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Lazio, Fabiani si racconta : “Io un uomo del popolo, la differenza sta nella metodologia”

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l direttore sportivo della Lazio, Angelo Fabiani, ha rilasciato una lunga intervista a Radio Sei e come riportata per iscritto da LazioNews.it, affrontando i temi caldi del momento e proiettando lo sguardo verso la prossima finestra di calciomercato. Ecco le sue parole.

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Bilancio della Stagione

“Questo è un momento particolare,” ha dichiarato Fabiani. “Mancano due partite e dobbiamo cercare di fare il massimo. Prendere ancora punti significa fare qualcosa di importante anche in vista del futuro. Non saranno due partite facili: l’Inter festeggerà lo Scudetto e il Sassuolo è in bilico. A un certo punto della stagione, le partite si equilibrano; chi ha più birra nelle gambe avrà la meglio e il singolo episodio fa la differenza. La stagione è stata particolare, non vogliamo prendere in giro nessuno, siamo partiti con il piede sbagliato e recuperare dei punti non è facile. Siamo riusciti, però, a tenere botta.”

L’Addio di Sarri

Fabiani ha parlato anche dell’addio di Maurizio Sarri: “L’addio di Sarri ci ha spiazzati. Maurizio è una persona straordinaria e ha avuto problemi familiari. Quando certe cose ti toccano da vicino, fare il proprio lavoro non è facile. Lui, con grande rispetto per la Lazio e grande umanità, mi ha detto che non avrebbe potuto dare tutto quello che volevano. Lo ringrazio perché non so in quanti lo avrebbero fatto, facendo un passo indietro e rinunciando a un anno di stipendio. Lotito ha voluto comunque onorare il contratto fino a fine stagione.”

Su Luis Alberto

“La situazione è molto semplice,” ha spiegato Fabiani. “Io sono un uomo del popolo, vengo dalla strada, non amo le luci della ribalta e non voglio prendere in giro nessuno. Quando Lotito mi ha comunicato di occuparmi anche della Prima Squadra ad agosto, ho detto al presidente che doveva essere chiara una cosa: istituire un metodo. La Lazio si deve riprendere la sua centralità, non ci dev’essere spazio per personalismi ed egocentrismi. Luis Alberto è un giocatore importante, ha un contratto con la Lazio. A fine campionato prenderemo in considerazione le eventuali richieste. La società penserà al meglio per sé stessa, non per il singolo calciatore. Noi siamo al servizio della società e dei tifosi. Personalmente, non tollero chi prova a soggiogare le persone che girano intorno a una squadra di calcio. Luis Alberto ha espresso la sua volontà, la prenderemo in considerazione e se non lede alla società accetteremo, altrimenti vaglieremo altre ipotesi. Questo vale per tutti.”

Settore Giovanile e Primavera

“A me non piace fare comparazioni con il passato, ognuno di noi ha il suo metodo. Chi mi ha preceduto ha fatto un buon lavoro, la differenza sta nella metodologia. Quando mi chiamò Lotito per dirmi di occuparmi del settore giovanile e della Women, sono entrato in punta di piedi. Le cose vanno studiate prima. Nelle prime giornate del campionato Primavera si erano accumulati molti punti di distanza dalla prima. Mi resi conto che ognuno si curava il proprio orticello. Capita questa mentalità, ho mandato la Primavera lontana da Formello per fargli capire cosa significa lottare per la maglia della Lazio. Oggi la stessa squadra è ai playoff di campionato Primavera 1.”

Settore Giovanile e Infrastrutture

“Quest’anno abbiamo fatto 350 provini tra la Borghesiana, Formello e il Green. Negli ultimi anni, sono emerse delle norme che penalizzano le società. Oggi, se una società cresce un ragazzo fino ai 14 anni, questi può decidere di svincolarsi senza che si possa fare nulla. Noi ci stiamo attrezzando in maniera diversa: abbiamo costruito dei campi, una foresteria e un albergo vicino a Formello proprio per il settore giovanile. Entro un anno, i campi saranno operativi e tutto il settore giovanile avrà una casa a disposizione per lavorare a Formello.”

Sull’organizzazione societaria della Lazio

“Per quanto riguarda la comunicazione stiamo ultimando gli studi a Formello, a fine anno ci sarà una novità in merito a un addetto stampa che credo verrà dal mondo del calcio. Inutile prendere qualcuno che si è occupato politica aziendale. Sulle altre figure… io sono 30 anni che faccio questo mestiere. Più una struttura è snella, più è funzionale, più figure ci sono più c’è il rischio di accavallarsi. Un direttore sportivo si è dovuto reinventare non solo da un punto di vista della governance della società”.

Su Tudor

“Sono in rapporti ottimi con Tudor, così come con tutti i tecnici nella mia carriera. È stata una scelta condivisa con il presidente, seguito anche quando era al Verona. Quando si fa scouting si seguono anche i calciatori. La tegola di Maurizio non ci consentiva di non prendere un allenatore con un contratto pluriennale. Oggi in vista del futuro si va verso scelte differenti in vista del mercato con profili differenti. Sento dire che Tudor a fine anno potrebbe andar via. Lui ha un altro anno di contratto e con lui progetteremo il futuro”.

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