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PRIMAVERA TIM CUP – Ecco l’avversario della Lazio e la data del match

La Lega Calcio ha diramato il comunicato inerente gli ottavi di finale di Primavera Tim Cup. Le gare, che saranno trasmesse in chiaro su Sportitalia, si disputeranno a gara unica. La Lazio è stata sorteggiata contro il Palermo in trasferta. Il match si disputerà il 30 novmebre alle ore 12.00, presso il campo sportivo Pasqualino. Di seguito gli accoppiamenti degli altri match:

Empoli – Novara; Virtus Entella – Bologna; Torino – Sampdoria; Atalanta – Chievo Verona; Inter – Udinese, Roma – Crotone.

Zazzaroni incredulo sulle possibilità della Lazio

Nonostante il buon cammino in campionato della squadra biancoceleste Ivan Zazzaroni, opinionista di RaiSport, è perplesso sulle reali potenzialità della squadra di Simone Inzaghi come testimoniato con un laconico commento ai microfoni di Marte Sport Live: Milan e Lazio non dureranno molto a questi livelli”.

“Cresceranno tifosi”: il comunicato della Fondazione Gabriele Sandri

La Fondazione Gabriele Sandri nel giorno della scomparsa di Gabbo ha emesso il seguente comunicato: “Questo articolo sarebbe dovuto uscire qualche giorno fa, per suggellare i 5 anni di attività della Fondazione Gabriele Sandri ma come il nome ricorda, la Fondazione nasce per una questione seria che non si può sottovalutare ne tantomeno omettere. Così ci è sembrato più giusto far coincidere questo pensiero con l’anniversario della scomparsa di Gabriele, scomparsa che ha si lasciato un vuoto incolmabile in chi lo conosceva ma che lo ha in parte ridotto con la solidarietà dimostrata da molti, tantissimi che pur non conoscendolo, da subito sentirono il bisogno di manifestare i propri sentimenti in tutta Italia. E si perché prima che la Fondazione vedesse i suoi natali, ci sono stati anni di trasferte in tutto il paese esattamente come faceva Gabriele quando seguiva la sua Lazio. Giornate passate in viaggio per incontrare i rappresentanti delle tifoserie italiane, momenti carichi di intensità emotiva difficili da raccontare, è così che Giorgio, papà di Cristiano e Gabriele le ricorda, per lui infatti ogni viaggio era una scoperta sempre nuova che lo riempiva di orgoglio facendogli conoscere quella realtà che non esitò a definire come la parte migliore del nostro paese”.

LA COSTITUZIONE DELLA FONDAZIONE – “Arrivò quindi il momento in cui il comitato costitutivo (fortemente voluto dall’allora Sindaco di Roma Walter Veltroni che per primo comprese la gravità reale dell’accadimento), dovette lasciare il passo alla costituzione vera e propria della Fondazione Gabriele Sandri. Con l’assegnazione della sede, grazie all’impegno della Giunta capitolina, impegno proseguito senza alcuna interruzione anche quando il testimone passò al Sindaco Gianni Alemanno ed all’assessore allo sport Alessandro Cochi, proprio laddove all’inizio del ventesimo secolo nasceva la squadra del cuore di Gabriele, in Piazza della Libertà nel cuore del Rione Prati si iniziò a muovere nella galassia nebulosa del mondo calcistico e del suo seguito ma approcciando ad esso da un punto di vista differente rispetto al solito. La scommessa consisteva proprio in questo, riuscire a fare cultura partendo dalla storia di chi in quel mondo aveva vissuto e questo significava ascoltare le esperienze sia dei protagonisti principali, ovvero i calciatori ma anche e soprattutto di chi ricopriva un ruolo considerato eccessivamente passivo, i tifosi. Ma il mondo degli appassionati del football è veramente eterogeno, tanto da raccogliere la partecipazione davvero di tutte le categorie presenti nella società, senza distinzione alcuna di classe o credo politico, per cui le testimonianze comprendevano un numero davvero elevato di figure”.

LE INIZIATIVE – “Da allora, un susseguirsi di iniziative di vario genere, dalla nascita della Biblioteca del Calcio proprio nei locali di Piazza della Libertà, alle innumerevoli presentazioni di libri e mostre fotografiche. In quella piazza è stato realizzato il primo concorso artistico con esposizione permanete delle opere aventi come tema il gioco del calcio ma quello artistico non è stato il solo concorso ad essere bandito dalla Fondazione, all’interno del Festival Nazionale delle Cultura del Calcio, venne infatti lanciato un premio letterario diviso nelle categorie per le opere edite ed inedite. Ma tra un premio ed una presentazione, continuava l’opera forse più preziosa e sicuramente più nobile svolta dai Gruppi Donatori di sangue Volontari intitolati al DJ romano, gruppi in costante crescita su tutto il territorio nazionale; all’esempio dato dai donatori romani, nel periodo antecedente alla costituzione della Fondazione, seguirono in tempi piuttosto brevi quelli di Milano, Lecce, Bari, Andria, Trani ed ancora Pesaro e Trieste. A costoro va sicuramente un ringraziamento particolare per quanto fatto e per quanto continuano a fare lontano dai riflettori, il gesto di chi dona, non ci stancheremo mai di dirlo è forse il più puro in assoluto proprio perché ci si priva di qualcosa di molto prezioso senza un corrispettivo materiale”.

OSTACOLI – “In questi cinque anni di iniziative e di soddisfazioni, le difficoltà non sono mai mancate, cosi come i momenti frustranti dovuti alla complessità di certi meccanismi legati alla burocrazia ed al sistema comunicativo. Una volta individuato infatti nelle nuove generazioni, l’interlocutore principale al quale sottoporre i nostri progetti, la mole di lavoro necessario si è moltiplicato e con esso le relative spese che per un ente no profit rappresentano un punto interrogativo se si guarda al futuro ed alla continuità. Gli studenti delle scuole medie divennero quindi protagonisti, salendo in cattedra per esprimere il loro punto di vista, accettando di dare delle risposte alle domande nate durante la premiazione del secondo bando letterario Gabriele Sandri presieduto proprio dal Primo rappresentate della Regione Lazio Nicola Zingaretti nel 2013, nella aula magna del Plesso scolastico di Via Silla a Roma”.

CRESCERANNO TIFOSI – “A quell’evento fece seguito il progetto ben più ambizioso denominato “Cresceranno Tifosi” conclusosi non molto tempo fa, con esso sono sorti nuovi dubbi e nuove strategie da intraprendere sempre coerentemente con ciò che Gabriele era e ciò che il suo nome rappresenta oggi stesso; Cristiano, suo fratello prima che presidente della Fondazione, ha da sempre ritenuto che oltre alla cultura ed alla veicolazione di messaggi fondati sui valori piuttosto che sulle parole, non ha mai abbandonato l’idea di usare la Fondazione per fare del bene. Aiutare chi ha meno e chi non ha più nulla ad esempio, cercando di fare ancora meglio di quanto già fatto fin ora con gli ospedali o con i detenuti del carcere di Perugia. Gestire una Fondazione rappresenta un’opportunità per chi vuol fare del bene ed il nome che porta costituisce un onere oltre che un onore, qualsiasi cosa si faccia in nome di Gabriele deve poter continuare ad essere ispirato dal sentimento della generosità, ed in questa giornata in cui si ricorda una vita ingiustamente spezzata ci sembra corretto ribadire quali sono i valori su cui poggia la Fondazione Gabriele Sandri.

Il parere di Malagò sulla questione stadi nuovi

Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ai margini della presentazione del Bilancio di sostenibilità 2015, ha espresso la sua opinione riguardo l’iter che porterà alla costruzione dello stadio di proprietà del club giallorosso: “Cosa basilare è dare e avere chiarezza. Sono stato sempre favorevole alla costruzione di uno stadio per la Roma, pur sapendo di dover rinunciare a un cliente molto importante per lo stadio Olimpico. E mi auguro che anche la Lazio possa avere il suo, perché il futuro è quello”. Poi una battuta sulla Nazionale: “E’ una squadra molto giovane, mi piace tantissimo e mi sto appassionando. Ventura convoca tanti giovani e spesso li fa giocare, sono perfettamente in linea con il suo modo di fare. E questa cosa può essere un esempio da seguire per molti club in A”.

Morrison: il comunicato della società

Per smentire le voci circolate nelle ultime ore riguardanti la volontà del club biancoceleste di intraprendere un procedimento penale nei confronti di Ravel Morrison la stessa società capitolina ha emesso un comunicato sulla propria pagina ufficiale: La S.S. Lazio comunica che contrariamente a quanto riportato dagli organi di comunicazione Ravel Morrison è in Inghilterra per questioni personali regolarmente autorizzato dalla società“. 

Le parole di elogio di Koulibaly verso il compagno di nazionale Keita

Con i campionati fermi per le Nazionali i giocatori convocati dai CT dei propri paesi di appartenenza hanno tutti raggiunto le proprie destinazioni. Tra i giocatori biancocelesti convocati anche Balde Diao Keita che sabato prossimo scenderà in campo a Polokwan con il suo Senegal per affrontare il Sudafrica, nella seconda gara valevole per le qualificazioni ai Mondiali di Russia 2018. Nel primo incontro l’attaccante biancoceleste si è ben comportato realizzando una rete e fornendo un assist di tacco nella gara disputata contro Capo Verde. Dal ritiro della nazionale allenata da Aliou Cissè è intervenuto ai microfoni alla rivista So Foot Club il difensore del Napoli Kalidou Koulibaly che ha elogiato il giovane compagno: “E’ un giocatore importante per noi, porta con sè la sua giovinezza, la vivacità, il dribbling. Come ha detto lui stesso quando è arrivato vuole aiutare il Senegal e farlo bene. Si è integrato benissimo nel gruppo e questa è la cosa più importante”.

Giorgio e Cristiano Sandri ricordano Gabbo: “9 anni dopo c’è ancora rabbia e dolore”

Oggi è l’11 novembre e per tutti i tifosi della Lazio, ma anche per tutti i tifosi d’Italia e d’Europa, non può essere un giorno normale. Nove anni fa infatti veniva ucciso Gabriele Sandri. Suo padre Giorgio e suo fratello Cristiano sono intervenuti sugli 88.100 FM di Elleradio, all’interno della trasmissione “Laziali On Air”, per ricordarlo.

Papà Giorgio su Gabriele
“Nove anni dopo quel maledetto 11 novembre, il vuoto, la ferita, il dolore, la rabbia, non sono passati e credo che non passeranno mai. Stamattina sono uscito prima di casa appositamente per vedere i manifesti e gli striscioni in giro per la città. Ci tengo a ringraziare tutto il popolo di Gabriele. Grazie a loro il ricordo di mio figlio Gabbo è sempre vivo. Sono tante le persone che ci sono state vicine negli anni, sempre. In tutta Italia, addirittura anche in Europa, le manifestazioni di affetto e di solidarietà nei nostri confronti sono state numerosissime. Nonostante tutto il dolore, cerchiamo di andare avanti in nome di Gabriele, dei suoi nipotini Gabriele e Greta e nel nome della Fondazione che porta il suo nome”.

Cristiano sulla “Fondazione Gabriele Sandri”
“Sono giorni di estrema riflessione. Il 2017 sarà il decimo anno dalla morte di Gabriele, il consiglio d’amministrazione della Fondazione è in scadenza e, proprio in questi giorni, stiamo cercando di decidere il da farsi. Il percorso della Fondazione a mio avviso poteva e doveva essere accompagnato in maniera differente. Come ho detto anche qualche giorno fa andava “spersonalizzata” dalla nostra famiglia. Abbiamo fatto tante cose belle nel nome di Gabriele. Penso al gruppo donatori di sangue e ai vari premi letterari assegnati. Ora però è tempo di capire il passo più giusto da compiere. La Fondazione non può dipendere essenzialmente da sole due persone, anche perché, come era facilmente ipotizzabile, dopo l’emotività seguita alla morte di Gabriele, l’attenzione è lentamente scemata”.

Giorgio e Cristiano su Gabrielino, rispettivamente da nonno e papà
“Caratterialmente assomiglia molto allo zio. E’ una birba, un bambino estremamente vivace. E’ stato importantissimo per tutta la nostra famiglia. Avere nuovamente un Gabriele Sandri è un’emozione per tutti noi”.

FORMELLO – Assenti i nazionali e Felipe Anderson. Che paura per Bastos!

Terzo giorno di allenamento a Formello con la rosa ridotta per le assenze dei nazionali e di Felipe Anderson, che stamattina non si è allenato a scopo precauzionale. Sta aumentando i carichi Bastos, ma oggi un piccolo spavento per l’angolano che ha sospeso l’allenamento tattico dopo aver provato l’anticipo su Tounkara. Il giocatore ha lasciato il campo zoppicante, ma l’allarme è rientrato quando il giocatore è sceso in campo qualche minuto dopo per prendere parta alla partitella a campo ridotto. Il difensore quasi sicuramente scenderà in campo contro il Genoa. Non hanno preso parte all’allenamento neanche i lungodegenti de Vrij e Lukaku mentre Prce ha svolto lavoro differenziato.

MERCATO – Luis Alberto non convince, ecco le alternative

Arrivato in estate dal Liverpool per 5 milioni l’esterno spagnolo Luis Alberto non ha convinto il tecnico Inzaghi e la società sta pensando a delle alternative. Secondo la Gazzetta dello Sport queste sarebbero l’esterno Alessio Cerci e Paul Georges Ntep del Rennes

Rinnovo Keita, la chiave è Inzaghi

L’edizione romana del Corriere della Sera ha riportato delle notizie incoraggianti riguarda il rinnovo di Keita Balde Diao. Al centro di numerose polemiche durante l’estate, l’attaccante ha ritrovato la serenità con l’avvento di Inzaghi. Questo rapporto con l’allenatore bianco-celeste potrebbe permettere alla Lazio di riaprire  il discorso legato al rinnovo dell’ala senegalese attualmente in scadenza nel 2018.

Edenilson: “Con la Lazio può succedere di tutto”

Dopo la sosta delle nazionali tornerà la serie A. La Lazio ospiterà il Genoa di Juric, in merito a questa partita ha parlato l’esterno Edenilson ai microfoni di Pianetagenoa1893.net:” Possiamo farcela avendo molta umiltà. Non dimentichiamo che la Lazio attraversa un periodo positivo. Ha disputato una buona gara contro il Napoli e possiede giocatori molto offensivi. Occorre molta molta capacità di saper soffrire. Non è come l’Udinese che è venuta a chiudersi al Ferraris e abbiamo avuto difficoltà ad entrare in aria. Può succedere di tutto.

Basta: “Ci stiamo allenando bene, in un bel clima, e dobbiamo continuare così”. E su Genoa e derby…

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C’è la pausa per le Nazionali, ma a Formello si continua a lavorare per farsi trovare pronti alla ripresa del campionato, in programma nel prossimo weekend. Con i tanti giocatori partiti per i ritiri delle rispettive selezioni, il gruppo agli ordini di Inzaghi è ridotto ai minimi termini, ma non per questo manca l’intensità e la concentrazione. A confermarlo, ai microfoni di ‘Lazio Style Radio’, il terzino serbo Dusan Basta:

Ci stiamo allenando bene. Stiamo lavorando tanto dal punto di vista tattico per prepararci alla gara di domenica. Abbiamo creato un bel clima, un bel gruppo, è dobbiamo continuare su questa strada. Quello del centrale non è certo il mio ruolo, ma il mister mi ha chiesto di fare questo sacrificio e io l’ho fatto, perché gioco dove chiede lui. Non dobbiamo pensare al derby, ma pensare una partita alla volta, perché il Genoa è una squadra tosta che fuori casa può fare male e metterci in difficoltà. Noi però ci stiamo preparando al meglio. Ho sensazioni positive su questa Lazio, ma il campionato è lungo e non voglio sbilanciarmi. Ripeto, adesso la cosa più importante è battere il Genoa e pensare partita dopo partita”.

MERCATO – Il Lione fa sul serio per Djordjevic: ecco l’offerta

Sembrava solo un banalissimo sondaggio, di quelli che si fanno nell’intervallo tra una sessione e l’altra. E invece pare proprio che il Lione faccia sul serio per Filip Djordjevic.  Risale infatti a circa un mese fa l’indiscrezione, proveniente dalla Francia, secondo cui il sodalizio del patron Aulas sarebbe stato interessato a riportare il centravanti biancoceleste in Ligue 1. E oggi, dalla Serbia, arriva un’altra voce, relativa a quella che sarebbe la prima mossa in tal senso.

A spifferarla il portale sportsport.ba, che rivela come il club dei ‘Gones’ avrebbe già una prima offerta di 5 milioni pronta per essere recapitata negli uffici di Formello. Chissà se tanto basterà al presidente Lotito per privarsi del numero nove serbo: il quale sbarcato a Roma nel 2014, a parametro zero dal Nantes, potrebbe dunque, dopo due stagioni tra più bassi che alti, far ritorno in Francia già durante il prossimo mercato di gennaio.

Eriksson: “Inzaghi nella storia della Lazio, gli auguro di…”

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Anche in Oriente c’è chi guarda alla Lazio. Tra gli spettatori illustri che stanno seguendo con passione le gesta della squadra di Simone Inzaghi c’è anche un ex allenatore del tecnico piacentino, da cui quest’ultimo ha imparato tanti ‘trucchi’ del mestiere. Stiamo parlando di Sven Goran Eriksson, colui che, durante la sua avventura sulla panchina biancoceleste, ha sempre dimostrato di avere proprio Simoncino tra i suoi ‘favoriti’. E che continua ad averlo anche ora che il suo pupillo è passato dal campo alla panchina. Lo svedese ha infatti ammesso di ammirare il lavoro fatto da Inzaghi fino a questo momento:

Simone è nella storia del club e gli auguro di vincere anche da allenatore“. Un attestato di stima davvero niente male, soprattutto perché arriva dritto dritto da un vero e proprio maestro del pallone, principale modello di ispirazione, insieme a Mancini, per l’attuale tecnico biancoceleste. Il quale si prende con piacere l’ennesimo complimento strappato e spera che gli porti fortuna, in una stagione in cui sia lui che la sua Lazio vogliono recitare il ruolo dei protagonisti.

MERCATO – Lazio-Paloschi, parla il ds dell’Atalanta. Che poi su Berisha…

Non solo sul fronte della classifica (con il quarto posto ex aequo), Lazio e Atalanta  sono accomunate anche sul piano del mercato: dopo che in estate Berisha dai biancocelesti è passato in prestito ai nerazzurri, adesso è un giocatore dei bergamaschi che potrebbe compiere il percorso inverso. Si tratta di Alberto Paloschi, al momento il nome in pole per il ruolo di vice Immobile. Un’operazione tuttavia smentita categoricamente dal ds atalantino :

Su Paloschi ho letto molte cose – riporta ‘Lalaziosianonoi’ – ma non ho sentito nulla. Con la Lazio abbiamo ottimi rapporti e Paloschi è un ottimo attaccante, ma i biancocelesti non ce lo hanno mai chiesto. Ma poi siamo sicuri che la Lazio cerchi una punta?“. Si interroga il dirigente, che poi, su questo primo periodo di Berisha a Bergamo: “È un ottimo portiere, che stimo da sempre. Sta giocando benissimo come mi aspettavo. Noi rivelazione come la Lazio? Magari, però speriamo di continuare… La squadra sta facendo benissimo e Gasperini è il nostro direttore di orchestra“.

Facco: “Spero che maglia azzurra sia di stimolo per Cataldi, anche se…”

L’ex terzino biancoceleste nonché opinionista di Radiosei, Mario Facco, è intervenuto nella trasmissione radiofonica “9 Gennaio 1900” per parlare della sorprendente convocazione in Nazionale del giovane centrocampista della Lazio Danilo Cataldi:

La nazionale non risveglia il mio patriottismo, in questo momento la sosta del campionato per la Lazio è negativa anche se possiamo recuperare qualche giocatore importante. Ma tra gli azzurri ci sono dei nazionali che guarderemo con interesse“.  Tra gli azzurri da osservare ci sarà inevitabilmente Danilo Cataldi. Questa convocazione sarà producente oppure no per il giovane centrocampista biancoceleste? “Io credo che Cataldi sia un po’ confuso. Non si sente considerato alla Lazio poi va in Nazionale, una cosa strana perché spesso vanno  i giocatori titolari nelle varie società, ma il calcio ormai è cambiato. A me fa piacere che è stato chiamato in nazionale ma non vedo cosa possa cambiare, le sue carte in seno alla Lazio rimarranno le medesime. Non ha trovato spazio nei programmi di Inzaghi. E’ un giocatore che quando serve viene chiamato in causa, ma purtroppo per lui ciò non accade spesso. E’ il caso che si metta di buon punto e che si alleni bene per farsi trovare pronto. Non è semplice se poi l’allenatore fa altre scelte“. Come nasce una convocazione die gusto tipo? Perché Ventura convoca un calciatore che gioca poco? “Secondo me è una gratifica che il Ct ha voluto dare ad un giocatore che si è ben comportando nell’Under 21 visto la continuità di presenze e prestazioni oppure vuole vedere un po’ di giovani. Può darsi che Ventura voglia allargare le possibilità e vedere anche altri giocatori anche se non è detto che Cataldi con questa convocazione sarà poi convocato in futuro. Però per lui è sicuramente una grande gratifica oltre che una piccola rivincita visto che è poco preso in considerazione nella Lazio“.

 

Miele: “La Lazio di Inzaghi è concreta e non lascia riferimenti agli avversari”

L’ex difensore bianoceleste Renato Miele, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 FM.

La Lazio sta dimostrando di essere più concreta degli anni passati. Nelle partite si comporta bene senza essere legata ad uno schema tattico in particolare. Vengono utilizzati giocatori e situazioni che si adeguano alle necessità: è il segreto di questa squadra. La gara contro il Napoli poteva essere insidiosa, ma i biancocelesti sono riusciti a portare a casa un pareggio; è importante non perdere le partite. Inzaghi ha questa mentalità che sta ripagando la squadra con i risultati e con i punti in classifica.

Non è il modulo a fare la differenza, ma è la reazione dei giocatori di fronte a questo: sono loro che devono seguire le indicazioni del mister. Inzaghi è fortunato perchè tutti si stanno sacrificando per fronteggiare le assenze e i cambiamenti tattici. Il primo segreto è lo stato di forma e l’entusiasmo dei giocatori. E’ importante però che arrivino anche dei risultati insieme ai cambiamenti. Stanno arrivando anche quest’ultimi e quindi, questo è il miglioramento per eccellenza che può avere una squadra: ottenere risultati con buone prestazioni.

Quest’anno i difensori biancocelesti stanno rendendo tutti al massimo. Si può avere un grande attacco, ma allo stesso tempo anche una difesa non all’altezza. Sotto questo punto di vista, la Lazio bisognerà vederla contro una squadra dotata di un’importante reparto offensivo.

Ho sempre detto che il settore giovanile biancoceleste sarebbe potuto essere all’altezza della Serie A. I giovani non si possono prendere e mettere in mezzo al campo, è giusto che il loro utilizzo sia centellinato. Le testimonianze di questa politica sono Keita e Cataldi.

L’aspetto psicologico è molto più importante di quello atletico e fisico, è importante lavorare con persone che vogliono emergere. Keita sta maturando e si sta comportando meglio. Inzaghi ha curato la crescita di questi giovani, ha dato maggiore entusiasmo e ha curato l’aspetto individuale dei ragazzi biancocelesti. E’ un allenatore che li conosce da tanti anni, li segue e si sentono protetti e seguiti. Chi ha maggior carattere e voglia di emergere, ha più possibilità di crescita”.

 

Assegnato a un arbitro italiano il Premio Giulio Campanati

Come riportato da transfertmarket è stato assegnato al direttore di gara italiano Nicola Rizzoli il premio Giulio Campanati, riconoscenza data al miglior arbitro di Euro 2016. La cerimonia di premiazione avverrà martedì prossimo, 15 novembre 2016, a San Siro prima dell’amichevole Italia-Germania. L’arbitro bolognese ha diretto quattro partite agli ultimi Europei, fra cui la semifinale Germania-Francia. Questa è la seconda volta che Rizzoli si aggiudica il premio. Infatti, lo stesso riconoscimento gli era stato assegnato per la prima volta quale miglior arbitro ai Mondiali del 2014 in Brasile.

 

Diaconale e le barriere in curva: “Non abbandoniamo i tifosi della Lazio, ma…”

AGGIORNAMENTO – Diaconale è intervenuto nuovamente, questa volta ai microfoni di Radiosei nella trasmissione “La voce della Nord“, per affrontare nuovamente il tema delle barriere all’Olimpico. Ecco el sue parole: “I tifosi della Lazio non devono sentirsi abbandonati dalla società, è un errore pensare che sia così. Noi abbiamo dovuto accettare le decisioni di altri come la prefettura. Il calcio senza tifosi è un calcio diverso da quello che tutti vogliono. La società è impegnata nella tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico ma attenta anche a trovare una soluzione a queste problematiche. Lo Stadio Olimpico andrebbe profondamente modificato, non ha le caratteristiche dello stadio moderno. Va smascherata una convinzione che si è maturata nel tempo: non c’è un conflitto tra tifosi e società. Non so della riunione tra il Coni e le istituzioni, noi proveremo a fare qualcosa e ci stiamo provando in tutti i modi. Dobbiamo manifestare la volontà che questi problemi vengano risolti. Non si possono togliere di colpo le barriere, non si possono togliere in base alle passioni, bisogna seguire un iter ben preciso e noi ci stiamo provando concretamente partecipando alle varie riunioni“.

Arturo Diaconale, responsabile della comunicazione della S.S. Lazio ai microfoni di Radio Incontro Olympia: “Aprire i cancelli di Formello ai tifosi è una cosa che dovremmo fare in maniera sistematica. In questa settimana non avrebbe avuto senso perché gran parte della rosa è impegnata con le nazionali e ci sembrava una presa in giro nei confronti dei tifosi”. 

Sul rapporto tra la Lazio e le televisioni: “Uno dei miei impegni principali è di riuscire ad avere più Lazio nelle varie tv. Intorno alla Lazio c’è sempre stato un gran pregiudizio, che finalmente sta venendo meno. Bisogna fare un gran lavoro, anche nei rapporti. Lunedì scorso c’era Inzaghi a Tiki Taka. E spero che sia solo l’inizio. E’ chiaro che anche i risultati aiutano”.

Capitolo rinnovi. “Io continuo ad essere ottimista. C’è una convenienza reciproca nel risolvere i problemi e venirsi incontro. Mi auguro che tutto si svolga per il meglio, ma sappiamo che nel calcio ci sono anche situazioni imprevedibili. Il rinnovo di Keita è legato a questioni che vanno levigate. Keita è un ragazzo cresciuto da questa società, va difeso, garantito, ma allo stesso tempo la società non deve svendersi”Sulle barriere in curva: “E’ difficile dire se ce la faremo o no. Tutti vorrebbero avere il massimo acceso allo stadio, in ogni settore, senza limiti e le migliori condizioni di sicurezza. Speriamo di riuscirci”. Su Angelo Peruzzi e il suo lavoro: “Peruzzi è una persona molto schiva. Gli ho chiesto tante volte di andare a fare qualche intervista, ma lui mi ha detto che già da calciatore ne faceva poche e quando lo faceva si sforzava, figuratevi ora. Sta facendo un ottimo lavoro. Il giusto collante nello spogliatoio. Per me è stato davvero determinante” . Chiusura dedicata al derby: “Io al derby non vado più da tempo perché da tifoso l’ho sempre sofferto troppo. L’ultima volta che sono stato allo stadio era negli anni settanta. Stavolta tornerò. Diciamo che sarò costretto dal ruolo che ricopro. Speriamo di portare fortuna. Alle brutte mi farò aiutare da Peruzzi se dovessi avere dei problemi”.

L’Uomo Tigre è tornato sul ring, Giappone in delirio!

Ci sono cartoni animati che hanno incollato alla tv intere generazioni di bambini. Ne sanno qualcosa coloro che sono cresciuti negli anni ’80. Quante volte avete desiderato che i vostri personaggi preferiti diventassero realtà? Beh, in Gappone ci sono riusciti e l’effetto è a dir poco fantastico sopratutto per gli amanti del wrestling. Stiamo parlando della “maschera” per eccellenza: quella dell’Uomo Tigre. Il mito anni ’80 è tornato a far sognare la gente non più tardi di qualche giorno fa, quando un po’ a sorpresa è tornato sul ring. Tiger Mask, questo il nome del manga originale e del lottatore reale che da essa è nato, ha infiammato la serata della New Japan Pro Wrestling battendo Red Death Mask, avversario nella prima puntata della nuova serie animata.

Nato come fumetto e in seguito come cartone animato, raccontava le gesta di questo forte e leale lottatore mascherato da tigre: finto il personaggio, reale il contesto sportivo in cui era inserito. I rapporti tra la federazione nipponica e la Toei Animation, produttrice della serie, hanno portato il fantasy nella realtà. E così ecco la comparsa sui ring di Tiger Mask, lottatore acrobatico al pari di quello del cartone animato (vedi video sotto). Sotto la maschera c’è la faccia di Kota Ibushi, lottatore giramondo con esperienze anche nella WWE americana. Il resto è l’euforia che ha accompagnato non solo in Giappone il ritorno di un personaggio che negli Anni ’80 era diventato un autentico mito della lotta e che, al pari di Inoki, Hulk Hogan André The Giant, ha contribuito al boom dall’altra parte del globo del wresling. Star, ancora, per una notte. Ma sui social è già riesplosa la Tiger-mania. I fan sperano che il ritorno dell’Uomo Tigre non sia stata la trovata pubblicitaria di una notte appena.