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’ex calciatore della Lazio, Massimo Oddo, ha condiviso le sue riflessioni sulla questione della fascia da capitano in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Secondo Oddo, la scelta del capitano non dovrebbe essere basata puramente sul numero delle presenze, ma su qualità ben più significative.
La fascia da capitano: un simbolo di leadership
“La fascia da capitano è fondamentale: chi la indossa deve rappresentare un punto di riferimento, un trascinatore e un esempio per tutti,” ha spiegato Oddo. “Il capitano deve essere in grado di comunicare efficacemente con il gruppo e affrontare le discussioni importanti, specialmente nei momenti di difficoltà. Questo ruolo richiede non solo capacità tecniche ma anche abilità di leadership, riconosciute e accettate dall’intero gruppo.”
La scelta del capitano: un processo condiviso
Oddo ha sottolineato l’importanza di una scelta condivisa per quanto riguarda la nomina del capitano della squadra. “La decisione dovrebbe coinvolgere il club, l’allenatore e i giocatori. Il vero problema sorge quando il gruppo di giocatori non condivide la scelta fatta. È essenziale che il capitano sia una figura unificatrice e che il gruppo lo riconosca come tale.”
Il caso Cataldi e l’importanza del consenso del gruppo
Riferendosi a Danilo Cataldi, Oddo ha riconosciuto alcune delle qualità necessarie per diventare capitano: “Cataldi è romano, è laziale e conosce bene le dinamiche interne del club, il che è sicuramente un vantaggio. Tuttavia, non posso esprimermi su come sia percepito dal gruppo, e questo rende la questione più complessa.” Ha aggiunto che, ai suoi tempi, sebbene fosse stato nominato capitano, era l’intramontabile Angelo Peruzzi ad essere riconosciuto da tutti come il vero leader. “Ero rispettato e ben visto, ma il club non voleva che il portiere fosse capitano, quindi la scelta è ricaduta su di me. È una responsabilità grande, motivo per cui è cruciale che sia una decisione condivisa e ben accettata.”
Massimo Oddo ha quindi evidenziato come il ruolo di capitano vada oltre le mere statistiche di presenza e richieda una vera e propria investitura da parte di tutta la squadra, per garantire che il capitano scelto possa realmente adempiere ai suoi doveri in maniera efficace.