Walter Sabatini, l’ex dirigente sportivo, ha lasciato un segno nel calcio italiano con il suo lavoro in vari club di Serie A. Anche se attualmente si trova in una pausa forzata a causa di problemi di salute, offre il suo punto di vista sul calcio italiano attraverso le pagine de La Gazzetta dello Sport. Sabatini affronta vari temi, dalla lotta per lo scudetto alla situazione dei club e dei giocatori.
Il Ricordo di Mihajlovic e l’Analisi del Napoli
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arlando di Sinisa Mihajlovic, Sabatini afferma di pensare a lui quotidianamente. "Mi direbbe di guarire in fretta e di tornare a fare ciò che amo", commenta, sottolineando il carattere deciso di Mihajlovic. Passando alla lotta per lo scudetto, Sabatini riconosce il Napoli come una seria antagonista dell’Inter. "Anche se i nerazzurri rimangono i favoriti, il Napoli ha intrapreso un percorso di grande applicazione e rapidità di pensiero", sostiene. Sabatini elogia il gioco euforico e remunerativo del Napoli, evidenziando come molti giocatori mostrino una condizione fisica eccellente sotto la guida di un allenatore eccezionale.
Antonio Conte e Nuove Prospettive
Secondo Sabatini, l’arrivo di Conte sulla panchina del Napoli è stata una scelta vincente da parte di De Laurentiis. "Antonio è un tecnico che ottiene sempre risultati. Senza di lui, sarebbe stato difficile per il Napoli emergere dalle difficoltà in cui si trovava", afferma Sabatini. Parlando dell’impatto di Conte sulla squadra, Sabatini sottolinea come la comunicazione positiva e intensa del tecnico riesca a motivare i giocatori. Riguardo a nuovi acquisti, Sabatini parla con entusiasmo di McTominay, definendolo un ottimo investimento che sta ancora integrandosi nel campionato italiano.
Sabatini non può trattenere la sua ammirazione per Daniel Maldini, dicendo di aver detto a Paolo Maldini che suo figlio è un talento straordinario con personalità e inclinazione al rischio. Per quanto riguarda gli acquisti di cui è più orgoglioso, Sabatini rimane enigmatico, affermando: "Il migliore lo devo ancora fare. Ho diverse idee in mente e non lascerò il calcio senza aver portato altri cinque o sei giocatori significativi".