Ha vissuto anni d’oro all’Anderlecht, la squadra con cui ha raggiunto i maggiori successi. Poi ha tentato la fortuna con la Fiorentina e il Genoa, ma la sorte non è stata con lui. A 29 anni Vanden Borre si ritira.
CALCIATORE = BELLA VITA
Essere calciatore è il sogno di ogni uomo: giocare ad alti livelli, guadagnare milioni, fare la bella vita e, perchè no, avere tante ragazze che ti girano intorno. Basterebbero queste cose per avere lo stimolo di allenarsi tutti i giorni, per quelle poche ore, per una ventina d’anni. In fondo non è NIENTE rispetto ad un operaio che deve lavorare, riforme permettendo, 42 anni per arrivare alla pensione intorno ai 70 anni.
“MANCANZA DI STIMOLI”
Eppure per Vandern Borre il calcio non trasmette stimoli ed è per questo che, a soli 29 anni, di cui molti passati in infermeria causa infortuni, ha deciso di dire stop al calcio e di appendere gli scarpini al chiodo. Pensare che era stato etichettato come talento nella sua patria, il Belgio, giocando ad alti livelli con l’Anderlecht. Poi il passaggio in Serie A, alla Fiorentina e al Genoa. Poi Inghilterra e Francia fino al ritiro con questa dichiarazione: “Non ho più stimoli e il corpo e la mente non mi permettono di adempiere al meglio ai miei obblighi lavorativi“. Che dire, ti ricorderemo come l’idolo di Football Manager in cui eri tra i più forti calciatori del gioco. Per il resto, se cerchi stimoli, prova a vivere a 100 eruo al mese e vedrai come li trovi…