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a Lazio ha superato il Torino con un combattuto 3-2, salendo così a 10 punti in classifica. Il successo dei biancocelesti è stato commentato nel programma “Il Club” su Sky Sport, dove l’attenzione si è concentrata sulla prestazione dell’attaccante senegalese Boulaye Dia. Il suo impatto sulla squadra ha innescato un acceso dibattito tra Stefano De Grandis e Paolo Di Canio, riportato da La Lazio Siamo Noi.
L’operazione Dia: un affare vantaggioso?
Stefano De Grandis ha elogiato l’operazione Dia, sottolineando come l’attaccante sia arrivato alla Lazio in prestito gratuito per due anni, con un riscatto obbligatorio fissato a 11,3 milioni di euro al terzo anno. De Grandis ha evidenziato come questo rappresenti un grande affare, soprattutto considerando il potenziale del giocatore. “Dia che stiamo dicendo tutti che è bravo, la Lazio lo prende in prestito gratuito per due anni. Al terzo anno ha il riscatto obbligatorio a 11,3 milioni. Tavares può piacere o non piacere, però 5 milioni è un prezzo super competitivo”, ha dichiarato il giornalista.
Di Canio: “Non esaltiamoci troppo presto”
Paolo Di Canio, dal canto suo, ha invitato alla prudenza. Pur riconoscendo il talento di Dia, ha suggerito di non lasciarsi trasportare dall’entusiasmo troppo presto. “Ragazzi però siamo alla sesta giornata. La Lazio sta facendo benissimo, ma ci stanno cadendo tutti a farla ripartire a grande velocità. Sembra adesso che Dia farà 40 gol, vediamo”, ha affermato l’ex calciatore e commentatore. Di Canio ha evidenziato come sia ancora presto per giudicare l’effettivo valore dell’operazione, sottolineando che il rapporto qualità-prezzo può essere valutato solo con il tempo e alla luce dei risultati finali della squadra.
Il confronto sulla competitività della Lazio
Il dibattito si è acceso ulteriormente quando si è passati a discutere della competitività della Lazio in relazione agli investimenti fatti sul mercato. De Grandis ha difeso la strategia della società, evidenziando come la Lazio abbia speso meno rispetto ad altre squadre ma stia comunque ottenendo risultati significativi. “Perché la Lazio, che spende meno delle altre, deve arrivare tra le prime quattro o sei?” ha domandato il giornalista, riferendosi alla pressione mediatica su Dia e sull’intera rosa.
Di Canio, però, ha ribattuto, sostenendo che la Lazio, pur non dovendo vincere lo scudetto, debba comunque mantenere un livello competitivo tale da qualificarsi per le coppe europee. “Se non va nelle coppe è valsa la pena aver speso 11 milioni per Dia e non prenderne 50? La Lazio è arrivata una volta seconda, ma normalmente fa l’Europa League”, ha commentato Di Canio, esprimendo preoccupazione per un possibile calo di prestazioni a lungo termine.
Dia: un peso troppo grande da sostenere?
Infine, De Grandis ha ribadito come la responsabilità del successo della Lazio non debba ricadere solo sul senegalese, ma su tutta la squadra. Ha fatto un parallelo con l’acquisto di Muriqi, costato 20 milioni di euro e considerato eccessivo da molti. “Se non arrivi sesto dipende da Dia o anche dagli altri giocatori?” ha chiesto retoricamente De Grandis, suggerendo che valutazioni individuali non devono essere fatte basandosi esclusivamente sulle prestazioni del singolo giocatore.