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PRIMAVERA TIM – Anticipi e posticipi dalla 9ª alla 12ª giornata

Sono stati resi noti dalla Lega gli anticipi e i posticipi dalla 9ª alla 12ª giornata del Campionato Primavera TIM “Trofeo Giacinto Facchetti”. Questi gli orari dei prossimi impegni dei giovani biancocelesti:

9ª GIORNATA: Lazio-Fiorentina, sabato 26 novembre ore 14:30;

10ª GIORNATA: Latina-Lazio, sabato 03 dicembre ore 14:30;

11ª GIORNATA: Lazio-Hellas Verona, sabato 10 dicembre ore 14:30;

12ª GIORNATA: Milan-Lazio, sabato 17 dicembre 2016 ore 13.00.

 

Giordano tira le orecchie alla Lazio: “A Napoli non mi è piaciuta ma…”

Su Radiosei l’ex bomber biancoceleste Bruno Giordano ha tirato le orecchie alla squadra: “Contro il Napoli la prestazione della Lazio non mi è piaciuta, il punto è arrivato con un pizzico di fortuna: la squadra ha giocato da provinciale, con grande voglia di prendere il punto. Io avrei optato per il 4-3-3, magari avrei perso, ma avrei dato un’identità alla squadra. Se c’era una squadra che meritava di vincere erano i campani, i ragazzi di Inzaghi hanno fatto solo un tiro in diagonale con Immobile: Reina non ha mai parato, mentre Marchetti è stato il migliore in campo”.

Sull’obiettivo Champions League: “La Lazio, come il Milan, e presto rientrerà anche l’Inter possono approfittare delle difficoltà del Napoli. A meno che a gennaio gli azzurri non acquistino un attaccante di valore si può aprire la lotta per il terzo posto. Le prime due posizioni sono assegnate a Juventus e Roma, mentre la Fiorentina per ora la faccio fuori. Anche la Lazio nella prossima finestra di mercato deve fare un acquisto in avanti, non si può sperare che segni sempre Immobile. Giusto cavalcare l’entusiasmo dei tifosi accorsi in massa a Termini: la squadra deve vivere la situazione con leggerezza perché dall’Europa League in su è tutto buono”.

Pinelli (Mediaset): “Sabato ero a bordo campo e Inzaghi urlava alla squadra di…”

Pietro Pinelli, giornalista di Mediaset Premium, era a bordo campo durante Napoli Lazio e su radiosei ha raccontato: Ho alla mente i richiami di Inzaghi che chiedeva alla propria squadra di alzare di più il baricentro della difesa e la linea del pressing. Nel momento in cui il Napoli prendeva palla, spesso trovare spazio tra le difesa e centrocampo. L’atteggiamento chiesto da Inzaghi non era di attesa ma di aggressione. Poi ha sofferto molto nella zona di Basta che spesso si trovava a metà strada tra copertura centrale e necessità di allargarsi nella zona di Insigne. La grande fortuna e bravura della Lazio è stata quella di raddrizzare subito il risultato, altrimenti non so come sarebbe finita”.

Zaccheroni: “Quando allenavo il Milan la Lazio era la squadra più forte d’Italia”

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Alberto Zaccheroni ha risposto così all’accostamento del suo Milan della stagione 1998-1999 a quello attuale di Montella: “Il mio Milan aveva più qualità. E avversari più forti: la Juve di Lippi, la Fiorentina di Rui Costa e Batistuta, il Parma che vinse Coppa Italia e Coppa Uefa, soprattutto la Lazio di Cragnotti. Erano gli anni delle sette sorelle: oggi la peggiore di quelle sette squadre se la giocherebbe con la Juve”.

Con Pioli all’Inter i media aprono la stagione della “caccia” ai gioielli biancocelesti

Stefano Pioli è ormai ufficialmente il nuovo allenatore dell’Inter e questo, come facilmente pronosticabile, ha aperto, secondo i soliti esperti di mercato nostrani, scenari di mercato legati a doppio filo alla Lazio.

BastaNon sono tardati ad arrivare infatti i nomi dei primi giocatori biancocelesti accostati ai nerazzurri. In principio è stato Dusan Basta ad essere indicato come obiettivo dell’Inter cinese: secondo calciomercato.it, la società milanese sarebbe pronta a mettere sul piatto il cartellino di Danilo D’Ambrosio come contropartita tecnica.

©Gianni Barberi
©Gianni Barberi

A proseguire le danze è stato il quotidiano sportivo torinese Tuttosport, accostando il nome del capitano della Lazio Lucas Biglia alla nuova Inter targata Pioli. Il centrocampista argentino, visti anche i continui ritardi nel rinnovo di contratto in scadenza 2018, potrebbe approdare a Milano, sempre secondo il quotidiano torinese, già nella sessione invernale di calciomercato.

parolo-esultanza-01Secondo nome biancoceleste accostato all’Inter, secondo quanto riportato da Premium Sport, è quello di Marco Parolo: il centrocampista di Gallarate è considerato per caratteristiche il tassello che manca nella rosa nerazzurra, un giocatore che davanti la difesa potrebbe dare un apporto importante.

felipe-andersonUltimo dei nomi avvicinati alla nuova Inter di Pioli in ordine di tempo è quello di Felipe Anderson: secondo SportMediaset, l’agente del giocatore Kia Joorabchian avrebbe offerto il numero 10 della Lazio ai nerazzurri. Operazione molto difficile dato che Lotito valuta il gioiello brasiliano circa 50 milioni di Euro…

Pioli è appena arrivato all’Inter, ma la stampa sportiva ha già aperto la “caccia” ai gioielli biancocelesti…

Premio al Winning Attitude Award in arrivo per Simone Inzaghi

Il lavoro che Simone Inzaghi sta svolgendo con la Lazio sta dando ottimi risultati sul campo, epresto verrà riconosciuto anche al di fuori del rettangolo di gioco. Il tecnico biancoceleste infatti, l’11 novembre, al Gran Teatro del Church Palace di Roma riceverà un riconoscimento in occasione del Winning Attitude Award, premio ideato dal mental coach Sandro Corapi per premiare coloro che si sono contraddistinti durante l’anno per aver veicolato messaggi di crescita personale attraverso un risultato.

Queste le motivazioni che hanno spinto la giuria a conferire a Simone Inzaghi il riconoscimento: “E’ un allenatore che proviene dal settore giovanile. E’ stato criticato, quando la Lazio lo ha scelto dopo le dimissioni di Bielsa. E’ stato visto come un ripiego dalla tifoseria, non è arrivato tra i migliori auspici. Invece Simone ha dimostrato di poter cementare un gruppo che era altamente disgregato. Ha saputo infondere un atteggiamento mentale propositivo che ha portato la squadra in alto in classifica in maniera sorprendente. Nessuno avrebbe detto, all’inizio stagione, che Inzaghi avrebbe portato così in alto la Lazio. Invece Simone ha dimostrato che nonostante le intemperie ambientali in cui si è ritrovato è possibile vincere“.

Complimenti mister!

Murgia: “Mi alleno sempre al meglio cercando di imparare dai grandi, siamo un grande gruppo”. Poi su Inzaghi…

E’ una delle piacevoli sorprese di questa prima parte di stagione della Lazio. Dall’esordio in prima squadra al primo gol in Serie A il passo è stato breve e Alessandro Murgia adesso non vuole più fermarsi.

Il giovane centrocampista, cresciuto nel vivaio biancoceleste, è intervenuto in conferenza stampa presso il Centro Sportivo di Formello, per parlare del suo momento e di quello della Lazio.

Ti immaginavi un inizio del genere per te?

No, non me l’aspettavo. Ero rimasto qui per giocarmi le mie chance, ma questo è solo un punto di partenza. Questo deve essere uno stimolo per continuare a fare bene. Sono contento, mi alleno sempre al meglio per mettere in difficoltà il mister, poi ovviamente è lui a fare le scelte“.

Hai scelto di rimanere alla Lazio. Secondo te sarebbe stato meglio andare a giocare?

Sono dell’idea che allenarsi con i grandi faccia sempre bene, certo giocare è sempre importante. Siamo un gruppo unito e remiamo tutti dalla stessa parte, sta a noi conquistarci i nostri spazi. Sta a me dare il meglio e  farmi trovare pronto quando vengo chiamato in causa“.

Ti senti di poter diventare un giocatore importante?

Me lo auguro, è il sogno di ogni ragazzo. Sto con i piedi per terra, l’importante è lavorare, soprattutto per un giovane come me. Il mio obiettivo è far parte di questa squadra ancora a lungo…“.

Dopo il gol hai ricevuto complimenti dalla società?

Certo, anche se ero dispiaciuto per non aver ottenuto la vittoria…ho ricevuto complimenti dai compagni, dal mister e dalla società, e mi hanno fatto molto piacere. Avremmo potutto vincere grazie al mio gol, ma non è andata così. Comunque abbiamo subito rialzato la testa”.

Dove può arrivare la Lazio?

La Lazio è un’ottima squadra, fatta di gente esperta e giovani, abbiamo un grande gruppo ed un grande mister. Pensiamo partita dopo partita poi vediamo“.

In cosa devi migliorare?

Il salto da Primavera a prima squadra è molto difficile. Ho cercato di migliorare sia fisicamente che mentalmente. Sto crescendo e di questo sono contento. Certamente devo migliorare in molte cose e per fortuna ho l’opportunità di apprendere da grandi giocatori“.

Da chi cerchi di apprendere di più dei tuoi compagni?

Guardo soprattutto i centrocampisti, a partire da Biglia e Parolo. Rubo con gli occhi nei comportamenti sia dentro che fuori dal campo, l’importante è stare con loro ed osservarli da vicino“.

Inzaghi?

Un mister molto preparato tecnicamente e tatticamente, anche come carattere. Mi conosce da molto tempo e sa cosa posso dare. Lo ringrazio per avermi dato la possibilità di crescere, questa è una possibilità importante“.

Cosa cambia da giovanili a prima squadra? E qual è stato l’insegnamento più grande di Inzaghi?

Una delle cose più differenti tra Primavera e prima squadra è la diversità di velocità di pensiero. La differenza fisica può essere assottigliata con il lavoro, l’intensità e la velocità di pensiero devono essere capite subito. Inzaghi mi ha fatto capire che in campo non bisogna mollare mai, è un mister di grande personalità che dà sempre grandi stimoli“.

Com’è maturata la scelta di rimanere alla Lazio?

Dopo la fine del campionato Primavera dovevo fare una scelta. Ho riflettuto molto, la società voleva tenermi, puntando su di me. Mi sono rimboccato le maniche dato che avevo intravisto segnali positivi. Avevo altre opozioni, ma sono contento di questa mia scelta“.

Le tue caratteristiche?

Sono un giocatore che sa fare entrambe le fasi, questo è importante nel calcio moderno. Devo migliorare in tanti aspetti, come nelle velocità di pensiero. Fisicamente mi sto mettendo al livello di tutti, grazie soprattutto alla disponibilità dei preparatori. Mio cognato Bertolacci? E’ come un fratello, mi dà sempre consigli. Sfrutto questi consigli, lui mi è sempre vicino nei momenti di difficoltà“.

A chi ti ispiri?

Aquilani mi è sempre piaciuto, anche quando giocava a Liverpool. Ma in generale mi piace tutto il calcio, guardo tante partite e cerco di prendere spunti da tutti i giocatori“.

Pensi all’Under 21?

Certo, la Nazionale è una cosa bellissima, rappresentare il proprio paese sarebbe una grande emozione, ma ovviamente adesso io penso ad allenarmi e migliorare, se la convocazione arriverà meglio, per il momento penso solo a giocare“.

Giulio Piras

 

 

 

Roma: Paredes e Bruno Peres, altre grane per Spalletti in vista del derby

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Benedetta sia la sosta, è proprio il caso di dirlo vista la situazione in casa Roma. Mister Spalletti si ritrova infatti alle prese con diversi problemi e spera di risolverli, se non tutti almeno qualcuno, approfittando dello stop delle Nazionali. Lunga è la lista degli infortuni con cui il tecnico giallorosso è costretto a dover fare i conti e a questi si è aggiunto nelle ultime ore quello di Leandro Paredes. I controlli strumentali, ai quali l’argentino si è sottoposto ieri, hanno infatti evidenziato una lesione parziale del compartimento legamentoso esterno della caviglia destra. La Roma conta di recuperarlo in circa 15 giorni, speranza condivisa con il mister, che non vorrebbe dover fare a meno del suo centrocampista nel derby contro la Lazio del prossimo 4 dicembre.

Sfida in vista della quale ci saranno da monitorare anche le condizioni di Bruno Peres. Il brasiliano, infatti, è stato coinvolto in un incidente automobilistico questa mattina, verso le 5.30. Solo tanto spavento, per fortuna nulla di grave, visto che, come riporta ‘Gianlucadimarzio.com’, il difensore romanista sarebbe uscito illeso dalla sua auto andata distrutta. Un quadro più chiaro della sua situazione si avrà tuttavia in giornata, quando si saprà con certezza se potrà tornare a lavorare a Trigoria il prima possibile.

Cristiano Sandri: “La Fondazione Sandri può andare avanti solo con determinati presupposti…”

Tra due giorni ricorrerà una data nefasta per i colori biancocelesti e per tutto il mondo calcistico (e non solo) italiano. 9 anni fa infatti, presso l’autogrill di Badia al Pino, veniva ucciso il tifoso laziale Gabriele Sandri.

A due giorni dall’anniversario di quella tragica data, il fratello di Gabriele, Cristiano, è intervenuto sulle frequenze di Radiosei per parlare del futuro della Fondazione dedicata alla memoria del fratello e del momento della Lazio. Una prima battuta sulla situazione in casa Lazio: “L’ultima volta che ci eravamo sentiti ero molto preoccupato, erano i giorni successivi alla vicenda Bielsa e non era stato fatto mercato. Ora la Lazio sta facendo bene ma conosciamo già quanto accaduto in passato. Acquisti in gennaio? Non riesco ad essere certo che arrivino altri calciatori, troppe volte siamo stati illusi”. Cristiano Sandriha poi parlato riguardo il futuro della Fondazione: Stiamo attraversando, parlo come famiglia, un momento di attenta riflessione. Nel 2017 entreremo nel decimo anno dalla morte di Gabriele, il Cda della fondazione è in scadenza e, proprio in tal senso, domani incontrerò il capo della segreteria della sindaca Virginia Raggi, il dottor Salvatore Romeo. Il percorso della Fondazione poteva e doveva essere accompagnato con un cammino diverso, intendo dire che l’attività della stessa andava “spersonalizzata” dalla nostra famiglia, la Fondazione non può dipendere essenzialmente da due sole persone, anche perché, come era facilmente immaginabile, dopo l’emotività seguita alla morte di Gabriele, era normale che l’attenzione lentamente scemasse. Con la fondazione sono cresciuto e come uomo mi sento arricchito, penso ai diversi gruppi di donatori sangue in tutta Italia, e ringrazio chi ha gestito questi momenti importanti che non sempre sono stati adeguatamente sottolineati”. Portare avanti una Fondazione del genere non è un compito semplice: “La Fondazione ci ha aiutato a superare l’accaduto? Era stata pensata come modalità per ricordare Gabriele con iniziative positive, si è costituita proprio come fondazione per strutturarla a livello nazionale piuttosto che con un’associazione o con un comitato promotore. Abbiamo fatto molto per far emergere la cultura del calcio, per non far apparire il tifoso solo come semplice becero che accompagna 11 scemi in mutande come da pensiero radical chic. Ripeto, la Fondazione forse doveva esser spersonalizzata, perché noi avremmo comunque l’affetto della gente. La fondazione deve trovare una missione diversa rispetto a quella che, in qualche modo, siamo stati obbligati a collocarci. Sostanzialmente portare avanti la Fondazione nel tempo è diventato quasi il nostro primo lavoro, se la Fondazione deve esistere ciò accadrà su altri presupposti. Una cosa così importante va portata avanti in un modo importante, con un sostegno diverso rispetto a quanto accaduto finora“.

Biglia: “Sarebbe fondamentale battere il Brasile, perché la nostra classifica non ci piace”

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La pausa per le Nazionali ha sottratto alla rosa della Lazio tantissimi giocatori, che sono partiti per raggiungere il ritiro delle rispettive selezioni. Tra essi, c’è anche Lucas Biglia, che dovrà affrontare con la sua Argentina le gare valide per le qualificazioni al Mondiale che si disputerà in Russia nel 2018. E domani scenderà in campo contro il Brasile in quel di Belo Horizonte, in una gara che sarà certamente molto importante e delicata. A confermarlo è lo stesso regista biancoceleste, ai microfoni di ‘otrasvocesmdz.com.ar’:

Il Brasile è in crescita, quindi non è certamente il momento migliore per affrontarlo. Per noi, però, portare a casa un buon risultato sarebbe fondamentale sotto il profilo mentale. Siamo preoccupati, ma è normale, perché questo non è il posto dove dovrebbe essere la squadra. Abbiamo una classifica che non ci piace, che ci vede fuori dalla coppa del mondo“.

Diritti tv, più soldi alla Federcalcio dalla vendita: ecco come saranno ripartiti e usati

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Novità sul fronte dei proventi derivanti dai diritti tv: un emendamento al decreto fiscale presente nell’ultima Legge di bilancio, approvato dalle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera, ha infatti rimosso l’articolo della Legge Melandri 2008 secondo cui il 4% delle risorse derivate dalla vendita dei diritti sarebbe dovuto andare alle altre Federazioni, tra cui basket e pallavolo. In questo modo, viene eliminata la cosiddetta “Fondazione per la mutualità generale negli sport professionistici a squadre” e il contributo salirà al 10%, che sarà corrisposto alla Federcalcio, la quale, della somma complessiva di 1,2 miliardi, potrà dunque gestire ben 120 milioni. Tenendone un 1% per sé (mentre in precedenza non le spettava nulla), mentre, del restante 9%, il 6% dovrà girarlo alla Serie B, il 2% alla Lega Pro, l’1% alla LND.

Le risorse, come precisato nella nota che illustra il decreto, verranno utilizzate per lo “sviluppo dei settori giovanili” delle società, la “formazione e utilizzo” di calciatori convocabili per le nazionali, maschili e femminili, e anche per gli investimenti per gli impianti sportivi, per lo sviluppo dei Centri federali territoriali e delle attività giovanili in seno alla Figc.

Barriere, la Questura fa dietrofront: no alla rimozione

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Niente da fare: le barriere, che da diversi mesi ormai dividono le due Curve dello Stadio Olimpico, rimarranno al loro posto. L’ipotesi di approfittare della pausa del campionato e del match di rugby del Sei Nazioni tra Italia e Nuova Zelanda per far tornare uniti i settori più ‘caldi’ dell’impianto capitolino era stata avanzata nei giorni scorsi dal presidente del Coni Malagò, ma evidentemente è rimasta nel cassetto. La Questura, infatti, in accordo con Federugby e lo stesso massimo organismo sportivo italiano, ha deciso per il mantenimento delle barriere. Che erano già presenti nel Sei Nazioni dello scorso anno e che furono tolte (ma poi ripristinate) solo in estate, in occasione del concerto di Vasco Rossi. Della serie, dove non arriva lo sport arriva la musica…

Mauro Mazza: “La Lazio ancora non sa quanto è forte ma deve cambiare atteggiamento…”

Il giornalista Mauro Mazza ha commentato la prestazione dei biancocelesti al San Paolo:Ho visto una Lazio determinata e orgogliosa, come se fosse stata caricata dai tifosi a Termini. Ero a Napoli sabato sera e ho percepito questa riconoscenza della squadra verso i tifosi. E’ stata una spinta decisiva, la squadra era più determinata. Però dal punto di vista dell’atteggiamento tattico non mi è piaciuta: vorrei vedere la squadra che costringe gli avversari ad adattarsi al nostro gioco e non viceversa. Mi piacerebbe vedere una Lazio meno timorosa contro le grandi squadre. Sabato nei primi minuti la squadra era partita bene, poi però si è chiusa perché il Napoli spingeva e perché la disposizione tattica prevedeva prima di non prenderle e poi di attaccare. Il 4 dicembre c’è una partita molto importante e vorrei che siano gli avversari a dover temere il tridente laziale. Il nostro attacco è invidiabile dalla maggior parte delle squadre italiane, mentre la difesa col rientro di de Vrij e Bastos e con Marchetti visto a Napoli è una delle difese più forti del campionato, se si aggiusta il centrocampo la Lazio diventa temibile per tutti. Mi piace pensare da tifoso che la Lazio non sa ancora quanto è forte e quando lo scoprirà saranno dolori per tutti”.

Queste le parole di Mazza a Radio Incontro Olympia. L’ex direttore di Rai Sport ha poi invitato la società a intervenire sul mercato a gennaio e a non vendere i suoi pezzi pregiati: “Leggo sui giornali che tutte le grandi stanno pensando a rinforzi di livello per gennaio e puntano ai giocatori della Lazio. Cedere un big non è da grande squadra. Se dopo l’Inter saremo ancora in alto in classifica, con un paio di innesti si potrebbe tornare a sognare. Perché non giocarsi questa carta? Quando le grandi squadre chiedono i big la Lazio dovrebbe rispondere ‘No grazie’. Se la Lazio diventasse grande i big non andrebbero via. Spero che come i tifosi si stanno rendendo conto che questa è una grande squadra, anche la società se ne renda conto e provi a potenziare questa squadra per farla diventare grandissima. Se la società desse dei segnali forti la gente tornerebbe allo stadio. La grande squadra è resa tale dal grande pubblico a suo seguito e questo deve essere l’obiettivo principale: riportare i tifosi all’Olimpico”.

Mirra: “E’ il tridente offensivo l’arma segreta della Lazio di Inzaghi”

Vincenzo Mirra, ex difensore biancoceleste, per parlare del momento attraversato dalla Lazio di Simone Inzaghi è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio,

Quando si fanno risultati credo che portino entusiasmo e poi di conseguenza è tutto più facile. Gli allenamenti si fanno sempre con intensità e gioia in questo modo. Quando le cose non vanno per il verso giusto, ti deprimi e tutto è più complicato: è una questione psicologica. Quando invece va tutto bene, corri per 90 minuti e non te ne accorgi. E’ come la vita, quando le cose vanno bene ti riesce tutto.  

La difesa mi ha colpito particolarmente, do molto merito alla preparazione atletica. Spesso si pensa solo alla tecnica ma quando stai bene fisicamente, quando sei preparato, in questo calcio, nel campionato italiano in particolare fai la differenza. La Lazio fa la differenza perché tecnicamente ha qualcosa in più delle altre in attacco. Ad un certo punto del campionato bisogna fare un’analisi per capire cos’è successo: il campionato è abbastanza livellato, la Lazio può essere considerata una sorpresa. La squadra biancoceleste potrebbe addirittura pentirsi d’aver ottenuto solo un punto al San Paolo.

Non sono un fautore del 3-5-2. Se la Lazio avesse rischiato qualcosa in più, essendo reduce da diversi risultati positivi. Si poteva giocare alla grande con il 4-3-3 con Felipe Anderson come esterno alto. Quest’ultimo e Keita non ce l’hanno tutte le squadre. Inzaghi si è coperto di più per lottare anche per un pareggio, non so se è un punto guadagnato o se sono due punti persi. La squadra biancoceleste ha un’identità ora, l’entusiasmo è dalla loro e ora devono continuare a giocare con lo stesso metodo sfruttando al massimo il potenziale offensivo. Si potrebbe cambiare in corsa, ma il 4-3-3 è nel DNA del gruppo condotto da Inzaghi.

Il tridente è da top club. Sono dei giocatori che non hanno tutte le squadre. E’ tra le prime in campionato per il potenziale. Non bisogna snaturare però Felipe Anderson, potrebbe avere discontinuità e perderebbe di imprevedibilità. E’ imprendibile quando parte, non ci sono calciatori in giro con la sua qualità. Mi fa male vederlo in posizione più arretrata.

Quando i risultati ci sono è il momento migliore per analizzare le cose che non sono funzionate. E’ lì che si deve migliorare. Subito dopo il gol la squadra non si è depressa e questo è dovuto al momento entusiasmante che sta vivendo il gruppo”.

USA 2016 – TRUMP PRESIDENTE: “Lavoriamo insieme per ricostruire la nazione…”

AGGIORNAMENTO DELLE 8:53 (ore italiane) – Ecco il discorso del neo Presidente degli Stati Uniti Donald Trump fatto all’Hotel Hilton di Manhattan: “Per repubblicani e democratici è arrivato il tempo di restare uniti. Di collaborare, lavorare insieme e ricostruire la nostra grande nazione. Ho appena ricevuto le congratulazioni di Hillary Clinton e io mi congratulo con lei. La nostra non è stata una campagna elettorale, ma un grande movimento”. Emozionato, è salito sul palco con la famiglia al completo, Melania, la nuova First Lady vestita di bianco, e tutti i figli. Come colonna sonora la musica di Independence Day: “Prometto che sarò il presidente di tutti gli americani“.

L’America ha scelto: Donald Trump è il nuovo presidente degli Stati Uniti. Alla fine di una lunga notte elettorale, dopo aver vinto nello Stato chiave della Florida, il candidato repubblicano ha virtualmente superato la soglia dei 270 grandi elettori necessari (275) per diventare presidente degli Stati Uniti. Nella volata finale, il tycoon ha conquistato Wisconsin (10 grandi elettori), Georgia (16), Iowa (6), Idaho (4), Utah (6), Pennsylvania (20),  Alaska (3) e Pennsylvania (20). L’insediamento ci sarà il 20 gennaio 2017 in quel momento Barak Obama passerà il testimone a Donald Trump. 

«È una grande notte per l’America». Così Curtis Ellis, consigliere di alto livello di Donald Trump, ha commentato i risultati delle elezioni presidenziali. Una folla di sostenitori di Donald Trump in visibilio ha seguito la notte elettorale al Trump International Hotel, a pochi isolati dalla Casa Bianca: quando le televisioni hanno trasmesso le notizie flash sul vantaggio di Trump in Ohio e Wisconsin, la folla è andata in visibilio. La gente ha puntato agli schermi delle emittenti che trasmettevano le dirette urlando «Proclamate la vittoria» e poi « Trump, Trump, Trump». Buuu e fischi dei fan di Donald Trump quando all’Hilton hotel, dove il tycoon è atteso a breve, i maxi schermi hanno trasmesso l’intervento del presidente della campagna elettorale di Hillary Clinton, John Podesta. «Email, email», ha gridato qualcuno, riferendosi allo scandalo delle email dell’ex segretario di stato.

I MERCATI HANNO PAURA DI TRUMP – I mercati mondiali sono crollati. E non si sono fatte attendere le prime reazioni dal mondo. L’Ufficio presidenziale sudcoreano ha convocato una seduta del Consiglio sulla sicurezza nazionale per discutere “il potenziale impatto delle elezioni presidenziali” Usa, riferisce l’agenzia Yonhap, in merito alla stretta attenzione sul voto Usa per gli effetti che ci sarebbero potuti essere in Asia a seconda del candidato vincente. Donald Trump è visto da Seul con sospetto per l’approccio “non convenzionale” dichiarato verso la Corea del Nord, a differenza della continuità offerta da Hillary Clinton. “Congratulazioni al nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump e al popolo americano, libero!”, ha scritto su Twitter Marine Le Pen.

LACRIME PER I SOSTENITORI DELLA CLINTON – Shock e delusione tra i sostenitori di Hillary Clinton al Javits Center, dove è calato il gelo dopo i risultati che hanno ufficializzato la nomina di Donald Trump come Presidente degli USA.

I REPUBBLICANI MANTENGONO IL CONTROLLO DELLA CAMERA E DEL SENATO – Non solo l’elezione del presidente degli Stati Uniti. Anche il controllo della Camera e del Senato (rinnovato solo per un terzo) restano ai Repubblicani. Al Senato conferme arrivanono per Rand Paul, in Kentucky, e Marco Rubio in Florida. Accantonate le ambizioni presidenziali, Rubio è tornato a concentrarsi sul Congresso e sulla sua corsa in Senato.  I repubblicani mantengono dunque, come del resto era previsto, il controllo della Camera. I repubblicani hanno al momento un’ampia maggioranza di 247 deputati contro i 188 dei democratici.

POLISPORTIVA – Il risultato della Lazio Calcio Femminile di Materazzi

Prestazione di spessore per le ragazze di Parisi, in panchina al posto di Materazzi, che dopo la sconfitta in casa del Real Colombo e il turno di riposo forzato hanno dimostrato un buon recupero atletico e mentale. Un bel primo tempo con la Lazio che stava per fare bottino pieno in casa della capolista Vis Roma Nova. Due gol in cinque minuti, Bassotti e Grassi le marcatrici, stavano per regalare il successo alle ragazze biancocelesti ma prima un rigore dubbio concesso a un minuto dalla fine alla Vis Roma Nova realizzato da Rufaida e subito dopo una rete di Smeraldi fissavano il risultato sul pareggio finale. Da segnalare l’infortunio di Scirè: il portiere biancoceleste ha sbattuto la testa ed è stata ricoverata in ospedale per accertamenti.

IL TABELLINO

VIS ROMA NOVA–S.S. LAZIO 2–2

Vis Roma Nova: 1 Scarpellino, 2 Casella, 3 Vicini (46’ Cascieti), 4 Campanelli, 5 Brozzi, 6 Saccoman, 7 Colli, 8 Conti, 9 Papalia (46’ Cerza), 10 Rufaida, 11 Fioretti (78’ Smeraldi). A disp.: 12 Amato, 13 Torrente, 14 Gherghi, 15 Brozzi, 17 Cerza. All.: Croce

S.S. Lazio: 1 Scirè, 2 Croce, 3 Rizzo, 4 Sbocchia, 5 Mellina, 6 Moscatelli, 7 Grassi, 8 Sparapani (46’ Calabria), 9 Di Vito, 10 Viti, 11 Bassotti. A disp.: 14 Vittori, 15 Anania, 16 Poliziani, 17 Romoli. All.: Parisi

Reti: 28’ Bassotti, 33’ Grassi, 89’ Rufaida (R), 90’ Smeraldi

Note: espulsa Grassi.

 

Milinkovic euforico: “Nessuno si aspettava questa classifica. Inzaghi ha cambiato tutto…”

Il campionato è fermo, in questi giorni l’attenzione è tutta improntata alle nazionali. Tanti i giocatori sparsi in giro per il mondo in queste due settimane. Tra loro c’è anche il colosso serbo Milinkovic-Savic che ai microfoni dei media serbi rilasciato le seguenti dichiarazioni inerenti la nazionale serba e ovviamente… la Lazio:

Sergej domina con la Serbia Under 21: «E voglio vincere ancora qualcosa prima d’andare in quella maggiore. Voglio l’Europeo, ma prima abbiamo due gare contro la Norvegia e dobbiamo qualificarci a tutti i costi». Milinkovic-Savic è euforico per il cammino della Lazio in queste prime 12 giornate: «Mi ci sono voluti un paio di mesi per abituarmi, ma ora sono già a pieno ritmo. Mi piace giocare dove devo. Amo giocare dietro la punta. Come dicono in Italia, trequartista o seconda punta. Il ruolo che ricopro sin da bambino. Lì do il massimo, anche se in questi anni, per diverse situazioni, mi è capitato di dover giocare ovunque. Adesso sono tornato nella mia posizione ideale, dove posso dare il massimo».Sulla Lazio:La Lazio la macchina perfetta in questo momento: «Probabilmente nessuno si aspettava da noi questa posizione in classifica, visto che avevamo concluso all’ottavo posto lo scorso campionato e non avevamo centrato l’Europa. Noi non avevamo lasciato una buona immagine, ma ora Inzaghi ha cambiato tutto. L’atmosfera creata nello spogliatoio è fantastica. La scorsa stagione era arrivato in un momento inopportuno e non aveva avuto molto tempo per affrontare al meglio la situazione. Ma ora ha davanti un anno intero per preparare tutto molto bene. I risultati già si vedono»

POLISPORTIVA – SERIE A ELITE: un’indomita Lazio calcio a 5 si piega alla capolista

Si è disputata la penultima giornata di andata del campionato di Elite di calcio a 5 femminile. L’Olimpus ha espugnato il campo della Lazio aumentando il vantaggio a quattro punti dalle dirette inseguitrici, Real Statte e Sporting Locri. Pronostici rispettati dopo otto giornate con la squadra di mister D’Orto al comando del girone B della serie A, forte di una rosa ampia che trabocca in quanto a qualità e a personalità. Una bella parata di stelle nel pomeriggio di Fiano Romano dove le due squadre si sono sfidate con estrema correttezza ma senza lesinare agonismo ed energie. Al termine della gara è l’Olimpus a portare a casa tre punti d’oro che rafforzano la consapevolezza e consolida il primato della squadra di D’Orto.

IL TABELLINO

LAZIO-OLIMPUS: 2-3

LAZIO: Vecchione, Pomposelli, D’Incecco, Patri, Agnello, Benvenuto, Duco, Rebe, Amici, Argento, Di Turi, Tirelli. All. Chilelli
OLIMPUS: Nicoletta, Soldevilla, Lisi, Taty, Sorvillo, Siclari, Lucileia, Giustiniani, Martin Cortés, Salinetti, Bellucci, Esposito. All. D’Orto
RETI: 0’13” st Lucileia (O), 9’38” Siclari (O), 12’32” Duco (L), 13’30” Martin Cortes (O), 17’31” Agnello (L).

Lukaku: fissato il processo per eccesso di velocità

Come riportato da nieuwsblad.be è stata fissata la data del processo che vede imputato Jordan Lukaku per eccesso di velocità. Il vero problema è che l’auto del giocatore biancoceleste era stata sorpresa a una velocità di 80 chilometri orari (su un tratto con limite a 70) nel periodo in cui la patente gli era stata ritirata e gli era stato imposto il divieto di guida. Il giocatore e il suo avvocato assicurano che a guidare la macchina fosse un amico del calciatore ma il giudice ha chiesto come prova delle foto che confermino il fatto altrimenti Lukaku potrebbe incorrere in guai più seri.

 

Genoa: anche Juric in ansia per le nazionali

Se Atene piange, Sparta non ride”: ancora una volta purtroppo la Serie A è costretta a fermarsi per lasciar spazio alle partite delle nazionali. Un bene o un male? Le tesi sono contrastanti. Sta fatto che molte squadre staranno con il fiato sospeso finché i loro giocatori non torneranno dai rispettivi impegni internazionali. Tra le squadre con le dita incrociate ci sono anche Lazio e Genoa, prossime avversarie  nella 13a giornata di campionato.

Inzaghi già oggi ha dovuto dirigere un allenamento per pochi intimi: ben 11 i giocatori partiti da Formello e che faranno ritorno soltanto qualche giorno prima della gara dell’Olimpico (20 novembre). Non è da meno il suo collega Juric: il tecnico dei rossoblù, dovrà rinunciare a 10 elementi convocati dalle rispettive selezioni: Izzo, Pavoletti, Perin (Italia), Rincon (Venezuela), Laxalt (Uruguay), Pandev (Macedonia), Gakpè (Togo), Biraschi (Italia U21), Ninkovic (Serbia U21), Zima (Repubblica Ceca U21).