E
’ appena terminato il derby. Una gara abbastanza equilibrata vinto dalla squadra che ha fatto meno errori e che alla fine se lo è meritato maggiormente.
Uno dei derby più scontati alla vigilia per via di un’astinenza che durava da troppo tempo in casa Roma. Ben due anni senza vincere il derby e quattro stracittadine senza realizzare nemmeno una rete.
Quella è bastata oggi per battere una Lazio mai cosi male sotto la gestione Lotito. Con questa sconfitta la Lazio dice addio definitivamente ai sogni Champions (una vittoria avrebbe portato la compagine di Tudor a meno tre da quella di De Rossi), mentre ora si è scivolati addirittura a meno nove dalla compagine rivale.
A questo punto speriamo di vincere venerdì contro la Salernitana, ultima in classifica, per allontanare lo spettro che nella prossima stagione, la Lazio non giochi nemmeno le coppe europee. Dispiace che sia andata così, non la soltanto la gara di oggi, ma proprio la stagione in generale. Passare dal secondo posto della passata stagione all’attuale settimo piazzamento fa male e, fermo restando gli imprevisti fisiologici che possono accadere durante una stagione, quest’anno son mancate troppe cose e con Sarri si sapeva che si sarebbe andati a sbattere. Ora Tudor non ha la bacchetta magica e quello che manca già lo conosciamo, perché sono venti anni che la storia della Lazio è fatta di alti e bassi: un anno buono e l’anno seguente male. Senza polemica ma con tanta rassegnazione.