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Lazio, il pensiero di Bruno Giordano sul ritiro punitivo : “Speravo quella cosa…”

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La Lazio ha subito un’altra sconfitta in casa, questa volta per mano dell’Udinese che si è imposto con un punteggio di 1-2, grazie alle reti di Lucca e Zarraga. In risposta a questa debacle, la squadra biancoceleste è stata punita con un ritiro obbligatorio a Formello. L’ex attaccante Bruno Giordano ha commentato la situazione attuale della Lazio, in particolare, la sconfitta contro l’Udinese, in un’intervista con Radiosei.

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iordano sostiene che quest’anno si è continuamente sperato in un risveglio della Lazio, ma che tale risveglio non è mai arrivato. Ritenie ci sia molta confusione all’interno e all’esterno del club. Questa confusione sembra riflettersi anche sul lavoro in campo poiché né l’allenatore né i giocatori sembrano tranquilli.

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La Lazio sembra navigare a vista ed entrare in campo senza obiettivi chiari né un piano d’azione definito. Tuttavia, Giordano spera che, se la squadra si concentri sulla Coppa Italia e ci possa essere una virata positiva.

Giordano sottolinea l’importanza per i giocatori di assumere la loro parte di responsabilità. Non possono semplicemente aspettarsi di essere guidati dalla panchina, devono partecipare attivamente e con decisione. I tifosi li guardano dalla curva e dalla tribuna, quindi i giocatori devono mostrare determinazione e interesse quando entrano in campo.

Nonostante tutto ciò, non vede la base per un licenziamento, ma ritiene che a fine stagione Sarri e Lazio andranno per vie separate, come dovrebbe essere. Ricorda che a settembre tutti eravamo entusiasti del mercato e Sarri era soddisfatto che Tare non ci fosse più.

Tuttavia, non è possibile lamentarsi ogni volta di questioni diverse e non è possibile sostituire un direttore sportivo ogni anno. Inoltre, gli infortuni non sono certamente responsabilità del club.

Per quanto riguarda l’obbligo di ritiro, Giordano ritenga sia una decisione giusta. Non vede nulla di male in esso; anzi, lo considera una conseguenza inevitabile.

Condivide la sua esperienza personale di come anche a lui era capitato di fare un ritiro simile, ma molto più duro e lungo.

Riconosce che ci sia un grande disorientamento generale, e nota l’insicurezza dei giocatori sul campo, che a volte fanno scelte sbagliate. Ad esempio, cita l’occasione avuta da Immobile nel primo tempo del match con l’Udinese, dove ha sparato alto dal dischetto del rigore.

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