I giocatori giocano, i presidenti presiedono e i tifosi tifano.
È tutto racchiuso in ’90. Contro i benpensanti del politicamente corretto.
Oggi come venti anni fa. Non è carino offendere l’avversario ma ci sta, fa parte della rivalità fra due tifoserie: Lazio Roma, Torino Juventus, Inter Milan, Genoa Sampdoria, Verona Napoli.
Se il calcio è lo sport più popolare del nostro paese, è anche normale che sia anche quello più volgare, quello del popolino, ma anche quello più radicato nei ceti borghesi e nella nobiltà, dove l’arena calcistica non è altro che l’estensione del Colosseo o del Circo Massimo.
Non è bello offendere l’avversario, o forse sì, soprattutto se circoscritto nei novanta minuti, ma non è bello nemmeno essere corrotti, arrivisti, infedeli, finanziare le guerre o la produzioni di armi.
Tante cose non sono belle in questa vita, eppure in base al contesto o a chi le analizza possono assumere connotati addirittura positivi. Basti pensare alle prese di posizione sui conflitti armati fra Russia e Ucraina o quello di Israele contro i paesi arabi.
Giudicare si può, sentenziare un po’ meno, sopratutto quando la morale arriva dai soliti soloni che affollato i salotti radio televisivi e che magari nella loro vita, non hanno mai combattuto per qualcosa.
W la spontaneità dei tifosi, ieri oggi domani. Per sempre ❤️
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