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Posticipo Serie A: Roma-Fiorentina 4-0

La Roma travolge 4-0 la Fiorentina e riagguanta il secondo posto in solitaria scavalcando il Napoli.

LA CRONACA DEL POSTICIPO

Nel posticipo della 5 giornata di ritorno la Roma domina la Fiorentina. Dopo qualche buona giocata in avvio i gigliati si sono sciolti come neve al sole. Sul finire del primo tempo il gol del solito Dzeko, che prima ha sovrastato fisicamente Gonzalo Rodriguez e successivamente, dopo aver scaricato il pallone su De Rossi, ha sfruttato l’errato posizionamento di Sanchez per trovarsi a tu per tu con Tatarusanu. Nella ripresa la Roma ha giocato sul velluto. Poco prima dell’ora di gioco il difensore Fazio, con una incornata, ha realizzato il suo primo gol in Serie A. Al 75esimo Nainggolan ha finalizzato una rapida ripartenza e ha realizzato il 3-0. Infine, Dzeko ha sfruttato una ingenuità di Astori per realizzare la personale doppietta e tornare solitario in vetta alla classifica marcatori.

ROMA-FIORENTINA 4-0 (1-0)
MARCATORI: Dzeko al 39′ p.t.; Fazio al 13′, Nainggolan al 30′, Dzeko al 38′ s.t..
ROMA (3-4-2-1): Szczesny; Manolas, Fazio, Rüdiger; Bruno Peres, De Rossi (dal 40′ s.t. Paredes), Strootman, Emerson; Nainggolan (dal 44′ s.t. Grenier), El Shaarawy (dal 35′ s.t. Totti); Dzeko. ALL. Spalletti.
FIORENTINA (3-4-2-1): Tatarusanu; Sanchez, G. Rodriguez, Astori; Chiesa (Cristoforo dal 32′ s.t.), Vecino, Badelj, Maxi Olivera (dal 18′ s.t. Ilicic); Bernardeschi (Tello dal 29′ s.t.), Borja Valero; Babacar. ALL. Paulo Sousa.
ARBITRO: Irrati di Pistoia.
AMMONITI: Strootman, Sanchez , Borja Valero, De Rossi, Gonzalo Rodriguez per gioco scorretto.

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Behrami: “Alla Lazio anni indimenticabili. Su quel mancato trasferimento alla Roma…”

E’ stato il protagonista assoluto di un gol al derby all’ultimo minuto che ha regalato la vittoria alla Lazio. Valon Behrami torna a parlare della squadra biancoceleste e della sua esperienza nella Capitale.

ESPERIENZA NELLA LAZIO

Valon Behrami parla ai microfoni di Radio Incontro Olympia della sua avventura nella Capitale: “​Fa piacere parlare di Lazio dopo tanti anni. Non mi sono lasciato male con la Lazio, diciamo che poteva andare peggio (ride, ndr). Sono stati tre anni molto importanti per la mia crescita e anche a livello personale per la mia famiglia. Un periodo indimenticabile. Perché parlavo sempre poco? All’inizio per timidezza, oggi però credo la maggior parte delle interviste siano noiose: devi essere sempre diplomatico per non creare problemi, a me piacciano invece quelle un po’ più profonde. 

L’Inghilterra? Come si sta in Italia non si sta da nessuna parte. Il calore della gente, la semplicità che c’è nel vostro paese non si trova altrove. A livello di organizzazione ovviamente in Premier League è tutto diverso. Durante la settimana poi non senti molto la pressione. A Roma prima del derby andavi in un bar e tutti ti ricordavano del derby. Ma erano comunque emozioni che potevi vivere giornalmente. In Inghilterra diciamo che ne vivi altre. All’inizio come impatto preferisci lo stile inglese, ma quella pressione dopo un po’ ti mancano. Anche le prese in giro per i capelli, come facevano i tifosi della Roma, ti facevano tornare a casa con un sorriso”.

IL DERBY E IL PARAGONE CON LULIC

“Solo Svizzera-Albania mi ha dato emozioni simili. Oggi il derby lo affronterei diversamente. All’epoca arrivavo alla partita con una carica nervosa eccessiva e non la vivevo come avrei dovuto. L’esultanza? È stata davvero speciale. Mi sentivo in colpa per il primo gol, dove rinviai addosso a Taddei che grazie a me fece gol, quindi è stata un po’ una liberazione. I gol che ricordo di più del resto sono quelli nella Lazio, perché poi ho quasi smesso di farli.

Io come Lulic? Anche io ho svolto molti ruoli in biancoceleste, per me a livello tattico è stato molto importante. All’epoca Oddo fu ceduto al Milan e io che tornavo da un infortunio mi sono adattato sulla destra. Avevo una bella corsa a quei tempi! Lulic per me è un giocatore formidabile, il più importante che ha la Lazio, lo dicevo l’altro giorno con alcuni compagni e mi dispiace se ne parli poco. E’ un giocatore completo, poi ha segnato in quel derby…”. A proposito di derby presto la doppia sfida in Coppa Italia: “Sarà emozionante. Auguro ai giocatori di vivere le emozioni che ho vissuto io, soprattutto nell’ultimo derby. Se vengo a vederlo? Se lo dico a mia moglie viene subito! Spero solo che la Lazio mi faccia gli accrediti…”.

LE CONFESSIONI DI PETKOVIC

“Il mister è una persona eccezionale, un tecnico preparato. Alla Lazio il secondo anno è stato difficile per lui. Mi diceva che non vedevano l’ora di metterlo da parte e così è capitato. C’erano dei segnali che non lo facevano lavorare sereno. Anche lì c’è stato un divorzio a cui è seguita una causa, e anche in quel caso a discapito dell’immagine del club. Petkovic non mi ha mai parlato male di nessuno, era solo dispiaciuto di questo contenzioso”.

TRASFERIMENTO ALLA ROMA SFUMATO

“Io alla Roma? Sì, ci è mancato poco, se Doni accettava era fatta. Era un momento in cui in Inghilterra non mi stavo trovando bene. Andare a Roma poteva essere un’opportunità soprattutto per la mia famiglia, ma poi non è andata in porto, meglio così. Sono andato alla Fiorentina ed è stata la scelta migliore. Sabatini? Avevamo un bel rapporto, aveva stima di me e io di lui”.

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CALCIOMERCATO – La Lazio sulla rivelazione della Bundesliga

La finestra di mercato invernale si è chiusa senza il botto. Il ds Tare starebbe comunque seguendo un attaccante su cui ha già messo gli occhi anche il Bayern Monaco. Si tratta dell’ala sinistra Serge Gnabry.

IL PROFILO

La Lazio starebbe seguendo il 21enne del Werder Brema Serge Gnabry che ha già segnato 7 gol in Bundesliga. Il club tedesco lo ha acquistato nel mercato estivo dall’Arsenal perchè scartato da Wenger. La Bild ha svelato che nel contratto del giocatore è presente una clausola di rescissione di appena 8 milioni. Figlio di un ivoriano e una tedesca, il classe 1995 è entrato a far parte del giro della nazionale di Löw. Anche contro l’Italia, in amichevole ha ben figurato. Ha però dimostrato le proprie qualità in campionato. Il Werder Brema a inizio stagione si è ritrovato in grande difficoltà tecnica anche a causa dei ripetuti infortuni. Proprio nelle difficoltà è emerso Gnabry: già 7 gol in Bundesliga, condito da un assist. Statistiche ottime per un ragazzo di appena 21 anni che è alla prima stagione in Bundesliga. Il Werder però in estate per convincerlo ad accettare l’offerta ha inserito una clausola di rescissione particolarmente bassa. Con solo 8 milioni si può prendere. La Lazio è impegnata nella trattativa per il rinnovo di Keita, che difficilmente resterà a Roma. Gnabry sarebbe, in caso di partenza del senegalese, il sostituto ideale. Secondo calciomercato.com, il Bayern Monaco di Carlo Ancelotti avrebbe messo gli occhi su questo obiettivo biancoceleste per rinforzare l’attacco. Se Tare vorrà centrare l’acquisto dovrà giocare d’anticipo…

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Barriere, Malagò: “Presto ci sarà la svolta positiva”

Finalmente la svolta. Il Viminale ha deciso, di comune accordo con le due società di calcio capitoline, di togliere le barriere nelle curve. Sul tema è intervenuto anche il Presidente del Coni Giovanni Malagò.

LA DICHIARAZIONE

Da sempre favorevole alla rimozione delle barriere, il Presidente del Coni commenta la decisione del Viminale di questa mattina: “Sulla questione delle barriere nelle curve dello stadio Olimpico mi risulta che siamo abbastanza vicini a trovare la soluzione. È parecchie settimane che se ne parla, mi auguro si trovi una soluzione a breve. Conoscendo la concretezza del capo della polizia Gabrielli, sono sicuro che in tempi rapidi arriverà una soluzione definitiva, positiva”.

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Ripresa a Formello: biancocelesti di nuovo in campo

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Dopo la vittoria pirotecnica contro il Pescara, mister Inzaghi ha concesso alla squadra due giorni di riposo. Domani è prevista la ripresa degli allenamenti. 

IL COMUNICATO DELLA SOCIETA’

Con una nota sul suo sito ufficiale la Lazio comunica che i biancocelesti torneranno ad allenarsi domani alle ore 15:00 al Centro Sportivo di Formello per preparare la gara di campionato contro il Milan di Vincenzo Montella, che si disputerà lunedì 13 febbraio alle ore 20:45 allo Stadio Olimpico di Roma.

Crisi Milan: nel mirino la dieta vegana di mister Montella

I rossoneri saranno i prossimi avversari della Lazio. Reduce da 7 punti nelle ultime 7 partite, il Milan è in flessione dopo un ottimo girone di andata. Alla base di questo momento no ci sarebbe anche la dieta di mister Montella.

CRISI MILAN: COLPA DELLA DIETA VEGANA?

Il Milan non gira più. Cominciano i primi mugugni anche nei confronti del tecnico napoletano. Ma non per ragioni di campo: sul banco degli imputati è finita la dieta che il mister ha imposto ai suoi giocatori. Aiutato dal preparatore atletico Emanuela Marra, Montella ha introdotto una ferrea dieta a base soprattutto di soia e kamut che i giocatori devono rispettare a tutti i costi. Niente carne e pesce e divieto tassativo per qualsiasi bevanda zuccherata. Il menù che viene proposto a Milanello: zuppa di verdure e riso basmati o pasta di kamut integrale con ragù bianco di pollo alla vigilia delle partite, pasta di kamut con pesto vegetale e tacchino alla piastra il giorno delle gare – unica eccezione – frutta secca e riso venere con carote e piselli oppure lasagne integrali di radicchio rosso con besciamella vegetale dopo essere scesi in campo. Il tutto attentamente studiato dalla naturopata Michela Valentina Benaglia. Alcuni giocatori non gradirebbero molto questa scelta: c’è chi pensa che con la carne giocherebbe meglio. Scelta giusta o meno non ci resta che sperare che la dieta continui almeno fino a lunedi. Magari dopo la partita con la Lazio.

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E’ sempre il solito Balde Diao Keita: croce e delizia biancoceleste

Dopo un mese di assenza dovuto alla Coppa d’Africa a Pescara si è rivisto Keita. Sei gare senza i suoi colpi di genio sono state dure da superare. La Lazio si è ormai abituata alle sue invenzioni. Inzaghi non ci ha pensato tanto e all’Adriatico lo ha subito rilanciato dal primo minuto.

Ed è stato subito il solito Keita: croce e delizia, forte ma indisponente. Il ventunenne attaccante senegalese con i pescaresi ha risposto alla grande. Giocate sempre in grado di fare la differenza, come sottolineato da Inzaghi prima della gara, ma anche un episodio che fa discutere. Domenica ha segnato il sesto gol in campionato (17 gare, 12 da titolare) suo nuovo primato personale. Però si è impadronito della scena anche fuori dal campo.

LA DISCUSSIONE CON BIGLIA

Dopo la sostituzione il calciatore ha avuto un diverbio in panchina con Biglia. La scena non è sfuggita alle riprese delle telecamere. In settimana aveva già fatto discutere il fatto che Keita non fosse rientrato in tempo per la gara con l’Inter. Mercoledì però era a Roma e il passaggio del turno in Coppa Italia aveva cancellato le incomprensioni. Verso il giocatore non era stato preso alcun provvedimento, anche in vista di un eventuale rinnovo. Domenica dopo la ramanzina di Biglia non ci sono stati strascichi. Keita non si è isolato e ha festeggiato nello spogliatoio con i compagni. “Era solo un chiarimento tra loro. Per noi Keita è fondamentale”, ha spiegato Simone Inzaghi. Il tecnico vorrebbe continuare ad allenarlo anche in futuro ma a fine stagione le strade si potrebbero dividere. Il rinnovo del contratto non si sblocca e la scadenza (2018) è sempre più vicina. Ancora troppa la distanza tra la volontà di Keita di restare e quella del presidente Lotito che non ha nessuna intenzione di cederlo.

Ventiquattro ore di relax: biancocelesti in giro per l’Europa

Il rompete le righe di Simone Inzaghi al termine della roboante vittoria di Pescara ha fatto felici i giocatori biancocelesti. Due giorni di riposo per ricaricare le pile e tornare al lavoro più carichi che mai. Quindi niente allenamenti fino a mercoledì.

Felipe Anderson è partito per una gita a Disneyland Paris, in Francia, con i suoi cari. Così come fatto anche da Lucas Biglia e famiglia. Milinkovic è tornato a Belgrado. Bastos a Lisbona. de Vrij sulla neve a Ovindoli. Ciro Immobile si è rilassato con la moglie Jessica sulla riviera adriatica.

Da domani i biancocelesti inizieranno a pensare alla gara con il Milan di lunedì prossimo all’Olimpico. Inzaghi ritroverà tutti i suoi ragazzi a disposizione. Al rientro anche Lombardi che ha smaltito il disturbo al ginocchio.

Torna l’iniziativa “Dalla scuola allo stadio, il modo giusto per sostenere lo sport”

Giovedì 9 febbraio 2017 si rinnova l’appuntamento con i giocatori biancocelesti presso l’Istituto Gesù-Maria, via Flaminia 631 Roma.

“Dalla scuola allo stadio, il modo giusto per sostenere lo sport”. L’iniziativa consiste in un vero e proprio “tour biancoceleste” all’interno delle scuole elementari e medie inferiori di Roma e provincia e vedrà il coinvolgimento dei rappresentanti della squadra, di Olympia, simbolo della società biancoceleste.

Tale iniziativa è tesa alla promozione della formazione della cultura sportiva, i cui valori sono sanciti nella Carta Olimpica, diffondendo ed incrementando i principi legati ad una crescita psico-fisica sana, leale e non violenta, che educhi gli adulti del domani, a comportamenti rispettosi dell’avversario e delle istituzioni.

Se vuoi la Lazio nella tua scuola scrivi alla mail: lazionellescuole@sslazio.it

Questo il comunicato riportato sul sito della società biancoceleste.

Il Codacons contro la Sindaca Raggi e lo stadio giallorosso

L’associazione per i diritti dei consumatori, il Codacons, ha rilasciato un comunicato ufficiale. Nella nota, che riguarda il nuovo stadio della squadra giallorossa, un duro attacco alla Sindaca Virginia Raggi.

IL COMUNICATO DEL PRESIDENTE CARLO RIENZI

“Sul nuovo stadio della Roma la Raggi preferisce confrontarsi con calciatori famosi. Non con i cittadini e le associazioni ambientaliste. Sarebbe stato logico, per un sindaco, convocare in Campidoglio i veri fruitori dello Stadio e delle opere pubbliche a Tor di Valle. Ossia i romani, per conoscere il loro parere sul contestato progetto. Ma evidentemente fa più comodo ai fini mediatici e del consenso invitare uno sportivo come Totti”.

POI PROSEGUE

“Siamo assolutamente a favore dell’assessore Berdini. Francamente è assurdo e disdicevole che il tweet di un calciatore conti più dell’opinione dei cittadini. Lo stadio può essere fatto solo se il progetto rispetterà rigidamente le regole urbanistiche e se apporterà vantaggi alla collettività, senza danni per l’ambiente. In caso contrario sarà inevitabile l’opposizione del Codacons con ricorsi nelle sedi legali”.

Delio Rossi: “Non giocare il derby di sera sarebbe la sconfitta del sistema”

Si saprà oggi l’orario dei derby di Coppa Italia. Doppia sfida che verrà disputata nei mesi di marzo e aprile.

Per commentare la questione ha preso la parola ai microfoni di TMW Radio l’ex tecnico biancoceleste Delio Rossi: “Non giocare la sera sarebbe la sconfitta di tutto il sistema. Significherebbe dire essere in balia di problemi che con il calcio hanno poco a che fare e che non si sa come farvi fronte. In pratica siamo come il terzo mondo”.

Sugli obiettivi biancocelesti: “Il massimo obiettivo credo sia tra il 5° e l’8°. Per arrivare in Champions ci vorrebbe un miracolo. Altrimenti avranno fatto il loro raggiungendo la qualificazione in Europa League.

Bentornato Keita! E con lui in campo la Lazio vola in alto

Il ritorno di Keita Balde Diao è conciliato anche col ritorno della vittoria in campionato per la Lazio che, prima del Pescara, era uscita sconfitta dalle due ultime partite di Serie A contro Chievo e Juventus.

BENTORNATO KEITA

Keita Balde Diao è stato assente per gli impegni in coppa d’Africa. La sua assenza si è sentita eccome. Il senegalese ha collezionato 17 presenze dall’inizio del campionato. Le su assenze sono state dovute 4 alla competizione continentale e due per motivi interni alla società. Il rinnovo sembra sempre più lontano, ma la società non vuole liberarsi di un giocatore che, numeri alla mano, risulta indispensabile. Infatti con lui in campo la Lazio ha totalizzato 8 vittorie, 3 pareggi e una sola sconfitta. Mentre con il senegalese che parte dalla panchina abbiamo si 5 vittorie, ma altrettante sconfitte con solo un pareggio di contorno. Ad ulteriore testimonianza dell’importanza del numero 14 abbiamo la media punti. Con lui in campo la Lazio viaggia ad una media di 2.25 punti a partita. Con il senegalese in panchina invece la media si riduce a 1.45 punti a partita.

INTANTO L’AGENTE DI CATALDI E’ FURIOSO

L’agente di Danilo Cataldi tuona contro la Lazio

Dopo la discussa cessione in prestito al Genoa di Danilo Cataldi, arrivano, furenti, le dichiarazioni del suo agente Roberto De Fanti.

ARRIVEDERCI DANILO

Danilo Cataldi e la Lazio, uno storia d’amore che sta attraversando una pausa di riflessione. Da un lato una giovane promessa che chiede spazio, dall’altro una squadra che non vuole privarsi di un giocatore nato e cresciuto tra i colori biancocelesti. Per accontentare entrambi ecco che arriva la cessione in prestito al Genoa di Preziosi.

LA RABBIA DELL’AGENTE

Arrivano pareri contrastanti su questa cessione. Chi è felice perché potrà tornare più forte, chi un po’ meno perché lo avrebbe voluto per sempre con l’aquila sul petto. Arrivano però le dichiarazioni furenti dell’agente di Danilo, Roberto De Fanti. Il procuratore ha così tuonato: “È soddisfatto. Il Genoa è un grande club. Danilo aveva bisogno di continuità, cosa che nell’ultimo anno e mezzo non era riuscito ad avere nella Lazio. Che un giocatore delle sue qualità non fosse titolare in serie A era una assurdità. Ora sta a lui dimostrare il giocatore che tutti predestinano alla Nazionale. Questo lo sfogo dell’agente del centrocampista romano ai microfoni di Tuttomercatoweb.com

VEDIAMO COME HANNO GIOCATO DANILO E GLI ALTRI LAZIALI IN GIRO PER IL MONDO

Winter: “In Italia sono maestri nella difesa!”. E poi sul derby…

L’ex centrocampista olandese Aron Winter, ha ricordato il suo passato in Serie A, non dimenticando mai i derby giocati contro la Roma.

UN OLANDESE A ROMA

La colonia olandese della Lazio ha vantato sempre dei nomi altisonanti da Stam fino all’attuale de Vrij. Uno di questi era il centrocampista Aron Winter. Il giocatore nato nelle Suriname, ha collezionato con la Lazio dal 1992 al 1996, 123 presenze condite da 21 reti. Attualmente Winter è l’allenatore dell’Ajax Under 19. Squadra che vedrà avversaria la Juventus nella prossima giornata di Youth League.

UNA VITA IN A

Winter  ne ha approfittato per ripercorrere la sua carriera ai microfoni del canale ufficiale dell’Ajax: “Mi piace il calcio in Italia. Qui ho disputato tante belle partite. Scendere in campo contro la Juventus è fantastico. Parliamo di una squadra con grandi record. Per noi giocare sfide come questa è un’opportunità di vedere a che punto siamo”. Poi ancora sulla sfida di oggi: “Visto il mio passato in Italia, questo è un incrocio speciale per me. Lo è anche per i ragazzi: quella con la Juventus è una partita speciale perché i bianconeri sono un grande nome del calcio mondiale. È un club che stuzzica la nostra immaginazione. Ho ricevuto messaggi da tanti amici e tifosi della Juventus. Hanno trovato bello che io fossi l’allenatore, ma allo stesso tempo sono ansiosi di incontrarci. Ajax e Juventus sono due top club del calcio mondiale. Sarà una bella gara e sono contento”

DERBY E NON SOLO

L’ex centrocampista viene poi interrogato sui derby di Roma e svela un retroscena di mercato: “Nel 1992 mi sono trasferito dall’Ajax alla Lazio. Dopo quattro stagioni a Roma, avevo diverse opzioni per continuare la mia carriera. Potevo anche andare alla Juventus, ma alla fine scelsi l’Inter. Naturalmente erano entrambe due grandi squadre”. Poi sul derby: “Non ho rimpianti nell’essermi trasferito a Milano. In Italia ho giocato tante grandi partite. In Serie A Milan, Juventus, Inter, Lazio e Fiorentina erano tutte grandi squadre. Il derby con la Roma era la gara più dura da affrontare”

CATENACCIO ALL’ITALIANA

Ha infine descritto il calcio italiano ai suoi ragazzi, utilizzando queste parole: “Ho raccontato ai ragazzi la storia di grandi campioni come Paolo Maldini e Franco Baresi. Il brasiliano Ronaldo era un mio compagno di squadra all’Inter, è stato uno dei più forti attaccanti con cui abbia mai giocato in carriera”. L’Italia è la patria del catenaccio: Grazie al mio passato in Italia conosco il loro stile di gioco, sono sempre partite difficili da affrontare. Gli italiani ti concedono pochi spazi e sono maestri della difesa. Proveranno a colpirci in contropiede e dovremo stare attenti”. 

HA PARLATO ANCHE UN ALTRO GRANDE EX LAZIALE, STAVOLTA UN ATTACCANTE

Ruben Sosa: “Lazio squadra da vertice, ma può fare ancora meglio”

L’ex attaccante biancoceleste Ruben Sosa è intervenuto ai micorofoni di TuttomercatoWeb.com. Ha parlato del momento della Lazio e della situazione in Serie A.

UNA LAZIO FORTE

“Anche se in alcune circostanze ha perso delle partite abbordabili, la Lazio sembra una squadra in grado di lottare per le posizioni di vertice. Guardate la squadra è forte e il prossimo anno deve andare ancora meglio, non può non fare bene”.

SOSA SULLA SERIE A

“La Juve vince tutto da molti anni. Parliamo della squadra più forte. La Roma è in pressing, ma la Juve è la Juve. Abbastanza inarrivabile. Forse non è la squadra più bella da vedere, ma è la più vincente. E finché vince, avanti così…”.

LAZIALI FUORI PORTA – Weekend di debutti. Rientro amaro per Cataldi…

Nuovo appuntamento con Laziali Fuori Porta, la rubrica che settimanalmente aggiorna i nostri lettori sulle prestazioni dei giocatori della S.S. Lazio attualmente in prestito ad altre squadre italiane o straniere.

Ecco i nostri Laziali Fuori Porta: Berisha (Atalanta), Cataldi (Genoa) Guerrieri (Trapani), Ronaldo, Luiz Felipe e Minala (Salernitana), Filippini (Virtus Entella), Prce (Brescia), Palombi e Germoni (Ternana), Rozzi (Lupa Roma), Pollace (Racing Roma), Mauricio (Spartak Mosca). Elez (Rijeka), Oikonomidis (Aarhus), Perea (Lugo), Kishna (Lille), Morrison (QPR).

SERIE A

Berisha: continua la favola dell’Atalanta di Gasperini, che, imponendosi per 2-0 sul Cagliari, si issa a quota 42 punti in classifica, alla pari con l’Inter. Una domenica tranquilla per Etrit Berisha, raramente impegnato dagli attaccanti rossoblu. Il portiere albanese è tuttavia sempre sicuro, soprattutto nelle uscite in presa alta.

Cataldi: ritorno in campo amaro per Danilo Cataldi dopo l’infortunio al ginocchio sinistro. Al Marassi finisce 0-1 la sfida del Genoa contro il Sassuolo, gara decisa dalla rete di Pellegrini. Discreto il rientro in campo per il centrocampista romano: cerca di tenere in piedi il centrocampo rossoblù ma è lui a rinviare male la punizione di Berardi. Il suo tocco di testa finisce sul destro di Pellegrini che segna un gol facile facile. Prende anche un giallo ad inizio ripresa. Da rivedere.

SERIE B

Luiz Felipe, Ronaldo e Minala: pareggio a reti bianche per la Salernitana, impegnata allo Stadio Arechi contro il Novara. Esordio dal primo minuto per Joseph Minala. Il centrocampista parte in maniera timida ma con il passare dei minuti impone la sua presenza, sia fisica che tattica. Nella ripresa diventa una diga insuperabile davanti alla difesa, mostrando una condizione fisica che sorprende anche Bollini. E pensare che non giocava una gara ufficiale da oltre un anno…Panchina per Luiz Felipe Marchi, assente per squalifica Ronaldo Pompeu.

Guerrieri: quarto risultato utile consecutivo per il Trapani, che impatta tra le mura amiche per 0-0 contro l’Avellino nel monday night del campionato cadetto. C’è ancora Pigliacelli a difendere i pali dei siciliani, con Guido Guerrieri relegato ormai da Calori al ruolo di vice.

Prce: terzo stop consecutivo per il Brescia, stavolta sconfitto in una gara dalle mille emozioni dal Perugia. Al Curi finisce 3-2 per i padroni di casa. Seconda da titolre per Franjo Prce, schierato da Brocchi nell’inedita posizione di esterno di centrocampo nel 3-5-2 degli alabardati. Cambio di ruolo che non giova al croato. Mustacchio è un brutto cliente, e lo costringe anche ad usare le cattive, fino all’ammonizione ad inizio ripresa.

Filippini: prima convocazione per Lorenzo Filippini dopo il cambio di maglia e l’approdo alla Virtus Entella. I liguri ottengono un prezioso punto sul campo del Pisa di Gattuso. 1-1 il finale. Il difensore segue la prova dei compagni dalla panchina per tutto l’arco della gara.

Palombi e Germoni: quarta sconfitta nelle ultime 5 partite per la Ternana, battuta con un secco 2-0 sul campo dello Spezia. Dopo le ultime prestazioni non proprio positive resta in panchina Luca Germoni, mentre Simone Palombi fa il suo ingresso in campo al minuto 71, con il risultato già sul 2-0. L’attaccante si piazza largo in attacco e cerca di mettere in difficoltà la difesa avversaria anche se quel ruolo non gli è proprio congeniale.

LEGA PRO

Rozzi: la Lupa Roma espugna il campo dell’Olbia all’ultimo minuto grazie ad un gol di Iadaresta, uscendo momentaneamente dalla zona playout. Tra i convocati non c’è Antonio Rozzi, che sembra mai ai margini del progetto della squadra capitolina.

Pollace: pareggio a reti bianche per il Racing Roma di Giannichedda. Contro il Pontedera finisce 0-0. Dopo il discreto esordio della scorsa settimana, stavolta solo panchina per Gianluca Pollace. Il punto conquistato non smuove la classifica dei romani, sempre ultimi nel girone A di Lega Pro.

ANCORA FERMI I CAMPIONATI IN RUSSIA (Mauricio), CROAZIA (Elez) E DANIMARCA (Oikonomidis)

LIGUE 1 Francia

Kishna: in settimana è arrivato l’esordio con il Lille per Ricardo Kishna. L’olandese, maglia numero 10 sulle spalle, è entrato in campo al minuto 60 nella sfida caslinga persa di misura contro il Lorient. Mezz’ora come esterno sinistro nel 4-2-3-1 dei transalpini, con qualche buono spunto, ma poca decisione. Stasera possibilità di riscatto per Kishna ed il Lille, impegnati però in una complicatissima trasferta sul campo dei campioni di Francia del Paris Saint Germain.

CHAMPIONSHIP Inghilterra

Morrison: esordio amaro anche per Ravel Morrison nella sconfitta all’ultimo respiro del QPR per 1-0 sul campo del Blackburn. Il fantasista entra in campo al 78esimo, con il risultato ancora bloccato sullo 0-0. Poche occasioni per l’inglese, ancora in evidente ritardo di condizione. QPR che rimane fermo a soli 6 punti dalla zona retrocessione.

SEGUNDA DIVISION Spagna

Perea: sembrava dovesse cambiare aria Brayan Perea dopo una prima parte di stagione assolutamente negativa con la maglia del Lugo. Il colombiano invece alla fine è rimasto alla corte di Cesar. Nella vittoriosa gara interna dei suoi contro il Cordoba (1-0, Joselu), tuttavia il colombiano non risulta nella lista dei convocati.

Giulio Piras

LEGGI LE DICHIARAZIONI DI MINALA DOPO IL DEBUTTO CON LA SALERNITANA

Derby di Tim Cup: ecco la decisione dell’Osservatorio sull’orario dei match

Si giocherà alle ore 20:45 la doppia sfida tra Lazio e Roma. Una gara valida per le semifinali di Tim Cup. Così ha deciso l’Osservatorio. Adesso la palla passa al Prefetto.

L’OK DELL’OSSERVATORIO

Il punto interrogativo resta, ma scomparirà definitivamente nelle prossime ore. Secondo quanto si evince dall’edizione odierna de Il Corriere dello Sport, i segnali vanno verso la decisione di giocare in orario serale, quasi quattro anni dopo l’ultimo derby giocato in notturna. Stavolta sembra proprio che il diktat della Prefettura di Roma (allora fu Giuseppe Pecoraro a darlo) cadrà. C’è l’ok dell’Osservatorio.

LA SITUAZIONE

La Questura di Roma aveva chiesto alla Lega di mettere in orari diurni i derby e le gare con il Napoli di campionato. Richiesta ottemperata per quanto riguarda la massima serie. Discorso diverso per la Coppa Italia, in quanto la Rai ha fatto richiesta di poter giocare in orario serale. A questo punto la palla passa al Prefetto di Roma, Paola Basilone: in caso di parere negativo la Tv di Stato avrebbe diritto ad un cospicuo risarcimento. L’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, presieduto dalla dottoressa Daniela Stradiotto, si dovrebbe essere espresso ufficiosamente in maniera positiva. Adesso si attende solo l’ufficialità.

LEGGI IL BOTTA E RISPOTA TRA RAGGI E TOTTI SULLO STADIO DELLA ROMA

 

ESCLUSIVA – Una via per Umberto Lenzini: parla il nipote Andrea

Il 22 febbraio si celebra il trentennale della scomparsa di Umberto Lenzini, il primo presidente che ha portato lo scudetto a Roma. Laziochannel.it  ha intervistato il nipote Andrea Lenzini che –  giustamente – chiede alle istituzioni una via in memoria del nonno.

Tutto è nato ieri sera, quando Andrea Lenzini ha postato su un social una giusta riflessione riguardo alla mancanza di una via intitolata al nonno. Di seguito la nostra intervista:

Andrea  fra poco ci sarà il trentesimo anniversario della scomparsa di tuo nonno, il primo presidente a far vincere lo scudetto alla Lazio. Quanto era innamorato Umberto dei colori biancocelesti?

Beh, nonno era pazzo per la Lazio. Prima vi entrò come consigliere (1964) per poi divenire il presidente l’anno seguente.  Lui amava questa squadra ed era molto appassionato. Nonostante i primi anni difficili, riuscì a portare lo scudetto a Roma, ma nessuno se lo ricorda….

Spiegati meglio Andrea…

“Purtroppo ogni volta che si celebra o si parla della Lazio del ’74, il Presidente viene messo sempre in seconda fila. Si parla sempre della Lazio di Maestrelli, di Chinaglia di Re Cecconi ma questi giocatori chi li ha portati?  Per carità grandissimi personaggi, ma io sento il bisogno di fare qualcosa per nonno che se lo merita”. 

Nonno dopo Fortunato Ballerini (1904-1923) è stato il presidente più longevo della storia della Lazio. Ben quindici anni al comando ( 1965-1980).  

“Sì è vero. E anche questo aspetto non è che viene molto ricordato. Nonno è stato fondamentale per la storia della Lazio. Per farti un esempio alla festa dei quarant’anni del primo scudetto, allo stadio Olimpico la figura di nonno è stata messa in secondo piano”.

Come ti è venuta in mente l’idea di dedicare una via a Umberto Lenzini?

“In questi giorni si parla molto dello Stadio per entrambe le squadre romane. C’è bisogno di una nuova fase che possa dare valore alle due compagini capitoline. Nemmeno a farlo apposta, la ricorrenza dei trent’anni dalla scomparsa di nonno (22 febbraio 1987), può essere una buona e giusta idea per dedicare una via di Roma a non solo il presidente della Lazio ma in primis a un imprenditore che ha costruito molti palazzi nella zona nord-ovest (Valle Aurelia- Pineta Sacchetti) della città eterna e anche come uomo sportivo. Non dimentichiamoci che Umberto fu anche un atleta che praticava atletica leggera. Per questo ieri con l’aiuto di amici laziali abbiamo fatto anche una petizione on-line (clicca qui per firmare la petizione)”.

Hai mai sentito le istituzioni prima di oggi?  

“Sì ma lasciamo stare… Prima di oggi ho sentito solo parole al vento e personaggi poco seri (non citiamo i nomi ndr), addirittura un giorno mi hanno fatto venire da Pievepelago dove la Lazio veniva in ritiro con mio nonno (città dove vive Andrea ndr), per un appuntamento con un politico, ma quest’ultimo non era presente. Stavo con il grande presidente Buccioni che ringrazio ancora oggi, e preoccupati del ritardo abbiamo pensato bene di contattarlo. Il politico ci risponde al telefono dicendo che lui era in vacanza. Io irritato gli risposi :”Ma come? Avevi un appuntamento con me!!!” E lui mi presi anche in giro. Così non si fa. Mio nonno merita rispetto!”. 

Con la Lazio c’è mai stato qualche contatto?

“Tempo fa mi sentii con il presidente Lotito che molto entusiasta mi disse che l’idea di intitolare qualcosa in onore di Umberto Lenzini era azzeccata. Mi auguro che il presidente possa dare seguito a questa nobile iniziativa. Giusto per farvi un esempio vorrei ricordare a tutti che appena venne a mancare il mister Tommaso Maestrelli (2 dicembre 1976), mio nonno che era amico vero del mister, non solo professionalmente, ci mise un attimo a dedicargli l’impianto sportivo di Tor di Quinto. Ecco quello che chiedo, anche in virtù dello spessore che mio nonno ha rivestito sia per la città di Roma sia per la Lazio, è quello di dedicargli non una viuzza sperduta da qualche parte della città, ma una che abbia un senso che possa valorizzare la figura dell’imprenditore e del presidente. Un uomo che seppur non pieno di soldi, non ha mai tradito la Lazio a differenza di qualcun’ altro. Sarebbe bello se il sindaco Virginia Raggi potesse dedicare una via a mio Nonno.  Altrettanto felice se il presidente Lotito potesse intitolare il centro sportivo di Formello a mio nonno. Centro sportivo Umberto Lenzini.

Il Direttore

Avanti Lazio, Avanti laziali  – noi siamo la tradizione.

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Totti twetta: “Famo sto stadio!” e la sindaca Raggi gli risponde categorica: “Sì ma…”

Scambio di battute tra il capitano della Roma e la sindaca Raggi. Totti domenica ha twettato: “Vogliamo il nostro Colosseo moderno, una struttura all’avanguardia per i nostri tifosi e per tutti gli sportivi! #FamoStoStadio“.

Virginia Raggi, sempre su twitter, gli ha risposto in modo categorico: “Caro Francesco Totti ci stiamo lavorando. #Famostostadio nel rispetto delle regole. Ti aspettiamo in Campidoglio per parlarne”.

Minala: “Alla Salernitana per portarla dove merita. Fuori rosa alla Lazio perché…”

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L’esplosione nella Primavera gli aveva lasciato presagire un futuro roseo tra i professionisti. E invece Joseph Minala ha visto la propria parabola precipitare sempre più in basso, fino al culmine della mezza stagione passata fuori rosa nella Lazio. Di questo e della nuova avventura alla Salernitana – dove ha ritrovato uno dei suoi maestri, Alberto Bollini, ma anche i 90′ di gara – il camerunense ha parlato ai microfoni di ‘Telecolore’.

MINALA SPIEGA PERCHE’ ALLA LAZIO ERA FUORI ROSA

Minala ha parlato della sua nuova esperienza: “Sono venuto qua perché voglio cercare di portare la Salernitana dove merita, nelle posizioni che contano. Adesso dobbiamo pensare solo alla partita di venerdì col Vicenza. Perché sono rimasto fuori rosa alla Lazio? Non per scelta di Inzaghi. Giocavo nella sua Primavera insieme a Tounkara, Murgia e Lombardi e gli abbiamo permesso di ottenere dei successi. Adesso sto pensando a fare bene qui, con la mia società di appartenenza farò i conti più avanti.

Mi avevano persino convocato come fuori rosa anche per la Coppa d’Africa col Camerun. Non mi ci hanno fatto andare, ma fortunatamente abbiamo vinto. Prima di sabato, era dall’ottobre del 2015 che non giocavo e ne ho sentite dire tante. Quando sono arrivato a Latina, avevo problemi al tendine: all’inizio ho stretto i denti, ma poi mi sono dovuto fermare perché faceva molto male. A gennaio poi sono andato al Bari, ma il tendine continuava a farmi male. Mi sono curato tutto l’anno, anche in estate quando sono tornato alla Lazio. Ho deciso di curarmi bene per presentarmi al 100% alla prima chiamata di una squadra, quindi non sono certo arrivato qui in vacanza”.

SUGLI INIZI DI CARRIERA

“Da piccolo giocavo a pallone, ma non speravo di poterlo fare come mestiere perché la mia famiglia non se lo poteva permettere. Poi una persona mi propose un provino per il Milan e la mia famiglia ha fatto sacrifici, ricorrendo anche ad alcuni prestiti, per trovare la somma necessaria per farmi fare il viaggio. Arrivato a Roma Termini, ad undici anni, quella persona però è scomparsa e non l’ho più vista fino ad oggi. Mi aveva dato anche un telefonino senza scheda, così, non sapendo cosa fare, mi sono subito rivolto alla polizia. Da lì mi hanno mandato in una casa famiglia e ho iniziato a giocare nei tornei organizzati dalle case famiglia.

Poi ho sostenuto un provino con il Napoli ed è andato bene. Sono stato un anno in azzurro, ma poi ho saputo che avevano avuto difficoltà nel mio tesseramento e sono tornato a Roma. Qui, all’età di dodici anni, ho iniziato a giocare nella Vigor Perconti.  La storia dell’età? Cattiverie. È che ad un certo punto della mia vita ho dovuto dire no ad alcune persone che non hanno creduto in me in precedenza. Purtroppo qualcuno ci è rimasto male e ha voluto danneggiare la mia carriera, ma sono sempre stato tranquillo. Il razzismo? Secondo me non finirà mai. Esiste e non si può nascondere. Personalmente però non mi sento offeso e non do tanta importanza all’argomento”.