A
ll’indomani della straripante vittoria contro il Como, aumentano gli estimatori di mister Baroni, ma pochi elogiano l’operato della società.
Baroni ha fatto di necessità virtù, anche se dobbiamo dire che alla Lazio ci sono fior fiori di giocatori. Dia, ieri due assist meravigliosi, due anni fu il terzo miglior marcatore della Serie A con sedici reti, Zaccagni lo conosciamo tutti, Rovella era l’astro nascente del Monza, Gila proviene dal Real Madrid; Provedel, Patric, Lazzari, Romagnoli e Vecino sono dei buonissimi giocatori, Guendouzi venne preso per rimpiazzare Milinkovic, Isaksen è un buonissimo giocatore di fascia, Castellanos un attaccante che già lo scorso anno aveva fatto intravede il suo elevato tasso tecnico. La vera scoperta è stato l’acquisto di Nuno Tavares, re degli assist (ben otto) in solo dieci gare di campionato. Senza dimenticare il campione Pedro e gli innesti molto interessanti di Noslin – che lo scorso anno ha contribuito alla salvezza del Verona – e gli acquisti di Tchaouna e Dele Bashiru.
Ora Baroni avrà anche il merito di aver azzeccato il modulo (anche se non è che ci voleva un professore per valorizzare i due frangiflutti di centrocampo) e di aver creato un ottimo rapporto con i ragazzi, ma qui bisogna dare anche i meriti alla dirigenza della Lazio che, senza il lavoro di Angelo Fabiani e Claudio Lotito non avrebbe mai ottenuto i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
Ora non sappiamo dove arriverà questa Lazio, ma il dato che arriva dalle prime dieci gare di campionato è molto confortante e non dobbiamo esimerci dal dire che la Lazio lotterà sicuramente per la qualificazione alla prossima Champions League, senza dimenticare l’eccellente percorso in Europa League dove la formazione di mister Baroni sta primeggiando nel proprio girone con nove punti in tre partite.
Grazie mister, grazie ragazzi, grazie Fabiani e grazie presidente. Insieme per volare sempre più in alto.