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Gustav Isaksen, esterno della Lazio, ha condiviso le sue riflessioni sulla partita contro il Milan in un’intervista a Dazn. Il giocatore ha evidenziato alcuni punti chiave della gara e ha parlato delle sue aspirazioni personali e delle differenze tra due allenatori con cui ha lavorato.

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Svolta nella ripresa

Isaksen ha analizzato la performance della squadra, esprimendo soddisfazione per la prova nel secondo tempo.

“Deve essere la nostra caratteristica. Non è mai facile contro il Milan ma nel secondo tempo abbiamo fatto bene. È stato difficile dopo il primo tempo in cui non abbiamo fatto abbastanza, ma sono contento per la ripresa,”

ha affermato il giocatore, sottolineando la difficoltà della gara e l’importanza del miglioramento nella seconda metà della partita.

Aspirazioni personali e ruolo in campo

Parlando delle sue ambizioni, Isaksen ha dichiarato:

“Vorrei tirare di più perché ho avuto oggi l’occasione per farlo. Non devo sempre passarla, devo fare più gol, così forse gioco di più da titolare. È quello che voglio, voglio essere negli undici titolari.”

Il giocatore punta a fare una maggiore differenza in attacco per essere inserito regolarmente tra i titolari. “Oggi penso di aver fatto bene, quando vado in campo voglio fare la differenza in avanti, voglio giocare così,” ha concluso, mostrando la sua determinazione e la voglia di crescere come protagonista della squadra.

Differenze tra Baroni e Sarri

Isaksen ha anche confrontato le filosofie dei due allenatori che hanno segnato la sua carriera recente. “Sono due allenatori diversi. Sarri mi chiedeva di più in fase difensiva, Baroni mi ha detto che devo avere la testa libera quando gioco e fare la differenza in avanti, andare negli uno contro uno. Sono contento di giocare in questo modo, voglio giocare così. Due diversi allenatori, Baroni mi piace,” ha spiegato, rendendo omaggio alla libertà offensiva concessa da Baroni rispetto alle richieste difensive di Sarri.

Questo mix di autocritica e riflessione sulle tattiche degli allenatori evidenzia la maturità e la crescita di Gustav Isaksen come elemento chiave per la Lazio, sia presente che futuro.

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