Serie A – Ormai è dai tempi di Alba Parietti, parliamo di Galagoal (poi Goleada), programma andato in onda su Telemontecarlo dal 1990 fino al 2001, che tante belle donne da semplici vallette sono diventate conduttrici e poi giornaliste. Alcune hanno fatto carriera sfruttando spesso non la loro competenza calcistica ma solo il corpo, a volte anche in maniera del tutto inappropriata al contesto.
Forse prima aveva anche un senso farlo, visto che questi programmi erano prevalentemente visti da una platea maschile: ci poteva stare.
Adesso ,nel 2025 in cui si parla tanto di diritti e del rispetto che la donna si è guadagnata sul campo, sembra strano vedere di nuovo donne nel mondo dello sport che ritornano ad usare il proprio corpo per “colpire” il maschietto di turno, forse dimenticando che nel 2025 la platea non è piu solo composta da maschietti.
Ok essere belli o belle, che per carità non guasta sicuramente, però è importante essere sopratutto seri, professionali, competenti e non mostrare in maniera esagerata il proprio corpo al fine di vendere un prodotto televisivo, perdendo quel pizzico di dignità che contraddistingue queste ragazze che, pur di fare carriera sarebbero disposte a interventi chirurgici e abiti sempre più scollati, ricordandoci che tante volte le partite vengono spesso viste da minori.
Dazn, Napoli Inter e Diletta Leotta
È il caso di Diletta Leotta presentatrice di punta di Dazn. Da quando ha iniziato questo nuovo percorso televisivo però la conduttrice ha lentamente cambiato il suo approccio con il mondo del calcio, diventando sempre più un prodotto “sexy” poco attinente però con la professione di conduttrice televisiva per programmi che interessano non più solo ad una platea maschile ma anzi sempre più spesso coinvolge il pubblico femminile per non parlare delle famiglie.
L’abbigliamento di Diletta Leotta è salito alla ribalta per l’abbigliamento a dir poco fuoriluogo durante la gara giocata sabato sera tra Napoli ed Inter. C’è da chiedersi se si è vestita cosi perchè insicura dei suoi mezzi oppure realmente concepisce lo show come un programma televisivo in cui “apparire”. Forse non le hanno spiegato che il calcio è un’altra cosa ? Forse non le è stato spiegato che ci sono anche bambini che seguono il calcio, le piccole tifose e i piccoli tifosi del domani ? Che messaggio mandiamo ?
Cerchiamo tutti insieme, soprattutto le istituzioni e i produttori di servizi televisivi come Dazn, di far emergere nuovamente l’etica, il professionismo e il decoro anche nel mondo della televisione, come aspetti prevalenti per il lavoro, senza puntare tutto sul seno o sulle forme di una donna perchè le donne non ne più bisogno, anzi semmai è il contrario.
Il calcio è una cosa seria, per il calcio ci sono stati scontri e lacrime e chi lo racconta non deve mai dimenticarlo. Per questo motivo sarebbe il caso di farlo presentare da persone che non sono ossessionate dall’immagine estetica anche perché la donna non è un oggetto da vendere.
Davide Sperati
Sebastiano Vangone
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