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Josip Elez: il goleador che non ti aspetti

Il ventiduenne difensore Josip Elez, alla Lazio nel 2013 e attualmente al Rijeka, ha realizzato una doppietta nell’incontro con l’Hajduk Spalato. Le due reti, tra l’altro i primi gol stagionali del calciatore, hanno permesso al Rijeka di conquistare tre punti importantissimi. Una gara dai due volti in cui i padroni di casa, in svantaggio fino al 60’, sono riusciti a capovolgere il risultato nell’arco di nove minuti grazie alla doppietta dell’ex biancoceleste che, prima con un destro deviato e poi con un colpo di testa, ha consentito alla sua squadra di consolidare il primato con quarantuno punti in quindici gare di campionato e portarsi a nove punti dalla seconda in classifica, la Dinamo Zagabria. Uno strano scherzo del destino, dato che Elez è nato proprio a Spalato. Il giocatore a fine gara è intervenuto ai microfoni dei media croati: “Sono nato a Spalato, l’Hajduk è la mia squadra fin da bambino. Non scordo le mie origini ma una volta in campo ci si dimentica alla svelta di tutto il resto e le emozioni vengono accantonate. Non so spiegare le sensazioni che ho provato quando ho segnato. Avrei preferito non incassare reti ma sono felice di aver dato una mano ai miei compagni, bisognava vincere ed arrivare alla sosta con tre punti in più in classifica. Non avevo mai segnato una doppietta, sono stato fortunato a trovarmi al posto giusto nel momento giusto. Siamo solo a novembre è ancora presto per pensare al titolo ma vogliamo continuare a crescere e a vincere finchè ci riusciamo”.

Il giallorosso Paredes già con la testa al derby

Sta per iniziare per la Roma di Spalletti un vero e proprio tour de force. Alla ripresa del campionato, dopo la sosta per le Nazionali, i giallorossi affronteranno due incontri alquanto abbordabili anche se sempre impegnativi (Atalanta in trasferta e Pescara in casa) ma subito dopo saranno tante le energie che gli uomini del tecnico toscano dovranno spendere per superare le difficoltà di un trio di gare da far tremare i polsi: prima la Lazio il 4 dicembre, poi Milan e Juventus. Tre veri e propri esami di maturità che diranno e daranno la reale dimensione della squadra giallorossa come sa bene Leandro Paredes che, intervenuto ai microfoni di Roma Radio, ha dichiarato: “Tre sfide difficili ma che non saranno decisive. Sono importanti perchè ci diranno qual è il nostro reale valore”.

 

Il risultato della Lazio Women di mister De Cosmi

Si è disputata ieri al campo Andrea Millevoi di Via Ardeatina l’incontro di calcio valevole per la IV giornata di Serie B tra Lazio Women e Grifone Gialloverde. Questo il tabellino della gara:

LAZIO WOMEN-GRIFONE GIALLOVERDE 1-0

LAZIO WOMEN (4-2-3-1): Sarnataro; Foschi, Vaccari, Lommi (14’st Tosti), De Luca; Casali, Vittori; Santoro (46’st Angelini), Sciarretti (1’st Cianci), Sette; Coletta (K). A disp.: Palmerini, Corradino. All.: Roberto De Cosmi.

GRIFONE GIALLOVERDE (3-5-2): Di Cicco; Proto, Fusco, Dachille (15’st Checchi); Monti (5’st Romanzi), Santacroce (30’st Fornione), Sereni, Chiodetti, Tumbarello; Tata, Mattioli. A disp.: Conversi, Dessi, Antonilli, Di Gennaro. All.: Gianluca Berruti.

Marcatrice: 13’st Coletta

Arbitro: Gilberto Gregoris (Pescara)
Assistenti: Muntean – Cassini (Civitavecchia)
Ammonite: Santoro.

 

Moratti favorevole all’arrivo di Pioli all’Inter

L’ex presidente dell’Inter Massimo Moratti, intercettato all’uscita dalla Saras, ha rilasciato una breve dichiarazione ai microfoni di fcinternews.it riguardo il prossimo allenatore dei nerazzurri: “Quando ci sono dei momenti di crisi scegliere un tecnico non è affatto facile, il tempo a disposizione è poco e si rischia di sbagliare la scelta, ma l’importante è che la squadra faccia bene. Quella di Pioli sarebbe una scelta di buon senso. Credo che per lui non sarà difficile inserirsi in un nuovo contesto, conosce il calcio italiano e fa giocar bene le sue squadre”.

 

Rambaudi: “La Lazio sta crescendo!”

Roberto Rambaudi ha commentato il risultato del San Paolo ai microfoni di Radiosei nella trasmissione “Non mollare mai“. Ecco le sue parole:

La partita della Lazio si può analizzare in due modi: la prima parte è sicuramente il risultato estremamente positivo e la prestazione di carattere, impostata soprattutto sul non prenderle per non perdere, infatti la Lazio ha marcato spudoratamente a uomo e i risultati ci sono stati”. Ha continuato poi sull’approccio alla partita della squadra di Inzaghi: “Sembrava che la Lazio fosse entrata in campo con un complesso di inferiorità, magari avrebbe potuto giocare più a viso aperto, con le loro qualità avrebbero potuto mettere in difficoltà un Napoli piuttosto malconcio“. L’ex attaccante ha poi concluso: “Analizzando questi due aspetti, riesco a vedere molti lati positivi“.

MERCATO – Inter, Pioli segue un suo ex difensore.

Manca poco per l’ufficialità di Stefano Pioli sulla panchina dell’Inter, il mister dovrà risollevare il morale dei tifosi, demolito dagli ultimi risultati. Il reparto più sotto accusa è la difesa, e da lì che il tecnico emiliano vuole ripartire più precisamente ed ecco che il primo obiettivo è Dusan Basta, terzino arrivato nel 2014 proprio con l’avvento di Pioli. Per convincere la dirigenza, Thohir è pronto a mettere sul piatto il cartellino di Danilo D’Ambrosio già seguito in estate dalla Lazio. Questa è la strategia riportata da Calciomercato.it, al momento si tratta di indiscrezioni, bisogna vedere come si evolverà la situazione, considerando che il contratto del serbo scadrà nel 2019

Ventura: “Occhio alla Lazio!”. E su Immobile…

Terminata la giornata di Campionato e riecco le Nazionali, gli Azzurri di Ventura si sono ritrovati a Coverciano e stanno per intraprendere il primo allenamento in vista di Liechtenstein il giorno 11 novembre e dell’amichevole contro la Germania allo stadio “Giuseppe Meazza” il 13. Tra i convocati ci sono tre giocatori della Lazio, Immobile, Parolo e la new-entry Cataldi, e in conferenza stampa il CT ha elogiato le sorprese del campionato: “La sorpresa migliore del campionato è l’Atalanta: non è un caso quello che sta facendo. Anche il Torino sta facendo benissimo e così anche la Lazio, partita tra lo scetticismo generale e tra mille problematiche“.

Il Commissario Tecnico ha poi speso due parole sui suoi due pupilli ovvero Immobile e Belotti e sulla possibilità di vederli giocare insieme: “Sono sulla strada per prendersi la Nazionale. Non solo loro. Se credi però di essere, rischi di restare dove sei. Possono diventare una coppia importante per il futuro“.

Simoni: “A Napoli eccellente risultato. Il tridente laziale è il fiore all’occhiello della squadra”

Tra gli allenatori più stimati a livello italiano in decenni di onorata carriera, Gigi Simoni è intervenuto sugli 88.100 di Elleradio nella trasmissione “Laziali on Air” per fare il punto sulla Lazio e sul campionato di Serie A, giunto dopo l’ultimo weekend alla sua terza sosta stagionale.

Che valori sta esprimendo la Lazio in questo campionato? “La Lazio sta vivendo un periodo sicuramente felice, mantiene una sua fisionomia e si sta esprimendo in maniera brillante. Il pareggio di Napoli è stato sicuramente un eccellente risultato, sicuramente può accontentare Inzaghi anche per quello che si è visto in campo, è un punto senza ombra di dubbio importante”.

Su Inzaghi: “Non mi aspettavo un avvio così brillante da parte sua, credevo gli occorresse una gavetta maggiormente prolungata. Invece si sta esprimendo bene reggendo con una certa personalità l’urto di una piazza importante ed esigente come quella di Roma. Si è presentato senza troppa poesia, ma con concretezza, ha un approccio al lavoro propositivo ed insegna alla squadra cose semplici, che vengono bene interpretate”.

Il tridente Keita-Felipe Anderson-Immobile è davvero il punto di forza della Lazio? “Sono tre ragazzi che si integrano molto bene fra di loro in campo. Riescono tutti a finalizzare molto bene e soprattutto fanno della velocità il loro fiore all’occhiello. Anche valutati individualmente vantano una qualità non indifferente, sanno mettersi al servizio della squadra sfruttando questa straordinaria rapidità, soprattutto nel caso di Keita. Un tridente così giovane e così talentuoso è sicuramente un valore aggiunto. Il mio cuore è rimasto un po’ laziale, perché ricordo quanto la gente mi abbia gratificato e festeggiato dopo una salvezza sofferta in Serie B e vedere questi numeri in attacco non può che farmi piacere”.

 Anche la difesa sembra aver aggiunto grande qualità rispetto allo scorso anno: “Ci sono giocatori come Wallace e Bastos che non conoscevo, poi ho visto la facilità con la quale interpretano il ruolo. Il brasiliano a Napoli ha saputo stupire tutti e sembra già inserito molto bene nella realtà della squadra e del calcio italiano. Con centrali di questo livello penso che anche giocare con la difesa a tre possa ottenere ottimi risultati”.

 In Italia si stanno finalmente riaffacciando giovani di talento nelle Nazionali e la Lazio ha visto convocato Danilo Cataldi dal CT Ventura: “E’ importantissimo puntare sui giovani italiani, l’interesse attorno ai giocatori stranieri è diventato troppo esasperato e si è visto a quali problemi si è andati incontro. Cataldi in azzurro non è di certo una sorpresa, si è già fatto apprezzare ampiamente con la maglia della Nazionale Under 21 ed è piacevolissimo vedere arrivare a giocare con l’Italia ragazzi cresciuti in casa. Abbiamo un po’ perso l’abitudine a far giocare i ragazzi di talento, un errore commesso da tante squadre, ma ora vediamo un’inversione di tendenza che sta passando dalla Lazio fino al Milan e al Torino in questo campionato”.

Liverani: “Dal San Paolo esce una Lazio più forte. Non firmerei per il 4° posto”

L’ex regista biancoceleste Fabio Liverani ai microfoni di Radio Incontro Olympia è tornato su Napoli Lazio di sabato: “La Lazio mi ha fatto una bellissima impressione. Giustamente a Napoli si soffre ma i biancocelesti hanno gestito bene la gara. Dal San Paolo il gruppo esce consolidato nelle certezze e nell’orgoglio. Credo ci sia tanta forza che ora scorre in questa rosa”. Sui nuovi acquisti: “Wallace ha fatto bene e sta crescendo molto. Evidentemente aiutato da Radu, Basta e Biglia ha messo in campo i frutti dell’allenamento”.

Firmare per il 4° posto: “Fatto a luglio è normale rispondere positivamente. Adesso no. In un campionato può anche girarti la fortuna e chissà. Da Napoli esce una Lazio fortificata”. Biglia ancora non al top: “Anche non in condizione è un calciatore troppo importante. All’inizio ha avuto problemi col ritmo del Napoli poi si è adattato. I 5 comunque l’hanno aiutato. Nei momenti di difficoltà la Lazio si appoggia comunque a lui“.

Su Keita: “Mi piace molto, è dirompente. È normale che nei 90 minuti non è continuativo e spreca troppe energie non utili per la squadra. Deve migliorare ma è già troppo importante”. Il mercato di gennaio:La rosa è buona per una sola competizione. Il centrocampo puoi completarlo ma è difficile da migliorare. Credo che davanti, con partente Djordjevic, si può trovare qualcosa di grande aiuto. Le ali offensive, con Keita che andrà in Coppa d’Africa, vanno valutate. Le alternative Luis Alberto e Kishna, anche, danno poche certezze”.

NAZIONALE – Dopo Barzagli anche Marchisio dà forfait. Ventura convoca altre due new entry

AGGIORNAMENTO ORE 12:30 – Dopo Barzagli anche Marchisio ha dovuto abbandonare il ritiro di Coverciano della Nazionale per un problema al ginocchio. Questo il comunicato della FIGC: “Claudio Marchisio lascia il ritiro della Nazionale: il calciatore presenta un sovraccarico articolare all’arto inferiore sinistro e quindi, a livello precauzionale, il Ct Gian Piero Ventura ha deciso di rinunciare al centrocampista della Juventus, che nella tarda mattinata farà ritorno a casa per mettersi a disposizione del club d’appartenenza. Contestualmente, sono stati convocati Roberto Gagliardini, centrocampista dell’Atalanta, e Armando Izzo, difensore del Genoa, che raggiungeranno in giornata il Centro Tecnico Federale di Coverciano. Si tratta della prima convocazione con la Nazionale per i due giocatori, con Izzo che aveva già preso parte al raduno di preparazione alla Fase Finale dell’Europeo francese”. 

Uscito dopo pochi minuti durante Chievo Juventus, per la lussazione della spalla sinistra, Andrea Barzagli salterà gli impegni con la Nazionale. Al suo posto il ct Ventura ha convocato Astori che proprio oggi ha potuto visionare nel corso di Fiorentina Sampdoria dato che era presente al Franchi.

Grande gesto di Di Canio che scrive alla comunità ebraica. Ecco la lettera

Hanno suscitato tante, troppe polemiche i tatuaggi di Di Canio inneggianti al Duce. L’ex giocatore della Lazio ha scritto una lettera alla comunità ebraica. Questo il contenuto: “Sento di dover tornare su un argomento che pensavo di avere già chiarito in passato: non ho e non voglio avere niente a che spartire con idee antisemite, razziste, discriminatorie, violente. Ritengo, senza se e senza ma, che le leggi razziali volute da Mussolini siano state una terribile infamia per la storia del nostro Paese. Un’infamia che causò un’immane tragedia per migliaia di ebrei in Italia. Questa è la mia posizione convinta e determinata. Qualche anno fa  ho chinato la testa di fronte al dolore di alcuni superstiti di Auschwitz che ho conosciuto nel corso di un incontro a Roma. Essendo io un personaggio pubblico, credo di dover dar conto di questo mio sentire così da contribuire, per quanto mi è dato, ad una sensibilizzazione dei nostri giovani verso sentimenti di solidarietà e rispetto, per unire e non per dividere, contro ogni forma di odio, di antisemitismo e di razzismo. Dopo quello che, mio malgrado e contrariamente alla mia volontà, è recentemente accaduto, voglio dunque ribadire questi miei convincimenti, scrivendo alla Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane perché ne sia portavoce verso tutte le Comunità, così da chiudere una pagina recente di dolore e di amarezza, anche per me”. 

Keita, dopo i gol il rinnovo: ecco quando avrà luogo l’incontro con Lotito

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Non è stata una rete come le altre quella messa a segno da Keita sabato sera al San Paolo: una rete urlata al mondo, con la rabbia di chi ha voglia di portare a casa un risultato positivo e continuare a sognare la Champions. Una rete che è stata la quarta in campionato (bottino collezionato per intero nelle ultime 7 partite e che ha permesso al senegalese di eguagliare il suo score di un anno fa e portarsi ad una sola lunghezza dal record personale di 5, registrato nella stagione 2013/2014, quella dell’esordio) e la diciannovesima, tra campionato e coppe, con la maglia della Lazio (in media, una ogni 330 minuti). Un vero e proprio record, che l’ex Barça ha ottenuto a soli 21 anni e 242 giorni (nella storia biancoceleste, solo Bruno Giordano ne aveva realizzati di più a quell’età, 37, di cui 26 in Serie A), in un ruolo, quello della seconda punta, che Simone Inzaghi ha ritagliato su misura per lui. Per valorizzarlo e dargli quella continuità che nessun altro allenatore gli aveva mai concesso prima. E l’ex canterano lo ha ripagato.

Mettendo da parte (lui e anche il suo agente) i malumori d’inizio stagione, scaturiti per quei tre incontri per il rinnovo fissati (con tanto di accordo sull’adeguamento a circa 1,1 milioni annui) e mai andati in scena per ritardi e contrattempi vari. Adesso, però, a questa ritrovata armonia, la società dovrà far necessariamente seguire un passo in avanti: e proprio a questo proposito, a metà dicembre dovrebbe avere luogo il nuovo incontro per discutere il rinnovo, che si baserà inevitabilmente su cifre diverse rispetto a quelle circolate ad agosto. L’intenzione dell’entourage è infatti portare lo stipendio del giocatore dagli attuali 600mila euro a circa 2 milioni, tutto compreso. E stavolta la società non potrà traccheggiare troppo, perché le squadre, dal Monaco al nuovo Milan cinese, pronte ad inserirsi con un’offerta per strappare Keita alla Capitale non mancano. E sarebbe un peccato, perché, se ora la Lazio vola (15 punti in 7 partite), il merito è anche, e soprattutto, il suo.

Gascoigne: “Prima della Lazio, sarei potuto andare allo United, ma…”

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Torna a parlare Paul Gascoigne, ma stavolta (per fortuna) non c’entrano i suoi problemi con l’alcol, bensì le sue gesta da calciatore, grazie alle quali ha fatto appassionare milioni di persone. È proprio esse che l’ex centrocampista ha voluto ricordare in una lunga intervista al ‘DailyMail’, in cui ha ripercorso le tappe principali della sua carriera. Svelando anche un retroscena antecedente al suo arrivo alla Lazio e che avrebbe potuto far sì che non si verificasse:

Sarei potuto andare al Manchester United, ma avevo voglia di giocare e non ero certo che lì avrei potuto farlo con regolarità. Mi dissero che allo United mi avrebbero tenuto sotto controllo, ma, se Rooney ha avuto problemi, Giggs ha avuto problemi, Ferdinand ha avuto problemi e Cantona ha preso a calci un tifoso in tribuna, evidentemente non controllano in maniera così stretta (ride, ndr.). L’unica cosa che mi dispiace è di non aver mai pensato a cosa avrei fatto dopo: quando ho smesso di giocare, infatti, non avevo più niente“. Un passaggio agrodolce nella carriera di un campione che ha dato forse di più fuori dal campo. Ma che anche dentro quel rettangolo è stato capace di regalare al mondo delle autentiche perle, degne di uno dei più grandi talenti che il calcio abbia mai avuto. Una su tutte, quel gol all’Adriatico, che ancora oggi i tifosi di Lazio e Pescara ricordano molto bene…

Adani: “Pioli l’uomo giusto per riportare entusiasmo tra i nerazzurri”

Stefano Pioli in rampa di lancio. Per il tecnico emiliano dopo essere stato sollevato dall’incarico alla Lazio sta per iniziare una nuova avventura. La panchina dell’Inter è ormai sempre più vicina, in questi ultimi giorni di riposo il tecnico dovrà risolvere le questioni con la sua ex società e poi potrà finalmente tornare ad essere protagonista del campionato italiano. La società nerazzurra probabilmente già martedì prossimo annuncerà il nuovo allenatore e darà inizio al nuovo corso con il tecnico di Parma sperando di aver trovato la guida giusta dopo l’infelice parentesi con il tecnico olandese de Boer. Ad essere certo che Pioli possa essere la persona adatta per tale compito è Daniele Adani che, ai microfoni di Sky Sport ha dichiarato: Pioli è riuscito a portare la Lazio fino ai preliminari di Champions League. E’ un allenatore da campo, ha le sue idee e lavora su quelle. Nell’ultima stagione alla Lazio ha perso undici gare ma perché ha sempre cercato la vittoria, cosa che dovrà fare anche all’Inter. Grazie al gioco del tecnico emiliano i centrocampisti andavano tutti in doppia cifra. L’Inter non deve avere limiti, il nuovo allenatore dovrà riportare entusiasmo nell’ambiente nerazzurro“.

Statistiche biancocelesti: tra conferme, record mancati ed un trend da correggere

Dopo l’emozionante pareggio di Napoli, il campionato della Lazio si ferma per riprendere soltanto il 20 novembre nella partita casalinga contro il Genoa di Juric. Martedì Inzaghi, orfano dei nazionali, riprenderà la preparazione in vista della sfida con i grifoni. L’obiettivo è proseguire il bellissimo trend realizzato nelle ultime 7 partite, caratterizzate da 4 vittorie 3 pareggi e 0 sconfitte. L’esame Napoli superato a pieni voti darà sicuramente energie in più in vista di un calendario che ora vede innalzarsi il livello di difficoltà. Andiamo ad analizzare le statistiche più interessanti dei biancocelesti che nascono però un’unica nota dolente:

IMMOBILE, NIENTE RECORD – Il buon Ciro che deve rinunciare ad un record personale. Purtroppo contro i partenopei Immobile è rimasto a secco dopo esser andato a segno con continuità nelle ultime 5 partite. Il record da superare erano i sei gol consecutivi in altrettante gare realizzate con il Torino nel 2014.  Il bomber biancoceleste può consolarsi con il fatto che ha segnato 13 dei 20 gol realizzati dalla KIA (Keita, Immobile, Anderson), il 56,5% del totale. A proposito di gol, Keita ha già segnato in 10 partite lo stesso numero di reti (4) realizzati in tutta la scorsa stagioneSegno che Inzaghi è riuscito a far rendere al meglio l’ex Barca.

LAZIO, SQUADRA FORMATO TRASFERTA – Mentre in casa la truppa di Inzaghi ha palesato qualche difficoltà di troppo sul piano del gioco e/o sul piano realizzativo. In trasferta la Lazio di Inzaghi mostra un rendimento decisamente migliore (a parte la gara di Milano), considerando che hanno perso solo 3 delle ultime 18 gare lontani dall’Olimpico. E c’è di più, visto che è solo la terza squadra, dopo Milan e Roma, a uscire imbattuta nelle ultime 24 partite al San Paolo.

TREND DA CORREGGERE – C’è una nota negativa a cui la Lazio dovrà al più presto porre rimedio, un inquietante trend, forse dovuto all’eccessivo dispendio d’energie nella prima frazione di gioco: nel secondo tempo la sua squadra è piuttosto vulnerabile. 10 dei 13 gol subiti, infatti, sono arrivati nei secondi 45′. C’è però da notare che: nel momento in cui è andata in svantaggio, la sua Lazio ha pareggiato 4 delle 6 partite, cioè il 66.6% (la percentuale migliore della Serie A).

WALLACE – E’ da registrare l’ottimo rendimento di Wallace. Decisivo e nettamente migliore in campo. Il top per anticipi (4) e addirittura disimpegni (6).

TEMPI BELLI – Loro di Napoli

Ci sono partite che contano più di quanto non dica la classifica. Qualcuno ha anche storto la bocca (sai che novità…) parlando di partita che si poteva anche vincere. Ovvio che sì, ma il discorso è anche un altro: si poteva anche perdere? E soprattutto, quanto si poteva perdere? A volte ci si scorda da dove si è partiti. Nella fattispecie, giocando al San Paolo, si era passati da una vittoria valsa il terzo posto ad un umiliante zero a cinque, troppo brutto per essere vero, a fine stagione troppo vero per essere brutto, visto che fu rivelatore di quello che sarebbe stato il campionato della Lazio.

E stavolta, quando dice della Lazio il pari di Napoli? La squadra più fessa del campionato, l’anno scorso incapace di difendere e gestire situazioni e risultati, si è improvvisamente fatta furba. Merito di Simone Inzaghi, ma soprattutto di un lavoro che esula dal campo e dai moduli, 3-5-2, 4-3-3 e così via. Il lavoro svolto ai fianchi, convincendo compagni di squadra che si erano ignorati per un anno a parlarsi di nuovo, quasi a volersi bene di nuovo. Chi mai avrebbe convinto Felipe Anderson a diventare quello che è ora, un campione del sacrificio e dello spirito di squadra e non più una velleitaria foca da circo?

C’è qualcuno che rimpiangeva Oddo, al Pescara sì che hanno l’occhio lungo, dicevano. Non ce ne voglia Massimo che gli vogliamo un gran bene da giocatore innanzitutto, ma anche da tecnico non fatichiamo ad apprezzarlo. Ma alla Lazio ora serve altro. Serve lo spirito guerriero di una squadra non più inconcludente, un gruppo vero che mancava dalla banda-Pioli, che forse banda non è mai stata visto che è bastata una fascetta per spezzare tutti i legami. Stavolta loro, proprio loro, loro di Napoli ci hanno indicato una via diversa: fino a Natale sarà una corsa da restare senza fiato, servirà tutta la “cazzimma” possibile, tanto per restare in tema che in fondi poi a Napoli ci si torna l’anno prossimo e anche questa è andata. Grazie a loro, ovviamente.

Fabio Belli

Sconcerti copre di elogi Inzaghi. E sulla Lazio…

Come ogni domenica, il giornalista sportivo Mario Sconcerti ha commentato nella trasmissione “90° minuto” le prestazioni della Lazio di Inzaghi. Riguardo al bel pareggio di sabato contro il Napoli ha cosi commentato:

La Lazio sta confermando lo straordinario momento di forma. Inzaghi ormai sta diventando un tecnico di livello: “Sì perché ha capito la propria squadra. La Lazio gioca semplice e lascia fare molto ai giocatori. Inzaghi si è reso conto di avere ottimi giocatori e non da’ loro complicazioni tattiche. Gioca spontaneamente e fa male all’avversario. La Lazio può essere la grande sorpresa del campionato“.

 

Pioli-Inter, ecco i dettagli dell’accordo e la clausola d’uscita

Continuano ad emergere i dettagli dell’accordo tra Pioli e l’Inter. Secondo quanto riporta calciomercato.com, il tecnico emiliano firmerà fino al giugno del 2018, dunque per un anno e mezzo o poco più. Ma soprattutto, ci sarà una clausola d’uscita in caso di esonero: se Pioli dovesse andar via prima della scadenza del contratto su scelta della società, infatti, ci sarebbe una penale in suo favore con risoluzione dell’accordo, come è stato per Frank de Boer.

Ed ora che succederà? Non si sa…ma non vediamo l’ora di scoprirlo

Brutta…sporca e cattiva: signore e signori la Lazio di Inzaghi è diventata grande. La mano del tecnico inizia a vedersi ormai da diverse partite e i frutti sono tornati finalmente ad essere estremamente dolci. Sabato i biancocelesti escono dal San Paolo a testa alta, consapevoli di aver tenuto testa ad una delle principali forze del campionato. Partita non spettacolare quella vista allo Stadio San Paolo bisogna essere onesti ma è anche vero che venire a Napoli e fare la partita è un’impresa per chiunque. La Lazio esce comunque con un punto preziosissimo che le permette non solo di realizzare il 7° risultato utile consecutivo ma anche di dare quelle conferme che chi ha sempre creduto in questa squadra ha aspettato con pazienza. Contro il Napoli si è fatta necessità virtù. I giocatori si sono messi a disposizione del tecnico e lo hanno fatto con con l’entusiasmo che sembrava smarrito per sempre dopo l’anno scorso. I tifosi se ne sono accorti ed è per questo che cercano di dimostrare tutto il loro sostegno in ogni modo possibile (vedi “I Mille” che venerdì pomeriggio hanno salutato la squadra alla Stazione Termini). Il bello è che non è finita qui, la squadra può ancora crescere – lo ha confermato anche Keita ieri nel post partita – e i rientri ormai prossimi di de Vrij, Bastos e Lukaku non faranno altro che innalzare il tasso tecnico della truppa biancoceleste. Nel frattempo è bel felice di attingere dalle riserve, come nel caso di “The Wall(ace)“: il difensore brasiliano (scelto come migliore in campo dalla nostra redazione) ha regalato un’altra prestazione di grande livello (anche se forse pecca insieme a Dusan Basta in occasione del gol di Hamsik). Ha dato sicurezza all’intero reparto arretrato, ha gestito bene i tempi di intervento contro dei brevilinei come Martens & co. oltre ad un notevole tasso tecnico. Inoltre il fatto che il tutto è avvenuto contro una squadra di alta fascia fa ben sperare sul futuro. Diciamo che finalmente si sta vedendo chiaramente il perché la società questa estate ha voluto fare un grande investimento per il giovane brasiliano. Se dovesse continuare ancora così la Lazio si ritroverebbe in casa (finalmente) 3 difensori di alto livello: de Vrij, Bastos e Wallace, oltre un Wesley Hoedt in notevole crescita.

Ciò che entusiasma di più della gara di ieri al di là di tutto…è la reazione istantanea della squadra dopo il gol subito. Andare sotto al San Paolo e cercare di rimonarte con un Napoli ben messo in campoAnderson-Immobile-Keita, per Immobile e compagni, non era assolutamente facile… figuriamoci dopo appena 60 secondi. Sì c’è (anzi non c’è …paradossalmente) la mano di Reina nel gol laziale ma preferiamo concentrarci sul CARATTERE che la squadra ha dimostrato e sicuramente un applauso se lo merita. E adesso? Che succederà? Il calendario comincia a farsi più duro ed un inverno difficile attenderà i ragazzi di Inzaghi. Beh, come si dice?! Quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare. Bene…non sappiamo che succederà adesso. Sappiamo solo che non vediamo l’ora di scoprirlo. Perciò cara sosta delle nazionali…sbrigati a passare….abbiamo la nostra Lazio da tifare!

Marco Lanari

ROMA BOLOGNA – Tris di Salah e i giallorossi tornano al secondo posto

Una tripletta di Salah regala alla Roma la nona vittoria consecutiva in casa in campionato (3 della scorsa stagione, 6 in questa) permettendole di rimanere a -4 dalla Juventus capolista. L’egiziano capitalizza tutto quello che c’è da capitalizzare e rischia addirittura il poker. Per il Bologna una buona partenza, dove se avesse segnato probabilmente sarebbe anche riuscito a mettere davvero paura ai giallorossi.