Mattéo Guendouzi si racconta: tra Lazio, karate e l’affetto dei tifosi
Il centrocampista laziale riflette sulla sua esperienza e le sue passioni
Mattéo Guendouzi, noto centrocampista della Lazio e della Nazionale francese, si è aperto ai microfoni durante l’ottavo episodio di Inside Serie A, condividendo riflessioni sulla sua carriera, il suo amore per il karate e il profondo legame con i tifosi della Lazio.
La fedeltà al proprio stile e i valori del karate
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uendouzi ha sottolineato come il suo taglio di capelli sia parte integrante della sua identità sin dall’infanzia. "Questo taglio me lo porto dietro da quando ero un bambino, non intendo cambiarlo. È parte di me," afferma con determinazione. Oltre all’aspetto fisico, il karate ha svolto un ruolo cruciale nella formazione del suo carattere, insegnandogli valori fondamentali e conferendogli una mentalità vincente. "È uno sport che mi ha insegnato tanti valori e da lì dipende la mentalità," spiega.
L’accoglienza calorosa e il legame speciale con i tifosi
Appena giunto alla Lazio, Guendouzi ha percepito immediatamente il calore dei tifosi. "L’atmosfera dell’Olimpico è fantastica," dichiara con entusiasmo. "Ho sentito subito questo legame, da quando mi hanno accolto per la prima volta in aeroporto," aggiunge, promettendo ai tifosi di dare tutto per la maglia biancoceleste.
Lavoro di squadra e stima per Tavares
Riguardo alle collaborazioni in campo, il centrocampista francese ha parlato della sua esperienza con Nuno Tavares, sottolineando la grande qualità del compagno e il suo contributo fondamentale alla squadra. "Lo conosco molto bene, abbiamo giocato una stagione insieme al Marsiglia," racconta, elogiando la crescita fisica di Tavares dopo un infortunio.
Le diverse filosofie di gioco, tra Sarri, Baroni e Tudor
Infine, Guendouzi ha offerto un interessante confronto tra le filosofie calcistiche dei suoi allenatori: Sarri, Tudor e il recente arrivo di Baroni. "Sarri basa la sua sul possesso e sul controllo dell’avversario," mentre con Tudor il gioco era "più diretto e verticale." Con Baroni, Guendouzi percepisce una "terza via," concentrata sul possesso e sulle giocate sugli esterni. L’ottimismo verso le nuove strategie adottate dalla squadra promette una stagione entusiasmante per il centrocampista e i suoi compagni.