe un ingaggio inferiore pur di rientrare in Italia.

Fonte : Il Corriere dello Sport

RASSEGNA STAMPA – Pioli si gioca la panchina: ”Una vittoria per svoltare”

La Lazio non può più sbagliare, Pioli lo sa. La partita con la Samp, contro un’altra squadra in grossa difficoltà, rischia di essere l’ennesimo test per il tecnico biancoceleste per conservare la sua panchina: “È una partita molto importante, la più importante della stagione fino a questo momento. Ci manca la vittoria in campionato e vogliamo invertire la rotta. Non dimentico che il nostro obiettivo è confermarci in Europa e siamo ancora in tempo per farlo”.

PIOLI È FIDUCIOSO: “POSSIAMO ANCORA RIPRENDERCI” La ricetta per riuscirci è sempre la stessa: “Sono convinto che ci manchi poco per trovare lo scatto di una volta, voglio rivedere la mia squadra, le piccole cose possono fare la differenza. Voglio più attenzione in fase difensiva, più determinazione e concretezza nella fase offensiva, ci sono ancora le possibilità per svoltare la stagione. Sembrerà banale dire questa cosa adesso: non ho mai visto la squadra così attenta e motivata come in questa settimana, voglio vedere gli stessi atteggiamenti in partita. Dobbiamo giocare con decisione e determinazione per 90 minuti”. In tal senso ha aiutato il ritiro: “Serviva lavorare tanto e bene, lo abbiamo fatto. L’importante però è la prova in campo”. Anche perché in caso di sconfitta la sua posizione sarebbe sempre più in bilico:Sono concentrato sul mio lavoro, poi nel calcio se non porti a casa i risultati è normale che si corra qualche rischio. Ma ora penso solo alla partita con la Samp, senza altri pensieri. Conosco il mio gruppo, conosco i problemi e so come risolverli, per questo penso di essere l’allenatore giusto”.

SULLA CONTESTAZIONE: “DISPIACIUTO PER IL CLIMA” È stata anche la settimana della contestazione dei tifosi, che però hanno scagionato il tecnico prendendosela con società e squadra: “Apprezzo la stima dei tifosi, questo mi motiva ancora di più per cercare di risollevare la situazione. Sono molto dispiaciuto comunque per il clima che si è creato, questi sono problemi non solo relativi al campo. Io e la squadra siamo responsabili solo dei nostri risultati, sicuramente non sono quelli che i tifosi si aspettavano. Spero possa risolversi tutto il prima possibile”. Per questo Pioli chiama ancora una volta a raccolta i tifosi:Contro la Samp servirà tutto, vogliamo giocare il calcio migliore possibile, ma servono anche la determinazione, i calci piazzati e la lucidità. Io per esempio ho apprezzato l’atteggiamento dei tifosi a Empoli, venivamo da risultati negativi, però nel pre-partita e durante la gara ci hanno sostenuto. Poi ci hanno fischiato a fine gara per il risultato perché chiaramente non erano soddisfatti. Questo credo sia l’atteggiamento migliore per difendere i propri colori e aiutare la squadra”.

Fonte : La Repubblica

RASSEGNA STAMPA – Pioli scuote la Lazio «Una sfida decisiva»

Notte da brividi all’Olimpico per il posticipo contro la Sampdoria di Montella. Senza gioco, in crisi d’identità e di risultati (un punto nelle ultime sei gare), senza tifosi, la Lazio prova a scacciare le ombre di una classifica imbarazzante. Ultima spiaggia per Pioli alla disperata ricerca della sua creatura, quella brillante della scorsa stagione che si era arrampicata fino al terzo posto, non quella sconclusionata di questi primi quattro mesi di campionato. In 197 giorni, era il 31 maggio, si è passati da Formello assediato da cinquemila tifosi festanti per la possibile Champions League, al letame davanti all’ingresso con la contestazione nei riguardi di Lotito e squadra, colpevoli di aver fatto scivolare la Lazio al tredicesimo posto. Pioli sa di giocarsi tutto dopo il lungo ritiro che ha partorito il pareggio in Francia in un girone di Europa League chiuso al primo posto e da imbattuti: «Quella con la Sampdoria – spiega il tecnico biancoceleste – sarà una partita importante, la più importante di questa stagione. Vogliamo tornare a vincere, per trovare lo scatto di una volta, manca poco». Non vuole ridimensionare l’obiettivo della società nonostante i risultati molto deludenti, ha uno scatto d’orgoglio frutto della convinzione di aver in mano la situazione: «Dobbiamo mantenere la Lazio in Europa e credo siamo ancora in tempo per centrare l’obiettivo. Certo, non bisogna commettere errori banali, voglio più intraprendenza in fase offensiva e di realizzazione. Ci sono tutte le possibilità per svoltare in questa stagione, non ho mai visto il mio gruppo così attento e motivato come in questa settimana. Voglio vedere gli stessi atteggiamenti in campo, dobbiamo imporre il proprio gioco».

La panchina traballa, è inutile negarlo, ma l’allenatore emiliano cerca di non farsi prendere dalla paura di poter chiudere in anticipo la sua avventura biancoceleste: «Sono concentrato sul mio lavoro poi nel calcio se non porti i risultati corri qualche rischio». Per riuscire a vincere dopo un mese e mezzo di digiuno, fissa l’obiettivo: «Il fatto più penalizzante è stato l’approccio alla gara, dobbiamo impattare meglio il campo con più semplicità. Il gruppo è unito, stiamo lavorando bene ma adesso deve parlare il campo ed è quello che ci aspettiamo».

Inevitabile commentare i sacchi di letame lasciati a Formello, una protesta dei tifosi che non l’ha toccato in prima persona. «Non posso che essere dispiaciuto – spiega Pioli – è chiaro che ci sono problemi extracampo, ma noi siamo responsabili dei risultati che non sono arrivati come i tifosi si aspettavano. La gente non ce l’ha con me? Apprezzo molto, è uno stimolo. Mi è piaciuto tantissimo il loro atteggiamento nella trasferta di Empoli dove durante i novanta minuti ci hanno sostenuto e poi fischiato, giustamente, ma a fine partita». Non pensa alla Samp, la sua mentalità gli impedisce di farlo: «Non è semplice conoscere le intenzioni di Montella che è appena arrivato, più importante è il nostro approccio alla gara, gli avversari hanno le nostre stesse motivazioni ma noi dobbiamo dimostrare di avere più voglia e fame di vittoria. Abbiamo l’occasione di tornare a vincere e continuare a pensare in positivo». Anche i liguri sono reduci da un lungo ritiro a Catania per ritrovarsi dopo tre sconfitte consecutive col nuovo tecnico. Il presidente Ferrero promette tre gol alla Lazio, da romanista vero non potrebbe dire cose diverse, tocca a Klose & Co. rimandare a casa il numero uno doriano con un altro ko, come nella passata stagione.

Fonte : Il Tempo

RASSEGNA STAMPA – Contro la Sampdoria ultimo treno per la Lazio di Pioli

Ultima chiamata per il treno della Lazio di Pioli, fermata Sampdoria all’Olimpico, domani sera alle 20.45. Non c’è più tempo da perdere, nè treni soprattutto, i biancocelesti devono vincere. La contestazione dei tifosi contro il presidente Lotito e la squadra, in settimana, hanno accelerato la corsa per tornare in carreggiata. Ma la sfida ai blucerchiati è crocevia per il destino, del tecnico emiliano soprattutto: “È la partita più importante della stagione, importante per tutti noi. Vogliamo tornare a vincere – suona la carica Pioli alla vigilia della partita – Sono convinto che manchi poco per ritrovare lo scatto di una volta, rivoglio la mia squadra e la svolta”. Giudice sarà però il campo, che chiama la Lazio a una vittoria che manca da più di un mese. Il pareggio in Europa League non basta per curare la crisi, i tre punti in campionato non arrivano dal 25 ottobre contro il Torino: “Non dobbiamo fare errori sciocchi in difesa, serve più concretezza in attacco, più determinazione e concentrazione – ecco la ricetta del tecnico biancoceleste – Ripeto, sono il tecnico giusto per uscire tutti insieme da questo momento e centrare il nostro obiettivo, cioè rimanere in Europa”. E per ritrovare l’appoggio dei tifosi, che hanno salvato soltanto il mister dalle colpe per il periodo negativo: “Sono dispiaciuto per le proteste, non riguarda solo il campo ma anche altre situazioni. Ma siamo i primi responsabili e mi auguro che possiamo risolvere tutto il prima possibile, sia in campo che fuori – sottolinea Pioli – Apprezzo la stima dei tifosi e non può che farmi piacere. Penso alla mia squadra e spero la supereremo insieme”. Il tecnico pensa a una nuova soluzione per risollevare la Lazio, a braccetto col Natale prova alla vigilia dei blucerchiati l’albero del 4-3-2-1, modulo inedito per i biancocelesti. La rifinitura di domani mattina scioglierà i dubbi, ma nell’allenamento di oggi Djordjevic si è mosso sulla trequarti insieme a Candreva a supporto di Klose: Keita ha svolto un lavoro differenziato, ma quello sarebbe il suo ruolo ideale. Nel centrocampo a tre Cataldi in ballottaggio con Milinkovic-Savic, ma dovrebbe essere il serbo ad avere la meglio. Ancora in dubbio Basta, che ha svolto solo la prima parte della seduta per un affaticamento muscolare: se non dovesse farcela è pronto Konko, decisivo il provino domani mattina.

PROBABILE FORMAZIONE (4-3-2-1)  Marchetti; Konko, Hoedt, Gentiletti, Radu; Milinkovic-Savic, Biglia, Parolo; Candreva; Djordjevic; Klose

All. Pioli

Fonte : Il Tempo

RASSEGNA STAMPA – Pioli: «Con la Samp la partita più importante della stagione.

«Quella con la Sampdoria sarà una partita importante, la più importante di questa stagione. Vogliamo tornare a vincere, per trovare lo scatto di una volta, manca poco». Battere i blucerchiati all’Olimpico per tornare alla vittoria e ritrovare un pò della fiducia persa nelle ultime settimane, è quanto chiede ai suoi il tecnico della Lazio Stefano Pioli nella conferenza stampa della vigilia. L’allenatore biancoceleste parla poi dell’obiettivo per la stagione della formazione capitolina che è quello di «mantenere la Lazio in Europa e credo siamo ancora in tempo per centrare l’obiettivo».

Strategia per il rilancio: «Non dobbiamo commettere errori banali, voglio più intraprendenza in fase offensiva e di realizzazione. Ci sono tutte le possibilità per svoltare in questa stagione, non ho mai visto la mia squadra così attenta e motivata come in questa settimana. Voglio vedere gli stessi atteggiamenti domani in campo con una squadra determinata a imporre il proprio gioco».

Lo spettro dell’esonero: «Sono concentrato sul mio lavoro poi nel calcio se non porti i risultati corri qualche rischio ma sono concentrato sul match e non ho altri pensieri. Abbiamo avuto un inizio molto difficile, ci siamo ripresi e poi inceppati commettendo errori che non sono nel nostro dna e che ci hanno tolto fiducia e convinzione. Il fatto più penalizzante è stato l’approccio alla gara, dobbiamo impattare meglio la gara con più semplicità. Il gruppo è più compatto che mai, stiamo lavorando bene ma adesso deve parlare il campo ed è quello che ci aspettiamo».

La contestazione dei tifosi: «Non posso che essere dispiaciuto, è chiaro che sono problemi che riguardano anche cose extra-campo, ma noi siamo responsabili dei risultati che non sono arrivati come i tifosi si aspettavano. Spero che la situazione si possa risolvere il prima possibile. I tifosi non ce l’hanno con me? Apprezzo molto, questo mi stimola. Ho apprezzato tantissimo il loro atteggiamento nella trasferta di Empoli dove durante i 90 minuti ci hanno sostenuto e poi fischiato, giustamente, ma a fine partita. Credo che quello sia l’atteggiamento migliore per aiutare i propri colori».

L’ostacolo Sampdoria: «Non è semplice conoscere le intenzioni di Montella che è appena arrivato, più importante è il nostro approccio alla gara, gli avversari hanno le nostre stesse motivazioni ma noi dobbiamo dimostrare di avere più voglia e fame di vittoria. Abbiamo l’occasione di tornare a vincere e continuare a pensare in positivo».

Fonte : Il Messaggero

SERIE A – La Juve annienta la viola e scavalca la Roma in classifica

VIOLA SPUNTATA Dopo sei gare utili crolla la Viola di Paulo Sousa, che si conferma squadra dalla chiara identità tattica e capace di stare in campo, ma che stasera crea troppo poco: merito anche di una difesa, quella bianconera, tornata muro come ai tempi belli. Barzagli-Bonucci-Chiellini erano secondi, nella classifica dei tiri concessi agli avversari: meno di loro solo la Fiorentina. Stasera, probabilmente, il sorpasso. Solida dietro, con tante armi davanti, con potenzialità di crescita in mezzo: questa Juve può far paura.
I GOL — All’inizio e alla fine. I tifosi dello Juventus Stadium non fanno nemmeno in tempo a sedersi, dopo l’ingresso delle squadre in campo, che hanno già visto due gol. La Viola parte a mille, come spesso le succede, e al primo affondo di Bernardeschi trova il rigore. Il numero 10 entra in area in velocità, contatto con la gamba di Chiellini, in ritardo, e va giù in area. Orsato nicchia, forse pensa alla simulazione, Damato, arbitro di porta, lo consiglia: rigore. Ilicic non sbaglia, trasformando il settimo penalty per la Fiorentina (primato in Italia). Può essere una mazzata per la Juve, invece al secondo affondo fa centro anche lei. Evra, più che intraprendente sulla sinistra (anche in seguito), arriva indisturbato al cross. Sul secondo palo Cuadrado di testa probabilmente prova a far la torre. Di sicuro si aspetta quello Tatarusanu, che così è ingannato dalla palombella che finisce in rete. Poi, nel primo tempo, vanno più vicini al raddoppio i bianconeri, grazie a uno scatenato Dybala. Non è un caso che i due gol della ripresa passino dai suoi piedi: al 35’ Pogba lo lancia nello spazio, lui trova il colpo sotto: Tatarusanu stoppa ma la palla resta, Mandzukic è il più veloce, in scivolata da bomber vero. Il 3-1 nel recupero è un premio personale, oltre che un distillata di gioco nello stretto, con portiere superato e palla depositata in rete.
ARMI JUVE Quei due, Mario e Paulo, sbloccano un pareggio che col passare dei minuti pareva sempre più pieno di rimpianti per la Juve, dopo l’equilibrio iniziale. Due squadre messe in campo quasi specularmente, anche se il 4-2-3-1 viola tende più verso il centro e crea spesso una superiorità in mezzo, che affiora, a tratti, in un possesso palla bello da vedere (specialità della casa). Allegri sull’altro fronte ha scelto Evra e Cuadrado come esterni. Paradossalmente, vanno forte proprio nei presunti punti deboli: il francese affonda, il colombiano si applica con profitto in difesa. In mezzo quello che soffre di più è il rientrante Khedira, che ha la mobilità dell’ultimo Pirlo, ma senza avere i suoi lampi. Ci si attende che accenda la luce Pogba, ma il francese è tanto voglioso di piazzare la giocata quanto impreciso. Almeno fino al filtrante per Dybala, che dà il via al 2-1. Il miglior attacco del campionato (30 gol)? Kalinic ne vede poche e ne prende tante, Ilicic e Borja non scardinano le strutture difensive bianconere, come era successo con l’Inter. Sempre secondi, ma il “sorpasso mentale” forse è già avvenuto.
Fonte: Gazzetta.it

VIDEO – La Lazio pallanuoto vince il derby. Formiconi: “Credevano di batterci, si sbagliavano”

In un Foro Italico pieno come non accadeva da anni i biancocelesti vincono 10-9 contro la Roma Vis Nova. Decisivo un gol di Maddaluno a due minuti dalla fine. Formiconi: “Loro pensavano di batterci, si sbagliavano”. Maddaluno: “Vittoria importante per lo spirito”.  il derby in tv su LazioStyle

ROMA – La Lazio Nuoto vince il derby contro la Roma Vis Nova 10-9 nella 12^  giornata di campionato di serie A1 in un Foro Italico stracolmo di tifosi. Mille supporters hanno assistito a questa stracittadina che ha vissuto dei momenti veramente emozionanti. La maggior parte di fede biancoceleste che hanno colorato le tribune e sostenuto la squadra per tutta la partita con cori. Gli uomini di Pierluigi Formiconi hanno combattuto dal primo all’ultimo secondo trovando il gol vincente con Raffaele Maddaluno a due minuti dalla fine.  Le aquile acquatiche hanno voluto di più il successo in una partita estremamente equilibrata che ha visto la Lazio soffrire nella prima parte e rimontare nel secondo tempo in novanta secondi dal 4-6 al 7-6 con Maddaluno e Giorgi in grande spolvero (rispettivamente tre gol come Di Rocco e due gol in partita). Nel terzo quarto i biancocelesti aumentano il vantaggio di due reti grazie ad un gol straordinario di Lapenna sulla sirena con una girata da quasi dieci metri (9-7). Nell’ultimo quarto il Vis Nova con un avvio intraprendente riesce a tornare in parità  (9-9) grazie ad una doppieta di Del Basso, per i biancocelesti escono per limite di falli Colosimo, Charuto e di Rocco (Cannella out per lo stesso motivo nel terzo quarto) ma è il gol di Maddaluno a regalare tre punti importanti ai biancocelesti che salgono a quota otto in classifica raccogliendo il secondo successo in campionato dopo quello contro il Sori del 10 ottobre sempre al Foro Italico. A fine partita è estasi pura con i tifosi che sono andati ad abbracciare i loro beniamini chiedendogli l’autografo.

Prima della gara è andato in scena un momento emozionante con la sfilata dei vari settori giovanili della Lazio Nuoto. Per quello della pallanuoto hanno raccolto l’applauso del pubblco presente i ragazzi dell’Aquagol, l’under 13, l’under 15 e l’under 17. Poi a seguire hanno sfilato alcuni esponenti del nuoto, del sincronizzato e dei tuffi.  Durante l’intervallo invece è stata la volta delle syncronette  che si sono esibite in acqua coinvolgendo ancora di più il pubblico presente.

Il tecnico sul piano vasca della Lazio Nuoto, Pierluigi Formiconi: “Sono contento che c’erano tanti giovani aquilotti in tribuna ad assistere alla partita. Non ho mai firmato tanti autografi neanche quando ho vinto l’Olimpiade. Sull’8-6 eravamo in doppia superiorità numerica, potevamo chiudere la gara ma non siamo stati cinici e ils Nova è rientrato in partita. Loro pensavano di batterci perchè eravamo reduci da qualche sconfitta immeritata, non è stato così, sarà per il prossimo anno. Sono sempre stato un guerriero”.

L’attaccante della Lazio Nuoto, Raffaele Maddaluno: “La cosa più importante era vincere, non era facile sia per la nostra classifica sia per i risultati del Vis Nova. Era importante questa vittoria per lo spirito ora possiamo lavorare serenamente durante la pausa. E’ stata una bella partita, non empre capita un pubblico così ci godiamo una bella vittoria. All’inizio eravamo un po’ contratti per via delle partite precedenti che sonos tate molto dure. La responsabilità delle prime partite era di tutti, ci dispiace per Vittorioso che ha pagato per tutti a causa dellle nostre sconfitte all’inizio, ora dobbiamo vincere a Trieste per chiudere in maniera meno dolorosa il girone d’andata“.

LA LAZIO IN TV – Grazie alla collaborazione con la Lazio Calcio, la partita tra S.S. Lazio Nuoto e Roma Vis Nova verrà trasmessa in differita su Lazio Style Channel, canale 233 del bouquet di Sky, mercoledi 16 dicembre alle 14 e venerdi 18 dicembre alle 21.

IL TABELLINO S.S. LAZIO NUOTO-ROMA VIS NOVA 10-9

S.S. LAZIO NUOTO: Radic Z. , Ferrante M. , Colosimo F. , De Vena W. , Santos Da Costa E Silva F. 1, Di Rocco L. 3, Giorgi D. 2, Cannella G. , Leporale M. , Lapenna F. 1, Maddaluno R. 3, Mele A. , Vespa L. . All. Formiconi

ROMA VIS NOVA PN: Bonito M. , De Oliveira Crivella J. 1, Murro D. 1, Pappacena S. 1, Bezic R. 1, Oneto Gomes B. 1, Spinelli A. , Innocenzi C. 1, Vitola F. , Calcaterra A. , Mandolini J. 1, Del Basso M. 2, Nicosia G. . All. Ciocchetti

Arbitri: Brasiliano     e Paoletti

Note

Parziali: 3-4 4-2 2-1 1-2 Spettatori 800 circa. Cannella, Di Rocco, Charuto e Colosimo (L) usciti per limite di falli. Superiorità numeriche: Lazio 4/9, Vis Nova 3/14.

El Cholo e l’Atletico continuano a vincere. E agganciano il Barça…

Continua la marcia trionfale dell’Atletico Madrid. I Colchoneros, allenati da Simeone, hanno sconfitto i rivali dell’Athletic Bilbao per 2-1. Al Vicente Calderon i ragazzi de El Cholo hanno avuto la meglio alla fine di una gara tirata decisa dal gol di Griezmann al 67esimo. La squadra di Simeone era passata in svantaggio, ma poi è stata brava a ribaltare il risultato. Con questa vittoria l’Atletico Madrid conquista la vetta della Liga a braccetto con il Barcellona che, a sorpresa, ha pareggiato per 2-2 in casa contro il Deportivo La Coruna. Questa sera derby tra Villareal e Real Madrid.

NAPOLI ROMA – Grave infortunio… al guardalinee

ROMA, 13 DIC – Infortunio a uno dei collaboratori dell’arbitro Rizzoli in Napoli-Roma. Il guardalinee Cariolato si è accasciato subito dopo aver seguito un’azione conclusasi con un cross di Ghoulam sul quale Higuain non era arrivato per un soffio. Cariolato è andato a terra e non ce l’ha fatta a riprendersi, nonostante sia subito accorso, per aiutarlo, lo staff sanitario della Roma. A sostituirlo ha provveduto il quarto uomo Barbirati, mentre Cariolato veniva portato via con la barella mobile.

Fonte: Ansa

SERIE A – La Roma frena il Napoli: al San Paolo finisce 0 a 0. Inter a +4

Vince Roberto Mancini, che al San Paolo è uscito sconfitto, e ora dal San Paolo riceve in dote uno 0-0 tra Napoli e Roma che ha un sapore dolcissimo per la classifica dell’Inter, ora a più 4 sulla squadra di Sarri e a più sette su quella di Garcia. Il pareggio, il secondo consecutivo senza reti per la Roma dopo quello di Champions con il Bate Borisov, è figlio di una partita che ha visto il primo tiro nello specchio della porta al minuto 40 del secondo tempo: Allan imbuca centralmente, De Rossi si addormenta, Hamsik spara con il sinistro ma trova un super Szczesny, bravo anche nella successiva ribattuta dello slovacco. Il Napoli ci ha provato pure in pieno recupero: 47′, Mertens entra in area e spara, Szczesny ancora attento, poi El Kaddouri si divora un tap-in non troppo difficile. La Roma si accontenta: neppure un tiro in porta per la squadra di Garcia, votata a un gioco totalmente difensivo. E che ha portato un unico vero brivido nell’area avversara: minuto 35′ della ripresa, su una punizione dalla trequarti di Pjanic De Rossi toglie involontariamente a Iturbe un pallone facile da calciare in rete all’altezza del dischetto del rigore, poi sul proseguio dell’azione Rudiger mette in mezzo, De Rossi fa gol ma a gioco fermo, perché la traiettoria del cross del difensore tedesco era uscita. Il match è fondamentalmente tutto qui. Con una Roma che per la terza volta in campionato riesce a tenere a secco un attacco avversario (ci era riuscita con Frosinone e Lazio). E con il Napoli che ha spinto sull’acceleratore solo nel finale. La cronaca racconta di un primo tempo in cui parte meglio la Roma, che al 5′ ci prova con Salah: l’egiziano, servito da un colpo di testa di Iago, gira col sinistro a lato. Al 14′ è Dzeko ad avere l’occasione giusta, ma il colpo di testa del bosniaco è debole e largo. Poi esce il Napoli, che prende in mano la partita, pur con ritmi bassi. La Roma si abbassa molto, Rudi Garcia forse sorprende Sarri con l’atteggamento tattico più umile che ci sia: Pjanic a uomo su Jorginho, la fonte del gioco azzurro, e De Rossi e Nainggolan guardiani molto ravvicinati di Hamsik e Allan. Non se la gioca a specchio, Garcia: è 4-2-3-1, di fronte al 4-3-3 solito del Napoli. E così è spesso Koulibaly a dover impostare l’azione, così pure lo stesso Insigne costretto ad abbassarsi per prendersi il pallone. Al 20′ è proprio il numero 24 che illumina per Hamsik, ma il passaggio dello slovacco è troppo arretrato per Higuain. Altri 5′ ed è ancora Insinge: va via a Florenzi al verti dell’area, ma poi sceglie il tiro (alto) invece dell’assist per Higuain. Manolas e Rudiger tengono botta nei duelli con il Pipita. Al 27′, peraltro, è proprio difensore greco a rendersi pericoloso, calciando al volo su una giocata da calcio d’angolo di Iago. C’è spazio, al 34′, ancora per un tiro alto di Insigne dopo una ripartenza del Napoli, una delle poche concesse dalla Roma. E per l’infortunio del guardalinee Cariolato, sostituito dal quarto uomo Barbirati. Nella ripresa l’inizio è del Napoli, che però produce solo cross pericolosi (al 4′ Ghoulam, al 5′ Insigne, all’8 ancora Ghoulam), senza che Higuain – ben marcato da un super Manoloals e pure da Rudiger – possa intervenire. Cos’ al 15′ il Pipita prova a inventarsi assist-man: palla stellare per Hamsik, che spedisce fuori il sinistro da ottima posizione. Poi l’ultimo concitato quarto d’ora, con Szcsesny sugli scudi e Roberto Mancini sorridente in poltrona, davanti alla tv.

Fonte: Gazzetta.it

Il c.t. Conte ammette: “Mi mancano la serie A e la Champions”

Intervistato da Rai Sport, il c.t. della Nazionale Antonio Conte ha parlato del suo 2015:Il momento più bello è stato quando abbiamo raggiunto la qualificazione agli Europei con un’ottima prova da parte nostra. Il momento peggiore è quando arrivano le vigilie importanti, di Champions o di campionato e ti ritrovi seduto a guardare. È faticoso perchè vorresti esserci”. Nelle ultime settimane Conte ha risposto in inglese ai giornalisti d’oltremanica: “Fa parte di quel percorso culturale, oltre che sportivo – risponde –, che ho fatto in questo anno e mezzo. Sono migliorato sotto tutti i punti di vista, e poi bisogna mettere in preventivo che un allenatore possa un domani anche andare all’estero ed essere comunque pronto. I complimenti? Mi fanno molto piacere. Io studio, mi aggiorno, do tutto. Spesso si pensa a me solo da un punto di vista motivazionale,ma la motivazione penso che sia solo un dieci per cento. Bisogna studiare, aggiornarsi, dare tutto. Spesso vengo additato come un domatore di leoni però dietro c’e tanto studio, cerco di aggiornarmi perché il calcio cambia e noi dobbiamo farci trovare pronti”.

SERIE A – Cronaca di tutte le gare delle 15. Il Milan non sa più vincere

CHIEVO ATALANTA 1-0
VERONA, 13 DIC – Il Chievo è sempre di più la parte ‘felicè della Verona calcistica. Contro l’Atalanta la squadra di Maran ritrova anche la vittoria casalinga, grazie alla rete decisiva di Birsa nel finale della ripresa, e scala la classifica, dove ora è a quota 22 punti, due lunghezze proprio sotto i nerazzurri di Reja. Una gara dai due volti quella andata in scena al «Bentegodi». Dopo un primo tempo anonimo, la ripresa si scalda tanto che la squadra orobica termina la gara in 9 uomini. Se Valter Birsa, con il suo tocco sottoporta, è l’uomo match per i veronesi, nell’Atalanta è decisivo il ‘rossò a Cherubin, anche se poi Sportiello para il conseguente rigore di Paloschi. Maran ha perso Pepe per squalifica, ma torna a disporre di Castro, che torna al suo posto in un centrocampo completato da Radovanovic, Hetemaj e dal trequartista Birsa. In attacco, spazio al tandem Paloschi-Meggiorini. Reja conferma modulo e uomini che hanno battuto il Palermo, con la sola eccezione del rientrante Grassi, titolare a centrocampo insieme a De Roon e Kurtic. Vista l’indisponibilità di Pinilla, l’attacco è tutto argentino, con il trio Gomez-Moralez-Denis. Primo tempo equilibrato e senza grandi sussulti, ripresa vivace e con tanti episodi. Al 21’ ‘testa a testà in area tra Cherubin e Paloschi a palla in gioco: il bergamasco viene espulso, ma l’attaccante si fa parare il rigore da Sportiello. Il Chievo sfrutta però al meglio l’inferiorità numerica degli avversari. Al 31′ solita grande giocata di generosità di Meggiorini che mette al centro per Birsa, il quale da distanza ravvicinata supera Sportiello. L’Atalanta non ci sta, attacca a testa bassa ma con nervisismo. Ne fa le spese Kurtic. Viene ammonito per fallo su Hetemaj e applaude ironicamente l’arbitro, che lo espelle. Il Chievo controlla cosi sino alla fine per un Bentegodi che esplode di gioia dopo 6’ di recupero.

EMPOLI CARPI 3-0
EMPOLI (FIRENZE), 13 DIC – Una accelerazione appena entrati in campo dopo l’intervallo, una folata di classe e lucidità che ha schiantato il Carpi nell’arco di 16 minuti. Tanti sono passati dal fischio d’inizio del secondo tempo al terzo gol, quello che di fatto ha tagliato le gambe a ogni velleità al Carpi. L’Empoli continua a stupire. Quelli della squadra di Marco Giampaolo sono numeri da grandi: da 10 gare gli azzurri vanno in gol, terza vittoria consecutiva, 20 punti nelle ultime 10 gare, con una media presto fatta di 2 punti a partita. Nemmeno nell’anno della qualificazione Uefa l’Empoli aveva 24 punti in 16 giornate, era il 2006/2007. Un record insomma. Non solo, Skorupski non subisce gol da 302 minuti: ultima rete incassata da Kalinic al 61′ di Fiorentina-Empoli 2-2 del 22 novembre scorso. Ecco perchè, nonostante il buon primo tempo del Carpi, l’Empoli è riuscito a vincere senza problemi. Castori aveva chiuso tutte le fonti del gioco azzurre: Saponara e Paredes erano molto chiusi e infatti hanno faticato non poco. Di fatti le azioni pericolose sono state davvero una manciata nella prima frazione. Le prime occasioni sono del Carpi: al 11′ con Tonelli il cui retropassaggio rischia di essere intercettato da Matos, ma Skorupski anticipa subito; al 15′ Lasagna ci prova di testa ma mette alto. Si fa vedere Paredes al 16′ con una conclusione dai 40 metri che finisce a fin di palo. Il campo viene scosso poco dopo da un petardone che evidentemente ha superato i prefiltraggi intorno allo stadio. Al 17′ ancora Matos parte sulla destra, si accentra e conclude di potenza con il sinistro: palla che termina a pochi centimetri dal palo. Nel finale di primo tempo arriva la prima e nitida occasione per l’Empoli: al 39′ punizione-cross di Paredes, Costa svetta in area e la palla rimbalza davanti a Belec ed esce di pochissimo. All’intervallo si va con due squadre che si sono affrontate alla pari, ma al rientro dagli spogliatoi l’Empoli, come detto, si scatena. Dopo 30 secondi Mario Rui pesca Zielinski sulla trequarti, il polacco finta il tiro da fuori e invece al volo pesca Maccarone al centro dell’area, l’attaccante tira e batte Belec di prima intenzione. Siamo al 38 secondo. Dopo 5 minuti ecco il raddoppio: palla in profondità di Maccarone per Saponara che da posizione defilata batte con un preciso diagonale Belec. Due a zero e Carpi completamente in balia degli azzurri che insistono. Saponara, che per esultare aveva abbracciato Giampaolo, si esalta e al 13′ lascia sul posto due avversari e dal limite tenta un pallonetto che termina di poco sopra la traversa. Non è finita: al 16′ Buchel si inventa un assist per Maccarone, lo pesca alle spalle di Zaccardo e il capitano e centravanti azzurro stop e di sinistro spara un sinistro che termina sotto la traversa. Sul 3-0 la gara è virtualmente chiusa. Castori aveva provato le carte Borriello e Di Gaudio, al 7′, ma in campo l’Empoli ha continuato a gestire il risultato fino all’ultimo. Poche le parate di Skorupski e tanta sofferenza per la squadra di Castori che perde un importante scontro diretto. Per l’Empoli invece è il momento più alto degli ultimi anni, un periodo eccezionale. Giampaolo si sta dimostrando degno successore di Sarri. E anche l’organico sta sorprendendo. La salvezza sembra davvero alla portata per gli azzurri.

MILAN VERONA 1-1
MILANO, 13 DIC – Sotto una pioggia di fischi il Milan non va oltre l’1-1 a San Siro con il Verona ultimo in classifica. Cartellino rosso per Nigel De Jong che causa il rigore realizzato da Luca Toni. Un episodio che decide la partita e vanifica la rete realizzata da Bacca ad inizio ripresa. Ennesimo passo falso dei rossoneri dopo il pari col Carpi, ma Sinisa Mihajlovic a fine partita contesta l’arbitraggio: «Da alcune giornate ci stanno penalizzando. Ci hanno annullato due gol su fuorigioco inesistenti e così non si può andare avanti. C’era anche un rigore netto su Bonaventura». Tuttavia, al di là delle decisioni non sempre lucide di Valeri, la prova del Milan è pessima e con questo passo è difficile pensare di poter centrare il traguardo Champions League chiesto da Adriano Galliani e Barbara Berlusconi. Il presidente non era allo stadio, ma è facile pensare che sia arrabbiato. Dicembre nero per Mihajlovic che sembra meno saldo su una panchina che scotta sempre di più. Le scelte tattiche, come quella di De Jong che vanifica con un’espulsione la chance concessagli dal tecnico, e l’assenza di gioco anche contro le piccole, gettano ombre sul futuro del tecnico. La Curva Sud, esasperata da annate poco soddisfacenti, contesta la squadra e l’ad Adriano Galliani, per i tifosi unico colpevole delle difficoltà del Milan. I rossoneri sbagliano completamente l’approccio alla gara. Il Verona, a caccia di punti salvezza, scende in campo coraggioso e ambizioso. Il Milan, rivoluzionato ancora una volta da Mihajlovic, fatica a costruire. Bacca e Luiz Adriano, di nuovo insieme dal 1′ due mesi dopo l’ultima volta, non riescono a duettare. Niang prova ad adattarsi al ruolo di esterno destro di centrocampo, ma non è a suo agio. Montolivo sbaglia tutto, anche i passaggi più semplici. Al Milan servono 18′ prima di farsi pericoloso: Bonaventura apre per Niang e il francese scheggia il palo da ottima posizione. Al 23′ Luiz Adriano calcia di prima intenzione sugli sviluppi di un calcio d’angolo e Romagnoli non trova la deviazione vincente per un soffio. Il Milan prende coraggio e alla mezz’ora arriva l’occasione più limpida: scambio veloce Bonaventura-Bacca, ma il centrocampista calcia addosso a Gollini. Due minuti più tardi, Toni protesta per un fallo da rigore di Alex, ma Valeri lascia correre. Ed è la prima, di una serie di scelte che verranno duramente contestate. Al 34′ doppia occasione del Milan: prima Bacca impegna di testa Gollini che smanaccia, i rossoneri sulla ribattuta potrebbero segnare ma l’arbitro ferma tutto per un fuorigioco inesistente. Poco dopo Luiz Adriano va in gol, ma anche in questo caso la rete è annullata per posizione dubbia di Bacca. Furia del Milan, delusione dei tifosi che fischiano i rossoneri. Nella ripresa il Milan scende in campo con maggiore decisione e dopo 7′ si porta avanti grazie alla rete di Bacca: Niang serve al centro Luiz Adriano che verticalizza per il colombiano. Un bel gol corale che risolleva il morale in uno stadio non gremito. Ma la gioia dura pochissimo: all’11’ De Jong atterra in area Greco che era solo davanti a Donnarumma. Valeri non ha dubbi, estrae il rosso ed indica il dischetto. Toni, bestia nera per il Milan, concretizza il rigore con freddezza. I rossoneri in dieci uomini per più di mezz’ora subiscono il contraccolpo. Gli animi sono tesi e al 27′ c’è anche un accenno di rissa dopo un fallo a metà campo. Bonaventura e Wszolek si strattonano, Bacca mette anche le mani al collo ad un avversario e Valeri a fatica ristabilisce l’ordine estraendo alcuni cartellini gialli. Dopo alcuni tentativi non concretizzati, altro episodio recriminato da Mihajlovic: al 42′ sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Bonaventura viene atterrato in area ma l’arbitro lascia correre. Contro le ultime due squadre della Serie A, il Milan non è riuscito a conquistare i tre punti. La colonna sonora per i rossoneri sono ancora i fischi di San Siro che non vede la fine della crisi. Dopo aver speso 100 milioni sul mercato, il settimo posto in classifica a 25 punti non possono bastare. Come ha detto Galliani «al Milan nessuno può stare tranquillo», né lui né Mihajlovic. Le difficoltà della squadra riflettono quelle della società dove continua la ‘diasporà tra Barbara e lo stesso Galliani con mr.Bee che svanisce all’orizzonte.

Fonte: Ansa

Petkovic racconta la maledizione del secondo anno

La situazione che sta vivendo Pioli in questo ultimo periodo ha riportato alla mente dei più quanto accadde a Petkovic quasi due anni fa, scaricato di punto e in bianco subito dopo capodanno e sostituito da Reja. Intervistato dal Corriere dello Sport lo svizzero ha commentato quanto sta accadendo alla Lazio: “Non mi piace aprire polemiche. Mi ricordo quando altri allenatori parlavano di me, nel momento di crisi. E’ difficile fare calcio nella Capitale. Il secondo anno è una specie di trappola. Soprattutto se hai fatto bene nella prima stagione. Prendete quello che è capitato a me, quello che è successo a Garcia, e adesso a Pioli. Si perde l’equilibrio, crescono le attese, l’orizzonte si confonde. E nascono i problemi. Scudetto? Non è una sorpresa quello che sta accadendo a Firenze. Sono anni che società e squadra fanno bene. Sousa si è inserito e sta proponendo un grande calcio. Però a Torino… Io già un mese e mezzo fa ero sicuro che la Juventus sarebbe rientrata nel gruppo che lotterà per lo scudetto. Quando arrivi lì lo senti subito chi hai davanti. Una società di livello europeo, un gruppo di giocatori abituati a vincere. insomma, anche quest’anno non sarà facile strapparle il titolo”. 

Chiesa: “Le assenze non giustificano il calo. Io alla Lazio? Magari!”

A poco più di 24 ore dalla sfida tra Lazio e Sampdoria, la redazione di stopandgoal.net ha intervistato il doppio ex Enrico Chiesa che ha analizzato i problemi di ambedue le squadre. Chiesa ha cominciato dalla Samp: “Finora il cambio di allenatore non ha dato i frutti sperati. Per il momento è così, ci vuole tempo. Ciò che si evidenzia non è tanto il gioco, Montella purtroppo non ha la bacchetta magica, ma che la Sampdoria è una squadra che non riesce a reagire nei momenti difficili. Lo abbiamo visto col Milan e con il Sassuolo, dove hanno subito 4 e 3 gol. Vanno subito in difficoltà.

Poi sulla Lazio: “E’ difficile spiegare questa involuzione ma non credo che qualche assenza giustifichi questo calo. De Vrij nella fase difensiva è come una attaccante che fa 20 gol, è fondamentale sicuramente. E’ un giocatore che dà importanza al reparto e dà sicurezze ai compagni. Ma è troppo semplice limitarci a questo. Da fuori è difficile analizzare. Sono gli stessi giocatori, l’allenatore è lo stesso. Anche lo scorso anno, comunque, non sono iniziati bene per poi crescere man mano. Credo che anche uscire dai preliminari di Champions abbia influito negativamenteE’ una questione mentale. Un conto è giocare in Champions League, un conto in Europa League. Guarda la Sampdoria: è uscita dall’Europa League e non si è ancora ripresa.

Il ritiro è sicuramente utile per il gruppo, ma non fondamentale per i risultati: “Ne ho fatti anche io, quando ero a Siena. Lo si fa in momenti delicati in cui si cerca di far gruppo. I giocatori potevano risolvere direttamente i loro problemi stando sempre insieme al posto di andare via alle 5 ad ogni allenamento. Non penso che il ritiro faccia vincere le partite. E’ sicuramente un percorso importante, dove si cerca di dare una sterzata, ma non è fondamentale.

Lo scorso anno Chiesa ha lasciato la Primavera della Sampdoria per tentare fortuna tra i grandi. Ad ora, però, l’offerta convincente tarda ad arrivare: “Ho ricevuto molte offerte, anche dall’estero. Preferirei però allenare in Italia e quindi per ora aspetto. Ero consapevole che, una volta lasciata la Sampdoria, avrei dovuto attendere l’offerta giusta. Non ho fretta. Se arriva l’offerta bene, altrimenti mi aggiorno, vado a seguire qualche partita di Serie B. La Lazio? Quando c’è un allenatore in bilico escono fuori 20/30 allenatori. E’ ovvio che mi piacerebbe allenare la Lazio.”

Ancora brutte notizie per gli automobilisti romani

A causa degli elevati livelli di polveri sottili (PM10) nell’aria della Capitale e al tempo stabile che ne favorisce il ristagno, il Commissario Straordinario Francesco Paolo Tronca ha disposto anche per domani lunedì 14 dicembre, dalle ore 7.30 alle ore 20.30, il blocco della circolazione per i veicoli più inquinanti all’interno della Fascia Verde. Restano ferme le auto a benzina Euro 0 ed Euro 1, le auto diesel Euro 0 – 1 – 2, moto e ciclomotori (a due-tre-quattro ruote e a 2 e 4 tempi) Euro 0 ed Euro 1, microcar diesel Euro 0 ed Euro 1.

Limitato il funzionamento degli impianti di riscaldamento: massimo 12 ore, temperatura interna fino a 17-18 gradi. Possono derogare ospedali, case di cura, cliniche e scuole. Il Campidoglio, infine, rammenta che dal prossimo 15 dicembre diviene permanente il divieto di circolazione per le auto pre-Euro1 (Euro 0); mentre i veicoli Euro 1 benzina e diesel, ed Euro 2 diesel, si fermano dal 15/12/2015 al 31 marzo 2016. Il divieto, in ambedue i casi, sarà in vigore dal lunedì al venerdì. Si potrà circolare sabato, domenica e festivi infrasettimanali.

Fonte: Messaggero

Amarcord Zarate: “Non dimenticherò mai…”

“Non potrò mai dimenticare i bellissimi momenti che ho vissuto nella Lazio” questo il tweet di Mauro Zarate che evidentemente non ha scordato il suo passato biancoceleste.

CONFERENZA – Pioli: “Stiamo lavorando bene e domani lo dimostreremo. E’ ora di far parlare il campo”

Vincere per conquistare assolutamente i tre punti e fare finalmente quel primo passo per uscire dalle sabbie mobili e acquisire così quella fiducia e quel morale che solo in Europa la Lazio sta dimostrando. Queste le parole del mister Pioli in conferenza stampa alla vigilia della sfida di domani sera contro la Sampdoria allo Stadio Olimpico di Roma.

Domani è più di una finale?

E’ una partita importante, la più importante in questo momento della stagione. Volgiamo tornare a vincere per invertire la rotta“.

Cosa manca a questa squadra?

Ci manca poco per trovare lo scatto di una volta. Voglio ritrovare la mia squadra e le piccole cose possono fare la differenza. Basta errori banali in fase difensiva: voglio attenzione, intraprendenza, concretezza realizzativa. Ci sono tutte le possibilità di svolta”.

Come si vince con la paura?

Sembrerà una cosa ovvia da dire ora, ma non ho mai visto la mia squadra così attenta, motivata come in questa settimana. Quindi domani mi aspetto di vedere una squadra che lotta e che impone il gioco con determinazione per 95 minuti“.

La contestazione come l’avete vissuta?

“Non posso che essere dispiaciuto per la situazione, è chiaro che non riguarda solo il campo ma io e la squadra siamo responsabili solo dei risultati che non sono quelli che i tifosi si aspettavano e siamo concentrati a migliorarli il prima possibile”.

Per i tifosi lei non ha colpe…

Apprezzo la stima dei tifosi e questo mi motiva ancora di più per cercare di superare questo momento“.

E’ la partita più importante della stagione anche per lei?

Io sono concentrato sul mio lavoro. In serie A contano i risultati e quindi qualche rischio va corso, sono concentrato solo a domani non ho altri pensieri“.

La classifica non rispecchia i vostri obiettivi, è un problema tecnico o di rapporti?

Abbiamo avuto un inizio difficile, ci siamo ripresi poi ci siamo nuovamente inceppati commettendo errori che non fanno parte di noi e questo ci ha tolto fiducia e convinzione e si è visto nelle partite. Ripeto, l’approccio è il fatto più penalizzante, dobbiamo rimanere in partita con attenzione e semplicità. Capisco la domanda ma sono solo situazioni tecnico-tattiche. Il gruppo vuole venire fuori, stiamo lavorando bene e adesso dobbiamo far parlare il campo “.

Il ritiro?

Serviva lavorate tanto e bene. Abbiamo sicuramente lavorato bene, ma la prova sarà domani sera“.

Lei ha detto di essere l’allenatore giusto. Ha sentito mancanza di rispetto nei suoi confronti?

No mancanza di rispetto no, so come funzionano le cose. So che l’anno scorso i meriti erano di tutti, anche dell’ambiente. Allo stesso modo anche quest’anno i demeriti sono di tutti. Io sono il primo responsabile, ma conosco il gruppo e so come risolvere certi problemi. Per questo credo di essere l’allenatore giusto, non mi dimentico i nostri obiettivi e credo che possiamo ancora realizzarli”.

Che Sampdoria si aspetta anche loro in ritiro?

“Non è semplice conoscere le intenzioni di Montella che è appena arrivato. Tuttavia credo che, come mai in questo momento, sia più importante la nostra gara piuttosto che quello che faranno gli avversari che ovviamente vorranno vincere. Noi dobbiamo dimostrare che abbiamo più fame”.

Che serve domani per vincere? Chiede ai tifosi di tornare?

“Io credo che domani serva tutto, noi vogliamo vincere la partita e quindi serve giocare il migliore calcio possibile. Può servire l’esperienza ma sicuramente la determinazione e la lucidità saranno importanti.  Per quanto riguarda i tifosi ci hanno sempre supportato, anche a Empoli dove venivamo da risultati negativi e dopo la sconfitta nel Derby. Nel prepartita e durante la partita ci hanno tifato e incitato, dopo giustamente ci hanno contestato, ma durante la partita ci hanno incoraggiato e questo è l’atteggiamento giusto per aiutare la squadra a superare il momento difficile”.

Basta come sta?

“Basta era affaticato ieri, sarà importante l’allenamento di oggi.  Già oggi stava meglio quindi credo che sarà disponibile per domani sera”.

La squadra è vicina alla zona retrocessione: crede che sia pericoloso in questo momento parlare di obiettivi che sembrano irraggiungibili? Questa squadra è in grado di fronteggiare una situazione diversa?

“Io credo che domani abbiamo una grande occasione per fare punti importanti per la classifica e pensare in positivo. Però dobbiamo tornare a vincere, voglio che i miei giocatori si esprimano per quello che sono capaci di fare, voglio rivedere la mia squadra”.

Marco Lanari

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