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Lazio, rimonte europee: Quando D’Amico per mezz’ora diventò Pelé



Per un amarcord ben augurante, in vista dell’impresa che la Lazio si accingerà a compiere giovedì sera, non si può non ritornare al ricordo di quel Lazio – Boavista della stagione 77′ – 78′ di Coppa Uefa.

La Lazio, sconfitta nella gara d’andata in Portogallo per 1-0, affrontò una squadra decisa a fare le barricate all’Olimpico. Innanzitutto parliamo delle maglie, bellissima quella della Lazio, rosso acceso con i bordi celesti, non meno bella quella del Boavista, a scacchi bianco e neri, davano entrambe un’incredibile colpo d’occhio sotto le luci dello stadio.

Quella Lazio era un mix tra alcuni protagonisti dello scudetto, Wilson, Garlaschelli e D’Amico, ed i giovani del vivaio in rampa di lancio: Manfredonia, Agostinelli, Giordano. Tutto faceva presagire ad un lungo assedio, se non fosse che quella sera D’Amico non avesse deciso di mostrare tutta la sua immensa classe. In poco più di mezzora fece saltare tutti gli equilibri dei portoghesi, con dribbling ripetuti, tiri, assist ai compagni, portando la Lazio sul 3-0 dopo 20 minuti di gioco. Forse chiedendo troppo al suo fisico, si infortunò al 39′, lasciando il campo come l’eroe western che lascia la città dopo averla liberata dai banditi. Luis Vinicio, al termine della partita, lo accostò per quella mezzora addirittura a Pelé. Stasera speriamo che si ripeta la stessa magica notte del 77′, nel ricordo del grande Vincenzo.


di Vincenzo Catalano Rossi Danielli

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