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Inzaghi: “Vogliamo sempre migliorare. Siamo ambiziosi”

Sulle frequenze di LazioStyleRadio è intervenuto l’allenatore della Lazio Primavera, Simone Inzaghi, per tracciare un bilancio di questa prima parte della stagione e parlare degli obbiettivi stagionali delle giovani aquile. Primo pensiero sul Premio Maestrelli appena ricevuto: “Il Premio Maestrelli è un premio importante, una grande soddisfazione che dedico al mio staff e ai ragazzi che ho avuto in questi anni perché senza di loro non lo avrei vinto. L’importante è cercare di portare più giocatori possibili in prima squadra e noi ce l’abbiamo fatta, stiamo facendo un buon lavoro e speriamo di continuare. Per ultimo penso a Oikonomidis che per noi, l’anno scorso, è stato l’uomo in più”. Ogni allenatore ha qualcuno a cui ispirarsi: “Come allenatore ammiro Giuseppe Materazzi, senza il suo coraggio non avrei fatto il mio esordio, a lui devo tutto quello che ho avuto, e Roberto Mancini perché sa bene come gestire il gruppo“. Dopo un inizio stentato adesso la squadra sembra aver trovato la quadratura del cerchio: “La squadra è in crescita quest’anno abbiamo dovuto patire diversi infortuni e purtroppo non avremo molti ragazzi fino all’anno nuovo, sono cose che capitano. Contro il Lanciano avremo, dunque, diverse defezioni in rosa ma cercheremo di fare del nostro meglio. Quest’anno abbiamo il problema di una diversità di rendimento tra le gare in casa e in trasferta, e questo è un dato che dobbiamo migliorare, il campionato è lungo e vogliamo arrivare ai vertici“. Alessandro Murgia è il veterano e l’uomo in più della squadra: “Murgia è un giocatore con qualità importanti. Alessandro ha avuto grandi margini di crescita, è un giocatore che fin da ragazzo ha giocato come seconda punta, con me sta facendo da mezz’ala ma è un giocatore molto versatile, penso sia il prossimo che potrà fare il grande passo.” Chiusura sugli obiettivi stagionali: “Il nostro obiettivo è quello di migliorare la classifica e cercare di andare avanti in Coppa Italia. L’ambizione nel nostro staff è un dato sempre presente“.

Udinese – Le convocazioni, fuori molti big

Il tecnico dell’Udinese, Stefano Colantuono, ha diramato le convocazioni per l’incontro di domani a Roma con la Lazio. 23 i giocatori convocati, ma restano fuori molti big tra i quali Di Natale, Karnezis, Thereau e Wague. Questa la lista ufficiale.

PORTIERI – Meret, Perisan, Romo;

DIFENSORI – Adnan, Camigliano, Danilo, Domizzi, Edenilson, Felipe, Insua, Pasquale, Piris, Widmer;

CENTROCAMPISTI – Badu, Fernandes, Guilherme, Kone, Iturra, Lodi e Marquinho;

ATTACCANTI – Aguirre, Evangelista, Perica.

Altra ipotesi affascinante per la panchina biancoceleste

L’incontro di Coppa Italia di domani sera con l’Udinese sarà decisivo per comprendere quale sarà il futuro del tecnico laziale. La sua panchina è sempre più traballante, perdere contro i friulani e, di conseguenza, essere eliminati dalla Tim Cup sarebbe l’atto definitivo di quella che, fino a qualche mese fa, era una grande storia d’amore. Si fanno intanto sempre più insistenti le voci che riguardano l’allontanamento del tecnico e sono molti i nomi che vengono accostati alla panchina di Pioli. Tra questi anche quello dell’ex biancoceleste Matias Almeyda. Come riportato da Tuttomercatoweb.com l’argentino allena i messicani del Guadalajara. Per il ricordo che il centrocampista ha lasciato tra i tifosi biancocelesti il suo nome è certamente in grado di infiammare l’ambiente ma difficilmente potrà essere lui l’eventuale erede del tecnico emiliano.

 

Paideia, non c’è pace per i biancocelesti

Un periodo senza pace per la Lazio. Infortuni su infortuni stanno decimando senza alcuna pietà la squadra di Pioli. Ora è la volta di un altro ginocchio a fare le bizze: questa volta si tratta di quello dell’argentino Santiago Gentiletti. Lunedì sera dopo l’incontro con la Samp il difensore è uscito dal campo zoppicando. In un primo tempo sembrava una semplice botta ma la situazione potrebbe non essere così semplice. Ad un esame più approfondito sembrerebbe che si tratti del ginocchio operato l’anno scorso. Il giocatore verrà visitato in Paideia, per il momento non si può escludere una nuova operazione. Al suo arrivo in clinica il giocatore biancoceleste ha dichiarato: “Non so se domani gioco, vediamo”. Atteso in clinica anche Federico Marchetti.

 

Colantuono: “Non andremo in gita a Roma, teniamo alla Coppa”

Anche se nell’incontro di domani con i biancocelesti farà riposare diversi elementi facendo ricorso a chi ha giocato meno il tecnico dell’Udinese, Stefano Colantuono, nella conferenza stampa della vigilia non snobba la Coppa Italia: “Per come la penso io tutte le gare sono importanti. Anche se non ho convocato alcuni giocatori per risparmiarli in vista dell’incontro di campionato contro il Torino la Coppa Italia per noi ha una grande rilevanza. Non andremo a Roma per fare una gita. Abbiamo diversi obiettivi: quello primario è passare il turno. Ma questa partita mi serve anche per dare spazio a chi è stato impiegato meno e a quei giocatori che devono recuperare dagli infortuni. In attacco abbiamo dei problemi: Di Natale è acciaccato dopo aver preso una botta e voglio farlo riposare, Thereau è in dubbio anche per l’incontro di Torino. Avevo un’idea ma forse dovrò cambiarla, devo ancora fare delle considerazioni. La Lazio? E’ una squadra in difficoltà ma è anche molto sfortunata, ad esempio, come le è capitato anche nella partita con la Sampdoria dove non ha giocato male”.

 

CONFERENZA STAMPA- Pioli: “Credo nella mia Lazio! Domani è fondamentale”

Altro giro, altra beffa. La beffarda deviazione di Felipe Anderson ha portato alla Lazio un pareggio in extremis, e la tanto sospirata vittoria non è arrivata neanche domenica. Ora è il momento di concentrarsi sulla Coppa Italia, domani alle 16 l’Udinese di Colantuono farà visita alla truppa di Pioli. Questa la conferenza stampa del tecnico biancoceleste.

Siamo pieni di incertezze, c’è qualche certezza?

Abbiamo bisogno di vincere, questo è scontato, ma è l’unica medicina della quale abbiamo bisogno in questo momento. Dobbiamo vedere i frutti del nostro lavoro, la squadra ha voglia di vincere.”

Lunedì dopo la partita ha fatto un parallelo tra campo e allenamento. Fuori campo scherzate e vi divertite. Sul campo c’è paura, perché?

Da questo se ne esce lavorando, studiando ed analizzando. So bene come funzionano le cose, ed i risultati vengono prima di tutto. Ma anche in momenti brutti io vedo qualcosa di bello. Lunedì abbiamo giocato una partita brutta e sporca, quello che serviva, ma per piccole disattenzioni paghiamo troppo. Stiamo lavorando sui dettagli.”

Ha letto le dichiarazioni di Petkovic “Il secondo anno a Roma è una trappola”?

Non ho letto le dichiarazioni del mio collega. Non conosco la situazione che ha vissuto lui, ma la nostra stagione non è conclusa.”

Lunedì un lungo confronto con la dirigenza. Si è parlato anche di un avvicendamento sulla panchina?

Facciamo una cosa, io non voglio parlare in maniera banale, ma voi mi chiedete sempre le stesse cose. Sapete come funziona, i risultati contano, per tutti. Sono domande da fare alla società, non a me.”

La Coppa Italia può essere il modo più facile per arrivare in Europa?

Semplice no, non è facile vincere la coppa Italia. Vogliamo ripetere il buon cammino dello scorso anno, ma dobbiamo partire dal vincere domani.”

Crede nel suo futuro alla Lazio?

Assolutamente si. Sto sudando e lavorando vicino ai miei giocatori, ci credo veramente tanto.”

Cambierà qualcosa a livello tattico?

Ho preparato la partita, è ovvio. Oggi capirò la situazione domani.”

Gentiletti come sta?

Ieri aveva problema, come lui qualche altro. Problemi che potrebbero essere superati. Keita non si è allenato bene la scorsa settimana, non credo ci sia. Onazi e Mauri ci saranno!

Con la società avete parlato di mercato?

La società sa bene i problemi della squadra. Sa dove intervenire, ma a Gennaio dobbiamo ancora arrivare.”

Sente più pressioni rispetto allo scorso anno? Domani è l’occasione per Guerrieri?

Ogni anno cerco di crescere e migliorare. Le scelte sono sempre difficili quando hai tanti giocatori competitivi tra cui scendere. Domani credo che giocherà Berisha in porta, il momento è delicato.

Beccalossi: “La poca serenità ha creato un muro di incomprensioni fra la Lazio e Pioli”

E’ stato uno dei giocatori più amati in maglia nerazzurra: Evaristo Beccalossi è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio, nella trasmissione “I Laziali Sono Qua“, a pochi giorni dalla sfida che vedrà la “sua” Inter affrontare la Lazio di Stefano Pioli nel posticipo della diciassettesima giornata del campionato di Serie A, l’ultima del 2015.

Attualmente Beccalossi è impegnato nell’esperienza alla guida del Lecco in Serie D. “E’ una bella esperienza, l’anno scorso siamo arrivati al secondo posto, è una piazza che comunque ha una storia alle spalle. Non mi ha mai attratto fare l’allenatore, questa invece è una possibilità che mi permette di vivere il campo tutti i giorni sfruttando al meglio le mie attitudini.

Domenica la Lazio si troverà ad affrontare un’Inter lanciatissima in un momento assolutamente delicato per la Lazio. Secondo Beccalossi che partita sarà? “Nell’Inter vedo grandi meriti da parte di Mancini, che quest’anno ha preso immediatamente in mano la situazione pensando sempre positivo. Nella Lazio vedo una squadra che spreca molte energie a livello mentale a causa della preoccupazione, della tensione che si vive. L’anno scorso Pioli è riuscito a fare un percorso importante pur partendo male, ma rispetto all’anno scorso manca quella serenità in grado di far esprimere ai giocatori le qualità che hanno.

La posizione di Pioli è fortemente in bilico. Da quali fattori può dipendere questa involuzione? Spiega Beccalossi: “La mia impressione è che quando le cose non vanno per il meglio non c’è un solo responsabile, si tratta di una serie di fattori che vanno sommandosi. Non è cambiato l’allenatore e non sono cambiati i giocatori, ma la negatività che si è creata può creare un muro di incomprensione fra i giocatori e il tecnico.

La realtà del campionato quali valori ha espresso finora? “Alla vigilia vedevo Juventus, Roma e Napoli favorite. Inter e Fiorentina si sono inserite in questo contesto in maniera molto convincente. Queste cinque squadre andranno tenute d’occhio fino alla fine, anche chi ora è indietro di qualche punto può contare su rose importanti, di grande valore, che potranno riportarle in quota se le cose gireranno nel momento giusto.

Infine, c’è un ricordo particolare della carriera che lega Beccalossi alla Lazio? “Un mio caro amico è Vincenzo D’Amico, che resta un personaggio che ho apprezzato molto da giocatore. Ricordo anche Podavini: siamo cresciuti insieme nelle giovanili del Brescia, una volta mi ha marcato in un Inter-Lazio a San Siro e dialogavamo in dialetto bresciano.

Fabio Belli

CHI L’HA (RI)VISTO – Sani Emmanuel, il “palloncino d’oro”

Non sempre le promesse vengono mantenute nel calcio, questo si sa e si è quasi ai limiti del banale nel dirlo. Ce ne sono però certe che fanno più rumore di altre. Mondiali Under 17 del 2009 in Nigeria, la formazione di casa sfiora il titolo perdendo la finalissima contro una Svizzera di talenti. Seferovic, Xhaka, Kasami, Rodriguez. Ma come spesso accade, sono gli africani a fare la figura migliore sul taccuino degli osservatori. Un attaccante in particolare, piccolino, guizzante, imprendibile palla al piede, risulta essere il talento più cristallino del gruppo nigeriano. Si chiama Sani Emmanuel, è un classe ’92 e viene premiato con il pallone d’oro del Mondiale.

In tanti mettono gli occhi su questo brevilineo il cui fisico minuto viene compensato dalle giocate imprevedibili e dalla freddezza sotto porta. Emmanuel va a provare in Inghilterra con Chelsea e Tottenham, ma c’è un’altra capitale d’Europa nel suo destino. Si tratta di Roma, visto che Igli Tare, grazie ai suoi buoni uffici con l’ex Inter Taribo West, riesce a mettere le mani su Emmanuel e su un altro talento nigeriano, Eddy Onazi. Cresciuti sotto l’ala protettrice del pastore battista T.B. Joshua, a sua volta maestro spirituale di West, Sani Emmanuel e Onazi crescono nella scuola calcio del pastore fino ad arrivare ai vertici delle Nazionali giovanili nigeriane.

L’impatto a Roma è fantastico: i due nigeriani sono colonne portanti di una squadra che nel 2012 sembra avviarsi a grandi falcate verso lo scudetto. Emmanuel è decisivo nei quarti di finale contro il Torino e farà parte per tutto l’anno di un autentico trio delle meraviglie, prima con Barreto e Ceccarelli, poi con Antonio Rozzi dopo la partenza del biondo attaccante per Castellammare di Stabia. Il titolo sfuggirà nella finalissima contro l’Inter, ma le prospettive per il “palloncino d’oro” restano rosee.

Il fisico però sembra preoccupare chi l’ha visto giocare. Ok la Primavera, ma Emmanuel reggerà l’impatto coi professionisti? Meno dubbi sembra procurare l’aspetto caratteriale, essendo il giocatore devoto e cresciuto sotto ferrei principi religiosi. Ma per uno dei prospetti più in vista del calcio mondiale alla fine dei primi anni duemila, l’esordio nel calcio tra i professionisti non è di certo come aveva sognato. Una sola presenza in Lega Pro con la maglia della Salernitana, in un match contro il Chieti sostituendo un altro ex talento laziale, Christian Chirieletti, a mezz’ora dalla fine.

A Salerno Emmanuel non si ambienta. Un ritorno di fiamma c’è con il prestito nella Seconda Divisione svizzera al Biel Bienne. Dieci presenze e cinque gol in mezza stagione. Al ritorno alla Lazio c’è però la rottura con il club. Il giocatore si impunta, memore dell’esperienza a Salerno non accetta più le serie inferiori italiane. E in più occupa una casella da extracomunitario. Troppo per la pazienza della Lazio che decide di sbarazzarsene: a ottobre passa in Israele al Beitar Gerusalemme, senza giocare praticamente mai. Ormai svincolato, fallisce anche nelle serie minori svedesi, all’Oskarshamns AIK. Ma del “Palloncino d’Oro”, che stringeva orgoglioso ormai sei anni fa, non c’è neppure l’ombra. Il carattere, sul quale tutti scommettevano ad occhi chiusi, forse l’ha tradito più del fisico. L’ultima malinconica passarella in prova al Sarajevo, in Bosnia. Dieci giorni a luglio, nessun contratto offerto per il ragazzo di fede che non trova nessuno disposto a credere in lui.

Fabio Belli

Il popolo laziale corre per aiutare la giovane Chiara

Il popolo Laziale corre per aiutare Chiara Insidioso. La bella iniziativa di solidarietà, “Running for Chiara“, promossa da “I Laziali Sono Qua” ha coinvolto tanti tifosi Laziali e anche Danilo Cataldi. Presente anche Giorgio Sandri in rappresentanza della Fondazione Gabriele Sandri, Gabriele Paparelli, Federica Lenzini, Pino Wilson, Gigi Corino, alcuni rappresentanti della Curva Nord Lazio, gli atleti della sezione S.S. Lazio Atletica Leggera e molti altre figure storiche della tifoseria biancoceleste. Una splendida manifestazione benefica partita martedì 15/12 e che terminerà il 22/12 con la premiazione delle squadre partecipanti. Per chi volesse partecipare alla corsa sui tapis roulant, o fare una semplice donazione, può recarsi presso lo Sporting Palace Sigonio dove c’è il “salvadanaio del cuore“. Il ricavato verrà donato interamente alla famiglia Insidioso.

Olimpico deserto, precisa volontà di Roma

Nella Roma calcistica lo stadio Olimpico sta diventando sempre più in triste teatro in cui i tifosi non vanno più e si limitano a guardare le partite da casa. Cosi come la Roma anche la Lazio. La Coppa Italia già di per sè, nelle prime fasi, non ha un particolare appeal e poi unita a scelte di orari “strani”, in cui propriamente i cittadini lavorano, diventa per lo più un fastidio. Raggiungere lo stadio poi neanche a parlarne per l’orario infausto delle 16:00 in cui gioca la Lazio contro l’Udinese, non scoraggia solo chi a quell’ora lavora ma anche chi vorrebbe andare ma la sua macchina non può circolare…

Capito? Anche domani a Roma ci sono le targhe alterne. E per favore dunque non puntate più il dito verso i tifosi della Capitale che in questa stagione stanno portando avanti una protesta pacifica. Al contrario traspare che i governanti di Roma facciano di tutto per allontanare la gente dallo stadio Olimpico e non perchè, fermi convinti delle decisioni prese in estate, ma semplicemente per l’incapacità cronica di gestire l’ordine pubblico della Capitale d’Italia.

Per la cronaca domani, in occasione di Lazio-Udinese,  non potranno circolare i veicoli con la targa dispari. Inoltre è permanente il divieto di circolazione degli autoveicoli che appartengono alle categorie Pre-Euro1 (cd Euro 0) a partire dal 15 dicembre, mentre per gli autoveicoli appartenenti alle categorie Euro1 benzina e diesel e Euro2 diesel è stato disposto il blocco dal 15 dicembre 2015 al 31 marzo 2016.

Marco Savo

L’ERBA DEL VICINO – Rudi Garcia dalla parte dei tifosi

Diciamoci la verità. Senza tanti giri di parole. Già di suo l’attuale format della TIM Cup sembra essere del tutto inadeguato. Basti pensare che le prime otto squadre della Serie A approdano alla manifestazione direttamente dagli ottavi, con la regola assurda che a giocare in casa sia la squadra più blasonata, peraltro in un match di sola andata (soltanto a partire dalle semifinali è prevista la gara di ritorno ndr). Una formula questa che forse andrebbe rivista. Per rendere la TIM Cup più imprevedibile e maggiormente seguita.

Il modello per invertire la rotta potrebbe essere la FA CUP inglese, il cui format gli ha consentito nel corso degli anni di mantenere intatto il suo fascino sportivo, confermato anche da un costante seguito degli spettatori presenti. L’esatto contrario invece di quel che accade nel nostro Paese. Dove addirittura un match di ottavi TIM Cup viene fatto disputare alle ore 14:30. E’ il caso di Roma-Spezia che quest’oggi allo stadio Olimpico vedrà la presenza di circa settemila tifosi, dei quali duemila provenienti dalla Liguria. Sembra tutto cosi assurdo. Per non dire inopportuno se si considera anche che la tifoseria romanista da inizio stagione durante le gare casalinghe sta portando avanti una protesta pacifica e democratica disertando gli spalti. Giocare un match infrasettimanale dopo pranzo nella Capitale (Uffici e scuole aperte, traffico quotidiano) suona tanto come un invito a non presentarsi.

Ed è un Rudi Garcia abbastanza polemico quello intervistato da Roma Radio alla vigilia del match contro la squadra allenata da Mimmo Di Carlo:” Non capisco l’orario della partita di domani, mette in difficoltà i tifosi. Già lo stadio non è pieno ma giocare alle 14:30 è ancora peggio”.

Simone Roselli

RASSEGNA STAMPA -«Marchetti, si sospetta lesione muscolare»

Il medico sociale biancoceleste, Stefano Salvatori, ai microfoni di Lazio Style Radio, ha fatto il punti sull’infermeria bianconceleste: “Federico Marchetti ha riportato un infortunio muscolare, si sospetta una lesione tra il primo e secondo grado del bicipite femorale della coscia sinistra. Questo tipo di sospetto diagnostico lo definiremo meglio dopo un ulteriore controllo strumentale. E’ probabile che non ci sarà contro Udinese e Inter. Vedremo quali saranno i tempi di recupero. Per quanto riguarda la gara di ieri non abbiamo problematiche importanti da segnalare, ci sono stati dei lievi traumi da gioco di lieve entità che valuteremo nel breve. Evoluzioni di traumi a più alto impatto devono essere valutati nel lungo periodo, poche ore dalla gara non bastano, bisognerà attendere tra oggi e domani per vedere se ci sono problematiche ancora nascoste”.

GLI ALTRI – “Dusan Basta oggi ha iniziato del lavoro atletico in palestra – ha proseguito Salvatori – Domani dovrà fare una doppia seduta rispetto agli altri. Al momento le percentuali per vederlo in campo contro l’Udinese non sono alte, mentre non sono basse quelle per vederlo in campo domenica. Vedremo se fare un allenamento con la squadra, per la gara contro l’Inter non ci dovrebbero esser difficoltà. Senad Lulic farà ulteriori controlli nel periodo natalizio. Sta proseguendo il suo trattamento dopo aver subito l’intervento”.Queste invece le condizioni di Ricardo Kishna: “E’ fermo a causa di un trauma al ginocchio. Venerdì si sottoporrà ad Utrecht ad un intervento in artroscopia al ginocchio. Non dovrebbe essere un intervento di importanza a livello di metodologia chirurgica, ma al seguito definiremo i tempi di recupero che dovrebbero essere abbastanza rapidi. La parte esterna del ginocchio, rispetto a quella interna, ha tempi di recupero più lunghi biologicamente parlando”.Chiusura su Keita: “Keita  a livello medico non ha patologie rilevanti in atto. L’atleta comunque ieri ha evidenziato un dolore al ginocchio, non era logico portarlo neanche in panchina, perché il dolore ne limitava le attività. A livello di evidenza clinica non ha patologie in atto”.

Fonte : Il Corriere dello Sport

RASSEGNA STAMPA – L’ombra di Trapattoni su Pioli

Marchetti tornerà nel 2016, Kishna verrà operato in artroscopia al ginocchio, Gentiletti è in dubbio per la sfida di coppa Italia contro l’Udinese. Pioli allena ciò che resta della Lazio – ed è poca cosa – in attesa di conoscere il proprio destino che appare già segnato.

Serve un colpevole che metta l’autografo su una stagione fallimentare, caricare tutte le responsabilità sulle spalle del tecnico sarebbe la soluzione più semplice, tanto più che l’idillio con il club e con gran parte dei giocatori sembra ormai svanito da mesi.

Pioli è un uomo solo. È confuso, come le sue scelte che da qualche settimana a questa parte non sembrano autentiche. E attende una decisione che grava sulla sua testa coma una spada di Damocle. Il presidente Lotito si è preso qualche giorno di tempo in più per analizzare la situazione senza prendere decisioni affrettate: la sosta natalizia gli consentirà di scegliere nel modo migliore. Tanti i nomi che gravitano intorno alla panchina della Lazio, Lippi e Prandelli restano suggestioni difficilmente percorribili, e andrebbero a ridimensionare notevolmente il raggio d’azione del direttore sportivo. Il nome nuovo che compare all’orizzonte nelle ultime ore è quello di Giovanni Trapattoni, un tecnico che non ha bisogno di presentazioni. Il presidente Lotito aveva pensato a lui anche prima di ingaggiare Vladimir Pektovic, poi la scelta cadde sull’attuale ct della nazionale elvetica.

È ipotizzabile – qualora la scelta dovesse ricadere su di lui – che possa ricoprire un ruolo di direttore tecnico, affiancato da un allenatore da campo. Sarebbe una scelta paradossale per Stefano Pioli che verrebbe sostituito dall’allenatore che trentadue anni fa lo fece esordire in Serie A con la maglia della Juventus. L’ultima squadra italiana allenata dal Trapattoni fu la Fiorentina di Batistuta nel 2000.

Il presidente della Lazio vuole un nome sicuro, non intende fare salti nel vuoto, né scommettere su tecnici che non conoscono bene il calcio italiano; il nome di Murat Yakin, ex allenatore del Basilea e sponsorizzato dal diesse, è stato accantonato per questo. Guidolin appare lusingato dell’interessamento della Lazio ma l’ambiente romano non sarebbe il suo habitat naturale. Giordano accetterebbe per una scelta di cuore e sarebbe il modo più semplice per riavvicinare una tifoseria ormai distante. Resta in piedi anche l’ipotesi De Biasi, attuale commissario tecnico dell’Albania che ha un grande feeling col direttore sportivo.

La scelta dell’eventuale esonero di Pioli non è affatto semplice; il club deve ancora conoscere l’esito della vertenza in corso con l’ex allenatore Pektovic licenziato per giusta causa: il tecnico ha fatto ricorso per avere i suoi soldi, sul piatto della bilancia c’è un milione di euro, il giudice ha convocato l’ennesima udienza per il prossimo 23 dicembre.

La Lazio scruta l’orizzonte in attesa di ripartire, ma per farlo servirebbe un miracolo. Per questo, Lotito potrebbe affidarsi al tecnico con l’ampolla dell’acqua benedetta. Nell’anno del Giubileo, potrebbe funzionare.

Font : Il Tempo

RASSEGNA STAMPA – Gregucci, l’Angelo di Alessandria che i tifosi della Lazio rimpiangono

Angelo Gregucci ha firmato un’altra meraviglia, diventando l'”eroe” di Alessandria. E suscitando una marea di rimpianti nei tifosi della Lazio, molti dei quali l’avrebbero volentieri visto (in passato come oggi) sulla panchina biancoceleste. Difensore della Lazio tra il 1986 e il ‘93, stasera ha accompagnato il piccolo Alessandria addirittura ai quarti di finale della Coppa Italia. Evidentemente le esperienza maturate all’estero, specie in Inghilterra, hanno reso i loro frutti: perché va ricordato che nell’annata 2012/13 Gregucci era uno dei collaboratori tecnici di Roberto Mancini nel Manchester City, mentre nella stagione passata affiancava un altro ex laziale come Fabio Liverani sulla panchina dei londinesi del Leyton Orient, Football League One, terza serie inglese.

Oggi, come detto, dopo aver eliminato il Palermo giusto un paio di settimane fa il suo Alessandria ha battuto il Genoa in trasferta ai supplementari (1-2) ed è volato così oltre l’ostacolo degli ottavi. A gennaio affronterà la vincente della partita che mercoledì opporrà la Roma allo Spezia. Un vero evento, che non accadeva da quasi 80 anni, vale a dire dal 19 gennaio del ‘36, dal giorno in cui i Grigi superarono il Modena (4-0) e approdarono ai quarti della Coppa 1935/36. In quella stagione, poi, all’Alessandria riuscì l’impresa di approdare in finale, ma non il capolavoro di vincere il trofeo, che planò nella bacheca del Torino, a capo di un derby regionale ricco di gol (5-1).

Fonte : Il Messaggero

RASSEGNA STAMPA – Lazio, per Marchetti sospetta lesione muscolare

Federico Marchetti rischia di tornare in campo nel 2016. Nello scatto per andare ad abbracciare i compagni dopo il momentaneo 1-0 contro la Sampdoria, il portiere della Lazio «ha riportato un infortunio muscolare, si sospetta una lesione tra il primo e secondo grado del bicipite femorale della coscia sinistra». Lo ha detto il medico sociale biancoceleste, Stefano Salvatori, ai microfoni di Lazio Style Radio. Serviranno comunque ulteriori controlli per avere la certezza della diagnosi, ha aggiunto Salvatori: «È probabile che non ci sarà contro l’Udinese e l’Inter, vedremo poi quali saranno i tempi di recupero».

Fonte : Il Messaggero

Blatter tuona: “Non sarò messo a tacere”

Sepp Blatter si dice «sconcertato» dalle accuse che gli sono state rivolte e giovedì andrà davanti alla Commissione etica della Fifa con «una forte fiducia nella giustizia». Blatter ha scritto ai 209 membri della Federazione internazionale per dire che «sebbene sospeso non sono isolato e certamente non sarò messo a tacere». I giudici del Comitato etico hanno chiesto la sua squalifica a vita se fosse provata la corruzione alla base dei due milioni di franchi svizzeri versati nel 2011 a Michel Platini. Quest’ultimo sarà ascoltato venerdì. Per entrambi è più probabile una lunga squalifica per conflitto di interessi.

Fonte: ANSA

L’AVVERSARIO DI TURNO – L’Udinese per confermare il buon andamento…in coppa

Dobbiamo fare di più e trasformare i fischi in applausi” questo è stato il concetto di Antonio Candreva all’intervallo della partita contro la Sampdoria di Montella. Purtroppo alle parole, come spesso accaduto in questa prima parte di stagione, non sono seguiti i fatti e la Lazio ha mancato ancora una volta l’appuntamento con la vittoria. Per fortuna c’è la Coppa…anche se quella di giovedì non è una partita europea, quindi le speranze di centrare una vittoria dovrebbero essere comunque più elevate rispetto al campionato (a maggior ragione se gli avversari del prossimo turno di campionato sarà la capolista Inter). Questi Ottavi di finale di Tim Cup hanno designato come avversari per i biancocelesti l’Udinese di Colantuono. I friulani stanno vivendo fin dall’inizio del campionato un momento negativo che sembra proprio non voler finire, accumulando anche loro (come i ragazzi di Pioli) delusioni su delusioni, avvicinandosi pericolosamente alla zona rossa della classifica. Per tutte e due le squadre quindi quella di giovedì sarà una partita importante, sia perchè la Tim Cup alla fine (nonostante a parole sia sempre denigrata) è sempre un trofeo ambito e sia perchè per entrambe è un occasione per distrarsi dai problemi del campionato e cercare acquisire un po’ di morale cercando di agguantare la vittoria. Più che giovedì, i tifosi si attendono risposte importanti domenica sera contro l’Inter anche se ad oggi sembra una partita dal risultato già scritto. Ma si sa il calendario la fa da padrone e ha imposto che ora la testa debba essere alla partita contro l’Udinese, da venerdì si tornerà soffrire…sperando che le delusioni per questo 2015 siano già finire lunedì sera.

IL CAMMINO DELLE DUE SQUADRE – La Lazio, in virtù dello splendido campionato realizzato l’anno scorso, raggiungendo il terzo posto in classifica, accede direttamente agli ottavi di finale. Mentre i ragazzi di Colantuono sono arrivati a disputare questo turno dopo aver eliminato nei turni precedenti: Novara e Atalanta

PRECEDENTE – Lazio e Udinese si sono già affrontate in questa prima parte di stagione in quello che è uno dei pochi memomenti felici del campionato biancoceleste, precisamente nella vittoria dei biancocelesti allo Stadio Olimpico per 2-0 il 13 settembre 2015 (sembra una vita fa)  grazie a una splendida doppietta del neo-acquisto Alessandro Matri

COME SCENDERANNO IN CAMPO – Come già riportato dalla nostra redazione, Colantuono sembra essere intenzionato a realizzare un turnover totale (troppo importante il campionato, meglio risparmiare i titolari), ma cercherà comunque di onorare al massimo l’impegno in coppa. Rispetto a domenica quindi l’unica conferma per la sfida contro la Lazio allo Stadio Olimpico è il modulo: sarà ancora 3-5-2.
Davanti quindi al secondo portiere Meret, ormai portiere di coppa, il tecnico Colantuono dovrebbe proporre il terzetto difensivo composto da Felipe, Danilo e Pasquale. Non ci sarà nemmeno Heurtaux, oramai ultimo infortunato storico rimasto. A centrocampo dovrebbero trovare spazio sulle fasce l’argentino Insua e l’iracheno Ali Adnan, mentre la diga di centrali vedrà come protagonisti: Marquinho, Kone e Guilherme: Il brasiliano è carico, ha ripreso una discreta forma, ma soprattutto appare affamato di riprendersi quel posto in squadra che ad agosto era suo. All’Olimpico Guilherme agirà davanti alla difesa, in quella posizione che in estate aveva provato con discreti risultati.
Non verrà rischiato Badu, troppo importante per il campionato e la sua assenza contro l’Inter si è fatta sentire oltremisura. Davanti invece, la coppia di attaccanti sarà composta da Aguirre e il croato Perica (già in gol nel turno precedente contro l’Atalanta). Verrà invece risparmiato Antonio Di Natale non convocato (insieme a Thereau) per la sfida dell’Olimpico.
Dall’Olimpico di Roma a quello di Torino il passo sarà breve: tre giorni dopo la Coppa, l’Udinese è attesa dall’ultima di campionato per il 2015. Qui Colantuono schiererà la formazione migliore. Badu ha ripreso a correre e ci sarà e con lui in mezzo verranno confermati Iturra e Lodi, oltre che tutta la formazione oramai considerata titolare, compreso Di Natale che dovrebbe agire accanto a Thereau.

PROBABILE FORMAZIONE – (3-5-2): Meret; Felipe, Danilo, Pasquale; Insua, Marquinho, Kone, Guilherme, Ali Adnan; Aguirre, Perica   All.Colantuono

Indisponibili: Zapata, Merkel, Heurtaux
Squalificati: –

Marco Lanari

 

Lotito, senti Zamparini…

Il vulcanico Presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, sta da tempo pensando di lasciare il mondo del calcio. A più riprese ha infatti dichiarato di voler vendere la società. Ma a certe condizioni. Rispondendo ad un tifoso, Zamparini ha svelato il suo “sogno”: “Mi piacerebbe cedere il club ad un grande investitore. Ora vanno di moda gli arabi, i russi e i cinesi. Spero davvero di consegnare il Palermo Calcio a personaggi del genere che possano far grande il club. Io ho dato tanto al palermo e alla città, investendo quasi 100 milioni e risanando il debito. Ho scoperto tanti campioni che ho poi rivenduto a peso d’oro. Ho a cuore la società e spero che, quando la lascerò, non fallisca come è successo con il mio Venezia“. Parole d’amore che, speriamo, possano stimolare Lotito a prendere la stessa iniziativa.

Arresti in casa Milan…

In un periodo non esaltante dal punto di vista calcistico, il Milan deve fare anche i conti con un particolare problema “interno”.
Infatti, Mustapha Medhoun da 12 anni dipendente della società rossonera, e cognato dell’ex moglie, la terza, dell’ad e vicepresidente rossonero Adriano Galliani, è stato arrestato in flagranza di reato mentre si allontanava con la refurtiva rubata (magliette, pantaloncini e attrezzatura sportiva rubati dal magazzino del Milan) dagli agenti della Digos di Varese. Gli agenti della Digos di Varese hanno colto in flagranza di reato Medhoun ieri pomeriggio con i capi di abbigliamento rubati, dopo un’indagine tecnica scaturita dalla denuncia del Dipartimento della Sicurezza Interna del club due mesi fa.

Come riportato dal quotidiano ‘La Prealpina’, da qualche tempo i vertici del centro rossonero di Carnago sospettavano che dai magazzini sparisse abbigliamento destinato ai giocatori: hanno quindi segnalato gli episodi alla Questura di Varese che, su disposizione del pm del Tribunale di Varese Annalisa Palomba, ha installato nella struttura alcune telecamere per individuare i presunti ladri e ieri pomeriggio ha bloccato il marito della sorella della ex moglie di Galliani, magazziniere per la società da dodici anni, mentre rubava dal magazzino pantaloncini e magliette. Durante la perquisizione a casa sua sono stati sequestrati centinaia di capi di abbigliamento presumibilmente rubati nelle scorse settimane. Perquisita l’abitazione anche di un secondo dipendente del magazzino, dove sono stati rinvenuti altri capi di abbigliamento sportivo rubati. La sua posizione è ancora al vaglio degli inquirenti mentre per il cinquantaduenne l’arresto è stato convalidato questa mattina dal Tribunale di Varese.

 

Coppa Italia – Contro l’Udinese biglietti a prezzi popolari

Giovedì la Lazio esordirà in Coppa Italia contro l’Udinese. I biancocelesti, che sono testa di serie numero 1 nel tabellone, ospiteranno i fiulani all’Olimpico all’insolito orario delle ore 16.00. La Lega, a sorpresa, ha optato per degli orari poco convenienti per i tifosi. Se poi ci mettiamo il fatto che si gioca in mezzo alla settimana, gli stadi, così anche l’Olimpico, saranno quasi deserti. Per questo motivo la Lazio ha deciso di utilizzare la linea dei prezzi popolari. Curve, distinti e tribuna tevere a soli 10 €, mentre la montemario a 30 €. Si spera in qualche modo di arrivare ad una quota di pubblico decente per un ottavo di Coppa Italia.