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entrocampista argentino della Lazio nato a Buenos Aires il 28 aprile 1970. Calciatore esemplare, in ogni squadra dove ha giocato ha dato il massimo senza mai risparmiarsi. Diego Pablo Simeone, detto “El Cholo”, si rivelò un incontrista implacabile.
GLI INIZI DELLA CARRIERA
In campo Diego Pablo Simeone era uno che non mollava mai. Molto intelligente tatticamente era in grado di impostare l’azione offensiva. Bravissimo nell’inserimento in area avversaria sui tiri da fermo, con un opportunismo e un tempismo eccezionali è riuscito a realizzare reti importanti, soprattutto di testa, spuntando all’improvviso alle spalle delle difese avversarie. Esordisce nel campionato argentino con la maglia del Velez Sarsfield a diciassette anni.
Dopo tre stagioni passate in Argentina il presidente del Pisa, Romeo Anconetani, nel 1990 lo porta in Italia. All’ombra della torre pendente resta per due stagioni. A seguito della retrocessione in Serie B della squadra toscana viene ceduto in Spagna al Siviglia e, dopo due campionati, nel 1994/95 la squadra andalusa lo cede all’Atletico Madrid. Nella capitale spagnola Simeone resta per tre stagioni, vincendo uno Scudetto. Nel 1997 fa ritorno in Italia all’Inter, con la quale vince la Coppa UEFA nella stagione successiva.
L’ARRIVO DI SIMEONE ALLA LAZIO
Nel 1999 l’arrivo alla Lazio. Il presidente nerazzurro Moratti acquista per una cifra enorme Christian Vieri dalla società biancoceleste e come parziale contropartita inserisce anche Simeone nella trattativa. Come arriva in biancoceleste vince la Supercoppa Europea contro il Manchester United a Montecarlo. Nel 2000 segna il goal della vittoria nello scontro diretto a Torino contro la Juventus e sullo slancio la squadra vince il suo secondo Scudetto.
È ricordato anche per l’appello fatto alla squadra negli spogliatoi di Torino prima della partita decisiva per l’assegnazione dello Scudetto quando invitò i compagni che non avessero creduto nella rimonta e che non avessero dato il massimo a farsi da parte. Nessuno naturalmente si defilò e la Lazio vinse. Nello stesso anno la Lazio vince anche la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana, battendo in finale in entrambe le occasioni proprio l’Inter, la sua ex squadra. Nel 2003 torna in Spagna all’Atletico Madrid dove resta per due stagioni.
IL RITIRO E L’INIZIO DI UNA NUOVA CARRIERA
Chiude la sua carriera di calciatore in Argentina giocando nel Racing Avellaneda, dove inizia anche la sua avventura da allenatore per poi passare nel 2006 alla guida dell’Estudiantes, con cui vince il Torneo di apertura, e nel 2007 nel River Plate con il quale vince il titolo di Clausura. Nel 2008 da’ le dimissioni e nel 2009 firma con il San Lorenzo de Almagro.
A gennaio 2011 torna in Italia sulla panchina del Catania. Al termine del campionato rescinde il contratto e torna in Argentina al Racing Club. A gennaio 2012 siede sulla panchina dell’Atletico Madrid dove vince l’Europa League. Nella stagione 2013/14 guida l’Atletico alla conquista, del decimo titolo spagnolo. Scudetto che mancava da sedici anni. Pochi giorni dopo perde la finale di Champions League contro il Real per 4-1.
Nella stagione 2014-2015 vince la Supercoppa spagnola contro il Real. Il 24 ottobre 2016 a Valencia, in occasione della consegna dei Premi LFP, vince per la terza volta il premio come miglior allenatore della Liga. Il 16 maggio 2018 conquista la sua seconda Europa League alla guida dell’Atletico. Con la successiva vittoria della Supercoppa UEFA contro il Real diventa il tecnico più vincente nella storia dei madrileni.
LA NAZIONALE ARGENTINA
Simeone è stato anche un giocatore fondamentale per la Nazionale del suo paese. Giovanissimo, nel 1991 e nel 1993, vince con la Selección per due volte di fila la Coppa America. È stato a lungo anche capitano della Nazionale Argentina, portando la fascia ai Mondiali del 1998.