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Lazio due in colpi in difesa, attenzione a Basa

La Lazio alla ricerca di un difensore e secondo l’edizione odierna de Il Corriere dello Sport il nome giusto potrebbe arrivare dal campionato francese: Marko Basa centrale difensivo di 33 anni in forza la Lilla. Il montenegrino  è l’obiettivo primario ma non il solo perchè gli acquisti in difesa saranno due, i rinforzi sono urgenti e vanno rintracciati in poco tempo. Basa piace tantissimo, è un centrale esperto e corrisponde all’identikit tracciato dalla società. Ha un contratto fino al 2019 e l’unico ostacolo potrebbe essere proprio la volontà del giocatore di strapparne uno uguale alla Lazio. Comunque non ha un costo elevato e può essere tesserato occupando una casella libera da extracomunitario. Ora Basa è ai margini del Lilla e per 10 volte è stato escluso dai convocati.

L’altro nome caldo può essere quello di Heurtaux dell’Udinese ed il match di questo pomeriggio potrebbe essere un pretesto per parlarne. Anche lui è un giocatore ai margini ed infatti, complice anche un infortunio, non gioca una sfida ufficiale dal 13 settembre, proprio dalla sfida contro la Lazio. Lotito può sfruttare l’amicizia con Pozzo per provare a portare il giocatore a Roma. A proposito di alleanze il n.1 biancoceleste è in contatto anche con l’amico Galliani per sondare il terreno per Zapata. Il giocatore colombiano è in scadenza a giugno e vuole lasciare il Milan per provare a rilanciarsi.

Mercato, smentita per Barba

Federico Barba alla Lazio? L’Empoli smentisce l’interesse laziale verso il giovane centrale toscano: “Posso confermare che non è la Lazio la squadra a cui interessa, qualcuno ha fatto delle fantasie –  la smentita del presidente empolese Fabrizio Corsi, ai taccuini de lalaziosiamonoi.it – parlando di una formazione che dovrebbe essere avanti in classifica mi riferivo a Tonelli, chiesto da una società importantissima. Per quanto riguarda Barba invece so che piace al Napoli e ad un’altra squadra che non è però la Lazio”. Smentita anche da parte del ds Marcello Carli: “Sinceramente non ho avuto contatti con la Lazio. Con Tare ci siamo anche sentiti per salutarci e abbiamo parlato quando è venuto ad Empoli – conclude – tuttavia fin qui non c’è stato nessun contatto in questo senso”

Coppa Italia – Pres. Udinese: “Qui per la vittoria. Pioli-Guidolin, secondo me…”

La Lazio, finalista dell’ultima edizione della Coppa Italia, oggi pomeriggio ospita l’Udinese per avanzare nel torneo. Una gara importante non solo per il passaggio del turno ma anche per mister Pioli per provare in qualche modo a puntellare la sua panchina, paurosamente traballante. Anche l’Udinese però non sta disputando una grandissima stagione: “Posso dire che in questa prima parte di campionato avremmo potuto conquistare qualche punto in più – la disamina del presidente friulano Franco Soldati ai taccuini de lalaziosiamonoi.it – ma non siamo assolutamente una società delusa. Mi aspetto una Lazio agguerrita, con tanta voglia di fare bene e portare a casa la vittoria perché gli ultimi risultati non sono stati senz’altro positivi”. L’Udinese, dal suo canto: “Verremo a Roma per fare il risultato e non saremo di certo una squadra rinunciataria”. 

In casa Lazio la gestione Pioli, dopo il primo anno formidabile culminato con la qualificazione ai preliminari di Champions League, ora vive una crisi profonda: “Io penso che la Lazio sia stata anche un pochino sfortunatacontinua il presidente friulano – non sta di certo vivendo uno dei suoi periodi migliori ma sono sicuro che saprà come riprendersi e tornare a dare soddisfazioni al suo pubblico. Riguardo Pioli posso dire che come allenatore a me è sempre piaciuto moltissimo e spero rimanga sulla panchina della Lazio, visto che l’anno scorso ha fatto benissimo. Mi auguro che la squadra riesca a superare al più presto questo momento di difficoltà”. Fra i possibili successori di Pioli anche il profilo di Francesco Guidolin che molto bene ha fatto alla guida proprio all’Udinese: “Innanzitutto penso che rimanga Pioli. Comunque Guidolin è un tecnico bravissimo, è stato con noi tanti anni e ha reso grande l’Udinese. Per questo lo ringraziamo moltissimo. È un allenatore che incentiva molto i giocatori, per cui potrebbe essere sicuramente all’altezza della Lazio”.

L’ERBA DEL VICINO – E’ davvero l’allenatore il problema della Roma?

Di Bello ieri per i colori giallorossi c’è stato soltanto l’arbitro. La sconfitta contro lo Spezia segna il punto più basso dell’era Garcia a Roma. E’ sempre più in bilico la presenza del tecnico transalpino nella Capitale. Al termine della clamorosa ed indecorosa uscita dalla Tim Cup il management romanista – Baldissoni, Zanzi e Sabatini – hanno avuto un summit presso lo studio Tonucci al quale ha partecipato in video conferenza anche il Presidente Pallotta. Le ipotesi per il dopo Garcia sono diverse. Lippi, Capello, Spalletti, Mazzarri. Ma anche Bielsa. Un traghettatore fino al termine della stagione in attesa, dopo gli Europei, di chiudere con il Ct Conte. Il candidato più plausibile potrebbe essere proprio Lippi, disponibile a portare a termine la stagione giallorossa per poi – dal prossimo anno – ricoprire un ruolo dirigenziale. A Trigoria c’è anche chi sostiene fortemente il ritorno di Spalletti. Garcia per il momento non sembra intenzionato a mollare, fa scudo e pubblicamente difende i suoi giocatori. Tutte le ipotesi quindi sono al vaglio. Anche se a ciascun tifoso della Roma, e buon intenditor di calcio, sorge spontanea una domanda:” E’ davvero l’allenatore il problema di questa squadra?”.

Simone Roselli

RASSEGNA STAMPA – Lazio, ora a Pioli serve quasi un miracolo

Quel filo è diventato sottile, quasi invisibile. Deve eliminare l’Udinese, entrando ai quarti di Coppa Italia, e poi resistere all’Inter, o almeno tenere testa con dignità alla squadra di Mancini, per salvare la panchina. Lotito e il ds Tare decideranno il destino di Pioli, come era stato previsto e annunciato, durante la sosta di Natale. Andare avanti o cambiare? Le riflessioni e gli interrogativi in casa Lazio restano aperti. Si valuteranno la reazione e lo spirito dimostrato sul campo dai giocatori, conteranno i risultati. Ecco perché gli ottavi di Coppa Italia sono diventati decisivi per l’allenatore. Per la società non sarebbe tollerabile un’eliminazione da aggiungere alla crisi aperta in campionato dalla fine di ottobre: due punti nelle ultime sette giornate. E la Lazio, per quanto possa essersi indebolita rispetto alla passata stagione, non può essere diventata una squadra incapace di vincere una partita in casa con Palermo e Samp. Lunedì sera Pioli e i suoi giocatori ce l’avevano quasi fatta, tutto è stato rovinato nei minuti di recupero, gestendo malissimo l’ultimo pallone. Angolo a favore, contropiede, uscita alla disperata di Berisha, calcio di punizione e gol del pareggio complice la deviazione di testa di Felipe Anderson. Alla fine la Lazio, senza personalità e fiducia, s’è fatta assalire dalla paura. E questo è diventato un altro dei motivi di riflessione e di analisi all’interno della società. Lotito, ancora oggi, si augura di andare avanti con Pioli. Sta procedendo per gradi, dopo aver ordinato il terzo ritiro, ha verificato la reazione e il senso di responsabilità della squadra, nessuno si è tirato indietro oppure ha remato contro. Sono tutti con l’allenatore, a cui ora serve una sterzata immediata per riacquistare il bonus e prolungare l’avventura. Tradotto: una bella partita con l’Udinese, passando il turno, e un’altra con l’Inter, altrimenti l’esonero diventerà inevitabile.

FILA – A bocce ferme la Lazio deciderà se andare avanti e come. Sino a ieri Lotito e il ds Tare hanno negato qualsiasi incontro con altri allenatori. Può essere vero, ma è altrettanto certo che attraverso informazioni e contatti indiretti si siano resi conto di cosa possa offrire oggi il mercato. E il pensiero che ci possano essere tecnici in grado di rifiutare la Lazio non sfiora Formello, dove invece sono convinti ci sia la fila per allenare la squadra e subentrare a Pioli.

Fonte : Il Corriere dello Sport

RASSEGNA STAMPA – Pioli: “Vincere è la nostra unica medicina”

È una vigilia strana per Pioli. Il vertice dirigenziale di Lunedì notte nella pancia dello stadio Olimpico ha individuato nella partita con l’Udinese il possibile spartiacque della stagione. Da una parte l’ipotesi (che la società ancora spera) di una ripresa della Lazio con conseguente conferma del tecnico; dall’altra, l’ennesimo risultato negativo e l’inevitabile esonero. Pioli non ne vuole parlare, ma sa bene quanto sia importante questa partita: “Non voglio rispondere in modo banale: non ci sono novità, so come funziona nel calcio. Qualsiasi allenatore sarebbe in discussione con risultati negativi, ma non voglio più parlare di questo. Chiedete a Lotito e a Tare”.

“VINCERE È L’UNICA MEDICINA” – Chiarito questo punto, l’allenatore parla però del Pioli uomo, di come sta vivendo questo momento e soprattutto di quanto creda ancora nella possibilità di restare sulla panchina biancoceleste: “Sì, ci credo. Sto studiando, lavorando, sono vicino ai miei giocatori e alla mia squadra. Ci credo veramente”. Per far sì che ci creda anche la società, però, servono più vittorie consecutive, a partire dagli ottavi di Coppa Italia con l’Udinese: “Dobbiamo vincere, questo è scontato. Credo che sia l’unica medicina di cui abbiamo bisogno, quella di vedere i frutti positivi del lavoro. Stiamo lavorando bene, crediamo di poter uscire da questo momento. Teniamo molto a questa competizione”. Che può rivelarsi un buon viatico per inseguire l’obiettivo di restare in Europa: “Non è la strada più semplice, ma è un obiettivo. Ci siamo andati vicini l’anno scorso, sono partite secche. L’Udinese sta vivendo un momento difficile, ma vogliamo passare il turno e andare il più avanti possibile”.

“STO LAVORANDO SULLA TESTA” – Serve sempre quella solita svolta che il tecnico sta inseguendo da troppo tempo: “Se ne esce lavorando, studiando, analizzando e valutando le situazioni. So benissimo come funzionano le cose, dentro i nostri risultati e le nostre prestazioni ci sono anche cose positive. Ci sono piccole cose che stanno penalizzando troppo i risultati, stiamo cercando di risolverle. Contro la Sampdoria abbiamo giocato una partita brutta, sporca, eravamo in vantaggio, poi però facciamo errori che compromettono tutto quello che facciamo. Sto cercando di lavorare sulla testa dei giocatori, singolarmente e collettivamente. Tutti noi crediamo di poter uscire da questo momento”. Se lo crede anche la società, si vedrà dal prossimo mercato di gennaio del quale Pioli preferisce non parlare: “Prima bisogna arrivarci a gennaio (sorride, ndr). Comunque la società sa benissimo le mie scelte, quelli che sono i problemi della squadra e gli interventi urgenti che bisogna fare”.

Fonte : La Repubblica

RASSEGNA STAMPA – L’ultima spiaggia di Pioli

Torna la Coppa Italia, all’Olimpico arriva l’Udinese di Colantuono, si scende in campo (ore 16) per gli ottavi di finale. La Lazio è in crisi nera, non vince in campionato da fine ottobre, ha raccolto 2 punti nelle ultime 7 gare: un altro passo falso costerebbe la panchina a Stefano Pioli. Servirà una reazione immediata, verrà schierata dal primo minuto la miglior formazione possibile, non c’è più tempo da perdere. L’allenatore è in bilico, ha le ore contate, rischia il posto a prescindere dal risultato di oggi pomeriggio: «Chiunque sarebbe in discussione con dei risultati del genere – ha spiegato il tecnico – ma non ho più voglia di parlare di questo. Chiedete a Lotito e Tare, io conosco benissimo come funziona nel calcio».

Prestazioni deludenti e gioco da ritrovare, la Lazio dello scorso anno non c’è più, ma forse non tutti dentro lo spogliatoio se ne sono resi conto veramente: «Da questa situazione se ne esce solo lavorando, analizzando e valutando il momento. All’interno delle nostre ultime partite ci sono anche degli aspetti positivi. Le piccole cose però stanno penalizzando troppo i risultati, ma stiamo cercando di risolverle. Contro la Sampdoria abbiamo giocato una brutta gara, sporca, eravamo in vantaggio, poi però facciamo degli errori che compromettono tutto quello che proviamo in settimana. Sto provando a lavorare sulla testa dei giocatori, singolarmente e collettivamente. Tutti noi crediamo di poter uscire da questo brutto tunnel».

La Coppa Italia potrebbe rappresentare la strada più semplice per arrivare in Europa, ma per Pioli ogni partita è ormai decisiva, l’ombra di Trapattoni è in agguato: «È un nostro obiettivo, teniamo molto a questa competizione. Ci siamo andati vicini nella passata stagione, la finale con la Juventus è stata una partita emozionante. L’Udinese sta vivendo un periodo difficile, ma vogliamo passare il turno. Il mio futuro lo vedo ancora alla Lazio, ci credo veramente». Tra un mese sarà importante intervenire sul mercato, prima però sogna di superare i prossimi ostacoli: «La società sa benissimo le mie scelte, quelli che sono i problemi della squadra e gli interventi urgenti da fare. Bisogna solo arrivarci a gennaio…». Occhio a Barba dell’Empoli, è l’ultimo nome entrato nella lista, è seguito con attenzione anche dal Napoli. Bonus terminati e poche chance a disposizione, battere l’Udinese per restare al comando, altrimenti l’addio sarà immediato. Tutto in novanta minuti, Pioli è a un bivio, non può più fallire. Lotito e Tare vorrebbero andare avanti con lui, non dimenticano la qualificazione in Champions League conquistata lo scorso anno, attualmente non esistono nemmeno alternative concrete. L’idea Trapattoni è reale, ma non ci sono stati contatti.

Si tratterebbe chiaramente di un tecnico alla Reja, forse l’unico con la personalità giusta per entrare nello spogliatoio della Lazio. Senza dimenticare Guidolin, Brocchi, Simone Inzaghi, Bollini, Di Matteo e Prandelli. Impossibile convincere Lippi o Mazzarri. E intanto questa sera è in programma la cena di Natale della società. Tutti invitati, ci sarà chiaramente anche lo staff tecnico, Udinese permettendo.

Fonte : Il Tempo

RASSEGNA STAMPA – Lazio-Udinese, ultima spiaggia per Pioli

C’è un solo risultato con l’Udinese per sperare di restare ancora aggrappato alla panchina biancoceleste. Pioli avrà i brividi domani pomeriggio: “Noi abbiamo bisogno di vincere, è scontato ed è l’unica medicina. La Lazio ha voglia e deve passare il turno in Coppa Italia”. Per provare a uscire dalla crisi: “L’unico modo è valutare tutte le situazioni. Anche in questo buio, ci sono cose positive. I particolari stanno influenzando i nostri risultati, commettiamo ingenuità che penalizzano le nostre prestazioni. Sto lavorando anche nella testa dei giocatori, che mi dimostrano il veleno per uscire da questo maledetto momento”. La testa di Pioli è pronta a saltare, il tecnico è concepibilmente nervoso in conferenza stampa: “Non ci sono novità. Quando ci sono risultati negativi, qualunque allenatore viene messo in discussione. Se volete parlare della panchina, parlatene con Tare e Lotito”. Otto ko in campionato, appena 20 punti in 16 giornate. La Coppa Italia a questo punto diventa il modo più semplice per tornare in Europa: “L’anno scorso abbiamo fatto un grande percorso e possiamo ripeterlo. Ma tutto dipende da domani. L’Udinese sta vivendo un momento difficile, ma verrà qui all’Olimpico per vincere”.

FUTURO
Petkovic ha confessato al Messaggero di rivedersi in questa situazione di Pioli: “Non ho letto le sue dichiarazioni, non conosco la sua esperienza, ma la mia. E la mia stagione non è conclusa”. Stefano da Parma si vede ancora a lungo alla Lazio: ”Sì, ci credo e sto studiando il modo per restare. Sono vicino alla mia squadra”. Niente turn over con l’Udinese: “Ho preparato la partita e oggi vedrò la situazione degli acciaccati. Schiererò la formazione migliore, perché voglio raggiungere i quarti”. C’è la pressione sulle scelte tecniche: “Io non lavoro sempre in modo uguale. Io cerco di crescere. Le decisioni sono sempre difficili da prendere, ma si prendono nel bene della squadra”.

Fonte : Il Messaggero

Protesta di Platini contro il Comitato Etico della FIFA

Il presidente sospeso dell’Uefa Michel Platini non sarà presente all’audizione presso il comitato etico della FIFA prevista per venerdì. La decisione dell’ex stella della Juventus deriva dalle indiscrezioni emerse nei giorni scorsi, e riprese da diversi media, secondo le quali Andreas Bantel, portavoce della commissione d’inchiesta che ha investigato sul caso, ha anticipato che Platini e il presidente sospeso della FIFA Joseph Blatter verranno squalificati a vita dal mondo del calcio. Bartel ha successivamente diffidato la stampa ad utilizzare quelle dichiarazioni perché frutto di «un’intervista non autorizzata». I legali di Platini hanno sottolineato che le osservazioni di Bartel mostrano «un disprezzo per la presunzione di innocenza» e che Platini non presenzierà all’udienza in segno di «indignazione per una condotta che mostra la volontà politica di impedirgli di correre per la presidenza della FIFA». Il comitato etico, in una nota, ha affermato che il caso Platini è stato trattato «in modo indipendente e imparziale». Platini e Blatter attendono il verdetto definitivo del comitato etico della FIFA sul caso legato a un pagamento ricevuto nel 2011 dal presidente sospeso dell’Uefa per servizi resi tra il 1998 e il 2002. Entrambi hanno fin da subito negato le accuse di corruzione a loro carico.

Fonte: AdnKronos 

COPPA ITALIA – Juve, poker ai cugini del Toro. Ai quarti con Lazio o Udinese

L’urna della Champions è antipatica? C’è il derby numero 190 per superare lo shock dell’abbinamento col Bayern. E per ricordare a tutti che la Juve è vicecampione d’Europa non per caso. Bianconeri qualificati ai quarti di Coppa Italia con un pesante 4-0 al Torino. Solo problemi di abbondanza per Allegri, in questo finale d’autunno a tutta birra: Zaza fa doppietta, prima dei sigilli di Dybala e Pogba.
I BOMBER DI SCORTA — E’ la serata di Rugani, che prende posto nel trio di centrali bianconeri, ma anche di Ichazo tra i pali della porta granata. Per il resto, però, niente seconde linee in campo: Morata e Zaza non sono i titolari del momento, ma è difficile bollarli con l’appellativo di riserve. Dopo 28 minuti nervosetti, in cui l’azzurro rischia il rosso per doppio giallo (e scusate il mix di colori), ecco che arriva l’1-0. Gol bellissimo, gran sinistro di prima intenzione di Zaza sul cross teso da sinistra dello spagnolo.
POCHI TIRI E’ l’unico vero sussulto in 45 minuti nei quali Neto e Ichazo restano inoperosi. Maxi Lopez si vede poco, Belotti spreca l’unico tiro da posizione vagamente interessante che gli capita, Bruno Peres si vede in avanti più di Baselli, molto impegnato in copertura. Ci sta: fronteggiare un centrocampo in cui i tre interni si chiamano Khedira, Marchisio e Pogba non è una passeggiata.
ROSSO, POI ZAZA-BIS — L’intervallo sembra giovare più alla Juve che al Toro: appena ripartiti, Glik rischia il rigore con tocco di braccio in area, Ichazo si distende per deviare un tiro di Morata e Bonucci si vede annullare una rete per fuorigioco, proprio sugli sviluppi del corner. Ma il peggio deve ancora venire: al 5′, mentre i granata sono temporaneamente in dieci (Moretti è a bordo campo), l’ex Molinaro rimedia il secondo giallo con un intervento scomposto. L’inferiorità numerica, così, diventa permanente, come la rabbia di Ventura. E Zaza ne approfitta subito, siglando la doppietta al 6′, favorito da un rimpallo in area. Un altro tackle rischioso dell’ex Sassuolo convince Allegri a sostituirlo con Dybala: ovazione dello Stadium per entrambi.
DYBALA E POGBA — A quel punto, pur mancando molti giri di lancette alla fine e nonostante l’ingresso in campo (tra gli altri) di Quagliarella, il match ha poco da dire: bianconeri in controllo assoluto, granata che badano a contenere il passivo e provano a ripartire in contropiede quando possibile. Ma non è facile arginare la Juve, di questi tempi, né tanto meno Dybala. L’argentino fa le prove del 3-0 e lo trova con un sinistro perfetto al 28′, poi è Pogba a completare il poker su punizione al 37′. L’unico che non partecipa alla festa è Morata, che non trova il gol personale. Non è il suo periodo fortunato, ma la stagione è lunga. E quella scorsa non l’ha finita malissimo.
Fonte: Gazzetta.it

Un’iniziativa per gli abitanti del litorale laziale

Una grande notizia per tutti gli abitanti del litorale laziale. Infatti, dopo la celebrazione da parte del Santo Padre nel giorno dell’immacolata, i cittadini avranno la possibilità di partecipare ad un’altra importante cerimonia che si terrà a Fiumicino.

In occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia, la cappella del Bambino Gesù di Palidoro è stata designata dal Vescovo Gino Reali come una delle quattro Porte Sante della Diocesi di Porto-Santa Rufina. La celebrazione di apertura si terrà giovedì 17 dicembre, dalle ore 13, presso la sede di Palidoro dell’Ospedale Pediatrico della Santa Sede (via della Torre di Palidoro, snc – Fiumicino). La liturgia inizierà con la processione dei presenti dalla ludoteca “Castello dei sogni” sino all’ingresso della cappella dell’Ospedale di Palidoro, Porta Santa giubilare. Seguirà il rito di apertura della Porta e la Santa Messa, officiata da Monsignor Gino Reali, Vescovo di Porto-Santa Rufina. Durante la celebrazione si procederà con la benedizione del presepe e di alcune tele raffiguranti scene di misericordia realizzate dalle mamme dei bambini ricoverati e con il battesimo un piccolo paziente dell’Ospedale.

Un momento per riunire adulti e bambini sotto il segno della cristianità e dei valori regalando, a pochi giorni dal Natale, calore e conforto ai più piccoli ospiti della struttura.

Stankovic: “Sarebbe perfetto vincere contro la Lazio”

«Sarebbe perfetto vincere con la Lazio, chiuderebbe un ciclo. È una bella squadra, ma ultimamente in difficoltà. Loro cercheranno di battere la capolista a Milano, ma noi prepareremo la partita per stare tranquilli»: lo ha detto il club manager dell’Inter, Dejan Stankovic, intervistato da Sky a margine della festa di Natale degli sponsor del club nerazzurro. Nella lotta scudetto sono tante le avversarie temibili secondo Stankovic: «Tutte quelle che stanno sopra, Fiorentina, Napoli e anche la Roma nonostante il periodo no. Temo di più la Juve forse, hanno avuto una falsa partenza, ma rimangono gli avversari da battere».

Adios Benitez: il suo successore sarà un ex “galactico”

Un addio annunciato, un destino segnato, scritto. È quello di Rafa Benitez, il cui arrivo sulla panchina del Real Madrid ha presto fatto rimpiangere l’allenatore della decima Champions, Carlo Ancelotti. La stampa spagnola e quella francese danno per «assolutamente certo» il divorzio dal tecnico ingaggiato l’estate scorsa dal presidente Florentino Perez, che aveva da poco concluso la propria esperienza nel Napoli. Al suo posto, sempre secondo i media più vicini alla ‘Casa blancà‘, arriverà, ma non subito bensì a giugno, l’ex “galactico Zinedine Zidane, idolo dei tifosi del Madrid, protagonista di tanti successi nella squadra più titolata di Spagna. Zidane attualmente allena il Real Madrid Castilla, l’ex squadra B. È risaputo, alla luce degli recenti tracolli (l’ultimo dei quali domenica, contro il Villarreal), come si sia ormai interrotto il già breve ed esile feeling con ‘Don Rafà‘, che in realtà non è mai entrato nel cuore di tifosi e giocatori, ma ha trovato spazio solo in quello di Perez, che lo ha voluto fortemente sulla panchina dei ‘blancos‘. Ultimamente, stando ai media, anche il massimo dirigente del club catalano si sarebbe ‘staccatò dal tecnico, mettendolo in discussione e ponendo le basi per la promozione di ‘Zizoù‘. La nostalgia per Ancelotti, i malumori di diversi giocatori, su tutti Cristiano Ronaldo – nei giorni scorsi molto esplicito su Ancelotti, definito «un grandissimo tecnico» – hanno determinato una situazione piuttosto complicata. Un aperitivo di crisi tecnica, insomma. Secondo As, Zidane gradirebbe non subentrare a stagione in corso, per tutta una serie di motivi. Ma l’avvicendamento non sarebbe da escludere in toto, soprattutto se il Madrid continuerà a procedere con i fari spenti. Attualmente i ‘Galacticos‘ si trovano a -5 dalla coppia di testa nella Liga, formata da Barcellona e Atletico Madrid, con la squadra di Simeone che ha agganciato i blaugrana proprio nell’ultimo week-end, grazie al sofferto successo interno di misura sull’Athletic Bilbao e al concomitante pareggio casalingo dei campioni d’Europa contro il Deportivo La Cortuna, dopo il 2-0 iniziale. A febbraio il Real se la vedrà contro la Roma, nello scontro a eliminazione dirette valido per gli ottavi di Champions. Con o senza Benitez in panchina.

Fonte: ANSA

E’ la Tim Cup delle “piccole”: dopo la Roma, un’altra grande viene eliminata agli ottavi…

POTERE ALLE PICCOLE. Sarà ricordata come la Coppa Italia delle imprese delle piccole. Dopo la clamorosa eliminazione della Roma, anche la Fiorentina di Paulo Sousa esce agli ottavi di Tim Cup. Un’altra piccola, stavolta di Serie A, fa fuori dalla Coppa Italia una big: il tenace Carpi di Castori, infatti, passa a Firenze grazie alla rete di Di Gaudio al minuto 76′ ed accede così ai quarti di finale dove incontrerà la vincente di domani tra Milan e Sampdoria. Partita che si è accesa nel finale, come testimoniano le espulsioni di Mbakogu e Gonzalo Rodriguez al quinto minuto di recupero. Un’altra sorpresa in questa giornata di Tim Cup. Possiamo dire che in questa edizione l’impossibile sta diventando normalità.

I viola dicono così subito addio ad uno degli obiettivi stagionali e questo ha proprio non va giù al tecnico portoghese Paulo Sousa: «Sono arrabbiato e deluso. Non era un risultato a cui pensavo. Abbiamo creato azioni da gol ma non le abbiamo concretizzate. Si vedeva sempre più una squadra che voleva risolvere la partita da sola, con le individualità – ha sottolineato l’allenatore al termine della gara – e questo ci ha fatto allungare, e ha dato opportunità ai nostri avversari di coprire bene e di farci male in ripartenza». Una Fiorentina che ha mostrato, nell’ultimo mese, un problema di gamba e di testa. Per Sousa, invece, la situazione è diversa: «Abbiamo corso anche più di quanto siamo abituati, perchè gli spazi erano ampi. Ma quando ti proponi da solo, fai organizzare gli avversari e favorisci le ripartenze. Correndo di più. Sono pochissimi i giocatori al mondo che oggi riescono a vincere la partita da soli. La base è la squadra, quando non c’è questa chiarezza abbiamo più difficoltà».
In casa Carpi, invece, la gioia e tanta per aver centrato l’impresa. A cominciare dal tecnico Castori: «Mi aspettavo di fare una bella partita, dopo la sconfitta di Empoli mi aspettavo una reazione. Abbiamo cominciato a crederci nella ripresa, la Fiorentina non è stata molto pericolosa. La vittoria è figlia di una buona prestazione, che ci dà fiducia e autostima. La Fiorentina? È un’ottima squadra, è facile cedere attenzione passando dalla Juventus al Carpi. Mi sembra che ci tenessero a passare il turno, c’erano tutti i titolari. Questo avvalora la nostra impresa»

Fonte: ANSA

Si rinnovano i disagi per gli automobilisti romani…

Giovedì e venerdì targhe alterne dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.30
A causa del persistere dell’alta concentrazione di agenti inquinanti nell’atmosfera rilevata dalla rete di monitoraggio, il Commissario di Roma Capitale, Francesco Paolo Tronca, ha firmato l’ordinanza con cui si dispone il traffico a targhe alterne nelle giornate di giovedì 17 e venerdì 18 dicembre. Giovedì 17 non potranno circolare all’interno della Fascia Verde le auto e le moto con l’ultima cifra della targa dispari, dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.30. Venerdì 18 dicembre non potranno circolare all’interno della Fascia Verde le auto e le moto con l’ultima cifra della targa pari, dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.30.
Si rammenta, inoltre, che, a tutela della salute è permanente il divieto di circolazione degli autoveicoli che appartengono alle categorie Pre-Euro1 (cd Euro 0) a partire dal 15 dicembre, mentre per gli autoveicoli appartenenti alle categorie Euro1 benzina e diesel e Euro2 diesel è stato disposto il blocco dal 15 dicembre 2015 al 31 marzo 2016. Il divieto, in entrambi i casi, è in vigore dal lunedì al venerdì esclusi sabato, domenica e festivi infrasettimanali.
Infine, sempre nella giornata di giovedì 17 dicembre, a causa del perdurare del superamento del limite degli agenti inquinanti, dalle ore 7.30 alle ore 20.30 scatta il blocco della circolazione all’interno della “Fascia Verde” per i motoveicoli e ciclomotori a due, tre, quattro ruote a 2 e 4 tempi “euro 0” e “euro 1”.

TIM CUP – I convocati di Pioli: uomini contati in difesa

Al termine dell’allenamento odierno il tecnico biancoceleste Stefano Pioli ha diramato la lista dei convocati in vista della sfida di domani pomeriggio contro l’Udinese (ore 16:00) allo Stadio Olimpico di Roma.

Portieri: Berisha, Guerrieri, Matosevic;

Difensori: Braafheid, Hoedt, Konko, Mauricio, Patric, Prce, Radu, Seck;

Centrocampisti: Biglia, Candreva, Cataldi, Felipe Anderson, Mauri, Milinkovic, Morrison, Oikonomidis, Onazi;

Attaccanti: Djordjevic, Klose, Matri.

Kristjan Matosevic indosserà la maglia numero 66.

 

Infermeria, ecco le parole del dott. Bianchini

In casa Lazio, l’infermeria continua a riempirsi. Oggi in Paideia visite per Santiago Gentiletti e Federico Marchetti. Il dott Bianchini, attraverso i microfoni di Lazio Style Radio, ha fatto il punto sulle condizioni del difensore argentino e del portiere di Bassano del Grappa: “Oggi Santiago Gentiletti è stato sottoposto ad un controllo per vedere la situazione del ginocchio. L’atleta sentiva dolore nella zona sopra il ginocchio. Fortunatamente non vi è nulla di particolare, ma si è però evidenziata una lesione di primo grado al semimembranoso, e quindi per lui si inizierà un protocollo terapeutico. Controlli in Paideia oggi anche per Federico Marchetti. Il portiere ha una lesione di primo grado al bicipite femorale, seguirà anche lui un protocollo specifico. Entrambi gli atleti non potranno essere disponibili domenica. Le problematiche vanno comunque valutate giorno per giorno”. Due parole anche sulla situazione di Basta e Keita: “Il primo non è stato convocato, ma puntiamo a recuperarlo per domenica. Il secondo, pur avendo lavorato con la squadra, abbiamo preferito non rischiarlo”.

FORMELLO – Le ultime alla vigilia di Lazio-Udinese

In quel di Formello l’aria è un po’ pesante. Conferenza stampa e rifinitura hanno fatto capire una cosa, che forse già si sapeva: Lazio-Udinese per Stefano Pioli vale molto di più di un ottavo di Tim Cup. Ed è per questo che scenderà in campo la formazione migliore. L’unica novità sarà il ritorno di Braafheid, al debutto stagionale. Ovviamente però bisognerà fare i conti con gli infortuni e la squalifiche. Out Marchetti, Basta, Gentiletti, il lungodegente de Vrij, Lulic, Keita e Kishna. Sarà assente per squalifica Marco Parolo.

Quindi, davanti a Berisha, spazio, come detto a Braafheid, Mauricio, Hoedt e Konko. Panchina per Stefan Radu. A centrocampo, Mauri ed Onazi non sono ancora in perfetti condizioni e dunque dovrebbero scendere in campo Biglia, Cataldi e Milinkovic Savic. In attacco il tridente dovrebbe essere composto da Candreva, Djordjevic e Felipe Anderson. Matri potrebbe essere lasciato a riposo per la trasferta di Milano contro l’Inter.

PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3): Berisha; Konko, Mauricio, Hoedt, Braafheid; Cataldi, Biglia, Milinkovic; Candreva, Djordjevic, Felipe Anderson. All. Pioli.

COPPA ITALIA – Clamoroso all’Olimpico!

Clamorosa eliminazione negli ottavi di finale di Coppa Italia: la Roma è stata eliminata dallo Spezia. La partita, disputata allo stadio Olimpico, è stata decisa ai calci di rigore con il risultato finale di 2-4 per i liguri, dopo lo 0-0 al termine dei tempi supplementari. Decisivi gli errori di Pjanic e Dzeko. Partita avara di grandi emozioni con i giallorossi di Garcia non in grado di creare pericoli ad uno Spezia attento in difesa ed abilissimo nelle ripartenze. Lo Spezia affronterà nei quarti di finale l’altra sorpresa della competizione, l’Alessandria di Gregucci che ieri allo stadio Marassi ha sconfitto il Genoa.

Thereau e Felipe in coro: “Hanno grandi problemi, possiamo farcela”

Il sito Udineseblog.it ha riportato le parole di Thereau e Felipe sull’incontro di Coppa Italia in programma domani pomeriggio contro i biancocelesti di Pioli. L’attaccante friulano ha dichiarato: “I biancocelesti stanno vivendo un momento difficile, non sono abituati a trovarsi a metà classifica e stanno soffrendo. Avevano iniziato bene ma adesso hanno diversi problemi. Dovremo essere bravi a sfruttare le nostre occasioni per provare a passare il turno. Giocare in trasferta è sempre difficile ma speriamo di ottenere qualcosa di importante sfruttando le loro paure”. Al giocatore friulano fa eco anche il compagno di squadra Felipe: “A parte il momento particolare che stanno attraversando la Lazio è una buona squadra. Ha diversi giocatori di qualità che possono risolvere la partita. Faranno di tutto per vincere, anche perchè dopo una settimana di ritiro vorranno rifarsi, ma anche noi vogliamo passare il turno”.