Ha dell’incredibile il percorso fatto dall’ex attaccante di Manchester e Lazio. Saha non è mai riuscito a sbocciare veramente, forse perché è entrato nel calcio dei grandi ad un’età avanzata (26 anni), in una squadra come il Manchester United, che nel reparto offensivo aveva fin troppa concorrenza.
Il poco spazio non gli ha permesso di fare il salto di qualità come tutti si aspettavano. Dopo il suo ritiro (successivo alla sua parentesi con la maglia biancoceleste) ha riflettuto a lungo sul suo percorso, tanto da maturare l’idea che lo ha reso ad oggi miliardario.
Intervistato dal Guardian dice: “Dopo aver scritto il libro ho capito che volevo aiutare i giovani a crescere nel modo giusto. Come calciatori, ma anche come uomini. Non sapevo come incanalare questa mia voglia di aiutare il prossimo. Ed è a questo punto che mi è venuta l’idea di creare un network digitale”. Luis Saha inventa così AxisStars, un’azienda che vale 5 miliardi di euro e che il cui scopo è quello di “favorire connessioni autentiche e vantaggiose tra atleti professionisti e artisti, i loro colleghi e partner di fiducia”.
Insomma, Saha è riuscito finalmente a creare: “una cosa che quando giocavo io non esisteva” (dirà in un’altra intervista), colmando un vuoto che lo ha tenuto prigioniero da calciatore, ma che ora potrà superarlo sia in modo economico, ma non solo.
“Con AxisStar potrò aiutare più di 100 mila persone, è la cosa migliore che abbia mai fatto”
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