L’ex Lazio, Dabo, rivela i suoi ricordi indelebili con il club in un’intervista
Ousname Dabo, ex giocatore della Lazio, ha recentemente rilasciato un’intervista al portale francese Ouest France. Durante la chiacchierata, ha discusso il suo rapporto con i tifosi della Lazio e condiviso alcuni dei suoi ricordi più indelebili con il club biancoceleste.
Gli anni alla Lazio e le vittorie significative
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n primo luogo, Dabo ha accennato al suo tempo trascorso alla Lazio, dove ha giocato oltre 150 partite e ha vinto due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana. Il momento che ha segnato la sua carriera è stato senza dubbio il rigore decisivo che ha segnato nella finale di Coppa del 2009 contro la Sampdoria. Quel giorno, quando ha gettato uno sguardo verso le gradinate, ha visto la maggior parte dello stadio dipinto di biancazzurro. Questo ricordo è ancora vivido nella sua mente ed è chiaro che ha creato un legame speciale con i tifosi della Lazio.
L’esperienza del derby romano e ricordi di vittorie sconvolgenti
D’altra parte, il derby romano rimane uno delle esperienze più impegnative che Dabo abbia mai affrontato. Ha confessato che, non appena ha firmato per la Lazio, è stato immediatamente messo in guardia sul fatto che doveva vincere il derby per guadagnarsi l’amore dei tifosi. Alcuni sostenevano addirittura che la pressione della partita potesse distrarre entrambe le squadre dal campionato. Tra i derbies a cui ha partecipato, Dabo ricorda in particolare quello del 6 gennaio 2005, in cui la Lazio si è imposta 3-1 contro la Roma, nonostante le previsioni sfavorevoli. Un altro derby memorabile è quello del 2008, in cui Behrami ha segnato il gol della vittoria.
Aneddoti significativi: tra pressione e folklore italiano
Infine, Dabo ha condiviso un aneddoto divertente che cattura l’essenza del folklore italiano. Ricorda come le signore anziane di Roma manifestassero il loro disprezzo per la Lazio stando sui loro balconi mentre l’autobus della squadra passava, e come lui e i suoi compagni di squadra ne ridessero. Dabo sostiene che più una persona si affeziona al club, più viene coinvolta nel gioco, un sentimento che ha sperimentato nel corso degli anni. Essendo arrivato alla Lazio all’età di 26 anni, ha imparato a gestire la pressione del gioco e a immergersi totalmente nell’esperienza.