martedì, Luglio 2, 2024
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Ennesima disavventura per l’ex laziale Onazi

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Ennesima, grave disavventura per l’ex centrocampista biancoceleste Eddy Onazi. Tempo fa vi avevamo raccontato della clonazione della sua carta di credito, ma stavolta ciò che è capitato al nigeriano è molto più pesante.

Nella giornata di lunedì infatti, quattro uomini armati hanno fatto irruzione nella sua casa di Jos, in Nigeria, rubando vari oggetti di valore e ferendo, fortunatamente in maniera non troppo grave, il padre del calciatore. Riferisce un portavoce della Federcalcio nigeriana: “Hanno preso qualsiasi oggetto di valore, inclusa una Toyota Highlander bianca e una somma indecifrata di denaro in contanti. I malviventi si sono finti corrieri e hanno aggredito il padre“. Ma non è tutto. Dalla Turchia infatti, parlando a Supersport, Onazi ha aggiunto: “Hanno detto che questo sarà solo il primo di una serie di attacchi e che io sarò il prossimo obiettivo. È accaduto lunedì intorno alle 13 e 40. A mio padre è stata consegnata una lettera falsa. Lui ha chiesto agli uomini da dove provenissero, ma è stato legato e picchiato. Lo hanno anche ferito con un machete. Hanno rubato una macchina e dei soldi, fortunatamente non sono andati oltre“.

Candreva: “Alla Lazio 5 stagioni bellissime. Vi dico la verità sul perché sono andato via”

Antonio Candreva torna sul suo trascorso alla Lazio, dal suo arrivo al suo addio: “Ricordo il viaggio in treno e poi quello in macchina dalla stazione a Formello. Ero in macchina con Manzini che mi ha fatto ascoltare tutti gli insulti di tutti i tifosi e delle radio. I primi giorni ho avuto un po’ di difficoltà, alcuni compagni mi hanno dato molti consigli, mi dicevano di far parlare il campo, di stare tranquillo e di dimostrare quello che era il mio valore. Reja è stato determinante, mi ha fatto sentire importante e non potevo deluderlo“. Poi la svolta:Dopo il gol contro il Napoli andai sotto la curva, non fu una cosa preparata, fu una cosa istintiva, li cambiò qualcosa nel rapporto con i tifosi. Non ho pensato ad una pace tra me e la gente ma mi sentivo più tranquillo e che potevo solo migliorare da quel momento in poi. Sono cambiate tante cose, ho sentito la fiducia della gente che si legava a me e giorno dopo giorno capivo cosa voleva dire indossare la maglia della Lazio. Poi il riscatto del 50% mi ha fatto capire che anche la società credeva in me”.

Queste le parole dell’ex ala biancoceleste a Radiosei, che poi parla dell’emozione del derby: “Era un casino perché il giorno prima c’era tensione nell’ambiente. Quelle tensioni belle non me le darà più nessuno, erano belle per i tifosi ma anche per noi giocatori”. Candreva che è esploso sotto la gestione Petkovic: “Il primo anno è stato eccezionale, abbiamo fatto 7 mesi alla grande, poi siamo calati nel finale di stagione ma rimane il ricordo del 26 maggio che rimarrà la partita più importante della storia della Lazio. Prima di quella gara l’aria era tesa, eravamo in ritiro a Norcia e io ero in camera con Marchetti e non riuscivamo a dormire. Ricordo che Federico alle 6 del mattino si andò a fare un giro. Eravamo tesi ma poi quando scendemmo in campo passò tutta la tensione. Fu una partita brutta, poche occasioni, ma noi l’abbiamo buttata dentro e 3 minuti dopo loro presero la traversa su punizione. Io ho il ritratto di quel gol e la rivedevo sempre ogni qualvolta entravo in casa”. 

Candreva svela il motivo per cui ha lasciato la Lazio dopo 5 stagioni: “Sono una persona umile e leale quindi dico le cose senza peli sulla lingua: fino all’anno scorso ero incedibile per la società, quest’anno invece ero cedibile. La Lazio ha avuto delle proposte e mi ha ceduto, forse aveva bisogno di fare cassa. Anche gli altri anni erano arrivate le offerte ma la Lazio le ha sempre rifiutate, negli ultimi mesi invece mi avevano detto che mi avrebbero ceduto e avevo capito che qualcosa era cambiato. Io volevo diventare una bandiera, ma ci sono delle cose che non mi sono scese giù e quindi ho deciso di cambiare aria. Io alla fascia di capitano ci tenevo, pensavo di meritarmela dopo 5 stagioni. Prima di me c’erano altre persone che la meritavano per anzianità e quindi quando il mister mi ha proposto la fascia da vice gli ho risposto che c’erano altri compagni che la meritavano più di me. Non voglio fare polemiche, perché nello spogliatoio non ci sono più. Il mister ha deciso di dare la fascia a Biglia e lo spogliatoio l’ha presa bene. Quando il mister mi diede questa comunicazione gli risposi che se non mi reputava pronto per fare il capitano, non lo ero manco per fare il vice. Ci sono rimasto male lì per lì, ma forse non era una scelta del mister ma di qualcun altro… Comunque sono grato alla Lazio per quello che mi ha fatto diventare. Nell’ultimo periodo in biancoceleste ero un po’ moscio, avevo perso la magia, inconsciamente era finito qualcosa”. 

Candreva ha acquistato una pagina del Corriere dello Sport per ringraziare i tifosi e la Lazio per le 5 stagioni insieme, anche se alcuni tifosi l’hanno presa male:Quelle parole erano dettate dal cuore, perché per me sono stati 5 stagioni bellissime alla Lazio. Ora si è aperto un nuovo percorso con l’Inter. Cosa mi manca? Andare al campo prima, scherzare con gli amici magazzinieri. A Formello c’era un ambiente positivo in cui si cazzeggiava e si scherzava in continuazione perché dopo tanti anni si era creato un rapporto di confidenza. In 4 anni e mezzi abbiamo vissuto più cose belle che brutte, ci siamo tolti tante soddisfazioni. Ci sono tante notti indimenticabili, ricordo la notte dopo la gara col Napoli che tornammo a Roma e trovammo tutta la gente che ci aspettava. Il compagno di squadra a cui sei rimasto legato? Marchetti e Radu, ma anche Biava e Zauri sono state persone importanti nel mio percorso alla Lazio. Pioli? Diciamo che ho avuto un rapporto meno bello rispetto agli altri allenatore. Non posso non menzionare il mitico Giocondo (il cuoco, ndr) che dopo le vittorie ci faceva la cacio e pepe”.

 

Fascetti: “Bastos una bestia, Immobile troppo solo. E sabato occhio al Pescara…”

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Ai microfoni di Laziali On Air, sulle frequenze di ElleRadio, è intervenuto il grande mister della Lazio dei -9, Eugenio Fascetti, il quale ha analizzato il momento dei biancocelesti dopo le prime 3 giornate di campionato e lo scialbo pareggio ottenuto dai ragazzi di Inzaghi a Verona sul campo del Chievo.

Fascetti è partito proprio dalla partita di domenica: “A volte manca quella lucidità per chiudere le partite così come è accaduto a Verona. Il rientro di Keita è stato importante, ma anche il senegalese deve migliorare, come si è visto quando non ha passato ad Immobile il pallone che poteva permettere alla Lazio di vincere la partita. Bisogna migliorare sul piano dell’esperienza e della freddezza, che permette a volte alle grandi squadre di fare bottino pieno anche quando non si è al massimo“. La Lazio sembra avere poche idee offensive: “Sì, vedere partite così non mi piace tanto, questo è un calcio che viene utilizzato solo per distruggere. Sicuramente l’intensità agonistica è alta, ma manca qualche idea e a Verona si è visto“. Su Felipe Anderson e Keita: “A me piacciono i giocatori che hanno talento, non quelli che pensano solo a distruggere. Oggi come oggi se non hai fama di guerriero non giochi. Anche il discorso caratteriale lascia il tempo che trova, ai giovani va data fiducia. Lo stesso vale per Cataldi e Milinkovic-Savic, ma non credo che l’allenatore sia autolesionista. Lui li ha sotto gli occhi tutta la settimana e sa chi deve far giocare“. Poi su mister Inzaghi: “Vedo una squadra con carattere, è messa bene in campo, ma finora novità da parte sua non ne ho viste. Roma è una piazza difficile, va fatto lavorare in pace, ma non è neanche un anno che allena in Serie A, bisogna attendere per dare un giudizio“. Un pensiero sulla vicenda Bielsa: “Secondo me è stato folklore puro. Lotito voleva confermare Inzaghi dall’inizio, poi probabilmente ha cercato un nome per la piazza, considerando quanto accaduto con Prandelli, ma a mio avviso non c’è stata mai la voglia di puntare davvero al cento per cento sul tecnico argentino“. La Lazio sembra a posto in difesa grazie alla coppia De Vrij-Bastos: “Bastos è una bella bestia, come si dice in gergo, fortissimo fisicamente. Il recupero di De Vrij è fondamentale, si attendevano garanzie dal punto di vista fisico e per ora sono arrivate. Si tratta di una delle coppie difensive a mio avviso meglio assortite del campionato di Serie A“. Immobile potrebbe essere l’uomo giusto per il dopo Klose: “Immobile deve raccogliere l’eredità di Miro Klose: “Si tratta di due giocatori profondamente diversi, Immobile compie un lavoro spaventoso, rincorre tutti, si sacrifica tantissimo per la squadra, ma secondo me avrebbe bisogno di un partner in attacco. Non ha mai un compagno di squadra per il fraseggio in area di rigore. Può essere anche un centrocampista come Parolo bravo negli inserimenti offensivi, l’importante è che ci sia qualcuno al suo fianco“. Sabato arriva il Pescara di Oddo: “E’ una partita difficile, il Pescara avrebbe meritato di più sia contro il Napoli sia contro l’Inter. Ha raccolto molto meno di quello che avrebbe meritato. La squadra di Oddo gioca a tratti ad un ritmo impressionante, ma la Lazio ha giocatori per far male al Pescara se gli abruzzesi dovessero scoprirsi“. Stasera riparte la Champions League: “La Juventus da due anni è protagonista, anche l’anno scorso pur uscendo agli ottavi ha subito un mezzo furto contro uno squadrone contro il Bayern. Vedo anche il Napoli potenzialmente in grado di passare il turno. Non credo che le fatiche in Europa penalizzino queste due squadre in campionato. Dietro Juventus e Napoli c’è un abisso, vedo anche la Roma indietro. Per il terzo posto la lotta sarà aperta, anche se mi sembra che le milanesi soffrano una grande confusione interna“. Il Sassuolo si sta confermando: “Gli emiliani hanno subito un’ingiustizia, assurdo perdere tre punti per la burocrazia. Sono una squadra eccellente, certo a Torino sono rimasi storditi dall’uno-due di Higuain. Di Francesco è allievo di Zeman, ma ha un atteggiamento molto più prudente“. La sua opinione su due grandi “vecchi” come Buffon e Totti: “Gente come Buffon o Totti nasce una volta ogni cinquant’anni, si tratta di fenomeni che sanno gestire il loro immenso talento anche in età avanzata, ma sono eccezioni, unici nel loro genere. Secondo me però non mancano i giovani di talento. Berardi, Federico Ricci, Politano… L’importante è la fiducia, permettergli anche di sbagliare, ma credere nelle loro potenzialità“. Infine la situazione stadio-tifosi: “Non so come si potrà riportare la gente allo stadio. Non è civile vedere l’Olimpico in quella maniera lì, tra tifosi e istituzioni va compiuto un riavvicinamento perché va garantito il diritto alla tranquillità e alla comodità del tifoso di utilizzare l’impianto. Il modello tedesco è quello da seguire, loro sono ripartiti da zero, con stadi nuovi di zecca che hanno anche gli asili nido, qui ci sono tremila vincoli per costruire e non si capisce perché. L’anno scorso a Varese ho avuto problemi anche a entrare con mio nipote di cinque anni”.

Belotti incensa Immobile: “Ritrovarmi al suo fianco in Nazionale sarebbe una gioia indescrivibile”

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Andrea Belotti non ha certo dimenticato le bellissime pagine di storia scritte insieme al compagno di reparto Ciro Immobile con la maglia del Torino. Attualmente i due attaccanti percorrono strade diverse (il bergamasco è infatti ancora in forza ai Granata, mentre il campano cha iniziato una nuova avventura con la Lazio), ma potrebbero ritrovarsi in Nazionale, di cui potrebbero condividere il reparto offensivo. Un sogno per Belotti, che non lo nasconde ai microfoni di ‘Sky Sport’: “Sarebbe bellissimo giocare in azzurro con Ciro. Siamo cresciuti insieme, siamo grandi amici e ritrovarmi al suo fianco anche con la maglia della Nazionale sarebbe una gioia indescrivibile”.

Opinione condivisa, sempre ai microfoni di ‘Sky’, anche da un altro ex compagno di Immobile in Piemonte, il difensore Cesare Bovo: “Andrea e Ciro si completano molto bene. Insieme hanno fatto ottime cose e sicuramente torneranno a farle, anche in Nazionale”.

Galtier (ASSE): “Sì, quest’estate c’è stato un approccio con la Lazio”

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Prandelli, Ventura, Gasperini, Sampaoli, Bielsa, ma non solo. Tra i nomi che la Lazio avrebbe sondato quest’estate per la propria panchina, alla fine affidata nuovamente a Simone Inzaghi, ci sarebbe stato anche quello di Christophe Galtier, attuale tecnico del Saint-Étienne. La notizia era stata rivelata nei giorni scorsi dal portale transalpino ‘le10sport.com’, secondo cui, probabilmente prima del viraggio (poi non andato a buon fine) con Marcelo Bielsa, la Lazio avrebbe incontrato in gran segreto il mister dell’ASSE. Che oggi conferma il tutto ai microfoni di RMC: “Sì, è vero, quest’estate la Lazio ha avuto un approccio con me, ma il discorso è terminato lì. Si è trattato solamente di uno scambio di informazioni”.

Pescara, l’ex giallorosso Crescenzi: “Contro la Lazio per me sarà come un derby”

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Sabato prossimo la Lazio affronterà, nell’anticipo delle 18, il Pescara. In cui milita l’allenatore, grande ex dei biancocelesti, Massimo Oddo, ma anche un ex romanista, ovvero Luca Crescenzi. Proprio quest’ultimo ha parlato della sfida ai microfoni di ‘tuttopescaracalcio.com’: “Per me sarà una gara sentitissima, una sorta di derby e so che anche i nostri tifosi ci tengono molto per via della ruggine che c’è con quelli laziali. Sarà una partita dura contro una buona squadra, ma faremo di tutto per portare a casa punti. Immobile (altro ex di turno ndr) il pericolo numero uno? Non c’è solo lui, ma anche Felipe Anderson ed altri“.

Al compagno di squadra si è unito anche il difensore Francesco Zampano, che ha caricato i suoi in un post pubblicato sul suo profilo Facebook:” Contro l’Inter abbiamo perso immeritatamente, vista la bella prestazione offerta da tutta la squadra. Ora dobbiamo rialzarsi e pensare alla Lazio. Perché il lavoro dà sempre i suoi frutti… Forza Pescara!“.

Casiraghi: “La Lazio mi è rimasta nel cuore, allenare i biancocelesti sarebbe stato un sogno”

Per parlare di Lazio e non solo è intervenuto ai microfoni di Radio Incontro Olympia l’ex biancoceleste Pierluigi Casiraghi. Queste le sue parole.

Sulla Juventus: “L’unica cosa che potrebbe creare problemi ai bianconeri è la troppa sicurezza. Se perdi la concentrazione puoi incorrere in imprevisti inaspettati. Inoltre le assenze di Marchisio e Pogba a centrocampo pesano sull’economia del gioco, c’è meno qualità”.

Sul Milan: “Le difficoltà societarie hanno influito e ora si sta raccogliendo quello che è stato seminato in questi ultimi anni. In Italia come all’estero, sono le squadre che hanno progettato meglio il futuro che ora stanno ottenendo buoni risultati”.

Sulla Lazio: “I colori biancocelesti mi sono rimasti nel cuore. Con Zola sono stato molto vicino al ritorno a Roma ma poi la società non diede seguito a quell’idea e ci ripensò. Per me allenare la Lazio sarebbe stato un sogno“.

Sul caso Bielsa: “Meglio che non sia arrivato, è un cafone: ci ho giocato contro, vinsi e lui non si dimostrò molto sportivo”.

Su Gascoigne: “Vederlo ridotto in quelle condizioni è veramente brutto, bisognerebbe aiutarlo ma soprattutto deve riuscire a farcela da solo”.

Su Immobile: “Nel modulo usato da Inzaghi, il 4-3-3, l’attaccante oltre a segnare deve anche saper allungare la squadra per creare spazio per gli inserimenti dei compagni tra le linee e lui in questo è veramente bravo”.

Stadio Olimpico e As Roma addio? Ipotesi Flaminio. Le parole dell’ad Baldissoni

L’ad della Roma, Mauro Baldissoni, è intervenuto ai microfoni della radio ufficiale del club per fare il punto sulle ultime novità in casa giallorossa. Baldissoni ha parlato anche dello Stadio Olimpico e dei problemi che i sostenitori giallorossi incontrano per entrare nell’impianto a causa delle disposizioni di sicurezza:

“Se le difficoltà di fruibilità dello stadio Olimpico continuano e si riducono gli spettatori forse è il caso di iniziare a pensare a stadi diversi e più piccoli. Anche quando si hanno 40-45mila persone, che non sono poche, l’effetto è comunque penalizzante. A Roma stiamo portando avanti rapporti con chi di dovere da più di un anno. Lo facciamo per cercare di risolvere i problemi di sicurezza e abbiamo dato il via a un percorso per tornare a quella che noi chiamiamo normalità: la gioia di andare allo stadio, attirando sia le famiglie che chi vuole seguire da solo la passione per la squadra. Sperando che questo cammino comune porti anche all’eliminazione delle barriere, che infatti nel nuovo stadio non saranno presenti. Nel nostro impianto metteremo ancora più gente della società all’interno della curva per essere certi che non ci sia alcun problema, in modo da capire se veramente qualcuno ha messo in pericolo l’incolumità pubblica. In attesa di costruire il nuovo stadio della Roma per il momento potremmo anche trasferirci in uno stadio più accessibile, ma ci auguriamo che tutto questo non si renda necessario”.

Secondo La Repubblica l’unica alternativa possibile prima della costruzione della nuova struttura sarebbe lo stadio Flaminio, che potrebbe essere rilanciato in grande stile. Anche perché l’articolo 19 delle Norme Organizzative Interne della FIGC impone alle società di giocare in uno stadio ubicato nel Comune in cui hanno sede.

Il comitato per le Olimpiadi romane, presieduto da Malagò e Montezemolo, oggi sarà al Flaminio, simbolo delle Olimpiadi del 1960 ma da anni in stato di abbandono. La provocazione rivolta al primo cittadino della capitale è questa: se Roma non avrà i Giochi, tutto resterà così perché nessuno ci metterà un euro; se invece dovessero arrivare le Olimpiadi a Roma nel 2024 l’impianto verrebbe rimesso a nuovo e restituito alla cittadinanza. Inoltre verrà presentato anche il primo censimento degli impianti sportivi della capitale in prospettiva candidatura olimpica. Alla presentazione oltre al presidente del Coni, Giovanni Malagò, e quello del comitato promotore, Luca di Montezemolo, sarà presente anche la coordinatrice del comitato Roma 2024, Diana Bianchedi.

Immobile a Tiki-Taka: “Voglio il derby! Inzaghi? Fa un calcio propositivo, possiamo toglierci delle soddisfazioni”

Ancora Ciro Immobile. Dopo esser stato intervistato dalla Domenica Sportiva e da SkySport, anche la trasmissione di Pierluigi Pardo TikiTaka è ansioso di intervistare l’attaccante biancoceleste. Una piacevole sorpresa visto che da anni, salvo errori di memoria, un giocatore biancoceleste non attirava così tanto i media sportivi. Si avvertono già i benefici dell’arrivo del nuovo responsabile della comunicazione Arturo Diaconale? Ospite della trasmissione c’era anche l’ex attaccante della Juventus David Trezeguet che ha esordito facendo i complimenti all’attaccante laziale per l’attuale periodo di forma: “Saluto Ciro, è un attaccante protagonista, uno di quelli che vogliono segnare sempre, a tutti i costi e lottano su ogni pallone: in Italia stanno tornando i grandi bomber”. Trezeguet è un punto di riferimento per gli attaccanti del nuovo millennio, e Ciro conferma: “Tra i bomber cui mi sono ispirato, sicuramente c’è Trezeguet. L’ho potuto studiare bene, mi allenavo nel campo vicino, è stato un grandissimo campione”. Inevitabili le domande relative al Napoli, squadra alla quale il bomber è stato spesso accostato, attinenti principalmente alla figura di Gonzalo Higuain: “E’ l’attaccante più forte di tutti… Il Napoli però si è rinforzato: ha comprato Milik e molti centrocampisti. Non so se possa però vincere lo scudetto, noi della Lazio abbiamo giocato contro la Juventus, quando affronteremo il Napoli saprò dirlo”. Infine, l’immancabile argomento derby e un giudizio personale nei confronti di mister Simone Inzaghi: “I tifosi mi chiedono un gol al derby, tutti mi raccontano di questa partita speciale, non vedo l’ora di giocarlo. Il mister Inzaghi? Mi ha sorpreso molto. Ha tante idee e noi lo seguiamo, è giovane. Stiamo facendo un calcio propositivo e possiamo toglierci delle soddisfazioni.

Alessandro Rossi, un poker per sognare: sarà lui la terza punta?

Quattro gol all’esordio in campionato sono senza ombra di dubbio un biglietto da visita importante. Alessandro Rossi è così, prendere o lasciare, senza mezze misure. O uomo della provvidenza o figura potenzialmente anonima, ma difficilmente nelle partite che contano il suo contributo si fa impalpabile.

Si era già tolto lo sfizio nella final eight 2015, quella chiusa con la sconfitta ai rigori in finale contro il Torino, di realizzare il gol ammazza-Roma in semifinale. Poi l’anno scorso, complice anche qualche problema fisico, le prestazioni non sono state sempre all’altezza, ma la qualità era quella, senza ombra di dubbio. E l’uragano Rossi si è riscatenato a Perugia, sabato scorso, con Andrea Bonatti che gli ha consegnato le chiavi dell’attacco. Senza dubbio, questo deve essere l’anno della sua consacrazione in Primavera, e il Perugia se ne è accorto di prepotenza, subendo quattro reti in una partita peraltro trasformatasi dopo l’uscita di Rossi dal campo.

Sorvoliamo sul 4-5 finale: l’importante è che questo attaccante tecnico e potente, ma capace al tempo stesso di calarsi nei panni del classico rapinatore d’area, potrebbe trasformarsi in un’alternativa inaspettata per Simone Inzaghi, che i giovani biancocelesti li conosce come nessun altro. Lui che ha lanciato senza remore Cristiano Lombardi alla prima di campionato e che sta facendo studiare Alessandro Murgia da vice Biglia, chissà che non decida di tenere in considerazione Rossi in un reparto offensivo che vanta due soli centravanti, Immobile e Djordjevic, con quest’ultimo da tempo in crisi di identità.

Nel frattempo la Primavera biancoceleste vive il suo sogno. Un bomber che possa raccogliere l’eredità di un reparto che, da Keita a Tounkara, da Rozzi a Palombi, negli ultimi anni ha visto il suo firmamento attraversato da astri luminosissimi.

Fabio Belli

POLISPORTIVA – Bella iniziativa della S.S. Lazio Atletica Leggera

La S.S. Lazio Atletica Leggera tramite il proprio sito ha emesso un comunicato per annunciare una bella iniziativa rivolta ai ragazzi.

Questo il testo del comunicato: “Per i primi 20 ragazzi e ragazze che verranno martedi 13 settembre alle ore 15.00 allo Stadio della Farnesina per la PROVA GRATUITA IN PISTA regaleremo una bellissima maglietta personalizzata SS LAZIO ATLETICA LEGGERA. Vi aspettiamo”.

ACCADDE OGGI – La prima edizione della Maratona di New York

La prima Maratona di New York fu organizzata alla fine degli anni settanta da Vince Chiappetta, all’epoca Presidente del New York Road Runners Club, e Fred Lebow, che sarebbe stato per venticinque anni l’artefice del successo della competizione.

La prima edizione si svolse il 13 settembre 1970, al via centoventisette partecipanti di cui solo cinquantacinque giunsero all’arrivo. Il vincitore fu Gary Muhrcke che percorse i 42,195 metri dell’intero percorso con il tempo di 2h 31′ 38″. Il percorso delle prime cinque edizioni era disegnato interamente all’interno di Central Park, un circuito da ripetere sei volte. A partire dal 1976 la Maratona di New York si è corsa sul classico percorso dei cinque borroughs della metropoli americana spostando poi la sua effettuazione dal mese di settembre all’autunno (ottobre/novembre). Da allora la gara ha accresciuto di anno in anno il suo prestigio: nel 1978 a correre sono già più di 9 mila fino a raggiungere la grandissima popolarità dei nostri giorni.

Lazio, pronto il rinnovo per de Vrij: questo matrimonio “s’ha da prolungare”…

Lo scorso anno la sua assenza ha pesato tantissimo, ora l’infortunio al ginocchio è solo un brutto ricordo. Nella stagione appena iniziata l’olandese si è ripreso il centro della difesa biancoceleste che, ovviamente, ne ha tratto giovamento. Dopo aver rifiutato in estate l’offerta del Chelsea, la Lazio è al lavoro per rinnovare il contratto del difensore olandese Stefan de Vrij. Attualmente legato alla società capitolina da un accordo in scadenza nel 2018, il calciatore classe ’92 – riporta la Gazzetta dello Sport – potrebbe presto sottoscrivere un nuovo contratto fino al 2020 da 1.8 milioni di euro netti a stagione più bonus. Si attente con gioia la fumata bianca nei prossimi giorni

 

Oddi: “Con il Chievo buon risultato ma non una buona prestazione. Male sopratutto Felipe Anderson e Biglia”

Il pareggio di ieri dei biancocesti contro il Chievo Verona non ha sicuramente tolto dubbi al popolo biancoceleste che continua ad essere diviso tra pessimisti ed ottimisti. Rimane il fatto che ieri con tutte le attenuanti del caso (il caldo afoso, il catenaccio del Chievo, la stanchezza dei nazionali) la Lazio poteva e doveva fare molto di più. Tra coloro che sono stai maggiormente delusi dalla prestazione dei ragazzi di Inzaghi c’è sicuramente l’ex difensore biancoceleste Giancarlo Oddi che a Radiosei nella trasmissione “9 Gennaio 1900” ha commentato così la prestazione negativa di molti giocatori biancocelesti:

Felipe Anderson non lo riconosco più, è sempre impacciato, non riesco a capire cosa possa essergli accaduto. Anche alle Olimpiadi ha giocato poco e quando ha giocato non ha fatto grandi cose. Detto questo, la Lazio ha fatto un buon risultato ma non una buona prestazione. Marchetti e de Vrij hanno fatto bene, mi spiace che Bastos e Parolo che è l’uomo in più della Lazio siano stati complici del gol del Chievo. Biglia non ha giocato bene, deve fare di più, non è nella forma migliore ma pesano anche i viaggi internazionali“.

METEO – Arriva l’autunno: temporali al Centro-Nord da Giovedì 15, temperature in discesa

Continua a fare caldo (anche oggi in molte regioni si superavano i 29°), ma ormai l’estate ha veramente le ore contate. L’autunno invoca il suo posto da protagonista e lo si evince dai continui temporali e locali nubifragi di questi giorni: come quelli che ieri hanno colpito Roma e Genova.

Il meteo continua a mantenersi instabile soprattutto al Sud, per il permanere di una vecchia circolazione ciclonica colma d’aria fresca in quota. Ma mentre al Sud il tempo migliorerà, il Nord dovrà prepararsi al peggio. Da martedì infatti, mentre i temporali al Sud diventeranno meno frequenti, ma una bassa pressione atlantica sta raggiungendo l’Italia e da giovedì 15 settembre il tempo peggiorerà fortemente su Sardegna, Liguria, Piemonte, Lombardia, Toscana con temporali, grandinate e locali nubifragi. L’aria atlantica farà calare anche le temperature di 4-5 gradi. Da venerdì i temporali raggiungeranno anche la restante parte del Nord del PaeseVenerdì sarà interessato anche il Centro tirrenico e poi la Campania.

Immobile: “Bravi a reagire in un campo difficile come quello di Verona. Ora battiamo il Pescara”

Non c’è solo il calcio per Ciro Immobile. Quando non suda sui campi di calcio, il bomber biancoceleste ama dedicarsi alla gestione dei vari locali di cui è proprietario insieme alla bellissima moglie Jessica, nel cuore di Milano, precisamente presso il quartiere di Brera.
Intercettato dai microfoni di Sky Sport, l’attaccante biancoceleste ha parlato di questo suo progetto personale prima di tornare a parlare di Lazio e di Nazionale: “Io e mia moglie abbiamo aperto questo ristorante, con due amici conosciuti a Torino. Perché a Milano? I miei amici avevano trovato questo locale, io mi sono inserito dopo. Siamo comunque in una bella zona, siamo in Brera, è perfetto. Ho avuto la fortuna di trovare due belle persone che mi hanno permesso di inserirmi in questo progetto”. Altro progetto importante è anche quello con la Lazio: Il progetto è bello, abbiamo una squadra giovane, forte, con un mister preparato con ottime idee che vuole crescere con noi. Adesso abbiamo fatto questo pareggio ieri, siamo stati bravi a reagire. Il campo di Verona non è mai facile. Ci teniamo il pareggio e speriamo di fare bene sabato contro il Pescara. La  Nazionale: “Sono felice, avevo fatto un solo gol, segnare quando si è in dieci è importante e poi farlo con la maglia degli azzurri è sempre un’emozione. Vogliamo fare bene per raggiungere il Mondiale, nella maniera più assoluta”.

Pulici deluso: “Ieri è mancata la voglia di portare a casa il risultato”. Poi su Keita…

Pareggio sottotono quello di ieri da parte della Lazio di Inzaghi. L’unica nota lieta è stata la prima rete in Serie A con la maglia della Lazio del campione olandese Stefan de Vrij. Una partita che sta creando qualche preoccupazione di troppo a molti tifosi biancocelesti e tra questi c’è anche l’ex bandiera biancoceleste Felice Pulici che ai microfoni di TuttoMercatoWeb ha dichiarato: “E’ stata una partita strana, al di là del risultato non ho visto quella tensione o quella impostazione tattica necessarie per portare a casa il risultato“.

Qual è stato, a suo giudizio, l’errore più grande compiuto dagli uomini di Inzaghi?
Io credo che a questa squadra, non è la prima volta che lo dico, manchi un rifinitore d’area là davanti“.

Immobile non la convince insomma…

Non è che non mi convince, semplicemente non è adatto a finalizzare il gioco di questa Lazio. Immobile è molto bravo ma è uno che partecipa alla manovra ed è bravo nelle imbucate, ma là nel mezzo all’area manca qualcosa. E poi la fase difensiva sui calci d’angolo e le punizioni, un’altra cosa che non mi è piaciuta per niente“.

In campo si è rivisto pure Keita dopo un’estate decisamente turbolenta…

Uno dei casi che non riuscirò mai a capire. Più che altro mi piacerebbe sapere come ha giustificato la società il suo operato davanti agli altri giocatori. Keita ha delle qualità che non possono essere messe in dubbio, ma la società avrebbe dovuto essere molto più rigida nei suoi confronti anche per dare l’esempio e tutelare gli altri, così invece si è creato un grosso equivoco“.

E Inzaghi come lo valuta?

Anche lui doveva fare qualcosa di diverso, doveva fare la voce grossa per far si che i giocatori abbiano un comportamento esemplare. In generale comunque non capisco la società, che in estate doveva in ogni modo trovare una soluzione a questa situazione“.

Per farsi perdonare Keita ha preso i compagni per la gola

Giovedì scorso Balde Diao Keita per farsi perdonare dai compagni di squadra e dai dirigenti biancocelesti e mettere a tacere tutte le voci sulle diatribe estive a quanto riportato da CorSport avrebbe organizzato all’interno dello spogliatoio un piccolo rinfresco con pizzette e tramezzini. Vista la prestazione del senegalese a Chievo si direbbe che la simpatica iniziativa abbia cominciato a dare i suoi frutti. Ora i tifosi della Lazio si augurano solo che l’intesa fra lui e Ciro Immobile cresca in fretta per togliersi tante soddisfazioni grazie ai loro gol.

Facco: “Brutta partita quella di ieri, mi aspetto molto di più da questa Lazio”

L’ex biancoceleste Mario Facco ha parlato dell’incontro di ieri tra Chievo e Lazio e delle sue aspettative sulla squadra di Simone Inzaghi. Intervenuto ai microfoni di Radiosei ha così commentato:

“Quella di ieri è stata una partita brutta e noiosa. L’interesse primario delle due squadre in campo era quello di non subire gol. Il ritmo è rimasto basso per tutto l’incontro. Quella vista in campo mi ha ricordato la squadra di Reja, anche se a Verona la gara è stata scadente anche a causa degli avversari. Mi è sembrato che le due squadre cercassero questo risultato. E’ troppo presto per fare un bilancio, aspettiamo altre sei-sette partite per pronunciarci, è una Lazio da rivedere. Bisogna ancora lavorare su tante cose, ad esempio sul fatto di subire così tanto sui calci piazzati. Mi aspetto una squadra più forte di quella dell’anno scorso, dovesse risultare inferiore sarebbe un completo disastro, mercato compreso. Per ora abbiamo visto una buona partita con l’Atalanta, quella con la Juventus non la prendo neanche in considerazione, e poi quella di ieri dove secondo me c’è stato un passo indietro”.

PRIMAVERA – Ciampelli, all. Perugia: “Partita incredibile, Rossi giocatore sopra la media”

Il rocambolesco 5-4 ottenuto dalla Primavera biancoceleste di Bonatti nell’Antistadio Renato Curi ha lasciato l’amaro in bocca a Davide Ciampelli. Queste le parole del tecnico perugino, riportate da sportperugia.it, sull’incontro di sabato scorso:

“Partita strana, nei primi minuti potevamo addirittura passare in vantaggio. Poi per un nostro errore ci siamo trovati sotto, siamo riusciti a recuperare ma poi abbiamo nuovamente commesso degli errori in fase d’impostazione che ci sono costati caro. Una volta sotto di quattro reti con una squadra forte come la Lazio il rischio era di prendere un’imbarcata e andare in difficoltà per tutto l’incontro. Nella ripresa ci siamo ripresi e abbiamo riportato la partita in equilibrio ma ci è mancato il guizzo finale. Sono amareggiato per quello che abbiamo concesso troppo facilimente. Inoltre i biancocelesti hanno un giocatore bravissimo come Rossi che è sopra la media. La nostra squadra deve giocare con equilibrio e ordine ma purtroppo non ci siamo riusciti del tutto”.