Nella giornata odierna ricorre l’anniversario della prematura scomparsa di Piermario Morosini, ferita dolorosa nel calcio italiano che difficilmente andrà via dagli occhi e dal cuore di chi ha vissuto quegli istanti.
A distanza di 13 anni da quel dolorosissimo Pescara-Livorno di Serie B, il ricordo non si è mai spento, ma com’è cambiato il calcio nella prevenzione e nel tentare di scongiurare il ripetersi di episodi così tragici?
Lo dobbiamo a Piermario Morosini, e non solo.
La scomparsa del talentuoso centrocampista azzurrino non è l’unico grave episodio che ha scosso il calcio italiano: nel 2018 venne a mancare Davide Astori nel sonno prima di un Udinese-Fiorentina. Da allora, gli episodi famosissimi di Eriksen nel campionato europeo e di Bove in Serie A pochi mesi fa, episodi che non si sono trasformati in tragedia soprattutto grazie alle nuove modalità di intervento, con i defibrillatori in campo e le ambulanze tempestive.
Ma è evidente che va cambiato qualcosa ancora, nel calcio e nello sport in generale (vedere il caso di Sonny Colbrelli nel ciclismo): dobbiamo ancora lavorare sulla prevenzione di casi simili e non soltanto nell’intervento tempestivo, lo dobbiamo a Piermario Morosini.