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Cristina Mezzaroma, presidente della Fondazione S.S. Lazio: “Questa storia mi ha colpito profondamente”

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Iniziativa Health for Children allo Stadio Olimpico di Roma

La dottoressa Cristina Mezzaroma, presidente della Fondazione S.S. Lazio 1900, ha recentemente condiviso intervista su Lazio Style Channel. Durante questo intervento, ha parlato dell’iniziativa "Health for Children", tenutasi presso lo Stadio Olimpico di Roma. Questo evento ha avuto l’obiettivo di fornire visite mediche specialistiche ai bambini, alcuni dei quali vi si sottoponevano per la prima volta.

Diritto alla Salute

Cristina Mezzaroma ha sottolineato l’importanza di rendere effettivo il diritto alla salute sancito dalla Costituzione. Durante l’evento, la dottoressa ha evidenziato che, sebbene i bambini visitati stessero bene, alcuni di loro necessitano di ulteriori approfondimenti medici. Un esempio riportato è quello di una bambina che, dopo una visita ortopedica, necessitava di una lastra e per la quale è stato prontamente organizzato un controllo presso Villa Mafalda. L’iniziativa ha visto una partecipazione entusiasta da parte degli specialisti, pronti a mettere la loro expertise al servizio dei ragazzi. Mezzaroma ha sottolineato che i giovani coinvolti provengono spesso da case famiglia e affrontano diverse problematiche, rendendo difficoltoso per loro accedere a visite mediche. Ha espresso gratitudine verso coloro che hanno contribuito all’evento, tra cui le strutture IFO e CELIO, per il supporto fornito soprattutto nell’ambito ortopedico e oculistico.

Un Gesto Umano

Nel corso dell’intervista, Mezzaroma ha anche condiviso una riflessione personale scaturita da una vicenda accaduta a Roma. Ha raccontato di aver voluto aiutare un uomo svenuto per la fame, contattando il Messaggero per ottenere il suo numero e offrirgli un’opportunità di lavoro. Sebbene non si aspettasse tanto clamore mediatico per il gesto, la presidentessa ha voluto evidenziare come l’impegno della Lazio verso le persone meno fortunate sia costante ma spesso poco visibile. Ha manifestato il desiderio che il proprio gesto potesse servire a sensibilizzare e a migliorare la vita degli "invisibili". Ha esortato la comunità a sentirsi orgogliosa anche dei gesti fatti in silenzio e a credere che ognuno, nel proprio piccolo, possa fare qualcosa per il prossimo.

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