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La Lazio e il Natale: quando anche in Italia c’era il Boxing Day

In Italia le festività natalizie sono ormai da anni un modo anche per mettere un po’ in soffitta la passione per il calcio e dedicarsi ad altro. Per quelli che vivono un po’ più ansiosamente l’appuntamento con la nostra Lazio, bisogna ammetterlo, è anche un modo per tirare un po’ il fiato e ricaricarsi verso la fase decisiva della stagione. Per chi la vive un po’ più serenamente, è solo una grande scocciatura. Anzi, la mancanza delle partite è un po’ una nota stonata in un periodo solitamente gioioso come il Natale. Proprio quando si avrebbe un po’ di tempo in più per andare allo stadio o seguire i match in tv, il circo della Serie A chiude i battenti e rinvia l’appuntamento, quando va bene, all’Epifania come quest’anno. E per chi senza calcio non sa stare, si dirotta sul football estero, Premier League in primis che durante le festività natalizie vive il suo momento più infuocato.

Ma non è stato sempre così. Subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, anche in Italia era abitudine per il massimo campionato scendere in campo nel pieno del Natale. In particolare tra la fine degli anni quaranta e l’inizio dei cinquanta. Addirittura nel 1948, nel 1949 e nel 1950 si scese in campo per due volte a Santo Stefano, in quello che era il vero “Boxing Day” della Serie A e una volta alla vigilia di Natale. Il 26 dicembre del 1948 la Lazio sconfisse 2-0 la Sampdoria, in una passerella che vide presenti in tribuna personalità come Giulio Andreotti e Giulio Onesti, allora presidente del CONI (al quale sarà poi intitolato il centro sportivo federale dell’Acqua Acetosa). Di Magrini e D’Avino le reti che permisero alla Lazio di battere i blucerchiati.

Il giorno di Santo Stefano dell’anno successivo la Lazio pareggiò 2-2 in casa del Torino contro una squadra che poco più di sei mesi prima aveva vissuto la tragedia di Superga. Per la prima volta al “Filadelfia” dopo l’incidente aereo, la Lazio depositò dei fiori in onore dei caduti rappresentata dall’allenatore Mario Sperone e dal capitano Enrique “El Flaco” Flamini. Finì in parità con la Lazio raggiunta dopo il vantaggio di Nyers e dopo il 2-1 di Puccinelli. Infine, l’anno successivo si giocò alla vigilia di Natale: il 24 dicembre 1950 i biancocelesti furono sconfitti dal Como 2-1, nonostante una grande prestazione del paraguaiano Dionisio Arce.

Negli anni successivi si è sempre evitato di giocare nel giorno delle festività, quindi si è introdotta in tempi moderni una vera e propria sosta natalizia, dall’inizio degli anni novanta sempre più lunga con l’Epifania come unica eccezione per poter scegliere lo stadio come alternativa d’intrattenimento per i giorni di festa. E il “Boxing Day” italiano è rimasto un bel ricordo: oggi non resta che la Premier, per chi vuole godersi un po’ di grande calcio anche sotto l’albero.

Fabio Belli

L’agente Minieri svela il futuro di Guerrieri, Crecco e Rozzi

Michelangelo Minieri, agente di tanti talentini biancocelesti, ha fatto il punto sui suoi assistiti, partendo da Guido Guerrieri: Sta vivendo un’esperienza importante, trovarsi a contatto tutti i giorni con campioni come quelli che ci sono in prima squadra, oltre che a riempirlo di orgoglio, rappresenta un’occasione costante per migliorarsi e crescere”, assicura Minieri al sito lalaziosiamonoi.it. “Viene da un anno in Primavera in cui ha mostrato valori veramente importanti. Ci sono stati tantissimi club, sia di Serie A che di B, che hanno mostrato interesse nei suoi confronti. Certo, per un ragazzo così giovane poter giocare diventa fondamentale. Per questo motivo ci confronteremo di nuovo con la società per valutare insieme quale potrà essere la soluzione migliore per lui e per la sua formazione. Fino a giugno, con ogni probabilità, rimarrà in prima squadra, poi si vedrà. Sicuramente da questa esperienza Guido ne uscirà ancora più pronto per un contesto importante”.

Poi Minieri ha parlato del Primavera Cristiano Dovidio: “È molto contento perché in questa prima parte di campionato sta trovando quella continuità che non aveva avuto l’anno scorso. È soddisfatto del suo rendimento, anche se è consapevole che dovrà continuare a dare il massimo, come tutto il resto della squadra, per riprendere in pugno il campionato”. Poi sull’ex giallorosso Aimone Calì: “La Lazio è stata la società che ha mostrato l’interesse maggiore nei confronti del ragazzo, che comunque aveva intenzione di lasciare la Roma. Abbiamo sposato il progetto biancoceleste perché ci ha convinto immediatamente. Aimone si sta trovando molto bene, si sta ritagliando il suo spazio. A mio avviso deve ancora mostrare pienamente quanto vale”.

Sono da poco arrivati in Primavera Daniel Bezziccheri e Cassio Cardoselli: “Nei primi mesi – continua Minieri – hanno incontrato qualche difficoltà, legate all’impatto in un ambiente nuovo e al fatto di allenarsi con ragazzi più grandi. Comunque si sono integrati nel migliore dei modi. Daniel è stato subito chiamato in causa da Inzaghi, che comunque già lo conosceva come giocatore. È riuscito a imporsi soprattutto nell’ultimo mese. Proprio come Cassio: anche lui, dopo qualche fatica iniziale, si è ritagliato il suo spazio e sta giocando con continuità. Ha trovato anche il gol nella finale di Supercoppa a Torino. Sono entrambi molto soddisfatti. Il loro obiettivo è quello di rimanere un altro anno in Primavera per mettere in mostra il loro valore e arrivare il più lontano possibile”.

Infine su Crecco e Rozzi, protagonisti qualche anno fa nella Primavera di Bollini: Quasi sicuramente Luca lascerà il Lanciano. Dopo una stagione da protagonista alla Ternana si aspettava di trovare la stessa continuità in Abruzzo. È un ragazzo che quest’estate ha avuto tanto mercato e anche ora si stanno facendo avanti diverse società, sia di Serie A che di Serie B. Valuteremo bene perché l’obiettivo di Luca è quello di giocare con continuità”. Stesso discorso per Rozzi, passato dall’Entella al Lanciano: Il ragazzo è un po’ dispiaciuto per il fatto di non trovare continuità. L’anno comunque è ancora lungo e spera di potersi mettere in luce da qui in avanti. Poi vedremo dove ci porterà il mercato. Antonio è un giocatore con delle grandi qualità, sono sicuro che usciranno fuori a breve”. 

Incubo targhe alterne, ecco la soluzione

Dicembre 2015 sarà ricordato negli annali di Roma come il mese delle targhe alterne, volute de Commissario Straordinario della Capitale Francesco Tronca. Un provvedimento reso necessario per l’alto livello d’inquinamento a Roma, e più in generale in tutta Italia. Un problema quello dell’inquinamento che porta ad una riflessione sulla mobilità del futuro, ed in particolare per quanto riguarda i veicoli elettrici. Non a caso, ormai, quasi tutte le case auto hanno intrapreso un proprio programma di elettrificazione. Le auto elettriche dunque amano l’ambiente e non temono le targhe alterne. Rispetto ai primi prototipi, ora quelle in commercio hanno anche un’ autonomia maggiore e piacciono tanto alle Istituzioni, che nel frattempo non sono rimaste a guardare. Le nostre città infatti si stanno, pian pianino, arricchendo di colonnine di ricarica veloce. Roma in particolare ce ne sono, istallate dall’Enel, a disposizione delle flotte dei car-sharing elettrici

A proposito di mobilità sostenibile purtroppo, come spesso avviene nel nostro Paese, Nord e Sud non viaggiano di pari passo. In Italia infatti – secondo  Rapporto “Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città”, elaborato da Euromobility – la città più eco-sostenibile è Venezia (grazie alla presenza di area pedonale e dal più basso indice di motorizzazione, ma anche grazie a un trasporto pubblico che funziona, a un buon servizio di bike sharing e al miglior car sharing elettrico), davanti a Brescia e Torino. Giù dal podio Parma e Milano. Nella “top ten” Firenze al sesto posto e Bologna al settimo, mentre Roma è soltanto in diciassettesima posizione. Chiudono la “top ten” Padova all’ottavo posto, Bergamo al nono e Cagliari al decimo, una città del sud che per la prima volta conquista un posto tra le prime dieci. In fondo alla classifica della mobilità sostenibile Reggio Calabria, Potenza e L’Aquila.

Per quanto riguarda i veicoli elettrici si è concluso da poco il tour, da nord a sud, della Mercedes-Benz Classe B #Iosonoelettrica, che ha attraversato 18 città italiane, da Bolzano a Matera, da Genova a Bari, percorrendo oltre 17.000 Km. Un viaggio, questo intrapreso dalla casa automobilistica tedesca, per dimostrare che è possibile attraversare l’Italia e percorrere tanti chilometri solo affidandosi ad un veicolo esclusivamente elettrico. La Classe B Eltric Drive infatti ha un autonomia di 200 km ed un potenza di 180 CV, molto simile a quella di un auto tradizionale. Dunque un alternativa all’auto a motore e la soluzione all’incubo delle targhe alterne e del blocco del traffico c’è ed è un soluzione concreta, il futuro delle nostre città è questo, in attesa dell’idrogeno la vera panacea della mobilità del futuro.

Marco Savo

 

Guardiola dice sì al Manchester City per una cifra astronomica

Maxi stipendio per Pep Guardiola al Manchester City. Il tecnico, che a fine stagione lascerà il Bayern Monaco, avrebbe detto sì ai ‘Citizens’ a fronte di un ingaggio da 25 milioni a stagione. L’indiscrezione sulla cifra è del quotidiano tedesco Bild, che come il magazine Kicker dà già per certo l’accordo fra Guardiola e il City per le prossime tre stagioni. Il tecnico catalano, che dal prossimo anno sarà sostituito da Carlo Ancelotti sulla panchina del Bayern, si appresta quindi a diventare il tecnico più pagato al mondo con un ingaggio praticamente raddoppiato rispetto a quello che attualmente percepisce nel club bavarese

Gli auguri di Marchetti ai laziali

Gli auguri di Federico Marchetti su twitter

Campidoglio, lotta dura contro i clandestini

In un periodo in cui la massima attenzione e tutela della sicurezza pubblica sono necessarie e doverose, l’Amministrazione di Roma Capitale si è attrezzata  per contrastare con efficacia e tempestività il fenomeno della cosiddetta “anagrafe illegale”. Su disposizione del Commissario Straordinario, Francesco Paolo Tronca, il Comune ha introdotto nel software di gestione dei cambi di residenza un “alert” che preavvisa l’Ufficiale di anagrafe quando sono presenti ripetute richieste di residenza nel medesimo immobile. Da accertamenti della Polizia Locale è emerso, infatti, che alcuni soggetti, dietro corrispettivo in denaro, concedono il proprio nulla osta alla residenza nella propria abitazione a stranieri che in realtà non vi abitano. Lo stesso illecito viene perpetrato anche a danno di ignari cittadini, ricorrendo alla falsificazione dei documenti. Da oggi in poi,  grazie all’introduzione presso gli Uffici anagrafici del nuovo sistema di “alert”, l’ufficiale incaricato potrà rilevare all’origine le richieste multiple di iscrizione nel medesimo indirizzo e segnalare il rischio di illecito alla Polizia Locale incaricata della verifica domiciliare. Si potrà, di conseguenza, procedere al rigetto dell’iscrizione anagrafica e segnalare all’autorità giudiziaria eventuali abusi.

Caro Stefan, ci manchi e non immagini quanto….

Può un solo giocatore fare il bello e cattivo tempo con la sua presenza o la sua assenza all’interno di una squadra? Sì, se si chiama Stefan de Vrij. Il gigante olandese doveva essere il muro portante della difesa biancoceleste dopo l’ottima annata dello scorso anno, i tifosi non vedevano l’ora dir ripartire da lui per iniziare a coltivare sogni di gloria. Certo si potrebbe dire “Non esageriamo, la Lazio nella sua storia ha avuto tantissimi difensori a dir poco formidabili, da Wilson ad Oddi, da Manfredonia a Piscedda, da Nesta a Couto, Stam e Mihailovic, è vero…ma per questa Lazio Stefan è qualcosa di unico, di sublime: difensore coDe Vrijmpleto, bravo nell’uno contro uno e forte di testa. Non è velocissimo, vista la stazza, ma compensa con un’intelligenza calcistica che pochi possiedono (soprattutto alla sua età) e che gli permette di leggere molto bene l’azione senza farsi mai trovare fuori posto. Ha grande capacità nell’impostare il gioco, personalità e leadership in campo e fuori. E’ giovane… ma ha la freddezza di un veterano, possente ma ha comunque un’eleganza negli interventi fuori dal comune. Ama molto uscire dalla difesa palla al piede, essendo dotato infatti di una buona tecnica e di un’ottima precisione nei passaggi. Solo un grande campione come Alessandro Nesta riusciva ad avere una grazia simile…
Ovviamente, come tutti, anche lui ha i suoi difetti e i suoi limiti: deve migliorare in fase di concentrazione, cioè riuscire a essere concentrato al 100% per tutti i 90 minuti della partita e pecca di velocità nelle chiusure difensive, a causa del suo fisico che ne rallenta i movimenti, ma (come detto sopra) riesce a compensare con la sua abilità tattica nel saper leggere in anticipo le azioni. E comunque è ancora molto giovane, pertanto ha ancora tutto il tempo per crescere ed imparare per affermarsi a livello mondiale. E’ normale quindi che abbia qualche difetto di gioventù…altrimenti sarebbe un alieno…
Insomma grazie a lui, chiunque aveva la fortuna di stargli accanto, appariva come un ottimo difensore e rendeva al massimo: Gentiletti, Mauricio, Cana, Radu, chiunque! Per questo viene da chiedersi: quando sai che un tuo giocatore sa’ fare tutto questo…come puoi non stare male quando sai che a causa di un maledetto infortunio (che poteva tranquillamente essere evitato con normale diligenza di tutti gli addetti ai lavori) non potrai goderti tutto questo per l’intera stagione!? E così…puff…fine della serenità dell’intero reparto difensivo che tanto bene aveva fatto la scorsa stagione grazie proprio al suo decisivo contributo, portando la Lazio ad chiudere il campionato con la 3° migliore difesa della Serie A. E tutto questo nonostante non si riusciva a dare a Stefan (tra infortuni e  squalifiche) un compagno di reparto definitivo. Ma per lui era indifferente, chiunque mettevi al suo fianco andava bene lo stesso, i compagni erano sereni e tranquilli del fatto che, anche se si sbilanciavano troppo, alla fine c’era un muro arancione pronto a proteggere la porta dalle minacce avversarie e il compagno di reparto di turno aveva meno paura di sbagliare dando così il meglio di sé. Alla fine era facile…la prima maglia a Stefan poi gli altri seguivano a ruota, ma l’importante è che c’era lui. Guai se altava anche solo una partita, al massimo poteva saltare una partita per infortunio o squalifica ma doveva tornare assolutamente per quella immediatamente successiva altrimenti la squadra era pervasa da un sentimento di smarrimento e d’insicurezza surreale, un sentimento che, fortunatamente, l’anno scorso è stato provato poche volte.
164226964 a5394c9e e8d4 47c2 9a69 da223b2438cfQuest’anno invece la musica è completamente diversa: l’
nfortunio in Nazionale, l’operazione al ginocchio e…Boom! Stagione finita!!! Perdere un giocatore così forte e decisivo, all’improvviso e per tutta la stagione, non è preventivabile ne’ facilmente sopportabile è vero…ma l’olandese è mezza squadra e la mancanza di un valido alter ego sta portando le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti: l’euforia della passata stagione si è dileguata immediatamente, i risultati hanno cominciato a scarseggiare, gli errori individuali si sono impennati in modo vertiginoso facendo perdere punti preziosi alla Lazio in chiave Europa. I vari Gentiletti e Mauricio non riescono a rendere come l’anno scorso e a sopportare il peso della responsabilità digestione di un reparto che il giovane olandese faceva con una naturalezza disarmante. Il suo erede Hoedt è ancora acerbo per poter essere un caposaldo della difesa con la stessa facilità con cui lo stava facendo lui fino a quella maledetta sosta delle nazionali. E’ un dato di fatto: Stefan trasmette sicurezza a tutta la squadra che con lui si sente più protetta e sicura e questo non faceva che giovare al bellissimo gioco espresso da Pioli. Un conto è fare le cose con la paura che se sbagli sei scoperto dietro…un altro conto è sapere che hai le spalle coperte…ovvio che poi l’estro in quel caso può essere sfogato come non mai.

RITORNO – Il leader difensivo biancoceleste tornerà probabilmente in estate. E’ un assenza che ha pesato molto (per usare un eufemismo) in questa prima parte di stagione e che peserà inevitabilmente per tutta la parte restante. Stefan è un ragazzo d’oro e un calciatore fantastico, inutile dire quanto tutto l’ambiente biancoceleste senta la sua mancanza ora più che mai. La Lazio ha il DOVERE di intervenire sul mercato per trovare una valida alternativa di livello e che al tempo stesso possa formare con l’olandese una coppia mondiale quando quest’ultimo tornerà dall’infortunio, perchè tornerà….Oh Sì che tornerà… Insomma…la nuova Lazio deve ripartire da de Vrij.

DOLCE SOCIAL NETWORK – Anche lui soffre tantissimo questa situazione e il fatto di non poter essere in campo per aiutare i suo compagni e il suo mister a superare la crisi di questo periodo e lo ha manifestato via Facebook e Instagram pochi minuti prima del match contro l’Inter…Sarà un caso che la Lazio poi quella sera stessa ha portato a casa 3 punti importantissimi e che entrambi i centrali difensivi (Hoedt e sopratutto…Mauricio…) sono riusciti a tenere botta contro il potente attacco interista senza ricevere nemmeno un cartellino giallo?
Se questo è il potere di un tweet figuriamoci che effetti benefici poteva avere la sua presenza in campo…

Così, insieme all’augurio di una veloce guarigione, voglio dare a Stefan un messaggio proveniente dal cuore:
Ti voglio bene Stefan, quanto ci manchi!

Marco Lanari

OLTRECONFINE – Bundesliga: Bayern in testa al giro di boa, aspettando Ancelotti

In Germania è arrivato il freddo vero e come da tradizione la Bundesliga andrà in vacanza in attesa di un clime più mite. Al giro di boa, ovvero alla 17esima giornata, i campioni in carica del Bayern Monaco si confermano in testa al campionato. La squadra guidata da Pep Guardiola ha un margine di 8 punti sui rivali del Borussia Dortmund. Nonostante il divario, il campionato sembra comunque poter riaprirsi da un momento all’altro. Infatti i bavaresi non sembrano lo schiacciasassi dello scorso anno, nonostante gli arrivi di Vidal, Coman e Costa. Dietro il Dortmund ha una gran voglia di riscatto e farà sicuramente di tutto per dar del filo da torcere agli eterni rivali. Ma la Bundesliga è salita agli onori della cronaca per l’avvicendamento sulla panchina del Bayern. Infatti il prosimo anno ci sarà Carlo Ancelotti, che prenderà il posto di Guardiola (destinazione City?).

LE SORPRESE: due belle realtà sono venute alla ribalta fino ad’ora. Stiamo parlando dell’Herta Berlino e del M’Gladbach. Le due compagini si trovano rispettivamente al terzo e quarto posto

TOP PLAYER:  sta spiccando la grande vena realizzativa di Hernandez. Il Chicarito del Leverkusen sta segnando come un ossesso, facendo aumentare il rimpianto ai tifosi laziali che in estate lo avrebbero voluto con la casacca biancoceleste.

LE DELUSIONI: male il Wolfsburg, che però sta ben figurando in Champions League e lo Schalke 04 che resta l’eterna incompiuta. Crisi nera per il Werder Brema terz’ultimo con 15 punti in 17 partite

Felipe dove sei?

La Lazio, con la vittoria di Milano contro l’Inter, è tornata a vedere sprazzi di luce in un periodo profondamente e tristemente buio. Ma c’è chi l’uscita dal tunnel continua a non vederla, come se fosse stato risucchiato da un qualcosa da cui è davvero difficile liberarsi. Stiamo parlando di Felipe Anderson. Il brasiliano sembra essere un lontano parente di quello ammirato nella passata stagione. Perché? Cerchiamo di capirlo.

25 ottobre, Lazio-Torino 3-0: l’ultimo giorno da Felipe, si potrebbe dire. In quella sfida, il numero 10 biancoceleste realizzò una doppietta che stese i granata. Poi, come per incanto, il fantasista verdeoro è sparito. Un po’ come tutta la Lazio, bisogna dirlo. Si può semplicemente dire che l’ex Santos ha subito l’involuzione di tutta la squadra. Sì, in parte è così. Ma è l’atteggiamento a non convincere. Felipe Anderson, a volte, appare come svogliato, timido e insicuro. È come se fosse crollato quel castello di sicurezze e di certezze che l’anno passato si era faticosamente costruito. A suon di prestazioni e di gol.

Appare forse un po’ troppo riduttivo dire che un giocatore gira quando gira tutta la squadra. Da chi ha più talento e qualità ci si aspetta che prenda tutto in mano proprio nei momenti di grande difficoltà. Forse a Felipe Anderson manca ancora quella personalità, quella stoffa da leader che gli consenta di farlo. La speranza è che riesca a ritrovare sé stesso, perché le sue giocate, la sua imprevedibilità e la sua rapidità sono armi imprescindibili e fondamentali per la squadra di Stefano Pioli. La risalita passa anche dai suoi piedi. Insomma, per una Lazio più felice serve più…Felipe.

LAZIOSOCIAL – Gli auguri “fiabeschi” di Wesley Hoedt

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Wesley Hoedt ha voluto mandare i suoi auguri di buone feste a tutti i tifosi laziali tramite la sua pagina Twitter. Il difensore olandese ha pubblicato una foto che lo ritrae in compagnia della sua ragazza su una slitta trainata da renne, circondato da un paesaggio a dir poco fiabesco. Che sia alla ricerca di Babbo Natale?

 

De Martino: “Nonostante tutto Lazio in corsa su tre fronti… e i big non si cedono”

Per commentare l’incontro vinto dalla Lazio a Milano sui primi della classe e il momento dei biancocelesti ai microfoni di Lazio Style Radio è intervenuto il direttore delle comunicazioni Stefano De Martino. Queste le sue parole sull’incontro con l’Inter: “Un successo importante conquistato contro la prima in classifica. La vittoria non ha cambia molto la classifica ma ha dimostrato ciò che la Lazio è in grado di fare. Finalmente si è vista la squadra che conoscevamo, ma non c’erano dubbi visto il valore degli uomini che il tecnico ha a disposizione. La squadra è scesa in campo con l’atteggiamento giusto, sono rimasti corta in campo lavorando molto bene sulle fasce. Abbiamo avuto dei problemi in campionato specialmente perchè al contrario in Europa la Lazio passa prima nel girone, per il club è un piccolo record. In Coppa Italia dovremo affrontare la Juve, ultimamente con loro siamo stati sfortunati, perdendo anche senza meritarlo, come nella finale di Coppa Italia. Per quanto riguarda il Campionato, questa è una stagione strana, è molto equilibrato, tutto può succedere. La classifica è corta, perdere o vincere qualche partita può cambiare tutto. Quest’anno è più difficile perchè abbiamo anche l’Europa, ma questo non può essere un alibi per chi indossa la maglia della Lazio”. Lazio in corsa per tutti gli obiettivi con la speranza che nel mercato invernale la società possa aiutare a risolvere qualche problema in difesa: “La Lazio è in corsa su tutti i fronti, bisognerà restare più concentrati, specialmente in campionato. La squadra e il mister lo sanno e hanno una gran voglia di far bene. Nonostante le polemiche, la stampa, il valzer degli allenatori… Anche sul mercato, si leggono grandi notizie sui giornali, ma niente di vero. La Lazio ha sempre dichiarato che avrebbe confermato i big talenti e che gli avrebbe affiancatone dei giovani. La società sa come deve muoversi e come far fronte all’assenza di de Vrij. Poi vedremo come altro agire nel bene della squadra. Non ci saranno sacrifici, vogliamo migliorare non indebolirci. Per il resto sono solo voci. Da quando sono alla Lazio la società non ha mai ceduto nessuno che non lo avesse richiesto. Se qualcuno vuole provare altre esperienze, la società può acconsentire e lasciarlo andare via. Ad  ogni modo, la dirigenza è stata chiara, rinforzerà la rosa. Per quanto riguarda il rinnovo contrattuale di Lulic non so nulla ma conoscendo Senad, so che vuole fare bene con la Lazio. Penso che tutto si risolverà positivamente”. Su De Vrij: “Non si può essere sicuri sui tempi di recupero ma tutto sta procedendo per il meglio”. Poi De Martino ha continuato: “La società ha un progetto, vuole migliorare ma sempre stando attenti al bilancio. La Lazio fattura un terzo della Juventus. I preliminari di Champions sicuramente hanno pesato su tutto l’ambiente ma oramai fanno parte del passato”. Sulle multiproprietà: “Quando si è parlato di multiproprietà, qualcuno si è messo di traverso. Invece, avere a disposizione un’altra squadra dove poter valorizzare i giovani senza mandarli altrove, sarebbe molto importante. Spero non si escluda questa possibilità in modo di dire no ai giochi di equilibrio politici”. Novità tecnologiche per il futuro: “Dopo il nuovo sito arriverà anche la web app. Da agosto la Lazio sta trasmettendo un magazine in lingua inglese di un’ora in tutto il mondo. Un modo per stare vicini ai tifosi biancocelesti all’estero ma anche per esportare i colori della Lazio. Un mio sogno è quello di avere un quotidiano, non so se riuscirò a realizzarlo, dopo la rivista, il canale tematico”. Gli auguri di Natale: “Un pensiero e tanti auguri a tutti, specialmente a chi ha perso qualche persona cara. Un pensiero particolare alla famiglia Paparelli e alla famiglia Sandri. Un sentito abbraccio al papà e ai suoi cari. Voglio ricordare anche Leonardo, un bambino venuto a mancare qualche tempo fa. Sono stato a trovarlo insieme a Klose, era il suo mito, il suo ultimo desiderio era quello di incontrarlo”.

LAZIALI FUORI PORTA – Filippini ancora titolare, 10 minuti per Crecco

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Appuntamento pre-natalizio con la consueta rubrica che settimanalmente aggiorna i nostri lettori sulle prestazioni dei giocatori della S.S. Lazio attualmente in prestito. Tra il 23 ed il 24 Dicembre si è giocato il 20esimo turno di Serie B. Vediamo nel dettaglio le prestazioni dei giocatori scesi in campo:

Filippini: stop casalingo per la Pro Vercelli che tra le mura amiche è battuta per 0-1 dal Perugia. Decisiva la rete di Zapata a metà primo tempo. Nel blocco titolare dei piemontesi, come consuetudine ormai, c’è Lorenzo Filippini. Per l’ex Bari una buona prova, basata maggiormente sulla fase difensiva; poche le folate offensive del terzino, più attento ad arginare le scorribande dell’ottimo Drole.

Crecco e Rozzi: la Virtus Lanciano impatta per 1-1 sul campo della Ternana, un punto che serve poco agli abbruzzesi, ancora nei bassifondi della classifica. 10 minuti in campo per Luca Crecco, che rileva Mammarella al 36esimo del secondo tempo senza avere troppe possibilità di mettersi in mostra. Gara nervosa soprattutto negli ultimi minuti infatti, con ben 4 ammoniti. Non convocato Antonio Rozzi, sempre più ai margini del progetto tecnico di D’Aversa.

Strakosha e Pollace: nel posticipo di oggi, la Salernitana rimedia un secco 0-2 casalingo dalla capolista Cagliari. Una gara molto nervosa che vede ben 3 espulsi nelle fasi finali, Rossi e Sciaudone per i granata, Tello per i rossoblu. Osservano dalla panchina la sconfitta dei propri compagni sia Strakosha che Pollace.

Minala: nel pareggio esterno per 1-1 del Latina in casa del Vicenza, Joseph Minala non risulta tra i convocati. Ormai fuori dal progetto dei pontini, nella sessione di gennaio farà ritorno a Roma, come rivelato dal suo agente.

Tounkara: secondo pareggio consecutivo per il Crotone, che  viene scavalcato dal Cagliari in classifica. 0-0 il risultato finale della sfida contro il Trapani di Serse Cosmi. Ancora panchina per Mamadou Tounkar, che dopo un ottimo inizio di stagione sembra essere uscito dai radar di mister Juric.

 

Nella top 11 degli under 23 con Pogba e Dybala c’è un laziale

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C’è anche un laziale nella Top 11 del 2015 degli Under 23 stilata dal CIES Football Observatory. Accanto a nomi altisonanti, come quelli di Paul Pogba e Paulo Dybala infatti, compare anche quello di Felipe Anderson. Per il numero 10 biancoceleste il 2015 è stato l’anno della definitiva consacrazione a livello mondiale. Nei primi mesi di quest’anno solare infatti, il talento brasiliano ha guidato la strepitosa cavalcata della Lazio verso il preliminare di Champions League a suon di prestazioni maiuscole, gol e assist. Che sia di buon auspicio per un 2016 altrettanto magico, dimenticando questo inizio di stagione al di sotto delle aspettative.

Di seguito la lista completa della Top 11: Marius (Mainz 05), Bellerín (Arsenal), Umiti (Olympique Lione), Varane (Real Madrid), Wendell (BayerLerverkusen), Tolisso (Olympique Lione), Pogba (Juventus), Bernardo Silva (Monaco), Barkley (Everton), Felipe Anderson (Lazio) e Dybala (Juventus).

La Lazio pensa a Rolando. Ecco la risposta dell’agente

La sessione invernale di calciomercato è ormai alle porte, e la Lazio, è noto, è alla ricerca di rinforzi per quanto riguarda il pacchetto arretrato. Negli ultimi giorni è circolato il nome di Rolando, vecchio pallino del Ds Tare, ex di Porto, Napoli ed Inter, adesso all’Olympique Marsiglia, già accostato ai colori biancocelesti negli anni scorsi. Per fare chiarezza in merito, la redazione di Tuttomercatoweb ha contattato l’agente del difensore portoghese, Joao Josè Cardoso da Silva. Queste le sue parole: “Per il momento sono soltanto voci giornalistiche, il calciatore ha un contratto di tre anni col Marsiglia e quindi bisognerebbe parlare prima col club francese. Fa piacere che il ragazzo sia accostato a una società così importante come quella biancoceleste, ma al momento si trova bene in Francia. Sulle voci di contatti già avviati con la dirigenza biancoceleste: “Non ho sentito nessuno. Se il club italiano vuole il ragazzo, deve prima rivolgersi all’Olympique”.

Anderson: “Lazio, tornerò Felipe”

Come in ogni Natale che si rispetti ognuno prepara la letterina per Babbo Natale con le promesse di tanti buoni propositi e la speranza di vedere realizzati i propri desideri. Non sfugge a questa  consuetudine Felipe Anderson che raccontandosi a Globo Esporte ha fissato i propri obiettivi per il prossimo futuro: tornare a splendere e meravigliare con la casacca biancoceleste e quello di vestire la maglia della Nazionale maggiore Brasiliana. Ieri il centrocampista brasiliano ha registrato uno spot pubblicitario per articoli sportivi insieme a Rafael Alcantara del Barcellona. Queste le sue parole sulle Olimpiadi di Rio de Janeiro in programma dal 5 al 21 agosto 2016: “Partecipare alle Olimpiadi è un sogno, sono felicissimo di far parte del giro della Selezione Olimpica. Ci stiamo preparando molto bene, nulla ci è precluso”. Il sogno resta la Nazionale maggiore: “Certo che sarei felice di giocare nella Selecao, ma devo continuare a fare bene con la Selezione Olimpica per poter sperare di avere qualche possibilità. Entrare a far parte della nazionale maggiore è il sogno di chiunque e per riuscire ad ottenerla devo fare bene con la Lazio. Da quando gioco in biancoceleste sono cresciuto tantissimo, sia come persona che come giocatore. Sono sicuro di poter tornare il Felipe che ero“.

Candreva: “La vittoria contro l’Inter è valsa più dei 3 punti…”

Antonio Candreva questa mattina ha fatto visita ai ragazzi del reparto pediatria del Policlinico Umberto I: “È stata una mattinata bellissima ed indimenticabile”, così commenta il numero 87 biancoceleste ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 FM. “Spero di aver regalato un sorriso a questi bambini meno fortunati. Abbiamo consegnato dei doni biancocelesti”- continua Candreva- “personalmente trascorrere del tempo con loro mi ha regalato una bellissima Vigilia di Natale”.

Al termine del collegamento un pensiero anche al successo di San Siro, dobbiamo ripartire da quest’ultima bellissima impresa fatta a casa dell’Inter. Al di là dei 3 punti, è stato un risultato importante per riacquistare fiducia in noi stessi. Questo deve rappresentare un punto di partenza per un 2016 positivo. Ripartiamo da Milano con più fiducia e autostima in noi stessi. Buon Natale a tutti i tifosi, vi abbraccio forte”.

Calciomercato di gennaio: consigli per gli acquisti…

La regola principale nello stile giornalistico anglosassone è quella delle 5 W cioè, Who? What? When? Where? Why? Che tradotte in italiano corrispondo alle seguenti domande: Chi, che cosa, dove, quando e perché. Basterebbe rispondere a queste semplici domande, per capire in che modo la Lazio debba intervenire nel delicato mercato di gennaio. Osservando lo sviluppo del campionato in corso, diventa cruciale l’apertura del mercato di riparazione. Inciderà fortemente sull’andamento di questa stagione. La Lazio non potrà farsi trovare impreparata come già capitato in passato, rovinerebbe quello che si sta provando a ricostruire dopo mesi di anonimato in campo. Sarebbe ingiustificabile un altro passo falso della società, avendo già sulla coscienza il mancato salto di qualità richiesto dai tifosi, dopo il raggiungimento dei preliminari di Champions. Oltre alla tifoseria, lo richiede Pioli che dopo aver regalato alla Lazio il passaggio del turno in Europa, vuole ricevere in cambio l’arrivo di calciatori pronti per ripetere quanto di buono fatto nella sua prima stagione a Roma. Ma ora torniamo alla regola delle 5 W.

La prima domanda a cui rispondere è “Chi?”. Come appena detto, è la Società che deve impegnarsi a dare una mano a chi siede in panchina e chi va in campo. Dovrà attuare sul mercato scelte ponderate e risolutive, che possano in primis sostenere il tecnico verso il raggiungimento di una posizione in classifica migliore di quella attuale. Aiutare anche i calciatori che già fanno parte della rosa ad avere ricambi che permettano loro di riposare e non giocare, come spesso accaduto fino ad ora, con acciacchi di ogni genere. Si ha il bisogno quindi di giocatori esperti nei ruoli in cui si interviene, per rispondere al secondo interrogativo “Che cosa?”, ad esempio sarebbe giusto puntare su calciatori d’esperienza e dal carattere forte, visto che questa Lazio ha peccato troppe volte di poca personalità. Ora è il caso che al prossimo quesito la Società faccia particolarmente attenzione visto che quello che ci si dovrebbe domandare è “Dove?”. Sembra scontato, ma è sempre meglio ribadirlo, che la prima cosa da fare è intervenire pesantemente sulla difesa, con uno o ancor meglio due forti centrali. La Lazio è partita con l’Handicap, dato il forfait di De Vrij per l’intera stagione, uno dei difensori più forti nel panorama calcistico. Il giovane Olandese si è fermato e Pioli si è ritrovato con l’obbligo di schierare a giro: Mauricio, Gentiletti e Hoedt. Per usare un eufemismo, questi ultimi tre non sono assolutamente al livello dell’olandese. Chi più e chi meno hanno regalato svarioni incredibili, contribuendo ad essere ad oggi la quart’ultima difesa del campionato. In estate ci fu il primo errore, almeno numerico commesso dalla società, facendo partire 3 centrali (Ciani, Cana e Novaretti) ingaggiandone soltanto uno (Hoedt). Sfidare la sorte si sa, può essere nocivo, allora a mercato chiuso ecco lo stop con lunghi tempi di recupero del più forte difensore della rosa. Sarebbe cosa buona e giusta acquistare due centrali alla Hertaux tanto per dirne uno che sembra essere sul taccuino di Tare. Visto che l’appetito vien mangiando, si potrebbe chiedere un gennaio diverso dagli altri con un acquisto anche a centrocampo, dove il capitano Lucas Biglia non ha un sostituto che interpreti il suo stesso ruolo. L’argentino, rimanendo l’unico mediano con certe qualità, sarà costretto a saltare meno partite possibili da qui al termine della stagione nonostante i molti impegni e questo sembra al quanto proibitivo.

Chissà che reazione avrà la Società sulla domanda “Quando?”. Nella situazione in cui versa la Lazio, la tempestività diventa fondamentale. Mai come questa volta urge farsi trovar pronti già alla prima del 2016 in programma il 6 gennaio. Allo Stadio Olimpico arriverà il Carpi, per poi affrontare la dura trasferta di Firenze sino allo scontro in Europa contro i Turchi del Galatasaray, passando per il cruciale quarto di finale di coppa Italia, contro la Juventus, in programma il 20 di gennaio. Balza subito in mente la risposta all’ultimo quesito da porsi, “Perché?”. Semplice visto che prima di dare il via all’attuale stagione, il proprietario della S.S.Lazio diramò un comunicato in cui si parlava di “ambizioni” che possiede questa società. Allora sarebbe coerente dare seguito alle parole con i fatti intervenendo come meglio si può (e si deve) nel calciomercato. Riuscendo per una volta a far sognare la gente. Per rimanere in tema di domande a cui saper rispondere, Come disse un noto conduttore televisivo:I sogni aiutano a vivere o vivere aiuta a sognare?”. Adesso tocca alla società farsi una domanda e darsi una risposta.

Lazio, è Candreva il re del gol del 2015. Klose e Anderson sul podio

La doppietta di San Siro ha sancito il verdetto: è Antonio Candreva il re del gol del 2015 laziale. Considerando tutte le partite ufficiali, tra campionato e coppe nazionali e internazionali, “Sant’Antonio” si è superato andando a segno ben tredici volte. Restano sul podio altri due big laziali. Felipe Anderson, che pur non essendosi ripetuto ai livelli della passata stagione, ha comunque rimpinguato il suo bottino in questa nuova annata. E poi, quello che sembrava il vincitore annunciato di questa speciale classifica. Ovvero, Miroslav Klose, che ha visto la sua stagione interrompersi di fatto, dopo l’eccellente inizio di 2015, nel match contro il Bayer Leverkusen in Champions League. Infortunio e per il panzer tedesco le difficoltà sono aumentate esponenzialmente per ritrovare la forma migliore.

Questi dati spiegano almeno in parte le difficoltà della squadra di Pioli in questa stagione. Oltre ai gol di Klose sono mancati terribilmente quelli di Marco Parolo, che l’anno scorso era riuscito ad andare in doppia cifra. Non per niente, le prodezze del centrocampista e del tedesco avevano segnato l’impresa di Napoli, vero e proprio spartiacque tra la squadra del campionato 2014/15 e quella della stagione 2015/16. In un loro pronto ritorno in zona gol confida Stefano Pioli per tornare a coltivare ambizioni di vertice in classifica.

Infine, da segnalare i sette gol di Lucas Biglia, che da rigorista e buon cecchino dalla distanza, punizioni comprese, ha segnato forse più di quanto fosse lecito aspettarsi dalle sue caratteristiche tecniche. Sette reti anche per Filip Djordjevic in un 2015 comunque segnato da un grande infortunio, un gradino sotto Alessandro Matri che si è dimostrato in queste ultime settimane il più affidabile nel parco attaccanti biancoceleste. A seguire tutti gli altri, per un totale di diciotto giocatori andati a segno nella banda-Pioli. Una delle squadre capaci di mandare più giocatori in gol in Europa, nella speranza che questa alchimia possa ripetersi anche nel 2016.

Fabio Belli

La classifica completa dei marcatori 2015 della Lazio

Candreva 13 reti;

Felipe Anderson 12;

Klose 12;

Parolo 10;

Biglia 7;

Djordjevic 7;

Matri 6;

Keita 4;

Mauri 3;

Kishna 2;

Lulic 2;

Onazi 2;

Cataldi 1;

Gentiletti 1;

Hoedt 1;

Ledesma 1;

Milinkovic-Savic 1;

Radu 1.

Ag. Candreva: “Lui sente la maglia della Lazio cucita addosso ma…”

La doppietta contro l’Inter ha scacciato (almeno momentaneamente) la crisi in casa Lazio e in Candreva, che pareva un giocatore demotivato dopo la vicenda della fascia da capitano. I tifosi laziali hanno finalmente rivisto al Meazza brillare la loro stella più bella. Tuttavia, il suo agente Federico Pastorello alla trasmissione Tutti convocati su Radio 24 non ha escluso totalmente la possibilità che il giocatore possa lasciare la capitale: Antonio ha un contratto con la Lazio, direi una bugia se dicessi che non è felice di stare alla Lazio, voleva addirittura la fascia da capitano. Lui si sente la maglia della Lazio addosso. Però le logiche del mercato portano tante cose, io dico sempre mai dire mai. Si valuteranno le varie situazioni che verranno fuori, come ogni estate. Candreva ha sempre avuto tante offerte in ogni sessione di mercato però è sempre rimasto, vedremo se succederà pure quest’anno. Se dovesse succedere qualcosa comunque non credo che succederà prima di fine stagione”. 

Serie A: conferme, sorprese e delusioni 2015

Protagonista della Serie A rimane sempre la Juventus Campione d’Italia in carica, passano le stagioni ma la Signora del calcio italiano conserva ogni anno inalterato il suo fascino. I bianconeri infatti guidano la classifica dell’anno solare 2015, nonostante la falsa partenza del campionato in corso. La squadra di Allegri infatti chiude il suo anno, impreziosito dalla finale di Champions League disputata a giugno contro il Barcellona, a quota 81 punti con un vantaggio di sei punti sulla sorprendente Fiorentina di Paulo Sousa, ora al secondo posto di questa Serie A. L’attuale capolista Inter, sconfitta nell’ultimo turno a domicilio da una ritrovata Lazio, invece chiude l’anno solare al quarto posto a 10 punti dalla Juventus. Sul podio anche il Napoli, al terzo posto, balbettante con Benitez fino a giugno e straripante in questa stagione sotto la guida dell’umile Maurizio Sarri. Proprio il tecnico partenopeo è la lieta novità del campionato in corso: dalla provincia alla metropoli con successo.

LA PROVINCIA – E proprio le squadre protagoniste lontano dalle grandi città caratterizzano l’attuale Serie A. Frosinone e Carpi al debutto assoluto nel massimo campionato di calcio italiano. Tifosi ciociari e emiliani che per anni hanno visto le loro squadre cimentarsi in campionati minori e ritrovarsi, in un colpo solo, a confrontarsi con squadre altamente blasonate, calcando palcoscenici importanti come quello del Meazza di Milano, dello Juventus Stadium di Torino e dello Stadio Olimpico di Roma.

LA CAPITALE – Le due squadre di Roma sono fra le grandi deluse della stagione in corso, soprattutto dopo aver combattuto ad armi pari per il secondo posto fino a giugno della stagione 2014/15. Soprattutto i biancocelesti non sono stati in grado di ripetere il cammino di inizio 2015, che l’ha portati fino al terzo posto, con la possibilità di disputare il preliminare di Champions League. All’appuntamento con la storia contro il Bayer Leverkusen, in piena estate, tutto l’ambiente Lazio ha risposto presente meno che la Società che non ha provveduto a rinforzare adeguatamente la rosa per affrontare il prestigioso doppio impegno con i tedeschi. Per quanto riguarda la Roma vive l’ennesima stagione balbettante dopo i soliti clamori estivi. Un difetto storico che è proprio del DNA giallorosso. Ora il colpevole n.1 è Rudi Garcia destinato, in ogni caso, all’addio. Roma e Lazio dunque chiudono a braccetto l’anno solare, rispettivamente al quinto e sesto posto, distanziati di un solo punto (66 per i giallorossi e 65 per i biancocelesti).

LE ALTRE – Dietro alle due romane, più staccate, Torino, Sassuolo e Milan. I rossoneri vivono un periodo ancora di ricostruzione: la prima parte del 2015 con la guida di Filippo Inzaghi e la seconda sotto quella dell’ex laziale Sinisa Mihajlovic. Il cammino del serbo è leggermente migliore rispetto a quello dell’ex attaccante rossonero, anche grazie alla rivoluzione estiva che ha portato a  Milano gente come Bacca, Luiz Adriano, Bertolacci, Romagnoli ed il redivivo Mario Balotelli. Dopo i rossoneri, per rendimento 2015, troviamo in sequenza  Empoli, Genoa, Chievo Verona,  Sampdoria, Atalanta, Palermo, Udinese, Hellas Verona, Cagliari (retrocesso in Serie B), Bologna, Cesena (retrocesso in Serie B), Frosinone, Parma (purtroppo fallito e in questa stagione costretto a ripartire fra i dilettanti) e Carpi.

SERIE A 2016 – La Serie A tra conferme e rimpianti riparte il 6 gennaio 2016, con la 18^ giornata del girone d’andata. Le aspettative dei tifosi sono tante, ad iniziare dalla fiera dell’illusione rappresentata dal calciomercato. Girandola di nomi che ruotano intorno ad ogni squadra. In casa Lazio, ad esempio, per il ruolo di vice de Vrij sono emersi profili di giocatori da tutta Europa e non solo. Una giostra che si alimenta in anno in anno. La speranza, soprattutto laziale, che gennaio porti in dono quei giocatori funzionali a Pioli e non le solite delusioni spesso legate all’ultimo giorno di calciomercato, fra fax inceppati o trattative condotte negli ultimi istanti utili all’Ata Hotel di Milano.

Marco Savo